domenica, maggio 29

16 maggio snow white hotel ravangla

Oggi nessuna sveglia traumatica, c'e' nebbia e non si vede la cima del monte. In compenso il cesso e' abbastanza puzzolente . in citta' c'e' un budda park, che io pensavo essere una sorta di luna park, e è invece un parco tematico, con dei diinti che illustrano la vta di budda. Evito di spendere questi 50 rupie, m dicono che non ci sono spiegazioni in inglese. Sulla collinetta del parco spicca una grande statua di budda in nero e color rame. la guardiamo bene e ci paiono i colori di una statua vista dal lago in lontananza e fotografata, ed è proprio lei!! all'entrata del parco cilndri votivi (il nome corretto è mani) una serie lunghissima, almeno 200 mt. Mangiamo dei noodles davanti al parco, qui si chiamano asciutti e in brodo . torno in hotel per una siesta,ma poi troviamo il mezzo di tresporto per singtam e lascio li l'elastico per stendere, fidatissimo per tanti anni. Il mezzo un poco ci fara aspettare. Singtam e' ad ora abbondante e la strada segue, poco più in alto del fiume, il profilo di una valle abbastanza ampia. Sorge su entrambi i lati del fiume, mi pare colorata, i palazzi sono dipinti con colori pastello. Si trova nel punto in cui ci si innesta un'altra valle, con relativo fiume, anche essa non stretta. incontro gente strana a singtam: un nditore di biglietti di autobus che cerca di mandarmi con una auto privata , una ragazza mendicante vestita manco troppo male, ma con sguardo assente e con cicatrici di graffi sul petto e due tizi coi capelli strani che mi parlavano seduti in cima ad un silos. Ho a disposizione una manciata di minuti. Attraverso il mercato e cerco di arrivare al fiume. Trovo l'altro lato della città' colorato. L'acqua del fiume e' di un torbido marroncino. Partiamo in tutta fretta anche da singtam, e appena fuori citta, si sale, si sale in fretta. pure. La strada percorre la stretta valle. Rispetto al fiume di fondovalle la strada è spesso alta, a volte piu bassa. la distanza con il versante opposto e' poco oltre 500 mt forse 1 km nella parte alta, le valli che ci si infiano di lato paiono piu degli stretti canyon che non delle valli. arriviamo a mangan che e' buio. La stazione dei momo è a fianco di un hotel. lo valutiamo, ma poi ne scegliamo uno piu' economico, ma di carattere. Mangiamo insalata con curd (preso al ristorante sotto l'Hôtel, stavolta nel bicchiere) e poi andiamo a letto.

12 13 14 15 maggio kabur GH pelling

In realta' mi sveglio al lago, presto, tipo alle 6.30, vorremmo raggiungere a piedi yukon e visitare la zona, ma piove. Sappiamo che il percorso è fangoso e dopo pranzo decidiamo di tornare a pelling. Sono giorni dal ritmo basso, piove a tratti e non riusciamo ad asciugare le cose. In compenso il ristorante serve dei momo al formaggio fritti che sono buonissimi, la camera è comoda e finisce infatti che nel conto dei giorno me ne manca uno per cui li accorpo. il13 elsa va via, non farà il parapendio, ma forse ha l'occasione per usare il servizio pubblico di elicottero, costa abbastanza, tipo 4500/5000 , ma deve essere emozionante!! Cambiamo camera e ce ne danno una sul retro, abbastanza umida. Ci saranno panni stesi tutti i giorni. proviamo anche un ristorante di lower pelling con passeggiata lungo l'intero paese. Mi studio la storia del Sikkim e inizio a valutare voli per il ritorno. Ci sono 2 giovani israeliani che abbiamo visto a kechupary lake. Lei è stata morsa e ha una bolla con pus. Ci chiedono un ago e qualche consiglio. Gli diamo l'ago, li aiutiamo per quel che possiamo e ci salutiamo, stanno per andare via.il 15 andiamo via anche noi. Gli mostriamo come fare la pizza. Al check out chiediamo uno sconto sul corposo conto, e ci tolgono 50 rupie. Ci rideremo sopra varie volte. ilgiro piu' interessante sara' al mercato di geyzing. Nella piazza, intorno ad un grosso albero dalle fronde piatte e basse gli ambulanti dai paesi scendono a vendere i prodotti i locali. siedono a terra, o su stuoie . Ci sono varie signore , alcune con marito. le molte a capo coperto spesso hanno anche al naso, (laterale o a cavallo delle narici) un monile lavorato.Simile ad un piccolo orecchino tondo con pallina un po grossa; al posto della pallina, un po' piu spesso e piatto, del metallo cesellato. Gli uomini portano un cappello scuro, penso di lana, a tronco di cono. Lateramente misurera' 4 o 5 cm. mi colpisce cio' che vendono all'inizio e alla fine del mio giro dell'albero. Il primo perche' ho fame, vedo un pentolone fumante emi ci butto a capofitto: veg momo, con una salsa piccantissima, da denuncia, meno male che lo ho fermato quando, generosamente e sorridente, stava per rendere i veg momo ancora piu' piccanti. immagino avesse il porto d,armi. alla fine del giro una signorina sui 30 vendeva zero. Gli zero secondo me sono dei piatti monouso, usa e mangia, hanno forma di piccolo piatto e sembrerebbero fatti di filo di pastella fritta, non hann gran sapore, mangiato in quarti e' coccante.la strada per ravangla la percorriam in jeep, siamo seduti davanti, sgranocchiamo qualcosa e guardiamo il panorama che si fa ogni volta piu' impressionante con grandi verticalita' e abbondanza di acque. I torrenti che vediamo attraversano il nostro capo visivo in verticale, non era possibile riuscire a vedere il fondovalle, e su crinali tanto scoscesi la jungla cresce indisturbata, a fermarla ci prova la roccia, spesso con buoni risultati, spesso la vegetazione occultas, se non fagocita grossi massi. Pioggia, come avremo modo di vedere non ne manca. Nell'immediato appena arrivati a ravangla vediamo poco o nulla. c'e' una fitta nebbia. L'hotel white snow offre una vista al mercato (10 mt) , le case intorno (15 mt circa) e poi la nebbia, compatta, di una cittadina in quota. la camera e' abbastanza piccola, ma subito compaiono lacci e corde per stendere ad asciugare abiti. fascciamo il giro del mercato a comperare il necessario per l'insalata ma non trovimo del curd. lo cer o ai lati della strada pricipale tra i vari rivenditori di alcoholici. Non e' molto lunga, il curd lo trovo da una fruttivendola che na volta capito cosa volevo, cercava il nesso con iil mio gesto(mimavo un bicchiere, e ovviamente lo vendono in busta). Piove a tratti tutto il giorno a parte della notte.

11 maggio vishul GH ketchopari lake

sveglia con calma, i ragazzi parlano con una signora di circa 60/65 anni conosciuta la sera prima godendo il panorama. La signora e' tedesca, ma vive in alaska e si ammazza di bevande calde. Sta in questa pensioncina da qualche giorno prima di noi, parliamo con lei varie volte sempre con il suo te' in mano. Pare aver visto veramente un sacco di cose, ha ampie visuali su molti dei temi che affrontiamo. La giornata e' soleggiata. Scendiamo al piccolo tempio che sorge a lato del lago, all'interno qualche statua e un gran numero di candele a base di burro. Il tempio che va all'interno del lago e' poco piu' che una passerella coperta che va fino alla riva del lago, dove fare le offerte. Ai lati, cilindri votivi (mani), da far girare in senso orario. Mani e' in una parola che si trova in un mantra e definisce il desiderio positivo, la buona ntenzione. Tante bandiere colorate con preghiere sono attaccate ad alberi, o sostegni improvvisati. Con marco restiamo colpiti del fatto che alcuni locali imboccano la passerella(viscida per la pioggia notturna) con le scarpe. Facciamo una abbondante colazione, con un fish tali, presso il parcheggio delle jeep. Non c'e' un vero e proprio paese, solo qualche negozietto con articoli religiosi, un paio di empori e uno o due ristoranti. Alle 19 non si trova piu' nulla aperto. Ci hanno detto che c'e la possibilita' di fare un jungle trekking verso una cascata e una grotta. Ci prepariamo e andiamo. Il repellente per zanzare mi terra' lontani un bel po' di insetti, che invece daranno fastidio agli altri. Il trekking da parte sua non e' eccessivamente impegnativo; rimane piu' o meno sulla stessa altitudine, ma il sentiero e' spesso ricoperto di foglie e scivoloso. Ci sono un paio di tratti molto ripidi; le mie scarpe sono abbastanza lisce e cado un paio di volte. La vegetazione e' molto molto lussurreggiante. Cio' che da maggiori pensieri, piu' che i dirupi scoscesi di fianco a sentieri minuscoli, ancor piu' che i passaggi con aiuto di liane e del paio di discese ripide e scivolose, sono le tantissime sanguisughe. Io sono fortunato, la maglia stretta dei miei calzini non le fa passare e attaccare, ma marco e soprattutto elsa , ne vengono morsi tantissime volte. Ogni tanto si sente un urletto e un pronto intervento con l'accendino per farle staccare. Se si strappano lasciano ferite sanguinanti, se si staccano da sole, molto molto meno. Vediamo qualche orchidea (soprattutto rosse) e una bella gola, dove passa la cascata. Torniamo appena in tempo perche' inizi a piovere. Mi faccio prestare il bollitore dalla signora tedesca e faccio una doccia calda, ma gli abiti sono bagnati di sudore e non pare ci sia gran speranza di farli asciugare. Sulla parte posteriore dei jeans all'altezza cintola trovo del sangue, le sanguisughe hanno centrato anche me. Marco scende a cercare cibo che e' ormai buio. Torna con birra e il necessario per una insalata. Mangiamo e beviamo e poi andiamo a dormire.

10 maggio kabur GH pelling

sveglia alle 5, le nuvole concedono il passo alla vista e possiamo ammirare la cima , rossiccia , del monte. poi torno a letto e mi alzo alle 9. I ragazzi, sul tetto stanno facendo colazione. Mi fanno provare un pezzo di pankake al cioccolarto e del phaly. il phaly e' bello piccante.Io mi compero dei biscotti, poi acompagnamo elsa all'eliporto, li' vicino c'e' un campo per il parapendio. Solita trattativa, serrata, ma cortese. 4000 rupie. la ragazza ci pensera' . Andiamo all'eliporto, è poco piu' di uno spiazzo cementato, con baretto, chiuso . Chiuso, ma con terrazza e tavolini disponibili. Mangiamo un mango e andiamo verso l'altro monastero vicino a pelling in compagnia del cane della guesthouse. Questo monastero è Parecchio piu' interessante. Al 1 piano ci sono dipinti originali, con varie divinita',reicarnazioni di budda, e statue degli stessi. al 2 piano la sala di preghiera. I monaci sono in riunione e cantano. Un monaco richiama i monaci che non cantano. Sono accompagnati da tamburi, triangolo e un alltro strumento piatto dal suono molto acuto. Lo si suona con un ferro ricurvo. i monaci visibili hanno eta' tra gli 8 e 40 anni circa. Nella stanza anche dipinti e nell'altare 3 statue. Nell'ambiente a fianco, una biblioteca. I libri sono nel formato usato dai monaci, rettangolare, circa 30 cm per 5 con potertina rigida e pagine separate tra loro, sono avvolti in telo rosso e conservati in appositi armadi. Durante una cerimonia bum cur c'e' uno scambio di libri tra monasteri; partono la mattina con pare dei libri e vanno in un altro monastero, poi tornano a dormire in giornata nello stesso. Al terzo piano una rappresentazione del paradiso secondo un artista locale. E' a piu' piani con scene di moderata abbondanza. Sulle pareti scene di divinita' che vivono vita comune, con qualche scena di sesso. C'e' un ragazzo inglese dalla barba rossa e folta, e' stupito di veder scene di sesso in un edificio religioso. Mangiamo qualcosa fuori dal monastero e con l piccolo cane , che abbiamo preso con noi, torniamo in ostello. Dopo la doccia conosciamo odrine, una ragazza francesce con gli occhi brillanti di vita che e appena tornata dal lago kethapuri, la nostra prossima destinazione. L'auto si fa aspettare per un po' ma poi arriva e percorriamo i 20 km per raggiungere kethopari , posta va 1900 mt. La strada si infila nella valle, per poi salire di quota. Si hanno ampi viste sui versanti. dove possibile sono stati terrazzati e sono coltivati. Le valli si fanno sempre piu' profonde. prendiamo camera in un edificio in legno. Alla nostra domanda you have wifi? risponde:no,but i have electricity! La trattativa e' tosta, il giovane gestore ha le idee ben chiare e non vuole scendere sotto i 400. Ci offre per 300 rupie la camera senza i materassi. Noi restiamo un po' sbigottiti, ma poi accettiamo(400 con i materassi). Ci sono degli insetti in camera, e finalmente uso un po' di permetrina. Il posto per l'amaca c'e' ed è su una stretta balconata da cui si ha una bella vista. Sul retro della Gh il piccolo lago sacro. E' veramente piccolo, si suppone che abbia la forma del piede di tara verde, il cui tempio si trova poco distante dalla GH. Marco spiega ad un ragazzo come realizzare delle mosche per la pesca e lui gli regala un po' di erba, non male, senza semi. e' un ragazzo sui 35, dalla faccia tonda e "liscia" ( senza aggrottamento di sopracciglia o occhi incassati )e dagli occhi stirati. Ha capelli nero corvino lunghi alle spalle e un bambino in braccio. Realizzano la finta mosca in camera con attrezzi rudimentali, ma efficaci. Un paio di black out, che non guastano mai e a dormire.

9 maggio vishal GH namchi

Sveglia alle 5.30 e vista di kamchanjanga dal balcone dell'hotel. Rossiccio, con vette vicine; lo vedremo anche in seguito, ma da angolazioni differenti. E' una vista spettacolare. Per arrivare a Pelling prendiamo prima un taxi per jorethang, e da li' a Geyzing. Le strade sono dissestate e ci si arriva solo sulle jeep. Geizing e' un piccolo paese, facciamo un po di spesa di cibo nel piccolo mercato locale e mangiamo un tali mentre aspettiamo che parta l'auto. Ci sono grossi lavori in corso nel piccolo abitato. La strada principale del paese e' tutta un cantiere. Provo a caricare il telefono, ma avendo fatto la sim in un'altro stato , mi dicono che non e' possibile. Mentre siamo a Geizing assistiamo al taglio di un albero decisamente alto. Ce ne sono diversi tagliati a terra, ci dicono che erano diventati troppo alti e quindi pericolosi. Di sicuro c'e' che l'ultimo tagliato davanti ai nostri occhi ha tranciato una linea elettrica ed e' caduto sulla strada di accesso al paese. fortunatamente si puo' passare anche da un'altra parte. Quasi sicuramente qualcuno resterà al buio qualche ora, la linea elettrica ora è interrotta. Prendiamo il sumo per Pelling poco dopo le 14 e in 2 ore circa siamo su. La strada e' per lunghi tratti sterrata, e le pareti della valle ,verdissime, iniziano a farsi veramente molto ripide; vedere il fiume a fondovalle e' possibile solo in alcuni punti. Arrivati a Pelling giriamo varie GH poi facciamo scegliere ad Elsa. La camera non ha la vista, ma i letti sono molto comodi e c'è uno spazio sul balcone per l'amaca. La vista dal balcone c,è ed è anche e' molto bella. A tratti si vede anche kamchanjanga. Al piano superiore c'è anche una terrazza. Ci sono 2 monasteri vicini all'abitato. Con Elsa andiamo in quello a sud: si chiama sanga cholini. Ci si arriva dopo 2 km di sentiero; l'ultima parte e' abbastanza ripida. Il sentiero sale intorno alla collina passando attraverso una parte boschiva e rigogliosa. Arrivati in cima troviamo un monastero in restauro. Il monastero e' abbastanza piccolo, ha base quadrata e 2 piani calpestabili. All'interno vari dipinti con le divinita'. Nella sala di preghiera al piano terra, statue di budda, di un suo discepolo e del suo maestro. Non solo di budda, quindi. Nelle montagne dell' Himalaya ci sono tantissime divinita', a volte di carattere, che incarnano la natura: La montagna , il vento, il ghiaccio. Ci sono sia per i buddisti(la maggioranza) , sia per i pochi indu'. Relitti della precedente religione, cosi' come a mio avviso l'attaccamento alla montagna Kamchanjanga. Il terremoto in nepal di 1 anno fa ha fatto danni anche qui, e dei ragazzi stanno ridipingendo l'interno della struttura. Resto un po' deluso, volevo vedere dei dipinti datati, ma li stanno "ricalcando". Poco distante degli stupa anneriti dal tempo affiancano un fila di bandiere sbiadite da tempo, vento e sole. Lo stesso sole che un signore, con perizia, ricerca. Si e' seduto dove l'ombra dei monti vicini arriva tardi, piu' tardi di tutta la zona. E' molto minuto, ha la pelle olivastra, con rughe profonde. Porta un cappellino di lana. Subito sotto di lui ci sono delle casette di lamiera, dove immaginiamo stiano momentaneamente i monaci. Poco piu' a monte si stanno costruendo le nuove abitazioni, in cemento. Restiamo per un po' a guardare le bandiere che sventolano, poi scendiamo verso valle. Ci fermiamo per un pit stop panoramico e raggiungiamo l'hotel. Per cena , nel ristorante locale ordino, una sorta di noodles locali, spessi, in zuppa vegetale . Si coglie la vicinanza della cucina tibetana. Buoni, lievemente viscidi.

8 maggio vishal GH namchi

Sveglia di soprassalto. Si vede kamchanjunga! levataccia e ritorno a letto. Quando mi risveglio Marco mi dice che mi ha visto dormire con la testa piegata, appoggiata alla testa del letto. Oggi gita in una sorta di mini-india religiosa. A Solophok c'e' una una riproduzione di templi di shiva di varie parti dell'India, un po come la minitalia vicino a Bergamo. C'e' anche una statua di Shiva enorme, anche qui le dimensioni contano. Dall'altra parte rispetto a Namchi c'e' un'altra attrazione, stavolta con un budda di grandi dimensioni, ma ci limitiamo a individuarlo da lontano. La visita a Solophoc e' interessante, per quanto il complesso e' stato costruito in tempi recenti le riproduzioni dei templi danno una idea delle diverse architteture dei templi in india. La posizione e' panoramica e il flusso di pellegrini indiani differenti tra loro per vestiario e tratti somatici aggiunge qualcosa al luogo. Tornando prendiamo una scorciatoia che passa nel bosco. Riusciamo a vedere in lontananza la grande statua di budda, di colore simile al marroncino. Sulla strada del ritorno con elsa andiamo a vedere un monastero. Ci sono dei dipinti, ma la situazione interessante si e' creata quando una signora insiste per farci parlare con la figlia. La figlia e' una ragazzetta molto sveglia, di tipo 13 anni , che parlava un buon inglese anche abbastanza rapidamente. Quando elsa le dice che fa la psicologa le fa degli indovinelli, e resta molto stupita che lei non ci arrivi. Sono la famiglia di un insegnante del monastero. Ci sono varie stanze di circa 5 x 9 metri, al suolo, su entrambi i lati, ci sono coperte ad uso materasso. Non so a che titolo stavano li', ma c'erano diverse donne. La ragazzina ha un sacco di domande, ma marco e' alla base del monastero che ci aspetta e ci congediamo. Quando arriviamo giu' Marco sta parlando con dei ragazzini e poi li seguiamo in giro per la citta. Sono abbastanza ruspanti, con tatuaggi e uno di loro con giubbotto di pelle. Ci mostrano la loro scuola, ci portano a vedere dei murales e poi ci facciamo mostrare un posto dove mangiare. Li seguiamo in una delle viette che partono dalla piazza, entrano in un edificio e imboccano una scala a scendere, buia. La scala dopo un po' gira a sinistra e arriviamo ai tavoli. Ci sono persone che mangiano o aspettano a tavoli , illuminati solo da candele. La scena e' abbastanza inaspettata. Ci sediamo e proviamo phalay, una specialita' locale (la ritroveremo anche altrove). Phalay e' una sorta di calzone, in foglia di riso , e poi fritto . Typho, invece , e, un raviolone. Ad un certo punto torna la luce, toglie intimita' al tavolo , ma si mangia decisamente meglio. Ci portano poi a provare una bibita locale: bamboo beer. Il nome del contenitore e' Dumro, e' la base di una grossa canna di bambu', con un diametro di circa 10/15 cm e la si beve con a cannuccia anch'essa di bambu'. E' una sorta di birra locale, la si ottiene dalla fermentazione del miglio. Si versa acqua calda, si aspettano 5 minuti ed e' pronta. E' molto aspra e in teoria leggermente acidognola, in reaslta' questa e' parecchio acida e mi dicono che non e' questo il suo sapore. Da dumro si ottiene Croxy , questo è un po più raffinato e concentrato, una sorta di grappa allungata.. Marco prova anche un rum locale, e' molto profumato. I ragazzi dicevano che era roba forte, fatta apposta per i militari. Mi portano un po di pollo in salsa. È speziato e saporito. In quasi tutti i bar del Sikkim i tavoli hanno tende per non far vedere chi è seduto e cosa/quanto beve. I ragazzi ci dicono che a loro e' molto utile per non farsi vedere dai professori mentre bevono nei bar. Torniamo in camera e dopo una siesta arrivano i ragazzini incontrati nel pomeriggio. Hanno portato un sapore locale da assaggiare, amarognolo. usciamo e andiamo a mangiare in un ristorante con vista panoramica sulla piazza. Chiediamo 3 veg thali e accompagnamo con una birra. Tornati in camera cambiamo i letti, quello di elsa e' leggermente piu' grande e ci dormiamo piu' confortevolmente.

7 maggio pandim GH Darjeeling

Sveglia comoda e colazione light sul balcone. Decidiamo di andare al mercato per fare una colazione piu' tosta. Marco e' un tizio abbastanza abitudinario. Ha il suo posto e una volta che lo ha scelto non cambia. Il ristorantino n.8 gode della sua fiducia e ci andiamo. E' un posto minuscolo dove servono fondamentalmente legumi. Mangiamo dei ceci con salsa e spezie (cherapury), non e' male, ma per cominciare la giornata lo trovo troppo speziato. Da li' andiamo alla stazione del toy train, vediamo treni in manutenzione dai nomi evocativi (iron sherpa, himalayan birds) e un paio di partenze. La locomotiva fa veramente un sacco di fumo, e lo sbuffa, cadenzato e rumoroso. Le carrozze sono recenti, per cui mi cade l'interesse a salirci. Tra quelli in manutenzione riesco a guardare dentro una caldaia aperta; all'interno, ovviamente, un fuoco attivo e colori fiammeggianti. Il treno arriva alle 12,30 non riusciro' a vedere un arrivo in salita, saro' con Marco ed elsa in giro per uffici. Serve un permesso per entrare in Sikkim; e' molto facile da ottenere, e' poco piu' di una formalita',ma lo rilascia un secondo ufficio che si trova a circa 2 km dal primo che vediamo e che ci da' il modulo per fare la richiesta. Elsa e' una ragazza francese che ha fatto volontariato in west bengala e ora vorrebbe vedere il sikkim. Verra' con noi a fare le trafile burocratiche e anche in giro per il sikkim per qualche giorno. E' simpatica e alla mano. Ha anche 2 grosse tette, il che non disturba affatto. L'ufficio e' molto piccolo e in meno di 20 minuti riusciamo a fare tutto. Sulla strada per tornare in centro ci sono delle piantagioni di te'. Ipotizziamo di farci un giro' ma ci sorprende prima la nebbia e poi la pioggia. Non ci fermiamo ad aspettare che spiova e arriviamo in centro bagnati. Sono un po' in difficolta', non ho nulla per cambiarmi e l'ostello e' a 200 metri piu' in alto. I ragazzi vanno a mangiare al solito posto, io compero cio' che serve per una insalata. Curiosamente gli ingredienti per una insalata sono piu' cari di un piatto di riso con carne. Evidentemente il trasporto incide molto sul prezzo. Opto per una insalata meno ricca, ma vorrei evitare spezie e piccante. Dopo che i ragazzi hanno mangiato, marco va in ostello e io ed olga andiamo a visitare il tempio. E' un tempio indu' e buddista. E' il primo che vedo con le tipiche bandierine del buddismo tibetano e con i cilindri (da girare rigorosamente in senso orario facendo leva sulla base e non sulle scritte) con le preghiere e i mantra. Alla base del complesso una caverna sacra al culto indu'. Per trovare la caverna non e' proprio facile, ci faremo aiutare da dei locali e da dei turisti di Calcutta. Successivamente un monaco ci ferma e ci chiede da dove arriviamo. Poi ci spiega che la nostra anima fa i modo che i 4 elementi, terra ,fuoco,acqua e aria convivano all'interno del nostro corpo, e che quando l'anima andra' via i 4 elementi non staranno piu' insieme e il corpo, decomponendosi, si scindera' in questi elementi. Poi l'anima si reincarnera' e il tutto ricomincia. Avra' 45/50 anni, e' molto pacato nei modi e ci spiega con molta calma le proprie convinzioni, avvolto nel tradizionale vestito rosso. In citta' c'e' anche un centro di aiuto per rifugiati tibetani. Cerchiamo di arrivarci percorrendo una discesa abbastanza ripida, ma arrivati ad un certo punto ci fanno notare che e' chiuso, quindi torniamo indietro, lo visiteremo il giorno successivo. Torniamo verso i rispettivi alloggi. Riincontro zhou, si e'un po' chiarito le idee e ha deciso di tagliare qualche tappa per poter fare un trekking piu' lungo. Il meteo per i trekking e' fondamentale e gli consiglio caldamente di tenerne conto prima di fare qualunque acquisto. Tornato in hotel mi preparo la mia insalata. Ho preso della frutta secca a fare da olio pomodoro,cipolla e cetriolo. Mi mancava l'insalata, ma senza pane perde di consistenza; lo sostituisco con dei crackers. Bevo un te con marco e poi vado a dormire. vorrei scrivere, e ho anche spostato il piccolo tavolo che era nella mia stanza sulla balconata, ma fa freddo e quindi opto per andare a letto. Marco ha ritmi ben piu' lenti dei miei, ne parliamo apertamente un pomeriggio; invece di afre 1 o 2 gg in una citta' e cambiare posto, lui e' per trovare un posto e stabilircisi pr un po'. Io immagino di fare una cosa del genere solo poche volte in questi 4 mesi ma abbiamo piu' o meno lo stesso programma e condividendo la stanza possiamo spendere meno entrambi.

6 maggio pandim GH Darjeeling

Sveglia comoda e colazione light sul balcone. Decidiamo di andare al mercato per fare una colazione piu' tosta. Marco e' un tizio abbastanza abitudinario. Ha il suo posto e una volta che lo ha scelto non cambia. Il ristorantino n.8 gode della sua fiducia e ci andiamo. E' un posto minuscolo dove servono fondamentalmente legumi. Mangiamo dei ceci con salsa e spezie (cherapury), non e' male, ma per cominciare la giornata lo trovo troppo speziato. Da li' andiamo alla stazione del toy train, vediamo treni in manutenzione dai nomi evocativi (iron sherpa, himalayan birds) e un paio di partenze. La locomotiva fa veramente un sacco di fumo, e lo sbuffa, cadenzato e rumoroso. Le carrozze sono recenti, per cui mi cade l'interesse a salirci. Tra quelli in manutenzione riesco a guardare dentro una caldaia aperta; all'interno, ovviamente, un fuoco attivo e colori fiammeggianti. Il treno arriva alle 12,30 non riusciro' a vedere un arrivo in salita, saro' con Marco ed elsa in giro per uffici. Serve un permesso per entrare in Sikkim; e' molto facile da ottenere, e' poco piu' di una formalita',ma lo rilascia un secondo ufficio che si trova a circa 2 km dal primo che vediamo e che ci da' il modulo per fare la richiesta. Elsa e' una ragazza francese che ha fatto volontariato in west bengala e ora vorrebbe vedere il sikkim. Verra' con noi a fare le trafile burocratiche e anche in giro per il sikkim per qualche giorno. E' simpatica e alla mano. Ha anche 2 grosse tette, il che non disturba affatto. L'ufficio e' molto piccolo e in meno di 20 minuti riusciamo a fare tutto. Sulla strada per tornare in centro ci sono delle piantagioni di te'. Ipotizziamo di farci un giro' ma ci sorprende prima la nebbia e poi la pioggia. Non ci fermiamo ad aspettare che spiova e arriviamo in centro bagnati. Sono un po' in difficolta', non ho nulla per cambiarmi e l'ostello e' a 200 metri piu' in alto. I ragazzi vanno a mangiare al solito posto, io compero cio' che serve per una insalata. Curiosamente gli ingredienti per una insalata sono piu' cari di un piatto di riso con carne. Evidentemente il trasporto incide molto sul prezzo. Opto per una insalata meno ricca, ma vorrei evitare spezie e piccante. Dopo che i ragazzi hanno mangiato, marco va in ostello e io ed olga andiamo a visitare il tempio. E' un tempio indu' e buddista. E' il primo che vedo con le tipiche bandierine del buddismo tibetano e con i cilindri (da girare rigorosamente in senso orario facendo leva sulla base e non sulle scritte) con le preghiere e i mantra. Alla base del complesso una caverna sacra al culto indu'. Per trovare la caverna non e' proprio facile, ci faremo aiutare da dei locali e da dei turisti di Calcutta. Successivamente un monaco ci ferma e ci chiede da dove arriviamo. Poi ci spiega che la nostra anima fa i modo che i 4 elementi, terra ,fuoco,acqua e aria convivano all'interno del nostro corpo, e che quando l'anima andra' via i 4 elementi non staranno piu' insieme e il corpo, decomponendosi, si scindera' in questi elementi. Poi l'anima si reincarnera' e il tutto ricomincia. Avra' 45/50 anni, e' molto pacato nei modi e ci spiega con molta calma le proprie convinzioni, avvolto nel tradizionale vestito rosso. In citta' c'e' anche un centro di aiuto per rifugiati tibetani. Cerchiamo di arrivarci percorrendo una discesa abbastanza ripida, ma arrivati ad un certo punto ci fanno notare che e' chiuso, quindi torniamo indietro, lo visiteremo il giorno successivo. Torniamo verso i rispettivi alloggi. Riincontro zhou, si e'un po' chiarito le idee e ha deciso di tagliare qualche tappa per poter fare un trekking piu' lungo. Il meteo per i trekking e' fondamentale e gli consiglio caldamente di tenerne conto prima di fare qualunque acquisto. Tornato in hotel mi preparo la mia insalata. Ho preso della frutta secca a fare da olio pomodoro,cipolla e cetriolo. Mi mancava l'insalata, ma senza pane perde di consistenza; lo sostituisco con dei crackers. Bevo un te con marco e poi vado a dormire. vorrei scrivere, e ho anche spostato il piccolo tavolo che era nella mia stanza sulla balconata, ma fa freddo e quindi opto per andare a letto. Marco ha ritmi ben piu' lenti dei miei, ne parliamo apertamente un pomeriggio; invece di afre 1 o 2 gg in una citta' e cambiare posto, lui e' per trovare un posto e stabilircisi pr un po'. Io immagino di fare una cosa del genere solo poche volte in questi 4 mesi ma abbiamo piu' o meno lo stesso programma e condividendo la stanza possiamo spendere meno entrambi.

5 maggio pandim GH Darjeeling

Sveglia alle 8.20. Marco sta leggendo sull'amaca. Mangio il mango offertomi la sera prima da Marco e un te'. Marco ha comprato un sacco di te' e caffe'. Un po' perche' andiamo d'accordo, un po' perche' ne ha preso troppo, me ne offre a profusione. Ha un piccolo scaldino a resistenza, grande abbastanza per una tazza. E' utilissimo. Lo useremo tantissime volte, il più delle volte per scaldare l'acqua per le bevande calde, ma anche per la doccia, e o per cucinare delle uova. Mi regala anche circa 150 gg di tabacco, ma sono decisamente troppi per me, e poco alla volta gliene rendo una buona parte. Scrivo per un po', poi approfitto del sole per fare una doccia. Durante la contrattazione per la camera sono riuscito ad includere un secchio di acqua calda al giorno. Il proprietario mi fa usare il bagno di una camera vuota, dato che quello comune e' molto piccolo e decisamente freddo. La doccia da' soddisfazione e sono pronto ad uscire. Mi serve qualcosa di caldo per il corpo e per la testa. Penso ad un corpetto o ad una giacca. Trovo un pile che potrebbe fare al caso mio. E' di seconda mano, per cui e' molto economico, ma quando mi animo a comprarlo e' gia' stato venduto. Faccio il giro del mercato turistico. A darjeeling ce ne sono 2. Il mercato che visito alla mattina si sviluppa attorno alla collina su cui c'e' un tempio buddista. Si trova sulla strada che dalla piazza principale , showrasta è il nome, percorre una via panoramica che fa il giro della collina. Trovo un cappello/fascia/sciarpa, in pratica un cilindro di pile utilizzabile in vari modi. Proseguo la mia camminata. Visito il "giardino botanico". Non ha affatto esaltato. All'interno qualche pianta particolare, una statua di Shiva, e poco piu' . Lo ho trovato più un posto per coppiette in cerca di intimità per sbaciucchiarsi che non una esposizione sistematica di piante . Baciarsi per strada e' vietato in India, nascono cosi' situazioni di parziale occultamento dove le coppie possono starsi vicino lontano dagli occhi dei passanti, senza andare in casa di uno o dell'altra. Mentre sono al parco noto che le mie scarpe hanno bisogno di riparazioni, nel pomeriggio andro' in cerca di un calzolaio. La mia visita prosegue rapidamente oltre. C'e' un edificio nello stesso stile del sanatorio: era la residenza di qualche gerarca inglese. Di solito l'accesso a questi posti è sorvegliato e proibito. In questo caso il cancello e' aperto, la garitta e' vuota e entro a dare un'occhiata. E' un piccolo edificio in stile vittoriano. In citta' c'e' un'altra residenza con un bellissimo giardino, ma quella e' chiusa e ben sorvegliata. C'e' anche uno zoo a darjeeling, scelgo di non entrarci. Quando poi mi dicono esserci un leopardo delle nevi me ne pento un pò. Se tornerò a darjeeling andrò a visitarlo. Torno verso il centro e vedo quella che sembra una scuola. Vedo tanti studenti in uniforme e cartella. Entro, ma mi dicono che l'accesso e' solo per gli studenti e mi fanno capire che devo uscire. In citta' ci sono varie mappe con le attrazioni presenti o disegni con il profilo delle montagne (quando si vedono). Incontro Zhou un ragazzo cinese molto giovane, mi chiede dove puo' trovare da dormire. Cerco di spiegargli dove si trova la GH, ma non ci riesco, lo riincontrero' piu' tardi e mi dira' che non ha trovato la GH e paga parecchio di piu' per dormire. Ha una manciata di giorni, vuole fare un trekking e vedere altre 2 citta'. Gli faccio presente che dovra' avere un piano di viaggio serrato. Mi chiede anche della nightlife a darjeeling. Gli dico che la sera fa freddo e che non esco, ma non saprei dirgli molto di piu'.Vado al mercato e mi faccio riparare le scarpe. L'artigiano ci mette le mani in 5 punti diversi. Per sistemare i buchi laterali, taglia porzioni di pelle e le cuce alla scarpa e alla parte interna della tomaia. Tornando verso la GH compro il copricapo multi funzione. Alla GH trovo Marco che sta riparando lo scaldino. Il filo prima era lungo 60 cm e ora rasenta i 25. Mi dice che surriscaldandosi, si scioglie e ogni tanto deve farci manutenzione. Beviamo un te' e usciamo a mangiare. Sempre lo stesso posto di ieri, ma dall'ambulante a fianco. Stavolta mangiamo una sorta di sfoglia (di riso, ovviamente) arricchita con uovo e verdure, e arrotolata su se stessa. La si cucina su una piastra di metallo spessa e circolare. La piastra ha un diametro di circa 50 o 60 cm e un piccolo incavo al centrio. Alimentata da fuoco a gas, viene utilizzata per cucinare tante pietanze per strada. Piove e ci diamo il cambio per attendere il cibo e mangiarlo al coperto. Gli ambulanti sono 2 una ragazza e un ragazzo; lui mi parla in lingua locale, io non capisco e la ragazza ride. Mangiamo e fumo una sigaretta. Durante la ripida salita verso la GH malediro' la sigaretta in varie lingue. Nella mia agendina ho anche annotato un 1996, ma non ho la piu' pallida idea di cosa si riferisca. Ricordo che e' arrivato un giovane israeliano, ma non penso si riferisca a quello.

4 maggio treno Guwahati-siliguri

La sveglia non e' troppo traumatica, mi sveglio abbastanza riposato. Fuori dal vagone e' ormai luce e le risaie sottolineano il profilo piatto del paesaggio della valle del brahmaputra. Nubi dense scuriscono il cielo. Dopo un po' di ulteriore nero inizia la pioggia vera e propria. Non dura tantissimo, ma scarica parecchia acqua. I treni indiani hanno serie di 3 sedili per lato. Sono imbottite, ci ho viaggiato confortevolmente, la giovane coppia di indiani si sono incastrati tra sedile e tavolino. Poco prima di arrivare mi saluto con i compagni di viaggio, con altre occhiate,altri cenni e sorrisi finali. Il treno non arriva a siliguri, ci arriva vicino. Prendo un treno subito dopo essere arrivato in stazione, ma poi mi viene il dubbio se fosse quello giusto e chiedo 20 volte. Alla stazione dei bus mangio qualcosa al volo e prendo il bus per darjeeling. La terra prima piatta. prima si increspa e poi letteralmente si impenna e il bus sale e la scala come si presenta. E curva dopo curva saliamo di quota. A fianco della strada corre la linea della ferrovia. La percorre il toy-train, un trenino a vapore ancora utilizzato. Ero curioso di vederne l'arrivo, ne vedro' partire uno.Arrivo a darajellin dopo parecchie curve e aver letteralmente scalato una montagna. La stazione di Darajellin e' a 2300m circa e la citta', da quella quota sale sul costone ripido della montagna. Gli alberghi economici ovviamente sono in cima e tra scale e salite arrivo in zona dopo piu' di 40 minuti. Il primo non mi ci vuole, lascio lo zaino e vado a cercare, ma mi chiedono troppo. Dopo varie ricerche , tra cui uno che mi ha portato a casa sua dove ha delle camere, arrivo a pandim GH. Ci si arriva seguendo le indicazioni, su per una salita, percorrendo un vialetto,piccolo slalom tra edifici e in fondo al piccolo passaggio si arriva. C'e la camera con bella vista e li, sull'amaca attaccata alla balconata trovo marco. Ci presentiamo, poi vado a prendere lo zaino e mangiare qualcosa. Mangio in un piccolo ristorante, momo vegetali non indimenticabili, mi restano piu' impresse le interiore si maiale poste ad essiccare sopra la cucina. Ripercorro la strada tutta buche che mi porta alla GH e mi presento con marco. E' sloveno di bled, ha 38 anni, la barba e' raccolta in una piccola treccia e ha una filosofia tutta sua su energia e vita.Segue il ritmo del sole e si sveglia prestissimo e fa molta molta attenzione a cosa mangia. Lavora per 6 mesi l'anno e durante gli altri 6 viaggia, rinunciando alla pensione. Abbiamo una lunga chiacchierata (la prima di una serie) accompagnati da vari te' e dalla vista del versante opposto, che si fa scudo della nebbia, affacciandosi di tanto in tanto, un po' come farebbe un bambino timido dietro la gonna della madre. Alle 5 circa facciamo il giro del paese, marco mi fa vedere piu' o meno che forma ha il paese, la piazza e le strade per raggiungere le varie attrazioni. Arriviamo al mercato e mangiamo dei noofles vegetali. Ce li servono in un piattino di foglie di banana secche. Facciamo pure il bis. Mangiamo in piedi da una posizione rialzata. Si vede che c'e' fermento, siamo nell'incrocio di accesso al paese, e si sprecano i clackson. Darjeeling prima era regno del sikkim, ma a seguito di una protesta per l'imposizione di una tassa, il lord rappresentante di Londra ha semplicemente annesso all'impero britannico anche questa piccola porzione di pianeta a 2500 mt per farne un sanatorio. E il sanatorio , in effetti, e' ancora li'. In stile vittoriano fa bella mostra di se' in entrata nel paese. Ha l'immancabile orologio, col quale gli inglesi cercavano di imporre il proprio ritmo agli indiani (convinti di reicarnarsi, e per nulla pressati dal passare del tempo) e un piccolo portico. Torniamo in camera che e' buio. Condividiamo una melagrana e poi marco va a letto. Io resto sveglio un po' di piu'. In questa zona e in tutto il sikkim ci sono delle farfalle notturne di varie dimensioni , ma soprattutto di vari colori. Resto impressionato dal gran numero e dalla varieta' di colori che hanno sulle ali. Si fanno le 9 passate e la temperatura non cessa di scendere. Io ho addosso praticamente tutto quello che ho portato con me. Benedico in 4 lingue le calze di lana e il pile (che tanto trovavo inutili e superflui in Birmania). La mia camera e' piccola piccola, ma ha due coperte e ci dormiro' bene.

3 maggio bramo GH chillong

Mi sveglio alle 8 passate ma non sono in forma, accuso un po' di stanchezza. Vorrei vedere il museo don bosco e prendo un autobus, ma dopo un po' che ci sono sopra il ragazzo dei biglietti mi dice che non va bene. Andrebbe bene il 101, che e' davanti a noi, ma non riesco a prenderlo e allora faccio un giro nel mercato. E' un bel mercato, molto colorato e percorso da portatori che usando la fronte come punto di forza portano sulle spalle grossi carichi (normalmente 2 sacchi, o 2 bombole). Mangio dei dolci e compero un sacchettino di gelsi. So che non posso mangiarli tutti e quando le dita sono rosso acceso inizio a cercare di sbolognarli. Non li vuole nessuno!! Stanco torno in hotel per una siesta, sono le 12.30, ma la camera e' aperta e ci resto finche non mi ci cacciano (in tempo per prendere il bus delle 2). Arrivo in stazione, salgo sul pullman e inizia una grandinata. In Nagaland mi avevano detto che le grandinate qui non sono una novita', ma che prima i pezzi di ghiaccio erano piccoli, ora quando grandina cadono chicchi di ghiaccio piu' grossi delle noci e sono molto piu' pericolosi. Scendiamo fino a guwahati e mi informo per il treno. Solito spettacolo di rimandi per capire dove prenotare; alla fine riesco, in un edificio esterno alla stazione a fare la mia prenotazione. Tra l'altro la faccio appena in tempo, perche' se e' troppo poco prima della partenza non e' prenotazione, ma biglietto ordinario e dovrei farlo in un altro edificio ancora. Comunque ho il mio biglietto, vado ad aspettare nella hall dell'hotel pagato 800 2 gg prima. Ne uso con gran disinvoltura: corrente, divani, wi fi, ventilatore e deposito bagagli. Mangio per strada una frittella a base di patata e capra. Vorrei bere, trovo chi mi vende la birra, ma dopo che me la ha data mi dice "in strada non puoi berla". Inizia una scena abbastanza penosa di ricerca di angoli bui. Da uno, vicino all'entrata di due case, mi fanno pure, con estrema cortesia, spostare. Alla fine nascondo la birra e la bevo poco alla volta in strada. Quando si fa l'ora vado a prendere posto sul treno. Esco a fumare una sigaretta e mi si avvicina un tizio sui 40. Inizia a dirmi che sono bello fino a che mi fa sfacciatamente la proposta di fare sesso. Io gli dico che non sono interessato, ma lui non demorde, la nostra comunicazione si interrompe poco dopo che mi chiede di mostrargli l'attrezzo (che tra l'altro al momento non gode di ottima salute). Gli dico che il mio treno sta per partire e lo lascio li'. Il mio posto a sedere in teoria gode dell'uso di un tavolino, ma , dato che la sfiga ci vede benissimo, dall'altro lato del vagone il tavolino c'e', dalla mia parte , no. Scrivo per un po' poggiandomi da quel lato del vagone, ma poi arrivano i proprietari (una giovanissima coppia di indiani) e io torno al mio posto.

2 maggio bramo GH chillong

Piove abbastanza forte per buona parte della notte. Mi sveglio, ma aspetto la sveglia. Alla fine guardo il telefono e sono le 6!!La sveglia ha suonato, ma il telefono e' settato sul silenzioso! scena simile a quando mi succede a casa di non sentire la sveglia:prendo 4 cose e corro verso la fermata. Il pullman se ne e' gia' andato, ma a quanto pare i miei amici sono in ritardo quanto me, anzi un po' di piu': mi chiamano e li vedo arrivare. Il prossimo bus e' alle 8. Mangiamo in strada, la mattina a chillong, sulla piazza principale venditori di cibo vendono abbondanti colazioni. Noi sediamo da una signora che con uno sgargiante sorriso rosso, ci serve riso, interiora di maiale, cotenna e delle verdure. Torno in hotel per andare in bagno e mi chiamano. Io non sento perche' il telefono e' ancora sul silenzioso, ma li incrocio comunque, hanno incontrato altri interessati alla stessa escursione e in 5 l'auto costa una cifra ragionevole. I nostri nuovi accompagnatori sono dei ragazzi del sud dell'india, dovevano andare a calcutta, ma hanno perso il treno e sono saliti su quello per guwahati e ora sono a chillong. Uno e' ingegnere civile, l'altro sta studiando; sono simpatici e hanno tratti somatici prettamente indiani, pelle molto scura, testa a v. Tutti e 4 appartengono alla seconda casta, quella dei cosiddetti guerrieri. Accuso una certa stanchezza... devo prevedere dei giorni di riposo,cosa che non sto facendo. E non faccio nemmeno oggi. Vedrò bei posti, ma arrivarci ( col taxi, tra l'altro) è un po uno sbattimento. Non si sale su pendii eccessivamente ripidi. Dal suolo affiora anche pietra viva. Le localita' chevediamo sono -Cherrapunjee view point -green valley -wakaba falls -ramakrishna museum -nagari falls -7 sister falls -caverna masway -monoliti -ecopark Il primo posto che vediamo non impressiona. Durante la stagione delle piogge, verosimilmente lo spettacolo e' differente. Green valley e' in un punto panoramico che offre vedute di ampio respiro sulla valle. La valle e' verde e rigogliosa. Cherrapunjee, infatti, è in assoluto uno dei posti più piovosi del pianeta. È su un altipiano a ridosso della piana del Bangladesh,questo è fondamentalmente tutto delta di fiume e di specchi d,acqua ce ne sono tanti. L'acqua evapora da li, si condensa sopra, viene spostata dai venti che arrivano dall'oceano, e si scarica su questo altipiano ( un paesaggio molto molto simile alla Scozia). A rendere impressionante la zona ci sono profondi canyon sui cui versanti si generano decine di cascate più o meno spettacolari. Le prime 2 sono impressionanti. Soprattutto la Nagari falls, che salta da una parete rocciosa di almeno 70 metri. La seven sister falls e' chiamata cosi' perche' sono 7 salti' ma l'acqua che scorreva era poca. Il ramakrisna museum e' in una fondazione a carattere religioso indu/buddista. Vengo a conoscenza della figura di Swami Wivekanda, allievo di questo monastero che ebbe fortuna e le cui lettere sono famose per i bei contenuti. Il suo slogan si legge da varie parti nel complesso "we lan'we sweat we dare, so we winCe le illustra un ragazzo dallo sguardo mistico che incontriamo nel tempio e che predica la necessita' di fare offerte alla propria divinita' per le bellezze che mette di fronte ai nostri occhi ogni giorno. All'interno del tempio ci sono effigi indu,cattoliche,buddiste, e non solo... Sempre nel complesso religioso un piccolo museo etnografico illustra gli usi di alcune tribu. Vengo a conoscenza che in megalaya ci sono 2 tribù ( khasi e jaintia) che seguono una linea matrilineare . l' uomo cambia nome e la donna gestisce il denaro e prende le decisioni. Sempre nel complesso religioso si attende un ufficiale di alto grado e ci sono dei militari in alta uniforme. La alta uniforme prevede un copricapo simile alla cresta del gallo. Rivedremo la stessa carovana anche alle cascate, con tanto di ambulanza al seguito. Le caverne non sono nulla di che, se non per il fatto che all'entrata il custode ci dice di togliere le scarpe, dato che sono semisommerse. A principio della strada per la caverna, invece, dei monoliti rendono interessante la sosta. Venivano eretti per celebrare lo spirito guerriero di alcuni abitanti del villaggio. In piedi, per gli uomini, stesi,per le donne. Sono in una piccola area recintata ; pare che nelle campagne circostanti ce ne siano altri. In zona c'è più un ponte vivente, i locali hanno indirizzato radici, rami e liane da una sponda all'altra e ora fanno da ponte, ma nel frattempo la pianta è viva! Purtroppo è fuori percorso e lontano dalla strada. Ce ne sono 3 uno è addirittura a 2 livelli. Per raggiungerli bisogna fare un trekking di un paio di ore. L'ecopark non è nulla di che, offre belle viste sulla piana del Bangladesh ( dal parco appare evidente che nella piana del delta c'è tantissima acqua). Tornando approfondisco la questione dei gruppi paramilitari secessionisti (alcuni di matrice comunista) che ogni stato ha tra i suoi cittadini. NSLM (nagaland), ULFA (assam) e KSU (megalaya) hanno normalmente sede oltreconfine (in birmania) e portano avanti la lotta armata (il che spiega tutti quei militari visti subito dopo il confine). Di ulfa (united liberation fron assam) mi mostrano anche la bandiera, divisa orizzontalmente a meta', la parte sotto e' verde, la parte sopra e' gialla, con un mezzo sole stilizzato rosso nella parte superiore. Tornando uno dei ragazzi chiede al tassista dell'erba, lui non ne ha, ma indica un locale al ragazzo. Dopo un po' questi si ripresenta. Per 200 rupie il ragazzo si porta dietro un bel po' di erba. La pulisce da semi e foglie nella mia stanza, ci vorra' un po' di tempo. Chiacchieriamo finche' non finisce , poi se ne va. Il tassista e' un valido pilota anan tel 8014512157 insiste perche' prenda anche il numero di targa ML05K7799

1 maggio famecity hotel Guwahati

sveglia con calma. La camera e' una buona camera e ci sguazzo un po', lavo i capelli ed esco a farli asciugare. Dato che sono in giro vado a vedere il Bhramaputra. In questa zona fanno un sacco di te. Oggi sono stato in un negozio che in tutto ne aveva 18 qualità ( 3 tipologie , divise poi per qualità e contenuto di teina). Ce ne sono anche di selezioni carissime, maturano con gli anni, esattamente come il vino.Nel sprapassaggio dellla stazione attivisti comunisti fanno colletta e appuntano sui vestiti dei passanti bandierine molto semplici, spilli con bandierina.C'e' un parco con statue, deve essere un parco a teme, cerco di capire per lo meno di che si tratta, ma non riesco, e non entro. ntro nella stradina di fianco e finisco nel cortile di una chiesa battista. Passo davanti ad un tempio antico ed entro. Al primo piano, circondato da un parapetto in marmo segnato dal passare del tempo e delle mani, un tempio di shiva. Mentre sto rimettendomi le scarpe la donna di una giovane coppia mi chiede di dove sono e mi regala dei dolcetti. Proseguo verso il lungofiume e incontro anche un mercato, soprattutto di verdura e pesce. Il lungofiume e' di terra battuta e ci trovo una famiglia intenta ad officiare un rito di offerta. In vari contenitori diversi tipi di cibo erano stati portati. Ora non restava che accendere la candela e recitare la preghiera. Accendere e' una parola, ma col vento non e' facile. Gli officianti hanno procurato parti di corteccia di banano per fare scudo, ma sono proprio in difficolta'. Gli presto il mio accendino, e con qualche manovra (quella vincente e' stata mettere la fiamma sotto il livello del suolo) si riesce a far restare accesa la fiamma. Tornando incontro uno stormo di oche in giro per la citta' (con relativo macchinone impaziente di poter usare la strada), e vari cortei di associazioni di lavoratori di sinistra. E, stato curioso perche' in citta' c'erano tanti piccoli cortei e presidi, e non uno unitario. Tornando verso la stazione noto 3 signore vecchiotte , al lato della strada, con mazzi di banconote fresche di stampa. Mi avvicino, mi dicono "change". Io devo cambiare i dollari rimasti dalla birmania e chiedo se prendono dollari, risposta negativa, riprovo offrendo euro, stessa risposta. Mi dice che prendono rupie...resto sbalordito. Mi dice che se gli do' 500, mi rida' 480... resto ancora piu' sbigottito quando un signore viene e cambia le sue banconote (vecchie e a rischio di non essere accettate, mi chiariranno) perdendone una parte. la strada verso l'hotel riprevede il sovrapassaggi, dove mi fermo a parlare con l'attivista di prima. Lui crede nella rivoluzione e in un marxismo che trovo un po' congelato ,in Italia lo stesso pensiero ha avuto una evoluzione politica. Concordiamo sul fatto che il sistema cosi' non gira bene e che se le cose non cambiano ci sara' un tracollo. Do' all'autista di momo mio numero e vado in hotel(che e' sulla strada). In hotel vado in bagno, carico il telefono e dopo un po' esco. Sul momo siamo strettissimi, abbiamo davanti 4 ragazzini larghi e noi 4, tutti abbastanza corpulenti, dietro. Purtroppo la vista non e' favorita dalla posizione, per vedere fuori bisogna abbassare e ruotare la testa. Colgo che la terra e' rossa e a tratti molto rossa. Si sale a lungo su una strada liscia e veloce (dopo le strade viste finora non volevo crederci). 2 corsie per senso di marcia! Lungo la salita si passa anche il lago che si trova appena fuori chillong E' proprio in una bella posizione e un ponte lo taglia nel suo punto piu' stretto. Il momo ci lascia appena all'entrata della citta'. Poi mi tocca una lunga passeggiata costeggiando vari edifici istituzionali. Quando vedo la posta so che sono a buon punto e inizio gia' ad assaporare la birra! Il nagaland non e' dry state e quindi non dovrei avere alcun problema (penso io). Vedo una guesthouse e chiedo. Mi parlano di 2000 rupie a stanza. Io faccio capire che cerco altro e che posso spendere 250/300. Mi dice che hanno delle camere sul retro. La camera e' in realta' una casetta in legno. Molto carina, appartata. Il cesso è pulito e pure divertente, e. una turca con forrma simile all'8. Il pavimento in legno potrebbe essere una insidia, a volte si annidano le pulci. Devo decidere da dove tornare e fare un biglietto. A luglio il tempo qui peggiora (inizia a peggiorare anche prima, veramente). La cosa comica è che seppur con casa e cibo pagato mi costa meno fare il vagabondo !! Trovare la birra non è stato facile;Il Megalaya non è un dry state, ma oggi è domenica , e qui è dry day ,ma c'è sempre un po di mercato nero. Esco e chiedo dove posso prendere della birra. Mi indicano un tizio seduto di fianco ad una saracinesca orizzontale ( in pratica 2 lastre in ferro che serrano l'entrata di una scala). All'angolo del muro che sostiene la saracinesca c'è un buco abbastanza grande per far passare una bottiglia. Il tizio bussa, dice kingfisher, e mi dice di aspettare poco distante e se possibile di prepararte i soldi giusti. Dopo un po mi fa segno, esce prima la bottiglia di birra. Poi la tizia apre la saracinesca, prende i soldi.La bottiglia esce avvolta in carta di giornale. Torno nella mia stanza (in strada e' proibito bere) e me la gusto. Poi noto che costa 85, e io la ho pagata 120,e che scadeva il 25 aprile. Comunque io me la bevo di gran gusto. A cena mangio da degli ambulanti. Momo vegetali e, seguendo lo stesso che avevo visto mangiare i momo, frittelle di verdura. Il mio ispiratore e' stato un ragazzo musulmano panciuto. Parlava inglese e abbiamo fatto 4 chiacchiere. Sempre li', parlando con in mano cibo appoggiato sulla carta di giornale, conosco partha. Partha e' un ragazzo di guwahati che e' col fratello a chillong per fare turismo. Abbiamo piu' o meno le stesse mete e ci diamo appuntamento la mattina dopo alle 5.50 ' in tempo per l'autobus delle 6. Tornando in hotel ho comprato un coltello con lama di 10 cm da un bambino che avrà avuto 8 anni a dire tanto.

30 aprile senden hotel lodge mokochung

Sveglia presto. Un grosso scarafaggio mi guarda da sopra la coperta ammontonata ai miei piedi. Il trattamento con la permetrina me lo ha tenuto lontano durante la notte (spero). Alla stazione prendo il biglietto per il bus per maraiani, stato dell' Assam. A colazione biscotti!! Di farina di grano!! Forse pure grano duro! Mi stavo emozionando. È stato come rivedere un vecchio amico. In compenso da bere ho preso un succo di mela con elettroliti, una cosa imbevibile. Il bus e' uno scassone di colore verde. Ho il biglietto del posto n'1. Sono a fianco del pilota. Guida con attenzione e ne ha ben motivo. Siamo arrivati alle 11, Alla invidiabile media oraria di 17 km/orari. Immaginate l'alfabeto morse (quello riga punto) i quello binario dei computer (01001011110101100) solo che le lettere sono C e B: Curva e buca CbbcbncbccbbcncbccbbcbcbCbbcbncbccbbcncbccbbcbcbCbbcbncbccbbcncbccbbcbcbCbbcbncbccbbcncbccbbcbcb etc per 5 ore. La strada fortunatamente e' panoramica.Si passano bei boschi e la riserva changi. La riserva prende una piccola area subito a ridosso della valle del brahmaputra. L' area piu' interessante e' letteralmente aggrappata ad una parete quasi verticale. La vegetazione e' molto lussurreggiante e ci sono tantissime piante diverse. Arrivati a fondovalle ci sono risaie. Arrivo molto stanco a Maraiani e riesco a farmi lasciare alla stazione dei treni. Solita lotta con il sistema di prenotazione (stavolta vinco facilmente, gli sportelli sono vicini) e prendo il treno delle 15. Il treno e' veloce e attraversa la valle del brahmaputra fino a guwahati. L'arrivo e' previsto alle 21.20 in teoria. Spero proprio di dormire sul treno. Mentre aspetto noto che in stazione gira una capra nera, un cane dal pelo fulvo' un'altra capra, stavolta bianca con collare rosso e qualche piccione. Sul treno il paesaggio e' abbastanza monotono, in stragrande maggioranza sono risaie. Un po' scrivo e un po' dormo. Arrivato a Guwahati dopo un po' si mette a piovere a dirotto. Faccio moltissima fatica a trovare da dormire. Il giorno dopo ci sono le selezioni di non so quale concorso e gli hotel sono pieni, e quelli economici non hanno la licenza per prendere stranieri. 2 signori vedendomi sotto la pioggia mi prendono sulla loro auto(che prendono apposta) per aiutarmi a cercare da dormire, ma non troviamo nulla. Penso seriamente di dormire in stazione, ci vado pure, c'e' un sacco di gente che aspetta i treni del mattino. Poi torno sdall'hotel che mi ha chiesto 800 e dormo li'. Nell'hotel ci sono tanto i gggiovani, sono li' per il concorso il giorno dopo.#

29 aprile central turisti government guesthouse wokha

Mi sveglio alle 5.30. Provo a girarmi dall'altra parte, ma poi mi alzo quasi subito. Preparo lo zaino e scendo. Chiedo se la colazione e' inclusa, mi rispondono che ci sono solo uova. Io dico che puo' andare bene, salvo poi chiedermi di pagare. Faccio presente che la mia domanda e' stata chiara ed esplicita"la colazione e' inclusa?" Alla fine non mi faranno pagare manco l'acqua presa il giorno prima (e non capisco come mai). In compenso la camera e' abbastanza cara e quindi penso abbiano trovato un accordo tra loro. Chiedo come arrivare alla stazione dei bus e passando tra qualche casa, coi galli che mi cantano di fianco, arrivo alla stazione. Ovviamente l'ora del bus e' molto indicativa e i biglietti li vendono solo dopo che il bus e' arrivato. C'e' un minuscolo mercato spontaneo. Donne dai villaggi portano prodotti della terra o raccolti nella foresta. Un insegnante di inglese mi prende sottobraccio e mi illustra i prodotti (12 in totale) che le donne hanno portato nelle loro ceste. Sono per lo piu' fogliame di colore verde o rossastro, tra loro riconosco la foglia di zucchina , il mais in foglia (lo cucinano a vapore nella foglia), e qualche ortaggio. Tra i prodotti strani c'e' qualche granaglia tonda, un composto per l'insalata puzzolentissimo (grosso piu' o meno come un portasigarette) in foglia di banana, insetti bolliti e qualche altro prodotto. Successivamente l'insegnante insiste perche' veda i villaggi, vera anima della vita del luogo. Prendiamo un tuc tuc e facciamo questo giro. Il giro sara' molto deludente. Chiedo della religione locale e mi dice che sono praticamente tutti cristiani. Speravo in qualche bella religione originale. Praticamente non scendiamo dal tuc tuc. Quando scendiamo dal tuc tuc nel villaggio veniamo invitati in una casa. Chiedo come funziona la struttura del villaggio, ma riesco ad avere solo qualche minima informazione. Il capovillaggio viene eletto e rimane in carica 5 anni. Si pregia dell'aiuto di un consiglio. Cio' che viene fatto nel villaggio viene definito in una assemblea che si tiene una volta all'anno. Mentre sto entrando nel tema l'insegnante mi mette fretta dicendo che c'e' ancora parecchio da vedere e devo lasciare il discorso. Pero' gia' dopo 2 minuti torniamo in citta'. Recupero lo zaino e vado alla stazione dei bus. Li' cucio la spalliera dello zaino, carico il telefono e metto definitivamente il sigillo su quelle che per me sono le ragazze piu' belle del Nagaland. La donne della mia etnia preferita e' la ragazza Lotha. I ragazzi di kohima mi avevano detto che le ragazze piu' ambite sono quelle di etnia chiang, magari se le vedo cambio idea... Mentre sono alla fermata mi informano che il pullman sta facendo fermata li' vicino. chiedo se passera' davanti a dove sono e mi dicono di si. Il bigliettaio non c'e'. Dopo un po' butto l'occhio e vedo che il pullman sta percorrendo la salita per uscire dal paese. E quindi allarmato ,scena alla James bond. Salgo di fretta sul tuc tuc e gli dico" segui il pullman!!!" in italiano. Il tuc tuc parte con gran fragore. Alla curva , salita leggera, e il tuc tic quasi si ferma. Ma il pullman lo si vede, anche lui arranca in salita. C'e' un solo autobus al giorno. Se lo perdi sei fatto. Il l'inseguimento a 15/20 km orari e' stato emozionante!!!le buche ovviamente non mancavano e il piccolo tuc tuc rimbalzava tra una e l'altra. In salita poi rallentavamo pure!! Il pullman non era sempre a vista, le curve e la vegetazione spesso lo occultavano, ma eravamo vicini. In realta' il tuc tuc driver sapeva che c'era un'altra fermata poco dopoSalgo e prendo posto. Il vicino mi si addormenta praticamente addosso. Lo scuoto un po', lui si rende conto, e si addormenta sul vicino dall'altra parte. Passiamo dei bei boschi , le montagne hanno vallate rigogliose , non eccessivamente ripide. Arriviamo a Mokockchung alle 2 circa. Vorrei trovare da dormire vicino alla stazione, l'indomani il bus e' alle 6, e ovviamente ce ne e' uno solo. Lascio lo zaino in un negozio e inizio a cercare. Ne trovo uno con camere economiche, ma quando torno interessato alla camera la reception e' chiusa. Lascio un biglietto e vado a vedere il villaggio. So che poco distante dalla citta' anche a mokochung c'e' un agglomerato urbano che non viene definito paese, ma villaggio. Ci si arriva facilmente a piedi (in salita, ovviamente). In cima al colle si trova il villaggio. Una buona parte delle case sono in legno, e molte sono su pali. Noto anche un posto auto su pali. A parte il fatto che le case sono di legno e che le vie paiono piu' pedonali che carrabili non vedo grandi differenze. Il paese e' diviso in piccoli settori, scopriro', su base etnica. Nelle piazze c'e' il capanno di cui parlavo a kisana. Vengo avvicinato da piu' di una persona. salgo su quello a due piani di questa parte del paese. C'e' una bella vista. I monti qui hanno creste morbide e profili non ripidi. La vegetazione e' rigogliosa e fitta. Tornando faccio una foto a una casa di legno. Mi si avvicina uno e mi chiede se mi piace la casa, gli dico di si' e lui mi dice"vuoi vedere dentro?" , e ci si avvia. Era il proprietario!! Un signore grassottello, ma tonico. Si chiama tashi ha 60 anni e 6 figli. Lo seguo all'interno e noto che la casa e' divisa per ambienti. Entrando ci fermiamo in cucina per un te'. La cucina ha un focolare su cui a diversi strati stanno a seccare dagli alimenti alla legna, agli utensili. La compagna di Tashi e' una signora molto minuta, che veste un abito del luogo. Andiamo sul retro a fumare una sigaretta e tashi mi illustra il villaggio, facendo riferimento alle parti del villaggio popolate da varie etnie, in pacifica convivenza tra loro. l'etnia prevalente sono i loi. delle altre Due di esse sono aperte ai matrimoni misti, una un po' meno. Dopo un po' quando il suo vocabolario si fa insufficiente, mi porta da suo fratello. E' pastore battista, ha una bella casa di legno, ma gliene stanno costruendo una di mattoni, mi dice mentre andiamo verso casa sua. Usciti da li' mi porta in un piccolissimo centro culturale loi. Dentro ci sono delle persone che fanno prove di canto per la festa, un paio di manichini con abito tradizionale e le immancabili foto della festa della repubblica indiana (prima o poi ci sfilano tutti e le foto sono orgogliosamente e prolificamente esposte in musei e centri culturali). Uscito di li' attraversiamo la piazza (dove montano il palco per la festa di cui sopra) e andiamo al tamburo del villaggio(il nome non lo ho scritto). Ne avevo visti al museo, ma qui Tashi mi fa anche vedere come si suona e soprattutto le vedo nella sua posizione originale. Taschi mi dice che e' li da un sacco di tempo. E' un tronco di piu' di un metro di diametro lungo quasi 8. E' scavato all'interno e si suona con due grossi bastoni legati dall'altra parte del tamburo. Si usavano per lanciare segnali di allarme o di richiamo o solo per comunicare tra paesi che tutto andava bene o altri messaggi in un codice preaccordato. Torno sui miei passi e sorpasso la cima (con immancabile antenna) per poi scendere verso la citta'. Arrivo in tempo prima che chiuda il negozio e prendo la camera. La camera fa abbastanza schifo, c'e' tanto di scritta" do not spit on the wall". E il bagno non e' affatto messo bene. Lascio le cose e faccio una passeggiata lungo la via principale. Ci sono vari negozi, ma non colgo particolari differenze come in altre parti (il negozio gestito da musulmani/indu' o buddista lo capisci subito, qui no). Invece noto in un negozio di articoli da regalo, sul fondo, una bandiera nazista. Sono shoccato. E' proprio lei, croce uncinata nera, in cerchio bianco su fondo rosso. La cosa un po' mi turba. Mangio una zuppa in un ristorante panoramico proprio mentre tramonta il sole, e poi faccio una seconda cena, molto abbondante. Stamattina mi sono pesato e con i vestiti pesavo 10kg in meno di quando sono partito. La cena e' composta da una zuppa, una ciotola di verdure bollite, una piccola ciotola di verdure fermentate, del curry con pollo e 2 pezzi dello stesso e una ciotola di riso che bastava per 4. Con calma e dedizione, con accuratezza e metodo , a costo di un po' di impegno riesco a fare fuori quasi tutto escluso il riso. Sto scoppiando. Mentre cerco di capire come alzarmi dalla sedia la ragazza si avvicina e mi chiede se voglio qualcosa ancora, io fatico a parlare per quanto sono pieno, ringrazio, saluto e vado verso l'uscita. Noto subito fuori dal ristorante un negozio che probabilmente ha il router. Lo ha! e ha anche un gestore molto amichevole. Mi invita ad utilizzare non solo il router, ma anche il computer. Torno in hotel ad avvertire che sono fuori a scrivere e il gestore mi chiede dove vado, che e' tutto chiuso? E in effetti tutto alle 19 era gia' chiuso!!! Restero' a scrivere fino alle 21 poi torno in hotel e vado al giaciglio ( letto non lo era). Il giaciglio era formato da un tavolato con sopra un materasso molto sottile e 2 coperte, di cui una puzzava tremendamente. Prima di andare a dormire con prova di evidente coraggio, ma ancor piu' evidente istantanea e repentina necessita' vado in bagno. Non e' una cacata felice: diarrea. Cerco di prendere sonno, ma sara' veramente una lunga notte. Gia' prima di mezzanotte aveva piovuto, la temperatura si era abbassata ed ero li' a cercare di coprirmi cercando di tenere la coperta lontana dal volto . Intorno alle 12/12.30 gran risate , sguaiate, a tratti. Si sentono distintamente varie ragazze e un ragazzo, forse 2 ragazzi . Fanno battute e le ragazze ridono. Dalle 2 alle 4, con varie interruzioni discussioni, movimenti, urla di donne, sono volati pure dei pugni, un paio di schiaffoni, di cui uno evidentemente da mano femminile, un bel po' di capovolgimenti di fronte(ora spiego) e qualche sbattuta al muro. Dalla mia camera (in tutto erano 3+3 camere sullo stesso corridoio) vedevo come le persone si muovevano nel corridoio, non di preciso, ma dai riflessi sul tetto del corridoio si vedeva la posizione delle persone. la serie piu' o meno precisa e' stata. Urla di ragazza, gente arriva in corridoio dalle camere, accuse, spintoni ,un paio di capovolgimenti di fronte e una prima scarica di colpi al ragazzo che ripeteva la stessa parola alla ragazza, interrotto da schiaffo sicuramente di mano femminile. Poco dopo, immagino, arrivano gli amici della ragazza. La situazione si fa concitata, altre urla, il ragazzo ha chi lo difende tra i clienti, ripete quella parola, ma i capovolgimenti di fronte si fanno molteplici piu' rapidi e piu' rumorosi, schiaffi, urla di donne, un paio di testate al muro e la situazione si fa un po' piu' tranquilla... senonche' altre urla di una e dell'altra parte, spintoni, nuovamente si coglie che la massa in tutto 5 o 6 persone passa davanti alla mia porta e non si tengono per mano, pur passando tutti insieme. In tutto questo io all'inizio volevo lamentarmi, poi sono arrivati supposti amici della ragazza e sono stato li' a fare supposizioni e a vedere nel tetto di in un corridoio di 6 metri scarsi persone fare avanti e indietro.

28 aprile central GH kohima

Mi sveglio alle 8 ed esco velocemente; il proprietario inizia a starmi proprio antipatico per la sua petulanza, mentre pare culo e camicia con l'israeliano. Vado a visitare il villaggio di kohima. E' uno tra i piu' grandi di asia, mi dicono. La porta di entrata ha il caratteristico accogliente disegno del guerriero che brandisce la testa di un malcapitato. Il villaggio, a parte una evidente competizione fra confessioni cristiane per vedere chi fa la chiesa piu' grande e piu' in alto, non pare differire molto dalla citta' che sta immediatamente sotto di esso. Immagino che la differenza sia nell'organizzazione che ha un capovillaggio e non un sindaco e che e' organizzato in clan, ma non sono riuscito a cogliere queste sfaccettature. Torno dal villaggio e vado a rifarmi gli occhiali, visita dall'optometrista e lenti 700 rupie. Ho la montatura trovata a mandalay mentre cercavo i miei occhiali; al momento uso quella. Raggiungo l'ufficio degli amici informatici e uno di loro mi porta a Kisama. A Kisama si tiene un festival annuale di tutte le tribu' del nagaland. Nell'area , che ha la forma del nagaland, ci sono le case tradizionali di ogni tribu'. Piu' che case sono della sorta di dormitori che stanno appena fuori dai villaggi dove gli adolescenti e i vecchi del paese si scambiano conoscenze( e controllano l'accesso al villaggio). Sono differenti a seconda dei materiali disponibili; I tetti in particolare sono in vari tipi di foglie o in pietra. Piu' a nord si va, piu' i teschi sono presenti nelle decorazioni. Qui quelli umani sono in legno, ma pare che un tempo fossero veri, esattamente come ora sono parte delle decorazioni i teschi di animali; anche quelli in legno sono presenti nella tradizione locale, non solo quelli in osso. Nella zona c'e' anche un museo della II guerra mondiale che illustra l'avanzata dei giapponesi e la resistenza da parte di locali, inglesi e delle truppe nepalesi. A principio la capacita' dei giapponesi di muoversi nella jungla dava grossissimi grattacapi agli inglesi, che invece avevano pesanti equipaggiamenti. La svolta e' stata un equipaggiamento leggerissimo e paracadutare il resto nella jungla in posizioni appositamente preparate. Torno alla stazione e un signore mi offre un passaggio per Dimapur. Da Dimapur le strade per raggiungere le altre citta' del negeland dovrebbero essere migliori. Inzialmente accetto, ma poi mi rendo conto che non e' nella mia direzione e scendo. Raggiungo il la fermata dei sumo per wokha. Noto un ristorante lotha. I lotha sono la tribu' che piu' abita la zona di wokha. La cuoca e' una ragazza molto molto carina. Immagino che fosse anche di buon gusto perche' quando parlava con me si imbarazzava. Me lo ha anche detto "you confuse me" e ad un certo punto va proprio via. Mi da del riso, del maiale fritto, delle verdure bollite e una zuppetta. Mangio e sono pronto a partire. Nela baracchetta che fa da ufficio i bigliettai mi chiedono dell'Italia. Sono due ragazzi giovani, che parlano un po' di inglese. La jeep parte quasi vuota e abbiamo anche i bagagli nell'abitacolo. Mi hanno detto che la strada e' tremenda, ma per un bel pezzo e' asfaltata e abbastanza liscia. I versanti delle montagne sono ripidi e coperti di foresta. Gli occhiali mi permettono di vedere piccoli gruppi di case sui versanti e diversi tipi di vegetazione (almeno finche' resta luce). Il pilota si ferma a mangiare e subito dopo la strada peggiora molto. Non e' piu' asfaltata e anche la jeep deve fare zig zag tra le buche. Arriviamo a wokha che e' buio pesto, e' in corso un black out e nelle strade non c'e' illuminazione pubblica. Tutte le strade paiono sterrate. Giriamo 4 hotel, di cui uno decisamente tremendo, con i gestori che mangiano a lume di candela. Il tassista, Tim, ex pittore professionista mi aiuta a trovare da dormire e si assicura che io abbia tutto con me, cibo e acqua. Dopo vari giri finisco nella guesthouse statale. Sono strutture gestite dall'ente nazionale del turismo, ci sono stato anche altre volte. La camera non e' il massimo, ma e' pulita e, ovviamente, senza corrente. Da una delle finestre esce una corda che tiene fermo un grosso cavo della corrente esterno all'edificio. C'e' anche una terrazza , ma e' chiusa da un palo fermato da una grossa pietra. Esco a dare una occhiata, la citta' e' buia e punteggiata da luci di candela o luce elettrica nelle case con generatori. Nella reception dell'hotel c'e' corrente. Sento gli impiegati che ridono e rumoreggiano nella sala destinata a loro esclusivo uso. Riesco comunque a recuperare dell'acqua, faccio un veloce giro fumando una sigaretta e torno in camera. Nel frattempo e' tornata la luce. Le parti basse mi danno pruriti. Mi lavo e vado a dormire.

27 aprile centrale GH kohima

Sveglia alle 7.30. Dopo un'altra colazione miserrima. Pago immaginando un check out. La strada verso il museo e' lunghetta e ci metto un po' a raggiungerlo. Passo da un mercato della carne e del pesce. I mercati sono molto interessanti. I lavoratori delle bancarelle di pesce usano un particolare attrezzo per tagliare in piccole parti il pesce e la testa dopo averne fatto tranci. Un legno piatto, su cui poggiano il peso del corpo. Su esso fissano perpendicolarmente una lama con il filo verso il corpo del venditore. Questi non fa altro che spingere il pesce lungo la lama e cosi' ottiene parti della misura richiesta. La camminata offre delle viste sulla citta', poi altre viste e altre viste ancora. Mi fermo a fare colazione con 2 dolcetti tipo biscotto: gaja e cuju, sono di farina di grano e miele, dolci e hanno forme differenti gaja e' squadrato, mentre cuju e' tondo. Il museo pare non arrivare mai, ma poi, finalmente ci arrivo. Il museo e' su 3 livelli e descrive in maniera un po' poco organizzata le tante tante sfaccettature delle tribu' che abitano il Nagaland. Le principali sono : chang, sangham, sumi, bang,yimchunguru,zeliang, chakhesong, angami,ao, pochuri, rengma, (cancellato dal tempo non si legge nella lista),phom, lotha, khlomniungam e konyak hanno anche dei sottogruppi, per cui dato il numero non e' facile non cadere in confusione. Al piano terra ci sono alcuni manichini con riproduzioni di alcune etnie in abiti tradizionali, in ambienti o situazioni tipo quali la cucina, la caccia o il lavoro della terra, corredate di vetrine con relativi utensili. Si da ampio spazio al corredo dei guerrieri. Il vasellame veniva ottenuto senza il tornio rotante, ma a mano. Le monete antiche erano dei piatti in metallo o delle bacchette metalliche affilate(tipo grossi bisturi). Gli strumenti tradizionali (a fiato , corda e percussione) e gli effetti personali del dott Imkongliba che ha negoziato la separazione del Nagaland dall' Assam conseguendo una relativa autonomia (assassinato poco dopo essere riuscito nell'intento). Un bel trono in ossa di elefante e una parte sulla scultura in osso (notevoli uno strumento a percussione decorato e delle pipe ad acqua) e in legno. Una interessante mappa in miniatura del paese con le case tradizionali, tutte differenti a seconda della regione ( 9 in tutto), e una stringatissima spiegazione del perche erano tagliatori di teste: i guerrieri che tornavano dalla guerra con la testa del nemico la sotterravano finche' la parte non ossea si decomponeva e infine ne pulivano il teschio. In questo modo acquisivano prestigio nella societa'. Si dice che desse forza alla famiglia tenerne in casa ;spesso gli abiti di guerra erano decorati con disegni di teschi. Al primo piano una esposizione di foto in bianco e nero molto interessanti. Ci sono membri delle tribù nei loro abiti, foto della festa della repubblica a delhi con i vari carri decorati rappresentanza ddel nagaland e qualche foto della guerra del 45. Il piano seminterrato, con una comoda scrivania su cui scrivere, espone interessanti abiti e tessuti. Ogni tribu' produce ( e veste) un particolare tessuto. Colori, disegni e materiali variano a seconda della tribu' che le tesse. Una interessante vetrina mostra tutti insieme i copricapo delle diverse tribu'. All'esterno un parco (sulla cui porta campeggia un guerriero brandendo per i capelli una testa mozzata) con delle statue di tema indu' e , curiosamente, nel posto piu' visibile, una sirena di carnagione chiara e coi capelli biondi(creatura che pare popoli anche le leggende locali). Torno verso il centro (in salita) con degli autobus urbani e vado a trovare li amici informatici. Mi invitano a restare un giorno in piu' e visitare i villaggi vicini. A pomeriggio vado nel paesino Konoma. Arrivo in stazione e mi fanno presente che biglietti sono disponibili solo quando il bus e' in stazione, quindi la sola cosa da fare e' aspettare che il bus entri in stazione. Prima di prendere il bus cerco del cibo e compero del riso take away da un negozio gestito da hindu'. Il pacchetto consta di riso in vaschetta di alluminio, dal in sacchetto di plastica, verdure in carta di giornale e una sfoglia croccante. Il pullman arriva e io non so come fare a mangiare. Il sacchetto col dal scotta, le verdure sono piccantissime, ma piu' le lascio nella carta piu' prendono inchiostro dal giornale e non ho altro che le mani per mangiare. In qualche modo riesco e inizio a parlare col vicino di posto. Mi introduce alla vecchia religione della zona. C'era una religione locale pagana/animista ma le missioni sono state efficaci anche qui. Veneravano e facevano offerte a piante o rocce e avevano un forte contatto diretto con la natura. Veneravano la foresta e gli alberi monumentali. Questo ha fatto si che in zona ci sia ancora foresta primaria. E di fatto alcune razze di uccelli prima diffuse sono rimaste solo ed esclusivamente qui, e in effetti la foresta e' estremamente rigogliosa. Pare che i vecchi del luogo uscivano in caso di tempeste o terremoti a calmare gli elementi naturali. Pregavano individualmente e non c'era una gerarchia religiosa, ma i vecchi acquisivano uno status di saggi. Interpretavano in futuro squartando pollame e guardando la posizione delle interiora. Durante i funerali si sacrificava un bufalo, si supponeva che il bufalo traghettasse l'anima traverso il fiume che separa il mondo dei vivi da quello dei morti. Dato che si supponeva che tutto il necessario nell'aldila' doveva essere con il defunto, con esso veniva seppellito tutto il necessario per la vita nell'oltretomba. Ad oggi solo 2 famiglie si rifutano di abbracciare il cristianesimo, gli altri sono diventati cattolici/protestanti/battisti. L'etnia prevalente in citta' e' quella nepalese. Queste genti sono arrivate qui come manovalanza durante la costruzione della strada verso kohima e si sono stanziati qui. Sono orgogliosi di spirito e in effetti hanno difeso la citta' con ogni mezzo. Kohima e' stata l'ultimo villaggio a resistere alla avanzata verso est degli inglesi. In citta' c'e' anche un minuscolo forte da cui si hanno belle vedute sulla zona circostante. Oltre al forte segnalo i punti di riunione con la caratteristica forma tonda, donne che lavorano per la costruzione delle case(vista anche altrove), ragazzi che giocano a pallone in una minuscola piazzetta, e piante di canapa che crescono spontanee in varie parti del minuscolo paese. Dalla strada che fa il giro del paese il panorama e' veramente mozzafiato. Alte montagne salgono verticali intorno alla valle terrazzata per poterne coltivare i versanti. Parte dei terrazzamenti sono coltivati a risaie riflettono la luce che arriva dal cielo. Trovo da dormire a 500 rupie, il posto e' bello e ho ancora parte del cibo, ma , potendo, tornerei a kohima. La cosa non pare facile, alcuni data l'ora, mi dicono proprio impossibile. La miafortuna sara' un tassista in arrivo dalla citta'. Abita a Kohima, ma dato che il taxi e' a noleggio per lui e' piu' conveniente andare in citta' con un solo pagante e lasciare il taxi piuttosto che pagarne il noleggio per la notte. Chiama un amico per assicurarsi il passaggio al ritorno, passiamo da casa dove la giovane moglie lo cazzia perche' pensava avesse gia' finito di lavorare e scendiamo a valle. Mi dice che e' orfano da poco e che la moglie e' incinta, ma che con il taxi riesce a sbarcare il lunario. Arrivo in citta', e passo dal busjoy. Li' trovo gli amici informatici e mi dicono che mi sono perso il meglio e che domani uno di loro mi porta in un villaggio ben piu' interessante di Khonoma. Abbiamo delle interessanti conversazioni su ruolo delle multinazionali e interessi delle stesse in Europa ed India. Il busjoy chiude e andiamo in un altro posto dove (ovviamente sottobanco) si vendono alcoholici. E' una baracca di legno che da sulla strada, in teoria dovrebbe essere chiuso, ma mi dicono che se non facciamo chiasso nessuno verra' a cercarci. In effetti stiamo li' ancora un po' e nessuno viene a bussare alla porta per multarci. I ragazzi bevono whisky misto acqua, io birra. Torno in ostello che e' parecchio buio. Appena entro trovo il ragazzo israeliano incontrato a imphal, stara' qualche giorno a kohima.

26 aprile central GH kohima

sveglia alle 5.30. Mi alzo alle 8. La colazione tanto sventolata la sera prima e' scarsissima. The e pane sul pane c'e' una scarsissima striscia unticcia, non riesco manco a capire se e' dolce o salata. Mi faccio dare indicazioni su dove prendere il sentiero che va alla cima puleibatse, visibile dalla citta', e poi vado a trovare gli amici, abbiamo appuntamento al bar. Vado al bar e vedo gente che beve pesante alle 8 1/2 (tipo rum o whisky con acqua). Chiedo ad un ragazzo e mi dice che alcuni (nepalesi, a vedersi) puliscono le strade e hanno finito di lavorare, lui, invece, sta per andare in ufficio (e si e' appena bevuto un rum). Un'altro mi dice che deve prendere un mezzo e si fa un rum per farsi passare il viaggio (alle 8 1/2 del mattino). Arriva il mio amico e con lui andiamo nel suo ufficio. Li' scarico la guida LP india che mi sara' utile nei giorni a seguire. Da li' prendo un taxi collettivo per science college, da dove parte il sentiero per la vetta. Da li' un signore mi mostra la strada e mi accompagna un pezzo. Poi proseguo solo. Un ragazzo insisteva perche' prendessi liquidi da bere, ma li lascio a meta' strada, per non portare con me il peso. La porta di entrata del parco, con relativo messaggio di benvenuto, e' semicrollata. Il parco e' interessante con una bella foresta, belle vedute e una area pic nic. Ci sono anche le trappole per i bufali di montagna (ma vedo solo le trappole). Durante la gita in montagna ho contatto con giovani di 2 tipi : prima studenti, sportivi e salutisti con un sacco di cibo ( che mi hanno offerto a profusione ), poi invece motorizzati e amanti dello sballo : erano li a " guardare il panorama " e bere. I primi li ho incontrati vicino al sentiero che porta alla vetta. In cima c'e' una croce, un riparo e una lastra con la leggenda legata al luogo.Erano una ventina. Speravo in un passaggio al ritorno, ma poi sono sceso a piedi. Durante la discesa incontro il secondo gruppo; questi erano dei tipici tamarri di sobborgo ( dove mi hanno portato) moto appariscenti (da 150cc) , acconciature appariscenti, giacche di pelle e orecchini a profusione. Fondamentalmente erano li' a bere, in quanto troppo giovani (inoltre essendo dry state non si puo' bere se non nei bar). Tornati in citta' mi hanno portato a vedere la loro zona, un carro armato(accessibile) e un aereo da guerra(dalla strada). Avevano un che di gradasso, ma mi stavano simpatici. Notto che su una moto c'e' un adesivo con una svastica, ma non indago oltre. In vari negozi ci sono adesivi con svastiche e simili. Quando ci salutiamo, mi regalano pure una canna. In citta', oltre al cimitero di guerra, una statua che ricordava come i militari del nagaland prestassero aiuto ai profughi d'oltre confine in fuga dai giapponesi. Vedro' statue simili anche in altre citta'. Dopo la impegnativa passeggiata mi sono pure concesso il lusso di una doccia calda. Un secchio di acqua calda (20 rupie) mi viene portato dal proprietario. La sera passo un po' di tempo sul tetto a guardare il panorama notturno. La vista sulla valle e' bella, non mozzafiato, ma una bella vista.

25 aprile shiru Lily hotel imphal

Sveglia alle 6.30. Voglio entrare a palazzo reale, ma so che apre alle 9 e per le 10.30 non riuscirei ad essere alla fermata. Il forte e' chiuso dal fiume sul lato est e da un fossato sugli altri lati. Scopro che la porta ovest e' permanentemente chiusa. Si entra dal lato sud (piu' lontano dalla fermata). Per arrivarci passo davanti al memoriale di nupee lal. Io penso sia una persona. Nel santuario c'e' una rappresentazione di militari armati e donne in atto di supplica. Nupee lal e' un toponimo. Gli inglesi uccidono un gran numero di donne che si opponevano agli inglesi una volta che gli uomini erano stati sopraffatti. I militari del lato sud non sono granche' accomodanti e decido di utilizzare io mio tempo per andare in imphal est, oltre il fiume. Visito un piccolo mercato Li' vicino, in mezzo ad una rotonda, l'ultimo pascha' che si e' efficacemente opposto agli inglesi. Ha avuto successo nella battaglia di Thangal, tanto che viene ricordato come generale Thangal. Li' vicino c'e' anche un piccolo mausoleo dove riposa il corpo. In citta' c'e' anche la statua dell'ultimo maraja di imphal, maraja naransing. Poco oltre un tempio che celebra una funzione con rito locale. Il tempio di chiama shri govindaje mandir. E' un bel tempio bianco con doppia cupola dorata; sotto al portico, sopra un pavimento di marmo bianco, ci sono 3 porte e in edifici vicini anche delle basse torri con campane. Il rito viene officiato in questo modo. Un sacerdote soffia in 2 conchiglie e fa un verso tipo elefante. Le porte vengono aperte una alla volta e ogni volta che una delle porte si apre i fedeli si pongono di fronte tra loro lungo un immaginario corridoio che parte di fronte ad essa. a lato un altro officiante , con ritmo cadenzato suona una campana. Esco abbastanza di fretta e raggiungo l'hotel. Faccio una rapidissima doccia e con Claudio raggiungiamo la fermata. Partiremo ben oltre le 11 e 30. In manipur il paesaggio e' abbastanza pianeggiante per un' ora circa poi si comincia a salire. Ci fermiamo per la toilette in un cesso splendido. Su crinale scosceso 4 pali piantati e un piano con adeguata apertura. Attaccati ad un filo che faceva il giro dei 4 pali, dei teli garantiscono la privacy dell' utente. Le viste sono piu' ampie. Le strade in nagaland sono messe abbastanza male e percorse da portatori che caricano su schiena e fronte ceste piene di verdure. L' aria si fa parecchio piu' fresca. Il nostro autista ingaggia spesso battaglie con gli altri autobus. E ne esce vincitore,spesso. Scarica me e gli altri passeggeri vicino ad un incrocio. Speravo di bere una birra con Claudio per festeggiare il 25 aprile,ma non avremo il tempo. Arrivato li' giro 4 alberghi. E finisco in una guesthouse gestita da un ragazzo dai tratti orientali abbastanza insistente. La vista e' bella, ma mi incalza per sapere quanti giorni mi fermo. Esco cercando una birra, ma il nagaland e' un cosiddetto dry state e la birra si trova di contrabbando ed e' parecchio cara. Mi fermano 2 ragazzi del luogo. Gli chiedo riguardo la birra locale e mi portano in un postaccio, si definiscono busjoy. i ragazzi mi hanno anche offerto della birra di riso fermentato. ce ne sono di tre tipi: 1- khe - alcohol poco meno si 5' . si ottiene semplicemente aggiungendo facendo fermentare il riso e poi aggiungendo acqua. 2- zutho - alcohol 3' o poco meno- si ottiene aggiungendo acqua a tsuthe 3- tsuthe - gradazione alcoholica indefinita. Si ottiene con un procedimento complesso che mi faro' rispiegare. servono diversi giorni per ottenerlo e si usa come materia prima un riso glutinoso piu' caro di quello che serve per fare il khe esiste anche un distillato che si ottiene tilizzando gli scarti di lavorazione (il riso fermentato). E' tipo vodka. io ho provato khe(asprignolo e non eccessivamente denso pare latte allungato, o acqua torbida) e zutho (dolciastro, bianco e parecchio denso sa di riso). Mi dicono che i naga (da cui naga land) sono una etnia cinese scappata dai lavori forzati ai tempi della costruzione della grande muraglia cinese. Una parte in thailandia, una parte in birmania e una parte in questa parte di india. Hanno occhi a mandorla, naso schiacciato e lineamenti tipo mongoli. Mangiano solo 2 volte al giorno circa alle 10 e alle 18/18.30 e fanno pasti molto abbondanti. Si sono portati dietro anche la gastronomia e in un ristorante dove mi portano il piatto piu' caro e' quello con la carne di cane. Io mangio prima a carne di maiale, immagino che al prossimo pasto riusciro' a mangiare cane. Vado a dormire.

venerdì, maggio 13

24 aprile shiru lily hotel imphal

La mattina mi sveglio e vado a sistemare il telefono. Piovera a tratti tutto il giorno. Quando si mette piove di brutto, Ma di brutto brutto. La sequenza e' questa, il cielo si fa scuro. Piove per finta 10 minuti e vedi tutti che si riparano. Fa un paio di tuoni mooolto forti. Poi butta un sacco, ma veramente un sacco d'acqua per poco meno di un'ora. Durante questo periodo ci sono lampi estesi nel cielo, la notte si illumina, letteralmente. La citta' e' abbastanza grande, tipo 200.000 persone. Andiamo a cercare un autobus per il giorno dopo. Pare che tutti vendano lo stesso autobus (che parte alle 10.30), ma sono parecchi banchetti. Prendiamo dei biglietti per domani mattina. Di separeremo, lui si spara 17 ore di autobus.io dopo le mie 4 scendo a Kohima, stato nagaland. Mangiamo una abbondante porzione di riso in un piccolo ristorante vicino alla stazione. Una ragazza e' molto gentile, ma le altre sono decisamente imbronciate. Usciamo e incrociamo un viso pallido. E' un ragazzo israeliano e sta viaggiando nel nord-est dell'India. La mattina avevo chiesto di una libreria e mi avevano detto che nel pomeriggio. Ci andiamo, ma la selezione di libri non fa per me. Trovo una guida minuscola dopo aver girato varie librerie. La trovo in una piccola libreria gestita da una signora che parla pochissimo inglese . Spero di trovare qualcosa di più nelle librerie di kohima (sarà anche lunedì, e saranno tutte aperte). In questa città , che ha una posizione strategica, c'è un forte del 1800 e dato che durante la II guerra mondiale se le sono date di santa ragione c'e un cimitero di guerra inglese, uno giapponese e uno indiano. Il museo locale oggi era aperto, ma davo per scontato che fosse chiuso e mi mangio le mani. Altra cosa interessante originaria di questa citta' è il teatro locale. C'è una tradizione di ballo (di persone) e una di marionette. Tornando verso casa notiamo un palco e ero' non riusciamo a capire per cosa sia. Un negoziante in zona ci dice che alle 21 suonano, ma alle 21 piovera' fragorosamente. Ordino una zuppa vegetale, la chiedo senza piccante, e arriva strapiena di pepe. La rimando indietro e ne arriva un'altra, stavolta apprezzabile. Chiacchieriamo con claudio un po' e poi andiamo a letto.

23 aprile power GH tamu

sveglia alle 9 e con claudio verifichiamo che piove, sara' la prima scarica di una lunga serie. Aspettiamo che passi e intanto faccio una doccia. I ragazzi dell'ostello ci salutano con tutti i crismi. e con un tuc tuc che va al paese vicino e intorno alle 10 arriviamo alla frontiera. Alla frontiera c'e' una atmosfera rilassata. Dalla parte birmana la frntiera e' in un edificio basso, bianco, con dentro lunghi tavoli. Alle pareti mappe e scritte riportanti il tollerante e accogliente spirito nazionale. Controllano i nostri permessi e riconosco il foglio che ho consegnato a yangoon. Pago i 6$ per i 2 giorni di ritardo e usciamo dalla porta posteriore. Non incontriamo cancelli. Perfino il ragazzo col fucile all frontiera non pare incazzato (alle frontiere normalmente sono tutti incazzati, ufficiali e militari). Passiamo un ponte che pare stia per cadere su quello che pare un autentico rigagnolo. Camminiamo per poco meno di 300 mt. In questo tratto notiamo che qualcuno vive in questa zona di confine, tra le 2 frontiere. Poi arriviamo ad una postazione improvvisata. Sono militari indiani in una tenda esagonale. Sono armati, ma molto accomodanti. Ci fanno sedere e addrittura ci offrono un te' e delle verdure fritte. Non timbrano nulla, la stazione di polizia e' piu' avanti. La strada procede in leggera salita e ai lati della strada si nota un consistente agglomerato urbano. Al lato della strada e' un susseguirsi di negozi, ordinari, pare non abbiano nulla di particolare. Noi siamo abbastanza sorpresi e confusi: siamo in india? siamo in Birmania? si compra in kyat o in rupie? e poi, con che lingua parlano? Questa fase interrogativa si interrompe quando un ragazzo (poliziotto in borghese, a vedere le scarpe ) ci indica la stazione di polizia li' vicino. Entriamo, in un ufficio ci indicano un gazebo in cemento, legno e paglia e ci dicono di aspettare. Situazione ancora piu' tranquilla che in birmania. Siamo entrambi abbastanza sorpresi, ma saremo sbalorditi quando fanno compilare a noi i documenti!! L' addetto, arrivato apposta coi registri (lo abbiamo visto andare via con la borsa), ci fa compilare dei documenti, li controlla, timbra il passaporto e se ne va. niente sbarre, niente muri, niente filo spinato, siamo sempre piu' sorpresi. Troviamo il minibus per Imphal. Sono dei piccoli minivan a 8 posti. Prima di partire arriva una violenta scarica di pioggia e grandine, i grani sono grossi e fanno parecchio umore contro le lamiere. Partiamo e la strada si fa ripida. I camion che troviamo sulla strada sono spesso super carichi. Cio' che ci stupisce sono i ponti. Paiono essere fatiscenti, ma di fatto tutti questi camion stracarichi ci passano sopra. La filosofia del camionista indiano in salita e' semplice: lui schiaccia a tavoletta finche' la pendenza non fa praticamente fermare il camion. A quel punto rimettono la prima, se non la ridotta. Le vallate e i versanti sono coperti da una lussurreggiante vegetazione. Salendo ci sono parecchi posti di blocco e sulle fiancate delle postazioni militari campeggia la scritta "amici delle genti delle colline". Arrivati in cima inizia a piovere un sacco, e poi inizia a grandinare. Il pilota a ha a disposizione un piccolo tergicristallo ed e. Costretto a fermarsi varie volte. In particolare una di queste prende paura e si mette la testa fra le mani. Arrivano grossi pezzi di grandine e l'acqua, che arriva sferzando l'abitacolo, filtra dalle fessure e dalle guarnizioni. Vicino al piccolo furgone una gallina gira cercando riparo. Claudio dice di aver visto cadere un piccolo albero. Riprendiamo il viaggio tra vallate lussurreggianti e qualche posto di blocco. Quando a parte montuosa lascia spazio ad un altipiano notiamo un numero spropositato di militari. Ce ne sara' uno ogni 30 metri, e molti sono armati e con l'arma in mano. La scena ha del ridicolo. Chiediamo se e' normale e ci dicono di si'. Siamo sbalorditi e anche sicuri che non puo' essere normale. Arriviamo in una citta' assolutamente deserta e dove da dormire ci costa un po' di tempo ed energie. Un tizio, dai tratti cinesi, ci ferma per strada e ci chiede quanto paghiamo, Dopo che glielo diciamo ci dice che e' amico dell'albergatore e ci fa abbassare il prezzo. Facciano un giro in citta', passiamo per il mercato delle donne e proseguiamo. Troviamo una zona commerciale un po' piu' viva, mi faccio la tessera telefonica e mangiamo in una piccola locanda. Mangiamo dal e altre verdure accompagnate da ciapati spendendo una sciocchezza. Tornando da li', ci fermiamo al primo piano del mercato ad aspettare che smetta di piovere, notiamo come le signore, senza sconvolgersi granche' , si preparano alla pioggia. Si mettono una plastica addosso e aspettano la pioggia. Ha piovuto a tratti tutto il giorno e piovera' gran parte della notte. Fulmini ramificati illuminano il cielo. I tuoni sono molto forti.

22 aprile power GH tamu

sveglia sul presto, e dato che la tosse mi infastidiva a letto faccio il giro di Tamu. Tamu non e' proprio sul confine, la dogana non e' nella citta'. Non ha proprio l'aria di una citta' di confine. E il motivo , mi diranno dall'altra parte un po piu' a nord' e' che di qua e di la sono le stesse genti. Il confine e' stato disegnato dagli inglesi seguendo un comodo riferimento come il fiume , E' un posto tranquillo. Il mercato e' abbastanza grande e per quel che ho visto fuori pure carino, in legno. Oggi pero' e' chiuso, e' luna piena e ci sono solo gli esterni, venuti dai villaggi. Sono donne, con varie tipologie di prodotti, fondamentalmente vegetali o derivati semplici degli stessi. Compro dei limoni, voglio berne il succo. Mi sono raffreddato, accidenti!! Il primo farmacista interpellato, con fare sicuro mi propone uno sciroppo. Io proseguo il mio giro. Faccio il giro esterno del mercato, la strada e' sterrata, finisce e seguendo il percorso ben calpestato si prosegue sul un bordo di canale che finisce in un cantiere. oltrepasso il cantiere e arrivo sulla strada. Un altro farmacista mi da 4 caramelle blu (principio attivo 4%) e qualche halls mentholiptus. Per ora pastiglie per la gola, se stasera non migliora vado di sciroppo. Torno in hotel, chiedo un coltello per tagliare i limoni . Il ragazzetto si presenta con un coltello tipo roncola lama 25x8cm, pesante e assai poco maneggevole. Li taglio e sono praticamente tutto buccia!la parte spremibile e' minuscola! mi mangio anche la parte bianca, . chiedo se hanno dello zucchero e loro lo vanno a comprare al volo! Mi rimetto a letto e dopo un po' arriva claudio. Andiamo sulla torre che avevo notato stamattina. e' nei pressi di un monastero buddista. Ci si sale , a piedi nudi, con stretta scala che gira intorno, piastrellata e a tratti assolata. Alla vista la zona e' verdeggiante , piana per un bel tratto , con bassi rilievi ,tamu ha varie strade sterrate e case di legno, e anche un sacco di chiese. Spiccano le croci tra gli alberi. Con claudio stiamo li un po a parlare poi ndiamo a riposare. Io ci riesco poco, a letto la tosse a tratti mi attanaglia. Fiducioso nella Chimica vado e compro dello sciroppo. La tosse un po si placa. compero delle verdure fritte e piu' tardi beviamo una birra in un beer stacion.Dei ragazzini si avvicinano, sono piu' scuri degli altri, hanno tratti differenti dai locali. Sono in 2, uno di loro parla bene inglese e mi dice che la etnia gorcka e' composta fondamentalmente dagli eredi dei militari nepalesi, che hanno lottato contro i giapponesi e contro gli inglesi. Sono orgogliosi di definirsi gorcka e non vogliono tornare in nepal. Insiste per offrirci da bere. dividiamo un bicchiere io e claudio, poi andiamo a dormire

21 aprile kow KO GH kalewa

Sveglia alle 7 con mal di gola importante Inizio ad essere preoccupato e valutare di pendere dello sciroppo o degli antibiotici. Lavo e vado a fare un paio di foto al fiume. La situazione e' estremamente tranquilla. Il fiume riflette ancora parte dei chiarori mattutini mentre scorre, lento, verso sud. Esco a cercare informazioni sul mezzo di trasporto per tamu. Gia' il giorno prima avevo avuto qualche informazione ma vorrei comperare il biglietto per non sedere sul fondo metallico del mezzo. Alla fermata, con parecchia fatica capisco che una signora che sta li' prendera' il mio stesso mezzo. E' una signora dui 50/60 dai denti rossi per il betel. Le donne che usano betel sono molte meno degli uomini, ed e' parecchio piu' facile vederne a nord o nell'india del nord-est piuttosto che a sud di Mandalay. Il ragazzo che lavora sul furgone per tamu ha un motorino e insiste per portarmi in giro, anche se io vorrei esplorare da solo il piccolo centro abitato. Di fatto pare siano sono un paio di strade e il mercato. Nella speranza che conceda privacy mi faccio indicare un posto dove mangiare. Mi indica un posto dove fanno dei noodles, per la prima volta me li servono asciutti, con verdure, carne e una polvere marroncina che non capisco cosa sia, e con un brodo di pollo molto spesso servito a parte. Tutto sommato e' buono ed evito di mangiare fritture a prima mattina. Poi mi infilo nel mercato. Il mercato mi piace molto. Ci sono parecchie merci ormai note e parecchie di cui non conosco uso o sapori. Compero del tanaka, inizialmente ne prendo un tronchetto (la tizia mi fa vedere come utilizzarlo), poi lo restituisco e ne compero in formato tipo saponetta. Compero un po' di te verde :noto che nei banchetti se ne vendono anche sacchetti di foglie fermentate; ne ho viste mangiare da piu' persone qui al mercato. Le provo. Il sapore e' amaro in prima battuta e poi aspro, sono entrambi sapori molto forti. Ci sono parecchie belle ragazze che vendono al mercato. Una in particolare mi colpisce e le chiedo di fare una foto. Dai banchetti vicini le colleghe le fanno festa, dato che le ho fatto un complimento. Anche lei sta mangiando foglie di te verde(con del peperoncino, sembra). Proseguo il mio giro e trovo una cesta con delle palle grosse poco piu' che delle palle da ping pong, dal colore marrone scuro e dal profumo simile al caffe'. La signora mi ripete sweet, sweet, vedendomi incuriosito me ne regala 2. Io intendo che e' un dolcetto, ma poi realizzzo che e' zucchero di canna grezzo. Esco e faccio una ulteriore passeggiata guardandomi le case di legno. I versanti sono scoscesi e alcune di queste case hanno un sistema di pali sotto il pavimento per ottenere un piano di calpestio orizzontale, magari a 5 o 6 metri dal suolo nel punto a questo piu' lontano. Uscito dal mercato bevo una birra e poi torno in guesthouse. Fa veramente molto caldo. Il recaptionist dorme, la camera e' aperta e allora mi ributto sul letto. Prima pero' vado in bagno. Sul muro c'e' uno scarafaggio di quelli arancioni(la classica cucaracha) bella grossa , sta rosicchiando una mosca o simili. Entro vado in bagno e quella non mi calcola minimamente. Fa molto caldo e da ieri alle 23 non c'e' ancora corrente (alle 14.30). Quando esco trovo il ragazzo del motorino e mi porta in un posto panoramico, proprio a pochi passi da dove ci incontriamo, da li' si vede bene il ponte in costruzione per la autostrada del sud asia. Andiamo al bar li' a fianco beviamo un caffe' con latte. C'e' una ragazza che scherza con il mio amico, li ho visti parlare un paio di volte. Lei e' magra, ha tratti orientali, seppur con il volto non tondo e porta un vestito rosso. Mi dicono di prepararmi e vado in ostello a prendere il bagaglio. Sono stato molto bene a kalewa. Il fondo del camion sul cui retro viaggiamo è pieno di sacchi di riso. Io sono sulla panca laterale ,in legno. A fianco a me sulla panca c'e' la signora vista stamattina, dall'altra parte una signora con la figlia, e in mezzo davanti a me una giovane ragazza con il bambino. E' proprio bella e si e' seduta in posizione panoramica, ha di fronte a se' la strada lasciata alle spalle dal furgone. Sotto di se' ha un sacco di riso e non il legno. Lasciamo Kalewa lungo un viale alberato. Poco dopo essere usciti dal paese ci fermamo vicino ad una fonte di acqua oligominerale. Pare proprio ferrarelle. Ci si ferma il furgone per lavare il motore e tuttine bevono e mi invitano a fare lo stesso. Mentre siamo li' arriva un giovane padre con una bambina. Fanno la doccia e poi se ne vanno. L'acqua e' fresca e la bambina ha dei sussulti quando il padre gliela versa addosso. La strada tra salewa e kalaymyo è molto bella. Una gola dai versanti scoscesi ed alti. Durante la stagione delle piogge il livello del fiume sale di diversi metri e la strada che abbiamo percorso oggi finisce sott'acqua . Ho visto dei lavori di sbancamento delle rive, immagino stiano allargando il letto del fiume (dove c'è terra) per far si che il livello del fiume salga di meno e la strada resti carrozzabile. Dopo qualche ora il viaggio inizia a farsi pesantuccio, si dice che la capra sopra la panca stia bene,mentre sotto la panca crepi, posso affermare che la gallina non ha questo problema. O almeno , questa che stiamo trasportando, per ora, regge. Il suo trasportino e' in bambu' intrecciato. Invece, a proposito di capre, in una area di servizio, dove ci siamo fermati per mangiare, ce ne era un furgone pieno e belavano ininterrottamente. Bambini piccoli da soli, e molto piccoli in braccio ai genitori stavano li' vicino. Quando mi sono avvicinato io, mi sa che mi hanno visto un tizio strano' e si sono ammutolite!! Un po' come i bambini, alcuni mi vedono in strada e si pietrificano. La strada ha delle alture a est. Il confin con l'india corre a fianco della strada ad ovest, anche li' si vede qualche increspatura del terreno, ma poca cosa, immaginavo che una catena montuosa fosse il confine tra india e Birmania, ma non e' cosi'; e' un fiume, anzi direi piu' un fiumiciattolo. Su questa strada ci sono un sacco di ponti. Fondamentalmente sono di 2 tipi: struttura e piano in ferro ( fanno un tremendo baccano ,ma ci si ferma prima e dopo, sopra basta andare piano) e struttura in ferro e piano in legno incatramato ( si sale e scende molto molto lentamente e su di esso il mezzo si muove ancor più lentamente). A fianco di ogni ponte c'e' una strada che lo evita passando per il letto dei fiumi, secchi durante questa stagione. ci siamo fermati a consegnare la gallina appena prima che facesse buio. arriviamo all'fficio Immigrazione che e' buio pesto. Io sono il numero 65 del registro, mensile, suppongo. Si fa fresco e il mio culo si fa sempre piu' liscio. Tra ponti e buche le sollecitazioni sono parecchie. Cio' nonostante i locali si addormentano uno dopo l'altro. Si addormenta anche la bambina con un vestito verde che avevo di fronte. mi guardava incuriosita, le sorridevo e lei rispondeva al mio sorriso. Questa era tutta la comunicazione, ma in questo modo ci si teneva un po' compagnia. Le presto la sacca col lenzuolo, si stende sui sacchi, se la mette sotto la testa e si addormenta. Arrivati a tamu ci sono varie fermate per lasciare i bagagli. In particolare l'ultima prima di lasciare me. Una signora parecchio anziana con un consistente numero di sacchi e taniche. Il guidatore e il vice la aiutano financo a scendere, ma sono molto stanchi e si vede. Portano in casa della signora tutto (sacchi di riso,taniche,carbone) e poi portano me alla guesthouse. Arrivo talmente stanco che fatico a parlare con il proprietario che mi ha accolto con tutti i crismi. Il ragazzetto e' molto attivo in questo senso, avra' 14 anni e forse e' leggermente strabico, le orecchie a sventola le aveva di sicuro. Parla un po' di inglese. La tosse non mi da gran tregua e il proprietario mi regala una bottiglietta con un po' di succo di arancia. Si offrono anche di portarmi a mangiare, ma appena usciti si mette a piovere e quindi torniamo indietro. vado a dormire.