domenica, gennaio 21

18 gennaio mushroom farm nei pressi di Livinstonia

Sveglia con molta calma , si sente distintamente che piove e mi giro e rigiro nel letto. A colazione tè, pomodori, fagioli e cipolle. Con tobias concordiamo che le cipolle a prima mattina sono piuttosto forti e ne mettiamo un pò meno. Ordiniamo anche dei pancakes. ce li danno con banane, miele e arachidi. La porzione è abbondante. Passiamo l'intera mattina leggendo. Io cerco più informazioni sulla fantomatica motonave Liemba. Le partenze/arrivi paiono essere decisamente volatili, anche se si sa che la frequenza è bisettimanale. Vengo a conoscenza che attracca sono in 2 delle tappe del viaggio, in tutte le altre fermate la barca si prende avvicinandola su barche più piccole. Se riesco a pagare la tariffa in moneta locale dovrei avere un bel risparmio. Ora la sfida è trovare quella pagina aggiornata e , ovviamente, sperare che non piova durante la crociera. Il cielo è di un bianco compatto e non pare smettere di piovere. Alle 12.30 circa smette. Propongo la gita alla cascata alle 2 olandesi; le israeliane, dato che non accennava a smettere  hanno optato per lasciare l'ostello in direzione Nkata bay.Tra una cosa e l'altra usciamo alle 13.30. L'idea è procurarsi del cibo e possibilmente visitare livingstonia (in ogni caso domani devo passare il confine con la Tanzania. Pioviggina e c'è una densa foschia, riesco a farmi prestare un ombrello. Passiamo davanti alla cascata con una visibilità inferiore a 50 mt e decido di non pagare e proseguiamo. Riusciamo a farci bollire delle uova e a comprare degli avocado. Le recupereremo al ritorno. Procediamo su una strada rossa, a tratti fangosa e scivolosa, sotto una pioggerellina tutto sommato sopportabile. La visibilità resta molto bassa. Noto che c'è qualche mezzo che percorre la strada, mi rende ottimista per la discesa il giorno dopo. Incontramo anche un 2' ristorante locale, ma per quello che ci serve (riempire la schicetta di riso bianco) ci pare un prezzo eccessivo, arriviamo a pensare che la signora si sia sbagliata a dirci il prezzo. Lungo la strada la pioggia si fa più insistente e provo a farmi dare un passaggio da una ruspa. Si ferma! Watson (mi sorprende sempre quando i locali si presentano con nomi tipicamente britannici) ci carica e , seduti tra le leve che comandano l'escavatore posteriore, percorriamo la parte più ripida del percorso. E' molto simpatico e disponibile, dopo averci lasciato gira la ruspa e torna indietro. Ci ha portati su anche se doveva fermarsi prima. Arrivati in vetta passiamo dal campus universitario, giriamo intorno al deposito mezzi del cantiere e arriviamo finalmente agli edifici storici. Immaginavo qualcosa in più, devo essere sincero. Vediamo da fuori una chiesa (in stile inglese), il cosiddetto museo di pietra (il primo edificio in pietra ) e la missione. Sono edifici di fine '800 primo '900. Mangiamo nel ristorante dell'unica guesthouse. La signora ci prepara un sugo speziato di manzo e pomodori e della ncima. Molto saporito. Ci facciamo preparare anche il riso. Io mi fermo nella veranda delle camere. Praticamente mi spoglio del tutto e resto in mutande e maglietta. La signora, molto minuta, ci dice che la città  conta 15000 persone. Valutando quanto è difficile arrivarci ci sembra poco verosimile, ma se c0è un campus universitario a cosa potrebbe essere possibile.Tornando passiamo dal piccolo mercato (assolutamente insufficiente per 15000 persone). Sono una decina di banchi , coperti da una tettoia. Scendiamo da una strada differente da quella dell'andata. E' piuttosto ripida e fangosa. Mantenere l'equilibrio a tratti è complicato. Smette di piovere e la foschia si dirada. Man mano che le nuvole di foschia scivolano oltre le creste a noi visibili, appare un bel paesaggio con colori intensi. Sono versanti abbastanza ripidi, coltivati ad ortaggi. La terra, abbondantemente presente attaccata al fondo dei miei pantaloni, è rossa. Tornando compriamo un pò di cachazo, il distillato locale.  Sarà il drink di commiato con Tobias. Torniamo appena prima che il buio diventi totale. La doccia oggi è rovente Smacchio pantaloni e scarpe e mangiamo. Riso, uova, pomodoro e avocado. L'olio d'oliva della cucina è migliore del nostro extra vergine sudafricano (bocciato anche se ci ha spesso salvati da insalate insapore). dopocena gran cannone di commiato e andiamo a dormire

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