giovedì, gennaio 25

24 gennaio ulungu beach lodge kasanga

Notte abbastanza travagliata. Il materasso non è il mio preferito di questi giorni e il cuscino è basso. Tenere la testa all'indietro non mi fa bene. Risolverò mettendo i libri sotto il cuscino.
Sveglia alle 9,30 e colazione con tè uovo e avocado.
Il ragazzo dell moto è un giovane sorridente. Sono stato rassicurato sulla sua professionalità, se la moto si ferma lui è in grado di ripararla. Percorriamo la (terribile) strada a ritroso per qualche decina di chilometri. I lavori per la costruzione delle strade in Africa sono spesso affidate ai cinesi, ma ,oltre al noto senso pratico dei cinesi che traspare vedendo i lavori, non avevo avuto conferme di questo. La manodopera che vedo è locale. La conferma la ho durante questo tragitto; incrociamo un camion di carburante e alla guida c'è un cinese. Passiamo ampi spazi. I colli che si estendono a perdita d'occhio sono interamente ricoperti di fitta foresta. Fanno eccezione alcune zone coltivate nei pressi dei villaggi. Una volta lasciata la strada principale passiamo una foresta. Non sono alberi altissimi, diciamo intorno ai 5 max 6 metri Il tronco è rugoso e tendente al grigio, mentre la chioma, a foglie piccole è verde scuro. Più di una volta vorrei chiedere un pausa,ma poi finalmente arriviamo a destinazione. Vicino alla base di un scala di cemento ricoperta di muschio c'è la bocca della cascata.
Vedendo l'enorme muro di roccia rossa all'altra parte (in Zambia)si coglie l'enorme baratro in cui si infila l'acqua. Fondamentalmente è una gola profondissima (rift valley escarpment) dove si infila l'acqua.
A seconda delle fonti sono tra i 211 e i 250 metri a singolo salto.
Affacciarsi , financo stesi a terra, dà i brividi. Ci allontaniamo e prendiamo una scala per scendere nella gola. La scala dura pochissimo, poi bisogna prendere n sentiero che porta ad un belvedere. Non siamo alla base della cascata, ma lo spettacolo è decisamente impressionante. Una mutevole nube di vapore acqueo  alza incessante dalla cascata, finisce sulla roccia ricoperta di spesso muschio e ritorna nell'alveo del fiume sotto forma di minuscoli rigagnoli. Nella zona ci sono tantissime farfalle marroni e gialle. C'è un altro sentiero, che scoprirò portare alla base della cascata, ma Seth dice di non sapere dove porta e riprendiamo la strada per salire. Prima di lasciare il paese bisogna pagare un biglietto di entrata. Sono disposto a pagare, ma insisto per avere una ricevuta. La ricevuta non si trova. Faccio presente che senza ricevuta non pago il prezzo pieno, che mi dicano come fare. Finisce che pago la metà e senza ricevuta. Trovare il resto non sarà proprio facile, ma ci riusciamo.
Sulla via del ritorno il sole è alto e illumina per bene tutti i colori che regala la natura in questo pezzo rigoglioso di Africa. Le sfumature di verde sono tantissime. Arriviamo in vista di kigoma e mi faccio lasciare dal motociclista dalla parte opposta della baia. So che c'è un resort e potrebbero avere una bibita fresca. Trovo il resort, che è pure bello, ma è totalmente deserto. Dopo un pò compare il proprietario, Oscar. Anche lui ha a che fare con una consueta scarsità di avventori. La strada per arrivare e una promozione turistica assente rende molto difficile fare affari col turismo da queste parti. Mi fa notare che il nord del paese è molto più pubblicizzato perchè quando sono stati fatti investimenti in questo senso i politicanti erano di quelle parti e hanno promosso e loro zone. Parliamo el Liemba e della sua frequenza inaffidabile. Mi dice che in realtà la barca ora non è redditizia per cui spesso capita che saltino le partenze. Il motore è vecchio,inquinante e dispendioso. Lui lo sostituirebbe con una barca più piccola, magari alimentata con pannelli solari. Gli faccio notare che se la barca non fosse a vapore io non sarei qui ora, ma non posso dargli torto. La nostra chiacchierata vine interrotta da una lunga telefonata. Un investitore interessato alla pesca nel lago. Colgo che al momento il pesce venduto in Zambia è in conto vendita e questo, unito al fatto che riuscire a congelarlo per spedirlo via sud africa è un problema , rende la cosa ancora più complicata.  Vengo a conoscenza che nella zona ci sono dei cantieri navali che costruiscono barche di 7 metri. Lascio oscar e attraverso la baia. La sabbia è di un ocra scuro e a grana non finissima. Sul lungolago passo una zona dove si lavano i panni, dove si lavano i bambini e cerco di fotografare dei coloratissimi uccelli dalla testa rossa. Il caldo si fa opprimente. Chiedendo scopro che ci sono negozi con il frigo!!il miraggio di una bibita fresca diventa un pensiero martellante, ne immagino le goccioline sulla superficie. Una signora , con immancabile bimbo sulla schiena , mi accompagna. La distanza non è poi tanto piccola, percorreremo insieme più di un chilometro tra i commenti dei locali che chiedono alla signora che ci fa con me e lei che risponde qualcosa e alla fine "soda".
Raggiungiamo l'emporio ha dell'acqua, ma è completamente ghiacciata!! Condivido con la signora un fanta e le dò le 3 bottiglie da mezzo litro che ho con me. Lei pare soddisfatta.
Mi indicano un altro emporio dove trovare acqua fresca (e non chiaccio in bottiglia). La signora ha anche della birra!Nel frattempo riincontro Seth e divido con lui una birra.
Mi sento di rassicurarvi sulla disponibilità di ovini. Ho mangiato fegato di capra.
Sono stanco morto , ma sulla strada verso la guesthouse voglio provare ad entrare in una zona militare, c'è un forte costruito dai tedeschi. La cosiddetta Kaiserhouse. Un boma che avevano costruito i tedeschi su un terrapieno. Si intravede qualcosa di diroccato. Chiedo ai ragazzi che giocano a pallone. Mi rimandano all'entrata del poligono (che chiamano pentagono). Ottenuto il permesso entro da un arco senza porta. All'interno una piazza d'armi di dimensioni modeste con l'erba che arriva al petto e un sentiero appena accennato. I muri sono in gran parte crollati. Di notevole segnalo un rampicante che spunta da un muro e si appoggia ai ruderi dello stesso fino a raggiungere la sommità dell'arco di uscita, dalla parte del lago.
Arrivato al lodge sono decisamente a pezzi e ho i brividi. Faccio scaldare dell'acqua per la doccia e riesco anche ad ustionarmi.
Mi misuro la febbre, 37,3. Mangio in camera esattamente quello che ho mangiato la sera prima, ma sono anche inappetente. Quando mi rimisuro la febbre è a 38,6  . Suppostona di tachipirina e a letto con un leggero pile.
Mi sveglio la notte motivatissimo ad andare via il giorno successivo. Preparo lo zaino. Non ho con me il telefono (che sta caricando) e non posso mettere la sveglia.
Ci sto pensando seriamente. Anche perché il bus del ritorno è una mazzata sui denti

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