martedì, giugno 26

22 febbraio terminal voli nazionali nairobi

Mi sposto da un termina all'altro a piedi, seguendo le indicazioni dell'addetto. Arrivato sul posto trovo un cantiere attivo e rumoroso e l'addetta che mi consiglia di entrare più tardi! Sono esterrefatto. Potevo stare dove stavo 2 altre ore. Entro comunque e trovo un giaciglio. Svegliatomi imbarco il bagagli e vado al gate. Sia quando arrivo che quando mi sveglio ci sono addetti dell'aereoporto che dormono in ogni angolo. Mi accorgo che la mia carta di imbarco è sbagliata, me ne daranno un'altra quando lo faccio notare al gate. Durante l'imbarco il cielo è rosso per le prime luci del mattino.
Decolliamo a luce piena.A inizio volo sorvoliamo una zona di montagne estremamente brulle
Controllo maps me per vedere la altezza. Il pilota si tiene appena sotto gli 11.000. La cacata di alta quota sarà un 50 ina di metri sotto quella altezza
Ci danno per colazione yoghurt cremoso alla vaniglia, croissant e brownie al cioccolato;mi ero quasi del tutto dimenticato questi sapori dolci. Ne chiedo una seconda razione. Proseguiamo e sorvoliamo il territorio del Ciad.
Il paesaggio è estremmente arido e pianeggiante, a perdita d'occhio. Si intuiscono i passaggi delle acque sotterranee. Il colore predominante è ocra chiaro punteggiato da alberi. Le zone umide sono più scure. I villaggi non sono lungo questi canali secchi. Nelle zone vicine al canale si distinguono chiaramente appezzamenti di terreno lavorati. I villaggi hanno tutti delle terre recintate che si allargano dal centro come grandi petali di fiore, molto limitati nel numero. Ogni tanto si coglie anche la moschea dell'abitato. Non si capisce se le recinzioni siano per evitare che le bestie scappino o per evitare che le stessi si mangino il futt del lavoro del proprietario. Ci sono ache grandi appezzamenti recinai, ma par h all'interno non vi si nulla. Scediamo a lungo. Immagino di aver individuato la città in una macchia grigia di dimensioni tutto sommato modeste. Tutte le strade che vedo, anche quelle principali, riportate da maps me, sono sterrate. La città in periferia ha edifici  parecchio distanti tra loro, mentre in centro vedo edifici vicini, anche a più piani e una grande strada asfaltata. Anche la pista di atterraggio è asfaltata...peccato.
Dopo aver fatto rifornimento ripartiamo. Sorvoliamo il lago Ciad. Ha un colore verdognolo. Anche questo grande lago sta soffrendo moltissimo a causa del riscaldamento dl globo. Le rive si stanno ritirando si parecchio e spostandosi nello spazio si vede proprio come l'acqua si ritiri. Inizialmente attorno al lago ci sono zone umide pezzate da delle pozze. Poi la situazione si inverte. restano zone umide a pezzare una situazione sostanzialmente secca, finchè il paesaggio diventa totalmente secco. Si sorvola a lungo una zona totalmente deserta. Non c'è traccia di mo a vista d'occhio. Villaggi, strade, cavi o tubi. Nulla... Il deserto del sahara, con la sua immensa distesa per lo più rocciosa. Haggar è il nome che gli danno marocchini e algerini. Il sole si alza e la distesa desertica, complice della terra che vola, si fa abbagliante

lunedì, marzo 19

20 febbraio sooper guest house Kisomo

il museo nazionale di Kisomo ha una parte di storia naturale con una parte etnografica minima e abbastanza scontata . La parte interessante è stata la chiacchierata con i danzatori in abiti tradizionali. Coperti di plli e comn bastoni danzao e cntano al     rezzo di una piccola mancia. Soo vestiti dipeli d capra e finto lepardo. con loro aprofondisco in anier un pò disarticolata la cultura locale che va estinguendosi. Sono monoteisti e adorano il sole (immagino anche gli altri elementi, lui ha detto il sole). Esiste un oltretomaba e gli antenati parlano con vivi attraverso i sogni. l'est è collegato al bene e alla fortuna. L' ovest è invece legato al maligno. I mancini sono discriminati. Non esistono festeggiamenti per sottolineare i riti di passaggio.  Il nome che viene dato al figlio maschio inizia sempre per o , mentre per la donna inizia per a. Il nome è lungo e include la parte del giorno in cui il nuovo nato è nato e il nome del capofamiglia. Il rito di passaggio all'età adulta mi è sfuggito. Il matrimonio è abbastanza complesso. Come nelle genti a sud del lago i 2 ragazzi che si sposeranno non hanno voce in capitolo. Il padre del ragazzo decide e inizia una trattativa con il padre della ragazza. Normalmente il matrimonio è tra famiglie che si conoscono e vogliono cristallizzare la conoscenza con un legame di sangue. Inizia una trattativa per la dote per la famiglia della ragazza. Una volta che il prezzo è deciso avviene il gnagam. Il gnagam è una sorta di rapimento della ragazza dalla casa dove è vissuta. I fratelli dello sposo vanno nella casa della prescelta e la prendono di peso( mi viene mimato il trasporto sulle spalle). La tradizione vuole che lei urli e si dibatta come una ossessa, anche se tutto sommato le va bene. Durante la parte finale di questa fase i genitori dello sposo fanno sesso. Finchè non hanno finito non si può procedere alla fase successiva. Stando a quel che mi raccontano, una volta che i genitori hanno finito viene il turno dei neosposi; non da soli, però. La supposta verginità della ragazza verrà certificata dai fratelli dello sposo. Aiuteranno il neosposo nella logistica e raccoglieranno il sangue derivante dalla rottura dell'imene. Per quel sangue la famiglia della sposa riceverà una ulteriore vacca.

domenica, febbraio 25

21 febbraio zbi guest house kigomo

sveglia alle 9.30. Oggi sarà fondamentalmente  una giornata di shopping e di accumulo di ore di sonno. Mi aspettano 2 notti in aereoporto. Preparo il tè per i ragazzi, ma non ci sono. Dove li ho lasciati ieri oggi ci sono attività commerciali in piena attività. Li cerco nella zona , ma non ci sono. Ne incontro uno e mi dò appuntamento per le 5. Cambio 20 $ e vado al mercato. Per strada compro una radiolina e una spazzola. Faccio colazione con una fetta di ananas. Vado a jubilee market. E' un mercato fondamentalmente alimentare. Del pesce attira la mia attenzione e ne compero uno. Con del riso completo il mio pranzo, sono le 12 passate. Da lì vado al masai market. E' una serie di baracche con chincaglieria e oggettistica per turisti. Compro qualcosa di interessante, qualcosa meno interessante. Torno all'hotel e cerco di dormire. Una volta sveglio faccio lo zaino e vado a incontrare i ragazzi. Li trovo nel retro di un ristorante, mangiando ciò che gli è stato dato.Mi faccio dire da loro come vivono e come mai sono finiti in strada. Accettano di buon grado, anzi ci tengono che i loro nomi siano pubblici. Hanno storie abbastanza simili, come simile è la maniera in cui passano la giornata e sbarcano il lunario. Fondamentalmente lavorano di ciò che trovano. L'ideale sono lavori di caricamento di camion, ma in mancanza di quello raccolgono materiali riciclabili che vendono a peso, tutti respirano colla per scarpe da delle bottigliette di plastica.
Elvis James, 17 anni. Vive in strada dal 2010. Ha iniziato a vivere in strada a seguito della morte della madre.
Steeven Maviann , 20 anni vive in strada da 2 anni, ha iniziato a vivere in strada a seguito della morte della madre di malattia.
Charlie Sodiabos 21 anni, vive in strada dal 2007. Il padre si è risposato e aveva continui conflitti con la nuova moglie , finchè ha deciso di andarsene.
Victor cot 19 anni, vive in strada da un anno, mi dice solo "many problems"
Servini tien 22, vive in strada dal 2010, ha deciso di vivere in strada perchè la nonna paterna si è trasferita in casa sua e aveva con lei continui conflitti.
Samuel Soreg 18 anni, vive in strada da 4 anni. Il padre ha ucciso la madre con un coltello.
Samuel è l'unico a non essere originario di Kisomo città, tutti gli altri sno della città. Sono molto affiatati. Di giorno stanno in un vicolo  dove tengono anche ciò che usano come giaciglio di notte. Li saluto e vado in aereoporto. La moto mi lascia fuori dall'area aereoportuale, le moto non sono ammesse. L'ultimo tramonto africano mi regala delle emozioni, sui profili scuri delle acacie.

sabato, febbraio 24

19 febbraio beach hotel musoma

Sveglia alle 8.30. Colazione in spiaggia. Tempi africani. 40 minuti e passa per fare una omelette e portare 2 fette di Pane ( non tostato) e una noce di burro e una di marmellata. C'è da dire che mentre facevo colazione ho visto dei piccoli uccelli dal becco relativamente lungo che pescavano.
Da sopra i lampioni della spiaggia guardavano il lago, poi si alzavano e si lanciavano in picchiata. Oltrepassavano la superficie del lago e subito dopo rivolavano da dove erano partiti. Tornavano alla loro postazione con un piccolo pesce e in 3 o 4 movimenti lo ingoiavano. Esco dall'hotel alle 9.30 passate. Il vantaggio di stare in postacci è anche che te ne vai abbastanza volentieri.
Passo dal mercato per le ultime cose e raggiungo la stazione dei bus. Con queste ulime spese lo zaino pare esplodere.
Alla stazione dei bus ho rivisto il ragazzino conosciuto ieri . Ha una scatola di cartone sula testa. Vende bibite dai finestrini ai passeggeri. Gli ho dato gli altri 2 manghi che avevo con me. Il mezzo per tarime, la città più vicina al confine , parte poco dopo essere arrivato alla stazione dei bus.
Ha iniziato a piovere subito dopo aver preso il bus, la tempistica è perfetta.
Passiamo il fiume kisama su un ponte sospeso. Zona acquitrinosa, con papiri. Poi si sale. Alture rocciose, abbastanza brulle.
Incontriamo un cantiere. L'addetto, con tanto di paletta verde/rossa dice di aspettare. Dopo poco l'autista va lo stesso. Gli addetti rognano e smanacciano, ma lui passa ugualmente. percorriamo il breve tratto con una coppia di ruote sull'asfalto nuovo e una su quello vecchio
Ora devo decidere se vale la pena andare a Kisumu.
Mi spaventano un po' le 8 ore di distanza in bus da Nairobi. Dalle 6.50 di martedì ho poi 30 ore di viaggio per arrivare a Milano(inclusa lunga sosta a Casablanca).Una volta passato il confine chiederò i tempi di percorrenza tra Kisumu e Nairobi e valuterò. Se trovo un volo mi sa che volo da Kisumu a Nairobi. Anche per provare le linee interne keniote.
Dalla stazione dei bus raggiungo il confine con una moto. Sbrigo le pratiche doganali e sono in Kenya! Durante il rilascio del visto di transito c'è un piccolo teatrino. Le ore prima del volo sono meno di 72, ma i giorni più di 3, e vorrebbero farmi un visto turistico. Riesco ad ottenere il solo visto di transito.
Mi fermano appena dopo la frontiera,i sacchetti di plastica qui sono illegali ne avevo almeno 5 che penzolavano dallo zaino. Mi dicono che volendo essere fiscali andavo multato, ma loro non ne hanno l'intenzione.
Elimino la parte illegale dal bagaglio ed entro fisicamente nel territorio kenyota. Prendo una auto in direzione migori.
In questa auto siamo
4 davanti
4 dietro
4 nel portabagagli (coi bagagli)
Il tratto iniziale di Kenya è poco oltre1400 metri slm pare più verdeggiante e rigoglioso dell'esreo nord della tanzania, ci sono molti più alberi.
Arrivo a migori con una gamba competamente addormentata. Il mezzo per Kisumo è in partenza. Ho mangiato sul bus quello che ho trovato. Samosa con carne (dal sapore strano), kebab (qui e nella tanzania settentrionale definisce una sorta di polpetta di carne a forma di wustel , impanata e fritta) e delle patate fritte (e ri-fritte davanti ai miei occhi). La cosa migliore delle 3 era la confezione delle patate. Un sacchetto di plastica in uno di cartone, graffettato per tenerlo chiuso. La strada è in buone condizioni e a lungo costegiamo il cantiere per il raddoppio della carreggiata. Parlo un pò col ragazzino che fa da spalla al bigliettaio. Parla un buon inglese e mi mette in guardia sulle persone che girano di notte nei pressi dell'hotel. Passiamo vari centri abitati tutti abbastanza polverosi Mi colpisce la grata che separa il conducente dai passeggeri, pare una grata anti-aggressione. L'eroe della giornata è un uomo che porta legato al motorino un divano e due poltrone! Si vedeche va piano perchè il tutto è in equilibrio precario, ma ad ogni modo percorre la strada con calma, sulla sinistra della carreggiata.
Compro dei dolcetti di sesamo e una decina d banane piccole. Ci sono banane ad ogni angolo, alle fermate ne compaiono di varie taglie. Altra coa che salta all'occhio in qesta parte del tragitto è la grande abbondanza di canna da zucchero, se ne vede in ogni angolo e su ogni mezzo. Inoltre alle fermate viene proposto il cono di zucchero grezzo. Mi pare di aver capito che fumare in luogo pubblico sia proibito. Mi rendo conto che ho lasciato il power bank sul letto del beach lodge. Sono parecchio stanco ancora prima della parte finale del tragitto.  Dal bivio che collega kisumo a nairobi e passa per kericho la strada è molto ampia, ma stranamente ci sono i dossi. Una autostrada con i dossi!! Sarà che non esiste un'altra strada all'infuori di quella (una sorta di 1' comandamento della viabilità keniota), ma i dossi in autostrada non me li immaginavo. Sono arrivato a kisumo alle 9 passate. Mi avvio a piedi verso la guesthouse nella strada buia. Dopo un primo tratto popolato da mercatari che stanno sbaraccando, la strada si fa ancora meno intrigante (e già non lo era per nulla). Vedo dei ragazzi con la bottiglia in bocca. Non serve a bere, ne aspirano il contenuto e si stonano. Generalmente non diventano violenti, ma prendo un tuc tuc per i 500 metri che mancano. Mi chiedono un dollaro. Io stranisco, mi pare tantissimo. Rifiuto. Il conduttore mi dice di andare comunque. Lo avverto che l'unica moneta keniota che ho con me sono 30 scellini (30 cent di dollaro, il cambio è molto facile).Lui dice di salire e si mangia una banana. Poi fa questioni, ma da parte mia lo avevo avvertito e lo lascio questionare da solo mentre entro nella guesthouse.
Cara, e stavolta senza appello.
Percepisco che comunque il kenya è sensibilente più caro della tanzania. Una bottiglia di un litro d'acqua al ristorante  costa 60 cent in tanzania 1,5 litri ne costava 40/45. Ceno con riso pilau e carne di manzo.
Alle 10.40 sono a pezzi e vado a letto

giovedì, febbraio 22

18 febbraio Maceio inn Musoma

Sveglia alle 8.30.
Davanti alla porta delle formiche stanno mangiandosi le salme degli ospiti indesiderati sterminati la sera prima.
 Colazione con uovo sodo,una noce di burro, tè con spezie (cannella,cadamomo, chiodi di garofano) e un paio di manghi. Poi vado al mercato e compero delle reti e un sottopesce (il sottopesce è una sorta di sottopentola in vimini, immerso nella pentola evita il contatto del pesce con il metallo rovente). Tornato dal mercato mi porta in albergo mr Gamba, vestito di bianco, elegantissimo con papillon viola e scarpe nere.  Per strada vediamo 3 uomini che con asce cercano di tagliare un grosso tronco. Ci mettono parecchio impegno, ma ne avranno comunqueper un bel pò.
E' un bell'albergo. Sul mare e si sente chiaramente lo sciabordare delle onde. Dormo un pò e dopo una bella doccia, raggiungo il centro per mangiare in moto.
Ho chiesto tilapia bollita. Non c'è. Mi dice di tornare dopo 10 minuti. Mi hanno portato un altro pesce Che aveva spine di pinna dorsale lunghe molto spesse. I pesce era stato fritto e poi bollito col pomodoro. I miei commensali mi davano ragione . A parte la polpa del pesce , non era buono. Diciamo che ho assaggiato un altro pesce del lago. Ce n'è una razza che arriva a pesare oltre 70 kg. Mi rifarò la sera.
Appena finito di mangiare bevo una birra e vado al mercato. Qui incontro Adam, mi aiuta a tradurre in un negozio di tessuti. Dopo una lunga selezione telefonica scopro che tripsis (che significa al pezzo) ha pronuncia tipo three pieces.Un signore mi aiuta a sciogliere l'arcano. Passo dal porticciolo che sta nel lato nord della penisola. Ci sono varie piccole barche, tutte appena al limite del bagnasciuga. Non paiono in partenza. Anche qui tanti grandi uccelli.Torno a piedi verso l'hotel e rivedo Adam. Con lui vedo il tramonto e passo un pò di tempo. Noto un camion di attrezzato. Ci sono diversi gruppi che attrezzano camion rialzati e poi vanno su strade tremende senza problemi. Sono curioso del giro che fanno. Ci sono 3 turisti e mi propongo per uno scambio di informazioni, ma poi di fatto dopo che va via Adam non parlo più con  nessuno. A cena finalmente mangio la tilapia bollita. Devo dire molto buona. Con peperone e cipolla. Dopo mangiato dò fondo alle riserve. Ci sono delle sdraio in spiaggia. Con cuscino lungo. Ordino una birra e mi godo  lo sciabordare delle onde. Durante la siesta stamattina era promettente, stanotte invece hanno acceso il generatore! Inizialmente mi dicevano che va tutta notte, poi che forse lo spengono. Con tanto spazio disponibile è proprio attaccato alle camere! Lo spengono intorno a mezzanotte. Raggiungo il letto con la luce del power bank. Sarà l'ultima volta che lo vedo

17 febbraio monarc hotel Ukerewe island

Sveglia 8.30. La supposta "guida turistica" mi avrebbe fatto alzare alle 6 per andare in stazione. Cercando su internet vedo che c'è un autobus alle 10. Provo a prendere quello. Alla fermata compro dei manghi. Con 500 scellini me ne hanno dati più di 15 (tantissimi). Partiamo. Un ragazzo si siede vicino a me e parliamo a lungo. Secondo lui il nome Vittoria è il nome della moglie dello scopritore del lago. E' un ragazzo giovane che non perde occasione di dirmi che la Tanzania è un paese povero. Arriviamo al traghetto e dà per scontato che io paghi il suo biglietto. Gli dico che non sono suo padre e che dovrà pagarselo da solo. La costa dell'isola era bassa, ma prevalentemente  rocciosa. Nel lato Continentale è invece prevalentemente sabbiosa, con piante da acquitrino lungo il litorale.
Una volta lasciata l'isola e addentratomi lungo la costa in direzione Bunda salta all'occhio che qui la stagione secca è al culmine (ecco perchè i manghi costavano così poco).Colline e terra sono aride se non proprio brulle. Qui le piogge arriveranno fra poche settimane.
Il paesaggio si fa via via più secco. L'erba è più rada, corta e ingiallita, gli orti scompaiono.
La casa tonda con tetto di rami e paglia è più frequente della squadrata con tetto di lamiera. Restano campi coltivati con piante abbastanza sofferenti (se non gialle, il caso del mais). Si vede tanto aloe con relativo palo/fiore(mai visto a sud del lago), qualche  arbusto e acacie basse. Arriviamo a Bunda. Il ragazzo accanto a me dà per scontato che io gli paghi il pasto. Quando lo informo che non è mia intenzione praticamente smette di parlarmi e se ne va senza manco salutare.
Avevo intenzione di stare qui a Bunda. E'una cittadina più piccola di Matema, L'autobus ci lascia in un grosso spiazzo. c'è un mercatino e tanti uccelli spazzini. Quando arrivo non c'è elettricità. Fa molto caldo e entro in un bar. Lì  mi si è attaccato uno che proprio non mi lasciava stare, mi ha pure portato in un posto decente dove dormire, ma sicura presenza costante di questo tizio non pareva più una bella prospettiva. Avevo deciso di fermarmi nel paesino proprio per evitare tali personaggi. Decido allora di andare oltre. Prendo un pullmino che spero che parta presto. Vorrei arrivare in tempo per il tramonto.
Il pullmino si attarda perché ha pochi clienti, ma è suppostamente una partenza programmata per le 3. L'autista però continua a fare avanti e indietro nella speranza di raccogliere altri clienti.
La cosa però non sta affatto bene agli utenti già nel mezzo. Prima si rumoreggia. Poi i clienti si scaldano proprio e urlano all' indirizzo dell'autista. Alle 3.20 partiamo. Ovviamente l'autista va piano.
Ho comprato dei dolcetti sferici croccanti a base di sesamo. Decisamente buoni.
Nei 64 km di strada superiamo qualche altura. La terra resta sofferente per l'arsura.  Erba gialla e piante di mais secche, alberi di arancio ,aloe, qualche aghifoglie.
Il giallo diventa un colore importante del paesaggio. A sud del lago era saltuariamente accennato. Arrivo alla stazione dei bus (fuori città )e raggiungo il centro con un tuc tuc. Il ragazzo che è sul tuc tuc mi mostra Maceio lodge, un posto economico dove dormire. Mi aiuta anche a capire se ci sono autobus diretti per nairobi. Non ce ne sono. Ovviamente poi mi dice che ha fame . Gli dò qualche mango, mi dice che gli piace ugali, gli dico che a casa sua ne potrà mangiare quanto ne vuole, capisce, ci salutiamo e  se ne va. Compro delle patate fritte e bevo una birra. Il Maceio inn ha dei frigoriferi funzionanti. Vado quindi verso la spiaggia. E' orientata verso est e si dovrebbe poter vedere un bel tramonto. E' così infatti. La camminata non è proprio breve. Per raggiungere la spiaggia sbagliando passo proprio per la stazione di polizia, ma mi fanno passare senza troppi problemi. Raggiungo  spiaggia e un locale sulla spiaggia molto frequentato. Mi godo il tramonto. E' un bel posto. Si sta in Maglietta,c'è la  brezza e il rumore delle onde. Perfino la birra, supertassata, costa meno che al tarantola. Pensare che a Milano ci sono 6 gradi e ci sto per tornare mi rende un pò nostalgico. Guardo la luna e aspetto che tramonti.
Rossa
Una fettina
Sto iniziando a capire come funziona la macchina fotografica e ad usarla in modalità manuale. faccio qualche foto.
Decido di prendere una camera qui. Dopo una contrattazione manco troppo serrata ho portato a casa 30.000.
Torno in hotel e appena entrato in camera vedo che ci sono degli ospiti indesiderati. Durante la prima battuta di caccia ho accoppato 2 scarafaggi ( modello classico, arancione cucaracha) e ne ho visto un terzo.
Tra l'altro non proprio piccoli. Questa camera si candida per il premio pet-friendly.
Non mi pare di aver trovato altri scarafaggi notevoli di nota in camere precedenti a questa.
Tra l'altro le ciabatte in dotazione fanno un suono secco e forte.
Danno soddisfazione.
Dopo aver sterminato gli ospiti indesiderati vado a cena. Doppia razione di riso, manzo e fagioli. Per strada rivedo un personaggio che mi aveva dato fastidio anche a pomeriggio. Mi chiede del denaro, mi chiama gesù, mi si inginocchia davanti. Proprio quel genere di personaggio per cui avevo pensato di stare nel paesino per evitarne le attenzioni. Gli faccio notare che sto in un hotel economico e che dovrebbe cercare altrove degli sponsors, ma lui prosegue. Decido di tornare in hotel. Bevo della birra e scrivo. Una volta tornato in camera vedo un altro scarafaggio! si infila sotto il minuscolo lavandino che c'è nell'angolo.
Lo stano col repellente per insetti. Dopo un pò deve lasciare il suo rifugio e io lo stampo al muro con discreta soddisfazione. butto la salma insieme alle altre fuori dalla porta e vado a dormire.

16 febbraio monarc hotel nancio ukerewe island

Sveglia alle 10.30. Colazione ricca (inclusa). Tè,pane,burro,marmellata,uova e una sorta di pancake con verdure. Prendo una bici sulla strada principale (sterrata)e punto verso l' interno dell'isola. Il cielo è limpido e fa molto caldo. Il mio sfrontato ottimismo mi dice che riuscirò a vedere un paio di edifici storici. So che non sono facili da trovare, ma ci voglio provare. Vorrei tornare in tempo per il tramonto. Domani penso che posso pensare di andare sulla terraferma.
Sono uscito senza acqua. Mi fermo a comprarla in un paesino. La zona commerciale consiste in una serie di 5 negozietti in fila lungo la strada sterrata. Mi bevo anche una bibita gassata, freschissima. Proseguo. Mi indica la strada un vecchietto (che mi chiede delle sigarette).  La strada , dopo la salita iniziale scende fino alla valle del "fiume", per poi risalire. Il fiume è poco più che un rigagnolo, ma le sue immediate vicinanze sono comunque coltivate a riso. Dopo il rigagnolo si sale fino alla cresta delle alture. Si vede anche la costa nord dell'isola, bassa e frastagliata. Mi fermo  a mangiare in un posto estremamente semplice. Tavole di legno inchiodate in maniera grossolana sono tavoli, panche e struttura stessa. La cucina consiste in 3 pietre che sorreggono la pentola con il fuoco al centro. Su consiglio dell'esimio cancelliere emerito della associazione OTRA chiedo un pò ai locali se sanno chi sia la regina vittoria. Un ragazzo che parla inglese non ha idea di chi sia. Conosce Angela Merkel, ci tiene a specificare.
Il lago vittoria neanche gli dice nulla. Qui lo chiamano lago. Dopo mangiato esco. Dato che le leggere salite con gran caldo su strade sterrate a volte mi hanno dato qualche problema l'idea di uscire al sole a pedalare un po'mi spaventa. Ho incontrato un ragazzo con una maglietta della Guinness, con scritto
Think Black
Drink Black
Si chiama kisa, parla inglese e non ha idea di chi sia la regina Vittoria. Torno in hotel.
Ieri sera il ragazzotto che sta nell'hotel mi ha proposto un posto panoramico per guardare il tramonto. Ho fame, ma sono curioso e andiamo. Il posto era bello. Una croce in posizione sopraelevata costruita dai tedeschi insieme ad una chiesetta. Siamo arrivati lì a sole abbondantemente tramontato. Un peccato perchè il posto era molto bello, sulla costa sud dell'isola. Da lì  affamatissimo sono andato a mangiare "in centro". Il centro di Nansio consiste in una strada sterrata con un distributore, un ostello decisamente economico (4000 la singola) e una serie di bar e guesthouse. Prima era la stazione dei bus, ora la stazione è fuori città e lì c'è una banca. Faccio scaldare della capra arrostita e ordino manzo,fagioli e riso. Le porzioni di riso qui sono enormi. Mi porta una cariola di riso, ma ,con calma e minuzia, me la mangio tutta. Finalmente sazio vado a cercare una birra fresca. Il 1 bar mi piace, piccolo, senza musica alta e con avventori molto ospitali. Mandano la cameriera qua e la a cercare una birra fresca per me. Ricerche vane, lascio allora il bar, il suo ventilatore giallo e il suo bancone con adesivo scrostato. La birra la trovo poco dopo. In un posto con musica altissima e una cameriera molto molto carina. Torno in hotel e preparo lo zaino. Berrò un'altra birra, in spiaggia, seduto sulla sabbia vicino al bagnasciuga. Qui la sabbia è grigia, a grani grossi. Preparo lo zaino e vado a dormire.

sabato, febbraio 17

15 febbraio savanna hotel mwanza

Sveglia alle 9. Colazione con pane , burro e zucchero e tè. Oggi dovrei raggiungere l'isola di Ukerewe. Stare lì 2 o 3 notti e poi andare verso il kenya. Facendo bene i conti ho più giorni da riempire che non destinazioni da visitare. Penso che troverò informazioni per strada.
Sono stato a Mwanza per comprare delle cose. Non ho trovato esattamente quello che cercavo. Ho comprato 2 cover e non ho fatto caso al buco per la macchina fotografica! L'idea è di andare a nansio e da lì percorrere l'isola verso est. Passare sulla terraferma e proseguire verso il kenya.
Sulla barca istruzioni in un video dall'audio pessimo e filmato promozionale con immagini della barca e la musica del...
TITANIC!!
Non mi pare una mossa pubblicitaria molto azzeccata
La navigazione sul lago vittoria non offre gli stessi colori che il lago malawy o il lago tanganica. E' sensibilmente più basso ed è stato pesantemente contaminato con metalli pesanti dalle miniere di oro e altri metalli sulla costa sud.
la costa resta un bello spettacolo. I grossi massi che caratterizzano mwanza e dintorni sono anche sulla costa per vari km, in un contesto di costa rocciosa con piccole alture. La zona non manca di vegetazione spontanea. Proseguendo le alture si allontanano a tratti dalla costa. Occasionali spianate appaiono sulla linea di costa, evidenziate dal verde chiaro delle coltivazioni di riso.Anche allontanandosi dalla costa il colore dell'acqua resta verdognolo e torbido.
La navigazione incontra vari gruppi di rocce affioranti chiare e un paio di isole minuscole. L'isola di ukerewe appare all'orizzonte, ha alcune alture nel mezzo mentre agli estremi pare digradare fino al piano, non è totalmente ricoperta di vegetazione. Avvicinandosi appare nella sua grandezza. È grande. Sull'isola pare ci siano molti Albini. Nascere albino in africa è stata una sventura per lunghi periodi. Pare che venissero abbandonati  qui da piccoli dai genitori e cosi la comunità è cresciuta. Qui sono meno perseguitati che non sulla terraferma.
Sulla costa ci sono palme, qualche edificio in stile coloniale e un buon numero di antenne. Oggi hotel sulla spiaggia. Sono venuto proprio in questo  hotel qui pensando di trovare qualcuno con cui fare 4 chiacchiere, ma non ci sono turisti
C'È di buono che l'isola al mio arrivo l'isola è senza corrente. Il cielo è terso tranne una porzione. Spero in un bel cielo stellato, oggi non c'è luna. Mi godo lo spettacolo del tramonto dalla spiaggia mentre dei ragazzini fanno il bagno proprio davanti all'hotel.
Mi sono stati segnalati furti qui. Non so se ho fatto bene a lasciare i soldi in reception. Ora sanno che li ho; Ho una ricevuta, ma non so quanto sarà utile se mi dicono che glieli hanno rubati.
Quando esco l'oscurità è totale. il ragazzo dell'hotel mi accompagna, ma non so ancora bene se fidarmi o no. Cena a lume di candela. Mica solo io perchè mi pare il caso essendo il giorno dopo san valentino, non c'è corrente sull'isola, e tutti nel ristorante mangiano  una candela accesa sul tavolo.
Mi portano una porzione molto generosa di riso pilao e manzo. Il cibo è buono, proprio sotto la guesthouse centrale. Prima qui c'era la stazione dei bus (e infatti è pieno di guesthouse), ora ci hanno fatto una banca e la stazione dei bus è fuori città. Subito dopo bevo una  birra calda, la corrente manca da stamattina.  Godo un pò del cielo stellato mentre torno dal paese; l'albergo ha un generatore e c'è luce da vendere. Tornato in hotel faccio il biglietto per tornare. Il 22 di febbraio. Quando realizzo che il viaggio sta per terminare e che torno  Milano dove ci sono 3  gradi inizia un dramma umano... 

giovedì, febbraio 15

13 febbraio lake hotel mwanza

Sveglia alle 8.30. Colazione con uovo, burro, zucchero,pane e tè con latte. La rinforzo con qualche mango. Esco a cambiare 50euro e mi interesso a qualche cineseria che vedo in strada. Vedo un paio di guesthouse, e una moschea. Questa aveva un grande mihrab con una porta per entrarci da fuori! Poi incontro un ragazzo che studia in Rwanda.
Abbiamo trascorso gran parte del giorno insieme. Abbiamo visitato un paio di moschee  e visto il parco cittadino lungo il lago con la famosa Bismark rock (una roccia dall'equilibrio molto precario). Successivamente sono stato  all'ufficio postale e alla stazione costruita dai tedeschi e coeva di quella di kigoma. Anche qui ampi porticati, ma l'arco è più tondeggiante.  Mangiamo lì del cibo  che facciamo arrivare mentre prendo informazione sul serengheti. Riincontro una ragazza vista la sera prima all'hotel. Va spesa qualche riga per descrivere la clientela del bar dell'hotel. Oltre agli ospiti del bar c'era una ragazza con davanti il fondo di un bicchiere di liquore che mi diceva hi! con tonalità sensuale ogni volta che le passavo davanti, e questa che riincontro oggi. Ieri sera era ubriaca e continuava a bere, anche mentre parlava con me.  Oggi, a primo pomeriggio, era ubriaca e vestiva esattamente come la sera prima. Un bel vestito e vari monili. A pomeriggio abbiamo visitato un posto panoramico molto particolare. Si chiama grosse rocce in lingua locale ed è legata alla storia di mganga wa kienegi .Ci sono grossissimi mass messi lì chissà da chi; alcuni di questi sono nche in bilico. Ci sono anche parecchi uccelli (quelli con le ali e il becco). Mganga wa Kienegi è un personaggio famoso nella tradizione locale. Ci sono vari punti nella provincia dove c'è il suo segno nella roccia. La tradizione vuole che dove si poggiasse restasse incavato nella roccia il segno del suo passaggio. A big rocks c'è un campo di gioco di bao, suppostamente generato dalle sue dita. Nella provincia c'è l'impronta di un suo piede e la forma delle sue natiche è usata in vari punti per tritare la farina. La sua morte è legata ad una storia di invidia. Durante il suo regno aveva fama di re giusto ed era molto popolare. I regnanti vicni, invidiosi volevano toglierlo di mezzo, ma , avendo lui dei poteri magici non si arrischiavano. Mandarono allora un vecchio ad urinare sul suo uscio per 3 giorni consecutivi, mentre lui era a lavorare la terra. Lui divenne molto arrabbiato e si ripromise di punire con la morte il piscione se avesse continuato. Il 4 giorno ancora trovò l'uscio di casa sporco di urina e decise che se trovava sporco il giorno seguente avrebbe effettuato un rito per dare la morte al maleducato. Questo fu il momento in cui le spie dei re rivali colsero il momento. Seguirono il re nella foresta dove andava in bagno e ne raccolsero i liquidi organici, per poi mettere sull'uscio della porta quanto raccolto. Tornato dal campo il re trovò sporco e , furioso, lanciò la maledizione che died la morte al titolare di quella pipì. Purtroppo il piano dei re rivali funzionò e fu proprio il re a morire ucciso dalla sua sessa mano.
Tornati a piedi abbiamo bevuto un paio di birre e mangiato un piatto di riso con verdure. Mi saluto col mio ospite e resto d'accordo per vederci il giorno dopo. La camera che ho preso è divertente: la porta di ingresso sbatte contro il letto dopo 20 cm di apertura ,la retina sul letto è rosa e con pizzo a decorazione, La tenda è crema con fantasia di fiori rossi e brillantini ,c'è il posto per la televisione (senza la televisione), il cestino è rosa shocking, la manopola della doccia è incassata nel muro e le ciabatte in dotazione sono di 2 colori differenti.

12 febbraio Mikumi guesthouse Kibongo

Stamattina sveglia alle 8.30.  a colazione dei manghi comprati ieri e un biscotto di "panetteria". Il biscotto è morbido, sono 2 biscotti a base di albume attaccati da una crema al limone.
Ho visitato la moschea locale. Di recente costruzione. A parte il mihrab ampio e il mimbar a balcone l'unica nota di colore era un uomo che dormiva a terra, poggiato sul lato.
Data la vicinanza con il Burundi pensavo di trovare al mercato merci di provenienza burundese (o burundina?). Scopro che agli abitanti del paese vicino non è permesso vendere al mercato locale. Ci si trova caffè e merci che arrivano da li, ma una zona come la cercavo io è proprio proibita.Mentre vado a prendere il pullman lo vedo passare. lo rincorro con una  moto e partiamo. la strada anche qui è sterrata e costeggia a lungo il cantiere per la nuova strada. Sul piiù bello, in una zon a particolarmente fangosa c'è un camion di traverso. è lungo, carico e da l' non lo si sposta si sicuro.
La soluzione non è molto distante. Una strada improvvisata aggira l'ostacolo
Non manca il senso pratico da queste parti. sono tremendamente disorganizzati e a volte ottusi, ma il senso pratico c'è. Mentre percorro a piedi il tratto di boscaglia adattato a strada incontro uno spagnolo, è stato nel parco nazionale gombe. Famoso per gli scimpanzé. Ha speso qualcosa (i parchi in Tanzania costano un sacco), ma ha visto gli scimpanzé dal vivo.
Ha anche fotografato madre (con faccia nera) e figlio (con faccia rosa) sulle spalle.
La strada verso nord prosegue con lo stesso paesaggio, sempre sui 1200 mt slm. Ad ovest si vedono alture coperte di boschi pezzate di prati, ad est una ampia spianata.
Pare che esista una strada più veloce di quella che avevo individuato io. Vedo per la prima volta dei grandi uccelli. Sono alti quasi un metro e danno zampe e becco molto lungo.
Mi sono fatto allettare dal pensiero e della strada asfaltata e ho cambiato itinerario. Vado a Mwanza per la via più breve con un minibus. Lì vprenderò informazioni per un eventuale gita in un parco nazionale e di sicuro andrò sull'isola di Ukerewe. La strada per Mwanza attraversa la grande spianata che vedevo prima ad est venendo da sud. La terra qui è di un rosso meno acceso. Oltre al mais i campi coltivati a riso sono quelli che saltano più spesso all'occhio.
La zona accanto alla strada è sensibilmente più urbanizzata e popolata. Compaiono negozi di beni non indispensabili. Mi spostano dal minibus ad un autobus . È più grande, ma non ci sto con le gambe.
La mia vicina di posto è una signora anziana, ha il capo tondo avvolto in un fazzoletto. Il fazzoletto ha i colori tipo  pelle di leopardo Ne escono delle orecchie grandi. Ha zigomi sporgenti e 3 nei sul lato sinistro del naso. Questo non è eccessivamente schiacciato in punta, e il setto nasale sporge  poco dall'incassatura degli occhi. Ha labbra piccole. Veste con una maglia azzurra e una gonna rosa, entrambi con fantasie molto colorate. Ha anche un altro grosso foulard, che porta appoggiato sulla spalla. Le mani e gli avambracci portano il segno del tempo e del sole. Ha 6 bracciali traslucidi di colore marrone sul braccio sinistro e una spessa striscia di pelle nera sul polso destro. I bigliettai si avvicinano molto per chiederle dove va. Al momento di pagare estrae un nodo di stoffa dal seno e prende da lì il denaro.
Sto ora percorrendo la strada "parallela" alla costa sud del Lago Vittoria. Si vedono alture morbide coperte di  fitto bosco. Ogni tanto ci sono delle profonde ferite nel manto verde, immagino siano cave di pietra. La strada è  distante dalla costa intorno ai 20/30 km. Ho scritto parallela tra virgolette perché la costa ha insenature molto profonde. Penso che la costa sia tanto irregolare perché le colline digradano nel lago con  irregolarità e quindi si generano laguna e insenature molto profonde.
È sempre più diffuso vedere giovani e non masticare canna da zucchero. Quelli che offrono cibo e bibite a lato del finestrino, candidamente, mentre parlano con eventuali compratori, strappano delle fibre, le masticano un po', e poi le sputano.
Avvicinandosi alla grande città compaiono teriori segni del benessere di una  borghesia cittadina, che in un contesto rurale o di piccola cittadina non si vedono (anche per la tanta terra volante). Le camicie bianche, le scarpe lucide, i pantaloni con la piega o gli abiti impeccabilmente puliti, se le strade sono sterrate o polverose sono più difficili da mantenere.
Forse questo viaggio avrà una fine repentina e traumatica (per me). Potrebbero esserci gli estremi per un rientro anticipato con l'assicurazione. Se ci sono le condizioni torno a spese di Columbus da Mwanza  stessa
Nel frattempo alle spalle del mezzo è il tramonto
Qui le colline stanno scomparendo del tutto alla vista e la coltura principale sono le risate. Poco dopo il tramonto scompare proprio tutto, è l'oscurità. Prendiamo l'ultimo tratto di strada prima di prendere il traghetto .Una strada piena di buche e percorsa principalmente da mezzi pesanti. Si alza un sacco di terrza. Una terra è fine e leggera. E' stata una autentica esperienza multisensoriale:la si vede riempire in sospensione porzioni di bus quando viene illuminata , ne sentivamo chiaramente l'odore e la consistenza con le narici e il sapore. Era buio e non si vedeva,  ma per me, dal sapore, non era rossa rossa, era verso il grigio. La zona del traghetto mi risulta attrattiva, penso di fermarmici. Ho anche fame.
Mwanza è la 2' città del paese come grandezza. Sono le 9 passate e ancora c'è da prendere un traghetto. La traversata è piacevole. La città e le sue luci si avvicinano con calma mentre decido per il lake hotel. Esco pensando di Trovare cibo, ma già alle 10 è già tutto chiuso.
Ho pagato una moto per andare , prendere delle patate e tornare. Se non mi bastano sono fritto (come le patate). Arriva una frittata pessima. La camera ha il ventolone, ma affaccia su un muro distante meno di un metro, e ci sono 3 piani di edificio sopra. tale aria viene buttata  sulla retàina appesa al centro, che la devia. L' aria scivolava sulla rete e non arrivava nulla. Una pessima notte

lunedì, febbraio 12

11 febbraio sunni guesthouse kigoma

Sveglia alle 10.30. Ho una telefonata con mia madre e una parecchio più lunga con la assicurazione. Esco intorno alle 12. L'esito dell'esame al microscopio è negativi, non c'è malaria nel sangue. Passo dalla compagnia degli autobus e poi vado verso la stazione dei treni ; voglio un succo misto tamarindo e succo della passione e una fetta di torta. Il negozio è aperto. Scambio 2 parole con Sadani, poi torno al negozio ed è chiuso! Mentre rimpiango il mio temporeggiare, decido di lasciare Kigoma. Il bus sarebbe dopo 2 giorni, e la mia destinazione sarebbe  a 2 giorni di autobus. Se riesco a percorrere qualche ora oggi poi non devo alzarmi alle 6 e ho meno ore davanti. Decido di andare a kasulu, e da lì spero di arrivare a kibondo.
Proseguo quindi verso nord , verso il lago vittoria. Non ho trovato sufficienti  informazioni sul Burundi, ci tornerò, spero .
Subito fuori da kigoma il terreno è lievemente ondulato e coltivato a palme e mais.
Passato il pezzo lievemente ondulato la strada  diventa sterrata e si sale di quota con qualche curva e qualche scossone in più. Resta una montagna dai profili piuttosto morbido, colorata dal verde chiaro dell'erba illuminata dal sole.
Il furgone ha avuto fino a 3 persone in piedi (in realtà piegate), oltre ai 16 seduti (dietro, + 3 davanti). Insomma è stato a tratti molto pieno. In questi tratti il bigliettaio era praticamente fuori dal finestrino anche col bacino.
Anche su questa direttrice , a lato della strada i cinesi stanno realizzando una strada percorribile senza troppi scossoni
La vecchia strada va a zig zag con la nuova nel mezzo. In teoria non è percorribile e ci sono anche dei mucchi di terra per evitarlo, in pratica ci sono brevi tratti dove il furgone ci si infila. Arriviamo a Kasulu.
Appare come un paesone. Una ragazza sul mio mezzo deve andare anche lei  verso Kibondo e mi mostra dove si prendono  i mezzi per andare lì. La
Partenza (a spinta) da kasulu per kibombo pare avere qualche intoppo legato alle posizioni dei passeggeri. Arriverò col buio.
La strada inizialmente è buona, incrociamo anche degli schiacciasassi.
Il fatto è che il mezzo su cui sono è sgarrupatissimo. Sfiora gli 80km in discesa e ad ogni salita pare  che il mezzo stia per mollare il colpo. Abbiamo delle alture sulla sinistra, mentre sulla destra c'è una grande spianata.
Si avvicina all'ambiente della savana, con erba alta,colori chiari e alberi meno fitti che a sud.
Anche il tipo umano sta cambiando, nasi meno schiacciati in punta e setti nasali leggermente sporgenti e più affusolati. L'altezza media va aumentando.
Tutte cose belle e interessanti che si scontrano con l'amara realtà del trasporto.
La strada è peggiorata notevolmente e gli ammortizzatori di questo mezzo paiono incassare i colpi senza il minimo cenno di reazione elastica. Mancano 100 km e il navigatore segna 17 km/h.
Fortunatamente dopo un po' la strada migliora.  Inizia anche una discesa e l'autista approfitta.
Superiamo anche un cicloturista. Si alternano campi di mais,qualche
girasole e bosco ( non fittissimo). Passiamo anche una piccola zona paludosa coltivata a riso. La stanchezza inizia a farsi sentire e con lei anche il fresco. Sono  in maglietta,  viaggiamo a 1280 slm e manca un finestrino.
Spengo il telefono e ogni tanto verifico quanto manca. Quando vedo che mancano 10 km sono sollevato. Non farò lo schizzinoso se non c'è la ventola.
Arrivo in salita, tipo corsa ciclistica il mezzo arranca, pare che sudi mentre percorre le rampe finali. Alla fine sono 1524 metri slm. Trovo da dormire in una semplice guesthouse. C'è pure l'acqua calda per la doccia, un pentolone fma sopra dei carboni ardenti. Esco a cena nelle immediate vicinanze. In televisione sul canale 2 una serie made in India.
Mangio riso e manzo. Poi conosco Amis  un ragazzo che lavora per medici senza frontiere nel campo di Nduta, un altro campo profughi, che sta vicino alla città. I campi profughi nella provincia di kigoma sono 4 e il più grande si chiama luter. Non si riesce a capire quanta gente ci sia a Nduta. Pare più che nella stessa città, ma un numero, anche approssimativo, non lo si sa.
Poco prima di dormire vedo dei lampi. Appena dopo che entro la ragazza della reception sposta la scrivania vicino alla porta, stende un materasso di spugna, lo copre con un lenzuolo, si mette sotto la retina e si mette a dormire. io scrivo un pò e alle 12.30 vado a dormire. O almeno mi metto a letto, il materasso è parecchio duro e ci metto un pò a prendere sonno.

domenica, febbraio 11

10 febbraio sunni guest house Kigoma

Il muezzin inizia a cantare alle 5 ed è abbastanza ispirato. Il volume non è altissmo, ma canta abbastanza a lungo.  Mi alzo con molta calma e lavo pantaloni e capelli Oggi jorge verrà in questa guesthouse e un pò ozio, un pò temporeggio. Mi richiama per la ennesima volta il ragazzino di Kabwe che mi aveva fatto compagnia in paese che mi ha chiamato anche 9 volte al giorno i giorni a seguire. Mi chiedeva se tornavo verso sud, e io a dirgli che andavo a nord. Più o meno lo stesso dialogo varie volte al giorno. Mi dice che non sta bene e mi chiede del denaro. Gli faccio presente che sono fisicamente distante e che anche volendo farlo non ho modo di aiutarlo. Scrivo un pò e poi esco. Vado a mangiare al mercato. Mangiare nei mercati mi piace, ma appena ci si siede compare il vecchio,il giovane o il bambino a mendicare del cibo. Questa volta è un vecchio. Avevo chiesto una porzione piccola proprio per stare poco tempo, ma questo è arrivato subito, per cui divido con lui parte del mio pasto e proseguo pensando ad un succo e ad un pezzo di torta nel posto di fiducia davanti alla stazione. Ovviamente è chiuso. 
Noto una pubblicità di televisore a schermo piatto. Il bambino è ben diverso dai bambini del luogo. I bimbi qui sono nerissimi e praticamente sempre rasati. Questo ha tanti riccioli castano chiari e pelle olivastra. Potrebbe essere europeo o un berbero coi capelli chiari.
Anche in altre parti del mondo nelle pubblicità mi è capitato di vedere personaggi occidentali, anche se i locali (cui la pubblicità è destinata) sono fisicamente differenti. Prendo un succo di frutta dai ragazzini che lo vendono alla stazione dei bus. Con non poca fatica riesco a farmi capire. Voglio sapere se c'è acqua o ghiaccio. Ottenuta la risposta negativa ne compra una bottigliletta da 1/2 litro. E' avocado e limone. Non mi piace molto. Tornando compro della frutta e trovo un frutto strano, simile al frutto puzzolentissimo tanto amato dai tailandesi. Scopro che in Italia lo chiamano  Annone, ma Il nome corretto è chirimoya. Torno in ostello e trovo lorge, ci diamo un'oretta di siesta  e poi andiamo verso Kibirisi. Sulla strada inizia a piovere e prendiamo un tuc tuc. Arriviamo a  kibirisi e la pioggia è forte. Prendiamo un tè (con immancabile mendicante) e quando spiove  torno a trovare l'amico profugo del sud Sudan. Gli ho portato un corso di inglese in swaili, gli ho fatto chiamare casa e sono stato un po' li. Poi con Jorge  abbiamo proseguito lungo il litorale. C'era abbastanza fermento.
Ad ogni spiaggetta c'erano barche in partenza per la pesca. Anche nel tratto di lago immediatamente vicino alla costa le barche erano tante, e molte di quelle grandi a motore erano al traino di quelle più piccole, a remi.  Sulle spiagge le stavano attrezzando o sistemando allo scopo. Un  cadenzato battere di martelli ci ha fatto compagnia su tutte le spiaggette. Vari manutentori con dei fini scalpelli incastrano cotone in imbevuto di olio di palma nelle fessure del legno. E' un bel posto Kibirisi e la passeggiata oltre il porto è stata molto rilassante. Al ritorno , un pò alla volta , uno stuolo di bambini a preso a seguirci. 5, poi 9, poi 11 e poi ho smesso di contarli, ma alla fine erano parecchi più di 11. Notiamo dei balli e canti (penso a carattere religioso)di 5 donne e sulla via del ritorno ci fermiamo in una animata  baracca che fa da caffeteria. In delle tazzine minuscole prendiamo un caffè del burundi (decisamente forte) e tebes, una bevanda anch'essa dal burundi. E' giallognola tendente al verde, leggermente opaca e tremendamente amara! Si ottiene facendo bollire le foglie di bujumbura. Ha proprietà terapeutiche per lo stomaco e pare sia un rinvigorente per le parti basse. Decido di tornare a piedi, devo fare la pipì e voglio godermi il tramonto in solitudine. Speranza vana. Un signore simpatico , ma molto loquace nelle 4 parole di inglese che conosceva mi parla in continuazione e mi introduce ad altri che stanno percorrendo a piedi il breve tragitto tra Kibirisi e Kisanga lungo la ferrovia. Non avrò nemmeno l'occasione per andare in bagno. A cena andiamo da sandra. C'è musica dal vivo. Un gruppo con magliette del colore della bandiera della tanzania e pantaloni attillati suona musiche locali con strumenti "standard" (chitarra elettrica,batteria,pianola. Poi ci fermiamo proprio davanti alla stazione della polizia a fare cose illegali e proseguiamo. Andiamo in un bar safari, uno di quelli che piacciono a me, che trasudano disagio sociale. Ne ho visti di migliori (o peggiori, dipende uno cosa cerca), ma non era male. Con la sua luce rossa, la ampia cancellata tonda davanti al bar, e i tavolini di plastica, con un buon numero di avventori soli, con la propria birra. Tornati in ostello scrivo e poi vado a dormire.

9 febbraio sunni guest house kigoma

Sveglia alle 8.20, ma i alzo al 10 passate. faccio la barba e leggo un pò. Ala fine esco alle 12 circa, quando il sole pare affacciarsi. L'idea è fare una visita ad alcune spiagge della zona con il necessario per un pic nic. La ricerca delle uova sode sarà quella che più mi impegnerà. Il ragazzino che mi aveva accompagnato altre volte mi trova per strada e mi segue al mercato e anche nel ristorante dove mi farò bollire le uova. E' macilento nel vestire. Ha un sacchetto di riso crudo in tasca. Alla stazione dei boda boda trovo Sadani. Con la sua moto raggiungo jagobsen island. Incredibilmente alla spicciolata  si materializzano 8 turisti!Dopo settimane senza vederne 1 ce ne sono anche 2 italiani, di bergamo. La spiaggia , di proprietà del sig jacobsen (che ora è in norvegia) prevede una tariffa non trattabile di 7000 (quanto una notte e un giorno in camera sotto il ventilatore). Con Jorge e i due italiani non visitiamo jacobsen beach e andiamo a paradise beach, 2 alla volta, con la moto di Sadani. Mentre aspettiamo chiedo di poter dare un'occhiata alla spiaggia e al campeggio. La zona è fittamente ricoperta di vegetazione e alla base della ripida discesa ci sono delle baie delimtate da roccia alta. Io vedo una spiaggia minuscola , molto bella. Il colore dell'acqua era molto invitante, la sabbia era ocra scuro tendente al rosa in grani grossi. Ero pure accaldato, non buttarmi dentro è stato abbastanza impegnativo. A paradise beach mangio l'insalata insieme ai ragazzi, beviamo un paio di birre e poi arriva un matrimonio. Donna in abito bianco con tessuto fino a profusione, frac blu per lui. C'erano le damigelle d'onore e persone in abiti appariscenti. Sulla testa delle donne, avvolte di tessuto, ci sono grossi nodi. Noi eravamo senza maglietta. Decidiamo di andare ad ujiji. Ujiji è stata capitale di regni locali e importante porto commerciale anche sulla tratta per gli schiavi. kigoma e il suo porto sono ora il punto di arrivo delle navi e delle merci e la città ha perso importanza.
Jorge può prendere informazioni e noi vedere il luogo dove stanley incontrò Livingstone  e disse la famosa frase "il dottor Livingstone, suppongo...". Il porto è minuscolo e c'è vento. C'è la barca in partenza, ma viaggerà la notte e non va bene. Scoprirò qui che ciò che viene mischiato l cotone per rendere impermeabili le giunture delle assi delle barche è olio di palma.
I ragazzi bergamaschi vogliono prenotare un biglietto e vanno via in moto. Io torno con calma con jorge. Incontriamo varie moschee. Quella più particolare ha un mihrab composto di più elementi, uno spazio sorretto da colonne (magari l'intera minuscola moschea originale) e che dava accesso ad un minbar "a balcone". Al paese di fianco piove e si vede un bell' arcobaleno. Sul dalla dalla del ritorno mangio una pannocchia arrostita. Passiamo con jorge al baraccio e dopo una doccia andiamo a cena. Andiamo nel ristorante blasonato per provare qualcosa di diverso. Alla fine non mangeremo cose tanto differenti dal solito. io capra, riso,cassava e fagioli. Gli altri riso fagioli e pizza(una sorta di samosa con uovo). Dopo mangiato devo correre in bagno, ultimamente quando arriva il momento devo proprio correre in bagno. Chiudiamo la serata al bar Sandra bevendo una birra.

sabato, febbraio 10

8 febbraio sunni guesthouse kigoma

La sveglia suona alle 7 ma esco alle 8. Sono in ritardo per il treno, ma provo comunque ad andare alla stazione. Noto che alle 8 i negozi sono ancora tutti chiusi. E' strano. In compenso c'è fermento in strada, varie persone spazzano e ci sono vari fuocherelli qua e la. Scopro che ogni Giovedì i negozi aprono alle 10 e la comunità si dedica alla pulizia delle strade. Dopo aver visitato la stazione per accertarmi che il treno era partito ho raggiunto il porto per visitare il Liemba. Non è come navigarci, ma almeno mi tolgo lo sfizio! C'è un biglietto di "entrata" abbastanza oneroso, tra l'altro. Contrattando riesco ad abbassarlo e visito la barca accompagnato da David, l'ingegnere di stanza nella nave. Iniziamo dagli spazi di 3 classe. Sono  abbastanza angusti, in 2 stanze su 2 livelli ci stanno in teoria 248 persone. Le panchine sono in legno e ciascuna delle stanze non raggiunge i 50 metri quadri. Ci sono dei bocchettoni per spingere aria fresca all'interno della stanza inferiore, che è sotto il ponte anteriore della nave e senza finestre. C'è uno spazio poco differente a poppa, con capacità leggermente superiori.
Le cabine non sono male. Quelle di 1 classe hanno anche un ventilatore e un lavandino. Quelle di 2 classe 4 cuccette. Ci sono zone relax all'esterno e un ristorante con annessa cucina . Nella sala da pranzi ci sono scaldavivande e un bar ;l'arredamento è anni 20. Successivamente visitiamo le cabine dell'equipaggio e degli ufficiali di bordo, finché andiamo nel ponte di comando. Hanno sostituito gran parte delle apparecchiature originali, ma resta 100% analogico. Sonar, radar e GPS con schermi a puntini sono il top della gamma. Nel ponte di comando c'è leggermente sulla sinistra il posto del capitano, al centro la piccola ruota del timone (circa 40 cm di diametro, più le maniglie) e sull'estremità del ponte le postazioni tecnologiche con gps,sonar,radar e "accelleratore" e freno della barca (sulla destra). Andiamo anche nella sala macchine. Mi mostra generatori, motori e compressori. Il problema attuale della barca è un pezzo di ricambio del motore. Il motore ha 20 e passa anni e il pezzo, una volta trovato va fatto arrivare (dalla Germania). Mi fa notare come le lamiere siano attaccate tra loro nelle parti originali con coppie di rivetti di 3 cm di diametro, mentre nelle parti nuove siano saldate. Parte del vecchio motore a carbone è stato lasciato per dare stabilità alla barca. Mi fa notare che lo scafo non ha chiglie ripide,ma è piuttosto piatto e questo limita il rullaggio della nave. Nella parte anteriore, il deposito del carbone è ora parte dello spazio usato per trasportare merci. Usciti dalla barca passiamo da una zona di dogana e lì mi sono pesato , sto riprendendo peso.
Tornando verso l'hotel voglio sistemare gli occhiali, da una parte manca la vite e si è ossidata la giuntura. Non ci sono ottici qui, ma so che c'è un banchetto con un signore che fa questo lavoro. Trovo solo la panchina, lo chiamano e lui arriva con una vetrinetta di circa 40x60x20cm, che si apre dal lato largo. Non pare proprio a suo agio, pensavo che come prima cosa lubrificasse l'ingranaggio, invece mi sa che lo farò io con olio di oliva.                Prova con le viti che ha a disposizione , ma non aveva una vite che calzava e sono andato via senza concludere.
Oggi minaccia pioggia, mi sa che faccio un po' di pulizia nelle foto della macchina fotografica vado in un paio di posti a vedere se hanno computer che leggono la scheda sd. All'inizio mi chiedono tutti una cifra improponibile per 1 ora di utilizzo del computer (10.000 e io dormo con 7000).
A mezzogiorno  ho provato il ristorante di fronte al blasonato kigoma catering, parecchio più modesto. A parte che non sanno l'inglese ed è quindi più divertente, preferico quell della sera. La carne di manzo era dura  e piena di nervo, il sughetto era buono.
Ho poi visitato una moschea. La moschea rivelatasi sciita ha una facciata interessante. Non capisco se è pietra o cemento.E' tipo barocco, con la sola facciata più alta del corpo della moschea. Sulla facciata c'è una Cupola sormontata da stella e luna e una sorta di minareti (coni in cemento). La parte antistante l'interno è particolare , con una vasca in cima a un massetto in cui si passa per entrare nella zona di culto. L'interno è totalmente spoglio. Ha il mihrab, grande, ma tra quelli visti decisamente il più piccolo, diciamo che è per 1 persona. Non c'è mimbar,molto strano. In realtà non è strano, semplicemente non viene usata. Una moschea-capannone chiude il cortile.La targa dice 1984. Il mimbar qui è ancora più particolare. E' ricavato costruendo un muro di legno ed incassandone uno dei pannelli.riconosco che è sciita dalle pietre che vengono usate per pregare. Torno in hotel. Qui il ventilatore ha colpito e ho dormito a lungo a pomeriggio.
Sono poi andato al laboratorio di analisi a chiedere se devo essere a stomaco pieno o vuoto. Subito dopo ho iniziato a fare pulizia nelle foto della macchina fotografica (1000 per un'ora alla fine) .
Tutto sommato giornata molto tranquilla, forse la cosa più strana è stata a cena, il telegiornale parlava della Juventus durante la cena. Ho mangiato riso con pollo arrosto(lo avevo chiesto fritto),fagioli, cavolo lesso e insalata. Quel ristorante si comporta bene, anche se spendo sempre di più (oggi avevo pure la borraccia. Inoltre arrivano con uno scontrino sbagliato di totale e senza le voci e non capisco mai cosa costa quanto.
Si fa tardi , ma sento che i bar sparano musica senza ritegno. io ne sento uno che su maps me sta a 730 metri

giovedì, febbraio 8

7 febbraio sunni guesthouse Kigoma

Stamattina sveglia con molta calma. Ho letto di eventuali attrattive sulla costa est della Tanzania. So che le risposte che avrò dai consolati potrebbero essere poco allineate ai miei desideri. Colazione con tè con latte,uovo e  frittella locale. Ho poi rinforzato con succo di frutta misto frutto della passione e tamarindo ,e 2 fette di torta. Dopo di chè ho iniziato una frizzante quanto redditizia attività diplomatica. In pratica con tempi molto rilassati ho ottenuto cattive notizie. Il consolato congolese  trova in un piccolo edificio con una bandiera sbiadita e con la bandiera del Congo dipinta sulla porta di ferro. Mi fanno entrare ed accomodare. La stanza è ampia. Con estrema cortesia mi dicono che il consolato non può emettere visti, può mandare a Kinshasa la documentazione ed aspettare l'esito Mi avvertono che facilmente sarà negativo date le tensioni politiche attuali. Mi dicono,però che nella capitale del Burundi c'è una ambasciata e che le probabilità di ottenere quel visto lì aumentano sensibilmente. Il consolato del Burundi ha anch'esso una bandiera piuttosto consumata,  ma giardino è pìù grande e più curato, con un grande albero. Qui ricevo altrettanta cordialità, qualche sorriso in più e in una piccola stanza con una grossa scrivania ottengo l'informazione che cerco. Da dietro la scrivania la funzionaria mi dice che il visto costa 90$ per 2 o 3 settimane, dipende dall'itinerario proposto. Considerato che poi necessiterò di sicuro di un altro visto la cosa si fa onerosa.
Sono in moto con un autista di boda-boda (moto) che mi ha preso in simpatia.
Vado poi a vedere un altro porto della zona. Il porto di katonga. Mi era stato segnalato insieme a quello di kibirisi. L'attività qui è esclusivamente di pesca e il porto appare da subito meno attivo. Non c'è l'ombra di merci in transito. Il villaggio consta di poche baracche lungo una via accidentata. L' emporio più attivo  frequentato è quello che prepara le batterie per la pesca notturna. Il porto si trova in una piccola baia rocciosa. La costa è piuttosto alta, e tale altura racchiude  il fondo della piccola baia . Sui grossi ciottoli dal colore violaceo ci sono parecchie barche in secca. Sono tutte in legno e un buon numero di queste paiono arrivate a fine percorso. Ci sono fondi di barca e un paio di barche sssssondate. Non è un autentico cimitero, ci sono barche in secca che sono attive e in buone condizioni, In alcunei pescatori che sistemano le reti. In acqua invece ci sono le tante barche in attività. Al momento a riposo, esattamente come i pescatori che le usano. la pesca si fa prevalentemente di notte. Torno in città e mi delizio del ventilatore.
Ho contattato il capitano del Liemba, dice che non ci dovrebbero essere problemi ad avere accesso alla nave. Ci provo appena sveglio, Mentre aspetto il treno. Spero di riuscire a fare qualche foto interessante. Domani il treno parte per dar es salam, potrei prenderlo fino alla prima stazione (a 16 km) per poi tornare indietro.
Sulla via del porto mi prendo una pannocchia. Me la danno calda nella foglia. Nel porto mi dicono di tornare il giorno dopo, intorno alle 9.
Ho assistito all'arrivo del treno e del suo carico umano. Pensavo di vedere più merci. Il treno è un treno diesel ha 8 vagoni apparentemente solo per passeggeri e devo dire non troppo malmessi. Arrivo poco dopo l'arrivo, in tempo per vedere il treno che si svuota. Un modesto numero di portantini portano le valigie più pesanti; la stragrande maggioranza viene portata sulla testa, da uomini e donne. Dal lato dei binari la stazione è più bella, decisamente più alta e con più aperture e scale. Esco a treno completamente vuoto. Noto che la stazion restava piena. Sono i passeggeri arrivati a prendere il treno l'indomani mattina. Ci son pochi bambini,sia tra gli arrivati, sia tra quelli prossimi alla partenza. Provo il Sandra bar, vicino alla stazione. Ha un grande cortile sul retro con parecchi tavolini e sedie di plastica. La birra è fredda e non perdo l'occasione di mangiarmi un pò di capra. C'è con me Sadani, autista di boda-boda che spesso mi chiama e mi porta qua e là. Parliamo un pò e mi dice che ha una passione per il calcio e una moglie. Nel retro del sandra bar c'è anche un palco per la musica dal vivo. Il bar, come tti quelli visti in tanzania e in parte anche in malawy, , è dietro una cancellata di ferro.La capra è buona,ma la servono con dell'insalata di pomodoro, cipolla e un pò di peperone;è tagliata sottilissima. Torno in ostello per una doccia e mi metto a letto, ma prenderò sonno solo dopo parecchio tempo

martedì, febbraio 6

6 febbraio sunni guest house Karonga

Stamattina sveglia alle 9. Giro al mercato. Il mercato  è ben  è fornito e moderatamente esteso.. C'è una parte per la macelleria, frutta fresca (tanti tipi e anti ortaggi), cibo cotto e vari empori.   Ho provato  il miele e mi sa che lo  prendo.Un kg di caffè macinato costa 4 Eur circa .
Uscito da lì vedo una signora bianca che nonostante io faccia cenno non mi fila minimamente e poi al ristorante  conosco jolien. Una ragazza belga che è qui a fare volontariato. Starà qui un anno. Penso che la rivedrò, le ho dato il numero. La colazione la faccio con "pizza" (un grosso samosa con dentro verdure cotte ed un uovo sodo) e un andasi. Mi portano del tè con il latte. E' buono. Andando verso la stazione guardo dei sandali da comprare e bevo succo di frutto della passione. La stazione ha proprio un sapore di edificio coloniale, con le ampie parti in legno e i grandi archi. Segnalo che gli archi terminano "tipo tendina" come si usa nell'architettura musulmana.Nella zona dell'hotel ho trovato anche il laboratorio di analisi. Hanno il microscopio e l'esito lo danno in mezz'ora.
Sto imparando a riconoscere il pesce del lago. Il mio preferito si chiama kuhe.  Prendo un tuc tuc /che qui su ciama bajaje e vado al porti di kiribisi. C'è fermento e stanno caricando vari cargo. Ci sono varie merci in partenza, oltre al sale c'è farina, bibite e materiali da costruzione. Mi spiegano che dopo tanti anni di guerra civile l'industria locale è stata praticamente tutta resa inutilizzabile e il congo dipende interamente dalle importazioni e dagli aiuti internazionali. Nel porto vedo una signora che versa un liquido denso da una bottiglia. Chiedo se è caffè, non è caffè, ripete juice (succo). Chiedo se c'è dentro acqua e dice no. me lo faccio versare. E' tamarindo ed è densissimo! Allappa la bocca e termina aspro. Faccio fatica a berlo, se continuo così lo allungo.
Alla fine lo condividerò con dei ragazzi impegnati prima a caricare il sale, poi a disincagliare la barca caricata troppo dal fondo del porto. Durante le operazioni di disincagliamento sono dentro fino alle spalle. Uno di loro gli gira intorno per caricarli. Si fa rispondere da tutti in coro finche lancia il comando : spingete!
La luce è pessima e fare foto è difficile . In queste situazioni, vedendo giovani muscolosi , penso sempre a Nadia.
Trascrivo più o meno quanto sentito e registrato
Arrrrrrr
Gnabe!(1)
Gnabe!(tutti)
Aia gnabe u bi
Quaina u bè
Eeeeee (tutti mentre spingono)
Conaibe nada
Guana u bè!!
Eeeeee(tutti mentre spingono).
Ci riescono, la barca ricomincia a galleggiare.
Nel porto c'è anche una baracca con una bandiera dell'unhcr. In tanzania hanno raccolto profughi da parecchie nazioni confinanti in guerra. Soprattutto dal Congo. C'è un grande campo profughi vicino alla città, Niargus. Nella minuscola zona recintata, però, trovo Josef, originario del sud sudan. Ha 21 anni ed è qui da 3 settimane. Non può uscire dalla zona recintata. E' stato a Niargus, ma faticava a comunicare con i congolesi francofoni. E' qui, nella grossa tenda dellUNHCR. Mentre arrivo sta mangiando Ugasi e legumi. E' seduto a terra su una stuoia. Oltre a quello ha a disposizione una coperta, la zanzariera in prossimità della stuoia  , un secchio con acqua e il suo piccolo zainetto. Mi ha dato una fortissima impressione di fragilità. Nei suoi 21 anni ha tante energie, ma al momento, ad esempio, non può neanche uscire dal recinto.
Saluto Joseph e faccio un giro del mercato. I legumi secchi la fanno da padroni, ci sono 10 tipi di fagioli, più altri legumi, spezzati e non.
Mangio 1 involtino di manzo e mi sa che  è lui a far precipitare la situazione intestinale (soprattutto il suo contenuto)
Il bollettino metereologico di oggi ,infatti,vede un peggioramento, spero episodico:

Consistenza pessima
Odore da dimenticare il prima possibile
Rumorosità moderata, ma fuori dallo standard
Bevo una birra  e alle 4 circa vado a letto, accarezzato dal confort del ventilatore.
A sera al ristorante ugali, fagioli,cassava e manzo. Dopo cena vado al baraccio. L'ex impiegato della compagnia di navigazione, in mancanza di birra fresca mi offre del whiskey. A mia volta gli offro una birra (calda) e torno in hotel.

5 febbraio Juliet guesthouse Karema (o Kalema)

Il muezzin di oggi è più moderato. Canta ,ma non si sgola, il volume è decisamente differente.
Sveglia alle 5.30. è ancora buio. La luna stende un velo di luce sui numerosi bus in partenza dalla stazione, sterrata, di mpanda. Compero un succo di frutta, sarà la mia colazione insieme a dei biscotti comprati a kipili. L'entrata nel bus non è passeggiata. L'addetto controlla prenotazioni e nuovi biglietti con una lucina minuscola.
La corpulenta signora, in abito coloratissimo e capo scoperto, cerca di farmi sedere al suo posto (con meno spazio per le gambe). Ci prova almeno 5 volte, e io a farle vedere il biglietto. La ragazza seduta sul motore ha il capo coperto, penso sia la figlia.
Non ho una grande visuale , l'autista ( il prototipo dell' ottimista) ha una posizione più bassa e c'è una enorme fascia per bloccare il sole. Anche dai lati la visione è limitata.
Alle 6.15 partiamo. Il bus è pieno, e, come sempre, raccoglierà gente lungo i 299 km di strada sterrata (a parte i primi 5km) che portano a kigoma.
Anche qui ci sono lavori per migliorare questa strada, a principio la stanno allargando, ma dopo 1 ora e mezza ( di sonno) la strada torna poco più larga del bus. Ad ovest si notano delle alture. Il paesaggio è boscoso, coltivato a mais (e qualche sparuto girasole) in prossimità degli abitati.I ponti sono appena più larghi del bus.
Ci fermiamo per far mangiare l'autista alle 10 circa. Venditori volanti offrono arachidi, pannocchie lessate, pezzi di pollo arrosto su bastoncini e bibite.
Raggiungiamo uvinza poco prima delle 12.
La città è preceduta dalle sue saline. Ora capisco perché il sale locale non sala granché, lo ottengono dall'evaporazione di acqua dolce!! Alla fermata, oltre ai consueti snack, nei cestini sulla testa delle venditrici ci sono dei sacchetti con scritto 1000 sopra. È sale. Se ne vende anche sfuso. C'È una grossa bacinella e differenti contenitori per le varie quantità richieste. Dal punto di vista faunistico segnalo 2 scimmie che attraversano  e la strada è che il bus investe una capra.
Uvinza è sulla strada per Tabora e da qui la strada è asfaltata. La corpulenta signora va a Tabora, per cui scende dal mezzo. Il piano di calpestio del pullman è di metallo ed è diventato molto caldo. Metto i sandali sotto lo zaino per preservarne le plastiche. L'ultimo tratto  è prevalentemente pianeggiante. Arrivato in città raggiungo con la moto sunny guesthouse (dopo averne girate 3 troppo care). E' un posto semplice. Trovo una buona camera.
Ventilatore (un po' rumoroso)
2 letti separati su cui esprimere il mio disordine
Retina intera
Bagno divertente, seppur pulito
Mi hanno anche messo la lampadina che mancava.
Altra cosa non da poco
C'È un baraccio frequentato da vecchi nelle immediate vicinanze.
Lo testo e poi faccio una siesta.
  A cena finalmente un ristorante con la lista lunga!
Pare frequentato da una borghesia benestante. Begli abiti, computers, orologi ed orecchini.
Ci solo i ventilatori sul tetto e le cameriere vestite uguale
Ovviamente ordino della capra arrostita (deliziosa e molto ben cotta)
Poi
Fagioli
Cavolo
Riso
Banana in umido con pomodoro
La banana ha unruolo simile alla patata. La consistenza è simile, ma il sapore è decisamente differente, anche da quello della banana standard. Anche il conto è da buon ristorante.
Dopo cena sono tornato al baraccio e ho approfondito la conoscenza con uno dei frequentatori. Ha lavorato sul liemba per vari anni, da capitano, se ho ben capito. Abbiamo parlato della costa e della navigazione sul lago. A nord la barca passa più distanze a causa delle secche e perchè ci sono alcune rocce affioranti e alcune che escono dall'acqua, tipo faraglioni. Non ho avuto modo di sapere quanto sporgano dalla superficie, ma mi ha detto che da 3 miglia di distanza si vedono queste rocce, scure, uscire dallo specchio d'acqua.
Mi ha detto che il liemba nasce come nave da guerra e che i materiali ottenuti dalla riconversione sono un pò sparpagliati in tutta la città (mi ha mostrato una lastra di metallo di un passaggio pedonale e mi ha detto che quella lastra arriva dall'originale liemba). Quando lui ha iniziato a lavorarci, nel 1975, il motore era già stato riconvertito a diesel. Mi narra anche la storia dell'altra nave che c'è all'ancora nel porto: il              .  E' stato costruito dai danesi come barca per il sondaggio del fondo del lago. Poi , penso durante la nazionalizzazione dei beni e delle terre, è stato riconvertito in nave da trasporto e faceva la spola come il liemba, con tempistiche invertite. La cosa pareva funzionare finchè lo stato ha diviso l'agenzia dei trasporti su ferro e quella dei trasporti marini e assegnato budget differenti. L'erosione della società fino al  tracollo è arrivata quando la stessa persona (o forse uno stretto familiare) è stata assegnata a controllare entrambe le agenzie. la cosa è andata avanti fino al definitivo tracollo. Prima sono finiti i soldi per fare la manutenzione alla 2' barca, e a seguito della cattiva gestione ora anche il Liemba è fermo nel porto. ora sono dall'altra parte della baia , nel porto di Kiribisi e le ho davanti entrambe. dopo cerco di fotografarle )da fuori il porto). Forse riesco ad andare a bordo per farci un giro. Un funzionario del porto abita vicino al baraccio. Torno in hotel e vado a dormire

lunedì, febbraio 5

4 febbraio juliet guest house kalema

Sveglia a notte fonda l'imam della locale moschea è particolarmente ispirato, ma poco errato con la tecnologia. Gli altoparlanti vanno spesso in loop e la voce è spesso distorta. Dopo 5 minuti si placa.
Sveglia alle 7 circa, il cielo è striato di nuvole rosa. Il gestore mi dice che andrà a messa per cui mi chiama adesso. esco e compero delle banane. Rinforzo con del tè e dell'andasi a forma di spirale. Ascolto un pò di musica finchè finalmente alle 9.30 l'autobus si presenta e dopo poco partiamo.
L' autobus è particolarmente rumoroso, vibra praticamente tutto e ogni componente del mezzo vuole farsi sentire (con buoni risultati). Sullo schermo filmati di canzoni hip-hop a sfondo sentimentale. Immancabili le donne scosciate e sexy. I contatti delle stesse col cantante sono limitatissimi , a volte ballano abbracciati uno di spalle all'altro, litigano, si  chiariscono, ridono ,ma mai si vedono baci o abbracci frontali con contatto. Lui ha quasi sempre occhiali occhiali da sole e catenazza al collo, spesso con evidente croce. Paesaggisticamente la fascia costiera è più bassa. Coltivata a riso o mais. Colori pastello di campi prevalentemente coltivati a riso.Le alture iniziano un pò più distanti dalla linea di costa rispetto a quanto visto a sud. Sono leggermente più ripide, ma isolate e non parte di un sistema collinare omogeneo. Sono inoltre  sensibilmente meno coperte di foresta. Dove passa la strada sono punteggiate di alberi bassi e arbusti, prevalentemente coltivate a mais. In lontananza pare bosco più fitto, ma mai come visto a sud.
Presenza musulmana in aumento, donne velate con foulard steso, non raccolto in voluminosi nodi. Si vedono anche piu uomini con il copricapo tipico del pellegrinaggio mecca. Immancabili, dopo un pò sono arrivate le galline. Più avanti saliscendi e bosco più fitto. Alberi più alti, mai sopra i 7/8 metri. Zone rigogliose si alternano ad altre meno fitte, se non proprio intensamente sfruttate, specialmente in prossimità dei villaggi.
Lungo questa strada i villaggi paiono più numerosi e con mercati più grandi e forniti. Si vedono abiti, pentolame, utensili e oggetti in plastica per la casa.
Non vedo arrostitori di pannocchie, e ne mangerei volentieri una.
Arrivo in città, non c'è corrente. Prendo una camera con ventilatore. Riesco a prelevare. Sono indeciso sulla quantità di denaro da prendere, sto un pò largo, ma non prendo il massimo prelevabile. Mangio patate e manzo. Il negozio dove mangio ha un sacco di frigoriferi, ma non c'è corrente! si materializza l'incubo di un altro giorno bevendo bibite tiepide , se non proprio calde. Il gestore, però, mi dice che il black out è per zone e che nella via parallela la corrente c'è, ed è così. Riesco a comprare un paio di birre e berle a temperatura decente (non fredde congestionanti, ma almeno fresche).Mangio patate fritte e manzo e ordino della capra per la serata (mezzo kg). Vado nella locale stazione dei treni, potrei riuscire a coordinare il tragitto di domani e provare i locali treni diesel. La stazione è poco più di un paio di stanze accanto ai binari. L' ufficiale mi fa entrare, mi informa degli orari e mi dà il numero dell'ufficiale di Tabora, il mio eventuale treno passerà di lì, posso chiedere del ritardo (che può essere di giornate intere). Ad ogni modo il treno che potrebbe andarmi bene parte di mercoledì ed oggi è domenica, non va bene. Per togliermi lo sfizio potrei prenderlo mercoledì andandogli incontro una ventina di km. A lato dei binari, a spalla, dei camion vengono scaricati e le merci caricate sui vagoni merci fermi nella stazione. Mi viene in mente il mio amico panda, gli manderò le foto del cartello della stazione. Vicino alla stazione, sotto un albero ci sono delle persone, alcune mi chiedono una foto. Sono uomini tra i 25 e i 60 anni. Proseguo attraverso il mercato. Noto la presenza di alcune donne completamente velate. Sui banchetti di legno del mercato, protetti da tettoie in paglia.,  sono ortaggi, funghi,, radice di cassava , olio di palma, pesce secco e un vegetale in foglia secca. Penso sia tè, ma non lo è. E' una foglia che si fa bollire e si mangia, un pò come la foglia di zucchina. Per la prima volta noto del cavolo già tagliato fino, pronto per insalate. C'è anche una parte del mercato per gli abiti e l'inorganico. Mangio una fetta di ananas e proseguo. Vorrei trovare la moschea locale, che pare essere antica. Non lo è affatto, ma ha la particolarità che il mimbar appare come una finestra dal mihrab (che è molto grande), non ho mai visto nulla del genere.
Torno in hotel manca ancora l'elettricità. Faccio presente che sono in questo lodge per la ventola e   che se non va è il caso di ridiscutere il prezzo, inoltre non avere la possibilità di caricare gli apparecchi elettronici è un disservizio notevole. Il voluminoso figlio della titolare è comprensivo (e a ragion veduta ottimista). Appena dopo la doccia al buio torna la corrente. Noto che il mignolo sinistro ha una piaghetta mi dava anche fastidio mentre camminavo, ma pensavo ad una pietra. A cena mangio la capra e faccio 4 chiacchiere col gestore del ristorante. Quando vado via mi segue e si congeda in strada. Tornato in hotel conosco il padrone del lodge. E' un medico con una pancia enorme. Mi dice che malaria 10 significa che nella gocci di sangue analizzata c'erano 10 parassiti. E' una persona molto disponibile, mi lascia il suo numero e mi dice di contattarlo per qualunque tipo di consultazione. Non gli mostro la piaghetta sotto il mignolo, forse sarebbe stata una buona idea. Chiedo di essere svegliato alle 5.30 e vado a letto. Sono le 11 circa.

3 febbraio juliet guesthouse karema

Giornata di sostanziale riposo,, la notte è passata quasi interamente insonne..
La giornata sfiora proprio l' aperto fancazzismo. Mi sfugge che c'è nella zona un ex forte belga e il programma odierno è scarno. sveglia all'alba. Il cielo non pare impressionante e torno a dormire. Mi alzo alle 9.30. colazione con tè e chapati. Anche questo tè è speziato e profuma di cannella. Non vado nel consueto ristorante e in questo altro dei ragazzini mi prendono in giro. Ne conosco però uno che parla inglese e che rivedrò più volte. Vado in spiaggia a ritrovare il falegname. Stanno realizzando la fascia trasversale che servirà a dare solidità e a fare da sedile. Il sole si fa forte; decido di tornare in camera a leggere della storia della Tanzania che cito per sommi capi. Popolata da bantu provenienti da nord, nel 1 DC viene a contatto con mercanti arabi. Dopo che questi diverranno musulmani le 2 culture si fonderanno dando vita alla cultura swaili. Nel 1331 Ibn battuta visita kilwa. Trova un grande palazzo e un mercato di schiavi. Nel 1498 Vasco de gama avvia un commercio di schiavi e avorio. Nei 3 secoli che seguono gli antenati dei moderni Masai , allevatori, arrivano dal sud Sudan e si stanziano intorno ai laghi del nord dell'attuale Tanzania. Nel XIX secolo, mentre i primi esploratori scoprivano queste terre ,il commerciante di schiavi tippu tip controlla una rete commerciale che arriva fino al fiume Congo. Poco dopo l'arrivo dei primi missionari l'avventuriero tedesco carls Peters prende Accordi commerciali coi capi tribù da cui si fa firmare dei fogli in bianco e se ne assicura la fedeltà. Nel 1888 e 1907 prime rivolte locali contro il regime coloniale e nascita del nazionalismo Tanzaniano. Dopo la 1 guerra mondiale le terre passano dalla Germania all'Inghilterra. Il punto di svolta sarà il 1948, con la nascita della T.A.N.U. e l'inizio della leadership di Julius Kambarange Nyerere che portò il paese all'indipendenza. La cosa non pareva funzionare a meraviglia, tanto che nel 1964 ci fu un tentativo di colpo di stato, faticosamente controllato dal governo. Nel 1967 la dichiarazione di arusha da il via a una svolta autoritaria con aspetti socialisti: l'ujamaa (il grande esperimento) prende il via. Viene collettivizzata la terra e istituito il partito unico. Mangio riso e fagioli e aspetto il bus per Ikola, lì c'è un frigo e ho proprio voglia di una bibita fresca. L'attesa per il bus si protrae per un po', ma finalmente arriva e attraverso la bassa campagna coltivata a riso. Il litorale ha caratteristiche di palude,con giunchi ed acqua torbida. Ci sono dei bambini in acqua. Appena mi vedono scappano velocissimi, ancora nudi coi vestiti in mano, manco avessero visto un fantasma.
Di ritorno dalla spiaggia il poliziotto di frontiera mi chiede i documenti e mi dice che gli risulta che il frigo sia rotto! Mi getta nello sconforto. Un ragazzo che è lì vicino dice di sapere dove trovare una bibita. La troviamo!
Le goccioline si formano e colano sul vetro, uno spettacolo appagante e desiderato!
Le diverse bibite hanno bottiglie leggermente differenti e ne apprezzo le caratteristiche con la viva pelle.
Me le strofino sul collo,
Sulla fronte,
Ancora sul collo.
Porto a caricare il telefono nella locale stazione di caricamento (la casa con la televisione che trasmette le partite di calcio). Inizia un pomeriggio abbastanza noioso. Aspettando il telefono faccio una pennichella,  guardo una partita di un gioco da tavolo e giro per il paese comprando snack.
Quando ne ho abbastanza torno a karema in moto. Nadia mi sta mandando della musica e ne ascolto qualche pezzo mentre guardo il tramonto. Prendo accordi con petrus per una birra dopo cena. La cena sarà a base di riso, fagioli, uova e pomodoro. Beviamo la birra (calda) in spiaggia, io ne bevo metà, poi vado a dormire. Siamo 2 ospiti in tutta la guesthouse, dormirò con la finestra aperta.

1 febbraio sancti benad kipiri

sveglia alle 6.20. Non c'è corrente e il telefono, lasciato acceso a caricare è praticamente totalmente scarico. Il cielo  è sereno e va rischiarandosi man mano. Ci sono poche nuvole. Con il gestore della guesthouse aspettiamo una sorella che deve prendere il mio stesso bus. Arrivano 2 suore che facilmente potrebbero essere 4, sono decisamente sovrappeso. Hanno con sè un macete. Dopo un pò partiamo, ma dobbiamo tornare: ho lasciato lo zaino piccolo sul letto. Percorriamo la spianata coltivata a riso sulla grossa  macchina del gestore. Arriviamo alla fermata  Katongoro che è ormai piena luce. Colazione con biscotti e succo di mango. Mi consigliano di non scendere a Namanyere e restare sul mezzo per poi raggiungere la mia destinazione andando verso nord.
Ho ascoltato il missionario (che probabilmente avrà preso una commissione e probabilmente non usa i mezzi ) e ho preso da una compagnia di trasporti un biglietto che è una presa in giro. Pagherò caro il tragitto extra sia in termini di biglietto(legittimo), ma soprattutto in termini di spreco di tempo .Salgo sul mezzo e prendo l'ultimo posto a sedere rimasto, nell'ultima fila. Il motivo per cui è rimasto è che non c'è il cuscino. Inizialmente mi siedo sulla sacca del sacco lenzuolo, poi, fortunatamente, compare il pezzo mancante. Si salta un bel pò sulla strada e quel cuscino, letteralmente, mi ha salvato il culo. Arriviamo a Namanyere e non scendo dal bus. Noto che il mezzo va nella direzione opposta a quella dove devo andare io!
Sono finito così a chala, a 1750 metri. Scenario montano ,ma vista molto limitata. Si vedono 2 cime ricoperte di erba color verde scuro. E' nuvoloso.Non c'è manco una panchina e sono sveglio  dalle 6.15. In compenso c'è un forte vento che a tratti alza la terra. Scendo dal mezzo che sono già incazzato nero. Il mezzo che devo prendere mi dicono che arriverà" soon". Dopo 2 ore circa sono talmente incazzato che se anche piovesse l'acqua mi evaporerebbe addosso al solo contatto.
Continuo a ripetermi che non dovevo ascoltarlo e seguire il mio programma. Diciamo che se mi incazzo è un buon segno, significa che sono energico. Mia sorella mi manda un video della mia nipotina che mi dice di non arrabbiarmi, la cosa fa il suo effetto. Temo di non arrivare a destinazione lo stesso giorno, e in quel caso mi sono alzato alle 6 per nulla. Io non ce l'ho con l'organizzazione, ce l'ho con quello che mi ha dato informazioni che poi non erano vere. I due poliziotti con cui parlo mi danno ragione . Appena prima del mio mezzo ne passa uno per Kobwe ,una destinazione che farebbe al caso mio e mi farebbe anche risparmiare parecchio tempo. Quando finalmente salgo sul bus faccio presente che sto pagando caro un servizio paradossale, sono almeno 1 ora più distante dalla mia destinazione.
Faccio presente che appena davanti a noi c'è un mezzo che va sul lago in una destinazione dove so esserci una guest House. Pensavo, tra l'altro , di arrivarci da karema ( immediatamente a nord) con la barca.
Se riesco ad arrivarci non dovrò fare avanti indietro e mantenere la direzione verso nord. Il ragazzo dell bus fa un pò il sordo, un pò il finto tonto.
Avevo con me il telefono del capo(preso a sumbawanga) e la chiamata fa il suo effetto. Mi fanno cambiare mezzo e riesco a prenderne uno per Kobwe.
Delle patate fritte e uno spiedino (ovviamente di capra) mangiate alla stazione di cambio mi hanno rimesso in pista! Recupero entusiasmo e prendo il mezzo. Per l'ennesima volta attraverso la ampia fascia boschiva e collinare tra il lago e la strada asfaltata parallela al lago che collega sumbawanga con le città dell'entroterra più a nord.
Qui pare che il terreno sia meno ostico, la strada corre dritta. Una linea rossa separa il verde di destra da quello di sinistra. Abbiamo davanti un altro mezzo. La nuvola di terra rossa che si alza a volte ce lo asconde totalmente alla vista. Come altrove Il bosco inizialmente è meno fitto. Qui lo è ancor meno e l'erba è alta intorno al metro e mezzo. Più avanti si infittisce (non come la foresta di lafwe). Sono alberi più alti, e i  rami spesso si incrociano tra loro sopra la strada. Ogni tanto, sulla destra si scorgono ampi spazi. Nel tratto finale, prima di scendere nella valle del lago questi spazi si fanno più visibili, finchè ci finiamo proprio dentro. L'autista è giovane, ha una guida molto sicura e spedita, e parla bene l'inglese. Mi dice che percorre la tratta da 4 anni. Arrivato a kabwe mi indica la guesthouse dove soggiorna lui. La Guest House è abbastanza tremenda, senza corrente elettrica di rete, ma passabile. Spruzzo di permetrina i miei panni puliti e così anche la camera puzza un pò meno. Vado al porto. Anche da qui partono navi merci in legno verso il congo. La barca sarà domani alle 10. Vedremo se prenderò un sacco di acqua sia dal cielo che dal lago.spero proprio di no. La costa non è eccessivamente scoscesa. Kobwe è su una penisola e ne visito entrambi i litorali. Da un lato c'è il porto merci e passeggeri, dall'altra parte ci sono l barche per la pesca e gli spazi per far essiccare il pesce, prevalentemente di piccole dimensioni, a giudicare dalle reti. Sulla spiaggia ci sono diversi asinelli. Non paiono passarsela bene, sono abbastanza magri e hanno evidenti cicatrici. Lù vicino c'è la zona dove si lavano le donne. Tornando in guesthouse lascio il telefono a caricare in un negozio e faccio una siesta. Mi sveglio per fotografare il tramonto. La locale polizia di frontiera mi vede girar appena sveglio e mi chiede il passaporto. Non lo ho con me. Mi dicono, con differenti livelli di urgenza da addetto ad addetto di andarlo a prendere. Chiacchierata distesa, poi vado a vedere il tramonto. Un bel tramonto, anche se alla fine una nuvola mi toglie il gusto del connubio tramonto&barca. A cena riso, pesce,fagioli a cui aggiungo pomodori olio e cipolla. Una mangiata sostanziosa. Dopocena mi fermo a parlare nella animata piazza locale. Mi piacciono molto i mercati notturni e questo non fa eccezione. In albergo il panciuto gestore si versa un sostanzioso bicchiere di superalcolico e se lo beve con musiche caraibiche in spagnolo di sottofondo.

sabato, febbraio 3

30 gennaio libori hostel sumbawanga

Sveglia alle 9. Oggi devo andare in un istituto per ciechi a fare delle foto per trovare finanziatori e poi penso proprio di lasciare la città. Arrivo al mio appuntamento in leggero ritardo, ma il mio uomo è lì. Assisto anche all' arrivo degli studenti. Ce ne sono di tutte le età , spesso arrivano accompagnati da un ragazzino. La principale occupazione che gli viene insegnata è la aviocultura.  Nel recinto incontro anche delle suore che coltivano la terra.
Quelli che più mi hanno colpito erano 3 tutti e tre con grossissimi problemi di vista, ma in 3 riuscivano a muoversi in autonomia.
Fotografo la classe e gli spazi del complesso monastico, poi, mentre torno indietro mi chiama Charles. E' alla stazione dei bus. Lo raggiungo lì. L'idea iniziale era di andare a Mpanda.
Non c'è nulla di speciale lì, è stata importante tempo fa perché c'erano i diamanti. Ora ne sono rimaste le infrastrutture ed è uno snodo dei trasporti. Prendo accordi e vado a prendere lo zaino. Tornato lì cambio idea. Sto meglio e sono energico, decido di tornare sul lago Tanganica. La guida raccomanda kipili.  Ci si arriva con qualche ora di bus verso kirando e un ultimo tratto di 7 km , da katongoro.
Faccio una colazione un po' forte, poi mi tocca il bus. Fegato di capra arrostito e uovo fritto. ...forse un po' troppo forte,fatico a finire il piatto.
In teoria sono 5 ore, ma neanche siamo usciti dalla città e l'autista ha sollevato il coperchio del motore e ha armeggiato con il motore acceso.
Ho comprato un piccolo corso di swaili. Spero mi aiuti a comunicare. Subito fuori città percorriamo l'altipiano tra sumbawanga e la costa su una strada asfaltata.piove a dirotto. L'altipiano è prevalentemente coltivato. Qui piove molto e gli ortaggi sono la coltura principale. Gli alberi punteggiano il paesaggio inizialmente, poi si sale di quota ed aumentano di numero. La strada è asfaltata fino a Namanyere, poi inizia lo sterrato. Si passa dalla foresta di Lafwe. È un bel posto. Foresta molto fitta, come finora in Africa non mi era ancora capitato di vedere.alberi  di 6/8 metri spuntano da un sottobosco fitto. La strada è parecchio tortuosa.
Arrivato a katongoro faccio un po' di spesa e inizio a contrattare con i boda-boda, le mototaxi. Mi darà un passaggio il maestro di scuola elementare del villaggio. Percorriamo gli ultimi 7 km in un sostanziale piano coltivato a riso. Mi lascia e attraverso a piedi il villaggio. È un contesto di estrema ruralità. Capre, galline , bambini(quelli coraggiosi).  Case di mattoni e tetto di lamiera o paglia. Ci sono minuscoli empori con dentro da mangiare biscotti e poco più. Non vedo nemmeno uova. Un ragazzo disabile mi cammina a fianco , è sorpreso: ride e sbava. A parte il posto di polizia portuale non pare ci sia nulla che rimanda ad uno stato centrale. Pare un posto abbandonato da Dio. Lungo la strada principale Capre ed altri animali da cortile gironzolano . Ne vedo di più delle persone che incrocio.
Arrivo alla missione. Ci sono 5 o 6 camere. Mi dicono i prezzi, il cibo è decisamente caro. Trovo un gruppo di amici che arrivano alla spicciolata. Bevono birra calda e condivideranno un brodo di pollo. Sono un gruppo affiatato e resteranno a lungo. I primi che trovo e che lasceranno per ultimi (entrambi ubriachi) sono un maestro di scuola secondaria (che andrà via dietro ad una moto) , ed un militare di stanza a kipiri (lui andrà via sulle sue gambe, ma si addormenta un paio di volte sulla sedia).
A cena riso, pollo in brodo e foglie di zucchina lesse. Dopocena lunga e vivace discussione su libertà personali, evoluzione,  opportunità di battezzare bambini piccolissimi e rapporto con Dio.
Ho mangiato i funghi locali. Hanno un sapore molto differente dai nostri. Sono dolciastri

29 gennaio libori hostel sumbawanga

sveglia alle 9. Colazione con pane burro e zucchero tè. Doccia ed esc. Sono abbastanza energico. Charles mi aveva detto che forse c'è la possibilità di fare lezione oggi. Mi avrebbe chiamato se i ragazzi finivano il programma (è l'ultimo giorno di scuola). Mi chiama, prendo la macchina fotografica e vado nella scuola. I ragazzi paiono contenti di rivedermi. La lezione sarà  su come è fatta una macchina fotografica e quali sono i settaggi possibili per fotografare soggetti fermi o in movimento. I ragazzi sono molto interessati. La lezione prosegue anche oltre l'orario standard, ma i ragazzi si fermano. Mi fanno pure l'applauso alla fine! Lasciata la scuola andiamo con charles verso la città. Mangiamo in un ristorante minuscolo e molto basic. Devo dire che mangio bene. Riso, fagioli e foglie di zucchina lesse. Usciti di lì passiamo dalla pista di atterraggio. Non c'è l'erba sopra, quella che avevo visto giorni fa è una vecchia pista in disuso. Andiamo poi nella biblioteca nazionale. Cerco, su carta, un testo sulle religioni tradizionali. L'addetto cerca  con me e devo dire che ci mette impegno. Tutto quello che troviamo però è solo un testo sulla società pre-coloniale dove si fa riferimento alla fallocrazia. Uscito di lì torno in ospedale e prendo il 3' ciclo di antibiotici. La sera quando esco per andare a mangiare mi accompagna un ragazzino che ha studiato a sumbawanga ed è qui per salutare i compagni di corso.

venerdì, febbraio 2

28 gennaio Libori hostel Sumbawanga

.Sveglia alle 6.50. Colazione e "gita" in ospedale per la dose di antibiotico via endovena. Questa mattina (domenica) l'infermiere è un macellaio e mi fa male. Torno comunque a piedi e sento charles. Oggi vorrei incontrare il signor enatus mpepu, guaritore tradizionale e mettere a disposizione di charles la macchina fotografica per delle foto promozionali della scuola e della città. Lui è interessato. Passiamo quindi dalla scuola a fare le foto e poi cerchiamo di trovare mr pepus. Ci riusciamo aiutati da un ragazzino che lo conosce e ci indica la casa. Mr kiyaya ci avverte che questi medici, per qualunque tipo di consulenza o consultazione chiedono del denaro. È vero! Devo pagare, ma poi si rivela una persona molto aperta e disponible. Il muganga wa kienegi si definisce un guaritore-stregone(witch doctor). Ha imparato dal padre  e questa conoscenza è originaria del Congo. Ha iniziato nel 1984 e sostiene di avere fama internazionale ( oggettivamente il confine è a pochi chilometri)e di ricevere richieste di consulenza da varie parti della Tanzania. Gli chiedo se deve osservare delle regole particolari. Mi dice che non deve mai andare a prostitute ed evitare di eccedere nell'alcohol. Inoltre a seconda della malattia da trattare deve rispettare dieta o particolari restrizioni. Mi fa l'esempio dell'epilessia. Quando tratta un epilettico non deve mangiare carne, né pesce. Le cure che somministra sono a base di radici, cortecce e piante che si procura lui personalmente nella foresta.
Mi dice che esiste un registro ufficiale e mostra la sua licenza di guaritore. Faccio un parallelismo con il curandero/feticeiro che ho incontrato in Mozambico. Mi dice che lui non fa previsioni di pioggia o raccolti , anche lui è in contatto con gli antenati, ma essendo umano non tratta altro se non esseri umani. Anche qui c'è un personaggio simile al feticeiro e ha più o meno gli stessi poteri. Il guaritore può, eventualmente prevenire i sortilegi del praticante la stregoneria (witchcraft). Il sortilegio più in voga da queste parti e "offerto" dal praticante la stregoneria è il colpo di fulmine sul malcapitato. Gli chiedo se sa qualcosa del piccolo lago nelle vicinanze di summbawanga che cambia colore apparentemente senza motivo. Mi dice che è un fenomeno legato all'umore degli antenati. Ultimmamente però gli antenati hanno lasciato quel luogo. Le malvagità occorse nel luogo, ad opera di pescatori che non rispettavano il luogo (immagino pesca con esplosivi, che hanno modiificato la microfauna del lago) hanno fatto si che ad ora non ci siano più fenomeni simili. Gli chiedo, come è buona creanza da queste parti, se ha domande per me. Mi chiede come mai sono interessato a questi temi. Gli dico che una mia collega sostiene di essere una strega e che ho iniziato a cercare notizie del genere per lei e poi ho continuato autonomamente perchè le considero parte della cultura locale. Gli consiglio di leggere i miti greci, che con delle storie descrivono l'umanità anche se ad opera di divinità. Lui è molto interessato. Mi mostra il suo "studio". C'è una sorta si scopettone con peli di animale, una pelle di animale e vari barattolini su un piccolo tavolo. Al centro del tavolo c'è un pupazzo di colore. Usciti di lì andiamo in città. Mangio riso e verdure. Nel pomeriggio facciamo altre foto della città. In serata chiamo casa e quell'animale de lu andrea, un amico di Galatina. Cena in un ristorante (ormai sono fidelizzato) e poi a dormire.