venerdì, dicembre 2

Tunisia 22

 TUNISIA 2022

15 novembre 22 Casa mia Rosate

Non sono proprio carico, non è un gran  periodo, purtroppo.

Spero di un giro delle medine in cerca di qualche antica moschea e qualche museo etnografico.

Atterro in una giornata di sole. L'aereo era abbastanza malandato, ma siamo arrivati senza grandi scossoni ; hanno servito biscotti al cioccolato, una torta compatta tipo torta paradiso e un panino. Nei sacchetti duty free in coda per il controllo passaporti vedo un sacco di Ferrero Rocher. Oggi vorrei fare un giro molto rapido della Medina , comprare un paio di cose e dirigermi a sud. Giovedì mattina c'è un mercato che vorrei vedere e l'idea è essere in zona domani sera

Tra la fermata del bus e la medina si percorre un ampio boulevard con i palazzi delle istituzioni e alcuni palazzi signorili. Notevole una chiesa (penso inizialmente intitolata a San Marco, ma non è così) , i lampioni in ferro battuto e una statua a Ibn kaldoun. Un paio di Mezzi militari apparentemente nuovi e tecnologici fanno bella mostra circondati da transenne lungo il boulevard.

Il rapido giro per la medina, a parte per il gran numero di gatti, non ha impressionato. Ho notato un paio di moschee antiche(in una sono riuscito ad entrare). una bella moschea del XII secolo, con minareto a più colori e sala di preghiera a pianta quadrata. Il mirhab è in bianco e nero, incorniciato da colonnine nere e bianche e iscrizioni in corsivo. Le colonne hanno capitelli corinzi.

Con il pullman per kairouan inizia la mia discesa verso sud.

Arrivo in hotel dopo una passeggiata di un paio di km. Avevo pensato di fermarmi a mangiare qualcosa per strada, ma temevo chiudesse la reception e non mi sono fermato; devo dire che a parte un paio di posti che vendono spuntini e dolci è tutto chiuso. L'addetto al ricevimento parla un po' di inglese. Per la serie "mai una gioia" dato che tutto sta chiudendo gli chiedo dove posso trovare una birra;mi risponde che non c'è birra a kairuan. In effetti è città santa per l'islam e potevo immaginarlo. La camera in compenso non è affatto male, tanto di TV (con cavi staccati e senza decoder),lavandino con sapone e asciugamani, cestino vuoto e la scelta di più cuscini. Domani vedo cosa riesco a vedere e valuto cosa fare. Ho visto per strada fuori città degli arrostitori di ovini, domani attacco con la gastronomia locale: fino ad ora ho mangiato i panini (benedetti) che mi ha preparato mia madre.

16 novembre hotel  kairouan

Sveglia intorno alle 8 ; colazione con pane,burro e marmellata di mela cotogna. Ho visitato la medina e le sue antiche moschee. Ci sono anche iscrizioni kufiche in città. La medina ha il suo fascino, anche se di antico non è rimasto molto a parte il tracciato delle strade, i monumenti e le entrate dei palazzi nobiliari. A pomeriggio vorrei visitare le cisterne, un paio di zauwia (complesso funebre decorato) e poi puntare verso sud. Ci sono delle oasi e vorrei vedere se trovo dei fiori particolari (non è maggio, per cui magari vado a vuoto).

A mezzogiorno ho mangiato una sorta di panino fritto ripieno di insalata e carne. Ho visto anche una banca dal nome parecchio fatalista : la AMEN bank. La raccolta della spazzatura porta a porta la fa un signore con un carretto a spinta e un fischietto, quando lo sentono le persone portano giù la spazzatura. La raccolta differenziata la fanno i meno fortunati all' interno dei cassonetti. Dopo mangiato ho visto le cisterne (a cielo aperto) e la tomba cosiddetta "del barbiere". Si chiama così perchè apparentemente sugli abiti del defunto sono stati trovati 3 capelli del profeta; è Un bel complesso in stile andaluso con tetti dipinti e con decorazioni in stucco a stampo. Ci sono 26°. Sulla strada per arrivare in stazione per il bus ho visto un ragazzo che legava una grossa pecora ad un palo. Ha fatto la spesa in un negozio per poi riprendere la pecora e rientrare nella via da dove era venuto.

Il bus verso Tozeur sarebbe partito 5 ore dopo il mio arrivo in stazione e quindi mi sono diretto a Sousse. La strada attraversa una depressione che in teoria declinava in un grosso acquitrino. La mia esperienza riporta una spianata ocra completamente secca. Ci sono piccoli uliveti (per lo più di ulivi giovanissimi) recintati da siepi di fico d'India.

Ottenere informazioni sui trasporti dopo le 16 pare impossibile e non ci sono riuscito. La medina di Sousse non è enorme, ma piacevole. Le parti coperte da volte a botte seguono le tortuosità delle strade lastricate in pietra chiara. La camera di oggi è meno bella di quella di ieri ( e  anche delle ultime 20), ma ha la vista sulla medina e sul faro. Segnalo che il fascio di luce del faro illumina le facciate di 2 alti palazzi , chissà che rottura vedersi illuminata la casa tot volte al minuto!! Sono stato 20 minuti buoni a scegliere il ristorante , mi presento alle 19.45 e lo trovo chiuso! Ripiego per un ristorante meno sostenuto. Mangio una zuppa di pesce e una piccola orata arrosto con insalata. Mi portano anche una insalata di peperoni arrostiti e uovo: piccantissima! Al 2' boccone gli occhi mi si sono sbarrati e la tempia pulsava. Mentre mangiavo attorno a me si sono accumulati una mezza dozzina di gatti aspettando le lische.

Dopo cena ho passeggiato per il lungomare di Sousse. Un bel marciapiede ampio, lungo e illuminato. La sabbia della spiaggia al suo fianco ha una grana finissima e un colore uniforme giallo chiaro, non c'è nero, grigio o marrone tra i granelli.  La sera c'è qualcuno in giro.L’idea per il giorno successivo è visitare la casa di un  ricco mercante,la moschea del venerdì e fare un po' di foto alla piazza di entrata alla medina, poi proseguire verso sud.

Sveglia alle 11.30. inizialmente penso di fermarmi, ma poi esco col bagaglio.

Visito con la luce la piazza di entrata alla medina ,la grande moschea che aveva funzioni difensive (mi cazziano pure oggi perché entro fuori orario) e il monastero fortificato. Passo dal ristorante e mi confermano che chiude alle 6.

La casa del mercante è molto bella , si ha un'idea della vita del secolo scorso. Ci hanno un po' ammassato oggetti "vecchi", ma gli arredi sono originali. La casa ha anche una torre con funzione astronomica, serviva a individuare l'inizio del Ramadan.

Approfitto con gran soddisfazione del bagno del museo. Dopo la visita mi soffermo a parlare con mhamed; lavora metalli e mi dice che vorrebbe lavorare in Italia.

Dopo la visita mi accompagna in un ristorante popolare. È una bella passeggiata nella parte residenziale della medina. Arrivato lì mangio agnello al sugo con piselli.

Anche qui mi servono una insalata di peperoni arrostiti come antipasto, ma non è piccante come quella di ieri. È tutto molto buono e il posto è molto semplice.  Volevo viaggiare di venerdì (so che tutto sarà chiuso) però la curiosità mi porta a prendere un altro mezzo. Questa volta è un luage, un taxi collettivo tipo furgoncino,  che parte quando è pieno e fa l'autostrada. Lo si prende in un capannone con appesi i nomi delle destinazioni.  Sulla strada per sfax ci sono uliveti dopo uliveti. La terra è di un colore ocra più scuro di quello visto venendo da kairouan.

L'idea è andare a tataouine e arrivarci in una notte in assenza di luna per godere di un bel cielo stellato. Probabilmente stasera mi fermo a sfax e domani valuto cosa posso fare per aspettare il momento buono.

Appena arrivato a sfax ho cercato una bibita; trovo una Fanta a base di colorante e manco troppo fresca. Nella medina mi fermo in un alberghetto dove al check in trovo Teo Vasquez. Un muralista spagnolo apparentemente anche famoso (cercate teo v per vedere i murali). La medina alle 6 appare buia e poco sicura. Con lui c'è un migrante giovanissimo che arriva da più a sud. È ottimista e sorridente (pur mancando qualche dente).il prezzo del passaggio pare più o meno fisso varia da 2000 a 4000  dinari a seconda della barca. Con Teo siamo entrambi rasserenati dell'altrui presenza e facciamo un giro ; è presto,ma la medina a pelle pare poco sicura. L'hotel è abbastanza tremendo e aiuto Teo a cercarne un altro. Lo troviamo nella parte  nuova della città. Nel frattempo arriva la chiamata alla preghiera, ma questo imam pare un ultrà, dall' intonazione pare un coro da stadio

La piazza centrale di sfax è una zona pedonale di fronte alla porta principale della medina chiusa da una rotonda. Entriamo in un hotel lì vicino a bere una birra.

La celtia, la birra locale non è male. Non ha etichetta di carta, le scritte sono stampate sul  vetro verde.

Nella elegante lounge, al tavolo vicino al nostro un signore sui 55/60, stilista, prova ad attaccare bottone, ma il nostro francese fa parecchia acqua. Passiamo anche in un supermercato abbastanza grande e noto che alla cassa c’è scritto che ogni acquisto può avere massimo 1 confezione a persona di zucchero,latte,burro e farina.

Mangio un panino e torno in hotel.

Quando scendo a fumare una sigaretta alle 11 circa la porta è chiusa e fuori ci sono dei ragazzini .  Non aprono la porta e mi dicono che è pericoloso (me lo dissero anche a Sousse di  stare attento ai ragazzini della medina di Sfax). vado a dormire alle 12 circa nel mio sacco lenzuolo.

 

Ven 18 hotel El medina, sfax

 

Sveglia alle 9. Vado nell'hotel di Teo e ne approfitto per fare la doccia (segnalo che nel mio hotel è previsto un extra, mi era successo poche volte)e facciamo colazione. Il giro della Medina subito dopo dà soddisfazione . Con la luce il centro storico cambia completamente aspetto.beviamo un tè alla menta, vedo un paio di caravanserragli e un paio di moschee antiche con minareto interessante. Entro anche nella grande moschea. Ha un bel minareto a cubi sovrapposti decorati,un piccolo riwaq(zona di riposo porticata) con pozzo e sala di preghiera con tante colonne.La pietra che delimita il pozzo è consumata dallo sfregamento delle corde utilizzate per prendere l’acqua. È in una pietra marrone chiaro molto porosa(tipo tufo). Teo (che è di cadiz) mi porta nella promenade che da sul porto. Qui chiacchieriamo un po' con dei giovanissimi studenti, poi andiamo verso la stazione dei minibus. Prendo un minibus verso Tozeur.

Ora il paesaggio è leggermente ondulato con qualche serra e ulivi a perdita d'occhio.  Il paesaggio cambia spostandosi ad ovest: compaiono dei rilievi brulli dai contorni arrotondati.

A sud sono isolati, per poi diventare una catena, a nord si presentano da subito in forma di unico fronte che sbarra la spianata.

La strada oltrepassa dei torrenti secchi di un color ocra tendente al marroncino, su ponti a raso.

L' autista (che si ferma a metà strada) riesce a farmi andare su un altro mezzo che arriva a Tozeur, evitandomi di rischiare di restare bloccato a Gafsa.

L'autogrill vende soprattutto acqua,caffè e dolci al miele. C'è un ristorante , ma non vedo nulla di particolare.

I cessi non sono messi male, questo un po' mi lascia con delle aspettative da colmare.

Sorprendentemente prima di Gafsa ricominciano a vedersi alberi (eucalipti ed ulivi) e anche qualche campo coltivato.

Nel sottosuolo c'è acqua. La posizione della città ne è una prova inconfutabile. La città sorge in un avvallamento che la ripara dai venti e appena prima di arrivarci si passa nell'ampio letto (circa 70/80 metri) di un fiume sotterraneo. Probabilmente prima del massiccio utilizzo dei pozzi artesiani c'era anche un occasionale flebile rigagnolo.

Si cominciano a vedere persone (molto abbronzate) con il turbante.

Appena dopo la città (sede universitaria) , a parte la massicciata del treno e i pali della luce , tra la strada e le montagne ci sono solo bassi arbusti.

Le basse montagne, nella loro integrale mancanza di vegetazione,sono molto belle. Profondi calanchi le percorrono dalla vetta fino ai piedi e il sole gli dà via via colori più caldi.

Ad un certo punto compaiono le prime Palme. E appena prima di arrivare a Tozeur, passata l'ultima altura si ha la vista sul grande palmeto.  L'autista del secondo mezzo, Ismail è molto simpatico e di tanto in tanto durante il viaggio mi chiama e cerca di comunicare. Mi offre anche del cibo che però io rifiuto . Una volta in città  aiuto un signore Algerino di passaggio a cercare un alloggio dato che il mio per lui è caro . La ricerca non da frutti torniamo al mio hotel. È buio, ma esco a cercare la caratteristica peculiarità degli edifici di Tozeur: i mattoni a rilievo che creano disegni sulle facciate di case e palazzi. Si costruisce ancora così e ci sono anche nuove costruzioni con questa decorazione. Sulla strada principale ci sono mercati e bancarelle prevalentemente di frutta. faccio anche un giro a Carrefour , ma è venerdì e non c'è vendita di alcolici. mi dicono di tornare il giorno dopo. Per cena mangio un lap lap e devo dire che mi è piaciuto molto. Per arricchirlo mettono dentro un uovo appena bollito. Per non rischiare di non prendere nulla ne prendo 2, entrambi con uovo semicrudo. Mi fermo un po' a parlare con i ragazzi della bancarella e poi torno in camera. forse è un po' presto . Il cielo è bello, ma non eccezionale, ci sono alcune nuvole. La cintura della costellazione di Perseo è molto alta, almeno a 45° sopra l'orizzonte

 

19 novembre hotel Karim

 

Sveglia alle 9.30. c'è una luce strana.  Appena uscito capisco: c'è vento e fa volare la sabbia. Mi viene in mente quel che mi dissero quando volevo andare nella vicina Algeria, ad in Salah (anche stavolta qualcuno me lo ha detto) : "che ci vai a fare lì? C'è solo vento che fa volare la sabbia negli occhi " . In parte era vero , e in parte è vero anche ora. Uscito vado al cambiavalute e poi punto il Carrefour. Lungo la strada faccio colazione in una pasticceria. i dolci della tradizione locale sono a base di miele , sesamo e frutta secca. Mangio anche un fetta di torta al cioccolato. Entro in un negozio di miele e chiedo se ci sono fiori spontanei nell'oasi. mi rispondono che ce ne sono tanti e che il periodo per vederli è da  da marzo a maggio. Arrivato a Carrefour noto che la produzione di vini locali è variegata : ci sono tante etichette di vini bianchi , rosati e rossi. I rossi sono base di Syrah. C'è anche un vino che avevo bevuto nell'aereo anni fa (e mi era piaciuto). Uscito da Carrefour punto La Medina. Si caratterizza per l'utilizzo di mattoni per decorare le case, le svolte ad angolo retto in vie strette e i tanti passaggi coperti. Tutte  caratteristiche che fermano i venti e la calura. Visito un piccolo museo. Ci sono tratti della Cultura berbera e del sahel a me noti. Mi colpisce un setaccio in fibra di stomaco di capra ,la maniera di lavorare la palma per evitare che marcisca (viene tagliata in quarti e sotterrata nel vicino lago salato) e  una serie di codici un tempo utilizzati per comunicare senza parlare :le ragazze che sputavano a terra per farsi seguire o il braccialetto alla caviglia destra o sinistra per far sapere che sono libere o impegnate. Il colpo di tosse fuori dalla porta aveva una funzione e  c'era anche una risposta.il Signore mi dà delle dritte su cose da vedere e poi esco e vado a vedere L'Oasi. Vedo anche una esposizione di foto degli anni 20/40. La città appare proprio una città carovaniera. Prima di entrare nel palmeto c'è la statua dell' inventore del sistema per la divisione delle acque. È un matematico e poeta del XIII secolo ed è di Tozeur. Ha creato una clessidra ad acqua e grazie a questa clessidra e un sistema di smistamento o a 3 o a 7 periodi era riuscito a fa arrivare a tutti l'acqua necessaria. Quel sistema è ancora in uso e tiene conto di ore di luce ed esposizione. la guida dice che diverse persone provato modernizzarlo o modificarlo, ma  quello in uso resta quello in quanto il più efficace. Il Palmeto è abbastanza fitto : ci sono qua e là tracce di incendio. Ci sono piccoli canali di d'acqua a vista  e frequenti Pozzi con acqua subito sotto il livello del suolo. Vedo un fiorellino viola e bianco dai grandi pistilli in una pianta dalle bacche rosse. L' Oasi è coltivata a strati:sopra le Palme ,poi i fichi e gli alberi da frutta più alti e sotto ancora i melograni e gli alberi da frutto più bassi, infine il livello del suolo (ad ora ho visto solo le carote) . C'è abbondanza di melograni e olive.

tornando dal palmeto vedo un uccello grigio e bianco, grande più o meno come un merlo. al limite estremo dell'oasi, vicino all'hotel noto una piccola qubba, guardo dentro e c'è la tomba. la sera vado in bel ristorante e mangio un antipasto a base di rissa e della carne di cammello alla Giara . viene cotta in una piccola Giara tagliata ,chiusa con della pasta di pane. quando il cameriere taglia la pasta la pietanza ancora bollisce . c'è carne di dromedario in una salsa con pomodoro , patata, peperone e erbe del deserto. mi piace. Poi torno dagli amici e con loro andiamo nella cucina di saleh a bere qualche birra. Mohammed mi mostra un materasso e dice che lui dorme lì. passo in camera e poi torno al chioschetto . sto lì un po' a guardare la vita locale seduto sui gradini: i ragazzi sono molto indaffarati. parlo con un ragazzo che è stato in Italia.  Dice di essere stato due anni a Porto Marghera e che faceva lo spacciatore , pare truccato. oltre  a lablab il banchetto offre uno stufato di zampa di manzo e omelette. quando finiscono di lavorare torniamo nella cucina. Salah mi invita il giorno dopo a pranzo da lui, dice di trovarsi per le 10, che lui inizia a cucinare. tutto rigorosamente a gesti. da lì vado via alla 1 circa , cazzeggio un po' in camera e vado a dormire alle 3:00.

 

20 novembre hotel Karim Tozeur

Mi sveglio alle 9:30. Sul tetto ho visto i pannelli del solare termico e pregustavo una doccia calda.  la doccia non è per nulla calda e quindi mi lavo a pezzi. provo a prelevare , e ci resco solo al quarto bancomat. Compro due vini (pensando di berlo con Salah, ma lui non beve vino e il primo non mi piace granché) poi dei baklava . stiamo un po' nella cucina aspettando che la moglie chiami. scopro che Fatima, la moglie di Salah è egiziana ascoltando una domanda di un suo amico in arabo! a casa di salah ci sono anche i figli dei vicini per un totale di un gran numero di bambini . nella camera da pranzo c'è un tavolo basso,un divano in fondo e 2 materassi a terra ai lati, il tutto su una stuoia. mangiamo bric con verdure e uovo, una frittellina verde e una gran ciotola di cus cus.sia Salah sia Fatima mi passavano pezzi di carne. poi mi hanno detto di addormentarmi senza problemi. io non ho proprio dormito, ma sono stato un po' li steso a guardare la TV. poco dopo ho aiutato Salah a fare la rissa. Pensavo  che all’interno ci fosse olio o pomodoro, ma non è così. si mettono a bagno peperoncini secchi, quando si sono un po' ripresi li si frulla e si aggiunge aglio tritato e una manciata di finocchio in polvere; non si cuoce né si frigge. anche oggi c'è vento e fa fresco, ma non vola terra e c'è un bel cielo limpido. il sole, basso sull'orizzonte, fa un gran bagliore.

La sera sto praticamente sempre in camera, esco solo  a salutare i ragazzi e prendere l'acqua.

Al ritorno chiedo se è possibile farsi svegliare alle 8. La signora mi dice che già alle 8 è tardi per spostarsi. Mi sa che In altri periodi dell'anno qui alle 9 fa già caldo e la gente si sposta poco.

 

21 novembre hotel Karim Tozeur

Mi sveglio alle 8.30, ma sonnecchio un'altra ora. Alla stazione dei louage ho conferma delle parole della signora: c'è poco movimento di persone. L'attesa si prospetta lunga. Mangio un dolce di pasta fritta con frutta secca e miele. È buono, ma un po' ostico a farsi masticare. Pur di partire prendo un mezzo per kabili. Si passa davanti alla statua di un fennek abbigliato da supereroe.

La strada si allontana dalle montagne e attraversa per qualche decina di km il grande lago salato secco. Ci sono parti con sale a vista, altre con bassi sterpi. In lontananza pare ci sia acqua, ma so non esserci. è il tipico miraggio africano nel deserto. Percorrendo la strada che attraversa l'alveo del lago si passa per una zona più spazzata dai venti. Ci sono barriere di foglie di palma in parte coperte di una sabbia beige chiara, e anche gli arbusti appaiono come mucchietti di sabbia da cui spunta qualche foglia. Noto anche dei mucchietti con in cima bandiere e pali. Potrebbero essere tipo mausolei. L'inizio delle piste a volte è così, ma secondo me ricordano una battaglia o similia.

A sud di gabes la terra si increspa un po', c'è qualche leggero saliscendi e qualche rilievo all' orizzonte ovest della strada. Più vicino minuscoli altipiani resi piatti dal vento cedono passo a scarpate color ocra. Il paesaggio è punteggiato di alberi. Si iniziano a vedere i tipici granai, formati da un parallelepipedo e un mezzo cilindro subito sopra. Ulteriormente a sud i profili dei colli si fanno più morbidi e la vegetazione più rada. I cartelli con l'indicazione di Tripoli mi ingolosiscono

Arrivato a Tataoune  Riadh, un tassista sui 40anni mi propone tour dei villaggi trogloditi. Sono parzialmente interessato all'offerta,mi propone quattro siti residenziali berberi mentre io voglio vedere anche i depositi fortificati arabi. E al contrario di quello che pensavo a tataouine ci sono diversi turisti e viaggiatori:in giro non li si vede, ma trovo posto al terzo hotel che visito (è un postaccio, ma la camera non è messa male).  È il tramonto, faccio un giro nella strada principale e noto tanti studenti. Nelle tante caffetterie  ci sono tanti uomini interessati alle partite dei mondiali. mango in un posto semplice. Una chorba (zuppa) e un piatto di agnello arrosto con insalata. Il cibo non è male,ma le portate un po' striminzite. Accuso un po' di stanchezza tanto che vado in camera e esco solo per prendere l'acqua. In questa occasione parlo con due ragazzi di un negozietto. Mi dicono che vogliono andare in Italia. Da loro scopro che il traffico navale di migranti stranieri è gestito da un stessa persona da circa vent'anni e che questi non ha la minima intenzione di lasciare il suo business così Fruttuoso. Per loro ,mi dicono , è più facile è più sicuro volare. Il loro passaporto gli permette di arrivare in Serbia facendo scalo a Istanbul e da quel punto cercare di arrivare in Francia o Germania. Tornando in hotel cerco di assoldare un altro tassista. Mi rendo conto che l'offerta di riagh non era male e quindi lo ricontatto via Wazzup. La sera si alza un forte vento. Si sentono distintamente rifiuti differenti rotolare per strada: bottiglie, tappi e lattine rotolano indisturbati sotto la mia finestra. La chioma di una palma che sbatte contro una insegna in metallo copre anche questi rumori; insomma di silenzio non se ne parla. La camera vince il premio "pet friendly", c'è un piccolo scarafaggio ,ma la caccia, tutto sommato, dura poco.

 

22 novembre hotel belmaharem tataouine

 

mi chiama il tassista alle 7:00 circa . Ci accordiamo per le 10:00. Mi sveglio alle 9:50 e con lui provo il dolce tipico di tataoine: le corna di gazzella È un dolce simile a quello ostico mangiato a Tozeur. Un impasto di frutta secca in una sfoglia fritta e poi intinta nel miele.sono buone e anche tenere . Si segue una strada in buone condizioni verso sud ovest per una mezza oretta. La strada è abbastanza panoramica .c'è qualche saliscendi in un contesto di deserto roccioso/sassoso . La roccia viva è striata di varie tinte di rosso. Per strada fotografo un piccolo dai petali spessi: è viola e cresce su un arbusto molto piccolo. Il villaggio troglodita di Douiret è molto interessante e trasuda abbandono in ogni pietra. Si compone i una serie di case-caverna scavate nella roccia. Sono affiancate alla stessa altezza lungo la strada che percorre il versante per circa 800 mt. Alcune hanno una parte anteriore a più piani costruita con pietre e pali e piccola entrata. Dietro di questo una sorta di patio e poi le vere e proprie Grotte ,che hanno altezza variabile tendenzialmente sotto i 180 cm. Entrando ci sono  due o tre ambienti.  stranamente la cucina e il posto per il fuoco è nell'ultimo ambiente. C'è parecchio vento e avanzare a volte non è semplice. Spesso devo girarmi per evitare che la terra mi entri negli occhi.  Il paesaggio è lunare. non si vedono altro che rocce e bassi arbusti. Il villaggio è disabitato, ma in alcune caverne pare viva gente: c'è un asinello e qualche gatto in giro . non incontro nessuno. Da lì andiamo a vedere ksar ouled soltane. Uno ksar è un magazzino fortificato per viveri. Sono piccoli magazzini attorno ad un cortile posti uno sopra l'altro, con porte di entrata molto piccole. Sono in pietra e calce. In questo ksar ci sono fino a 4 magazzini uno sopra l'altro. Ogni famiglia aveva fino a 3 di questi, uno sopra l'altro. serviva come magazzino fortificato per olio e cereali. Anche questo ambiente è molto particolare e ci hanno girato qualche scena di Guerre Stellari. Il tassista mi fa vedere una scritta su un muro che diceva "io e io te se stavamo bene, poi qualcuno ti ha parlato e mi hai lasciato". Anche qui, nel piccolo bar poche persone, tutte molto interessate alla partita. il mio autista è molto credente e dice che siccome per i musulmani le donne devono arrivare vergini al matrimonio sta diventando difficile per i devoti trovare moglie. Il fidanzamento con la sua attuale moglie è durato 6 anni e diceva che non hanno mai fatto sesso prima del matrimonio. hanno avuto un bambino voluto, poi l'anticoncezionale ha fatto cilecca e ora i figli sono 2. Come coppia sono un po' in difficoltà,ma lui è ottimista. Nel minuscolo paese vedo diverse persone in coda davanti ad un  negozio. Riadh mi dice che manca latte e che non è affatto facile procurarsi questi generi per i bambini, tant'è che lui se lo fa portare da un'altra città (ci eravamo fermati anche per strada a cercarne). Ricordo che nel supermercato che c'era scritto che ogni persona poteva comprare una sola confezione di cereali, latte ,farina e burro . Faccio un po' di shopping ( datteri , sesamo,te e noci sgusciate).  Si avvicina il momento della partita della Tunisia: le caffetterie si assiepano di spettatori. Mangio una sorta di pane con ripieno di cipolla, pomodoro e rissa. la strada per arrivare a djerba è piana e abbastanza monotona. ci sono ulivi a perdita d'occhio. La variante è un lungo condotto che arriva fino a l'isola e la sabbia che spinta dal vento attraversa la striscia di asfalto che stiamo percorrendo. l'isola è collegata alla terraferma da un passaggio rialzato ( in corso di raddoppio) con un unico ponte per fare passare le barche (e dare un posto ghiotto ai pescatori). arrivato in città la vocazione turistica del centro è lampante, ma  architettonicamente è comunque interessante. c'e una parte di mercato coperto e tutta una serie di caravanserragli riconvertiti come negozi o come hotel . dormo in uno di questi con tanto di piscina e bar che serve alcolici. Le moschee presenti sono interessanti: c'è una moschea turca dal caratteristico minareto a punta di matita e un paio di moschee  ibaditi . Tutte hanno il tetto a cupoline e non a navate.  La Chiesa cattolica invece è a navate. A cena vado in un ristorante . mi danno del brick, cipolle alla curcuma ,un po' di rissa e taijin di agnello. torno in hotel e provo il vino rosso. non è male. Vado a dormire alle 11:00 circa

 

23 novembre hotel arischa houmt essouk

 

mi sveglio alle 9:00 colazione con pane burro marmellata e latte.  Oggi vado all'hammam. Il  Signore che mi gratta mi gratta per bene , pure troppo esco con un capezzolo in fiamme. Avrei voluto fare il massaggio , ma gli addetti erano occupati e sono tornato in hotel. Faccio check out e vado a vedere il forte Aragonese. il forte è una bella costruzione in blocchi di pietra porosa gialla e pare totalmente integro. È stato teatro di un massacro ad opera dei pirati. Questi, inizialmente cacciati dagli spagnoli sono tornati con i  rinforzi e hanno sterminato tutti quanti i 6000 uomini della guarnigione. Per far capire bene che ora nel forte erano cambiati gli occupanti il capitano turco-ottomano ha fatto spargere sulla costa diverse teste di soldati uccisi e ha fatto costruire una torre di teschi non lontano dal castello.Nello specchio di mare antistante il castello ci sono dei  fenicotteri rosa. sono un po' indeciso sul da farsi penso che andrò a vedere cap bon. L'autista del furgoncino che prendo è autista per passione. Con il suo  furgone tedesco assettato , la testa del cobra con occhi rossi sopra la leva del cambio e anellazzi spessi va spesso oltre i 110km orari.

Arrivato a sfax vado a dormire nel postaccio della volta scorsa.

Il gestore è stato contento di vedermi. Come la volta scorsa quando sono uscito mi ha detto di tornare immediatamente dopo mangiato in hotel. Purtroppo esattamente come la volta scorsa ho dovuto mangiare un cattivo panino nell'unico posto che ho trovato aperto. C'è di buono che ho trovato un bar di un hotel brutto abbastanza per piacermi e che serviva birra . Mi sono bevuto 2 celtia mentre guardavo il 2' tempo della partita. Le bottiglie sono da 0,3 LT . La prima nei primi 40 minuti, poi mi hanno detto che non potevo portare via la bottiglia e la 2' la ho bevuta nei rimanenti 5+recupero. Nel bar c'è una gran fumera. Si fuma ad ogni tavolo, a volte 2 per tavolo, inclusi i tavoli con cibo servito. Esco di lì con addosso una gran puzza di fumo. Abbiamo anche avuto a che fare con il bagno tremendo. Ieri sera sono andato in quello del piano di sotto (meno male che c'era). Tra oggi e domani vorrei vedere la costa sud di cap bon e domani in giornata andare verso Tunisi

La capra purtroppo si trova poco; va parecchio l'agnello.

Vorrei provare una preparazione di pesce, ma finora me lo hanno sempre proposto solo grigliato.

Ho chiesto anche per il polpo, ma non lo avevano. Eppure nelle pescherie penso di averlo visto

24 novembre hotel El medina sfax

Mi sveglio con calma e vado alla stazione dei louages. Per strada compro dei dolcetti che poi regalo ad un mendicante (distinto nel vestire, sui 65). Nabeul è una città moderna, non piccola con un grande mercato il venerdì (un tempo era anche mercato di cammelli). Il centro storico ha  una medina tirata a lucido con varie zone porticate. Qui partivano e arrivavano le carovane con i prodotti del porto. Oggi arrivano moderni bus carichi di turisti dalla vicina Hammamet, la Rimini di Tunisia. Le città qui non sono sulla costa, i pericoli che arrivavano dal mare hanno spinto a costruire le città fortificate a un paio di km dalla costa. A pomeriggio vorrei andare a vedere le lagune costiere della costa sud di cap bon. Quella più estesa è però troppo distante per riuscire ad arrivare con la luce, e quindi punto quella di Tazarka, un po' più piccola.

Scendo a korba e inizio la mia passeggiata sulla spiaggia. La sabbia è a grana fine, di un colore molto chiaro, tra giallo e grigio. Incontro vari pescatori che usano differenti tecniche di pesca. Ci sono quelli con la rete,quelli con la canna, quelli che lanciano il filo a mano. Per tornare sulla strada passo da un albergo enorme. C'è anche un teatro all'interno. Arrivo alla laguna e ci trovo un grande stormo di fenicotteri rosa, qualche papera,garzette e una papera nera dalla fronte bianca. Per raggiungere la laguna devo passare delle zone a giunchi e bassi cespugli: ci devo camminare sopra per quanto sono fitti.al crepuscolo resto lì in zona e vedo tanti uccelli arrivare in piccoli stormi e radunarsi ai bordi della laguna. Arrivato in città cerco un bar per qualche birra. Poi ne cerco un altro. Mangio in uno di questi carne arrosto e insalata. Finisco a girare per la città con un ragazzo di 22 anni e il suo Pitbull di 3 mesi.

25 novembre pensione des Roses nabeul

 

Sveglia alle 9 circa. Sono un po' provato dalle birre del giorno prima. Il programma di oggi prevede shopping ( compulsivo ) efferato e ritorno nella capitale. Il mercato non sorprende più di tanto, pur essendo colorato e vivace. Le bancarelle più interessanti sono quelle degli speziali e dei rimedi naturali. Pietre ed erbe secche si affiancano a piccole boccette con dentro non si capisce bene cosa.il mio francese non mi consente di  chiedere nello specifico (più che altro sarebbe difficile capire le risposte). Compro spezie,una teiera,un colino,un paio di borselli,un quadretto per la casa di mio cugino,un tagliere in legno di ulivo (?!?), una borsa in palma intrecciata, dolcetti e del tè. Alleggerito nel portafoglio e appesantito nella borsa mi metto in viaggio verso Tunisi. L'hotel che ho scelto ha la vista sulla piazza di accesso alla medina. Faccio una lunga passeggiata pomeridiana nella medina . le strade a tratti sono asfaltate togliendo un po' di atmosfera all’ambiente, ma i passaggi coperti, i profumi e i prodotti dei negozi aggettanti sui passaggi danno comunque un tocco al tutto, e poi perdersi è facilissimo!

La mia camera prima ha il riscaldamento acceso e poi si rompe la serratura (poteva andare meglio). La sera la città è viva! Ci sono gruppi di giovani che percorrono le vie vicine alla strada dello struscio. Seguendo della musica arrivo ad un gazebo. Scopro che si tratta di un matrimonio. Mi pare di capire che il ballo locale prevede:

Gamba a terra

Si muove il bacino

Altra gamba

Altro movimento del bacino.

Gli strumenti musicali sono :narbuca, tamburello, tamburo e flauto (il suonatore di flauto è un vecchietto molto arzillo).

Contratto un tassista per la mattina dopo e torno in hotel, dove però praticamente non chiudo occhio.

Atterrato! A Malpensa mi colpisce la temperatura: ci sono 4°. Provo a fare l’autostop, ma mi sa che perdo fascino: non ho trovato passaggio.