sabato, dicembre 28

Ucraina 19




18/10 casa di Marta, Milano
 Sveglia antelucana per il bus.  Si va  in ucraina! L'idea di arrivare prima alla fermata premia. Il bus notturno è in anticipo. Lo chiamo con un fischio e fortunatamente si ferma.  2 fermate dopo l'autista scende e si attacca al telefono, ci resta 5 minuti e poi si riparte.  Quando arrivo in anticipo in aeroporto il volo parte in ritardo. Il volo è gradevole, all’attivo sorvoliamo una zona di foreste. Le foglie stanno cambiando colore e in effetti ci sono dei bei colori.  
Una volta atterrato prendo il bus per l’ostello. La macchina timbrabiglietti è totalmente analogica, un pistoncino sfonda il biglietto. Periferia con palazzoni, ma non sgarrupati (strada per l'aeroporto). Le foglie ,colorate dall’autunno,  cadono in abbondanza. L’ autista del bus passa col rosso con naturalezza. Non lo vedo, ma per me fischietta pure. Il cirillico dà soddisfazione. Non si capisce una fava
Alle 11 ssono in ostello. Hanno anche la 2' notte per cui a pomeriggio potrei fare un pisolo. Vicino all’ostello ci sono tanti chioschetti che fanno caffè da uno di questi  per colazione ho mangiato una sorta di wafer morbido al caramello. E’ alto circa 4 cm e ci sono un 15ina di strati. Sono uscito a cercare un cambiavalute. Speravo in una offerta di un cambiavalute in nero (oltre ad un macinapepe a manovella), e sono andato al mercato. Lo cercherò nei prossimi giorni.
 Non ho avuto gran successo nemmeno quando cercavo cibo: sono entrato in più di un posto e non mi hanno filato di striscio. Inoltre quelli che a prima vista dall'insegna secondo me vendono cibo , poi in verità vendono scarpe o abiti.Alla fine ho mangiato in un posto vicino al mercato. Pesce di fiume fritto , patatine e insalate sotto aceto.  Nella friggitoria tutti pasteggiano a vodka. C'erano 2 tavoli con ragazze e un’altro con 2 signori.  Le ragazze si sono seccate una bottiglia da 75 e ne hanno aperta una subito dopo, gli altri tavoli parevano meno sul pezzo: bottiglie da 1/2 litro e non le hanno finite.
In ogni caso…esperienza da dimenticare!
Ho preso una aranciata subito dopo. Non so in cosa fosse fritto quel pesce, ma di sicuro non era olio.
In un piccolo laboratorio del centro ho visto un orologiaio al lavoro con il monocolo, non mi era ancora capitato.
Il personaggio del giorno per ora (e mi sa che lo resterà) è una ragazza in pattini con ali da angelo e scollatura vertiginosa che va in giro con delle strisce di cuoio in mano. Le usa per frustare i turisti e poi farsi dare del denaro. Non so se si vede nella foto (che posterò, prima o poi), quello che pende dalla mano sono le strisce di cuoio. Si è avvicinata a me e mi ha chiesto una foto. Poi quando mi ha chiesto del denaro le ho detto che avrebbe dovuto darlo lei a me, dato che la foto me la ha chiesta lei. È giovane e ride facilmente, di fatto non ha insistito ed è andata a frustare qualcun altro. La vedrò anche nei giorni successivi girare con i suoi pattini, le grandi ali bianche e lo scudiscio nero.
Ci sono molti edifici dal sapore centroeuropeo, si vede che qui ci sono stati a lungo gli austriaci
A prima vista la  città è pulita, non vedo a terra cartacce, né mozziconi (sono in centro, magari dopo faccio un giro in periferia e faccio un confronto).
Ho fatto pace col cibo in un self service. Qui ho visto una scena che mi ha fatto sorridere  :2 bambini di forse 5 anni che avevano la testa nel frigo dei dolci, la testa entrava sempre di più, finché uno dei 2 ci ha messo il dito e poi se lo è leccato, subito imitato dal "collega".
La morale è: sempre guardare bene il dolcetto esposto attaccabile dai bambini.
La sera esco. Bel centro storico. illuminato bene, ma non benissimo (gli edifici da illuminare sarebbero di più ). Strade acciottolate. Vivace la notte con vari gruppetti che suonano agli angoli delle strade (usano la cassa flamenca come percussione). Ho visto anche un gruppetto di b-boys che faceva breakdance.
Cena in buon ristorante. Zuppa di funghi, coniglio alla panna acida e verze ai funghi. Tutto buono. La ricerca del locale con musica rock non ha avuto esito, ma ho fatto una bella passeggiata. Tanti negozi aperti h24 propongono un sacco di alcohol. Gran senso di sicurezza. Dal parco vicino all'ostello universitari cantano.

19 ottobre ’19 park plus hostel, Lviv
Sveglia alle 10:30. Il tour guidato della città è alle 11:00. Passo da un mercatino visto il giorno prima e poi punto verso il centro città. La guida si chiama vittoria una ragazza di Lviv. Ci mostra alcune particolarità della storia della città. Iniziamo dalla Chiesa cattolica Romana. Come in altre città i cimiteri se erano all'interno delle mura sono stati spostati al di fuori. Qui questo passaggio è avvenuto con l’arrivo degli austriaci. Vicino alle chiese del centro sono visibili le cappelle e le lapidi delle famiglie più abbienti. Una di queste è la cosiddetta Bibbia dei poveri. Una cappella con affrescate scene dell'antico e del Nuovo Testamento. L'esterno è nero anche se inizialmente era dipinto. Ad annerirla sono stati i fumi dei vari incendi che hanno colpito il centro città. Proprio di fronte a questa c’è un piccolo gnomo di metallo. È un regalo della città di Wroclaw come segno di amicizia. Lviv ha mandato un piccolo Leone simbolo della città (ce ne sono più di 400, ci dice la guida). Tra tutti i leoni rappresentati a lviv l’unico sorridente è quello davanti alla chiesa  cattolica. Subito dopo abbiamo visto il palazzo del Municipio. Questo venne costruito dagli austriaci. Pare che quando l’imperatore d’austria visitò la città la carrozza rimase impantanata nella piazza centrale; l’Imperatore disse “bisogna intervenire” e a quel periodo risale l’acciottolato e la pavimentazione del centro (oltre al municipio).La piazza centrale, anche oggi deriva da una parola tedesca che significa “cerchio” perché descriveva la piazza del mercato come poco più di una spianata (fangosa, aggiungerei). Ci siamo fermati davanti ad alcune case di commercianti che affacciano sulla piazza. Ogni casa poteva avere solo tre finestre per non pagare imposte. Guardando le case sono evidenti quelle dei commercianti più ricchi. Mentre la guida ci illustra le case noto un cantastorie, che aiutandosi con una pecora e un cavallo di legno e paglia racconta delle storie che paiono molto divertenti. La gente segue e ride.  La sosta successiva è interessante. E’ presso la Chiesa Armena. Il livello della strada della chiesa armena è sensibilmente più basso d quello attuale. All’interno ci sono dei dipinti particolari: una ultima cena con 11 postoli e in piedi, 3 frati rappresentanti passato futuro e presente e alcuni abitanti della città all’epoca dei dipinti. Lì accanto c’è la statua  degli inventori della lampada a kerosene e la chiesa/convento dei frati dominicani (grande, con una scritta DEO davanti, quasi un inno all'uso del deodorante). Segue mercato delle pulci, quel che resta della sinagoga della città (demolita dai nazisti) e un particolare ristorante con fuso orario locale +1h24min da greenvich. Alle 12.24 passa un treno giocattolo e alle 21.24 il drfal dragone di metallo sulla facciata "sputa fuoco"(con mia delusione si tratterâ di un mortaretto). Ultima fermata davanti alla statua di von masok , scrittore di racconti a sfondo erotico che ha dato il via al masochismo. Vado poi a visitare il cimitero monumentale, appena fuori dal centro. In effetti un bel posto con statue e cappelle. Quel che più mi colpisce è il cimitero dei militari polacchi della 1' guerra mondiale. Quasi tutti morti tra i 18 e 21 anni. Ci sono anche dei militari morti in donbass negli ultimi anni. Torno a piedi in centro. Noto che l'ospedale è convenientemente situato accanto al cimitero (non ricordo medici ucraini tra i luminari e vincitori del nobel,spero di sbagliare).passo in un mercato rionale, poi 
mangio un piatto di ravioli in un posto molto semplice, con la proprietaria in ciabatte e dei quadri con vedute della lviv di fine 800. I ravioli, di carne, sono semplici, ma buoni. Tornando in centro la luce è molto gradevole. L'idillio si frantuma contro una folla inaspettata e densa in centro. Sono colpito, in ogni strada c'è un sacco di gente!! opto per una ritirata strategica e vado a dormire. Alle7 circa mi alzo e vado al ristorante. Zuppa con carne affumicata, formaggi misti e una torta di cereali con crema ai funghi: quest'ultima accompagnata da una bevanda a base di panna acida e aromi. Assisto al drago che "sputa fuoco" poi bevo un paio di bicchieri di un liquore locale alla ciliegia. Molto molto buono.
Notte poco gradevole, un giovane russava un sacco e con grande regolarità: non perdeva un colpo, nemmeno quando gli si agitava il letto: si girava e riprendeva subito. Mi addormento alle 4 circa
[20/10, 2:57 PM] radaulpa: Sveglia alle 9.30.oggi vorrei vedere il museo etnografico e spostarmi in  altra città. Colazione con spremuta e strudel di mele. Arrivo al museo la signora non dice proprio nulla:picchietta sul cartello che dice che apre alle 11 e riabbassa gli occhi. C'e' un bel sole e l'aria, carica di umidità (o forse smog), rende la atmosfera ovattata. Vado in una pasticceria: ci sono torte alte 25 cm. Io prendo dei dolci bassi.paiono  composti di frutta secca assemblata con marmellata. Seduto al sole decido la destinazione del mio spostamento, ancora incerta. Il museo ahimè è una raccolta di ceramiche e arredi. Il palazzo che lo ospita è molto bello: stanze tutte con carte da parati differenti, ampie scale di marmo e tortili in legno , vetrate colorate , lampadari sontuosi e stucchi sui soffitti; per il resto a parte delle meridiane da passeggio,un carillon lungo un metro ,strumenti musicali e sedie intagliate il resto mi è assolutamente indifferente. Segnalo che se possibile le signore al piano di sopra sono più burbere di quella all'entrata. Affogo la delusione nel cibo di una catena di self service: zuppetta, ravioli di carne con panna, una sorta di hamburger impanato con  panna acida e aromi, crepe con carne e una sorta di lasagna agli spinaci (molto) fredda. Ho anche chiesto se va mangiata così fredda e mi hanno detto sì. Confortato dal cibo (e dal tè bevuto dopo ) vado a prendere il bus. Mezzo abbastanza sgarrupato che parte semi vuoto. Fa decisamente caldo: sono in maglietta. Campagna totalmente piatta. La vista spazia a perdita d'occhio con colori tenui, di terra, erba o stoppie. Ogni tanto qualche vacca o cavallo anima la campagna. A dare colore zone di bosco latifoglie o arbusti in pieno periodo deciduo. Paesi con case basse di mattoni e alberi da frutto, imbiancati di calce alla base. Un po' sonnecchio un po' guardo fuori. La situazione cambia radicalmente a Radekhiv. Il mercato porta in dote un sacco di persone e il bus si anima; si anima anche il paesaggio: qualche saliscendi fa divertire l'occhio e la fantasia, a cercare di immaginare cosa c'è dietro all'ondulazione del terreno.
[20/10, 10:09 PM] radaulpa: Arrivato a Lutsk ho capito quel che significa accoglienza , e quanto è impattante la mancanza di strutture adeguate.
Nulla di impensabile, in realtà. Il fatto è che la città vanta un bel centro storico e un bel castello che campeggia sulla banconota da 200 (8€circa). L'arrivo in centro città non è stato niente male. Pullman 28 fino alla piazza e via pedonale verso il centro storico. Tra l'altro un gruppetto di ragazzini suonava 3 fiati + batteria in strada, decisamente un bel suono. Le mie informazioni però mi davano 2 ore per vedere il castello e sono passato oltre. Non ho nemmeno lasciato lo zaino in uno dei 2 ostelli in città, tanto ero deciso ad andare al castello. Sulla strada mi si affianca George, che mi accompagna un pezzo e mi consiglia l'ostello sofá. George è stato in Sicilia , ma non parla che 3 (1,2 e 3) parole in inglese. Comunichiamo attraverso un suo amico al telefono. Arriviamo al castello ed è chiuso. È il tramonto e mi faccio mostrare questo "ostello": l sofà hostel. Un appartamento con 1 stanza con 3 letti a castello, una minuscola sala col famoso sofà, 1 poltrona di fronte attaccata e un altro "sofà" fatto di bancali con sopra 1 copertina. La gestrice sta fissa fissa sul sofà e pare avere addosso tutti i segni di una vita difficile, oltre a parecchio tessuto adiposo. La situazione non mi piace granché: l’altro ragazzo dell’ostello ha vari tatuaggi, tra cui una tarantola sulla mano e non mi pare uno stinco di santo. Stanotte devo dormire in un letto e il treno notte per Kiev non mi pare una buona idea. Faccio check in ed esco. Faccio una lunga passeggiata lasciando il centro dietro di me: il marciapiede in asfalto sostituisce quello a mattoncini, poi le radici spaccano l'asfalto del marciapiede e ci sono alcuni tratti con ghiaietta, i palazzi alti di epoca sovietica sostituiscono i palazzi di inizio passeggiata e a quel punto maturo una certa fame. Vorrei delle verdure, ma già alle 9 non trovo cibo. La cena si risolve in un pacco di patatine, poi vado a dormire. All’interno dell’ostello dai toni mi pare di sentire chiaramente un discorso tra un figlio che cerca del denaro e la madre che non vuole darglieli. In seguito i 2 ospiti fissi (secondo me i figli della signora) si chiudono in cucina. Quando rientro in cucina George si mette in taca una minuscola pallina avvolta in celophan… tutto il mondo è paese. Vado a dormire dopo una telefonata.

21 ottobre , sofà Hostel, lutsk
Sveglia alle 9.30, nell'appartamento ci sono solo io.   Dopo un po' arriva la signora (una tipica callarona, direbbe il geometra). Lascio lo zaino in ostello (al prezzo di 20 drina) e vado all'ufficio turistico. Giornata con sole , ma con leggera foschia. Scopro che esiste un consistente museo etnografico . oggi è chiuso, giusto per gradire, ma mi danno una mappa della città. A colazione prendo dei biscotti e uno yoghurt al sapore di grano. Visito la casa di uno scultore locale. Nulla di indimenticabile, ma le sculture si ammassano nel giardino e sconfinano sui muri delle case circostanti. Proseguo lungo il piccolo torrente  verso la sinagoga (con torre). La torre di difesa è stata messa come condizione per poter costruire la sinagoga e così il regnante di turno aveva un ulteriore punto di avvistamento sul circondario. La visita prosegue con la casa dei cosacchi. È un edificio a 2 piani con un balcone in ferro battuto che affaccia sull’incrocio. Volevo fotografare 2 signori davanti alla casa (i cosacchi, appunto), ma purtroppo si sono spostati. Vedo una giovanissima maestra di asilo con classe in gita: è vestita da indiano d'America e coinvolge la piccola tribù in ululati e salti. La visita del castello si risolve in una occhiata da dentro. Le mura e le 3 torri sono molto ben conservate, per il resto la visita di galere e mura mi interessa poco. Più interessante la narrazione della riunione di teste coronate e relativi seguiti(15000 persone!!) che nel 1470 il granduca di Lituania Vautas indìce cercando di organizzare la difesa dagli ottomani. Tornando  in ostello passo dall'ufficio turistico a salutare le commesse (1 delle 2 ha occhi memorabili, direi color cervone scuro) e all'ufficio postale a comprare francobolli. Recupero lo zaino, mangio le verdurine agognate la sera prima;  ovviamente non da sole ,insieme a loro un filetto di nasello fritto su medaglione di verdure e una frittellona con dentro carne e un sacco d'olio. Finisco che respiro a fatica. Nella piazza principale (visibile dal self service)  c'e un memoriale alle vittime civili di euromaidan del 2014 e ai militari di Lutsk morti nella guerra di Crimea e in Donbass. Sbaglio bus e faccio un pezzo a piedi attraverso un parco. Il numero dei bambini mi colpisce. Il pulmino per Rivne è un autentico forno. Mai avrei pensato che il problema in ucraina ad ottobre sarebbe stato il caldo. Sto spesso in maglietta. Passiamo zone boscose, tra le foglie ce ne sono anche di rosso vermiglio. Compaiono betulle e aghifoglie (abeti rossi in particolare). Noto anche alberi con quel parassita che fa una palla all'attaccatura dei rami. La campagna è bassa e piatta.  A Rivne noto un bel laghetto in un parco. Volevo prendere il treno per arrivare a Kiev, e vedere il memoriale delle vittime di Chernobil in città, ma c'è un mezzo in partenza e l'autista (calvo col grasso che esce dalla maglietta e straborda nascondendo la cintura- candidato per il personaggio del giorno) mi pare motivato e prendo il suo mezzo. Prima vado in un bagno decisamente puzzolente ( e ho pagato per usarlo!) Si prosegue verso est. La terra torna super pianeggiante e compare,tra i cereali, qualche campo di colza. Oltre a boschetti dalle fogli colorate, completano il paesaggio in movimento qualche villaggio con case basse,  sparuti covoni di fieno e, bassi vicino all'orizzonte, il riflesso del sole sulle cupole d'orate delle chiese ortodosse locali. Sale una ragazza con dei capelli neri corvini (probabilmente tinti). Devo dire che lo stacco con la pelle e gli occhi chiari ne fanno un abbinamento molto particolare. Arrivato a Kiev provo a prenotare una camera su una barca. Chiamo, quindi, una omologa. Mi risponde un centro prenotazioni , ma la prenotazione non va in porto. Vado quindi di persona al molo 4 del quartiere di Podil. Oggi botta di lusso inaspettato:la Богдан Хмельницкий   (Bohdan Khmelʹnytskyy), una nave a pale per la navigazione estiva sul Dnepr, mette a disposizione delle camere a prezzo decisamente ragionevole. Una bella camera, devo dire, piccola, ma con bagno e finestre sul fiume. Una occasione che non mi sono fatto scappare. Il fascino del fiume ha colpito. Esco a cena nella zona a cercare un postaccio. Mi portano degli antipasti a base di lardo, rafano e peperoni. Ordino del maiale con verdure e del fegato ai funghi. Una bevanda a base di grano fermentato e 2 bicchierini di vodka. Torno in barca. Il sottopassaggio appena prima della barca è decisamente hardcore, non so mai se sperare di vederci qualcuno prima di passarci, o se essere contento di non vederci nessuno. In camera i dedico un po' a me stesso e vado a dormire.



 Sveglia alle 9:30. La mia finestra sul fiume mi mostra un sole pallido. C'è la nebbia. La doccia riversa acqua che sa di uovo probabilmente radio attiva dato che sarà del fiume. Esco alle 10:30 fa freddo e non si capisce dove è il sole. Cerco un ostello in centro, poi inizio la visita della città, inizialmente non riesco ad orientarmi con la mia casina. Mi accorgo che stavo guardando la cartina della città sbagliata. Da quel momento diventa tutto più semplice. Vedo la statua di Shevchenko la bellissima cattedrale di San Nicola e poi proseguo verso la porta ricostruita di chiese una edificio religioso dei statali. Purtroppo l'edificio dei statali non lo trovo. Vado comunque avanti e arrivo alla cattedrale di santa Anna. Questo è un centro religioso di grande importanza per gli Ucraini. Fortunatamente è scampata alle devastazione dei unite anche delle guerre. L'interno è completamente ha pescato con affreschi del XII secolo. Ci sono anche dei mosaici ci sono anche delle piccole tribù di studenti delle elementari che non fanno grande baccano Marche oh Turano stesso passaggi dedicati alla visita della Chiesa. Notevole è anche il campanile in stile cosacco barocco. A metà tra una bomboniera è una torta decorata a più strati. Esco soddisfatto dalla visita e mi dirigo al Museo della architettura locale Ucraina. Trovare il mezzo giusto mi costerà un po' di fatica e anche di frustrazione. Una signora piuttosto anziana mi aiuta ad individuare il mezzo. L'autista è burbero, ma mi conferma che sono sul mezzo giusto. Il parco-museo è decisamente grande e riuscire a capire bene in quali parti dell’ucraina si è non è sempre facile. Il mio giro prevede l’ucraina centra, poi quella dei carpazi e la zona sud occidentale, infine quella nord orientale. Tra le caratteristiche che ho potuto notare elenco: in Bucovina le case hanno tetto di paglia, nella zona dei Carpazi il tetto è in tegole di legno e nella zona della transcarpazia la base della casa (a differenza delle zone appena citate) è su base di pietra. Nella zona centrale la casa è su un terrapieno, il tetto è tendenzialmente di paglia con tetto interno basso e stufa/camino con canna fumaria al di fuori della camera con tetto basso. In viovdina la base della casa è su rocce o pilastri e sulla casa ci sono decorazioni. Nella zona nord orientale la base è sia in terra che in pietra , tetto di paglia e ci sono decorazioni. L’edificio che più mi impressiona è una chiesa in legno della transcarpazia, ha ambienti separati, ciascuno con il proprio tetto. Finisco la visita  al tramonto veramente stanchissimo. Arrivato alla fermata inizio a fare shopping. Compro da delle signore alla fermata delle noci (le vendono in bicchieri di birra- circa 200 grammi), un peperone piccante e successivamente in un mercato delle ciliegie secche. Sono molto buone e dolci. In zona vedo un kebebbaro con una fila lunga. Io sono affamato e dalla coda direi che sarà buono. In effetti è molto buono.  È molto particolare la sfoglia con cui realizza lo swarma. E’ verde. A cena mangio uno stufato di manzo in un ristorante georgiano, ma non è molto saporito.  Concludo la mia serata con un giro del centro. E’ molto illuminato.

23 ottobre , olive hostel, Kiev

Sveglia alle 9 circa. Esco e mi dirigo verso la zona del centro. Per strada mi fermo in un self service e per colazione mangio una crepe con salsa di ciliegia e un paio di ricottine affumicate. La zona con il parlamento è in una zona sopraelevata e devo fare varie rampe di scale per arrivarci. Noto molti palazzi in stile liberty e sculture in ferro attaccate ad alcune facciate. Arrivo alla zona presidenziale. E’ delimitata da cancelli aperti. Di fronte al parlamento (in stile neoclassico) c’è la cosiddetta “casa delle chimere” un edificio in stile liberty con personaggi di fantasia sulla facciata. Nel mezzo qualche tenda con dei manifestanti, non ho ben capito per cosa in particolare. Scendo verso la piazza principale. Ci sono vari palazzi di rilievo lungo la discesa. Davanti ad uno di questi c’è una signora sui 60 con un cartello. Ripete sempre la stessa frase, ma non ho modo di sapere per cosa sta manifestando. Sia nella piazza principale sia sulle strade della zona intorno ci sono dei cartelli e delle foto che ricordano e spiegano quello che è stato maiden del 2014. Proprio nella piazza principale c’è un volontario con tanto di cartellino (che mi mostra almeno 5 volte) che raccoglie fondi per i medicinali per i soldati impegnati nel Donbass, è stupito che io non sia granchè interessato; mi ripete che sono per i soldati ucraini e non russi, mi mostra il tesserino , mi ribadisce che è un volontario , ma non fa breccia.Torno al mercato per gli ultimi acquisti. Compero dei funghi e delle nocciole. Fuori dal mercato compero da una signora del rafano e della Kalina, delle bacche rosse  dal sapore molto aspro. Si mischiano al miele e si dà sapore al tè. All’entrata della metro c’è un signore affetto da nanismo che suona la fisarmonica! Suona una canzone che mi mette allegria. Gli ho dato quel che mi restava (poco, molto poco). Torno in ostello dove recupero lo zaino. Il ragazzo non mi guarda negli occhi, guarda fisso le scarpe che tengo ai piedi, per meglio portare il peso dello zaino. Solita corsa in aereoporto al cardiopalma. Arrivato lì ero in ritardo e non riuscivo a scaricare la carta d'imbarco col WI FI dell'aeroporto. Al desk me la hanno stampata e mi hanno detto " fai in fretta". e volo regolare fino a Bruxelles. A Bruxelles ho varie ore e prendo un autobus per una località vicina all’aereoporto. Mi dicono che vicini all’aereoporto c’è Vilvorde. Per me è la prima volta in Belgio. Non è male, è tutto a mattoncini. C'è una cattedrale e un castello. Pure un parco con laghetto. Mi serve una birra e un kebabbaro (o simili). Girando per il piccolo centro trovo soddisfazione. C'è anche un po' di disagio, cha fa sempre colore. Uomini attempati fuori dal lidl , con lattine di birra fumano tabacco fresco. Noto che ci sono varie barbe lunghe, e qualche uomo in jilaba. I miei contatti mi mandano la descrizione del paese da wikipedia: Comune alle porte di Bruxelles ed enclaveislamista da cui sono partiti i maggiori flussi di foreign fighters diretti dal Belgio in Siria per arruolarsi nelle file dello Stato Islamico.
Dopo il kebabbaro (con scritto evidente che non prendeva carte di credito) vado in un bar a prendere una birra. Confermo il disagio di prima.
Sono in un bar con donne attempate, sole ai tavoli, con davanti la birra.
Il barista non ha gli incisivi superiori. Torno in aereoporto e da lì volo a Milano



giovedì, agosto 22

Repubbliche baltiche 19



18 maggio Rosate

Sveglia con Marta alle 8:00 e colazione a letto. mi saluto con Cristos a Milano e vado in aeroporto. Lì ci trovo mia cugina Michela: è bendata e ha un soprabito da sposa. E’ lì con le amiche e sta andando a Siviglia per l'addio al nubilato. Grosse risate, pacche sulle spalle e poi ognuno sul suo aereo. Dormo gran parte del tempo. Quando mi sveglio  sorvoliamo ampie pianure . L'arrivo in Lituania e è reso evidente da estese foreste e vasti apprezzamenti di fiori gialli. Atterraggio non eccessivamente divertente : qualche scodata, e qualche sbandamento . In città trovo una situazione di gran festa. È il 611° anno dalla fondazione e nella notte in cui arrivo ci sono musei gratis, un festival di musica a di strada e varie iniziative,. Lascio in hotel zaino ed esco . La via principale è un grande cantiere: stanno rifacendo la pavimentazione . Nella città vecchia vedo come doveva essere rettangolari so quadrate altri mezzo ma sei lati. Gli edifici della città vecchia sono ben illuminate e ci sono ampie zone lasciate a verde e
 C'è tantissima gente e vari palchi e.. Inoltre tra gli eventi legati alla festa ci sono battaglie medievali. Quelle in cui gente con elmi e spade si fa 600/800 km per colpirsi (senza alcuna voglia di ferirsi) in abiti e con armi medioevali. Sarebbe stato come vedere i tifosi dell'inter, che per avere il biglietto della partita , dormivano in tenda sul marciapiede della banca per esserci all’apertura della vendita la  mattina; sai che è vero, ma se non lo vedi non pensi che uno lo farebbe.
Provo la birra tradizionale è poco gasata e non molto amara. Ci sono molti banchetti che la vendono.Mi colpisce un palco con dj sottofondo e 6 percussionisti che ci suonano sopra.  Non ho grande spirito. Faccio qualche giro e torno verso l’ostello. Mentre sono seduto a bere una birra passano dei ragazzi e mi chiedono se voglio sigarette o denaro (?!?) .
In ostello ho parlato con un marocchino che vive in belgio ,mauritano e con uno statunitense dell'Oregon satanista.


19 maggio monk bunk Hostel kaunas.

Mi sveglio alle 7:00 ancora vestito nel letto. Bevo, vado in bagno e torno a dormire. Alle 10:00 mi alzo esco e compro dei prodotti da forno dolci. Una sorta di stecchetta con uvette, una girella con semi di papavero, e una brioche a forma di stella con cacao. Tutte buone, specialmente quella a stella. Visito la cattedrale di Sant'Arcangelo. Non impressiona se non per la forma a croce e per i trascorsi di deposito di armi coi sovietici. Quasi tutte le chiese durante il regime sovietico hanno fatto da magazzino per questo o quel materiale. Ci sono anche due Chiese molto simili tra loro, una con guglie a punta e a fianco una con guglie cipolla. Somo vicino alla stazione dei bus. Prendo il bus per la mia destinazione. Per arrivarci devo percorrere 2 km. A lato strada una ambulante vende angurie, mirtilli e fragole: ne verrò vari durante tutta la vacanza. Il museo è molto esteso e mi mette un po' in difficoltà. Le regioni sono Lituania occidentale (zenatija) ,sud occidentale (sulvakija), orientale (dzukija) e centrale. Cerco quella settentrionale per un po'. Scopro che non esiste. Man mano che si va verso nord i solai interni alle camere sono sempre più bassi. Caratteristica delle case è che il corpo del camino si trova nella stanza da letto mentre l'apertura è in cucina. Trovo molto interessante la casa del boscaiolo. Le diciture non vanno molto oltre casa di contadino/fattore povero/benestante. Nella casa del fattore benestante c’è una piccola selezione di giochi . Uno di questi mi colpisce: girando la ruota si muovono tutti i pupazzetti, ognuno fa una cosa diversa. Ci sono anche dei mulini a venti.Mi mette un po' in confusione il fatto che questi siano orientati ad est verso la Terra e non ad ovest verso il mare. Scopro parlando con degli olandesi che alcuni mulini a vento hanno il cappello girevole e che quindi possono orientarsi a seconda della direzione del vento.
Una delle rare didascalie parla dei raccoglitori di miele.
Nel caso si trovasse un albero con una cavità utilizzata dalle api per fare il miele, segnando il tronco , l'albero diventava di proprietà di chi lo avesse segnato.
Per evitare che orsi o predatori ne rapinassero il contenuto erano disegnate 4 "gabbie" per il favo, disposte in un percorso ad U. Peccato che la strada seguiva dritta a perdita d'occhio, con tanto di erba alta che   ondeggiava al vento. La didascalia specificava che la minaccia degli orsi è terminata nel 1883, data di uccisione dell'ultimo orso lituano.
Vengo a conoscenza dell’esistenza molto dura dei rifugiati lituani in siberia. I fuoriusciti dei gulag si radunaarono vicino alla foce del fiume Neva, oltre il circolo polare artico e in delle Jurta (casupole di fango con tetto piatto di legno) passavano l’inverno in condizione di estrema promisquità. La finestra era una lastra di ghiaccio. Lì vicino c’è anche un vagone. Incontro 2 persone anziane, che potrebbero essere state tra i deportati. Il cesso del vagone era un buco nel pavimento.
Al centro del parco c’è la ricostruzione di un paesino del 1912. C’è una collezione di carrozze e una slitta, una locanda e altri edifici pubblici. Dall’ufficio postale si possono mandare cartoline scritte con pennino e affrancate con francobollo a tampone. Non la mando e un pò mi pento. Noto anche delle immagini del movimento che ha limitato il consumo dal 1830 in poi. A seguito di questo movimento la produzione di secchi di vodka in 10 anni calerà del 70%.  Il blocco della vendita di alcolici nei supermercati (alle 20 in settimana e alle 15 la domenica) immagino che derivi da questa impostazione.
Esco da un’altra uscita rispetto all’entrata risparmiando un bel pò di strada e concedendomi il lusso di una lunga passeggiata nell’ignoto. Lunga telefonata con marta e attesa del bus. Mi fa male l’interno della narice destra, ma non mi è chiaro come mai.
Tornato in città vado in un ristorante tipico, con tanto di cameriera in abito locale.
Ho chiesto lingua e zuppa di funghi.  Il pane (nero) è molto saporito , non tanto di spezie, direi di aromi di ortaggio.  La salsina che accompagna la lingua è molto particolare. C'è aceto , senape e panna acida , quest’ultima si sente parecchio.  Sono indeciso sulla 3' portata. Potrei mangiare alla festa medievale, ma non ho visto grandi cose . La zuppa di funghi sapeva molto di funghi e l'altro piatto individuato ha i funghi, ma non è memporabile, delle schiacciatine di maiale con salsa ai funghi e purè.Non ho vista la selvaggina nel menù ( forse potrei citare la cameriera).
C'e una locale nel ristorante che non vede bene e mette la testa nel menù, tipo a 3 cm dal libretto. Torno in ostello e faccio una siesta. Poi esco a guardare la città di notte. Devo dire che è ben illuminata e il fatto che ci sia meno gente facilita la visita. Il palazzo dei matrimoni, bianco domina la piazza dove i tecnici stanno smontando il palco. Altri palazzi di nota sono tra la piazza principale e il fiume.




20 maggio monk’s bunk
Sveglia alle 10.10. Il colpo di scena di oggi è che Mr (armadietto)B ha chiuso le cinghie del mio zaino nel suo armadietto e ora è in ospedale per delle visite. La giovane gestrice dice che proverà a forzare la porta. Pensavo fosse  l'occasione per vedere il giardino botanico dell'Università e fare qualche foto alla città vecchia senza palchi . La mia giornata inizia con una passeggiata sull'isola di fronte al centro storico. Ci sono varie attrezzature per fare ginnastica e devo dire che la  gente le usa. Anche oggi c’è un bel sole e fa caldo. Vedo un uccellino fare avanti indietro da un ramo. Guaardando bene vedo che porta cibo al piccolo che sta nel buco presente nel tronco. Torno in centro e un uccello quasi mi centra con le sue deiezioni! Ha fatto sciack!! Lo ho sentito distintamente!Proseguo il mio giro del centro storico. Visito un paio di chiese, vado al confluente dove c’è un altare pagano) e guardo  Alle 12 lo zaino è stato liberato e il giardino è abbastanza lontano. Decido di cambiare città e dirigermi a vilnius.
Un po' mi secca non aver preso gli autobus urbani verdi, che sono piuttosto malconci , alcuni sono stati riverniciati in maniera originale con colori vivaci
Il parco cittadino ospita parecchie croci. Leggendo scopro che era un cimitero con cattolici al centro, altri cristiani ai lati e musulmani a nord.
La giacca è rimasta a Kaunas. Valuto se e come recuperarla, era piuttosto malandata.
Tra Kaunas e Vilnius colline molto morbide e verdeggianti. La parte a bosco visibile è almeno il 40%. Ampi campi a foraggio di colore giallo intenso, erba (verde chiaro punteggiata di fiori) e un verde scuro che come colore è simile alla soia. Si passa da zone umide acquitrinose con piante secche gialle. Sparute pale eoliche completano il quadro. Lo schermo del pullman dice che fuori ci sono 26°.
Arrivo a Vilnius accolto dalla pioggia. Una volta lasciato l’ostello (abbastanza deludente) visito la zona di Uzupio, un parco (dove bevo una birra  di nascosto), la collina con le 3 croci dove (correttamente)  erano stati stati crocifissi 3 missionari, la torre ottagonale simbolo della città e il palazzo reale (100% ricostruito). Davanti alla cattedrale c’è una torre campanaria importante e una piazza molto grande, che un tempo era il porto della città. Ora è percorsa da skater e ciclisti “acrobatici” in bmx. Aspetto un pò che scenda la sera e già a vilnius colgo la lunghezza delle notti del baltico.
Tornato in ostello ho conosciuto una neozelandese Col lei e u ragazzo francese siamo usciti a  mangiare e siamo stati capaci in 3 di farci raggirare: Zuppa di carne 4.50 € e piccolo shot di amaro 5€.
Esco nuovamente dopo cena. Voglio fare un giro notturno della città e vederla illuminata. Devo dire che è ben illuminata. Termino la serata nella piazza della cattedrale

21 maggio jimmy junt hostel Vilnius

Sveglia alle 6.30!
Ne approfitto per fare un giro fotografico nella città deserta e fare la spesa al mercato. Cercavo una marmellata di mirtilli fatta in casa, la ho trovata di mele e di fragole. Fuori dal mercato c'era una vecchia che vendeva un formaggio talmente acido da lasciare frastornato dopo l’assaggio. Lo volevo! Ma lo si vende solo a pezze da 1kg o 1/2 kg e a me una quantità così non serve. Il formaggio qui si vende piatto a forma di goccia.
Torno con pane arricchito, un paio di salami , un pezzo di formaggio e uno yoghurt. L’idea è fare un pic nik a Trakias. Dopo la colazione con Florian e la ragazza neozelandese andamo alla stazione dei treni, ma poi finiamo per prendere un bus.
Sperando che la guida non fosse  aggiornata, cerchiamo il museo etnografico sull'etnia caraita. Il museo etnografico dell'etnia caraita (di base religiosa, pre-mosè) il martedì è chiuso. Nelle previsioni più rosee ed ottimistiche vorrei visitare il museo nazionale e poi andare verso ovest, dove c'è la collina delle croci.
La visita del castello non entusiasma. Ci sono interessanti informazioni, anche se il castello è ricostruito in gran parte. La forza del castello è di essere su un’isola, collegata alla terra ferma da un ponte in legno.. Si compone di 2 parti, separate da un fossato. Di originale è rimasta solo parte delle mura dei piani inferiori, turro il resto, a parte qualche frammento, è ricostruito. Probabilmente l’unica parte originale è il racconto di un commerciante fiammingo in viaggio verso mosca che nel XV secolo descrive i castelli (ce n’era uno anche sulla terraferma) e la città di trakai.
Con Florian facciamo un pic nic in una isola con vista sul castello.
Sulla via del ritorno visitiamo una chiesa russa e compriamo delle ciliegie. Prendiamo il treno al volo. Il treno è nuovo. Passiamo da Paneriai, zona di massacri di ebrei durante la II guerra mondiale. Arrivo e siesta. Mi sveglio e passeggio un pò in stato semi-confusionale per il centro di vilnius. Ne esploro una ampia parte che non avevo visitato. Volevo cercare un barbiere, ma dopo la siesta non ne ho trovati. L’appuntamento della serata è un festival folk. Tutto sommato interessante,  non è  molto adrenalinico. Sono canti. Ai partecipanti viene distribuito un libretto con i canti. Tutto a voce, non ci sono strumenti. Ai lati donne in abito tradizionale: grembiule con gonna lunga bianco ricamato in rosso e corpetto verde o scuro. Un foulard bianco o rosso completa il quadro.  Lo zoccolo duro, al centro è composto da un gruppo di uomini (con cappello in lana sagomato )che attacca, poi gli altri seguono. Dopo un pò il cameraman al centro inizia a dare segni di cedimento. A cena vado in un ristorante dove mangio orecchie di maiale affumicate e dei zeppelin fritti (dovevano essere al forno). Bevo una birra con florian prima di andare a dormire.


22 maggio  jimmy junt hostel Vilnius

Sveglia con calma. Lavo i capelli e faccio colazione in ostello. C’è una ragazza americana che non ha mai visto una caffettiera. C’è un israeliano e con lui le facciamo notare che se non sa cosa è una caffettiera è abituata a bere acqua sporca e che il caffè è ben altra cosa.
Successivamente visita dell'Università (ho anche approfittato del bagno ). C'è una chiesa con un organo veramente grande, sono stato lì ad ascoltare per un po' la musica. Ho poi fatto il giro dei 13 cortili all’interno dell’università. Mi trattengo un pò: giusto quel po' per vedermi partire davanti il treno per Trakai. 
Tronfio di ottimismo sono andato a prendere un bus che ferma a ogni occasione. Il fisico inizia a dare segni di cedimento: ho una vescichetta tra le dita dei piedi e un principio di irritazione all'inguine. Sono un po' troppo coperto,mi sa.
Il programma molto ambizioso di oggi è stato rimaneggiato. Vedo a che ora arrivo a Trakai e spero di tornare in treno.
Piccolo museo interessante,ma non imperdibile. Leggendo wikipedia sul bus ho imparato di più che non quello imparato nel museo, ma la visualità del museo aiuta a ricordare. Il copricapo tipico del sacerdote è  tondo nero con una banda bianca in cima al copricapo. Ci sono varie foto di meeting caraiti e inaugurazione delle sinagoghe. 
Nel put purri finale del museo
Uno scudo egiziano in pelle di ippopotamo
Una armatura di samurai
Un arco asiatico
E per finire
Flyssa algerina (che non so cosa sia e non ho trovato (n 21, non c'è , ho cercato per un po')
Uscito da lì ho fatto un altro gir del paese e mi sono fermato un pò nel parco cittadino. Una situazione molto rilassante. Tornato a Vilnius in pullman sono andato in un ristorante poco pretenzioso proprio di fronte al mercato. Ho mangiato una cotoletta e bevuto della birra. In maniera un po'  autoreferenziale vi informo che sono stato dal calzolaio a fare il buco alla cintura. Tornato in ostello a recuperare il bagaglio ho avuto una discussione abbastanza accesa con il ragazzo israeliano con cui avevo parlato i giorni precedenti. Lui negava il cambiamento climatico e io e un signore americano abbiamo esposto le nostre tesi e i nostri dati, ma lui nulla. Negava. Non c’è emergenza climatica.  Sul bus per Klaipeda ho dormito parecchio. Si vede campagna molto piatta, con ampi campi gialli.  Il bus ha fermato in un posto dove non c'è assolutamente nulla. Una stazione di scambio vicino all’incrocio delle autostrade con un baretto e il bagno a 50 centesimi a sciacquone. Mi colpisce il sistema di trasporto. Sono autobus molto belli, nuovi , che viaggiano semivuoti, vero che la benzina costa meno, ma ora , per esempio siamo in 12 su un autobus da 52 nuovo. Se tutti hanno pagato 17 euro,(e non è cosi, studenti e anziani hanno riduzione) togli il salario dell'autista, carburante e usura del mezzo restano le briciole. Sto proprio invecchiando:ho chiamato per prenotare il posto letto (va detto che c'è un solo ostello disponibile). Che postaccio ragazzi! Case scrostate, uno che ravana nei cestini. Però le auto parcheggiate sono Audi e BMW, qualche Skoda, ma nuova. Ad ogni modo nella zona dell’ostello c’è disagio a klaipeda: vedo dei vecchi che ammiccano alle ragazzine dai bar.
L’ostello ugualmente non mi fa proprio una grande impressione. C’è un russo che guarda la televisione e beve birra tutto il tempo. Comunicheremo accennando saluti solo quando ci incrociamo. Esco e vado in centro. C'è un bellissimo cielo di colore azzurro chiaro. Spero in un bar al porto, coi vecchi che masticano tabacco e sputano. Forse sono ottimista. Faccio un giro verso il centro. La parte vecchia è a sud della foce del fiume Nemunas. Ci sono anche ponti levatoi e girevoli. Il fiume ha fatto da porto a lungo. Resto impressionato dal fatto che il sole è ancora ben sopra l’orizzonte alle 20.40.  Il centro è piccolo ed stato ricostruito, ma non appare eccessivamente “finto”. Vie ortogonali pavimentate a pietre sporgenti. Vado verso il molo; passo accanto a quel che resta del castello e noto varie statue in metallo. Una di queste è abbastanza inquietante: un lenzuolo con la sagoma di un uomo emerge dal porto con una lampada in mano. Lunga chiamata con Stefanino e poi cerco cibo. Come spesso accade si è fatto tardi per mangiare. avevo visto un postaccio , ma faceva solo panini. Volendo raschiare il fondo del barile c'era un baracchino all'entrata del parcheggio del porto. Dopo una laboriosa ricerca alla fine sino finito in un bar e ho mangiato una zuppa. Segnalo un galone a tre alberi ormeggiato nel fiume. Ci chiacchiero davanti con una signora locale, che è emigrata negli stati uniti  ed ora è tornata ai luoghi natali. i semafori a terra c'è una striscia luminosa che si illumina di verde o rosso.


23 maggio Klaipeda Hostel

La notte non è stata delle migliori e  Stamattina non ho avuto le forze per uscire presto. Sono andato al supermercato e ho comprato del pesce affumicato per il pranzo. Ero al telefono con Marta, una chiamata molto divertente. Dopo giorni e giorni di sole e quiete oggi che vado in gita in bici, nuvole e vento freddo. Arrivato al molo il traghetto mi è partito davanti e ho atteso quello delle 11. La traversata in traghetto verso la penisola dura meno di ½ ora. La costa si avvicina e si mostra rigogliosa. Arrivato sulla terraferma vado immediatamente a vedere il lato ovest. Leggo che ci sono spiagge solo maschili, solo femminili e miste.
Linea di costa bassa, con  2 ordini di dune coperte prevalentemente da erba lunga verde scura e muschi verde chiaro. Dietro le dune iniziano gli alberi. La sabbia è fine, ma ben  palpabile al tatto. Beige  Chiaro, con un po' di giallo di grana più grossa  qualche granello nero e molto poco rosso. Dopo 20 minuti che sono sbarcato mi col già il naso. Non ci sono margherite. Pochissime cicorie, leggermente diverse dalle nostre. Percorrendo il lato esposto al mare noto la differenza con il lato esposto a terra , con meno salsedine . A parte conifere e betulle dietro le dune e piante pioniere sulle dune ci sono pochissimi fiori. Alla una circa mi fermo per mangiare in un tavolino. Nel mio cestino c’è salmone , pesci piccoli e lunghi, pane nero pieno di semi e un formaggetto squacqueroso(su  consiglio del gastronomo). Il clima non è proprio dei migliori dal mare arrivano folate di umidità che si vedono sullo sfondo delle chiome scure degli alberi. Alla fine quelli piccoli risultano affumicati meglio e hanno anche delle uova. Pensavo allappasserero  di più il formaggetto squacqueroso resterà chiuso. Riparto. C'è un vento molesto da sud che non smette. Scopro faticosamente che la penisola è lunga 40 e non 20 km come avevo calcolato. Inizialmente penso di andare a sud col bus e tornare col vento alle spalle, ma  i 16 km percorsi finora si fanno sentire. Cambio sponda (della penisola) e inizia a piovere. La salita è impegnativa, sono dovuto scendere dalla bici.  Mi rimetto sulla bici e accuso un consistente dolore al culo!Opto quindi per una sostanziale ritirata. Mi fermo in un bar  e nel museo della cittadina di Judokarante. Ne viene fuori che la vocazione peschereccia della città è stata soppintata da quella turistica negli anni di fine 1800. Diventa località nota soprattutto tra tedeschi e russi. Da questo lato ci sono parecchi uccelli. E anche le margherite. Si vede che arriva meno sale e la terra è più fertile. Passo da amber bay. Un tedesco ha pensato (astutamente) che ci sarebbe stata della ambra sepolta dalla sabbia. Dragando le coste ha trovato tonnellate di ambra e faceva base in questa baia. Da qui in poi è un massacro. Una Caporetto del ciclismo amatoriale. Un continuo saliscendi che accuso decisamente. Arrivo al traghetto in condizioni pietose. Fuori dall’ostello “parlo” con un signore ucraino molto simpatico. In realtà la comunicazione si è limitata ad uno scambio di sigarette e qulche sguardo, parlava solo russo; ho comunque un buon ricordo del nostro gesticolare e annuire. In ostello faccio una lunga doccia e poi vado a mangiare.  Pancetta spessa arrostita con patate,panna acida e bietole rosse, e ravioli.Il condimento dei ravioli era una brocchetta , 1/2 panna acida e 1/2 pancetta soffritta. Alla fine respiro a tratti: a tratti fiatone, a  tratti apnea. Alle 10.32 c'è ancora luce. In ostello mi faccio una tisana, chiamo Marta e vado a dormire.

24 maggio Klaipeda hostel, Klaipeda

Sveglia alle 9 circa. Oggi che non devo pedalare(manco a dirlo) c'è il sole. Ho 1 ora prima del treno e  vado all'ufficio postale a cercare dei francobolli lettoni da portare a casa.  L'ufficio postale è molto bello, ma torno con un risultato molto magro. Si è creata una fila fietro di me e l’addetta si è agitata, così ho preferito mollare il colpo. Faccio colazione con il formaggio squacqueroso di ieri e una tisana. Devo dire che sto bene, pensavo di svegliarmi con del mal di gambe. Facendo i conti mi rendo conto che sto spendendo almeno 1/3 in più di quanto mi aspettavo. Il treno è molto bello, nuovo con degli schermi che indicano la posizione esatta. Ci ho dormito più che potevo. Ci sono boschi di betulle intervallati da ampi prati, alcuni campi gialli di fiori,altri verdi più scuro. Le case rurali sono di legno e le strade incrociate (tutte secondarie ) sono sterrate. Alcuni campi gialli sono parecchio estesi, mi piacciono molto. Il cielo è coperto, ci sono 15° e ho praticamente finito i contanti e gli abiti puliti.
Subito fuori dalla stazione di Siaulai ho la netta impressione della città sovietica: di fronte alla stazione una flila di palazzoni squadrati. Faccio un giro in città, non mi pare di vedere alcunchè di interessante. Prelevo, compro una focaccia con un peso specifico vicino al piombo e mi infilo sul bus per la collina delle croci. Sul bus prevalentementi studenti e qualche signora che porta borse ingombranti.Alla stazione dei bus devono ricevere molte richieste di informazioni, tanto che mi danno un foglio fotocopiato con gli orari.
Arrivato alla fermata di jurgaiciai sscendo dal bus e trovo una ragazza orientale alla fermata. Si chiama yanqi e sta andando anche lei alla collina. La collina delle croci è un posto molto particolare. Ci sono ammassate centinaia di croci, molte piantate altre appoggiate, alcune appese a quelle già presenti.. Una situazione decisamente inspiegabile. Ci sono croci anche in koreano, italiano e varie altre lingue. Il chiasso di un gruppo si motociclisti bielorussi smorza una atmosfera molto prticolare, ma comunque la visita si conclude in tempi ragionevoli. Solita corsa per prendere il bus e questa volta, a salvarmi da una ora di attesa, è stata l’incomprensione tra il passeggero cinese e il bigliettaro lituano. In città mi trovocon un matrimonio nell’unica chiesa degna di nota e poi prendo un bus.
Arrivo a riga alle 19 circa. Esco la sera e trovo un festival di birre. Birre tutto sommato non memorabili. Le birre locali sono abbastanza sciacquate. 1 valido produttore, le altre poco profumate e assai poco spesse. Vari spacciatori di birre belghe, bavaresi e ceche Tra gli snack offerti il muso del maiale bollito. Ben bollito. Lo ho mangiato anche nel salernitano col limone, ma lì aveva ancora consistenza al taglio e alla vista. Qui lo ho visto ben più afflosciato per la (supposta) lunga bollitura. Alle 11.23 il cielo non è ancora del tutto scuro ad ovest e io inizio ad accusare l'alcol. Noto che i tram vanno ancora alla 1. Giro a lungo di notte per la città. É ben illuminata e il centro è bello da girare. Ci sono diversi bar con selezione all’ingreso e 2 volte vengo rimbalzato da un paio di questi. Alle 3:40  è luce da 20 minuti . Finalmente arriva la parte divertente: Devo tornare all'ostello. Alle 4.40 c'è un sacco di gente in giro!! Questa cosa che alle 5.10 i bar sono chiusi non la condivido. Arrivato in ostello mangio parte di quello mi è rimasto dall’autobus e vado a dormire.

25 maggio central hostel Riga

Sveglia alle 11 circa. Mi sento con la ragazza cinese incontrata alla stazione delle croci, mi dice che è nello stesso ostello dove sono io. Una volta arrivata in ostello decidiamo di uscire a visitare la città. Abbiamo fatto un tour de force fotografico in centro. Diciamo che forse le ho imposto ritmi un pò eccessivi per poi mangiare al mercato alle 4 circa. . Il posto dove abbiamo mangiato era molto semplice e offriva pesce in salamoia (lei diceva che sembrava sushi) , la zuppa fredda di bietole (viola alla vista) molto diffusa in lettonia. Il mercato centrale ha una parte esterna coloratissima. Ci sono fiori per tutti i colori e le dimensioni. La struttura del mercato stesso è interessante, sono degli hangar per dirigibili. Erano stati costruiti in varie parti del paese, senonchè il dirigibile si è rivelato poco consono ed obsoleto. Allora questi hangar sono stati smontati e rimontati qui. La parte più impattante (all’olfatto sicuramente) è sicuramente quella col pesce secco. Usciti da lì siamo andati a vedere l’accademia delle sceinze, un edificio in stile sovietico che i locali chiamano la “torta di compleanno di Stalin” perchè doveva essere pronta proprio per quella data, peccato che nel frattempo il dittatore sia morto. Dalla terrazza sopra alla torre si ha una bella vista sul centro storico di Riga. Da allora non si è più fatta vedere né sentire , e stavamo nello stesso ostello!! Ho una capacità di mettere in fuga le donne che ancora mi sorprende.
Tornato in ostello ho dormito 1 ora circa e poi sono andato a mangiare da “Lido” una sorta di fast food con piatti locali, devo dire che mi sono trovato bene. La sera tramite tinder vengo invitato ad un festical metal. La strada per arrivare mi fa passare da zone residenziali della città. Qualche guglia di chiesa viene illuminata dal sole fin quasi alle 10. Il festival è molto rumoroso e vedo metallari locali scuotere la testa a ritmo. Lego più con la amica della ragazza conosciuta su tinder piuttosto che con  quella incontrata. Mi colpiscono i disegni parecchio spinti all’interno del locale. Donne con la testa di teschio che si leccano e si scambiano effusioni. La serata prosegue in una birreria artigianale immediatamente alle spalle del bar e poi in una discoteca lì vicino. In discoteca siamo praticamente solo noi, infatti andiamo via dopo poco.Vado a letto alle 3.30.

26  maggio central hostel, riga

Sveglia con calma. So che che l'ostello dove sono è pieno. Se piove come dicono le previsioni mi infilo in un museo. Giro un pò per il centro di riga mentre mi sento con Cristos. Il centro è molto bello. Subito dopo ho fatto un walking tour nella riga degli ultimi 150 anni, molto interessante. Abbiamo visitato le zone immediatamente fuori dal centro e la guida ci ha dato qualche informazione sulla storia della città. Ci ha informando che la nazione va letteralmente spopolandosi e degli sforzi del governo per rendere appetibile il paese ai più giovani. C’è stata una grande deportazione di ebrei durante il periodo nazista e sono rimasti alcuni alloggi originali  di quel periodo: case a 2 piani in legno. Il tour prosegue illustrando la ricca tradizione musicale della nazione par poi finire al monumento alla libertà. Ho chiesto alla guida dei formaggi acidi locali. Ne è venuto fuori che acido in lettone si dice "ass" esattamente come culo in inglese... Dovrei andare al mercato e chiedere un formaggio che sa di culo (anche perché tranne la parola acido il resto sarebbe in inglese) Forse lo cercherò in Estonia...
Il vento freddo ha un po' messo alla prova i partecipanti e il mio abbigliamento ottimista. Ho chiesto dove mangiare e sono finito in un bel posto sottoterra. Mi portano un piatto a base di funghi e formaggio di capra e un filetto di luccio non so bene con cos'altro. Mi intristisco un pò a cogliere uno sguardo languido di una bionda al tavolo a fianco al mio (lo sguardo non era per me). Scrivo un paio di messaggi alla ostini e ad un’altra collega e poi esco.
C'è un bus per Tartu fra qualche ora. Riga è molto bella e la consiglio. La 2' settimana la passerò tutta in Estonia. La giacca parrebbe che sarebbe stata molto utile, le temperature stanno scendendo molto (da 28° a 15°) e pare scenderanno ancora.  Prendo il pullman per un soffio e lascio Riga. La strada tra Riga e Tartu passa praticamente in mezzo a foreste di betulle. Case rurali molto piu spesso di legno che di cemento. Anche i paesi che passiamo hanno un 60/70% di case in legno. Dormo gran parte del tempo. Il mio telefono è scarico e quando chiamo l’ostellante per confermare l’arrivo mi scrive che non ha potuo prendere la prenotazione! In buona sostanza l'adorabile gestore dell'ostello mi ha lasciato fuori dicendo che se non pagavo prima dell'arrivo non mi dava il letto! Ed era una prenotazione non rimborsabile! Arrivo sensibilmente incazzatoa a Tartu: ci sono 10 ° e piove. Devo dire che ho trovato una buona sistemazione: un bel b&b con pavimenti scricchiolanti in legno. La ragazza che mi accoglie è Anna, una ragazza inglese molto dolce con dei bei occhi blu e le lentiggini. Il mio compagno di stanza, in compenso , è abbastanza scostante. Un ragazzo di New York che parla molto poco. Durante la serata faccio un giro per la città, immagino che ci sia un raduno di couchsurfing. Io comunque faccio la consueta passeggiata notturna e inizio a prendere confidenza con il centro storico, dalle vie regolari e decisamente raccolte.

27 maggio  Terviseks b&b Tartu

Sveglia alle 10. Faccio una ricca colazione con pane uova e marmellata e lavo quanto ho con me. Esco a faccio una passeggiata. La torre del comune allo scoccare delle 9, 12 e 15 fa partire una melodia di campane molto bella. Le altre ore e mezzore le batte normalmente.
Noto un gruppo di studenti che passano su una barca. Prima di visitare l’orto botanico chiamo Marta. Abbiamo chiamate divertenti. Dopodichè per la gioia degli amici botanici ,dopo vari tentativi a vuoto in vari stati e città ,finalmente andrò all'Orto botanico
Pensavo di trovare più piante in fiore, mi colpisce una peonia che si chiama un pò come il mio cognome.  La parte sui muschi è molto impegnativa, sto cercando quelli della spiaggia, ma qui ce ne sono 150 specie (delle 600 che vivono in Estonia/baltico). C'è poi una sessione con piante autoctone estoni. Cerco taxus baccata, la didascalia lo dà come molto vulnerabile e quindi protetto. Trovo  Cipressi gracili,filiformi, aurei,"pisifera", ma niente taxus baccata.  C'è anche un esemplare di gatto nordeuropeo!!  La zona delle piante autoctone è disarmante una 30ina di aiuole con circa 20 piante ad aiuola. Nasce una questiore riguardo ad una pianta e lo chiedo ad auna addetta. In seguito. l'addetta mi ha seguito e detto che sono entrambe specie locali.
Pulsatilla patens è quella con la foglia allargata, mentre l'altra è pulsatilla pratensis
Ci sono 2 serre, 1 di palme e 1 di piante subtropicali, ma passo. Nelle serre c'è una sezione piante carnivore (a pagamento), ma sono stanco.   Gran bel giardino botanico, in ogni caso. Decisamente raccomandato. L’idea era andare al museo nazionale ma il lunedì il museo è chiuso. Il centro offre la visita dell’univrsità e soprattutto della cella degli studenti. Se ridavano il libro in ritardo, si battevano a duello, ma soprattutto, se facevano a parole con il “cappottaro” all’entrata, finivano lì dentro. Nelle celle di punizione degli studenti c'è anche una scritta in italiano (moderno). Ci sono vari graffiti di studenti reclusi. Le celle a principio erano 5, ma il sottotetto è andato a fuoco e ne è rimasta solo 1 con disegni originali. Il gabinetto è una tavola con un buco tondo. Dietro suggerimento di stefanino mi dirigo alla mensa dell’università: mi colpisce che sia la mensa che il bar siano aperti solo dalle 11.30 alle 15. Proseguo la mia visita verso la parte alta della città. Prendo una birra in una ex cantina/polveriera , poi proseguo verso la cattedrale, costruita inizialmente dai cavalieri tedeschi arrivati qui nel XII secolo. Dopo i primi crolli è stata adibita a biblioteca dell’università e ora ospita delle esposizioni..E’ abbastanza imponente, in mattoni rossi e manca totalmente del tetto sulle navate. Poco distante c’è una pietra sacrificale. Sono pietre con incavi che i locali usano per bruciare incensi e fare semplici riti. Ci trovo vari fiorellini differenti. La cosa mi incuriosisce, e decido quindi di cercare la biblioteca dell’università vorrei sapere qualcosa in più della religione pagana che i cristiani hanno tanto efficacemente fatto sparire.Trovare la biblioteca dell'Università si  rivela un rompicapo. Mentre la cerco trovo un teatro di marionette, passo i ponti “dell’angelo” e “del diavolo”  e un a statua con quercia annessa dedicata al popolo svedese. Era svedese il fondatore dell’università che ha avuto tanta importanza nella storia della città.  Finora ho visto cani di grossa taglia pelosissimi! Davanti alla biblioteca c’è una statua molto particolare: un groviglio di tubi apparentemente senza senso. Guardandolo dal lato giusto disegna il profilo di un famoso professore universitario che ha insegnato nell’università. In biblioteca recupero poco: un bel sorriso dalla ragazza addetta e di fatto però non trovo testi specifici sul tema. Volevo avere una idea generale: cosmogonia, oltretomba e altre cose del genere. Torno in ostello e conosco Cirillo, un prete russo con cui dividerò anche una birra. Per cena mi compero della salsiccia di alce e varie birre che berrò in ostello.. Noto che la parte con gli alcolici al supermercato è decisamente una parte rilevante. Mi pare di capire che scorreggiare in pubblico non è mal visto. Gran popolo questi estoni.
Alle  10.53 il cielo non è ancora scuro del tutto e alle 11.23 a ovest ancora c'è luce.
Oggi mi hanno segnalato (e sconsigliato) un posto frequentato da day-drinker. Ovviamente domani ci vado, penso che mi sentirò a mio agio.  Dopo cena, sotto la pioggia, faccio una passeggiata in una zona residenziale con case in legno. Mi ha sorpreso vedere case in costruzione in legno. C'era lo scheletro, ma evidentemente il resto sarebbe stato in legno. La più alta che ho visto è di 3 piani. Tornando entro in un bar dove dei ragazzi giocano a biliardino. Sono abbastanza scarsi. Gioco un pò anche io, mi danno del cecchino perchè faccio tanti goal.
28 maggio Terviseks B&B  Tartu

Sveglia  alle 7.30. Preparo lo zaino, faccio la doccia e faccio colazione con un ragazzo olandese conosciuto in ostello. Altra colazione abbondante con sullo sfondo la melodia delle 9. Oggi c'e un bel sole. Uno sfrontato ottimismo termico fa uscire in maglietta e spolverino. Il programma di oggi è quello di andare al museo nazionale, scalpito per sapere di più sull'origine delle popolazioni ungro-finniche, poi a quello dei giochi (magari trovo le info che cerco al museo nazionale) . C'è un bus diretto per Haapsalu alle 4. Sulla strada verso il museo nazionale c'è un asilo. I bimbi si rotolano allegramente nella terra. Poco oltre dei volantini su una auto supportano la causa di assange. Riesco a prendere un bus, ma l'autista del bus non mi ha voluto fare il biglietto.  Il museo nazionale sorge su una pista di atterraggio di una ex base russa. Era una zona assolutamente preclusa ai locali, così non appena hanno avuto la possibilità gli estoni lo hanno utilizzato per fare il museo nazionale. E’ decisamente un museo tecnologico, con grand schermi touch che aprono vari contenuti. Poggiando il biglietto sulle diciture il testo cambia da lettone a inglese.
Saltata la parte sulla preistoria il museo si focalizza sull’arrivo dei cristiani in varie epoche e in varie forme, inizialmente cattolici (poi luterani) dalla Germania, danesi e svedesi dal mare e russo ortodossi da est. C’è poi una descrizione della tipica locanda. Nella stessa c’erano anche animali da cortile , prostitute e un palo orizzontale dopra il tavolo dove appendere i cappotti (più viandanti consigliano di portarsi il cibo: “le bevande (alcoholiche) non sono male, ma il cibo è pessimo”). Una dicitura focalizza sulle paludi e sui ritrovamenti (a volte macabri)) che si fanno al loro interno. In una delle paludi dello stato è stata ritrovato un baule apparentemente chiuso dal XII secolo con il contenuto in ottimo stato di conservazione. La linea del tempo (con continue invasioni dei vicini ingolositi dal porto) incontra quindi la riforma protestante e la figura di lutero e l’importanza data alla bibbia e all’istruzione. Lo schermo dà  la possibilità di sfogliare libri antichi presenti sotto vetro in una teca del museo. Dietro sullo schermo si può vedere il contenuto (frontespizio con commento e qualche pagina) sullo schermo.  . I libri sono in latino. Il dominio tedesco si rafforzo durante il periodo della lega anseatica e con il rafforzamento della aristocrazia tedesca. Di questo periodo sono la nascita delle corporazioni e della massoneria locale. Subito dopo la rivoluzione industriale cambierà la società locale. A questo punto i russi prendono il sopravvento e l’evento storico successivo sono le rivolte anti zar soffocate nel sangue Mi soffermo infine  a vedere delle cartoline e un filmato della catena umana da tallin a vilnius del 1989 . In fondo alla pagina ho postato una breve storia dell’estonia.
Ho dovuto tagliare per poter vedere l’ esposizione sulle genti ungro-finniche. L’esposizione  è
Molto ben organizzata. Purtroppo non ho potuto leggere tutto bene e fissare. Per ogni gruppo etnico c'erano foto leggende e abitazioni.  Si sono accorti che il ceppo era comune quando studenti ungheresi riuscivano a comunicare con gli estoni. E non si spiegavano la cosa.
Risalendo nella storia hanno ricostruito l'albero genealogico di quel ceppo linguistico. La conferma si ha avuta con la scoperta di tradizioni simili anche se di parti anche molto distanti. Gli ungri della zona oltre gli urali, quelli della steppa e quelli delle genti settentrionali. Mi hanno colpito la completezza delle descrizioni dei matrimoni e degli usi. Per illustrare la giornata viene mostrato ciò che passa sul tavolo di una casa. Una idea molto efficace per mostrare la vita , l’alimentazione e gli utensili che fanno parte della vita quotidiana e di festa della casa dei popoli stanziali. Nelle altre stanze vengono illustrate le popolazioni nomadi e seminomadi con tende, vesti e leggende locali. Per evitare i venti freddi le parti basse delle tende vengono coperte di neve.
Esco affamatissimo e molto tirato col tempo per poter prendere il bus delle 4. Mangio al buffet del museo e prendo un bus per il centro. Anche in questo caso non mi fanno pagare il biglietto, ne stampano uno con scritto 00.00. Eppure di fianco all’obliteratrice c’è scritto 1,50€. Purtroppo non riuscirò a vedere il museo dei giochi: la corsa con la moglie, la tira alla fune subacquea e il kiiking, la altalena che fa 360°. Torno in ostello e lo trovo deserto. Prendo lo zaino, guardo velocemente per l’ostello e vado verso la fermata.  Mi è spiaciuto non andare nel postaccio a Tartu, quello (mal)frequentato da day-drinkers , sconsigliatomi dal gestore dell’ostello.
Prendo il bus verso Haapsalu. Devo  attravsare tutta l'Estonia meridionale. Non c'è una altura di nota (e si sapeva). Noto con rammarico che i campi giallissimi di colza sono pressoché scomparsi. Betulle e abeti la fanno da padroni, ci sono campi di erba apparentemente incolti molto estesi. Ad Happsalu mi viene a recuperare il gestore della casa. Ho visto anche del disagio in giro. Gente alle fermate dei bus che beve da bicchieri di carta, un nightclub che si chiama Africa e qualche homeless. Piove un po' e vorrei andare a mangiare vicino al castello, ma la casa è un pò distante. La casa è molto grande ed accogliente e c’è anche una sauna.
La sauna mi tenta, dopo la Guinea col caldo mi arrosso e mi prudo, ma sto maturando l'idea di accenderla. Avrei la possibilità più unica che rara di fare una corsa in giardino nudo sotto la pioggia alternandola alla sauna. Mentre ci rifletto giro un pò per la casa. Ci sono vari libri precedenti al 1989. C’è un gioco apparentemente semplice. Un piccolo canestro e una palla attaccata ad una cordicella. Dopo un buon numero ditentativi ho fatto centro. Dopo che il gioco della palla è stato espugnato mangio quel che ho con me chiamo Cristos, Marta e vado a letto. Il letto è comodo e mi dedico un pò di tempo. Mi sa che sto bevendo un pò troppo ho delle avvisaglie dalle linee posteriori.

29 maggio koidu homestay haapsalu

Sveglia alle 8 doccia e colazione. Durante la doccia ho una conferma, le mie emorroidi si stanno ingrossando e devo cercare di mantenerle serene: se si irritano sono fregato. A colazione frutta.  Il padrone di casa (che ieri non aveva il resto) mi accompagna in centro. Alla stazione dei bus non otteniamo risposte e andiamo al centro turistico. Lì cambio e faccio il giro del piccolo centro storico. Ho a disposizione poco meno di 2 ore, ma riesco a fare un giro soddisfacente. Devo dire che il centro storico è molto ben tenuto. Strade acciottolate e case di legno dai colori vivaci. La cittadina ha 2 lingue di terra che si protendono nel baltico. Si viene a creare una baia molto apprezzata da pennuti più o meno migratori. Ha costa bassa coperta di giunchi gialli e altre piante acquatiche. Io resterò sulla lingua di destra ad ascoltare i richiami per poi andare verso la punta. Apprezzo molto la statua appena fuori dall’ospedale. Un ex storpio (non giovanissimo) che rompe la stampella alla fine della terapia. Mi viene in mente mio padre, spero di vederlo nella stessa situazione. Passo anche dal museo che illustra le tradizioni dei cosiddetti svedesi estoni. E’ chiuso. Ci trovo un antennista. Anche in questo incontro la nota loquacità estone traspare luccicante: non mi dice 1 parola che sia 1. Ad ogni modo faccio un giro del giardino dove c’è qualche barca in legno e poco più. Mentre percorro il lato esterno della lingua di terra assisto ad una sorta di colluttazione tra uccelli . Un gabbiano reale ha molto interesse nelle uova (o nei pulcini) di un altro pennuto. Si prendono a versacci e male parole  per un pò, mentre il gabbiano tenta degli attacchi al nido (galleggiante) dell’altro uccello. Dopo una decina di picchiate da 5/6 metri e un buon numero di strilli il gabbiano cede e io proseguo. Noto vari uccelli, qualche cigno e un gruppetto di svassi maggiori. C’è anche la panchina dove chaikosky (che veniva qui in villeggiatura ) ha composto una celebre sinfonia. La didascalia sulla panchina (con musica) riporta che l’idea gli sia venuta sentendo una ragazzina che cantava una canzone popolare estone. Passo da una meridiana (che segna 1 ora indietro) e un paio di chiese. Qui veniva in vacanza l'illustratrice di pippi calzelunghe e c'è un museo con i disegni (ad altezza bambino). Vado poi a visitare la cattedrale. C’è una leggenda legata ad un evento che capita alla cattedrale nel plenilunio di agosto. La cosiddetta “dama bianca”: passando dalla finestra la luce  della luna piena di agosto proietta la sagoma di una prersona su una finestra della cattedrale. La leggenda vuole che quella che appare sia una ragazza , amante del vescovo, che frequentava  il prelato travestita da seminarista uomo. Scoperti gli amanti, secondo la nota regola della equità tra uomini (e sessi) che anima i cristiani, lei è stata murata viva, lui spostato di un centinaio di km. 
Il bus per la barca è in ritardo. Sto alla fermata con un altro passeggero anche lui guarda spesso l’orologio. La barca la ho presa al volo con tanto di corsa! Fortunatamente era quella giusta. La costa baltica è molto bassa con giunchi gialli che ne colorano una ampia fascia. Alle spalle si vedono parecchie pale eoliche per la produzione di energia.L’acqua del Baltico è abbastanza limacciosa, resta verdognola per un bel pò dopo aver lasciato la costa. Si naviga in mezzo a varie piccole isole. Vado dentro la pancia del traghetto : ho prelevato e nella mia situazione di uomo danaroso voglio provare il ristorante. Chiedo un piatto aveva dal nome altisonante. Resto abbastanza deluso, buono, ma mi aspettavo altro rispetto a wurstel e patate. La cosa che più mi ha colpito è stato il piccolo congegno che mi viene dato: suonerà quando il piatto è pronto. Arrivato in vista dell'isola (e del porto) appare evidente che il legname è una delle attività principe dell’isola. Faccio un giro nella stazione marittima (deserta), leggo la storiella dell’uomo di mare e della capra vicino alla statua e realizzo che il bus che avevo individuato passa solo il venerdì. Decido quindi di andare a piedi al paese vicino. Volevo tenermi la passeggiata per riuscire a vedere il tramonto ( la città è esposta ad est), ma non ho grandi alternative e poi non mi dispiacerà vedere un pò la zona. Le strade sono pressochè deserte, passano solo camion di legna scarichi nella mia direzione e pochissime auto. La cosa rende il tutto molto tranquillo e rilassante. Mi caricano dopo circa 1h e ½ e quasi 5 km con lo zaino sulle spalle.Arrivo a  nella "capitale " dell'isola: si popola di 3500 persone e tanta tranquillità. Gran parte delle case vicino al mio alloggio non hanno recinzione. Vado a visitare il museo locale. Descrive le fortune della fabbrica locale: una tessitura che ha dato parecchi servizi (non da ultimo l’energia elettrica) alla città. Visito anche un piccolo museo di banderuole: l’Estonia ha una vivace tradizione legata alle banderuole segnavento. Mi informo poi cone arrivare a Kuressaare. Alla stazione dei bus mi hanno detto di andare fino a Tallin per poi andare nell'isola appena più a sud!!Ridicolo!! C'è un bus che parte alle 7 per il traghetto per l'altra isola, prenderò quello. Avendo prelevato, nella mia condizione di uomo danaroso , cerco un ristorante. Inizio da quello che ha una posizione  panoramica , sulla spiaggia. Chiuso. Quando si dice che col denaro non compri tutto... fino al cibo pensavo si arrivasse però!! Ci provo col porto. Mi aiuta un ragazzo con la muta addosso. Mi dice che quello a 4 km (che si vede anche dal porto) ora che arrivo lì è chiuso.Mi hanno proposto un pizza restaurant che si chiama "mamma mia" , oppure di andare al centro commerciale. Nel centro commerciale dato che volevo mangiare pesce ho chiesto ad uno di indicarmi dove. Mi aiuta un locale, un giardiniere dal nome impronunciabile che parla russo. Dopo varie ricerche con la sua auto ,ci fermiamo davanti a “mamma mia”; sono andato nuovamente al supermercato e mi sono comprato del salmone (e altra birra). Fuori dalla porta della guesthouse c’è una signora russa che beve birra. Anche lei non dice una parola che sia una!! Nemmeno poco dopo, quando arriva la sua amica e berranno insieme. Io mi mangio salmone e verdure e poi faccio accendere la sauna. Alle 8.30 il sole è ancora alto. Dopo mangiato vado al porto. Voglio vedere a che ora tramonta il sole. Poi torno e mi butto in sauna. Per poter vedere il sole approfitto del riflesso su una finestra di una barca parcheggiata. Alle 10.25 circa il sole è sotto l’orizzonte. La Sauna , a dire della gestrice, non è tanto calda. Quando ci arrivo ci sono 85°C. Faccio 3 sessioni. Ogni volta che esco la temperatura esterna scende. Alla fine fumo più dalla pancia che dalla bocca. Termino la serata con una doccia e una vigorosa dormita.

30 maggio Tiigi accomodation Kardla                      

Sveglia alle 6.35. Il pullman si presenta alle 7.10 regalandomi il brivido di aver perso l’unico pullman del giorno che percorre la tratta di mio interesse. E’ un pullman granturismo, nuovo.  Rivedo il giardiniere dal nome impronunciabile conosciuto il giorno prima e inizia la traversata dell’isola verso sud. Passiamo da strade lunghe , lisce e affiancate da foreste di betulle e conifere. I paesi sono piccoli. Oltre a qualche lavoratore abituale il bus si popola di piccoli studenti biondissimi. Un paio di bambini erano senza tessera e l’autista ha fatto cenno  di salire. Immagino che lo stato gli passi un tot di viaggi l'anno e oltre quelli pagano. Non mi spiego altrimenti come mai chi fa 4 ,14 o 24 km passa la schedina quando sale senza specificare quante fermate fa. Il colpo di scena è stato rendersi conto che la macchina fotografica era rimasta sul pullman!! Un ragazzo decisamente sovrappeso, commerciante di fiori, mi dice che il bus va e torna sulla stessa strada!Infatti poco dopo si rivede sulla stessa strada. Galvanizzato dalla gran fortuna mi bevo un tè sul traghetto. La costa , sempre bassa, è più rocciosa e i giunchi gialli compaiono solo a chiazze. Alle spalle della costa l’erba ammanta la terra fino all’inizio del bosco. Sui tavoli del traghetto ci sono parti della mappa di Sareema. Ho trovato un passaggio da 2 lettoni qui in vacanza, vivono in Islanda e vanno a Panga , dove ci sono delle alte scogliere. Mi lasciano sulla strada. Arrivo alla fermata e verifico che passano 1 o 2 bus al giorno. Con 1 di questi raggiungo 1 serie di mulini a vento, Gente poca. Anche questo autobus non mi ha fatto pagare ed è grosso, nuovo e vuoto. Il paesaggio non è molto vario, non ci sono grandi variazioni sul tema: terra pianeggiante , tanti boschi e qualche cascina. I mulini sono di legno poggiati su pietra. Dopo un 5/6 km a piedi. Mi carica un signore piuttosto anziano con una bella macchina. Ha  le stampelle in macchina. Alle notizie del radiogiornale ho colto che parlavano di Malta e di migranti (diceva proprio migranti in estone). Non  è molto gentile, mi sta portando fino al cratere del meteorite, una deviazione di 3 km circa. Il cratere ha forma esattamente circolare. Nella mitologia locale il sole la notte usciva da qui. In tempi remoti le tribù locali hanno speso varie risorse umane per proteggere il sito da conquistatori esterni che volevano avvicinarsi al sito.
Trovare un ristorante sta diventando una sfida più che spostarsi, il ristorante presso il sito è chiuso! Meno male che sono partito carico di cibo, ho dovuto aspettare un pò per il passaggio verso Kuressaare. Segnalo cacata liberatoria nel bosco mentre aspettavo. Ho prenotato per telefono mentre aspettavo. La signora mi fa” arrivo alle 9 circa, entra dalla porta di fianco”.
Entro ed è una chiesa.Entro dall'altra porta e la situazione si presenta molto simile. Inizialmente penso che il posto sia della parrocchia. Però è pulito e in frigo è pieno di birre; la cosa mi ha rincuorato. Aggiungo la birra che ho portato in spalla tutto il giorno e faccio una pennichella. Esco circa un’ora dopo (a fatica). Programmo di cenare 2 volte, per riavermi delle delusioni dei giorni scorsi. Inoltre su questa isola si produce una birra molto particolare ed è mio preciso dovere indagare a fondo. Inizio con una birra di segale e un piatto con fegato di vacca , panna acida e marmellata al lampone. Il posto è particolare. Un edificio antico con pavimenti e tetti in legno. Mi colpisce che in una TV c'è il giro d'Italia.
La guida riporta che era la sede del peso pubblico.  Qui c'è l'unico castello del baltico arrivato intero ai giorni nostri. Lì vicino c’è anche la cosiddetta sala delle terme, un vecchio edificio in legno che ora è un caffè (con birra, ci vado per spirito deontologico). Vari edifici storici sono stati riconvertiti a bar/ristoranti. Sono stato nella torre dei pompieri, ora è un bar. Il miele e le marmellate dell'isola sono rinominate, ma non ho possibilità di portarne nel bagaglio a mano. In compenso compero delle birre. Ne berrò un paio nel parco del castello, di straforo, occultato da un mulino. Non ho il bicchiere tipico dell'alcoholizzato americano, ma mi sento affine alla categoria. Dai bastioni del castello si vede la spiaggia. Ci sono campi di pallavolo e uno scivolo nell’acqua. Non mi è chiaro se sia nell’acqua per scelta o per la marea.
Tornando sono stato nel bar/ristorante della casa delle terme. L’edificio ha molte parti in legno. Nel bar/ristorante c'era un tavolo con un fuoco acceso al centro del tavolo! Aveva basse paratie in vetro. Penso fosse fuoco di alcohol secco, anche se c'erano pseudo lega/carboni in mezzo. Nel ristorante offrivano pesce, ma solo fritto. Mi hanno specificato che la cucina in 1 ora chiude (alle 21). Il pesce che più si mangia qui è l’aguglia.  Per la 2' cena andrò in un ristorante in un vecchio mulino. Se lo hanno mi mangio lo stufato di cinghiale e formaggi dell'isola.
L'agognato barbiere non lo ho trovato, ma sono abbastanza soddisfatto, posso andare a talllin col bus del mattino domani.
  Arrivato in ostello mi accorgo che qualcuno si è bevuto la mia birra!!!  Dopo che la ho portata in spalla tutto il giorno!! In ostello ho incontrato un russo che lavora con le gru. Abbiamo più o meno la stessa età e anche a lui hanno fatto uno scherzetto simile (con del cibo). Riesco a “liberarmi” dalle sue attenzioni in tempo per trovare da mangiare (penso io). La tempistica dei ristoranti è simile a quella ligure: per trovare cibo alle 21 bisogna essere fortunati; e, a conferma di ciò, lo spezzatino di cinghiale con formaggi locali nel ristorante in edificio storico alle 9 è chiuso.  Mi stupisce che i ristoranti non propongano pesce. Mangio una zuppa di barbabietole e un petto d’anatra. Passo dalla stazione dei bus, la trovo chiusa e vado a dormire.

31 maggio  Laurits guesthouse

Sveglia alle 6.50. Non riesco poi a riprendere sonno. Sveglia alle 6.30, non so come mai non riesco a dormire. Piove e c'è vento. Doccia, tè e pane e marmellata di una bacca locale. Alla stazione perdo quei 10 minuti guardando una sorta di esposizione sui trasporti sull'isola e una mappa con le cose da vedere. Il minibus ha schermi dove vedere film o sentire musica, ma bisogna inserire una SD o una penna USB (per cui a me serve molto poco). Vegetazione simile a quanto visto ieri: latifoglie sparsi e  betulle e conifere in gruppetti. Avvicinandosi al nord ovest dell'isola la terra si abbassa, compaiono più giunchi e vegetazione da costa sabbiosa/salmastra. Le pozze si fanno più frequenti, finché si lascia Saaremaa. La strada rialzata scorre sull'acqua (pare un ponte) per 2 km. Si percorre Muhu, altra isola, più piccola, ma a mia impressione più rigogliosa. Probabilmente c'è un po' più terra appoggiata sopra. Ascolto i cure, faccio pulizia nel telefono e scrivo queste righe. Il cielo è nuvoloso e grigio, ma non piove. Sono nuvole ancora molto compatte, non tutte dello stesso colore. A pomeriggio dovrebbe migliorare.
Il traghetto è abbastanza grande. Si lascia la bassa costa di Muhu.  come a  Saarema, costa bassa con giunchi e folto bosco verde subito dietro. Di fronte, frastagliata, la costa estone , anche lei bassa ci aspetta . c'è un discreto girare di pale eoliche a vista, lungo tutta la costa visibile.
Qua e là in cielo parti di cielo sono visibili. Paradossalmente non volano i capelli, sono sul ponte di prua. La colonna sonora passa a Rage against the machine: le energie non mancheranno.
Arrivo a Tallin alle 12.Ci sono 16 gradi e un vento decisamente fresco. Ho preso un ostello di cui si parlava bene, ma non mi pare una cosa trascendentale. Alle 12 le zone comuni e la cucina (col frigo) chiudono. Dovrò lasciare in camera le provviste per il ritorno stasera. Vado a mangiare alla mensa dell’università. Cotoletta con orzo, insalata e tipo mayonese, appena acida. Ho chiesto se potevo bere i miei drink, Of course - risposta-solo che la schiuma è andata fuori controllo e sto facendo un casino con la birra.  Non per parlare male degli statunitensi, ma la ragazza dell'ostello era parecchio(sottolineato) impreparata. Anche fede (l'argentino) sapeva meno di me che Tallin non la avevo manco approfondita! Immagino non serva che vi dica che, alticcio, ho preso un tram a caso e spero di perdermi.I sedili del tram sono imbottiti.. Il biglietto costa 2€. Si mettono in una “tasca” metallica che gira aprendosi  nella cabina di guida dove emettono il biglietto. I biglietti sono praticamente tutti su carta chimica. E’ un peccato: ho tanti biglietti privi di personalità che . oltretutto, si scoloriscono. Biglietti prestampati differenti ricordano questo o quel servizio/museo/tram etc. Oggi potrebbe finire molto male (o bene, dipende dai punti di vista). Sono su un altro mezzo e sto bevendo un sacco di birra. Non ho preso il 3' mezzo (e realizzare il gioco delle 3 fermate) per spirito deontologico, ho ancora un bel po' di birre da provare.  Il fatto che i supermercati vendano birra fresca e paghino i vuoti di birra non aiuta a mantenere una certa lucidità: gli si portano i vuoti e hai immediatamente delle monetine da reinvestire in altra birra. Alle 4 sono già decisamente provato. Passo dalla piazza principale dove c’è un concerto folk e approfitto del bagno di un locale medioevale che dà proprio sulla piazza. Poi proseguo verso la collina del parlamento. Da lì con passo sempre più pesante cerco un posto per mangiare. Opto all’inizio per un locale sostenuto, ma finisco in un matrimonio. Finisco in un posto semplice. Mangio una insalata di fegato di merluzzo e della aringa fritta. Tornando verso l’ostello trovo un concerto. Resto un po' poi torno in ostello.

1 giugno tallin backpacker

Sveglia alle 5.30. Mi alzo alle 9 circa. Compero dei dolci per colazione e vado a seguire un walking tour della città vecchia. Un bel giro. La guida sottolinea come gli estoni, dal carattere schivo per indole, siano stati storicamente assoggettati dalle potenze confinanti. Gli invasori spesso obbligavano i nuovi “sudditi” a convertirsi. Il problema è che con cadenza abbastanza frequente (vedere storia sotto) cambiava il conquistatore. Il risultato è che veniva imposto culto in una lingua straniera incomprensibile ai più. Il risultato è che ora l’Estonia ha un numero di atei in percentuale tra i più alti del mondo. In effetti in tutta la città il numero di chiese è sorprendentemente basso. Il tour prosegue nella città alta.  Vari incendi distrussero la città   E’ curioso che nella “torre delle vergini” in epoca medioevale fossero carcerate fondamentalmente prostitute colpevoli di furto. La prostituzione non era reato, e in estate , dalle campagne , era quasi normale e perfettamente legale andare a Tallin a fare “la stagione” offrendo servizi sessuali a pagamento ai frequentatori del porto. Dalle terrazze della città alta si ha una bella visione della città, dei suoi tetti rossi, della sua cinta muraria e della costa. La guida ci suggerisce di visitare la zona di kalamaia. Sulla strada per arrivarci passo dal mercato. Mi colpiscono delle calze molto spesse, la varietà offerta dalla bancarella della frutta secca e il rivenditore di pesce affumicato. Vorrei portare del pesce affumicato, ma non so come evitare che mi appesti lo zaino. Proseguo verso kalamaia. E’ una zona residenziale con case in legno. Sono verniciate con colori chiari molto diversi tra loro. Il mercato ha un po' stimolato il mio lato consumista, così mi sono infilato, un po' per caso, un po' per scelta in un mercatino delle pulci. Sono stato tentato di comprare un tosapecore, ma ho resistito alla tentazione. Ho comperato una latta in metallo del periodo sovietico con immagini della città: sul pennone sopra la torre di Tallin c’è la bandiera rossa dell’unione sovietica.Mangio da lifo e poi vado in ostello per una pennichella. Svegliatomi ho salutate Ale e Fede, i ragazzi dell’ostello e preso il tram verso l’aereoporto. Sono sceso in periferia, per fare un giro. C’è un modesto disagio. A lato del supermercato c’è un negozio aperto dalle 8 alle 22 che vende solo alcohol. In aereoporto mi fermano una lattina con dentro non so bene cosa a base di pesce. Provo per la 1’ volta la realtà virtuale: è molto destabilizzante, ma mi piace parecchio. In aereo, alle 10.46 il sole era ancora sopra l’orizzonte 

Breve storia della lettonia

E’ la regione sul Baltico che si estendeva fino al Lago di Peipus e comprendeva il Governatorato di Livonia. Gli abitanti, sin dai tempi più remoti, non furono mai uniti fra loro, ma vissero separati in tante piccole unità. E questo permise ai paesi vicini di invaderla con relativa facilità.
I primi ad arrivare furono i tedeschi verso la fine del XII secolo e poi l’ordine religioso teutonico dei “Porta Spada”, che si era imposto il compito di cristianizzare tutte le popolazioni  balcaniche.
La presa di possesso della  Livonia da parte dei tedeschi si verificò subito all’inizio del XIII secolo. Nel 1201 essi fondarono la città di Riga.
Per venti anni gli estoni lottarono per liberarsi da questo dominio, ma i tedeschi la spuntarono perché poterono contare anche sull’aiuto dei danesi che nel 1219 approdarono nella parte settentrionale dell’Estonia fondandovi la  città di Reval. Nel 1224 la sottomissione del paese fu completata e nel 1227 fu conquistata anche l’isola di  Osel. Oltre a perdere la loro indipendenza, gli estoni furono pure costretti ad abbracciare la religione cristiana. Le condizioni di vita imposte furono durissime; il popolo dovette pagare forti tributi ai conquistatori finchè, specialmente al nord, si ribellò agli invasori ma ne subì poi grandi repressioni, in particolare dai crudeli danesi. Questi poi vendettero  tutte le loro proprietà locali ai tedeschi che, così, divennero i padroni assoluti del paese al completo di  Livonia ed Estonia.
Il dominio tedesco finì nel 1558 quando essi furono sconfitti nelle guerre livoniche dallo zar Ivan IV. Tre anni dopo un’altra occupazione subì l’Estonia ad opera della Svezia che si aggregò anche la Livonia, già in possesso della Polonia.
Il dominio svedese continuò anche nel XVII secolo con un programma ben definito. Occorreva curare gli interessi delle popolazioni rurali e diminuire i privilegi ai nobili, specialmente a quelli tedeschi. I contadini poterono godere di alcune facilitazioni come ad esempio quella di potersi rivolgere ai tribunali di  stato per ogni evenienza. Nello stesso tempo il governo provvedeva a requisire le proprietà terriere della nobiltà.
Nel 1710 iniziò la conquista russa e nel 1721 la Svezia fu costretta ad abbandonare il paese con il trattato di Nystadt. Si arrivò al XVIII secolo con un sempre crescente influsso nel paese dei baroni tedeschi. Le condizioni di vita del popolo divennero veramente misere.
Dal 1816 al 1819, durante il regno di Alessandro I, venne abolita la servitù della gleba ed i contadini dell’Estonia e della Livonia furono almeno liberi. Ma certamente non migliorarono le loro condizioni economiche poiché il frutto del loro lavoro rimase sempre, in massima parte, alla nobiltà. Soltanto nella seconda metà del secolo XIX i contadini poterono entrare in possesso delle terre e quindi ne disposero liberamente. Parimenti dura fu la lotta per  acquisire l’istruzione. Prima i tedeschi non ebbero alcun interesse a che il  popolo ne potesse godere e poi i russi non permisero di applicarla in quanto uno dei principali loro scopi fu quello di russificare l’intero paese. Fortunatamente ci furono alcuni studiosi che si incaricarono di raccogliere tutte le poesie, i  carmi, le leggende e quant’altro, in modo che si potessero tramandare le piccole e grandi opere dei letterati estoni alle generazioni future. Fu fondato anche il primo giornale nazionale che si chiamò “Perno Postimees”.
Nel 1858, presso Tallin,  si verificò la prima rivolta dei contadini estoni contro i russi. Naturalmente fu soffocata  ed anche altre che seguirono. Ma gli estoni non furono mai domi, anche se dovettero sopportare tutte le miserie loro imposte dal governo reazionario di Alessandro III.
Il popolo estone, tutto unito  nella lotta per  la libertà, cominciò ad ottenere i primi successi con la conquista delle amministrazioni comunali nei centri più importanti, come Tallin.
Ciò fu facilitato dal fatto che in quel periodo, era il 1905, la Russia era impegnata nella guerra contro il Giappone ed i nobili germano-baltici, prevedendo una futura caduta del regime zarista,  si schierarono dalla parte dell’Estonia.
Allorchè nel 1914 la Russia entrò in guerra contro la Germania, i nobili si schierarono tutti dalla parte russa. Il 14 luglio 1917, quando il Consiglio Nazionale dell’Estonia potè assumere di fatto l’amministrazione del paese,  si realizzò certamente il primo  passo verso l’indipendenza.
Ed intanto in Russia i bolscevichi assumevano il potere ed in questo erano stati aiutati da migliaia di comunisti estoni che pretesero, subito, di ridurre subito l’attività del Consiglio Nazionale e chiesero l’estensione della dittatura sovietica anche al loro paese.
Il 24 febbraio 1918 l’Estonia fu dichiarata Repubblica  democratica  indipendente ed il giorno dopo l’VIII Armata tedesca  invase tutto il territorio scacciando le truppe russe. L’Estonia e la Livonia furono quindi  presidiate da un corpo di polizia tedesco. E questa occupazione si rivelò ben presto piuttosto diversa da quella che il popolo aveva sperato. Infatti i tedeschi ripristinarono i privilegi ai nobili e poi tentarono la germanizzazione del paese cominciando ad imporre l’uso della loro lingua in tutti gli uffici, nelle scuole e nelle chiese. Quando poi la guerra ebbe fine con la sconfitta della Germania, a questa venne intimato di sgomberare il territorio completo, ma i vincitori non installarono forze armate proprie così fu inevitabile che lo facessero i bolscevichi, sempre all’erta. Il governo provvisorio estone fece di tutto per organizzare la resistenza  aiutato anche dagli alleati. Accorse infatti un esercito guidato dal generale estone Laidoner, insieme con forze britanniche e si riuscì a bloccare i bolscevichi che ormai erano a pochi chilometri da Tallin ed il 24 febbraio 1919, ad un anno di distanza dalla proclamazione della propria indipendenza, l’Estonia potè considerarsi completamente liberata dal pericolo russo.
A Tallin si iniziarono i lavori per dare un assetto definitivo al paese. Nell’estate successiva alcune forze militari germano-baltiche tentarono di ribaltare il governo democratico per ripristinare i regimi conservatori ma non riuscirono nell’intento per merito delle forze estoni e quindi il governo, capeggiato da Ulmanis, potè rinforzarsi.
Nel frattempo era proseguita la guerra in Russia per l’avanzata bolscevica guidata da Trotzki. Dopo la Russia riconobbe l’indipendenza dell’Estonia e, definiti i limiti della sua frontiera orientale, le cedette il distretto di Petseri.
Si dette subito applicazione alla riforma agraria con  l’esproprio delle terre ai grandi latifondisti e la distribuzione delle medesime ai contadini mentre le zone boschive passavano direttamente sotto il controllo dello Stato.
Nel giugno 1920 fu promulgata la Costituzione e quando tutto fu in ordine, piano piano in Estonia il partito socialdemocratico uscì dalla coalizione governativa ed i governi successivi slittarono sempre più verso destra. Poi si verificò un momento di destabilizzazione verso la fine del 1924 quando venne istruito un processo a 150 comunisti accusati di voler rovesciare gli ordinamenti della Repubblica. Alcuni rivoluzionari, sobillati da Mosca, tentarono un colpo di mano ma Laidoner, vigile dittatore, riuscì a debellarli ed a ripristinare l’ordine.
L’Estonia conscia però del permanente pericolo di invasione sia da parte russa che tedesca, si adoperò molto per formare una solida unione con gli altri stati baltici,  come la Lettonia e la Lituania, coinvolgendo anche la Finlandia e la Polonia ma, nemmeno dopo molte conferenze, si riuscì nell’intento. Si potè raggiungere qualche  positivo risultato solo con la Lettonia, sia in campo economico che politico.
Il primo gennaio 1938 si promulgò una nuova Costituzione. Nel 1940 l’Estonia fu federata dall’Unione Sovietica ma nel luglio 1941, in piena  seconda guerra mondiale fu invasa dai tedeschi.
Nel 1945, con la sconfitta della Germania, i tedeschi si ritirarono e l’Estonia tornò ad essere fagocitata  nell’insieme delle Repubbliche Baltiche comprese nell’Unione Sovietica.
Da allora si intensificò il processo di russificazione del paese, completato poi dalle deportazioni di migliaia di estoni, che durarono fino agli anni sessanta. Ogni azione di resistenza nazionale, poiché isolata, non ebbe successo. Invece manifestazioni più consistenti si ebbero nel 1978, e seguirono la ormai nota “Primavera di Praga”.
Nel 1985, con l’avvento al potere di M. Gorbacev, in Estonia si verificò un ampio incremento del sentimento nazionalista popolare. Ed il 23 agosto 1988 il popolo scese in piazza per rivendicare la completa autonomia. Nell’ottobre successivo nacque il Fronte Popolare  Estone, che un mese dopo proclamava la sovranità dell’Estonia, sempre all’interno dell’Unione Sovietica, ma con il diritto di veto verso le leggi della medesima.
Subito la lingua estone tornò ad essere quella ufficiale. Nel 1989 i tre paesi baltici si riunirono per studiare una comune strategia politica. Nel 1990 il Partito Comunista divenne Partito Socialdemocratico Indipendente e le elezioni del marzo 1990 assegnarono la vittoria alle forze indipendentiste.
Un referendum del 3 marzo 1991 decretò il definitivo distacco dall’Unione Sovietica. Ed il 20 agosto veniva proclamata  l’indipendenza. Nel successivo settembre l’Estonia fu ammessa alle Nazioni Unite. E sempre in quel mese ebbero inizio i lavori per la stesura di una Costituzione, che in seguito sarebbe stata sottoposta all’approvazione tramite un referendum popolare. 
Tutto ciò, però, ebbe anche un risvolto negativo poiché l’Estonia, con l’intento di ripristinare la sua totale cultura nazionale, non si curò di tutelare gli interessi delle minoranze presenti nel paese (russi, ucraini e bielorussi), e questo fu motivo di contrasti col governo di Mosca che, comunque, rimase il maggior corrispondente commerciale dell’Estonia.
Per la politica estera furono rafforzati  i legami con la  Finlandia e con i paesi occidentali. Nel 1992 l’Estonia entrò a far parte del Consiglio degli Stati del Mar Baltico; nel 1993 entrò nel Consiglio d’Europa e nel 1995 presentò la richiesta di adesione all’Unità Europea, e nel luglio 1996 addivenne ad un accordo con la Lettonia a proposito dei confini  marittimi, cosa che era stata oggetto di controversie già in precedenza.
Le prime elezioni politiche, tenute dopo la dichiarazione di indipendenza, avevano fatto dell’Estonia uno stato di tipo parlamentare ed il primo governo di coalizione fu guidato da M. Laar, capo del Partito Nazionale della Patria, mentre L. Meri, esponente dello stesso partito, veniva eletto Presidente della Repubblica, riconfermato poi nel 1996.