lunedì, settembre 23

Cluj- Iasi

 12 aprile, casa mia, Rosate

Faccio un giro in Romania.

L'idea era Moldavia (intesa come Bessarabia) e Transininistria, ma non ho trovato né guide in biblioteca, né voli a buon prezzo. Ho quindi optato andata su Cluj e ritorno la domenica successiva da Iasi.

Spero di vedere un paio di castelli, orsi in libertà e qualche antica chiesa in legno.

una bambina in aereo grida come se le stessero strappando le unghie.

La visibilità dall’aereo non è delle migliori; c'è neve sulle vette (onestamente pensavo fosse di più ) e i bacini alpini visibili sono tutti pieni. Si distingue chiaramente il corso del Medune e del Tagliamento.

Quando mi sveglio il paesaggio è diverso: colline molto morbide di un verde intenso sono coltivate in grandi appezzamenti e ci sono tante zone a Bosco .

La variazione di pressione fa frignare nuovamente la bambina. Applauso al pilota che atterrando ha placato la piccola e generosissima dispensatrice di decibel.

Fuso orario+1.

Il bus dall’aereoporto e diverse linee urbane sono gratuite. I mezzi sono nuovi fiammanti.

Il centro di Cluj è molto curato (fin troppo per i miei gusti), con vari edifici storici ed animato da bar e persone in giro.

L'influenza austriaca/asburgica è  forte. Ci sono Notevoli edifici civili di impronta mitteleuropea, un buon numero di chiese di varie professioni (benedettini, ortodossa,protestante per fare esempi). Una è francescana di stile Barocco!!! Testimonianza palpabile e lampante che giravano soldi in città e li si hanno usati perfino per la chiesa francescana. divertente la lotteria della preghiera all' ingresso, una ruota, tipo ruota della fortuna con il destinatario della preghiera.

Noto un obelisco ini sovrani illuminati asburgici (la città viene chiamata Claudioburgo!) e una statua recente di un democratico (!!!) locale in tempi di indiscussa monarchia. Il mausoleo alla lotta anti sovietica (personalmente mal digerito) fa il paio con le decine di bandiere della UE affiancate a quelle rumene.

Nel parco centrale ho visto varie persone fare attività fisica.

Il programma di oggi oltre al cazzeggio distratto dell' arrivo prevede ristorante tipico e baraccio di periferia fino alla fine dei soldi disponibili .

Poi si vedrà. Il venditore di rose di turno ha 10/12 anni.

Il bagno dell' ostello è in un sottoscala. È pulito,ma in piedi, secondo me non ci si sta; Devo ancora provarlo.

Incontro al ristorante valachia Marco e Romina , 2 istruttori di funambolismo romani. Mi consigliano dei piatti che gli sono piaciuti.

chiacchiero un pò con loro: stanno facendo un tour con l’auto per poi caricare le immagini sul loro canale youtube. Potete trovare il canale cercando su google : trips travel blogger per passione!

Ho mangiato -senza sfondarmi, devo perdere peso –  :

Stufato di pecora

Zuppa ai funghi

Pane valacco (con aglio e lardo)

Sottaceti

In ostello c’è un tizio che zoppica vistosamente, ci facciamo solidarietà, dato che io cammino da poco dopo essermi fratturato il perone.

 

13 aprile  central hostel cluj

Sveglia alle 9 circa , il programma di oggi prevede il museo della storia della città e il giardino botanico del 1930.

Il giardino botanico è veramente un bel posto con grandi serre e un sacco di fiori! In particolare ci sono tantissimi tulipani fioriti.  Purtroppo le serre con le piante carnivore sono chiuse; è un peccato, volevo vedere quante altre ce ne sono oltre alle 3 che ho avuto io. C’è un bel giardino giapponese con un paio di ciliegi in fiore. Scopro che il ciliegio giapponese ha decine e decine di petali, e questo spiega la fama della fioritura in estremo oriente. Ne bastano 2 e quando arriva una bava di vento pare nevichi. Ci sono anche varie piante monumentali e una parte con le piante acquatiche.

L'acqua del giardino botanico di Cluj ha un buon sapore, carica di Minerali,poco sapida e quasi per nulla clorosa. Ci sono tante fontanelle a forma di conchiglia e per riempire una bottiglia ci si lava.

Quella dell' ostello invece sa un sacco di cloro .

Una volta in metro a Milano Ho visto un passeggino chiuso e dentro c'erano tre cagnolini che la padrona voleva portare in giro senza il rischio di perderli . Mi sono detto "le viste tutte” ; invece qui , dato che non si possono portare animali, un tizio aveva una borsa tipo 40 cm x 10/15 x 30 di rete, a fondo rigido con le sue belle maniglie e dentro c'era un cagnolino!! il padrone lo portava a mano.

Il museo della storia di Cluj è in un museo a più piani. La signora che vende i biglietti all’entrata non dice una parola. Mi mostra il prezzo , prende i soldi, porge il biglietto e indica la scala. Fine delle interazioni. Al piano inceve una ragazzetta entusiasta mi dice che con i QR code ci sono le didascalie in inglese. Cluj come anche Brazov e Sighisoara è stata ripopolata  dal governo ungherese di sassoni a causa dello spopolamento dovuto alle incursioni degli unni,dei turchi e delle epidemie del periodo altomedioevale. I sassoni hanno portato la loro architettura, la organizzazione in corporazioni e il proprio gusto estetico. L’intera zona transilvana ha goduto dei proventi del commercio trovandosi nella crocevia Istanbul/Vienna e Venezia/Kiev. La città venne dichiarata città libera da Leopoldo III e quindi poteva avere mura, era porto franco e poteva amministrare la giustizia (ius gladii).

Tra le storie narrate nelle didascalie quelle relative alle pubbliche esecuzioni sono le più colorite. Il 70% dei processi finiva con condanne a morte (il lavoro sporco lo facevano i locali) ed esilio. Era prevista la pena (a volte capitale) anche per chi vendeva vino ad un prezzo irragionevolmente alto all’interno delle mura. Altri aneddoti riportano: Nel 1514 Mészáros Lőrinc, uno dei leader della ribellione di Dózsa György, fu bruciato sul rogo nella città. Nel 1575 Báthory Zsigmond decapitò diversi nobili accusati di tradimento e simpatia per i turchi, nella piazza di Cluj, mentre ad alcuni dei loro soldati Szekler furono tagliati il​​naso e le orecchie. Nel 1594, il principe si trovava sul balcone del Palazzo Josika, assistendo all'esecuzione di altri tre leader del partito Philoturk, nella piazza della città.

Intorno al 1600, il generale Basta giustiziò il giudice di Cluj e nel 1604 invitò i nobili ungheresi a Cluj e ne impiccò alcuni. Nel 1601, la Dieta della Transilvania, riunita a Cluj, decise di mettere al rogo il sacerdote Sasca/Saski e Baba Novac, il capitano di Mihai Viteazul, per presunta collaborazione con gli Ottomani. Furono torturati, bruciati sul rogo nel centro della città, e poi impalati ed esposti dopo la morte davanti alla Torre dei Sarti. Diverse dozzine di donne e alcuni uomini furono processati e giustiziati a Cluj per stregoneria nei secoli XVI-XVIII, forse anche prima

Anche durante la peste ci si divertiva, ma con coscienza.

La prima grande epidemia di peste raggiunse Cluj nel 1573 e presto il numero dei morti divenne così grande che sorsero problemi con la loro sepoltura. I Centumviri (membri del consiglio comunale, "i 100 uomini") deploravano la situazione dei cimiteri sovraffollati e la pratica di riesumare, smembrare e seppellire nuovamente gli scheletri per fare spazio alla sepoltura dei morti di peste.

Nel museo c'è anche una parte sull'antico Egitto. Ci sono mummie di animali e di falli. Un sacco di signore (anche attardate) fanno foto ai falli mummificati.

A cena torno al ristorante tipico e prendo un grosso antipasto.Ci ho messo impegno , dedizione e curiosità. Altro impegno , Ancora altro impegno e Altra dedizione, ma non lo ho finito. Torno in hotel con i bus (devo dire mezzi efficienti e nuovi). La piazza centrale di  cluj è grande (città di mercati) e molto ben illuminata.

 

14 aprile centrum hostel cluj

 

A prima mattina sento megafoni che parlano. Strano, mi dico. Poi capisco:  c'è la maratona.

Ho un blablacar la mattina per Sighisoara, lo aspetto davanti al teatro nazionale. Un bell’edificio in stile neoclassico/neobarocco.

La strada verso sighisoara attraversa colline molto molto morbide coltivate in vasti appezzamenti. Distinguo tra il verde scuro il  colore giallo intenso del fiore della colza in grandi  appezzamenti . Rares, il mio blablapilota, mi dice che con la fortissima emigrazione (gran parte dei giovani è all'estero) sono nate associazioni supportate dal governo che raggruppano i piccoli proprietari terrieri per riuscire a far coltivare i campi. Il risultato sono grandi appezzamenti . Lui è amante della roulotte, con la moglie sono stati in vari paesi. Mi dice che è stato al Gaslini di Genova per fare curare una bambina di 3 anni con il cancro , si sono trovati bene. Tra un discorso e l'altro mi dice che secondo lui l'obiettivo della Russia nella guerra sono le centrali nucleari,per vendere energia elettrica (in Euro).

Passiamo una zona con popolazione prevalentemente ungherese e zingara. Noto diverse donne con la gonna lunga e coloratissima.

Mi dice che questi ultimi raccolgono rame e lo lavorano per ottenere alambicchi e pentole che vendono ai produttori di superalcolici. In zona si coltiva anche luppolo e vite, ma mi dice che prevalentemente la gente beve distillati.

Si vedono tante zone a bosco e mi dice che è legna poco fruibile dall' industria del mobile perché gli alberi sono storti e di un legno molto duro. I pini in montagna, dritti e facili da lavorare, non hanno la stessa sorte.

Per strada passiamo vicino ad una chiesa sassone fortificata. Ce ne sono diverse in questa zona. Sono sito unesco, ma non ci entro.  Come accennato dopo le invasioni degli Unni e le relative epidemie il governo dell' epoca ha favorito l'arrivo di sassoni dalla Germania e la notevole Sighisoara ha proprio una impronta centro europea.

Nel periodo di auge la cittadella aveva 3 ordini di mura e tante torri di guardia (13 a memoria) ognuna facente capo ad una corporazione. I rumeni stavano fuori dalle mura alla mercè dei turchi.

Qui c'è la casa natale di Vlad III l'impalatore, il personaggio che ha ispirato il romanzo di Dracula (che vuole dire appartenente alla famiglia dell' ordine del drago).

Non sono qui per il famoso impalatore, ma per l'orologio della torre d'entrata. Il meccanismo (in teoria) mostrava i giorni della settimana verso l’esterno della cittadella  e l'orario di lavoro giorno/notte verso l’interno con dei pupazzi visibili dalla città.

Quando lo vedo è sotto restauro e i pupazzi li ho visti fermi nella torre. Ho potuto comunque lasciare il bagaglio nel museo nella torre e fare un giro della cittadella. Nel museo si specifica che ogni corporazione professionale della città aveva in gestione una delle torri della cinta muraria da cui faceva da vedetta.

Ci sono antiche scuole (per tedeschi) e chiese (con all’interno tombe di nomi tedeschi). È veramente un bel borgo seppur molto piccolo e oberato dalle attività commerciali per i turisti (pure il trenino a gestione austriaca). La prima scuola per rumeni è del 1830 circa.

Pranzo al sacco con il resto dell’aperitivo enorme della sera prima . Mangio su una panchina sotto la torre in compagnia di 2 vegliardi. Poi prendo il bus per Brazov. Avrei voluto andare nella ben più piccola Sibiu, ma alle 16 non ci sono mezzi diretti.

Verso brazov la terra si increspa e oltre alle pecore si vede anche qualche saliscendi. Viaggio su un pullmino con una 30ina di posti a sedere e una temperatura che forse i 30° li supera pure.

Un paio di curiosità:

-Alle 8.01 da sighisoara passa un flixbus diretto a Reggio Calabria

-ho preso la calamita per la Patty

-la calamita più divertente rappresentantava una bara con il coperchio spostato, il taccuino invece riportava I 🩸 DRACULA

-ho visto in paese un paio di carretti col cavallo

-il pulmino ora sarà a 32°

-mi sono mangiato quasi tutto quello che avevo .

Arrivato a Brazov faccio un giro serale. Il centro è molto curato, con una via pedonale animata e molti edifici interessanti. Tra tutti quelli del centro spicca da una cattedrale gotica di grandi dimensioni. Sulle alture ai lati del centro da una parte c’è la cittadella e per gli amanti del trash  e una scritta sulla collina tipo holliwood (che la notte si illumina). Il mio giro serale termina nella birreria artigianale Mustaza. Qui conosco Ruxii. Una bella ragazza con occhi blu e lunghi capelli neri. Parliamo di diversi temi, e del mio giro in Romania . Soprattutto ascoltiamo pezzi di musica rock rumena. Le faccio ascoltare i CCCP e le piacciono. Le chiedo secondo lei quale è la terapia di cui si parla nella canzone curami.  Mangio un cartoccio di patate fritte (in realtà 2 , l’addetto mette la salsa sbagliata e mi regala quella con la salsa sbagliata) e vado a dormire.

L’ostello ha Self check-in. Le mura (inizialmente bianche )sono quasi interamente coperte da firme e messaggi lasciati dagli ospiti.  In bagno campeggia una scritta "se è sporco chiama il numero xxx dalle 8 alle 22". Cerano carte per terra, vari dispenser di saponi tutti vuoti e cessi non illibati, ma nemmeno puliti. 

15 aprile Centrum house hostel brasov

Stamattina mi sveglio alle 8 circa stanco forte . Mi dico "oggi non faccio granché". Alle 9.30 vado in reception (aperta dalle 9 alle 11) e mi dicono che l'ostello è al completo.

Cerco un altro ostello e finisco a downtown hostel.

Vicino all'ostello già iniziava a piacermi, bancali legati tra loro per chiudere buche, difficoltà a comunicare un senso diffuso di abbandono. La reception dell’ostello è un tavolino 50x30 cm fuori da una finestra. Si affaccia la signora, si paga, e si ottiene il codice per entrare. Il ragazzo gestore dell' ostello, quando doveva darmi indicazioni su cosa fare in zona, mi ha chiesto se il mio interesse principale era la birra.

Gli ho detto che non è proprio in cima alla lista,ma potrebbe interessarmi e lui ha detto "qui e buona dappertutto". L'idea è vedere oggi Bran , domani Brasov e poi organizzare un lungo spostamento mercoledì, dato che si prevede un giorno intero di pioggia. Sempre cercando informazioni su come arrivare a con i mezzi a Bran, l’eccellente indicazione del ragazzo è stata di prendere un taxi, che lui non prendeva i bus e non saprebbe indicarmi come arrivare.

Inizialmente ho sbagliato tazione e sono finito in una piccola stazione senza cartelli, con i soli binari. In compenso si vedevano le cime innevate dei monti a ovest.

Fuori dalla stazione gente sui 60 con bottiglie di birra da 2 litri abbondantemente aperte alle 11 del mattino,  panchine scassate e altro abbandono. Cerco quindi la autostazione 2. Trovo un piazzale sgarrupato con un piccolo bus in partenza. Mi dicono che  il mio bus parte dal marciapiede 2 alle 13. È partito dal marciapiede numero 4 con 5 minuti di anticipo; un caso lampante di autista indipendente!

Scendo poco oltre il castello. Geograficamente scendo in Valacchia. Passo anche quello che resta delle fortificazioni Transilvania/Valacchia, confine a cui il castello fa la guardia. Il castello nasce come punto di dogana/frontiera costruito dai cavalieri teutonici. Viene rimaneggiato varie volte prima di diventare residenza della famiglia reale fino all’esilio degli stessi. Avvicinandomi da sud al castello ne posso apprezzare la posizione a strapiombo su uno sperone roccioso. Oggettivamente fa la sua figura.  Passo anche vicino al parco dove c’è (scoprirò durante la visita al castello) il cuore della amata regina crocerossina romena. Inizialmente mi sembrava una area pic-nic con un forno, tanto che mi sono detto “va che bella area pic-nic. C’è anche un forno!”. 

All’entrata macchinette automatiche risolvono la questione delle domande dei turisti. Ci sono 2 addetti, ma indicano solo le macchinette. Porto la mia domanda all’interno del castello. Alla fine della salita trovo un gran vento e una moltitudine di persone in fila. L’interno del castello è ancora arredato come lo hanno lasciato i nobili decaduti e il cortile ha un bel giro di balconi. Sulla sommità ci sono varie terrazze panoramiche e un punto di vedetta.  Il castello di Bran non è menzionato nel romanzo Dracula e la descrizione del castello nel romanzo non corrisponde al castello di Bran. Il presunto collegamento tra il castello e la leggenda di Dracula è quindi guidato dall’industria del turismo. Bel castello e bel posto. C'è anche una parte con i personaggi terrificanti della tradizione locale.

I romeni spingono forte sul turismo e infatti ci sono un sacco di souvenir pacchiani (tipo capsule per farsi i denti rossi). Se proprio volevano un nesso con Vlad III un cappuccio per impalare e un manuale sarebbe stato più divertente. Comunque una visita interessante.

A titolo meramente informativo , come materiale indispensabile per impalare una persona serve :

- 1 palo appuntito

- 1 cappuccio in metallo arrotondato

- 2 uomini che tirano la corda attaccata ai piedi

- 1 tizio da impalare

Tornato da Bran faccio un giro delle mura esterne di Brasov costeggiando il lato del fossato e proseguendo fino a porta Schei e al complesso Olimpia(un bel palazzo dalle forme complesse), poi torno al birrificio per fare ancora 4 chiacchiere con Ruxii. Rispetto a ieri parliamo un pò meno, ma sto comunque bene, bevendo ottima birra (e pagandola poco, mi fa uno sconto). Esco da lì alle 23.00 circa e trovare cibo si rivela una situazione abbastanza complessa. Finisco dai kebabbari che mi dicono aperti “nonstop”. Curiosamente sono 3 e sono uno di fianco all’altro.

Tornato in hotel sfido a backgammon il ragazzo dell’ostello e lo vinco!

16 aprile downtown hostel Brasov

Mi sveglio sul presto, vorrei fare delle foto alle vie del centro con poca gente in giro e visitare la chiesa nera,  la cittadella e comprare francobolli. La chiesa nera la lascio per la prossima volta (qualcosa bisogna sempre lasciare). Compero dei francobolli con fiori e animali , poi salgo alla cittadella. La salita è breve e la vista ripaga l’ascesa. Da una parte si vedono i tetti e le guglie della città tardo medievale, dall’altro lato del colle si vedono i palazzi in stile sovietico le fabbriche e le relative ciminiere. Sulla strada per prendere il passaggio visito la antica cattedrale di san Bartolomeu. L’interno è molto austero. Vi si conserva un antico organo di cui ascolto le prove, un palchetto reale >(che non individuo) e una sfilza di stufe a legna lungo tutte le mura interne. All’esterno v’è una meridiana e un cimitero (con nomi tedeschi) .

Il mio blablapilota di oggi è stato 20 anni in Italia a fare l'autista e parla italiano . Vado con lui verso Onesti . Poi deciderò cosa fare.

Mi dice che le montagne che passeremo non sono molto aspre. Passiamo una zona bilingue rumeno-ungherese ,la mia guida la chiama terra dei siculi, questi ultimi sono gli eredi della popolazione ungherese importata in tempi altomedievali. Alcune tombe hanno il solo palo verticale decorato,senza la parte orizzontale (alla maniera degli ungheresi). C'è qualche nido di cicogna sui tralicci. La zona è coltivata estensivamente a patate. Ai lati della strada si vendono cipolle, patate e pane alla patata. Si vendono anche kurtoskalacs, il dolce a spirale tipico ungherese. Oltre ai cartelli bilingui ho visto pure una bandiera ungherese sul campanile di una chiesa .

Lasciamo la pianura coltivata e iniziamo a salire. In effetti i versanti sono morbidi e le salite anche. Si passano dei faggeti con le nuove foglie verde chiaro.in generale c'è varietà e ci sono tanti verdi diversi. Il blablapilota mi dice che è illegale tagliare alcune specie di alberi,tra cui la noce.

Passiamo da Onesti, il centro si compone di un viale e controviale, ai lati gli edifici sono grigi ed uniformi. L’aiuola al centro di questo viale ha un sacco di tulipani gialli e rossi.

Il blablapilota mi porta oltre e mi lascia a Bacau. Il centro ha una grossa cattedrale e affaccia su un lago. Il resto del centro, oltre alla statua di un poeta locale apparentemente tristissimo e un paio di edifici in stile neoclassico non offre granchè.  Grazie al figlio del blablapilota ho trovato un trasporto per Braila.

Il giro notturno di Braila mi restituisce un centro tutto sommato curato, molto pulito. Ho visto bei Palazzi , per lo più di stile austro-ungarico e Ottomano. I viali sono alberati soprattutto a Platani. Ci sono anche palazzi in rovina; ad ora vince per decadenza un vecchio albergo con  piante di fico che escono dalle finestre delle camere e sul tetto. Le vie pedonali e laterali sono pavimentate tipo pavé, a rettangolini. le strade in asfalto sono tendenzialmente grandi e a senso unico . Sono passate un paio di macchine volume a palla; non ci vuole molto, ma le auto che vedo sono migliori della mia ax. Le chiese sono illuminate , così come i campanili. Ci sono diversi bar con gente che parla e beve. Il colore predominante degli edifici è il giallino, anche se le facciate hanno spesso più colori e le finestre e le entrate sono spesso contornate da motivi architettonici.

Il lungofiume ha una passeggiata alta e una quindicina di metri più in basso un’altra. La passeggiata lungo il Danubio ,il lungo fiume vero e proprio,  è illuminata  e c'è qualche persona sulle panchine.

Trovo una birreria artigianale. Come prima ho preso lo preso la numero 14, si chiama Ground 0 Imperial fuck. Poi ne ho private un altro paio. La birra migliore provata al birrificio era una black ipa 7°.

Dato che secondo me bere per strada è illegale, nonostante i venditori mi dicevano "certo che si può!!";   io"fisicamente si può, ma è legale?"Ottenevo risposte evasive . Oggi il birraro onesto mi ha confermato che non si può. Mi ha dato la birra (prima di cacciarmi) e mi ha detto "take care of the police!!"

L' acqua del rubinetto della stanza (sì c'è anche  bicchiere e vassoietto in metallo) di Braila è  buona, poco saporita, un po' pesante, ma per nulla sapida di sale, sento prevalenza di un elemento, non potassio, non zinco.

Forse un mix di tutti i rifiuti liquidi che il grande collettore Danubio, dopo averli raccolti in mezza Europa (chissà cosa non ci finisce dentro Passando i Balcani) li fa filtrare nella falda.

Vado a dormire alla 1 circa

 

17 aprile ,hotel regal , Braila

Colazione di impronta turca, con olive pomodoro e cetriolo, oltre a tè, fette biscottate e burro e marmellata. L'acqua in bottiglia che mi hanno dato non solo è in plastica monouso, ma arriva addirittura da Creta.

Vorrei abbandonarmi nel lusso sfrenato della mia camera, ma mi sa che mi conviene muovermi. Dalla stazione dei bus non rispondono.  Vorrei abbandonarmi nel lusso sfrenato della mia camera, ma mi sa che mi conviene muovermi.  So che il bus arriva da tulsa alle 10 e il servizio è quotidiano. Quando finalmente hanno risposto, nessuno parlava inglese. Scendo rapidamente nella hall (corsa ancora non se ne parla)per ottenere la traduzione e trovo la gestrice che fuma serenamente sotto il cartello divieto di fumo; le passo il telefono e lei mi conferma la mia intuizione, il bus riparte per Tulsa alle 11(questa è fichezza,ditelo alle vostre amiche).

Sul bus urbano trovo un autista che parla italiano. Mi indica con quale mezzo arrivare alla stazione e che la autostazione è vicino alla stazione dei treni.

La tizia (paiono 2)  della biglietteria è seduta sui sedili (ne occupa 1 e 1/2) della sala d'attesa . Si spiega la lunga attesa per rispondere al telefono. Quando chiedo del biglietto apparentemente mi indica la finestrella della biglietteria. Mi vede confuso , io ci sono proprio davanti. Un muto  movimento rotatorio dell' indice chiarisce la situazione. Devo andare oltre la biglietteria , sui marciapiedi di partenza e fare il biglietto direttamente sul minibus.

Pur essendo nella zona immediatamente prima (se non dentro)del delta si vede qualche altura. Macin, l'ultimo paese attraversato è prudentemente costruito su una altura. Per lo più sono alture molto arrotondate, tipo dune, ma c'è anche qualche cresta frastagliata apparentemente rocciosa. Ci sono varie "catene" di alture che si seguono più o meno parallele.

Arrivato alla stazione navale mi confermano che in questa stagione, sulle barche lente non c'è il ritorno di sabato. Comunque si delinea un programma. Trovando un trasporto da Sfantu George a Sulina potrei fare un triangolo, ma apparentemente il servizio non c’è. Quindi vado a Sulina e aspetto il corso degli eventi fino a venerdì.

Il fiume esce imponente fino a dopo Tulsa per poi dividersi in vari tronconi. L ’acqua è marrone . La navigazione procede regolarmente. Il tratto distintivo comune a tutto il percorso sono gli allevamenti di cavalli e vacche sulle terre non allagate, oltre ad un buon numero di uccelli e libellule. Una famiglia bulgara a cui ho chiesto un coltello per tagliare il pane mi ha dato un mix di sale e spezie tradizionale della Bulgaria. Lo si mangia mettendolo sul pane.  Lungo il tragitto ci sono vari Villaggi di pescatori. Gli edifici più interessanti sono di varie dimensioni e sono,bassi, con mura bianche, finestre piccole e tetto in giunco (scoprirò che per impermeabilizzare questi tetti si usa la cacca di asino) . Non mancano edifici più moderni con tetti di tegola o costruzioni  con ampie vetrate .

Avvicinandosi alla foce gli argini, inizialmente alti intorno al metro abbondante e consistenti di rocce ammassate , scompaiono. La terra si abbassa fino al livello dell' acqua e la parte coltivabile o a pascolo si riduce fino a piccole porzioni delimitate da canneti gialli a perdita d'occhio . Compaiono alberi con la base interamente nell' acqua e  primi pellicani bianchi. Durante la navigazione superiamo 2 cargo, di cui il 2' ,battente la classica bandiera panamense , parecchio lungo. Un gruppetto di gitanti beve forte e dopo un po' si fanno rumorosi. Poco prima dell' arrivo viene un membro graduato  dell' equipaggio e li cazzia.

A giudicare dagli annunci che sento sulla barca il fiume apparentemente viene usato letteralmente come trampolino da migranti che vogliono entrare nello spazio EU e si infilano a grande velocità nel delta per poi sbarcare sulle rive del delta e darsi alla macchia.

Appena sbarcato si è alzato il vento. Il cielo si è fatto plumbeo e minaccia pioggia; è arrivato anche un  SMS per allerta meteo. E io non ho un tetto. In tutto il centro abitato ci saranno 5 km di strade considerando le parallele. Ci sono dei taxi al porto :Inizialmente ho pensato alla pioggia o al trasporto di merci, se no non ne vedo l'utilità. Scoprirò che c’è una rete di strade sterrate che va anche fuori dall’antico porto franco.

Siamo ancora fuori stagione , ci sono vari lavori di manutenzione. Il posto che avevo cercato online e contattato al telefono  mi ha detto che non era pronto a prendere ospiti anche se risultava disponibile. Ha anche chiamato un paio di colleghi , ma anche loro avevano dei lavori in corso. La svolta è stata una signora di buon gusto (mi chiamava guapo) che era stata 8 anni a Burgos e parlava spagnolo. Lei conosce la signora presso cui ho dormito. Questa, anche se sta ancora organizzando le camere per la stagione mi ha dato la possibilità di restare.

La camera è divertente, ma è soprattutto il bagno che piace, pulito, ma sgarrupato il giusto.

Fili volanti, scarico che fa rumore con anello da tirare per scaricare, telo doccia con  disegnate audiocassette e filo attaccato al soffitto per sostenerne il binario,un generico tombino chiuso chiuso alla bell'e meglio, muri rappezzari qui e lì e telaio della porta con crepe.

La cosa meno carina dell' essere fuori stagione è che non ci sono tour con partecipanti e quindi dovrò pagare l'intera imbarcazione.  Nel pomeriggio un signore sui 50 si è offerto di chiamare un amico con una barca piccola per un tour, ma non ho approfittato. Gli ho detto che vorrei vedere la spatola (l'uccello, non l'utensile) e mi ha detto che è un po' presto. Stasera gran giro di chiamate. Ho trovato 2 operatori che sono disponibili per un tour privato . Domani mattina se il tempo sarà buono mi contattano e vediamo cosa si può fare .

Sono andato a prelevare: normalmente un cambio favorevole si ottiene cambiando contanti. La banca me li voleva vendere, con 13.6% commissione .Ho pensato che no, mi ricordo di aver fatto no, forse ho avuto un mancamento o non mi hanno tenuto le gambe; sta di fatto che sento rumore e la Banca Commerciale Rumena mi vende 1000 leu pagati carissimi; perfino la camera della signora è diventata cara.  Mi sono detto "vado in un' altra banca"  o prelevo meno e mi pare proprio di aver fatto no. Comunque torno nuovamente facoltoso.

Compro qualcosa da mangiare per il giorno successivo, gli insaccati sono molto simili a quelli comuni nell’est europa, sono fondamentalmente parti di maiale affumicate o bollite e un vino rosso locale da lasciare in camera.  Nel frattempo ho chiamato vari operatori per delle escursioni in barca, ma sono l'unico interessato al momento e dovrei pagare l’intero prezzo delle imbarcazioni (10 posti).

Celebro la ritrovata abbondanza di contante con una  cena pesce di fiume (3 tipi diversi : carpa, una sorta di luccio e spraat -pescetti più piccoli delle alici) e vino locale. Un cabernet Domeniul Bogdan. Devo dire un buon vino.

Esco decisamente satollo e soddisfatto: ho anche qualcosa per i famelici gatti della padrona di casa. Cammino sul lungofiume, questo è interamente percorso da un muretto anti-straripamento alto 50 cm. Oltre lo sciabordio dell' acqua, si sentono i grilli e le rane che stanno dall' altra parte del fiume! Direi almeno 40 metri di distanza.

L'insegna della banca commerciale rumena brilla particolarmente.La si vede da lontano, pare un faro.

Uscito dal ristorante ho cercato un distillato locale aromatizzato con tanto di spiegazione. Prendi un distillato puro, ci metti dentro una erba (o qualunque cosa, perfino un pesce- sono pessimo con gli esempi, lo so-) ,aspetti 30 giorni e poi quel distillato ha (in teoria) il sapore di quello che ci metti dentro. La mia ricerca non porta a nulla; di disponibile c'è vodka, whisky o distillati commerciali in bottiglia.

Sento ancora un po' di rane e grilli dall' altra parte del fiume e torno a casa (abbagliato dalla insegna della banca commerciale romena)

 

18 aprile, casa della signora Dana , Salima

 La pioggia tanto attesa e temuta è arrivata. Tutto sommato è arrivata al momento giusto, di notte e in un giorno in cui agognavo riposo; ha smesso di piovere a mezzogiorno circa.

Ho scoperto che ci sono operatori privati che collegano la città dove sono a Tulcea. Posso cercare delle escursioni per il mattino e imbarcarmi nel pomeriggio di domani. Ci sono diversi operatori che con navi veloci pagando ti portano pure a Vienna (non ho chiesto ad essere sincero, ma ho pochi dubbi).

 

La sabbia della spiaggia di Sulima è molto fine. In massima parte grigia ,poco più scura del colore del cemento secco, con un po' di marrone chiaro tendente al grigio. Ci sono anche granelli neri e frammenti di madreperla. Il bagnasciuga è interamente ricoperto di frammenti di guscio di vongole. Camminando sul bagnasciuga sembra di camminare sui biscotti (o sugli scarafaggi, citazione indiana Jones). Le valve sono ben più grandi che in Italia, tendenzialmente più grandi di 4 dita .

Anche stasera la insegna della banca commerciale romena illumina a giorno il circondario

Oggi Giornata fondamentalmente di relax.

Dopo che ha smesso di piovere verso mezzogiorno, Dana mi ha offerto un piatto di pancetta (comprata per edibile cosi come era,ma che andava cotta)con cipolla e peperoni. Quando me la ha data, dato che stavo prendendo il pane lasciando incustodito il cibo, Dana mi ha messo in guardia dalla tribù felina che c'è in giardino e che mi sono fatto amico dalla sera prima.

A pomeriggio in spiaggia trovo semi sepolto un sacco molto resistente del WFP world food program. Grano rinforzato fatto in Egitto. Sulla via del ritorno lo riempio di plastica (fondamentalmente bottiglie galleggianti o affondanti delle reti).

Arrivo al bar per lasciarlo pensando di fare bella figura e mi dicono che così non lo possono smaltire e che hanno solo birra a temperatura ambiente. Lo lascio lì e torno in paese in autostop. Mi carica una signora che lavora con gli orfani (mi mostra pure l'ufficio,da fuori).

Mentre ero in spiaggia ho visto passare delle grosse navi in uscita dal Danubio. Penso che il traffico commerciale non abbia subito grandi scossoni per il confitto in corso.

Arrivo in camera e mi appisolo. A cena finisco in un ristorante gestito da bengalesi; mangio zuppa di pesce (molto mediocre) e aringa arrosto (molto buona).

Lascio per ultimo un peperone lungo. Lo addetto ed è super piccante 🔥.

Faccio notare che sul menù la traduzione sprat è sbagliata.

Ci mettiamo 10 minuti buoni per capire se mi ha dato uno sgombro o una aringa (sul menu il traduttore di Google traduceva con i pescetti minuscoli mangiati ieri sera - sprat).

In camera chiudo lo zaino, cacatone , e vado a dormire.

19 aprile casa di Dana , sulina

Mi aggiro sul molo all’orario prestabilito per telefono, ma non vedo nessuno

Inizio a pensare che il tizio dell' escursione mi ha paccato : non c' è e non risponde.

Ho chiesto a un paio di persone se mi potevano portare loro e secondo me ho parlato proprio con il capo di tale Marius.

Mi hanno messo in mano ad un ragazzino e ora andiamo verso il  cosiddetto lago rosso

L'escursione è andata bene, inizialmente mi hanno proposto un giro intorno alle isole di fronte all' imboccatura. La forma e la posizione delle isole crea una situazione molto gradevole ai pennuti. Le acque sono molto poco salmastre, se non proprio dolce dal lato della costa e salmastre verso il mare . Ho fatto presente che ero interessato alla situazione interna al delta e siamo andati verso il lago rosso (rosso in autunno).

Ho visto varie piante acquatiche tra cui il lilium (endemica e protetta, che fiorisce in settembre) e una pianta che pare cotone idrofilo.

Molto interessante anche la cosiddetta terra galleggiante. Sono intrecci di radici compatte che si spostano a seconda dei venti; a causa dello spostamento di queste isole a volte i canali vengono ostruiti. Se ci si sale sopra pian piano affondano, ma bastano 2 o3 metri quadrati per sostenere il peso di una persona. La guida mi dice che a volte ci si campeggia sopra e ci si sveglia spostati di qualche centinaio di metri.

Siamo stati anche in una ex stazione di pesca allo storione popolata da non meno di una 20ina di gatti affamati e 2 cuccioli di cane. Tutti erano agitati e proattivi. I gatti volevano cibo,i cuccioli di cane attenzioni. La guida mi mostra anche dei canali che venivano chiusi con delle reti per far riprodurre storioni o altri pesci e che venivano riaperti quando i pesci erano grandi abbastanza per cercarsi cibo.

Bel cielo azzurro chiaro leopardato di nuvole.

Ho visto:

-garzetta

-garzetta grande

-airone bianco

-airone grigio

-airone Rosso

-cormorano

-oca selvatica

-cicogna

-falco

-svasso maggiore

-papere varie

-pellicano

-cannaiola

-gabbiano

-corvo

qualche cavallo selvatico a terra.

La spatola pare parecchio difficile da vedere.

La guida era un ragazzetto che parlava un po' di inglese. Mi ha accompagnato alla guesthouse e mi ha detto che conosce la signora e che la stessa è pazza. La barca del ritorno è un motoscafo chiuso quasi ermeticamente che ripercorre controcorrente e in tutta fretta la stessa tratta fatta all’andata in più o meno il doppio del tempo. Prima di salire sulla barca ho comprato un formaggio morbido in un cilindretto di plastica da spremere.

Arrivato a Tulcea valuto se fermarmi in città, resterei soprattutto per provare il sapore di altri pesci del Danubio. Visito il vecchio quartiere ottomano. Si compone di una via lastricata con un paio di vie parallele con bassi edifici storici. Il piccolo quartiere culmina nella altura che domina il vicino corso del danubio con un monumento e la scritta tulcea , simile a quella di hollywood. Ci trovo diverse persone di etnia zingara. L'acqua della fontanella di Tulcea mi è piaciuta, non clorosa,non ferrosa,non sapida. Un po' pesante al palato ,ma liscia sulla punta della lingua, direi una buona acqua.

Mi trattengo al monumento forse troppo. Troverò un passaggio da un giovane ragazzo che mi evita i 2 km circa verso la stazione dei bus.  Vicino a questa c’è un laghetto e una statua. Partiamo verso Bratianu, da lì c’è da prendere una barca verso Galati. Prendo il pullman in tempo per arrivare intorno all’ora del tramonto. Il panorama è delizioso. Colline molto morbide e sole al tramonto. C'è un imprevisto. Il bus si è quasi scassato, non accellera e c'è da prendere la barca per Galati. L'autista sta chiedendo aiuto per telefono da un po', ma non mi pare rassicurato. Dobro vuole dire va bene. E non lo ha mai detto. C’è un pò di tensione a bordo, i passeggeri temono di perdere la chiatta. Arrivato all’imbarcadero mi faccio spiegare come funziona e aspetto. Non c'è granché per dormire in economia a Galati. Riesco a trovare un appartamento. Appena entrato parte una contrattazione per cancellare la prenotazione su booking.com. L’appartamento è trash il giusto, con una carta da parati un pò pacchiana, verde e oro in uno stabile di chiara impronta sovietica. La doccia ha un piccolo sgabello all’interno. Quando esco i ristoranti della zona non mi prendono, e opto per un pub. Locale non male, ma la selezione di birre ( commerciali) non mi fa alzare il sopracciglio. C’è un gruppo che fa musica rock, mangio dei nuggets di pollo.

Ci metterei anche Gente agitata in bar con birre scialbe. Provo anche il pub Union Jack. Mi pare la versione upper class di quello di prima (che ci piaceva parecchio,ma non aveva birre locali).

Qui ho trovato una birra scura locale in bottiglia, la Silva, ma si vedono le polo Ralph Loren , i maglioncini sulle spalle annodati sul petto e una selva di  luci appese che scendono dal tetto. Curiosità:Hanno la Moretti alla spina. L'altro mi era decisamente più congeniale. Finisco la silva e torno lungo il danubio al mio alloggio

A Galati si vede disagio, parecchio di più che a Tulcea. Direi a secchi di più :  negozi carichi di alcolici aperti 24/7, Sale da gioco  aperte 365/24 e gente che rovista nei cestini.

L’acqua del condominio di Galati era talmente clorosa che ho dovuto fare evaporare il cloro una notte per degustarla. Una volta evaporato il cloro non era malaccio, non sapida, né ferrosa,  spessa sulla punta del palato,ma senza eccessivo sapore di elementi chimici.

 

20 aprile ,Appartamento nei pressi del tribunale

Sono un po' tirato con i tempi, alle 2 c'è il bus per iasi. Da vedere c'è la vecchia stazione fluviale ottomana e una chiesa fortificata . Entro in un ristorante di pesce alle 12 circa, dopo un pò il ristorante si anima!

Arrivano tante donne con abiti decorati a uncinetto e cinture con i colori della bandiera rumena e sono arrivate tutte insieme . Al90% sono donne. Mi sa che è una specie di raduno.

Il bus delle 2(l'unico diretto) rischia!

Il lentissimo e bistrattato treno delle 4  , operato dalle ferrovie romene prende punti . Come mi ha detto il blablapilota " dopo ciaosescu lo stato non ci ha speso un lei, e anche ciaosescu non le considerava importanti "

Mangio La cremina bianca è all' aglio e l'aglio grida furiosamente . Quella arancione è al peperone

Uscito dal ristorante gli spostamenti sono difficili. Un po' lo zaino, un po' la caviglia , parecchio la panza piena.

Ho visto un pastore fare Trainspotting.

Ha aspettato il treno, salutato e poi il treno è passato e non lo so cosa abbia fatto.

Divertente siparietto fuori dalla chiesa con una signora che cercava di spiegarmi dove era l'entrata,perché non trovavo l'entrata,ma proprio non ci si capiva. Giurerei che ci sono le fondamenta delle preesistenti mura intorno,ma non ho avuto tempo di cercarle .

la struttura si compone di una spessa struttura in mattoni rossi con 2 torri, di cui una di notevole altezza interamente affrescata all' interno con una porta di entrata in legno molto spessa che da su un ingresso(anch'esso affrescato), che a sua volta è diviso dalla chiesa vera e propria da un' altra porta.

All' interno scanni in legno intarsiato lungo l'intero perimetro e a divisione dell' altare (chiesa ortodossa) una pala con parecchio color oro. La alta torre campeggia e dà (poca) luce su questo secondo ambiente.

La stazione navale di epoca ottomana, in parte in restauro, si compone di un blocco con grandi finestre e portici a pensilina con tetti in metallo e guglia conica a pianta quadrata.

La signora della biglietteria, nella sua indiscutibile adorabilità, quando ho chiesto informazioni ha detto privat e nulla più. Ho chiesto alla tizia del negozio di bibite e ha detto che si fa sul treno. un treno privato: La versione locale di Italo: 3 vagoni e velocità supersonica.

Il treno attraversa la moldava rumena talmente lento che le foto non vengono nemmeno sfocate. Rispetto alla deliziosa dobrugia settentrionale passata ieri la terra è comunque collinare, ma si vedono più edifici , gli appezzamenti coltivati sono più piccoli e generalmente la vista spazia meno. Le onde di terra generate dalle increspature del terreno sono più alte e generano avvalli piu stretti, inoltre ogni tanto ci sono parti più ripide che interrompono la vista e la  linearità del terreno .

La fugace visita di  Barlad inizia guardando dei vecchi giocare a backgammon, e volendo poteva finire lì.  Per dirla proprio tutta durante la camminata noto brutti palazzi a 4/5 piani con grandi finestre, un sacco di cani randagi, un monumento ai caduti, varie scritte nazionalistiche - Bessarabia è Romania, in diversi caratteri e su differenti muri-e un paio di chiese di professioni diverse . In una di queste su mia  richiesta mi danno un'acqua veramente disgustosa, giallognola e rimasta ruvida al palato per 15 minuti dopo averla bevuta. Poi ne trovo una pubblica con pulsante del rubinetto digitale (!!). Acqua non sapida, ma comunque molto pesante e con lungo retrogusto amaro. La fontana si trova in un cortile aperto, con un piccolo giardinetto affollato di giovanissimi che un pò parlano alle panchine, un pò seguono un pallone. Per prendere il treno per iasi devo camminare un pò a passo svelto con lo zaino, il treno lo prendo, ma sono un pò dolorante.

Ora sono su un treno più nuovo di quello di prima. Entrambi diesel e su entrambi c'è wifi.

Arrivo alla stazione di Iasi che è buio e la mia caviglia è dolorante. Prendo un tram verso il centro e noto che ci sono dei posti con i tavolini. Le fermate di tram sono tendenzialmente lontane tra loro, direi il doppio che a Milano, forse pure il triplo. Arrivato in centro mi attardo un pò guardando i palazzi del civile (e religioso) illuminati. Quelli civili sono per lo più in uno stile barocco un pò pomposo. La figura più pomposa la fanno il palazzo del teatro nazionale e il municipio. Quest’ultimo è molto bello, è stato costruito nello stile dell’hotel de france di parigi. Torno in ostello in tram, e vado a dormire intorno a mezzanotte.

21 aprile hostel andrei iasi

Questi romeni corrono!

A iasi c'è la mezza maratona. Meno male che i mezzi pubblici vanno lo stesso, la mia caviglia è ancora un po' dolorante

Gli studenti universitari incoraggiano e sostegnono chi corre con fischietti e trombette.

C'è un gran fischia-fischia per le strade del centro e vicino all' università.

Oggi farò il proverbiale giro delle 7 chiese/monasteri per poi andare in aereoporto.

È nuvoloso, ci sono 10 gradi.

Pessima scelta di tempo la domenica mattina per il giro delle 7 chiese. Ci sono le funzioni religiose. Seconda chiesa , seconda messa (oltretutto molto partecipata, le chiese più antiche sono piccole). Normalmente nemmeno entro se c'è una funzione, ma queste celebrazioni di rito orientale/ortodosso durano un' eternità. Ci sono degli altoparlanti all' esterno e dal tono sembrano sempre sul punto di finire, ma poi coro e voce dell' officiante riattaccano la litania.

Gli interni delle chiese antiche ortodosse sono interamente affrescati. Nella 1' visitata, quella del monastero Golia, c'è la tomba di un principe che aveva lottato contro i turchi ed è seppellito decapitato. Ero curioso di vedere se la tomba fosse più corta, ma non potevo chiedere alle persone di spostarsi e in generale sono a disagio a fare il turista durante le celebrazioni.

Proverò a ripassare dopo.

Il Giro mistico prosegue con la chiesa armena, senza fedeli, e con le icone coperte, verranno scoperte dopo pasqua (5 maggio). Il giro delle chiese  prosegue per altre 2 ore buone. Ci sono un sacco di professioni e di relative chiese a Iasi, un tempo capitale di Romania e Bessarabia. Tra ortodosse greche, romene, armene e cattoliche c’è da girare per giorni e io ho una manciata di ore.  Alcune sono molto particolari, come quella accanto al monastero dei 3 gerarchi, interamente decorata all’esterno con decorazioni a sbalzo e all’interno da affreschi, o quella ortodossa rumena affrescata e dalla forma squadrata.

Il mio giro termina alla cattedrale. Grande, in un complesso articolato,  ma recente. Ad un certo punto si alza un vento freddissimo.

Mi colpisce vedere una composta e lunghissima fila da un lato della cattedrale. Sono persone in coda per accedere alla parte con le icone e le insegne. Nella cattedrale dei 3 gerarchi avevo assisitito ad una paziente fila per raggiungere le icone e fare richieste e preghiere (al coperto). Questi sono sferzati dal vento.

Chiudo le mie visite con l’acqua benedetta che si trova appena fuori dalla cattedrale.

Una acqua di buon sapore,direi carica di sali, ma non salata, non fosforosa, abbastanza pesante al palato dal sapore vagamente metallico sul finale.

Il contenitore, una tazza di metallo attaccata ad una catena potrebbe aver influenzato il sapore .

L’aereoporto è completamente spoglio. Sono in orario, ma l’aereo fa ritardo :c’è un allarme bomba. Pensa che noia se tutto andava come previsto. Ho più tempo per ascoltare i CCCP. Mi dicono che è cambiato il gate, ma sugli schermi non appare nulla. Sugli schermi ci sono 2 tizi che ballano ininterrottamente negli spazi dell’aereoporto. Dovevamo partire dal 13, ma mi dicono che si parte dal 10

La playlist

Curami  - Io sto bene - Punk islam (cambio gate) – Rozzemilia - Huliganidangereux( qui inizio a tenere il tempo sulla caviglia buona) – CCCP - Guerra e pace - Tavor valium serenase - Sono come tu mi vuoi (ormai fischietto e tengo il tempo con la testa)

Mentre stanno imbarcando lo schermo non mi dà soddisfazione, ci tengo ad entrare nel gate con la scritta last call, ma continuano a passare immagini di aerei.

Con questo ritardo dovrei perdere il bus diretto per Rosate. Per una volta che torno la sera prima il volo fa ritardo, la prossima volta procedura standard: per tornare si vola lunedì mattina!!

Volo tutto sommato tranquillo; ci sono un sacco di lattanti, mi sposto verso il fondo dove trovo con chi chiacchierare: un ragazzo di Brescia venuto in romania a trovare un amico. Atterrato a Orio al serio trovo Elio! È andato a Sassuolo a vedere il Lecce che dava 3 pappine al Sassuolo. Arrivo a casa a mezzanotte circa.

venerdì, dicembre 22

Marrakech - faro 2023

 Marrakesh – Faro 12/25 novembre

 

Atterrato a Marrakesh incontro il buon Adriano, che mi mostra l’hotel di suo gusto.

Il bagno è molto bello, c'è la colazione e la terrazza ha pure una piccola piscina tipo 1.50m x 3m

Dopo la sveglia con colazione (Adriano spalma in sicurezza burro,miele e marmellate sulla frittata) facciamo un giro del centro, e guidato dai sicuri passi di Adriano passiamo dalle tombe saadiane . Purtroppo a causa del recente terremoto sono visitabili solo in parte. Decido di salutare al mansour solo da fuori ed entro nella vicina moschea (in consolidamento) e  facciamo un ragionamento sull'importanza del turismo in città . Entriamo nei mercati per finire al Museo della musica. L'edificio stesso vale il biglietto. Decorato in vari stili (XVII e XVIII secolo) ha decori floreali e geometrici, anche in foglia oro.il proprietario ci mostra dettagli dei decori della stanza centrale (molto bella). La storia riporta un soggiorno in queste stanze di che Guevara.

C'è una musica che defirei  pacchiana e poco gradevole, esattamente come l'eccessivo profumo di Argan.

Dopo tante parole la vasca non è stata usata propriamente.

Il nostro è stato dentro fino a sotto la cintola tipo pisciata in mare per poi uscire.

Ho le prove,ma non vuole la foto circoli

Ecco perché stiamo pagando 40€ a testa a notte

Stasera appena prima del tramonto abbiamo mangiato un piatto tipico di Marrakech.

Era un po' presto, ma siamo andati comunque.

Il piatto si chiama Tanja , che definisce il recipiente e il piatto.

Si mettono carne e spezie in una anforetta, lo si chiude e si mette in forno tutto il contenitore per svariate ore. La carne risulta tenerissima. Viene servita in un piatto di tajin con il pane e senza posate .

Noi abbiamo riconosciuto carne di vacca, buccia di limone, aglio e forse curcuma (c'era parecchio intingolo giallo).

Bel posto con vista sulla piazza e una discreta colonia di gatti e di ossa sui tetti a lato terrazza.

Arrivati appena dopo fine pasto è salito sulla terrazza , ha iniziato a raccogliere i cuscini e ci ha detto che il ristorante chiudeva.

Il cibo era buono e se ti cacciano  a fine pasto vale doppio.lui ci ha cacciato a pranzo appena finito.

Dopocena trattativa serrata per comprare delle ciabatte e tè di spezie .

Il mio preferito si riconferma Mohamad (mi pare bancarella 71).

Lo avevo provato con Elio quando siamo stati a Marrakech e devo dire che rispetto a quello di ieri questo era più saporito.

Dopocena parlo con un bancarellaro del sud del paese e faccio un giro delle mura vicine all' hotel.

In effetti parecchie sono puntellate.

Tra i canali via satellite della camera c'è al qus.

Scene di guerra e indottrinamento apparentemente 24/24

14 novembre, marrakesh , riad l’esprit des patios

 

  Stamattina sveglia alle 9 , colazione sul terrazzo e altro giro della medina. Notiamo altri crolli, soprattutto di case tradizionali (si notano decorazioni sui muri e vari materiali da costruzione tra cui ammezzato in giunco). Notiamo una guardia davanti al Palazzo che volevamo visitare. La famiglia reale è in visita e non si può entrare. Dopo un infruttuoso giro all' ufficio postale in cerca di francobolli (ne hanno solo che raffigurano il re o il principe) continuiamo il nostro giro. Giro nel bazaar delle spezie e visita alla sinagoga. La troviamo super  presidiata. Ci dicono che c'è l'ambasciatrice americana in visita nella sinagoga. Successivamente beviamo un tè in una piazzetta con alberi di agrumi. Notiamo un gattino che molesta un piccolo pollo.

A pomeriggio cambiamo camera. l bagno è più divertente,cieco e senza ventola  ha la porta minuscola : è larga 40 cm circa e ci arriva alla scapola, il piatto doccia appena dopo il lavandino e prima della tazza è incassato 15 cm scarsi nel pavimento e la porta non si chiude .

A pomeriggio visitiamo il palazzo Bahia. Begli ambienti in stile nord africano/ottomano. Si compone di vari patio con e senza giardino. Sono molto belle le cesellature del legno, le volte in legno pitturate, l'armonia dei giardini e le maioliche che compongono mosaici a terra. Con Adriano facciamo un paio di foto artistiche. Dopo aver lumato con dovizia 2 ragazze appena fuori dal palazzo ci facciamo 2 chiacchiere: sono di Brescia e di Bassano, ma la comunicazione non decolla e quindi poi ognuno fa il proprio giro. A cena optiamo per un ristorante panoramico. Io mangerò tajin di manzo e prugne (buono).poi torniamo in camera e Adriano va a dormire presto. Io esco a cercare del dentifricio. Mentre giro per la città che si avvia alla notte fonda apprezzo il servizio nettezza urbana (carretto con mulo e stradino) , le bancarelle di cibo che smobilitano e ascolto un po' di musica dal vivo di musicanti sulla piazza. Mohamed ha chiuso e bevo un tè di spezie da un suo concorrente. Poi torno in albergo

 

Mercoledì 15 novembre Riad borj jem,al fnaa

 

Sveglia alle 9. Colazione alle 9.30 sul terrazzo piccolo e soleggiato. Caffè, marmellata,pane, latte uht parzialmente scremato (l'orrore del Valtellinese medio, mi specifica Adriano), spremuta,uovo sodo e frittella locale. Ci salutiamo con Adriano e prendo il treno alle 13 circa. In treno sonnecchio. Il paesaggio è decisamente bello. Profili rocciosi completamente aridi si intervallano a colli ugualmente brulli. Qua e là ci sono piccoli agglomerati residenziali che punteggiano la distesa di terra  ocra scuro , a tratti rossa, a tratti rocciosa.

Arrivato in città mangio un po' di pesce fritto. La particolarità del pasto sta nel succo di frutta che mi viene servito. Insieme a polpa di albicocca c'è della purea di barbabietola.

Ciò che nelle guide accomuna Settat, capitale della provincia marocchina, con Tiraspol , capitale della transinistria - che ancora devo vedere- pare essere l'unicità della attrazione presente in città: una statua equestre.

Varie fonti riportano che l'unica cosa da fare a Tiraspol sia guardare le palle della statua del cavallo di ferro presente in città; non so perché nessuno cita mai le narici che immagino ben visibili nella statua di Tiraspol.

A settat oltre alla statua (troppo alta in mezzo ad una gran rotonda per apprezzarne palle o narici)In città ci sono anche un paio di moschee antiche, una kasba dalle mura molto ben conservate, vari palazzi amministrativi in stile andaluso e un buon numero di nidi di cicogne sui tralicci più alti .

I locali sono curiosi e cortesi e trovo anche chi mi chiede di essere fotografato.

Dopo 3 ore mi pare di aver concluso la mia sommaria esplorazione e prendo il treno per kenitra.

Ci sono almeno 8 gradi meno che a Marrakech. Tra Casablanca e Rabat c'era nebbia. 

Sulla strada per kenitra la vegetazione torna presente. Una volta raggiunta la costa passa le zone urbane di Casablanca, Rabat e la pianura litoranea. A tratti c'è nebbia . La stazione di kenitra è nuova e  decisamente grande . uscito devo prendere un taxi che mi mostri un hotel economico . La tassista mi porta all'hotel la gare, proprio davanti alla vecchia stazione dei treni.. La camera è trash il giusto, con copertina blu e con coperte spesse leopardate. il tocco è  l’i nsegna lampeggiante al neon a 3 metri dalla finestra e letti tosti. Il bagno in comune non lo ho ancora provato, ma vedo una bombola, per cui in teoria la doccia calda c'è.

Esco e trovo una situazione molto vivace: c'è un esteso mercato serale che andrà avanti fino a sabato, diverse bancarelle sono rimaste montate. Mangio una scodellina di ceci e un cono di  fave lesse con spezie. Poi girovago un po', ma non riesco a perdermi. .Parlo con dei ragazzi che infornavano una sorta di piadina in un forno a gas. C'è anche un po' di disagio, gente che guarda nei rifiuti, gente vestita macilenta, cani che girano nelle strade vuote.

la città è di fondazione moderna e il centro, di storico, conserva molto poco. Domani vado sulla costa. C'è una paese con una piccola riserva di acqua dolce spero di vederci dei volatili.

La zona è stata abitata inizialmente addirittura dai fenici, e c'è un mito che ha avuto degli sviluppi da queste parti.

16 novembre hotel la gare kenitra

 

Mi sveglio a mezzogiorno e la giornata pare buona. Mi precipito alla stazione dei gran taxi per andare a mehdia plage.

Si passa accanto al lungofiume, la base dell' aeronautica e il castello di mehdia.

Arrivato alla località balneare faccio un giro sulla ampia spiaggia , non saprei se è alta o bassa marea, ma la spiaggia è ampia una 30ina di metri. Oltre la fine dell' abitato si vedono dune che seguono il litorale a perdita d'occhio. Resto un po' lì ad ascoltare le onde che si seguono, parallele, facendo piccoli boati quando si girano su sé stesse. Ci sono 2 ragazzi che battono la spiaggia con il metal detector . Il meteo è incerto e non so se fermarmi o no. Chiedo alla scuola di surf, ma quando mi dice il prezzo mi giro per vedere se effettivamente parla con me (forse aleggia lo spirito di Adriano). Ringrazio e proseguo la mia visita puntando il castello. Mangio una brioche e uno yogurt e cerco il mezzo. La Kasbah da fuori è molto bella, anche impressionante, se vogliamo. È in una posizione molto panoramica che domina l'estuario del fiume e le zone circostanti. Le spiagge appaiono enormi. Questo scalo,al sicuro dalle onde è stato utilizzato da tutti quelli che sono passati da qui, dai fenici in avanti. Ha una bella entrata con 2 torri e dall' arco di entrata (decorato) si intravedono degli altri archi subito oltre l'entrata. Come sia dentro non lo si sa: è puntellata e per indicazione del ministero non si entra. il gentile signore che è lì mi mostra dei punti da dove fare delle foto. Ha lavorato in barca 30 anni e un incidente all' occhio lo ha portato a terra. Mi mostra gli stabilimenti che inscatolano ed esportano sardine e mi sconsiglia di andare da solo a vedere il lago (che si vede da vicino il castello). Successivamente visito un vicino cimitero dove il guardiano mi offre un tè e poi faccio un giro nel paese. Passo dal mercato e mangio un pessimo panino al pollo, patatine e salsa Algeria . Il meteo pare volgere al meglio , ma devo comunque tornare in città: ho finito i dirham.

In città resto colpito dal numero di uccelli davanti al mercato del pesce e di nidi e di cicogne che stazionano in città.

Prendo infine il bus.Quella immanente sensazione di fregatura si fa più forte quando pago il bus, ma non ho modo di verificare, devo prenderlo a volo . La zona che attraverso appena prima del tramonto è fertile e completamente coltivata, spesso con serre.

Per gli appassionati di astronomia il tramonto in questa posizione  34°44′54.04″N 06°20′56.1″W è alle 18.15 circa

Arrivato senza contanti in hotel faccio un giro per cambiare,ma ci metto un po'.

L'hotel è nella piazza centrale. Nuovamente facoltoso, vado in un ristorante sulla piazza: mangio una buona zuppa di pesce e un tajin da dimenticare. Poi inizio una passeggiata che mi porterà a vedere una bella parte della città, ma un cane mi morde! Erano 2 e mi sono anche discretamente impaurito.

La ferita per fortuna non è nulla di che e vedo dei cuccioli, per cui spero sia per quello.uno dei ragazzi mi accompagna alle urgenze per l'antitetanica. Mi visitano subito, ma non mi fanno le iniezioni , mi rimandano al giorno dopo. Notte non proprio tranquilla .

 

Venerdì 17 novembre hotel Cervantes Larache

 

Appena sveglio esco per andare all' ospedale. Alle 9 se scirca la città pare ancora sonnecchiare. In taxi mi accorgo che ho i pantaloni alla rovescia. Arrivato in ospedale mi mandano all' ufficio di igiene. Trovo tutti gli uffici deserti, ma poi fortunatamente si popolano. Dopo essere andato a comprare la mia dose di richiamo di antitetanica mi fanno l'iniezione. Devo tornare alle 13.30 già mangiato (no carne e pesce). torno poi sul luogo del delitto e vedo i cani! Una persona gli dà da mangiare e chiedo. Mi dicono essere sani. Ora colazione con dei dolcetti

I dolcetti della pasticceria che ho trovato aperta erano solo a base di pasta di mandorla, e io li cercavo al miele. Così ho optato per una torta al cioccolato, devo dire che mi è piaciuta.

La parte vecchia della città mi piace molto, ha molto in comune con Granada e i centri storici Moreschi del sud della Andalusia. C'è un giardino con leoni in pietra e architettura che richiama i patio della Alhambra. La piazza del mercato ,leggo, è stata costruita dagli spagnoli ha 2 porticati ai lati . Sulla stessa piazza campeggia la moschea del venerdì, in stile andaluso, con un bel portale con la cornice della porta in pietra scolpita e gesso. Ci sono dei murales al piano superiore dei porticati e ne  ho visti diversi (vecchi e nuovi) nella città vecchia. La città vecchia riporta le vie con indicazione in spagnolo. Di ritorno dal centro vaccinale cerco ancora il cane incriminato. Ne vedo uno molto somigliante, anche lei con le mammelle grandi. Sono decisamente tranquillizzato, ma comunque farò la profilassi. Prossima dose il 24 (in Portogallo) e poi l'8 di dicembre in Italia.

A pomeriggio  incontro Omar. mi dice che a breve salpa e torna domani mattina con il pesce fresco.lo ringrazio nuovamente e vado in camera.dopo la farmacia punto la spiaggia che si apre oltre l'estuario del fiume loukkos. La costa qui è tendenzialmente molto alta e l'arenile è circondato di rocce alte e rosse poco oltre la fine delle dune. La sabbia è a grani grossi e decisamente colorata, ci sono tanti toni di più colori, spiccano l'ocra scuro, il rosino, il giallo,poco grigio e un po' di bianco .alle spalle della spiaggia un "altopiano sabbioso" alto circa 5 MT sulla spiaggia.  tra i vari arbusti/piante che vivono sulle dune uno simile allo spinacio è il più diffuso. Trovo anche un fiorellino giallo. Nella parte "bassa" c'e parecchia plastica portata dal mare: mentre sulle dune è parecchio meno. Aspetto il tramonto e bevo un tè poi l'idea è tornare in città.

isaac il mio autista è poco più giovane di me. nel 96 ha preso la barca ed è venuto in Italia. È stato sei anni in Italia , poi si è spostato in Spagna. dopo quattro anni stato espulso in quanto senza documenti.mi confessa che in molti oltre me gli dicono che pare più anziano. in effetti è molto magro,in. Generale abbastanza sciupato e gli rimangono tre quattro denti. mi faccio lasciare dalla parte opposta della Medina . In vista delle fortificazioni portoghesi. Larache ha una bella Medina con zone coperte ,scale e diversi muri non proprio a piombo, mentre nella piazza centrale del paese (che si chiama Plaza de Spagna) è in stile spagnolo . Torno sul luogo del delitto e incontro Omar e dei ragazzi suoi amici. Uno di loro ieri ha visto la scena e ora so quale cane mi ha morso. I ragazzi sono simpatici, anche se comunichiamo con molta fatica. Uno sa un po' di spagnolo, l'altro sa un po' di francese e poi c'è Omar che però ha bevuto ed è un po' alticcio.omar fa il pescatore e fisicamente è un Torello.  quando lui è via il testimone mi chiede se sono per Israele o Palestina .gli dico che sono per la Palestina e perché. Lui era molto arrabbiato con il proprio primo ministro perché ,non ho capito come, ma in qualche modo deve aver supportato il lato dello Stato di Israele. Guardava guardava la foto sulla banconota e lo picchiava, o platealmente lo sputava . Era molto deluso da questa cosa. Andiamo a mangiare un panino con la  tortillas e poi sono andato in camera . Qui  ho il mio da fare con unguenti e cerotti. La ferita per ora pare andare bene ,i cerotti che ho preso hanno un adesivo eccezionale.  staccarli dalla pelle mi fa più male del morso del cane.

La sera faccio anche un giro del mercato. Vedo pesce freschissimo e mangio ceci , fave bollite e una harira . L'antibiotico regolarizzerà un po' la dieta, sono un po' irregolare con i pasti .

 

 

Sabato 18 hotel Cervantes Larache -camera 17

 

Mi sveglio alle 11:00 . colazione con spremuta di melograno e limone . i dolcetti al miele non li trovo manco oggi, eloquenti piatti dal fondo pieno di miele mi rimandano alla prossima volta. Faccio una doccia difficile con l'acqua o a 3000 gradi o senza temperatura quando ero già oltre l'orario di check out. Lascio a malincuore la camera, la finestra con arco a sesto acuto e vista sull'oceano, il pavimento storto in più punti su cui balla il tavolo senza sedia e l'attaccapanni storto pure lui iniziavano a starmi https://protect-us.mimecast.com/s/jWA2Cwp51js92W0AFRbUok?domain=familiari.il primo mezzo che trovo che va a nord va ad Asilah.  ho una memoria di esserci stato ci torno ed effettivamente c'èro già stato. Faccio un veloce giro della medina e dei bastioni, ma per i miei gusti è una medina fin troppo regolare,in piano e con un po' troppi negozi per turisti.andando verso Tangeri c'è qualche km di costa sabbiosa, poi la costa torna alta e dall' altra parte della strada la terra si alza in  colline verdeggianti che proseguono morbide fino a tanger. sulla strada della camera passo dei mercati e mangio qualcosa per strada in una bancarella compro due prodotti da forno che pensavo  essere salati e invece una era dolce e una salata. Una volta presa la camera (abbastanza tremenda) vado a vedere la Medina. Ero

un po' dubbioso se fermarmi, non avevo gran ricordi di Tangeri. Questa volta mi sono trovato molto bene. Mi è piaciuta la medina,  con le sue strade strette , con scale e discese tra  edifici di 3/4 piani . mi hanno chiesto se volevo hashish forse 50 volte in 3 ore di passeggiata. La stessa mi porta sulla promenade. Ad Asilah ho visto dei ristoranti di pesce : ora vorrei una frittura e so dove procurarla .Rinosco dei posti dove ero stato: in particolare l'hotel Continental , che campeggia sulla grande piazza dei bastioni e del porto. Ricordo che avevo accompagnato una persona con la quale avevamo viaggiato insieme e avevamo preso un tè. La friggitoria 2 mari per me la temono anche sott'acqua in entrambi i mari. Forse è uno dei gironi infernali dei pinnati. Mi danno una bella porzione e vedo che scorre un sacco di pesce sui tavoli. e poi risalendo verso l'albergo faccio un giro un all' estero della medina. Allungo un po',ma passo da una necropoli fenicia . Qui nel buio sopraggiunto trovo tante persone sedute sulla roccia viva scolpita a suo tempo per i defunti. la Spagna e le sue luci erano visibili in più punti. All' estremo ovest un faro . La sera entro in una teteria per un tè e ci trovo diversi gggggiovani che fanno giochi in scatola e si sfondano di canne.

 

Domenica 19 hotel funduk Tangeri

 

Sveglia alle 11. Continuo ad andare a letto tardi e a svegliarmi tardi di conseguenza. Con oggi dovrei riuscire a cambiare ritmo. L'idea è andare vicino alla frontiera con Ceuta per riuscire domani a vedere Ceuta e Gibilterra (e quindi devo svegliarmi presto).

La strada tra Tangeri e castillejo è panoramica (meglio il lato sinistro). Appena fuori Tangeri si  percorre il litorale montagnoso. Le morbide colline lasciano il posto a ripidi crinali con pinnacoli in pietra bianca o molto chiara. Al livello del mare ho visto ampie spiagge che digradano in bassi fondali rocciosi. Il fondale diventa profondo un 30 ina di km a est di Tangeri, dove è stato fatto un grande porto per il traffico container, già da lontano si vedono le gru bianche. A quel punto la strada vira a sud, scavalcando montagne molto verdeggianti dai crinali spigolosi e ripidi.

Arrivo a destinazione a primo pomeriggio, il paese non pare offrire molto, ma sono stanco e decido di fermarmi. Mentre faccio un giro esplorativo incontro Sufiè . Mi avvicina mentre passeggio ed entra a buon titolo nella galleria dei personaggi celebri incontrati nei miei viaggi. Ha 35 anni, 2 figli a Ceuta e 3 processi aperti in Europa (Ceuta, Madrid e Marsiglia). è qui a  perché sta aspettando che finiscano i 2 anni di condizionale .

Candidamente mi confessa che fa il trafficante, prima portava droga in Europa, ma da qualche anno sposta persone, dice che dà più soddisfazione, oltre ad essere più redditizio.

Ha cominciato a portare persone a Ceuta di notte (ben visibile dal lungomare di castillejo), per poi passare ad altri lidi dell' Europa continentale . Con la giusta barca bastano 40 minuti (se ho capito bene). Facciamo un giro del paese: c'è il mercato domenicale. Individuo un hammam per la serata, mangiamo un panino e poi vado a dormire.

Mi sveglio quasi 4 ore dopo. Vado a fare il mio hammam e poi mangio un tajin di polpo.

Lunedì 20 hotel Tarik , Fnideq

 

Il programma della giornata è ambizioso, ma fattibile: vedere Ceuta e Gibilterra. L'alba sul mare, prevista per le 8.02, pareva a portata di mano e propedeutica al progetto. Metto la sveglia alle 7.30, la sveglia suona impeccabile, ma spengo il telefono.

Mi sveglio (ben riposato, va detto) alle 9.30. Finisco tutti i dirham comprando dolcetti al miele e frutta secca che saranno colazione e pranzo. La frontiera per uscire dal Marocco mi impegna per un po'; il mio ingresso nel paese non risulta dal terminale.

Non ho le carte di imbarco. Mi risolve la situazione il profilo della compagnia low cost. Con un paio di telefonate verificano che ero proprio su quell'aereo; timbro sul passaporto e all'uscita sono in Europa.

Il nome Ceuta pare derivare da 7, come i colli della minuscola penisola. Una storia molto travagliata: tra spagnoli, portoghesi e mori la città è passata di mano un sacco di volte.

Nel XVI secolo il re di Spagna, stanco delle incursioni ha fatto realizzare un canale largo 5 MT circa, di fatto separando i bastioni dalla terraferma. Ci sono varie statue e busti nel piccolo centro storico: geografi della storia antica che parlano di Ceuta, ercole che separa le colonne, vari per i militari che hanno presidiato e presidiano la città ,il sindaco ucciso dai franchisti in quanto repubblicano e una con l'articolo 14 della costituzione in cui si promulga l'uguaglianza di tutti gli spagnoli di fronte alla legge.

Spiccano alcuni edifici e lampioni in stile barocco e neo barocco.

Non ho visto il bastone chiamato "aleo" . Il bastone è parte della storia della città. Il comandante portoghese che prese Ceuta disse al regnante "Señor, con este palo me basto para defender a Ceuta de todos sus enemigos".

Il bastone se lo passano di comandante in comandante ed è ancora nella cattedrale della città .

Mi imbarco alle 13.45. il mare è un po' mosso e la barca beccheggia un po'.

Il monte di Gibilterra appare poco dopo aver lasciato il porto.

È una altura di roccia chiara a strapiombo verso est e ripida e ammantata a ovest. L'idea è visitarla e poi dormire alla linea o a Siviglia.

La visita di Gibilterra si riduce ad una rapida passeggiata, in modo da poter prendere il mezzo per Siviglia. Il centro storico ha caratteristiche anglosassoni, con pub,guida a sinistra , indicazioni delle strade in inglese, gente pallida per strada e uno spiccato accento di British english nell' aria.

Come mi aveva anticipato Stefanino la parte più divertente è forse attraversare a piedi la pista di atterraggio,posta di traverso alla via di accesso al centro storico. Il centro storico consta di una strada pedonale principale (Main  street) e di un paio di parallele carrozzabili. Lo spazio appare da subito merce preziosa, non ne avanza nemmeno un po'. Tutti gli spazi capestabili hanno una funzione e i cartelli legati al parcheggio selvaggio sono chiarissimi. Parcheggio fuori posto = macchina rimossa. Non è un caso che bicicletta e monopattino elettrico siano i mezzi che più si vedono utilizzati. Alla base del monte di pietra calcarea ci sono diversi tunnel, alcuni con scopo militare, altri per collegare parti della cittadina in assenza di spazio a cielo aperto. Ho comprato una sterlina di Gibilterra:  vale 1.25€.

Mi contattano dall' ospedale per la iniezione antirabica, mi chiedono dei documenti che invio.mi faranno sapere quando presentarmi all' ospedale di Faro.

Per andare a Siviglia il pullman percorre la costa passando da tarifa. Arrivo a Siviglia alle 22.30 circa. Prendo un ostello e faccio un giro del centro . Il centro di Siviglia è molto ben illuminato e passeggiarci è decisamente gradevole. Torno in ostello e vado a dormire alle 12 circa.

 

21 novembre Sevilla Kitsch Hostel Art

 

Anche qui l'alba è poco dopo le 8. Grandi progetti la sera prima,ma poi mi alzo con calma.  Idea vincente, dal terrazzo è evidente che il clima continentale e il fiume hanno generato nebbia.

Vado verso la stazione continuando ad apprezzare il centro storico : colorato, eterogeneo e con tratti innegabilmente ispano-moreschi.

Prendo un biglietto per Faro, ma verosimilmente andrò a Lagos,per poi riavvicinarmi a Faro nei prossimi giorni. Scene di panico alla stazione: io e una ragazza non troviamo il bus, chiediamo a 3 addetti e l'ultimo finalmente ci manda al giusto marciapiede.

Compro 2 sorta di brioche (rotoli dolci a dirla tutta)1 al cioccolato e 1 alla crema.

Sono delle bombe, dopo quello al cioccolato sono sistemato e posso prendere l'antibiotico.

Poco fuori Siviglia la nebbia scompare e il bus passa per zone fondamentalmente pianeggianti, con qualche limitatissima increspatura molto morbida del terreno interamente coltivato.

Arrivò a Lagos nel primo pomeriggio. Mentre cerco da dormire mi rendo conto del panorama . In lontananza si vede la baia interamente circondata da scogliere alte di colore ora beige, ora rossiccio. Prendo da dormire e vado a fare un giro cercando le spiagge e scogliere . Il centro storico e i marciapiedi, come visto altrove, sono in cubi di pietra (tipo porfido) bianco e nero. Con questi nelle piazze e viali vengono realizzati disegni e decorazioni. Seguo dei ragazzi con un cane. Si passa davanti a delle fortificazioni moresche, il club della Vela e si va oltre. Sono 4 e non sono più proprio ragazzini. 1 di loro è norvegese ed è venuto con la sua barchetta, facendo cabotaggio. Uno di loro è stato in italia tempo fa e si è trovato bene, mi offre un cannone. Appena fuori città  la sabbia è fina e di un color ocra chiaro,non c'è grigio, non c'è nero.  La scogliera arriva direttamente nel mare. diaframmi di roccia separano le baie. Queste tra di loro sono collegate da dei anelli a volte naturali , a volte tagliati dall' uomo.  La Roccia è friabile e l'azione del vento e dell'acqua fa sì che nel momento in cui si crei un foro poi si allarghi fino a creare dei ponti naturali,  delle finestre o dei pozzi. Le rocce sono di un ocra scuro : non rosso ma rossiccio ruggine,  in alcuni tratti striato.  Chiedo a questi ragazzi suggerimenti su dove posso mangiare e cosa fare. Mi Indicano un ristorante e il promotorio del faro.  Il promontorio è circondato da una serie di passerelle che rendono il transito facile ai turisti (ed  evitano che i turisti cadano dalle rocce ). Penso che ne siano caduti parecchi . Inizialmente cammino lungo le passerelle, poi ne esco e passo dai sentieri. La terra è di un ocra chiaro, un marroncino, con anche un po' di grigio. Le  spiaggette sono 10/15 metri sotto le passeggiate. Il promontorio presenta una serie di canaloni molto molto profondi, tipo calanchi ,che si insinuano nella nella roccia friabile creando pozzi , ponti e spaccature. Arrivo al faro e da là con qualche saliscendi arrivo alla spiaggia di Canavial. La spiaggia pare veramente enorme la percorro e poi chiedo informazioni . Mi risponde una ragazza con degli occhi azzurri bellissimi .  proseguire e risalire da più avanti è possibile, ma le distanze mi sembrano eccessive e decido di tornare indietro lungo la strada . Mangio il piatto "baccalà lesso con tutto". Pensavo ci fosse un po' di brodo, sughetto o anche solo brodaglie. M porta un baccalà, verdure bollite (cavolfiori, carota ,una patata e mezza) e un uovo,ma niente brodo. Il pesce era buono: compatto , forse un po' salato. Uscito da lì incontra un ragazzo sulla piazza faccio due chiacchiere . durante la notte cammino un po' per Lagos, ma qualcosa non torna : mi trovo sempre nello stesso posto.  prima di andare a dormire ,seduto alla panchina e guardare la luna, arriva nella piazza una tizia bionda sui 50/60 completamente ubriaca. Non riusciva a stare in piedi. Chiede a me se posso aiutarla,ma non riesco a capire se ha un letto e non lo trova o se manco lo ha.poi si è appoggiata ad un angolo e pian piano è arrivata a terra. Mi ha anche urlato da terra " Can you help me or not" io gli ho detto guarda che sono un turista e che non avevo modo. a A quel punto sono entrato in ostello per andare in bagno.  Quando sono tornato nella piazza non era più accasciata all'angolo dove la ho lasciata . In ostello ci sono due argentini e un italiano. Proprio quella sera c'è  Brasile-Argentina per le qualificazioni dei mondiali. A inizio partita, prima che suonasse l'inno argentino ci sono dei tafferugli . Guardando lo stadio gremito ragionavo sul fatto che essendo a Brasilia (città nuova )quelli seduti nello stadio  saranno quasi tutti quanti di fuori. Resto a vedere la partita perché vorrei sentire il commentatore argentino che esulta per un eventuale goal. Il goal c'è, ma non ho modo di sentire il tipico goooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooal dei commentatori sud americani .vado a dormire piuttosto tardi.

22 novembre La macarena hostel Lagos

 

Sveglia alle 7 abbondanti.l'idea di oggi è andare in bus verso Sagres e al faro all' estremo sud ovest del continente. prendo il pullman alle 10:00. Decido di andare al faro e poi tornare a piedi a Sagres, immagino di evitarmi il sole negli occhi. Arrivo al faro di san Vicente a metà mattina. Il faro è piuttosto tozzo, colorato a fasce bianche e rosse(non rosso acceso)ha 1 sola luce per periodo ed è recintato. Il posto è molto molto bello . Ci sono scogliere di roccia a strapiombo di vari colori: nero, grigio scuro in varie tinte, ocra, violetto ,rossiccio e in alcuni punti rosso . I colori sono in parte stratificato in parte amalgamati. Sorprende la presenza di pescatori che gettano l'amo 30 o 40 metri più in basso. Ne vedrò un discreto numero.

Percorro il promontorio esposto a ovest . Si cammina su roccia affiorante e camminare fuori dal sentiero è un po' difficoltoso . Dai sentieri affiora sabbia/terra chiara, più che terra rossa. Dall'altra parte del promontorio c'è una piccola fortezza. Prendo un panino e una bibita in un chiosco. Sono un po' cari , ma devo proprio andare in bagno. gli lascio con fisiologica soddisfazione un gran cacatone . Cammino verso Sagres sono diverse baie in alcune di queste ci sono delle spiagge spiagge molto belle. Si percorre un sentiero in terra di colore rosso acceso. La vegetazione quando presente è parecchio intricata . Molto bassa,  con arbusti non Spinosi però rigidi alti circa 60 cm. sulle spiagge invece c'è qualche rada pianta grassa ,qualche piccola pianta pioniera di colore chiaro qua e là ci sono ovviamente degli arbusti un po' più grandi, soprattutto dove maree e o de non arrivano con la salsedine. La spiaggia di Solima è una bella spiaggia divisa da uno scoglio. Nella parte di lontana dalla discesa ci sono dei buchi nella roccia :sembrano quasi delle caverne.  La sabbia è molto bella, fina ,di colore prevalentemente marrone molto chiaro ,c'è anche tanto giallo. Ci sono molti altri colori chiari e il colore che assume l'acqua quando l'onda si arrotola illuminata dal sole su questo tipo di sabbia è molto bello. Proseguendo ci sono varie baie delimitate da scogliere a strapiombo impressionanti. A volte la roccia è liscia e granitica,altre è stratificata e apparentemente friabile (come quella vista vicino Lagos).le pareti in questo caso presentano caverne naturali e profondi calanchi.Mi fermo a guardare il tramonto vicino a delle postazioni radio, penso siano delle grosse antenne . Quando inizio a cercare l'ostello,mi rendo conto che è abbastanza lontano.  Le distanze sono notevoli : serve una bicicletta, uno skateboard o qualcosa. Dopo il tramonto vado nella spiaggia di Tonel e poi vado verso l'ostello. mangio in un ristorante che si chiama esconditugno: mi danno una zuppa di pesce (dentro c'erano tipo dei mezzi anelli di pasta) un patè di sardina ,che viene servito direttamente dentro al sua il suo contenitore di alluminio , e un'insalata di polpo. In questa la verdura era tagliata piccolissima era una porzione molto grossa. Dopo cena decido di vedere una  spiaggia e mi toccano un paio di km a piedi. l'ostello è molto bello ,con una piccola piscina e tanto di welcondrink , piscina , la cucina e barbecue. Negli ostelli capita che dopo un po' si gioca a chi fa il più brillante. Io passo e vado a dormire presto

 

Giovedì 23 the Lighthouse Hostel sagres

 

Mi sveglio intorno alle 8:00 . Doccia e Colazione con un bicchiere di latte di mandorla (mi sa rancido) . Uscito faccio pace col cibo: mangio un pastel de nata e una tortina di frolla con dentro la crema .Ci sono delle altre paste, ma solo di pasta di mandorla e non le provo. Poi punto la Fortezza che chiude il promontorio di Sagres. L'ingresso è a pagamento e include le fortificazioni a protezione dell' artiglieria , una rosa dei venti e l'accesso al belvedere . Non mi interessa particolarmente ,passo e faccio un giro lì davanti vado a vedere una spiaggia vista la sera prima . Con mio stupore la vedo dimezzata: la marea ora è alta e quindi il litorale in alcuni punti cambia aspetto. la mattina è piuttosto ventosa . Vado quindi in spiaggia e siedo al sole, poi vado in un'altra spiaggia ad aspettare il bus . In piazza a Sagres c'è una grossa meridiana. La latitudine è -8 per cui l'orologio solare è sballato rispetto all' orario convenzionale.

Sulla strada verso Lagos la vegetazione è rigogliosa! è tanto verde! E con toni di colore verde intenso. Una differenza sconcertante con quanto visto a inizio viaggio vicino a Marrakech! c'è anche qualche albero ad alto fusto. Vedo parecchia terra lasciata a sé.arrivato a Lagos mangio una zuppa e una insalata di polpo nel  postaccio di fronte al campeggio. Questa volta oltre a pezzi di polpo e prezzemolo c'è cipolla bianca e aglio in quantità. Devo dire che mi è piaciuta. Prenderò il treno dalla fermata "meia Praia"(spiaggia grande). Sceso dal bus visito quel che resta di un forte portoghese e vado in spiaggia.

È effettivamente enorme,con una 20ina di metri di dune prima della spiaggia e non se ne vede la fine. La Sabbia è fine e ocra chiaro. Molto Bella, ma gli manca lo strapiombo che chiude alle spalle. Arrivo a faro ben dopo il tramonto.

In ostello mi apre la figlia 13enne del gestore. Mi dà la chiave di una camera tripla.

Resto inizialmente dubbioso, ma poi mi crogiolo nel pensiero che è una tripla venduta a letti condivisi. La sera faccio un giro della parte storica. Il centro di Faro è all' interno di mura praticamente intatte. C'è la cattedrale,una grande piazza d'armi e un buon numero di ristoranti. Le strade e la piazza sono acciottolati, mentre i marciapiedi e le vie pedonali del centro hanno i classici cubi tipo pavè di pietra bianca o nera.

Al mio rientro mi hanno detto che in effetti era sbagliata la stanza assegnatami. Parlo un po' col gestore. Spagnolo di 33 anni dice di gestire anche un ristorante (è chef) e una pizzeria. Gli do le chiavi che mi ha dato la ragazzina e ne prendo un mazzo dalla stanza pensando siano per me ed esco. Cena con calamari alla piastra con verdure bollite. A fine cena una ragazza mi chiede se voglio sedere al suo tavolo,con un altro commensale. Io finisco il piatto e poi vado lì. in pratica mi aveva scambiato per un altro. Sto lì 5 minuti, la ringrazio per l'invito (a nome di quell' altro) e poi me ne vado. Concludo il mio giro delle mura passando dal fronte mare e poi torno in ostello.  Al ritorno in ostello l’arcano si svela, le chiavi erano erano dell' altro che dormiva!!Praticamente lo ho sequestrato in ostello.

 

Venerdì 24 novembre , faroway hostel, faro

Mattinata in città, faccio il richiamo dell’antirabica e l’idea (che consiglio) era prendere la barchetta che attraversa la laguna e dormire negli ostelli della spiaggia di faro, ma organizzo male gli spostamenti e quindi lascio l’esperienza per la prossima volta (bisogna sempre lasciare qualcosa per la prossima volta).

Organizzo quindi una gita nella vicina albufeira, per visitarne le spiagge. La stazione dei bus è lontanuccia dal centro, e quella dei treni è proprio fuori città. Il centro si raggiunge con dei pulmini elettrici di una decina di posti che vanno a 15/20 all’ora e che fanno un suono simile a quello del gelataio.

Le spiagge di albufeira sono grandi (non enormi) e di un bel colore ocra chiaro. Mangio un filetto di nasello impanato e delle patate. Ho visto una medusa spiaggiata di quasi 50 cm di circonferenza.

Alla stazione dei bus per gestire le informazioni e le domande dei turisti ci sono 2 signore che paiono addestrate  dai servizi segreti. Non mi danno informazioni nemmeno sotto tortura; le ottengo dalle persone in attesa. Sulla carta sono passati 2 bus per l'aeroporto, ma non li ho visti. Arrivato in città vado nel restorante ben recensito. Devo dire che mangio bene: formaggi con una salsina particolare aromatizzata allo zenzero -ho anche chiesto,ma non ho capito), Fagioli borlotti e polipo (domani in aereo ci sarà da ridere) e un roll di frutta secca con marmellata sopra. Torno in ostello

 

Sabato 25 novembre

Sveglia antelucana e bus per l’aereoporto. La partenza da faro è decisamente scenografica, la estesa baia di faro, chiusa dalla lunga spiaggia verdeggia sempre meno visibile, con i suoi percorsi di acqua tra le isole ricoperte di vegetazione.