venerdì, dicembre 22

Marrakech - faro 2023

 Marrakesh – Faro 12/25 novembre

 

Atterrato a Marrakesh incontro il buon Adriano, che mi mostra l’hotel di suo gusto.

Il bagno è molto bello, c'è la colazione e la terrazza ha pure una piccola piscina tipo 1.50m x 3m

Dopo la sveglia con colazione (Adriano spalma in sicurezza burro,miele e marmellate sulla frittata) facciamo un giro del centro, e guidato dai sicuri passi di Adriano passiamo dalle tombe saadiane . Purtroppo a causa del recente terremoto sono visitabili solo in parte. Decido di salutare al mansour solo da fuori ed entro nella vicina moschea (in consolidamento) e  facciamo un ragionamento sull'importanza del turismo in città . Entriamo nei mercati per finire al Museo della musica. L'edificio stesso vale il biglietto. Decorato in vari stili (XVII e XVIII secolo) ha decori floreali e geometrici, anche in foglia oro.il proprietario ci mostra dettagli dei decori della stanza centrale (molto bella). La storia riporta un soggiorno in queste stanze di che Guevara.

C'è una musica che defirei  pacchiana e poco gradevole, esattamente come l'eccessivo profumo di Argan.

Dopo tante parole la vasca non è stata usata propriamente.

Il nostro è stato dentro fino a sotto la cintola tipo pisciata in mare per poi uscire.

Ho le prove,ma non vuole la foto circoli

Ecco perché stiamo pagando 40€ a testa a notte

Stasera appena prima del tramonto abbiamo mangiato un piatto tipico di Marrakech.

Era un po' presto, ma siamo andati comunque.

Il piatto si chiama Tanja , che definisce il recipiente e il piatto.

Si mettono carne e spezie in una anforetta, lo si chiude e si mette in forno tutto il contenitore per svariate ore. La carne risulta tenerissima. Viene servita in un piatto di tajin con il pane e senza posate .

Noi abbiamo riconosciuto carne di vacca, buccia di limone, aglio e forse curcuma (c'era parecchio intingolo giallo).

Bel posto con vista sulla piazza e una discreta colonia di gatti e di ossa sui tetti a lato terrazza.

Arrivati appena dopo fine pasto è salito sulla terrazza , ha iniziato a raccogliere i cuscini e ci ha detto che il ristorante chiudeva.

Il cibo era buono e se ti cacciano  a fine pasto vale doppio.lui ci ha cacciato a pranzo appena finito.

Dopocena trattativa serrata per comprare delle ciabatte e tè di spezie .

Il mio preferito si riconferma Mohamad (mi pare bancarella 71).

Lo avevo provato con Elio quando siamo stati a Marrakech e devo dire che rispetto a quello di ieri questo era più saporito.

Dopocena parlo con un bancarellaro del sud del paese e faccio un giro delle mura vicine all' hotel.

In effetti parecchie sono puntellate.

Tra i canali via satellite della camera c'è al qus.

Scene di guerra e indottrinamento apparentemente 24/24

14 novembre, marrakesh , riad l’esprit des patios

 

  Stamattina sveglia alle 9 , colazione sul terrazzo e altro giro della medina. Notiamo altri crolli, soprattutto di case tradizionali (si notano decorazioni sui muri e vari materiali da costruzione tra cui ammezzato in giunco). Notiamo una guardia davanti al Palazzo che volevamo visitare. La famiglia reale è in visita e non si può entrare. Dopo un infruttuoso giro all' ufficio postale in cerca di francobolli (ne hanno solo che raffigurano il re o il principe) continuiamo il nostro giro. Giro nel bazaar delle spezie e visita alla sinagoga. La troviamo super  presidiata. Ci dicono che c'è l'ambasciatrice americana in visita nella sinagoga. Successivamente beviamo un tè in una piazzetta con alberi di agrumi. Notiamo un gattino che molesta un piccolo pollo.

A pomeriggio cambiamo camera. l bagno è più divertente,cieco e senza ventola  ha la porta minuscola : è larga 40 cm circa e ci arriva alla scapola, il piatto doccia appena dopo il lavandino e prima della tazza è incassato 15 cm scarsi nel pavimento e la porta non si chiude .

A pomeriggio visitiamo il palazzo Bahia. Begli ambienti in stile nord africano/ottomano. Si compone di vari patio con e senza giardino. Sono molto belle le cesellature del legno, le volte in legno pitturate, l'armonia dei giardini e le maioliche che compongono mosaici a terra. Con Adriano facciamo un paio di foto artistiche. Dopo aver lumato con dovizia 2 ragazze appena fuori dal palazzo ci facciamo 2 chiacchiere: sono di Brescia e di Bassano, ma la comunicazione non decolla e quindi poi ognuno fa il proprio giro. A cena optiamo per un ristorante panoramico. Io mangerò tajin di manzo e prugne (buono).poi torniamo in camera e Adriano va a dormire presto. Io esco a cercare del dentifricio. Mentre giro per la città che si avvia alla notte fonda apprezzo il servizio nettezza urbana (carretto con mulo e stradino) , le bancarelle di cibo che smobilitano e ascolto un po' di musica dal vivo di musicanti sulla piazza. Mohamed ha chiuso e bevo un tè di spezie da un suo concorrente. Poi torno in albergo

 

Mercoledì 15 novembre Riad borj jem,al fnaa

 

Sveglia alle 9. Colazione alle 9.30 sul terrazzo piccolo e soleggiato. Caffè, marmellata,pane, latte uht parzialmente scremato (l'orrore del Valtellinese medio, mi specifica Adriano), spremuta,uovo sodo e frittella locale. Ci salutiamo con Adriano e prendo il treno alle 13 circa. In treno sonnecchio. Il paesaggio è decisamente bello. Profili rocciosi completamente aridi si intervallano a colli ugualmente brulli. Qua e là ci sono piccoli agglomerati residenziali che punteggiano la distesa di terra  ocra scuro , a tratti rossa, a tratti rocciosa.

Arrivato in città mangio un po' di pesce fritto. La particolarità del pasto sta nel succo di frutta che mi viene servito. Insieme a polpa di albicocca c'è della purea di barbabietola.

Ciò che nelle guide accomuna Settat, capitale della provincia marocchina, con Tiraspol , capitale della transinistria - che ancora devo vedere- pare essere l'unicità della attrazione presente in città: una statua equestre.

Varie fonti riportano che l'unica cosa da fare a Tiraspol sia guardare le palle della statua del cavallo di ferro presente in città; non so perché nessuno cita mai le narici che immagino ben visibili nella statua di Tiraspol.

A settat oltre alla statua (troppo alta in mezzo ad una gran rotonda per apprezzarne palle o narici)In città ci sono anche un paio di moschee antiche, una kasba dalle mura molto ben conservate, vari palazzi amministrativi in stile andaluso e un buon numero di nidi di cicogne sui tralicci più alti .

I locali sono curiosi e cortesi e trovo anche chi mi chiede di essere fotografato.

Dopo 3 ore mi pare di aver concluso la mia sommaria esplorazione e prendo il treno per kenitra.

Ci sono almeno 8 gradi meno che a Marrakech. Tra Casablanca e Rabat c'era nebbia. 

Sulla strada per kenitra la vegetazione torna presente. Una volta raggiunta la costa passa le zone urbane di Casablanca, Rabat e la pianura litoranea. A tratti c'è nebbia . La stazione di kenitra è nuova e  decisamente grande . uscito devo prendere un taxi che mi mostri un hotel economico . La tassista mi porta all'hotel la gare, proprio davanti alla vecchia stazione dei treni.. La camera è trash il giusto, con copertina blu e con coperte spesse leopardate. il tocco è  l’i nsegna lampeggiante al neon a 3 metri dalla finestra e letti tosti. Il bagno in comune non lo ho ancora provato, ma vedo una bombola, per cui in teoria la doccia calda c'è.

Esco e trovo una situazione molto vivace: c'è un esteso mercato serale che andrà avanti fino a sabato, diverse bancarelle sono rimaste montate. Mangio una scodellina di ceci e un cono di  fave lesse con spezie. Poi girovago un po', ma non riesco a perdermi. .Parlo con dei ragazzi che infornavano una sorta di piadina in un forno a gas. C'è anche un po' di disagio, gente che guarda nei rifiuti, gente vestita macilenta, cani che girano nelle strade vuote.

la città è di fondazione moderna e il centro, di storico, conserva molto poco. Domani vado sulla costa. C'è una paese con una piccola riserva di acqua dolce spero di vederci dei volatili.

La zona è stata abitata inizialmente addirittura dai fenici, e c'è un mito che ha avuto degli sviluppi da queste parti.

16 novembre hotel la gare kenitra

 

Mi sveglio a mezzogiorno e la giornata pare buona. Mi precipito alla stazione dei gran taxi per andare a mehdia plage.

Si passa accanto al lungofiume, la base dell' aeronautica e il castello di mehdia.

Arrivato alla località balneare faccio un giro sulla ampia spiaggia , non saprei se è alta o bassa marea, ma la spiaggia è ampia una 30ina di metri. Oltre la fine dell' abitato si vedono dune che seguono il litorale a perdita d'occhio. Resto un po' lì ad ascoltare le onde che si seguono, parallele, facendo piccoli boati quando si girano su sé stesse. Ci sono 2 ragazzi che battono la spiaggia con il metal detector . Il meteo è incerto e non so se fermarmi o no. Chiedo alla scuola di surf, ma quando mi dice il prezzo mi giro per vedere se effettivamente parla con me (forse aleggia lo spirito di Adriano). Ringrazio e proseguo la mia visita puntando il castello. Mangio una brioche e uno yogurt e cerco il mezzo. La Kasbah da fuori è molto bella, anche impressionante, se vogliamo. È in una posizione molto panoramica che domina l'estuario del fiume e le zone circostanti. Le spiagge appaiono enormi. Questo scalo,al sicuro dalle onde è stato utilizzato da tutti quelli che sono passati da qui, dai fenici in avanti. Ha una bella entrata con 2 torri e dall' arco di entrata (decorato) si intravedono degli altri archi subito oltre l'entrata. Come sia dentro non lo si sa: è puntellata e per indicazione del ministero non si entra. il gentile signore che è lì mi mostra dei punti da dove fare delle foto. Ha lavorato in barca 30 anni e un incidente all' occhio lo ha portato a terra. Mi mostra gli stabilimenti che inscatolano ed esportano sardine e mi sconsiglia di andare da solo a vedere il lago (che si vede da vicino il castello). Successivamente visito un vicino cimitero dove il guardiano mi offre un tè e poi faccio un giro nel paese. Passo dal mercato e mangio un pessimo panino al pollo, patatine e salsa Algeria . Il meteo pare volgere al meglio , ma devo comunque tornare in città: ho finito i dirham.

In città resto colpito dal numero di uccelli davanti al mercato del pesce e di nidi e di cicogne che stazionano in città.

Prendo infine il bus.Quella immanente sensazione di fregatura si fa più forte quando pago il bus, ma non ho modo di verificare, devo prenderlo a volo . La zona che attraverso appena prima del tramonto è fertile e completamente coltivata, spesso con serre.

Per gli appassionati di astronomia il tramonto in questa posizione  34°44′54.04″N 06°20′56.1″W è alle 18.15 circa

Arrivato senza contanti in hotel faccio un giro per cambiare,ma ci metto un po'.

L'hotel è nella piazza centrale. Nuovamente facoltoso, vado in un ristorante sulla piazza: mangio una buona zuppa di pesce e un tajin da dimenticare. Poi inizio una passeggiata che mi porterà a vedere una bella parte della città, ma un cane mi morde! Erano 2 e mi sono anche discretamente impaurito.

La ferita per fortuna non è nulla di che e vedo dei cuccioli, per cui spero sia per quello.uno dei ragazzi mi accompagna alle urgenze per l'antitetanica. Mi visitano subito, ma non mi fanno le iniezioni , mi rimandano al giorno dopo. Notte non proprio tranquilla .

 

Venerdì 17 novembre hotel Cervantes Larache

 

Appena sveglio esco per andare all' ospedale. Alle 9 se scirca la città pare ancora sonnecchiare. In taxi mi accorgo che ho i pantaloni alla rovescia. Arrivato in ospedale mi mandano all' ufficio di igiene. Trovo tutti gli uffici deserti, ma poi fortunatamente si popolano. Dopo essere andato a comprare la mia dose di richiamo di antitetanica mi fanno l'iniezione. Devo tornare alle 13.30 già mangiato (no carne e pesce). torno poi sul luogo del delitto e vedo i cani! Una persona gli dà da mangiare e chiedo. Mi dicono essere sani. Ora colazione con dei dolcetti

I dolcetti della pasticceria che ho trovato aperta erano solo a base di pasta di mandorla, e io li cercavo al miele. Così ho optato per una torta al cioccolato, devo dire che mi è piaciuta.

La parte vecchia della città mi piace molto, ha molto in comune con Granada e i centri storici Moreschi del sud della Andalusia. C'è un giardino con leoni in pietra e architettura che richiama i patio della Alhambra. La piazza del mercato ,leggo, è stata costruita dagli spagnoli ha 2 porticati ai lati . Sulla stessa piazza campeggia la moschea del venerdì, in stile andaluso, con un bel portale con la cornice della porta in pietra scolpita e gesso. Ci sono dei murales al piano superiore dei porticati e ne  ho visti diversi (vecchi e nuovi) nella città vecchia. La città vecchia riporta le vie con indicazione in spagnolo. Di ritorno dal centro vaccinale cerco ancora il cane incriminato. Ne vedo uno molto somigliante, anche lei con le mammelle grandi. Sono decisamente tranquillizzato, ma comunque farò la profilassi. Prossima dose il 24 (in Portogallo) e poi l'8 di dicembre in Italia.

A pomeriggio  incontro Omar. mi dice che a breve salpa e torna domani mattina con il pesce fresco.lo ringrazio nuovamente e vado in camera.dopo la farmacia punto la spiaggia che si apre oltre l'estuario del fiume loukkos. La costa qui è tendenzialmente molto alta e l'arenile è circondato di rocce alte e rosse poco oltre la fine delle dune. La sabbia è a grani grossi e decisamente colorata, ci sono tanti toni di più colori, spiccano l'ocra scuro, il rosino, il giallo,poco grigio e un po' di bianco .alle spalle della spiaggia un "altopiano sabbioso" alto circa 5 MT sulla spiaggia.  tra i vari arbusti/piante che vivono sulle dune uno simile allo spinacio è il più diffuso. Trovo anche un fiorellino giallo. Nella parte "bassa" c'e parecchia plastica portata dal mare: mentre sulle dune è parecchio meno. Aspetto il tramonto e bevo un tè poi l'idea è tornare in città.

isaac il mio autista è poco più giovane di me. nel 96 ha preso la barca ed è venuto in Italia. È stato sei anni in Italia , poi si è spostato in Spagna. dopo quattro anni stato espulso in quanto senza documenti.mi confessa che in molti oltre me gli dicono che pare più anziano. in effetti è molto magro,in. Generale abbastanza sciupato e gli rimangono tre quattro denti. mi faccio lasciare dalla parte opposta della Medina . In vista delle fortificazioni portoghesi. Larache ha una bella Medina con zone coperte ,scale e diversi muri non proprio a piombo, mentre nella piazza centrale del paese (che si chiama Plaza de Spagna) è in stile spagnolo . Torno sul luogo del delitto e incontro Omar e dei ragazzi suoi amici. Uno di loro ieri ha visto la scena e ora so quale cane mi ha morso. I ragazzi sono simpatici, anche se comunichiamo con molta fatica. Uno sa un po' di spagnolo, l'altro sa un po' di francese e poi c'è Omar che però ha bevuto ed è un po' alticcio.omar fa il pescatore e fisicamente è un Torello.  quando lui è via il testimone mi chiede se sono per Israele o Palestina .gli dico che sono per la Palestina e perché. Lui era molto arrabbiato con il proprio primo ministro perché ,non ho capito come, ma in qualche modo deve aver supportato il lato dello Stato di Israele. Guardava guardava la foto sulla banconota e lo picchiava, o platealmente lo sputava . Era molto deluso da questa cosa. Andiamo a mangiare un panino con la  tortillas e poi sono andato in camera . Qui  ho il mio da fare con unguenti e cerotti. La ferita per ora pare andare bene ,i cerotti che ho preso hanno un adesivo eccezionale.  staccarli dalla pelle mi fa più male del morso del cane.

La sera faccio anche un giro del mercato. Vedo pesce freschissimo e mangio ceci , fave bollite e una harira . L'antibiotico regolarizzerà un po' la dieta, sono un po' irregolare con i pasti .

 

 

Sabato 18 hotel Cervantes Larache -camera 17

 

Mi sveglio alle 11:00 . colazione con spremuta di melograno e limone . i dolcetti al miele non li trovo manco oggi, eloquenti piatti dal fondo pieno di miele mi rimandano alla prossima volta. Faccio una doccia difficile con l'acqua o a 3000 gradi o senza temperatura quando ero già oltre l'orario di check out. Lascio a malincuore la camera, la finestra con arco a sesto acuto e vista sull'oceano, il pavimento storto in più punti su cui balla il tavolo senza sedia e l'attaccapanni storto pure lui iniziavano a starmi https://protect-us.mimecast.com/s/jWA2Cwp51js92W0AFRbUok?domain=familiari.il primo mezzo che trovo che va a nord va ad Asilah.  ho una memoria di esserci stato ci torno ed effettivamente c'èro già stato. Faccio un veloce giro della medina e dei bastioni, ma per i miei gusti è una medina fin troppo regolare,in piano e con un po' troppi negozi per turisti.andando verso Tangeri c'è qualche km di costa sabbiosa, poi la costa torna alta e dall' altra parte della strada la terra si alza in  colline verdeggianti che proseguono morbide fino a tanger. sulla strada della camera passo dei mercati e mangio qualcosa per strada in una bancarella compro due prodotti da forno che pensavo  essere salati e invece una era dolce e una salata. Una volta presa la camera (abbastanza tremenda) vado a vedere la Medina. Ero

un po' dubbioso se fermarmi, non avevo gran ricordi di Tangeri. Questa volta mi sono trovato molto bene. Mi è piaciuta la medina,  con le sue strade strette , con scale e discese tra  edifici di 3/4 piani . mi hanno chiesto se volevo hashish forse 50 volte in 3 ore di passeggiata. La stessa mi porta sulla promenade. Ad Asilah ho visto dei ristoranti di pesce : ora vorrei una frittura e so dove procurarla .Rinosco dei posti dove ero stato: in particolare l'hotel Continental , che campeggia sulla grande piazza dei bastioni e del porto. Ricordo che avevo accompagnato una persona con la quale avevamo viaggiato insieme e avevamo preso un tè. La friggitoria 2 mari per me la temono anche sott'acqua in entrambi i mari. Forse è uno dei gironi infernali dei pinnati. Mi danno una bella porzione e vedo che scorre un sacco di pesce sui tavoli. e poi risalendo verso l'albergo faccio un giro un all' estero della medina. Allungo un po',ma passo da una necropoli fenicia . Qui nel buio sopraggiunto trovo tante persone sedute sulla roccia viva scolpita a suo tempo per i defunti. la Spagna e le sue luci erano visibili in più punti. All' estremo ovest un faro . La sera entro in una teteria per un tè e ci trovo diversi gggggiovani che fanno giochi in scatola e si sfondano di canne.

 

Domenica 19 hotel funduk Tangeri

 

Sveglia alle 11. Continuo ad andare a letto tardi e a svegliarmi tardi di conseguenza. Con oggi dovrei riuscire a cambiare ritmo. L'idea è andare vicino alla frontiera con Ceuta per riuscire domani a vedere Ceuta e Gibilterra (e quindi devo svegliarmi presto).

La strada tra Tangeri e castillejo è panoramica (meglio il lato sinistro). Appena fuori Tangeri si  percorre il litorale montagnoso. Le morbide colline lasciano il posto a ripidi crinali con pinnacoli in pietra bianca o molto chiara. Al livello del mare ho visto ampie spiagge che digradano in bassi fondali rocciosi. Il fondale diventa profondo un 30 ina di km a est di Tangeri, dove è stato fatto un grande porto per il traffico container, già da lontano si vedono le gru bianche. A quel punto la strada vira a sud, scavalcando montagne molto verdeggianti dai crinali spigolosi e ripidi.

Arrivo a destinazione a primo pomeriggio, il paese non pare offrire molto, ma sono stanco e decido di fermarmi. Mentre faccio un giro esplorativo incontro Sufiè . Mi avvicina mentre passeggio ed entra a buon titolo nella galleria dei personaggi celebri incontrati nei miei viaggi. Ha 35 anni, 2 figli a Ceuta e 3 processi aperti in Europa (Ceuta, Madrid e Marsiglia). è qui a  perché sta aspettando che finiscano i 2 anni di condizionale .

Candidamente mi confessa che fa il trafficante, prima portava droga in Europa, ma da qualche anno sposta persone, dice che dà più soddisfazione, oltre ad essere più redditizio.

Ha cominciato a portare persone a Ceuta di notte (ben visibile dal lungomare di castillejo), per poi passare ad altri lidi dell' Europa continentale . Con la giusta barca bastano 40 minuti (se ho capito bene). Facciamo un giro del paese: c'è il mercato domenicale. Individuo un hammam per la serata, mangiamo un panino e poi vado a dormire.

Mi sveglio quasi 4 ore dopo. Vado a fare il mio hammam e poi mangio un tajin di polpo.

Lunedì 20 hotel Tarik , Fnideq

 

Il programma della giornata è ambizioso, ma fattibile: vedere Ceuta e Gibilterra. L'alba sul mare, prevista per le 8.02, pareva a portata di mano e propedeutica al progetto. Metto la sveglia alle 7.30, la sveglia suona impeccabile, ma spengo il telefono.

Mi sveglio (ben riposato, va detto) alle 9.30. Finisco tutti i dirham comprando dolcetti al miele e frutta secca che saranno colazione e pranzo. La frontiera per uscire dal Marocco mi impegna per un po'; il mio ingresso nel paese non risulta dal terminale.

Non ho le carte di imbarco. Mi risolve la situazione il profilo della compagnia low cost. Con un paio di telefonate verificano che ero proprio su quell'aereo; timbro sul passaporto e all'uscita sono in Europa.

Il nome Ceuta pare derivare da 7, come i colli della minuscola penisola. Una storia molto travagliata: tra spagnoli, portoghesi e mori la città è passata di mano un sacco di volte.

Nel XVI secolo il re di Spagna, stanco delle incursioni ha fatto realizzare un canale largo 5 MT circa, di fatto separando i bastioni dalla terraferma. Ci sono varie statue e busti nel piccolo centro storico: geografi della storia antica che parlano di Ceuta, ercole che separa le colonne, vari per i militari che hanno presidiato e presidiano la città ,il sindaco ucciso dai franchisti in quanto repubblicano e una con l'articolo 14 della costituzione in cui si promulga l'uguaglianza di tutti gli spagnoli di fronte alla legge.

Spiccano alcuni edifici e lampioni in stile barocco e neo barocco.

Non ho visto il bastone chiamato "aleo" . Il bastone è parte della storia della città. Il comandante portoghese che prese Ceuta disse al regnante "Señor, con este palo me basto para defender a Ceuta de todos sus enemigos".

Il bastone se lo passano di comandante in comandante ed è ancora nella cattedrale della città .

Mi imbarco alle 13.45. il mare è un po' mosso e la barca beccheggia un po'.

Il monte di Gibilterra appare poco dopo aver lasciato il porto.

È una altura di roccia chiara a strapiombo verso est e ripida e ammantata a ovest. L'idea è visitarla e poi dormire alla linea o a Siviglia.

La visita di Gibilterra si riduce ad una rapida passeggiata, in modo da poter prendere il mezzo per Siviglia. Il centro storico ha caratteristiche anglosassoni, con pub,guida a sinistra , indicazioni delle strade in inglese, gente pallida per strada e uno spiccato accento di British english nell' aria.

Come mi aveva anticipato Stefanino la parte più divertente è forse attraversare a piedi la pista di atterraggio,posta di traverso alla via di accesso al centro storico. Il centro storico consta di una strada pedonale principale (Main  street) e di un paio di parallele carrozzabili. Lo spazio appare da subito merce preziosa, non ne avanza nemmeno un po'. Tutti gli spazi capestabili hanno una funzione e i cartelli legati al parcheggio selvaggio sono chiarissimi. Parcheggio fuori posto = macchina rimossa. Non è un caso che bicicletta e monopattino elettrico siano i mezzi che più si vedono utilizzati. Alla base del monte di pietra calcarea ci sono diversi tunnel, alcuni con scopo militare, altri per collegare parti della cittadina in assenza di spazio a cielo aperto. Ho comprato una sterlina di Gibilterra:  vale 1.25€.

Mi contattano dall' ospedale per la iniezione antirabica, mi chiedono dei documenti che invio.mi faranno sapere quando presentarmi all' ospedale di Faro.

Per andare a Siviglia il pullman percorre la costa passando da tarifa. Arrivo a Siviglia alle 22.30 circa. Prendo un ostello e faccio un giro del centro . Il centro di Siviglia è molto ben illuminato e passeggiarci è decisamente gradevole. Torno in ostello e vado a dormire alle 12 circa.

 

21 novembre Sevilla Kitsch Hostel Art

 

Anche qui l'alba è poco dopo le 8. Grandi progetti la sera prima,ma poi mi alzo con calma.  Idea vincente, dal terrazzo è evidente che il clima continentale e il fiume hanno generato nebbia.

Vado verso la stazione continuando ad apprezzare il centro storico : colorato, eterogeneo e con tratti innegabilmente ispano-moreschi.

Prendo un biglietto per Faro, ma verosimilmente andrò a Lagos,per poi riavvicinarmi a Faro nei prossimi giorni. Scene di panico alla stazione: io e una ragazza non troviamo il bus, chiediamo a 3 addetti e l'ultimo finalmente ci manda al giusto marciapiede.

Compro 2 sorta di brioche (rotoli dolci a dirla tutta)1 al cioccolato e 1 alla crema.

Sono delle bombe, dopo quello al cioccolato sono sistemato e posso prendere l'antibiotico.

Poco fuori Siviglia la nebbia scompare e il bus passa per zone fondamentalmente pianeggianti, con qualche limitatissima increspatura molto morbida del terreno interamente coltivato.

Arrivò a Lagos nel primo pomeriggio. Mentre cerco da dormire mi rendo conto del panorama . In lontananza si vede la baia interamente circondata da scogliere alte di colore ora beige, ora rossiccio. Prendo da dormire e vado a fare un giro cercando le spiagge e scogliere . Il centro storico e i marciapiedi, come visto altrove, sono in cubi di pietra (tipo porfido) bianco e nero. Con questi nelle piazze e viali vengono realizzati disegni e decorazioni. Seguo dei ragazzi con un cane. Si passa davanti a delle fortificazioni moresche, il club della Vela e si va oltre. Sono 4 e non sono più proprio ragazzini. 1 di loro è norvegese ed è venuto con la sua barchetta, facendo cabotaggio. Uno di loro è stato in italia tempo fa e si è trovato bene, mi offre un cannone. Appena fuori città  la sabbia è fina e di un color ocra chiaro,non c'è grigio, non c'è nero.  La scogliera arriva direttamente nel mare. diaframmi di roccia separano le baie. Queste tra di loro sono collegate da dei anelli a volte naturali , a volte tagliati dall' uomo.  La Roccia è friabile e l'azione del vento e dell'acqua fa sì che nel momento in cui si crei un foro poi si allarghi fino a creare dei ponti naturali,  delle finestre o dei pozzi. Le rocce sono di un ocra scuro : non rosso ma rossiccio ruggine,  in alcuni tratti striato.  Chiedo a questi ragazzi suggerimenti su dove posso mangiare e cosa fare. Mi Indicano un ristorante e il promotorio del faro.  Il promontorio è circondato da una serie di passerelle che rendono il transito facile ai turisti (ed  evitano che i turisti cadano dalle rocce ). Penso che ne siano caduti parecchi . Inizialmente cammino lungo le passerelle, poi ne esco e passo dai sentieri. La terra è di un ocra chiaro, un marroncino, con anche un po' di grigio. Le  spiaggette sono 10/15 metri sotto le passeggiate. Il promontorio presenta una serie di canaloni molto molto profondi, tipo calanchi ,che si insinuano nella nella roccia friabile creando pozzi , ponti e spaccature. Arrivo al faro e da là con qualche saliscendi arrivo alla spiaggia di Canavial. La spiaggia pare veramente enorme la percorro e poi chiedo informazioni . Mi risponde una ragazza con degli occhi azzurri bellissimi .  proseguire e risalire da più avanti è possibile, ma le distanze mi sembrano eccessive e decido di tornare indietro lungo la strada . Mangio il piatto "baccalà lesso con tutto". Pensavo ci fosse un po' di brodo, sughetto o anche solo brodaglie. M porta un baccalà, verdure bollite (cavolfiori, carota ,una patata e mezza) e un uovo,ma niente brodo. Il pesce era buono: compatto , forse un po' salato. Uscito da lì incontra un ragazzo sulla piazza faccio due chiacchiere . durante la notte cammino un po' per Lagos, ma qualcosa non torna : mi trovo sempre nello stesso posto.  prima di andare a dormire ,seduto alla panchina e guardare la luna, arriva nella piazza una tizia bionda sui 50/60 completamente ubriaca. Non riusciva a stare in piedi. Chiede a me se posso aiutarla,ma non riesco a capire se ha un letto e non lo trova o se manco lo ha.poi si è appoggiata ad un angolo e pian piano è arrivata a terra. Mi ha anche urlato da terra " Can you help me or not" io gli ho detto guarda che sono un turista e che non avevo modo. a A quel punto sono entrato in ostello per andare in bagno.  Quando sono tornato nella piazza non era più accasciata all'angolo dove la ho lasciata . In ostello ci sono due argentini e un italiano. Proprio quella sera c'è  Brasile-Argentina per le qualificazioni dei mondiali. A inizio partita, prima che suonasse l'inno argentino ci sono dei tafferugli . Guardando lo stadio gremito ragionavo sul fatto che essendo a Brasilia (città nuova )quelli seduti nello stadio  saranno quasi tutti quanti di fuori. Resto a vedere la partita perché vorrei sentire il commentatore argentino che esulta per un eventuale goal. Il goal c'è, ma non ho modo di sentire il tipico goooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooal dei commentatori sud americani .vado a dormire piuttosto tardi.

22 novembre La macarena hostel Lagos

 

Sveglia alle 7 abbondanti.l'idea di oggi è andare in bus verso Sagres e al faro all' estremo sud ovest del continente. prendo il pullman alle 10:00. Decido di andare al faro e poi tornare a piedi a Sagres, immagino di evitarmi il sole negli occhi. Arrivo al faro di san Vicente a metà mattina. Il faro è piuttosto tozzo, colorato a fasce bianche e rosse(non rosso acceso)ha 1 sola luce per periodo ed è recintato. Il posto è molto molto bello . Ci sono scogliere di roccia a strapiombo di vari colori: nero, grigio scuro in varie tinte, ocra, violetto ,rossiccio e in alcuni punti rosso . I colori sono in parte stratificato in parte amalgamati. Sorprende la presenza di pescatori che gettano l'amo 30 o 40 metri più in basso. Ne vedrò un discreto numero.

Percorro il promontorio esposto a ovest . Si cammina su roccia affiorante e camminare fuori dal sentiero è un po' difficoltoso . Dai sentieri affiora sabbia/terra chiara, più che terra rossa. Dall'altra parte del promontorio c'è una piccola fortezza. Prendo un panino e una bibita in un chiosco. Sono un po' cari , ma devo proprio andare in bagno. gli lascio con fisiologica soddisfazione un gran cacatone . Cammino verso Sagres sono diverse baie in alcune di queste ci sono delle spiagge spiagge molto belle. Si percorre un sentiero in terra di colore rosso acceso. La vegetazione quando presente è parecchio intricata . Molto bassa,  con arbusti non Spinosi però rigidi alti circa 60 cm. sulle spiagge invece c'è qualche rada pianta grassa ,qualche piccola pianta pioniera di colore chiaro qua e là ci sono ovviamente degli arbusti un po' più grandi, soprattutto dove maree e o de non arrivano con la salsedine. La spiaggia di Solima è una bella spiaggia divisa da uno scoglio. Nella parte di lontana dalla discesa ci sono dei buchi nella roccia :sembrano quasi delle caverne.  La sabbia è molto bella, fina ,di colore prevalentemente marrone molto chiaro ,c'è anche tanto giallo. Ci sono molti altri colori chiari e il colore che assume l'acqua quando l'onda si arrotola illuminata dal sole su questo tipo di sabbia è molto bello. Proseguendo ci sono varie baie delimitate da scogliere a strapiombo impressionanti. A volte la roccia è liscia e granitica,altre è stratificata e apparentemente friabile (come quella vista vicino Lagos).le pareti in questo caso presentano caverne naturali e profondi calanchi.Mi fermo a guardare il tramonto vicino a delle postazioni radio, penso siano delle grosse antenne . Quando inizio a cercare l'ostello,mi rendo conto che è abbastanza lontano.  Le distanze sono notevoli : serve una bicicletta, uno skateboard o qualcosa. Dopo il tramonto vado nella spiaggia di Tonel e poi vado verso l'ostello. mangio in un ristorante che si chiama esconditugno: mi danno una zuppa di pesce (dentro c'erano tipo dei mezzi anelli di pasta) un patè di sardina ,che viene servito direttamente dentro al sua il suo contenitore di alluminio , e un'insalata di polpo. In questa la verdura era tagliata piccolissima era una porzione molto grossa. Dopo cena decido di vedere una  spiaggia e mi toccano un paio di km a piedi. l'ostello è molto bello ,con una piccola piscina e tanto di welcondrink , piscina , la cucina e barbecue. Negli ostelli capita che dopo un po' si gioca a chi fa il più brillante. Io passo e vado a dormire presto

 

Giovedì 23 the Lighthouse Hostel sagres

 

Mi sveglio intorno alle 8:00 . Doccia e Colazione con un bicchiere di latte di mandorla (mi sa rancido) . Uscito faccio pace col cibo: mangio un pastel de nata e una tortina di frolla con dentro la crema .Ci sono delle altre paste, ma solo di pasta di mandorla e non le provo. Poi punto la Fortezza che chiude il promontorio di Sagres. L'ingresso è a pagamento e include le fortificazioni a protezione dell' artiglieria , una rosa dei venti e l'accesso al belvedere . Non mi interessa particolarmente ,passo e faccio un giro lì davanti vado a vedere una spiaggia vista la sera prima . Con mio stupore la vedo dimezzata: la marea ora è alta e quindi il litorale in alcuni punti cambia aspetto. la mattina è piuttosto ventosa . Vado quindi in spiaggia e siedo al sole, poi vado in un'altra spiaggia ad aspettare il bus . In piazza a Sagres c'è una grossa meridiana. La latitudine è -8 per cui l'orologio solare è sballato rispetto all' orario convenzionale.

Sulla strada verso Lagos la vegetazione è rigogliosa! è tanto verde! E con toni di colore verde intenso. Una differenza sconcertante con quanto visto a inizio viaggio vicino a Marrakech! c'è anche qualche albero ad alto fusto. Vedo parecchia terra lasciata a sé.arrivato a Lagos mangio una zuppa e una insalata di polpo nel  postaccio di fronte al campeggio. Questa volta oltre a pezzi di polpo e prezzemolo c'è cipolla bianca e aglio in quantità. Devo dire che mi è piaciuta. Prenderò il treno dalla fermata "meia Praia"(spiaggia grande). Sceso dal bus visito quel che resta di un forte portoghese e vado in spiaggia.

È effettivamente enorme,con una 20ina di metri di dune prima della spiaggia e non se ne vede la fine. La Sabbia è fine e ocra chiaro. Molto Bella, ma gli manca lo strapiombo che chiude alle spalle. Arrivo a faro ben dopo il tramonto.

In ostello mi apre la figlia 13enne del gestore. Mi dà la chiave di una camera tripla.

Resto inizialmente dubbioso, ma poi mi crogiolo nel pensiero che è una tripla venduta a letti condivisi. La sera faccio un giro della parte storica. Il centro di Faro è all' interno di mura praticamente intatte. C'è la cattedrale,una grande piazza d'armi e un buon numero di ristoranti. Le strade e la piazza sono acciottolati, mentre i marciapiedi e le vie pedonali del centro hanno i classici cubi tipo pavè di pietra bianca o nera.

Al mio rientro mi hanno detto che in effetti era sbagliata la stanza assegnatami. Parlo un po' col gestore. Spagnolo di 33 anni dice di gestire anche un ristorante (è chef) e una pizzeria. Gli do le chiavi che mi ha dato la ragazzina e ne prendo un mazzo dalla stanza pensando siano per me ed esco. Cena con calamari alla piastra con verdure bollite. A fine cena una ragazza mi chiede se voglio sedere al suo tavolo,con un altro commensale. Io finisco il piatto e poi vado lì. in pratica mi aveva scambiato per un altro. Sto lì 5 minuti, la ringrazio per l'invito (a nome di quell' altro) e poi me ne vado. Concludo il mio giro delle mura passando dal fronte mare e poi torno in ostello.  Al ritorno in ostello l’arcano si svela, le chiavi erano erano dell' altro che dormiva!!Praticamente lo ho sequestrato in ostello.

 

Venerdì 24 novembre , faroway hostel, faro

Mattinata in città, faccio il richiamo dell’antirabica e l’idea (che consiglio) era prendere la barchetta che attraversa la laguna e dormire negli ostelli della spiaggia di faro, ma organizzo male gli spostamenti e quindi lascio l’esperienza per la prossima volta (bisogna sempre lasciare qualcosa per la prossima volta).

Organizzo quindi una gita nella vicina albufeira, per visitarne le spiagge. La stazione dei bus è lontanuccia dal centro, e quella dei treni è proprio fuori città. Il centro si raggiunge con dei pulmini elettrici di una decina di posti che vanno a 15/20 all’ora e che fanno un suono simile a quello del gelataio.

Le spiagge di albufeira sono grandi (non enormi) e di un bel colore ocra chiaro. Mangio un filetto di nasello impanato e delle patate. Ho visto una medusa spiaggiata di quasi 50 cm di circonferenza.

Alla stazione dei bus per gestire le informazioni e le domande dei turisti ci sono 2 signore che paiono addestrate  dai servizi segreti. Non mi danno informazioni nemmeno sotto tortura; le ottengo dalle persone in attesa. Sulla carta sono passati 2 bus per l'aeroporto, ma non li ho visti. Arrivato in città vado nel restorante ben recensito. Devo dire che mangio bene: formaggi con una salsina particolare aromatizzata allo zenzero -ho anche chiesto,ma non ho capito), Fagioli borlotti e polipo (domani in aereo ci sarà da ridere) e un roll di frutta secca con marmellata sopra. Torno in ostello

 

Sabato 25 novembre

Sveglia antelucana e bus per l’aereoporto. La partenza da faro è decisamente scenografica, la estesa baia di faro, chiusa dalla lunga spiaggia verdeggia sempre meno visibile, con i suoi percorsi di acqua tra le isole ricoperte di vegetazione.

 


venerdì, dicembre 2

Tunisia 22

 TUNISIA 2022

15 novembre 22 Casa mia Rosate

Non sono proprio carico, non è un gran  periodo, purtroppo.

Spero di un giro delle medine in cerca di qualche antica moschea e qualche museo etnografico.

Atterro in una giornata di sole. L'aereo era abbastanza malandato, ma siamo arrivati senza grandi scossoni ; hanno servito biscotti al cioccolato, una torta compatta tipo torta paradiso e un panino. Nei sacchetti duty free in coda per il controllo passaporti vedo un sacco di Ferrero Rocher. Oggi vorrei fare un giro molto rapido della Medina , comprare un paio di cose e dirigermi a sud. Giovedì mattina c'è un mercato che vorrei vedere e l'idea è essere in zona domani sera

Tra la fermata del bus e la medina si percorre un ampio boulevard con i palazzi delle istituzioni e alcuni palazzi signorili. Notevole una chiesa (penso inizialmente intitolata a San Marco, ma non è così) , i lampioni in ferro battuto e una statua a Ibn kaldoun. Un paio di Mezzi militari apparentemente nuovi e tecnologici fanno bella mostra circondati da transenne lungo il boulevard.

Il rapido giro per la medina, a parte per il gran numero di gatti, non ha impressionato. Ho notato un paio di moschee antiche(in una sono riuscito ad entrare). una bella moschea del XII secolo, con minareto a più colori e sala di preghiera a pianta quadrata. Il mirhab è in bianco e nero, incorniciato da colonnine nere e bianche e iscrizioni in corsivo. Le colonne hanno capitelli corinzi.

Con il pullman per kairouan inizia la mia discesa verso sud.

Arrivo in hotel dopo una passeggiata di un paio di km. Avevo pensato di fermarmi a mangiare qualcosa per strada, ma temevo chiudesse la reception e non mi sono fermato; devo dire che a parte un paio di posti che vendono spuntini e dolci è tutto chiuso. L'addetto al ricevimento parla un po' di inglese. Per la serie "mai una gioia" dato che tutto sta chiudendo gli chiedo dove posso trovare una birra;mi risponde che non c'è birra a kairuan. In effetti è città santa per l'islam e potevo immaginarlo. La camera in compenso non è affatto male, tanto di TV (con cavi staccati e senza decoder),lavandino con sapone e asciugamani, cestino vuoto e la scelta di più cuscini. Domani vedo cosa riesco a vedere e valuto cosa fare. Ho visto per strada fuori città degli arrostitori di ovini, domani attacco con la gastronomia locale: fino ad ora ho mangiato i panini (benedetti) che mi ha preparato mia madre.

16 novembre hotel  kairouan

Sveglia intorno alle 8 ; colazione con pane,burro e marmellata di mela cotogna. Ho visitato la medina e le sue antiche moschee. Ci sono anche iscrizioni kufiche in città. La medina ha il suo fascino, anche se di antico non è rimasto molto a parte il tracciato delle strade, i monumenti e le entrate dei palazzi nobiliari. A pomeriggio vorrei visitare le cisterne, un paio di zauwia (complesso funebre decorato) e poi puntare verso sud. Ci sono delle oasi e vorrei vedere se trovo dei fiori particolari (non è maggio, per cui magari vado a vuoto).

A mezzogiorno ho mangiato una sorta di panino fritto ripieno di insalata e carne. Ho visto anche una banca dal nome parecchio fatalista : la AMEN bank. La raccolta della spazzatura porta a porta la fa un signore con un carretto a spinta e un fischietto, quando lo sentono le persone portano giù la spazzatura. La raccolta differenziata la fanno i meno fortunati all' interno dei cassonetti. Dopo mangiato ho visto le cisterne (a cielo aperto) e la tomba cosiddetta "del barbiere". Si chiama così perchè apparentemente sugli abiti del defunto sono stati trovati 3 capelli del profeta; è Un bel complesso in stile andaluso con tetti dipinti e con decorazioni in stucco a stampo. Ci sono 26°. Sulla strada per arrivare in stazione per il bus ho visto un ragazzo che legava una grossa pecora ad un palo. Ha fatto la spesa in un negozio per poi riprendere la pecora e rientrare nella via da dove era venuto.

Il bus verso Tozeur sarebbe partito 5 ore dopo il mio arrivo in stazione e quindi mi sono diretto a Sousse. La strada attraversa una depressione che in teoria declinava in un grosso acquitrino. La mia esperienza riporta una spianata ocra completamente secca. Ci sono piccoli uliveti (per lo più di ulivi giovanissimi) recintati da siepi di fico d'India.

Ottenere informazioni sui trasporti dopo le 16 pare impossibile e non ci sono riuscito. La medina di Sousse non è enorme, ma piacevole. Le parti coperte da volte a botte seguono le tortuosità delle strade lastricate in pietra chiara. La camera di oggi è meno bella di quella di ieri ( e  anche delle ultime 20), ma ha la vista sulla medina e sul faro. Segnalo che il fascio di luce del faro illumina le facciate di 2 alti palazzi , chissà che rottura vedersi illuminata la casa tot volte al minuto!! Sono stato 20 minuti buoni a scegliere il ristorante , mi presento alle 19.45 e lo trovo chiuso! Ripiego per un ristorante meno sostenuto. Mangio una zuppa di pesce e una piccola orata arrosto con insalata. Mi portano anche una insalata di peperoni arrostiti e uovo: piccantissima! Al 2' boccone gli occhi mi si sono sbarrati e la tempia pulsava. Mentre mangiavo attorno a me si sono accumulati una mezza dozzina di gatti aspettando le lische.

Dopo cena ho passeggiato per il lungomare di Sousse. Un bel marciapiede ampio, lungo e illuminato. La sabbia della spiaggia al suo fianco ha una grana finissima e un colore uniforme giallo chiaro, non c'è nero, grigio o marrone tra i granelli.  La sera c'è qualcuno in giro.L’idea per il giorno successivo è visitare la casa di un  ricco mercante,la moschea del venerdì e fare un po' di foto alla piazza di entrata alla medina, poi proseguire verso sud.

Sveglia alle 11.30. inizialmente penso di fermarmi, ma poi esco col bagaglio.

Visito con la luce la piazza di entrata alla medina ,la grande moschea che aveva funzioni difensive (mi cazziano pure oggi perché entro fuori orario) e il monastero fortificato. Passo dal ristorante e mi confermano che chiude alle 6.

La casa del mercante è molto bella , si ha un'idea della vita del secolo scorso. Ci hanno un po' ammassato oggetti "vecchi", ma gli arredi sono originali. La casa ha anche una torre con funzione astronomica, serviva a individuare l'inizio del Ramadan.

Approfitto con gran soddisfazione del bagno del museo. Dopo la visita mi soffermo a parlare con mhamed; lavora metalli e mi dice che vorrebbe lavorare in Italia.

Dopo la visita mi accompagna in un ristorante popolare. È una bella passeggiata nella parte residenziale della medina. Arrivato lì mangio agnello al sugo con piselli.

Anche qui mi servono una insalata di peperoni arrostiti come antipasto, ma non è piccante come quella di ieri. È tutto molto buono e il posto è molto semplice.  Volevo viaggiare di venerdì (so che tutto sarà chiuso) però la curiosità mi porta a prendere un altro mezzo. Questa volta è un luage, un taxi collettivo tipo furgoncino,  che parte quando è pieno e fa l'autostrada. Lo si prende in un capannone con appesi i nomi delle destinazioni.  Sulla strada per sfax ci sono uliveti dopo uliveti. La terra è di un colore ocra più scuro di quello visto venendo da kairouan.

L'idea è andare a tataouine e arrivarci in una notte in assenza di luna per godere di un bel cielo stellato. Probabilmente stasera mi fermo a sfax e domani valuto cosa posso fare per aspettare il momento buono.

Appena arrivato a sfax ho cercato una bibita; trovo una Fanta a base di colorante e manco troppo fresca. Nella medina mi fermo in un alberghetto dove al check in trovo Teo Vasquez. Un muralista spagnolo apparentemente anche famoso (cercate teo v per vedere i murali). La medina alle 6 appare buia e poco sicura. Con lui c'è un migrante giovanissimo che arriva da più a sud. È ottimista e sorridente (pur mancando qualche dente).il prezzo del passaggio pare più o meno fisso varia da 2000 a 4000  dinari a seconda della barca. Con Teo siamo entrambi rasserenati dell'altrui presenza e facciamo un giro ; è presto,ma la medina a pelle pare poco sicura. L'hotel è abbastanza tremendo e aiuto Teo a cercarne un altro. Lo troviamo nella parte  nuova della città. Nel frattempo arriva la chiamata alla preghiera, ma questo imam pare un ultrà, dall' intonazione pare un coro da stadio

La piazza centrale di sfax è una zona pedonale di fronte alla porta principale della medina chiusa da una rotonda. Entriamo in un hotel lì vicino a bere una birra.

La celtia, la birra locale non è male. Non ha etichetta di carta, le scritte sono stampate sul  vetro verde.

Nella elegante lounge, al tavolo vicino al nostro un signore sui 55/60, stilista, prova ad attaccare bottone, ma il nostro francese fa parecchia acqua. Passiamo anche in un supermercato abbastanza grande e noto che alla cassa c’è scritto che ogni acquisto può avere massimo 1 confezione a persona di zucchero,latte,burro e farina.

Mangio un panino e torno in hotel.

Quando scendo a fumare una sigaretta alle 11 circa la porta è chiusa e fuori ci sono dei ragazzini .  Non aprono la porta e mi dicono che è pericoloso (me lo dissero anche a Sousse di  stare attento ai ragazzini della medina di Sfax). vado a dormire alle 12 circa nel mio sacco lenzuolo.

 

Ven 18 hotel El medina, sfax

 

Sveglia alle 9. Vado nell'hotel di Teo e ne approfitto per fare la doccia (segnalo che nel mio hotel è previsto un extra, mi era successo poche volte)e facciamo colazione. Il giro della Medina subito dopo dà soddisfazione . Con la luce il centro storico cambia completamente aspetto.beviamo un tè alla menta, vedo un paio di caravanserragli e un paio di moschee antiche con minareto interessante. Entro anche nella grande moschea. Ha un bel minareto a cubi sovrapposti decorati,un piccolo riwaq(zona di riposo porticata) con pozzo e sala di preghiera con tante colonne.La pietra che delimita il pozzo è consumata dallo sfregamento delle corde utilizzate per prendere l’acqua. È in una pietra marrone chiaro molto porosa(tipo tufo). Teo (che è di cadiz) mi porta nella promenade che da sul porto. Qui chiacchieriamo un po' con dei giovanissimi studenti, poi andiamo verso la stazione dei minibus. Prendo un minibus verso Tozeur.

Ora il paesaggio è leggermente ondulato con qualche serra e ulivi a perdita d'occhio.  Il paesaggio cambia spostandosi ad ovest: compaiono dei rilievi brulli dai contorni arrotondati.

A sud sono isolati, per poi diventare una catena, a nord si presentano da subito in forma di unico fronte che sbarra la spianata.

La strada oltrepassa dei torrenti secchi di un color ocra tendente al marroncino, su ponti a raso.

L' autista (che si ferma a metà strada) riesce a farmi andare su un altro mezzo che arriva a Tozeur, evitandomi di rischiare di restare bloccato a Gafsa.

L'autogrill vende soprattutto acqua,caffè e dolci al miele. C'è un ristorante , ma non vedo nulla di particolare.

I cessi non sono messi male, questo un po' mi lascia con delle aspettative da colmare.

Sorprendentemente prima di Gafsa ricominciano a vedersi alberi (eucalipti ed ulivi) e anche qualche campo coltivato.

Nel sottosuolo c'è acqua. La posizione della città ne è una prova inconfutabile. La città sorge in un avvallamento che la ripara dai venti e appena prima di arrivarci si passa nell'ampio letto (circa 70/80 metri) di un fiume sotterraneo. Probabilmente prima del massiccio utilizzo dei pozzi artesiani c'era anche un occasionale flebile rigagnolo.

Si cominciano a vedere persone (molto abbronzate) con il turbante.

Appena dopo la città (sede universitaria) , a parte la massicciata del treno e i pali della luce , tra la strada e le montagne ci sono solo bassi arbusti.

Le basse montagne, nella loro integrale mancanza di vegetazione,sono molto belle. Profondi calanchi le percorrono dalla vetta fino ai piedi e il sole gli dà via via colori più caldi.

Ad un certo punto compaiono le prime Palme. E appena prima di arrivare a Tozeur, passata l'ultima altura si ha la vista sul grande palmeto.  L'autista del secondo mezzo, Ismail è molto simpatico e di tanto in tanto durante il viaggio mi chiama e cerca di comunicare. Mi offre anche del cibo che però io rifiuto . Una volta in città  aiuto un signore Algerino di passaggio a cercare un alloggio dato che il mio per lui è caro . La ricerca non da frutti torniamo al mio hotel. È buio, ma esco a cercare la caratteristica peculiarità degli edifici di Tozeur: i mattoni a rilievo che creano disegni sulle facciate di case e palazzi. Si costruisce ancora così e ci sono anche nuove costruzioni con questa decorazione. Sulla strada principale ci sono mercati e bancarelle prevalentemente di frutta. faccio anche un giro a Carrefour , ma è venerdì e non c'è vendita di alcolici. mi dicono di tornare il giorno dopo. Per cena mangio un lap lap e devo dire che mi è piaciuto molto. Per arricchirlo mettono dentro un uovo appena bollito. Per non rischiare di non prendere nulla ne prendo 2, entrambi con uovo semicrudo. Mi fermo un po' a parlare con i ragazzi della bancarella e poi torno in camera. forse è un po' presto . Il cielo è bello, ma non eccezionale, ci sono alcune nuvole. La cintura della costellazione di Perseo è molto alta, almeno a 45° sopra l'orizzonte

 

19 novembre hotel Karim

 

Sveglia alle 9.30. c'è una luce strana.  Appena uscito capisco: c'è vento e fa volare la sabbia. Mi viene in mente quel che mi dissero quando volevo andare nella vicina Algeria, ad in Salah (anche stavolta qualcuno me lo ha detto) : "che ci vai a fare lì? C'è solo vento che fa volare la sabbia negli occhi " . In parte era vero , e in parte è vero anche ora. Uscito vado al cambiavalute e poi punto il Carrefour. Lungo la strada faccio colazione in una pasticceria. i dolci della tradizione locale sono a base di miele , sesamo e frutta secca. Mangio anche un fetta di torta al cioccolato. Entro in un negozio di miele e chiedo se ci sono fiori spontanei nell'oasi. mi rispondono che ce ne sono tanti e che il periodo per vederli è da  da marzo a maggio. Arrivato a Carrefour noto che la produzione di vini locali è variegata : ci sono tante etichette di vini bianchi , rosati e rossi. I rossi sono base di Syrah. C'è anche un vino che avevo bevuto nell'aereo anni fa (e mi era piaciuto). Uscito da Carrefour punto La Medina. Si caratterizza per l'utilizzo di mattoni per decorare le case, le svolte ad angolo retto in vie strette e i tanti passaggi coperti. Tutte  caratteristiche che fermano i venti e la calura. Visito un piccolo museo. Ci sono tratti della Cultura berbera e del sahel a me noti. Mi colpisce un setaccio in fibra di stomaco di capra ,la maniera di lavorare la palma per evitare che marcisca (viene tagliata in quarti e sotterrata nel vicino lago salato) e  una serie di codici un tempo utilizzati per comunicare senza parlare :le ragazze che sputavano a terra per farsi seguire o il braccialetto alla caviglia destra o sinistra per far sapere che sono libere o impegnate. Il colpo di tosse fuori dalla porta aveva una funzione e  c'era anche una risposta.il Signore mi dà delle dritte su cose da vedere e poi esco e vado a vedere L'Oasi. Vedo anche una esposizione di foto degli anni 20/40. La città appare proprio una città carovaniera. Prima di entrare nel palmeto c'è la statua dell' inventore del sistema per la divisione delle acque. È un matematico e poeta del XIII secolo ed è di Tozeur. Ha creato una clessidra ad acqua e grazie a questa clessidra e un sistema di smistamento o a 3 o a 7 periodi era riuscito a fa arrivare a tutti l'acqua necessaria. Quel sistema è ancora in uso e tiene conto di ore di luce ed esposizione. la guida dice che diverse persone provato modernizzarlo o modificarlo, ma  quello in uso resta quello in quanto il più efficace. Il Palmeto è abbastanza fitto : ci sono qua e là tracce di incendio. Ci sono piccoli canali di d'acqua a vista  e frequenti Pozzi con acqua subito sotto il livello del suolo. Vedo un fiorellino viola e bianco dai grandi pistilli in una pianta dalle bacche rosse. L' Oasi è coltivata a strati:sopra le Palme ,poi i fichi e gli alberi da frutta più alti e sotto ancora i melograni e gli alberi da frutto più bassi, infine il livello del suolo (ad ora ho visto solo le carote) . C'è abbondanza di melograni e olive.

tornando dal palmeto vedo un uccello grigio e bianco, grande più o meno come un merlo. al limite estremo dell'oasi, vicino all'hotel noto una piccola qubba, guardo dentro e c'è la tomba. la sera vado in bel ristorante e mangio un antipasto a base di rissa e della carne di cammello alla Giara . viene cotta in una piccola Giara tagliata ,chiusa con della pasta di pane. quando il cameriere taglia la pasta la pietanza ancora bollisce . c'è carne di dromedario in una salsa con pomodoro , patata, peperone e erbe del deserto. mi piace. Poi torno dagli amici e con loro andiamo nella cucina di saleh a bere qualche birra. Mohammed mi mostra un materasso e dice che lui dorme lì. passo in camera e poi torno al chioschetto . sto lì un po' a guardare la vita locale seduto sui gradini: i ragazzi sono molto indaffarati. parlo con un ragazzo che è stato in Italia.  Dice di essere stato due anni a Porto Marghera e che faceva lo spacciatore , pare truccato. oltre  a lablab il banchetto offre uno stufato di zampa di manzo e omelette. quando finiscono di lavorare torniamo nella cucina. Salah mi invita il giorno dopo a pranzo da lui, dice di trovarsi per le 10, che lui inizia a cucinare. tutto rigorosamente a gesti. da lì vado via alla 1 circa , cazzeggio un po' in camera e vado a dormire alle 3:00.

 

20 novembre hotel Karim Tozeur

Mi sveglio alle 9:30. Sul tetto ho visto i pannelli del solare termico e pregustavo una doccia calda.  la doccia non è per nulla calda e quindi mi lavo a pezzi. provo a prelevare , e ci resco solo al quarto bancomat. Compro due vini (pensando di berlo con Salah, ma lui non beve vino e il primo non mi piace granché) poi dei baklava . stiamo un po' nella cucina aspettando che la moglie chiami. scopro che Fatima, la moglie di Salah è egiziana ascoltando una domanda di un suo amico in arabo! a casa di salah ci sono anche i figli dei vicini per un totale di un gran numero di bambini . nella camera da pranzo c'è un tavolo basso,un divano in fondo e 2 materassi a terra ai lati, il tutto su una stuoia. mangiamo bric con verdure e uovo, una frittellina verde e una gran ciotola di cus cus.sia Salah sia Fatima mi passavano pezzi di carne. poi mi hanno detto di addormentarmi senza problemi. io non ho proprio dormito, ma sono stato un po' li steso a guardare la TV. poco dopo ho aiutato Salah a fare la rissa. Pensavo  che all’interno ci fosse olio o pomodoro, ma non è così. si mettono a bagno peperoncini secchi, quando si sono un po' ripresi li si frulla e si aggiunge aglio tritato e una manciata di finocchio in polvere; non si cuoce né si frigge. anche oggi c'è vento e fa fresco, ma non vola terra e c'è un bel cielo limpido. il sole, basso sull'orizzonte, fa un gran bagliore.

La sera sto praticamente sempre in camera, esco solo  a salutare i ragazzi e prendere l'acqua.

Al ritorno chiedo se è possibile farsi svegliare alle 8. La signora mi dice che già alle 8 è tardi per spostarsi. Mi sa che In altri periodi dell'anno qui alle 9 fa già caldo e la gente si sposta poco.

 

21 novembre hotel Karim Tozeur

Mi sveglio alle 8.30, ma sonnecchio un'altra ora. Alla stazione dei louage ho conferma delle parole della signora: c'è poco movimento di persone. L'attesa si prospetta lunga. Mangio un dolce di pasta fritta con frutta secca e miele. È buono, ma un po' ostico a farsi masticare. Pur di partire prendo un mezzo per kabili. Si passa davanti alla statua di un fennek abbigliato da supereroe.

La strada si allontana dalle montagne e attraversa per qualche decina di km il grande lago salato secco. Ci sono parti con sale a vista, altre con bassi sterpi. In lontananza pare ci sia acqua, ma so non esserci. è il tipico miraggio africano nel deserto. Percorrendo la strada che attraversa l'alveo del lago si passa per una zona più spazzata dai venti. Ci sono barriere di foglie di palma in parte coperte di una sabbia beige chiara, e anche gli arbusti appaiono come mucchietti di sabbia da cui spunta qualche foglia. Noto anche dei mucchietti con in cima bandiere e pali. Potrebbero essere tipo mausolei. L'inizio delle piste a volte è così, ma secondo me ricordano una battaglia o similia.

A sud di gabes la terra si increspa un po', c'è qualche leggero saliscendi e qualche rilievo all' orizzonte ovest della strada. Più vicino minuscoli altipiani resi piatti dal vento cedono passo a scarpate color ocra. Il paesaggio è punteggiato di alberi. Si iniziano a vedere i tipici granai, formati da un parallelepipedo e un mezzo cilindro subito sopra. Ulteriormente a sud i profili dei colli si fanno più morbidi e la vegetazione più rada. I cartelli con l'indicazione di Tripoli mi ingolosiscono

Arrivato a Tataoune  Riadh, un tassista sui 40anni mi propone tour dei villaggi trogloditi. Sono parzialmente interessato all'offerta,mi propone quattro siti residenziali berberi mentre io voglio vedere anche i depositi fortificati arabi. E al contrario di quello che pensavo a tataouine ci sono diversi turisti e viaggiatori:in giro non li si vede, ma trovo posto al terzo hotel che visito (è un postaccio, ma la camera non è messa male).  È il tramonto, faccio un giro nella strada principale e noto tanti studenti. Nelle tante caffetterie  ci sono tanti uomini interessati alle partite dei mondiali. mango in un posto semplice. Una chorba (zuppa) e un piatto di agnello arrosto con insalata. Il cibo non è male,ma le portate un po' striminzite. Accuso un po' di stanchezza tanto che vado in camera e esco solo per prendere l'acqua. In questa occasione parlo con due ragazzi di un negozietto. Mi dicono che vogliono andare in Italia. Da loro scopro che il traffico navale di migranti stranieri è gestito da un stessa persona da circa vent'anni e che questi non ha la minima intenzione di lasciare il suo business così Fruttuoso. Per loro ,mi dicono , è più facile è più sicuro volare. Il loro passaporto gli permette di arrivare in Serbia facendo scalo a Istanbul e da quel punto cercare di arrivare in Francia o Germania. Tornando in hotel cerco di assoldare un altro tassista. Mi rendo conto che l'offerta di riagh non era male e quindi lo ricontatto via Wazzup. La sera si alza un forte vento. Si sentono distintamente rifiuti differenti rotolare per strada: bottiglie, tappi e lattine rotolano indisturbati sotto la mia finestra. La chioma di una palma che sbatte contro una insegna in metallo copre anche questi rumori; insomma di silenzio non se ne parla. La camera vince il premio "pet friendly", c'è un piccolo scarafaggio ,ma la caccia, tutto sommato, dura poco.

 

22 novembre hotel belmaharem tataouine

 

mi chiama il tassista alle 7:00 circa . Ci accordiamo per le 10:00. Mi sveglio alle 9:50 e con lui provo il dolce tipico di tataoine: le corna di gazzella È un dolce simile a quello ostico mangiato a Tozeur. Un impasto di frutta secca in una sfoglia fritta e poi intinta nel miele.sono buone e anche tenere . Si segue una strada in buone condizioni verso sud ovest per una mezza oretta. La strada è abbastanza panoramica .c'è qualche saliscendi in un contesto di deserto roccioso/sassoso . La roccia viva è striata di varie tinte di rosso. Per strada fotografo un piccolo dai petali spessi: è viola e cresce su un arbusto molto piccolo. Il villaggio troglodita di Douiret è molto interessante e trasuda abbandono in ogni pietra. Si compone i una serie di case-caverna scavate nella roccia. Sono affiancate alla stessa altezza lungo la strada che percorre il versante per circa 800 mt. Alcune hanno una parte anteriore a più piani costruita con pietre e pali e piccola entrata. Dietro di questo una sorta di patio e poi le vere e proprie Grotte ,che hanno altezza variabile tendenzialmente sotto i 180 cm. Entrando ci sono  due o tre ambienti.  stranamente la cucina e il posto per il fuoco è nell'ultimo ambiente. C'è parecchio vento e avanzare a volte non è semplice. Spesso devo girarmi per evitare che la terra mi entri negli occhi.  Il paesaggio è lunare. non si vedono altro che rocce e bassi arbusti. Il villaggio è disabitato, ma in alcune caverne pare viva gente: c'è un asinello e qualche gatto in giro . non incontro nessuno. Da lì andiamo a vedere ksar ouled soltane. Uno ksar è un magazzino fortificato per viveri. Sono piccoli magazzini attorno ad un cortile posti uno sopra l'altro, con porte di entrata molto piccole. Sono in pietra e calce. In questo ksar ci sono fino a 4 magazzini uno sopra l'altro. Ogni famiglia aveva fino a 3 di questi, uno sopra l'altro. serviva come magazzino fortificato per olio e cereali. Anche questo ambiente è molto particolare e ci hanno girato qualche scena di Guerre Stellari. Il tassista mi fa vedere una scritta su un muro che diceva "io e io te se stavamo bene, poi qualcuno ti ha parlato e mi hai lasciato". Anche qui, nel piccolo bar poche persone, tutte molto interessate alla partita. il mio autista è molto credente e dice che siccome per i musulmani le donne devono arrivare vergini al matrimonio sta diventando difficile per i devoti trovare moglie. Il fidanzamento con la sua attuale moglie è durato 6 anni e diceva che non hanno mai fatto sesso prima del matrimonio. hanno avuto un bambino voluto, poi l'anticoncezionale ha fatto cilecca e ora i figli sono 2. Come coppia sono un po' in difficoltà,ma lui è ottimista. Nel minuscolo paese vedo diverse persone in coda davanti ad un  negozio. Riadh mi dice che manca latte e che non è affatto facile procurarsi questi generi per i bambini, tant'è che lui se lo fa portare da un'altra città (ci eravamo fermati anche per strada a cercarne). Ricordo che nel supermercato che c'era scritto che ogni persona poteva comprare una sola confezione di cereali, latte ,farina e burro . Faccio un po' di shopping ( datteri , sesamo,te e noci sgusciate).  Si avvicina il momento della partita della Tunisia: le caffetterie si assiepano di spettatori. Mangio una sorta di pane con ripieno di cipolla, pomodoro e rissa. la strada per arrivare a djerba è piana e abbastanza monotona. ci sono ulivi a perdita d'occhio. La variante è un lungo condotto che arriva fino a l'isola e la sabbia che spinta dal vento attraversa la striscia di asfalto che stiamo percorrendo. l'isola è collegata alla terraferma da un passaggio rialzato ( in corso di raddoppio) con un unico ponte per fare passare le barche (e dare un posto ghiotto ai pescatori). arrivato in città la vocazione turistica del centro è lampante, ma  architettonicamente è comunque interessante. c'e una parte di mercato coperto e tutta una serie di caravanserragli riconvertiti come negozi o come hotel . dormo in uno di questi con tanto di piscina e bar che serve alcolici. Le moschee presenti sono interessanti: c'è una moschea turca dal caratteristico minareto a punta di matita e un paio di moschee  ibaditi . Tutte hanno il tetto a cupoline e non a navate.  La Chiesa cattolica invece è a navate. A cena vado in un ristorante . mi danno del brick, cipolle alla curcuma ,un po' di rissa e taijin di agnello. torno in hotel e provo il vino rosso. non è male. Vado a dormire alle 11:00 circa

 

23 novembre hotel arischa houmt essouk

 

mi sveglio alle 9:00 colazione con pane burro marmellata e latte.  Oggi vado all'hammam. Il  Signore che mi gratta mi gratta per bene , pure troppo esco con un capezzolo in fiamme. Avrei voluto fare il massaggio , ma gli addetti erano occupati e sono tornato in hotel. Faccio check out e vado a vedere il forte Aragonese. il forte è una bella costruzione in blocchi di pietra porosa gialla e pare totalmente integro. È stato teatro di un massacro ad opera dei pirati. Questi, inizialmente cacciati dagli spagnoli sono tornati con i  rinforzi e hanno sterminato tutti quanti i 6000 uomini della guarnigione. Per far capire bene che ora nel forte erano cambiati gli occupanti il capitano turco-ottomano ha fatto spargere sulla costa diverse teste di soldati uccisi e ha fatto costruire una torre di teschi non lontano dal castello.Nello specchio di mare antistante il castello ci sono dei  fenicotteri rosa. sono un po' indeciso sul da farsi penso che andrò a vedere cap bon. L'autista del furgoncino che prendo è autista per passione. Con il suo  furgone tedesco assettato , la testa del cobra con occhi rossi sopra la leva del cambio e anellazzi spessi va spesso oltre i 110km orari.

Arrivato a sfax vado a dormire nel postaccio della volta scorsa.

Il gestore è stato contento di vedermi. Come la volta scorsa quando sono uscito mi ha detto di tornare immediatamente dopo mangiato in hotel. Purtroppo esattamente come la volta scorsa ho dovuto mangiare un cattivo panino nell'unico posto che ho trovato aperto. C'è di buono che ho trovato un bar di un hotel brutto abbastanza per piacermi e che serviva birra . Mi sono bevuto 2 celtia mentre guardavo il 2' tempo della partita. Le bottiglie sono da 0,3 LT . La prima nei primi 40 minuti, poi mi hanno detto che non potevo portare via la bottiglia e la 2' la ho bevuta nei rimanenti 5+recupero. Nel bar c'è una gran fumera. Si fuma ad ogni tavolo, a volte 2 per tavolo, inclusi i tavoli con cibo servito. Esco di lì con addosso una gran puzza di fumo. Abbiamo anche avuto a che fare con il bagno tremendo. Ieri sera sono andato in quello del piano di sotto (meno male che c'era). Tra oggi e domani vorrei vedere la costa sud di cap bon e domani in giornata andare verso Tunisi

La capra purtroppo si trova poco; va parecchio l'agnello.

Vorrei provare una preparazione di pesce, ma finora me lo hanno sempre proposto solo grigliato.

Ho chiesto anche per il polpo, ma non lo avevano. Eppure nelle pescherie penso di averlo visto

24 novembre hotel El medina sfax

Mi sveglio con calma e vado alla stazione dei louages. Per strada compro dei dolcetti che poi regalo ad un mendicante (distinto nel vestire, sui 65). Nabeul è una città moderna, non piccola con un grande mercato il venerdì (un tempo era anche mercato di cammelli). Il centro storico ha  una medina tirata a lucido con varie zone porticate. Qui partivano e arrivavano le carovane con i prodotti del porto. Oggi arrivano moderni bus carichi di turisti dalla vicina Hammamet, la Rimini di Tunisia. Le città qui non sono sulla costa, i pericoli che arrivavano dal mare hanno spinto a costruire le città fortificate a un paio di km dalla costa. A pomeriggio vorrei andare a vedere le lagune costiere della costa sud di cap bon. Quella più estesa è però troppo distante per riuscire ad arrivare con la luce, e quindi punto quella di Tazarka, un po' più piccola.

Scendo a korba e inizio la mia passeggiata sulla spiaggia. La sabbia è a grana fine, di un colore molto chiaro, tra giallo e grigio. Incontro vari pescatori che usano differenti tecniche di pesca. Ci sono quelli con la rete,quelli con la canna, quelli che lanciano il filo a mano. Per tornare sulla strada passo da un albergo enorme. C'è anche un teatro all'interno. Arrivo alla laguna e ci trovo un grande stormo di fenicotteri rosa, qualche papera,garzette e una papera nera dalla fronte bianca. Per raggiungere la laguna devo passare delle zone a giunchi e bassi cespugli: ci devo camminare sopra per quanto sono fitti.al crepuscolo resto lì in zona e vedo tanti uccelli arrivare in piccoli stormi e radunarsi ai bordi della laguna. Arrivato in città cerco un bar per qualche birra. Poi ne cerco un altro. Mangio in uno di questi carne arrosto e insalata. Finisco a girare per la città con un ragazzo di 22 anni e il suo Pitbull di 3 mesi.

25 novembre pensione des Roses nabeul

 

Sveglia alle 9 circa. Sono un po' provato dalle birre del giorno prima. Il programma di oggi prevede shopping ( compulsivo ) efferato e ritorno nella capitale. Il mercato non sorprende più di tanto, pur essendo colorato e vivace. Le bancarelle più interessanti sono quelle degli speziali e dei rimedi naturali. Pietre ed erbe secche si affiancano a piccole boccette con dentro non si capisce bene cosa.il mio francese non mi consente di  chiedere nello specifico (più che altro sarebbe difficile capire le risposte). Compro spezie,una teiera,un colino,un paio di borselli,un quadretto per la casa di mio cugino,un tagliere in legno di ulivo (?!?), una borsa in palma intrecciata, dolcetti e del tè. Alleggerito nel portafoglio e appesantito nella borsa mi metto in viaggio verso Tunisi. L'hotel che ho scelto ha la vista sulla piazza di accesso alla medina. Faccio una lunga passeggiata pomeridiana nella medina . le strade a tratti sono asfaltate togliendo un po' di atmosfera all’ambiente, ma i passaggi coperti, i profumi e i prodotti dei negozi aggettanti sui passaggi danno comunque un tocco al tutto, e poi perdersi è facilissimo!

La mia camera prima ha il riscaldamento acceso e poi si rompe la serratura (poteva andare meglio). La sera la città è viva! Ci sono gruppi di giovani che percorrono le vie vicine alla strada dello struscio. Seguendo della musica arrivo ad un gazebo. Scopro che si tratta di un matrimonio. Mi pare di capire che il ballo locale prevede:

Gamba a terra

Si muove il bacino

Altra gamba

Altro movimento del bacino.

Gli strumenti musicali sono :narbuca, tamburello, tamburo e flauto (il suonatore di flauto è un vecchietto molto arzillo).

Contratto un tassista per la mattina dopo e torno in hotel, dove però praticamente non chiudo occhio.

Atterrato! A Malpensa mi colpisce la temperatura: ci sono 4°. Provo a fare l’autostop, ma mi sa che perdo fascino: non ho trovato passaggio.