mercoledì, gennaio 31

27 gennaio Libori hostel Sumbawanga

Sveglia 6.40. colazione con tè ,uovo e pane con burro e zucchero. Raggiungo l'ospedale in dalla dalla. Effettuata l'iniezione torno a piedi da vie secondarie. Sumbawanga si rivela accogliente e piacevole Torno in ostello e resto a riposo per l'intero pomeriggio ancora con della febbre. una dose di ibuprofene mi fa sudare talmente tanto che bagno il materasso. A cena esco e vado in un piccolo ristorante locale

26 gennaio ulungu beach lodge Kasanga

Sveglia alle 5.40. Il 1 bus strombazza abbondantemente davanti all'entrata del lodge. Prenderò quello che parte subito dopo. Saluto mr Kiyaya e si parte. Appena lasciamo la costa la nebbia avvolge il mezzo e la strada. Sullo schermo del televisore un film racconta le marachelle di2 fratelli che ne fanno di ogni pr evitare che il padre incontri la loro maestra (di cui è invaghito e ricambiato).Intercettando le lettere che devono recapitare fanno saltare gli appuntamenti. Una volta , mentre portano al padre l'acqua per la doccia, ne mettono foglie di ortica e il poveretto finisce tutto irritato ed urticato. Arrivo e non sto bene. Vado a letto. La febbre sale e con Charles vado nella clinica gestita dalla missione. La terapia che mi danno prevede 3 iniezioni di antibotico e un ciclo per bocca. A pomeriggio parecchia febbre.
Riuscire ad andare in ospedale la sera per la prima dose e mangiare qualcosa mi costerà parecchia fatica.

31 gennaio sancti benad house kipiri

Sveglia alle prime luci per vedere se il cielo è colorato. E' blu di nuvole. Torno a letto. Ci sto per un bel pò; mi alzo alle 10.30 . Colazione con te e biscotti e poi lavo in riva al lago le magliette. Voglio spruzzarle di permetrina e finalmente liberarmi del contenitore. Stendo sotto un cielo ibcerto, ma che promette bene, ed esco. Devo andare nel piccolo centro a cercare cibo e voglio vedere il Lakeshore eco-lodge. Un campeggio che costa un occhio. Mi da un passaggio un ragazzo che lavora in uno degli hotel spropositatamente cari che stanno nelle isole di fronte a kipiri. La strada sterrata ha qualche salita ed attraversa una zona boschiva. Arrivato lì trovo uno dei ragazzi conosciuti la sera prima. Approfondisco la questione barche passeggeri sulla costa. Un ragazzo dello staff la deve prendere!Il problema è che parte di lunedì e manca praticamente una settimana. Il resort è bello e ha anche alcune collezioni fotografiche (un bel pò autoreferenziali). Tra di esse ve n'è una che tratta la vicina missione, fondata  nel  1880 circa dai benedettini. Con l'alloggio delle donne da una parte e quello degli uomini dall'altra. Mi dicono che è poco distante e , ovviamente, ci vado! Ci vado con baptista, motociclista di passaggio. Mentre siamo lì mi fa notare che una barca "grande" in legno sta dirigendo verso il porto. Da lì erano una manciata di punti, vedrò poi che è un cargo di una decina scarsa di metri che fa la spola con il congo.
La chiesa ha ora il tetto in legno in gran parte crollato, ma la parte strutturale  in mattoni rossi è in piedi. Porzioni del muro perimetrale e qualche colonna, senza il peso del tetto si sono storta,ma non sono pericolanti. Ha 3 navate, quella centrale è la più alta. La facciata è in 2 colori e ancora intera. Ai lati finestre ad arco sormonate da un cerchio, sempre di mattoni rossi. Nell'angolo entrando sulla sinistra una pianta sta pian piano inglobando il muro. Gli alloggi sono messi decisamente peggio, soprattutto quello delle donne, visto in foto dell'epoca, è quasi irriconoscibile. Entrare in quello maschile fa un pò indiana jones, quel poco che è rimasto in piedi di quello femminile è completamente inglobato da vegetali e rampicanti. Ci si passa per raggiungere la sommità di una altura. Ci si intravede la baia. I colori si fanno via via più vividi man mano che il sole si fa spazio tra le nuvole. Proseguo verso il porto sgranocchiando arachidi. Sono curioso di vedere da vicino la barca grande che da davanti alla chiesa pareva minuscola. Svolti i convenevoli all'entrata del porto mi avvio alla banchina. Dall'altra parte del piccolo braccio di lago  c'è l'isola di Manda Cherenghe , verdissima sotto il sole ormai sgombro di nuvole. Sotto la piccola tettoia che copre la poppa della barca ci sono 4 uomini in relax. Mi invitano a bordo e facciamo 4 chiacchiere . Condivido con loro le noccioline e gli dico che vorrei tanto andare in Congo, ma mi manca il visto. Mi dicono che effettivamente è un problema. Li fotografo e facciamo anche qualche risata. Poi una barchetta si materializza, carica una signora com una borsa (il funzionario scolastico), 2 militari armati (poliziotti) e un signore che pare lì per caso(l'autista). Vedo che punta l'isola di fronte! Prima che parta gli chiedo se sta andando lì e quanto vuole per portare pure me. Il prezzo è ragionevole! salto sù e inizia la navigazione. 20 minuti deliziosi. La barca scivola sul lago piatto e pian piano ci avviciniamo all'isola, che noto avere una minuscola altura. Arrivato sull'isola faccio un giro nel villaggio. Case con muri in mattoni o fango e tetti prevalentemente di paglia. Quando vedo un mango grandissimo ritorno verso la costa. Mi si para davanti un paesaggio bellissimo. Quasi mi metto a piangere per quanto è bello(o forse è la fame?). Le montagne ammantate della costa, verdissime, pezzate dell'ombra delle nuvole sono circondate dal il blu del lago sotto e l'azzurro del cielo, che ospita nuvole bianchissime, di sopra. Da questa parte della visione, la spiaggia rossa si mescola con il colore dell'acqua, sempre più blu. Sono in visibilio. quando prendo cerco di raggiungere l'altura seguito dai soci del "musungu!  fan club", una decina di bambino sotto gli 80 cm. Sulla strada arrivo in un posto con una sorta di appello e relativa consegna di fogli. Inizialmente penso sia la posta poi capisco che è la consegna delle pagelle (sono in una scuola). Conosco il capo villaggio che mi mette a fianco i barcaioli. Raggiungiamo la sommità dell'altura dove lo spettacolo è ancora più impressionante!Parlo per monosillabi per una decina di minuti e poi scendiamo. Torno nel posto della prima visione e lì gioco un pò con bambini e fotocamera.
Finalmente la barca , col suo carico istituzionale , torna indietro. Ho una fame tremenda e qualche vertigine. Arrivati in porto chiedo ed ottengo un passaggio per il centro abitato. Lì mi mettono a guida un bambino per trovare un pasto, ma la ricerca è totalmente infruttuosa. Trovo il mercato, ma è minuscolo e decisamente poco fornito. Pomodori, cipolla, minuscole melanzane è tutta la verdura  offerta. Noto che vendono olio di  palma. Nella pentola di alluminio dove sta  presenta come un olio  denso , giallo e abbastanza trasparente in superficie, mentre più in basso assume colore rosso acceso, pare tanto denso da sembrare crema ed è totalmente opaco . Mangio frittelle, bevo una fanta e torno in ostello. Cena con ncima (polenta) , fagioli e verdure tipo spinaci. Con un pò di olio sistemo la cosa, poi scrivo di oggi.
Appena dopo mangiato inizio ad avere prurito diffuso un po' in tutto il corpo sopra la cintura. Faccio una doccia, ma il problema persiste. Compare anche un Rush sull'avambraccio. Il gestore mi porta alla guardia medica ( che stava guardando la partita). è un signore sui 60 abbondanti con qualche problema alle gambe. Mi dice che se voglio mi fa del cortisone intramuscolo. Decido di aspettare e vedere se migliora. Nel frattempo il Rush si è riassorbito.

giovedì, gennaio 25

25 gennaio ulungu beach lodge Kasanga

Sveglia alle 9 circa, torno a letto. Giornata di sostanziale riposo. Mi alzo alla 1 passata. Faccio colazione con avocado,kassava, uovo e te. Ho una lunga chiacchierata col gestore, il signor kiyaya, che mi mostra i suoi lavori e anche qualche rivista internazionale con le sue fotografie. Parliamo un pò della politica africana e di come sia strano che un volta caduto Mugabe non ci sia stato il consueto bagno di sangue per riprendere il suo posto. Concordiamo che i cinesi avevano organizzato sia la caduta che la successione. Chiamiamo il capitano del Liemba, ci conferma che questa settimana non ci sarà alcuna partenza, se ne parla (si spera) settimana prossima. La eventuale attesa diventa decisamente eccessiva. Un giorno di relax mi ci voleva, ma non penso di restare di più qui a Kasanga. Vado in paese a cercare cibo. Sulla strada vedo dei pescatori all'opera. sono 2 barche e stendono la rete tra di esse. I pescatori sono in mutande. Si butteranno in acqua e spaventeranno i pesci in direzione della rete. Mangio riso e pesce con pomodori. Il pesce non è quello visto più volte, è tipo gobbo, con spine dure sul dorso e poco affusolato. Bevo una birra e carico la macchina fotografica. Tornando vedo un bel tramonto. Arrivo al lodge, scrivo, pago e vado a dormire

24 gennaio ulungu beach lodge kasanga

Notte abbastanza travagliata. Il materasso non è il mio preferito di questi giorni e il cuscino è basso. Tenere la testa all'indietro non mi fa bene. Risolverò mettendo i libri sotto il cuscino.
Sveglia alle 9,30 e colazione con tè uovo e avocado.
Il ragazzo dell moto è un giovane sorridente. Sono stato rassicurato sulla sua professionalità, se la moto si ferma lui è in grado di ripararla. Percorriamo la (terribile) strada a ritroso per qualche decina di chilometri. I lavori per la costruzione delle strade in Africa sono spesso affidate ai cinesi, ma ,oltre al noto senso pratico dei cinesi che traspare vedendo i lavori, non avevo avuto conferme di questo. La manodopera che vedo è locale. La conferma la ho durante questo tragitto; incrociamo un camion di carburante e alla guida c'è un cinese. Passiamo ampi spazi. I colli che si estendono a perdita d'occhio sono interamente ricoperti di fitta foresta. Fanno eccezione alcune zone coltivate nei pressi dei villaggi. Una volta lasciata la strada principale passiamo una foresta. Non sono alberi altissimi, diciamo intorno ai 5 max 6 metri Il tronco è rugoso e tendente al grigio, mentre la chioma, a foglie piccole è verde scuro. Più di una volta vorrei chiedere un pausa,ma poi finalmente arriviamo a destinazione. Vicino alla base di un scala di cemento ricoperta di muschio c'è la bocca della cascata.
Vedendo l'enorme muro di roccia rossa all'altra parte (in Zambia)si coglie l'enorme baratro in cui si infila l'acqua. Fondamentalmente è una gola profondissima (rift valley escarpment) dove si infila l'acqua.
A seconda delle fonti sono tra i 211 e i 250 metri a singolo salto.
Affacciarsi , financo stesi a terra, dà i brividi. Ci allontaniamo e prendiamo una scala per scendere nella gola. La scala dura pochissimo, poi bisogna prendere n sentiero che porta ad un belvedere. Non siamo alla base della cascata, ma lo spettacolo è decisamente impressionante. Una mutevole nube di vapore acqueo  alza incessante dalla cascata, finisce sulla roccia ricoperta di spesso muschio e ritorna nell'alveo del fiume sotto forma di minuscoli rigagnoli. Nella zona ci sono tantissime farfalle marroni e gialle. C'è un altro sentiero, che scoprirò portare alla base della cascata, ma Seth dice di non sapere dove porta e riprendiamo la strada per salire. Prima di lasciare il paese bisogna pagare un biglietto di entrata. Sono disposto a pagare, ma insisto per avere una ricevuta. La ricevuta non si trova. Faccio presente che senza ricevuta non pago il prezzo pieno, che mi dicano come fare. Finisce che pago la metà e senza ricevuta. Trovare il resto non sarà proprio facile, ma ci riusciamo.
Sulla via del ritorno il sole è alto e illumina per bene tutti i colori che regala la natura in questo pezzo rigoglioso di Africa. Le sfumature di verde sono tantissime. Arriviamo in vista di kigoma e mi faccio lasciare dal motociclista dalla parte opposta della baia. So che c'è un resort e potrebbero avere una bibita fresca. Trovo il resort, che è pure bello, ma è totalmente deserto. Dopo un pò compare il proprietario, Oscar. Anche lui ha a che fare con una consueta scarsità di avventori. La strada per arrivare e una promozione turistica assente rende molto difficile fare affari col turismo da queste parti. Mi fa notare che il nord del paese è molto più pubblicizzato perchè quando sono stati fatti investimenti in questo senso i politicanti erano di quelle parti e hanno promosso e loro zone. Parliamo el Liemba e della sua frequenza inaffidabile. Mi dice che in realtà la barca ora non è redditizia per cui spesso capita che saltino le partenze. Il motore è vecchio,inquinante e dispendioso. Lui lo sostituirebbe con una barca più piccola, magari alimentata con pannelli solari. Gli faccio notare che se la barca non fosse a vapore io non sarei qui ora, ma non posso dargli torto. La nostra chiacchierata vine interrotta da una lunga telefonata. Un investitore interessato alla pesca nel lago. Colgo che al momento il pesce venduto in Zambia è in conto vendita e questo, unito al fatto che riuscire a congelarlo per spedirlo via sud africa è un problema , rende la cosa ancora più complicata.  Vengo a conoscenza che nella zona ci sono dei cantieri navali che costruiscono barche di 7 metri. Lascio oscar e attraverso la baia. La sabbia è di un ocra scuro e a grana non finissima. Sul lungolago passo una zona dove si lavano i panni, dove si lavano i bambini e cerco di fotografare dei coloratissimi uccelli dalla testa rossa. Il caldo si fa opprimente. Chiedendo scopro che ci sono negozi con il frigo!!il miraggio di una bibita fresca diventa un pensiero martellante, ne immagino le goccioline sulla superficie. Una signora , con immancabile bimbo sulla schiena , mi accompagna. La distanza non è poi tanto piccola, percorreremo insieme più di un chilometro tra i commenti dei locali che chiedono alla signora che ci fa con me e lei che risponde qualcosa e alla fine "soda".
Raggiungiamo l'emporio ha dell'acqua, ma è completamente ghiacciata!! Condivido con la signora un fanta e le dò le 3 bottiglie da mezzo litro che ho con me. Lei pare soddisfatta.
Mi indicano un altro emporio dove trovare acqua fresca (e non chiaccio in bottiglia). La signora ha anche della birra!Nel frattempo riincontro Seth e divido con lui una birra.
Mi sento di rassicurarvi sulla disponibilità di ovini. Ho mangiato fegato di capra.
Sono stanco morto , ma sulla strada verso la guesthouse voglio provare ad entrare in una zona militare, c'è un forte costruito dai tedeschi. La cosiddetta Kaiserhouse. Un boma che avevano costruito i tedeschi su un terrapieno. Si intravede qualcosa di diroccato. Chiedo ai ragazzi che giocano a pallone. Mi rimandano all'entrata del poligono (che chiamano pentagono). Ottenuto il permesso entro da un arco senza porta. All'interno una piazza d'armi di dimensioni modeste con l'erba che arriva al petto e un sentiero appena accennato. I muri sono in gran parte crollati. Di notevole segnalo un rampicante che spunta da un muro e si appoggia ai ruderi dello stesso fino a raggiungere la sommità dell'arco di uscita, dalla parte del lago.
Arrivato al lodge sono decisamente a pezzi e ho i brividi. Faccio scaldare dell'acqua per la doccia e riesco anche ad ustionarmi.
Mi misuro la febbre, 37,3. Mangio in camera esattamente quello che ho mangiato la sera prima, ma sono anche inappetente. Quando mi rimisuro la febbre è a 38,6  . Suppostona di tachipirina e a letto con un leggero pile.
Mi sveglio la notte motivatissimo ad andare via il giorno successivo. Preparo lo zaino. Non ho con me il telefono (che sta caricando) e non posso mettere la sveglia.
Ci sto pensando seriamente. Anche perché il bus del ritorno è una mazzata sui denti

martedì, gennaio 23

23 gennaio libori hostel,sumbawanga

Sveglia alle 9 abbondanti e colazione con avocado condito, banane e te nero zuccherato. La colazione sarebbe compresa, ma non è rimasto praticamente nulla. Approfitto del sole per lavarmi i capelli ed esco.
Stanotte ho sognato di ritrovare la mia bussolina nera. E' da un pò che non  a vedo ed è stata la mia compagna di viaggio di praticamente tutti i miei viaggi, spero sia nei meandri dello zaino.
Tra i caduti di oggi metterei il 2'paio di calze,  non le trovo. Alla stazione dei bus ne compro un paio da un ragazzo che mi sta simpatico (1000 shilling).
Alla fermata mi sento chiamare per nome. È il signor kiyaya, titolare della guest House, ( quella economica, ovviamente) dove starò stasera. Ieri Charles lo aveva contattato e prenderà il mio stesso mezzo per Kasanga.
Forse col suo aiuto  riesco a comprare il biglietto della barca in moneta locale ( anche perché i dollari mi servono per i visti  e lì non ci sono banche). A sumbawanga ci sono tanti alberi con fiori rossi. Sono fiori "carnosi". I petali sono quasi rigidi e non si sviluppano dal centro ( tipo Margherita, ma di lato). I pistilli sono lunghi , bianchi, con polline giallo alla fine. Alla base resta  il bocciolo, di colore giallo. Da quel lato i petali escono. Tipo una mano, col palmo verso il basso e il dorso perpendicolare al suolo, in cui il pollice e il mignolo sono attaccati per la punta. Il bocciolo sarebbe in prossimità del polso. Prima di partire faccio i consueti calcoli per evitare il solema mi viene assegnato il posto a lato del conducente (fortunatamente non ci sarà sole.
Appena fuori città si sale un po' e si ha una visione dell'altopiano. Da come avevo visto è erboso e punteggiato di alberi, anche parecchio diversi tra loro.
La terra è rossa.  I colli con meno vegetazione sono segnati da profonde spaccature create dalle piogge (tipo calanchi).
Ieri mi sono dimenticato di segnalare che di traverso rispetto alla pista di atterraggio dell' aereoporto c'è un campo di pallone
Immagino che l'aere porto abbia pochissimi voli, l'erba non era granché mantenuta.
Dovrei riuscire a vedere le cascate kalambo. Sono cascate dal salto unico molto alte. Il salto supera i 200 metri e sono al confine con lo zambia.
Fermiamo a lungo nel villaggio di matai. La straa principale(come tutte le altre è sterrata e la pioggia rende il tutto un pantano segnato da rigagnoli di acqua. Proseguiamo sulla strada terrata per circa 10 km, poi si riprende una strada asfaltata abbastanza ampia. Arrivati a mbusa Village siamo in mezzo ad una grande spianata. Ci sono tante piccole mandrie di vacche , sono magre. La cosa mi preoccupa un po'. Non tanto per la mancata rotondità del bovino, quanto per la scarsità di capre!!
Già a sumbawanga , con mio grande disappunto, la capra non mi è stata proposta.
Di  sicuro al lago mangerò pesce , ma la scarsità di capre mi preoccupa.
La musica (oltre al motore del pullman)è del tutto acustica, tamburi e fischietto; ci sono anche delle parti cantate.
Si passa da zone tendenzialmente acquitrinose delimitate da basse alture . Ogni  volta che si scollina si vede una stringa di terra rossa più o meno dritta che serpeggiando passa la spianata e scompare dietro le colline che chiudono la vista.  A terra la vegetazione è bassa e con colori tenui , sulle colline , invece, alberi ad alto fusto dal colore verde acceso ed uniforme. Sul fondo di queste minuscole spianate la strada diventa un enorme pantano. Incrociamo alcuni bilici, sono lunghi e tendenzialmente scarichi.
La strada che percorre la successiva zona è più secca. E' una foresta di acacie (spero siano acace), E' un tratto molto bello, la strada di colore rosso acceso i infila in una sorta di tunnel. I tronchi sono di colore chiaro mentre le chiome sono di colore verde. Il governo sta cercando di promuovere il turismo in questa zona. Per farlo ci sono lavori per la costruzione di una  strada nuova. Spesso costeggiamo la strada e a tratti la percorriamo, è molto ampia. Finalmente si vede il lago! La zona è montana e ricoperta di boschi. Il bus si ferma a scaricare i divani che sono sul tetto e parlo un pò col gestore della guesthouse. Fa il fotografo e ha anche ricevuto dei premi all'estero. Mi dice che con una moto dovrei riuscire a vedere la cascata spendendo una cifra ragionevole.
Le ultime curve prima di scendere regalano dei bellissimi panorami. Le rive del lago sono scoscese e i monti e i loro versanti boscosi finiscono direttamente direttamente nel lago. Alcune lingue di terra  ripide rompono questo schema. Su una si queste spianate c'è Kasanga.
Il paese pare super tranquillo. Quando fermiamo nella piazza principale del paese un toro nero bruca dell'erba indisturbato.
Il posto dove dormo è tra 2 di questi villaggi di pescatori. E' alimentato da pannelli solari ed è in posizione panoramica sul lago. A sud, mi dicono, si vede lo Zambia, mentre a nord ovest le alture dall'altra parte del lago appartengono al territorio della repubblica "democratica" del Congo.
Prima di mangiare sono stato al paese di fianco alla guesthouse. Un villaggetto abbastanza disordinato dove ho comprato acqua e 2 pesci arrostiti. All'entrata del paese c'è una affumicatura di pesce. Ne legano la testa e la coda e infilano il pesce su dei bastoni, lo mettono sopra il fuoco  abbastanza distante per non bruciarlo e aspettano. Il pesce viene affumicato o cotto appena viene pescato. Non ci sono frigo e il ghiaccio da queste parti non sanno nemmeno come sia fatto.
Cala il buio e compauono le luci a led.  Sarei curioso di sapere come era la vita di questi villaggi una volta calato il sole prima dell'arrivo delle luci a basso consumo. La luna c'è, ma con le nuvole la luce non filtra. Anche qui , come in etiopia, iniziano a contare le ore dalle 6 del mattino, quando la luce permette di vedere. Avevo visto in una guesthouse che la ora d check out erano le 4 e avevo intuito che fossero le 10 del mattino. Oggi ne ho avuto la conferma alla stazione dei bus: il bus partiva alle 13 e mi era stato detto che la partenza era alle 7.
A cena riso, pesce arrosto,foglie di zucca (salatissime) e una salsina dolce con pomodoro, cipolle, carote  e latte di cocco.
Mentre scrivo devo lottare con numerosissime zanzare

lunedì, gennaio 22

22 gennaio Libori Hostel Sumbawanga

Sveglia alle 9. Doccia calda e corsa a cercare charles, dell'ufficio turistico. L' ufficio è minuscolo e nel frattempo è diventata una agenzia di viaggi. Charles è comunque molto entusiasta, ha viaggiato molto in africa e anche fuori. Con lui prendo informazioni riguardo il visto per il congo (ha il numero del consolato di Kigoma) e la motonave (ha il numero del capitano della barca Liemba). Contattiamo il capitano.
La nave galleggia ancora, ma parte venerdì per lo Zambia per poi risalire il lago. Io conto di incrociarla tipo mercoledì di settimana prossima circa a metà altezza del Lago.
Il passaggio in Congo (o almeno così spero) resta appeso ad un filo. Apparentemente ci sono problemi di ordine pubblico dovuti al mancato turno elettorale (poco prima di dicembre il democratico presidente della Repubblica Democratica del congo ha sostenuto che avendo fatto un buon lavoro resta in carica e che quindi non ci saranno elezioni). Pare che i cattolici (parte politica) stiano facendo casino e al momento non sono previsti visti turistici. La piccola fioca speranza è che riesca a procurarmi una piccola raccomandazione dall'ambasciata d'Italia a Kinshasa (dubito). Potrebbe essere possibile entrare in congo da Kalema o da kigoma e andare verso sud, in direzione di lumumbashi. Dopo aver concluso con la parte informativa/turistica andiamo a fare colazione. Una zuppa di mais e fagioli, con del tè nero. Il ristorante ha le stesse dimensioni di vari tra ristoranti e bar in città:4mx3mt dentro ci sono 2 tavoli e 5 sedie. Charles mi mette a conoscenza di un progetto he sta portando avanti. Si tratta di un istituto dove si insegna turismo. E' l'unico della zomna e cercano volontari ed investitori. Gli faccio presente che se vuole posso tenere una piccola lezione. Mi porta al mercato, mi fa vedere lo stadio(grande ed inutilizzato da circa 2 anni) e prendiamo un dalla-dalla. Parlo col direttore dell'importanza di un piccolo museo etnografico per apparire sulle guide e favorire il contatto degli studenti coi turisti e poi ho tenuto una lezione al locale istituto di turismo!!
Un po' di legislazione internazionale del turismo e poi ho detto agli alunni che per essere creduti da un viaggiatore indipendente devono essere
- chiari nell'offerta
- affidabili (sicuramente le informazioni verranno verificate e se non corrispondono il turista va altrove)
- sicuri (nel senso che il turista deve sentirsi al sicuro)
Ho poi portato la mia esperienza nel campo dell'ospitalità in una catena internazionale. La classe è abbastanza piccola e gli arredi sono minimi. c'è anche un alunno senza banco e 2 alunni che usano la stessa sedia. I ragazzi erano comunque entuisti e mi hanno pure fatto l'aplaso a fine lezione. Dal lato della gestone della scuola mi hanno chiesto di fare del volontariato come professore!
C'è parecchio lavoo per renderla una scuola adatta alle ambzioni di Charles e del suo socio. In tutta la scuola hanno 3 computer, compreso quello del preside/direttore.
Comunque usciti da lì andiamo al mercato, compro zucchero e un berretto, poi Charles mi offre il pranzo. Pesce del lago tanganika in umido, fagioli e riso.
Condivido con lui i miei contatti in Mozambico e Malawi (che so essere molto importanti per lui) e gli presto la mia guida Bradt, così che possa guardarsela, la recupererò di ritorno da Kasanga (o almeno così spero). Poi faccio una passeggiata per Sumbawanga. Ci sono grossi lavori in corso per pavimentare le strade. Anche qui le donne usano fare lavori pesanti. In particolare ne vedo una che muove la macchina che taglia l'asfalto, circondata da uomini che fondamentalmente guardano la donna fare il lavoro pesante. Molte delle strade qui sono affiancate da canali, spesso aperti, segno che le piogge sono persistenti. Compro delle banane minuscole ed un avocado per la colazione, poi vado a visitare una moschea. Anche qui il mihrab è molto grande, in questo caso anche il mimbar (il pulpito), in legno, è all'interno della nicchia che indica la direzione della mecca. Quando spiego la mia visione dei libri sacri i miei interlocutori quasi sbiancano (ed erano belli scuri all'inizio), ma non reagiscono male. Mi invitano a diventare musulmano e proprio non si capacitano che io conosca il corano, ma non sia musulmano.
Tornando in hotel trovo una strada piena zeppa di bar, come non ce ne sono manco in spagna. Uno dietro l'altro da entrambe le parti della strada. Torno in hotel per scrivere e momentaneamente va via la corrente. Dopo aver scritto un pò e sentito tobias decido di uscire a cena. Sono le 10 passate, ma la città è ancora vivace. Mangio riso e manzo con fagioli e poi scelgo un bar come piace a me, che trasudi disagio sociale. Lo trovo. Non è come la sala di biliardo di nkotakota, ma poco ci manca. Tornato in hotel, consultando gli amici via wazzup si materializza un eventuale contatto in Congo! Non sono previsti visti turistici, ma se vado a trovare qualcuno è più facile che mi diano il visto!
Si trova inoltre in quella parte del paese che pare più tranquilla (poi magari non ci vado, il volo di ritorno che ho visto è dal kenya).
Finisco di scrivere alle 12.56.

20 gennaio Kivanga bar e guesthouse Tukuyu

Sveglia alle 9.30. Oggi voglio vedere il cosiddetto ponte di dio e la pentola da cucina: sono delle formazioni naturali non troppo distanti da un paese vicino a Tukuyu, kyimo. Prendo il bus e scendo all'indicazione. Ci sono circa 10 km da fare. Immagino di fare la discesa a piedi e il ritorno in moto. E' giorno di mercato. Il mercato è coloratissimo e ci sono varie merci. Tra tutte spiccano le banane, ce ne sono tante e di vari tipi, per lo più sono attaccate al tronchetto e sono verdi. Ne vendono cotte arrosto e fritte, mi colpiscono quelle condite con il peperoncino. Compro delle samosa da 3 differenti signore e una cosa che non identifico e inizio la discesa. Per strada mi mangio le samosa e la cosa non meglio identificata. Parrebbe una sorta di biscotto, non troppo dolce. Passo vari bananeti. La terra è scura, tra il grigio e il marrone. Mi ferma un pastore, faccio 2 chiacchiere con lui, ride fragorosamente quando gli dico che non sono credente. Ad un certo punto non ne posso più di camminare e prendo una moto. Lungo la strada c'è un posto di blocco di militari. Poco a monte del ponte di dio c'è una base militare dove si fanno addestramenti. Quando la moto mi lascia un signore mi dice che c'è un biglietto per vedere il ponte. Gli dico che quando mi fa la ricevuta pago i 1500 scellini che mi chiede. Per accedere al ponte naturale si passa su un ponte costruito dai russi. La cosa mi lascia un pò perplesso: ce ci fa un pote costruito dai russi?? Il mio accompagnatore mi dice che i russi dovevano mettere una macchina per produrre elettricità nella piccola cascata a valle del ponte naturale. La cosa però in effetti non quadrava solo a me. Il ponte ha una portata abbastanza notevole e dall'altra parte del fiume ci sono solo 12 case. Che senso ha costruire un ponte del genere? Sempre la guida mi fa notare che ci sono a terra vari "tappi di cemento" di carotaggi, con scritto sopra data e profondità. Sono evidentemente sondaggi dl terreno per prelevare materie prime. Aggiunto a ciò è stato scoperto che i russi supportavano l'uganda che proprio in quel periodo era in guerra con la tanzania. Il risultato fu una concessione di 24 ore di tempo per lasciare il paese. Il ponte di dio pare essere un passaggio di acqua in materiale vulcanico. Inizialmente il buco era piccolo e il fiume passava da un'altra parte, poi, progressivamente il buco si è allargato e ora il fiume passa sotto una formazione rocciosa a volta. Poco a valle la cascata luogo della presunta centrale idroelettrica. Andiamo via da lì. La guida vede dlle scimme in un campo di granoturco e avvisa il proprietario. Se non interviene si mangeranno tutto. Sulla strada verso la 2 attrazione è evidente la pietra vulcanica a lato del fiume. Dai 2 lati del fiume vivono 2 tribù distinte.Di qua i wandari e di là i waniakiusa. Mi dice che hanno tradizioni molto molto simili. Presso i wandari il genero, oltre alla mucca alla famiglia della donna prevista per i waniakiusa, deve comprare anche una capra esclusivamente per il padre della sposa. Quando siamo vicini alla pentola mi dicono che il prezzo di ingresso sono 10 dollari. Io ringrazio e declino l'offerta. Aspetto una moto e torno verso il paese. Il paesaggi è montano e si vedono più catene montuose che si seguono. Tornato a tukuyu bevo una birra locale in bottiglia con dei ragazzi americani che fanno volontariato come insegnanti nella zona, poi cambio hotel. Lavo la biancheria dato che c'è un barlume di sole e vado a fare un giro. Trovo un punto panoramico e mentre sono lì viene un signore, un fotografo, e mi illustra la cima che è avvolta dalle nuvole. Il paesaggio è molto rigoglioso e lui mi conferma che la zona è molto piovosa, per cui cresce bene la banana. Compro una sim per il telefono. Dopo mezz'ora che sono lì , e la mia pratica è in corso ,i 5 addetti stanno facendo tutt'altro. Uno sta cucendo un bottone alla sua giacca. Faccio notare che sono in 5, io sto aspettando  e nessuno pare eseguire la mia richiesta. Ridono e si adoperano, in 2 minuti la mia sim è attiva. Mangio ncima e manzo. Alle 9,20 le mie cose sono ancora bagnate. Vado a dormire

21 gennaio guesthouse dietro hotel DM tucuyu

Sveglia 7.30, c'è il sole! Sposto le cose appese in camera al sole e faccio colazione con tè e banane. Nella guesthouse la signora lava a terra senza scopettone, passa lo straccio piegata. Il piccolo bambino che sta con lei è incuriosito da me. Offro alla madre una banana per lui e lei me lo manda. Ha la testa rasata, la candela al naso ed occhi grandi. Non è vestito male.
Con il bel tempo si vede la cima del monte rungwe, che da il nome al distretto. Ci devo girare intorno per arrivare a Mbeya, la prima città grande  dpo il confine arrivando da sud. Da lì andrò verso ovest. Il pullman che prendo parte quasi vuoto (grosso errore, molto meglio aspettarne uno di passaggio che sia un pò più pieno) e infatti procede molto lentamente e si ferma a qualunque gesto di chi sta sulla strada, anche chi si gratta la testa o guarda il bus per vederne la destinazione. Sale in signore anziano. Il suo bastone ha una molla sulla punta e l'impugnatura con una y orizzontale in cima. Passiamo tanti tanti bananeti prima e una fitta foresta subito dopo.
Dall'altra parte del monte la terra ha tratti morbidi con coltivazioni di colore chiaro. Ricordano vagamente le colline delle marche. Alle fermate venditori ambulanti offrono gli ortaggi che si coltivano sulle colline (carote e pomodori su tutti). I venditori di pannocchie arrostite (molto diffusi anche in malawi) qui sono più rampanti: in cima ad un bastone c'è una sorta di tridente e ci infilano le pannochie. Infilano il bastone nei finestrini dell'autobus e ti trovi con la pannocchia arrostita di fresco a pochi centimetri dal viso. Ne compro una. E' anche un buon passatempo, bisogna far lavorare per bene le mascelle.
Avvicinandosi a mbeya le colline si fanno ulteriormente morbide, fino a diventare quasi un piano. A fare da sfondo, ora è il monte Ngozi. Arrivando in cittè da sud lo si ha alla propria sinistra. Farà da sfondo alla mia attesa, ella stazione dei bus. Mangio del manzo arrostito (duro).
Mi dicono che se voglio arrivare a Sumbawanga con la luce è meglio che prenda dei minibus con cambio, ma decido per il bus unico. Non dovrebbe mancare molto al suo arrivo. Il biglietto che ho preso prevede che il bus arrivi alla 1. In effetti arriva alla una, ma parte alle 2 e ora che passiamo la città e il suo traffico sono le 3 passate. In città vedo alcune donne velate completamente, in Malawi penso di averne viste forse 3 in tutto il mese che ho passato lì. Altra cosa che in Malawi non ho visto neanche in città sono i tuc tuc (che qu si ciamano dalla-dalla (che non è un cantante, è un consiglio, così recitava una maglietta del mio amico Christian Matzutzi). La strada che percorriamo è quella che passa dal confine con lo zambia e ci sono un sacco di autotreni. La strada è praticamente tutta in salita, i mezzi sono carichi , uno dietro l'altro e salgono lenti. I pullmini li superano agilmente, ma con un pullman grande la situazione è differente. Insomma andiamo lentissimi, superiamo con molta difficoltà e quando ci fermiamo gli stessi mezzi ci risuperano. Una autobotte e un camion che trasporta una ruspa saranno i nostri compagni di viaggio ad intermittenza per parecchio tempo. Contatto Charles, dell'agenzia turistica di Sumbawanga. Dato che la sfiga ci vede benissimo , pare che la barca non stia operando più. Per ora mi sto avvicinando alla zona sperando di riuscire per lo meno ad avere informazioni attendibili in ogni caso ora tornare indietro non ha alcun senso. Mi mangio un'altra pannocchia; alcuni chicchi sono scoppiati e paiono pop corn incastrati tra i chicchi di mais attaccati al ceppo centrale.
Nelle ultime 3 ore abbiamo fatto 100 km, ne mancano 228 e sono le 5. Pare che il servizio della barca sia a singhiozzo perché la barca un po' va e un po' non va. Se non riuscissi a prenderla sarebbe un peccato, volevo provare la navigazione a vapore. Quella pare fosse l'ultima barca operante con questa tecnologia. Finalmente arriviamo al confine di Tunduma. Superiamo una lunghissima fila di camion che attendono di sbrigare le pratiche doganali e raggiungiamo la stazione dei bus. Altra sosta di 1 ora circa e ripartiamo.Sono decisamente stanco, consulto continuamente il gps.
La strada per Sumbawanga dal confine attraversa un altopiano. E molto verdeggiante. Nella penombra del crepuscolo osservo che non c'è vegetazione fitta. È tipo prato punteggiato di alberi. 
Ci sono tante colline apparentemente dalla cima cava. Se così fosse sarebbero vulcani. Sto percorrendo la Rift valley e l'ipotesi sarebbe plausibile. Questo autobus ha un lampadario molto trash al suo interno
Tra la struttura che si vede (in plastica) ci sono fili con appesi tipo finto Swarovski. la luce all' interno è di un giallo sbiadito.
Arrivato in città vengo accompagnato in ostello da 2 ragazzi non proprio disinteressati, gli faccio presente che sapevo perfettamente dove andare e loro la prendono con filosofia, accettano una sigaretta e se ne vanno.
Stasera dormo in un ostelo gestito dalla diocesi. Sulla porta una immaginetta della madonna di montichiari recita partendo da sinistra e facendo il giro della madonna: maria rosa (??) mystica (croce in corrispondenza della testa) mater ecclesiae. e sotto l'immagine :ora pro nobis montichiari fontanelle (!!). Provare per credere, porta della stanza n 20.
La camera è ottima, pulita, zanzariera, bagno in camera con tanto di saponetta inscatolata e asciugamano. Mi metto a letto e ascolto "stalingrado" della banda bassotti e un paio di canzoni dei cccp. Inizia a mancarmi la musica. vado a dormire alle 12.40 circa

domenica, gennaio 21

19 gennaio Mushrom farm nei pressi di livingstonia

Sveglia intorno alle 8.30. Quando ci guardo Tobias dorme nella tenda a pancia in giù, ne vedo i capelli in un angolo della stessa. Scambio 2 parole con un inglese arrivato ieri. Riconosce lo schema della metropolitana di Londra sui miei boxer. E' stato in Congo a vedere il vulcano con il lago di lava. Le informazioni sul Congo non paiono proprio rassicuranti, ma se riesco a procurarmi un visto proverò ad andarci. Quando tobias si sveglia facciamo colazione (praticamente identica alla cena della sera prima) e vado con le 2 olandesi sulla strada principale. Loro scenderanno su un mezzo a motore; una di loro è ferita ad un piede e non può camminare a lungo. L'ideale sarebbe dare loro lo zaino e scendere a piedi. Lo recupererei al piccolo ufficio di mushroom farm a fine discesa. Lì c'è il fantomatico ed affidabile Mike Malawi. Il rischio è che il mezzo che loro prenderanno non abbia abbastanza spazio per lo zaino e quindi lo porto con me. Prendo varie scorciatoie finchè non sento un mezzo a motore. Ci sono sopra le ragazze e sono nel cassone di un furgone. Lascio lo zaino e proseguo la discesa. La strada è talmente mal messa che sono più veloce io con le scorciatoie!! Mui superano più di una volta. E' una situazione divertente. La situazione cambia quando prendo una strada sbagliata. Mi superano e li rivedo all'arrivo. Durante la discesa la vista spazia via via meno. Prima si vedevano distintamente i monti della Tanzania dall'altra parte del lago e una lunga striscia di litorale, poi meno distintamente i monti e qualche km di litorale, fino a che , quando mi caricano , non si vede manco più il litorale. Mi carica un pick up bianco malconcio che scende per lo più a motore spento. Dovremo scendere a spingere per ripartire un paio di volte e, appena prima di arrivare, l'autista chiama una amica da una casa vicino alla strada,le dà un sacchetto e sarà lei a spingerci! Arrivato alla strada saluto le ragazze olandesi e prendo un auto fino al confine. L'artista mi fa lo scherzo: a metà strada mi mette su un altro mezzo e non lo paga! Arrivato al confine mi trovo  con il secondo autista che sostiene di non essere stato pagato. Gli faccio notare che ho già pagato e pure più del dovuto (2000 e non 1500) , che il mio bagaglio non è stato spostato da me e che quindi non sono io che gli ho commissionato il lavoro. Si crea un capannello di persone, tra cui un paio di militari. L'atmosfera è distesa, ma non riusciamo a trovare una mediazione. Io ho soldi contati, ho già pagato più del dovuto e non intendo prelevare. Lui sostiene che  non ha ricevuto pagamenti per il costo del trasporto . Alla fine gli dò 700 e gli dico che di più non posso dargli. Mando via dei finti cambiavalute che offrono il cambio ufficiale spacciandolo per mercato nero, compro pesce secco e patate fritte e dopo aver mangiato passo il confine.
Tra le 2 frontiere ci sono 600 mt di terra di nessuno, proprio in prossimità del limaccioso fiume songwe  , che fa da confine naturale tra gli stati.
Mi accompagna in questo breve percorso un funzionario che deve raggiungere un camion dall'altra parte del fiume. Raggiungo la dogana tanzaniana, timbro sul bisfrattatto e inutilmente strapagato visto comprato a Milano , e sono  entrato in Tanzania! Prelevo e prendo un bus per
Tukuyu. Sulla strada verso la stazione vedo un ragazzo che fa il 3' dito con entrambe le mani nei confronti di un'altra persona. In Malawi non mi era mai capitato di vedere nulla del genere. Una volta sopra il bus ho la netta sensazione che  un ragazzo sui 35 mi prenda in giro davanti ai passeggeri, che se la ridono. Arrivo a tukuyu con il buio, ma riesco a trovare una sistemazione economica. Molto economica, pure troppo. La camera, piccola, è pulita e confortevole. Il problema è la discoteca annessa al bar. Mi dicono che alle 11 smette. Mi metto a letto e nonostante la musica alta riesco  a dormire. Alle 11 passate mi sveglio, la musica è alta e si sente che il pubblico partecipa con urla e fischi. Vado nel bar e sul palco ci sono 2 ragazze piegate con le gambe stese aperte e poggiate sulle mani, le braccia sono stese. Il ballo consiste nel agitare le natiche. Accanto a loro vari ragazzi ballano in posizione eretta. Una delle 2 è visibilmente ubriaca e balla per gran parte del tempo. Durante i balli si mettono anche una di spalle all'altra, con le ginocchia piegate , sempre agitando le natiche. Altr ragazze ballano, ma stanno in piedi. La musica è un misto di hip hop e raggamaffin.Il pubblico reagisce con particolare trasporto quando il dj mette hip hop. Mangio patate fritte e uovo. Alla 1 circa chiedo al dj quando ha intenzione di smettere e mi dice "tomorrow ". Di tanto in tanto qualcuno prende il microfono e canta su una base. Un ragazzo è particolarmente bravo e canta a lungo (immagino in rima, ma non riesco a cogliere le rime). Anche quel che pare il padrone della baracca ha un microfono, ma parla quando la musica è bassa. Il pubblico apprezza ciò che dice urlando e fischiando. Bevo una birra tiepida. Alla 6 volta che mi si chiede di offrire una birra vado in camera.

18 gennaio mushroom farm nei pressi di Livinstonia

Sveglia con molta calma , si sente distintamente che piove e mi giro e rigiro nel letto. A colazione tè, pomodori, fagioli e cipolle. Con tobias concordiamo che le cipolle a prima mattina sono piuttosto forti e ne mettiamo un pò meno. Ordiniamo anche dei pancakes. ce li danno con banane, miele e arachidi. La porzione è abbondante. Passiamo l'intera mattina leggendo. Io cerco più informazioni sulla fantomatica motonave Liemba. Le partenze/arrivi paiono essere decisamente volatili, anche se si sa che la frequenza è bisettimanale. Vengo a conoscenza che attracca sono in 2 delle tappe del viaggio, in tutte le altre fermate la barca si prende avvicinandola su barche più piccole. Se riesco a pagare la tariffa in moneta locale dovrei avere un bel risparmio. Ora la sfida è trovare quella pagina aggiornata e , ovviamente, sperare che non piova durante la crociera. Il cielo è di un bianco compatto e non pare smettere di piovere. Alle 12.30 circa smette. Propongo la gita alla cascata alle 2 olandesi; le israeliane, dato che non accennava a smettere  hanno optato per lasciare l'ostello in direzione Nkata bay.Tra una cosa e l'altra usciamo alle 13.30. L'idea è procurarsi del cibo e possibilmente visitare livingstonia (in ogni caso domani devo passare il confine con la Tanzania. Pioviggina e c'è una densa foschia, riesco a farmi prestare un ombrello. Passiamo davanti alla cascata con una visibilità inferiore a 50 mt e decido di non pagare e proseguiamo. Riusciamo a farci bollire delle uova e a comprare degli avocado. Le recupereremo al ritorno. Procediamo su una strada rossa, a tratti fangosa e scivolosa, sotto una pioggerellina tutto sommato sopportabile. La visibilità resta molto bassa. Noto che c'è qualche mezzo che percorre la strada, mi rende ottimista per la discesa il giorno dopo. Incontramo anche un 2' ristorante locale, ma per quello che ci serve (riempire la schicetta di riso bianco) ci pare un prezzo eccessivo, arriviamo a pensare che la signora si sia sbagliata a dirci il prezzo. Lungo la strada la pioggia si fa più insistente e provo a farmi dare un passaggio da una ruspa. Si ferma! Watson (mi sorprende sempre quando i locali si presentano con nomi tipicamente britannici) ci carica e , seduti tra le leve che comandano l'escavatore posteriore, percorriamo la parte più ripida del percorso. E' molto simpatico e disponibile, dopo averci lasciato gira la ruspa e torna indietro. Ci ha portati su anche se doveva fermarsi prima. Arrivati in vetta passiamo dal campus universitario, giriamo intorno al deposito mezzi del cantiere e arriviamo finalmente agli edifici storici. Immaginavo qualcosa in più, devo essere sincero. Vediamo da fuori una chiesa (in stile inglese), il cosiddetto museo di pietra (il primo edificio in pietra ) e la missione. Sono edifici di fine '800 primo '900. Mangiamo nel ristorante dell'unica guesthouse. La signora ci prepara un sugo speziato di manzo e pomodori e della ncima. Molto saporito. Ci facciamo preparare anche il riso. Io mi fermo nella veranda delle camere. Praticamente mi spoglio del tutto e resto in mutande e maglietta. La signora, molto minuta, ci dice che la città  conta 15000 persone. Valutando quanto è difficile arrivarci ci sembra poco verosimile, ma se c0è un campus universitario a cosa potrebbe essere possibile.Tornando passiamo dal piccolo mercato (assolutamente insufficiente per 15000 persone). Sono una decina di banchi , coperti da una tettoia. Scendiamo da una strada differente da quella dell'andata. E' piuttosto ripida e fangosa. Mantenere l'equilibrio a tratti è complicato. Smette di piovere e la foschia si dirada. Man mano che le nuvole di foschia scivolano oltre le creste a noi visibili, appare un bel paesaggio con colori intensi. Sono versanti abbastanza ripidi, coltivati ad ortaggi. La terra, abbondantemente presente attaccata al fondo dei miei pantaloni, è rossa. Tornando compriamo un pò di cachazo, il distillato locale.  Sarà il drink di commiato con Tobias. Torniamo appena prima che il buio diventi totale. La doccia oggi è rovente Smacchio pantaloni e scarpe e mangiamo. Riso, uova, pomodoro e avocado. L'olio d'oliva della cucina è migliore del nostro extra vergine sudafricano (bocciato anche se ci ha spesso salvati da insalate insapore). dopocena gran cannone di commiato e andiamo a dormire

sabato, gennaio 20

17 gennaio zingrica gh Mzuzu

Facciamo colazione in un ristorante provato ieri, soul kitchen. Tobias è solito fare una colazione abbondante. Omelette, salsiccia e insalata. Arricchiamo il tutto con avocado e pane. Usciti da lì passiamo dall'ufficio immigrazione. L'ufficio immigrazione è in un palazzo giallo vicino al mercato. Ci accompagna un ragazzo. C'è parecchia gente. Tutti, con pratiche più o meno voluminose, si accalcano in un corridoio. Sportello 4 mi dice il primo addetto.e  da lì stanza 4. Lì c'è un addetto con divisa piena di medagliette che prima mi dice che c'è la sanzione, e subito dopo che dicendo che non sapevo dovrei riuscire ad evitare la sanzione.
Da lì, passando per un mercato arriviamo (ta-figa) alla stazione dei bus. Il mercato ha una parte al sole dedicata al pesce e una più caratteristica con oggetti di uso quotidiano. I vicoletti saranno larghi 70 cm, delimitati e ombreggiati da baracche di legno. Le gestrici dei negozi , accovacciate, spingono l'acqua che c'è a terra a valle usando la scopa locale: un mazzetto di arbusti simili a paglia un po' spessa
Lasciare mzuzu si è rivelata operazione abbastanza ardua. Alla stazione dei bus, parcheggiati su 3/4 cm di fango rossiccio decine di pullmini portano un po' in tutto il Malawi centro settentrionale più un paio di destinazioni estere. Veniamo corteggiati, a volte strattonati dai vari autisti. Alla fine partiamo alle 12 passate.
Partiamo con un mezzo inizialmente scartato, mancava troppa gente e saremmo partiti dopo. Saliamo quindi su un altro. Ahinoi, su questi pullmini ci sono vari finti passeggeri. Il mezzo pare pieno e ci si sale, poi all'arrivo di clienti veri questi se ne vanno, e il mezzo pare sempre lì lì per essere riempito e partire. Vedendolo finalmente partire saliamo su di quello, ma mi sa che il cappello con scritta "lido conchiglie" in azzurro è andato perduto. Appena fuori città vedo una scimmia con i testicoli azzurri.
L'autista scanna il mezzo in piano, a inizio salita è meno brillante e quando siamo vicini al passo arranca. La strada è decisamente  e rigogliosa. A principio ci sono dei colli più o meno appuntiti (molto probabilmente vulcani). Si percorrono spazi ampi.Lungo i versanti a vista la forma dell'ombra delle nuvole cambia continuamente. sono densamente ammantati. Di fianco ho una signora con un foulard viola  e giallo. Sotto di sè ha un 
cesto enorme e quando ci sono delle curve mi viene addosso.
Si rivede il lago e una lunga fetta di litorale. Dall'altra parte del lago malawi lontananza, ora si vede la tanzania. La spiaggia ocra chiaro  percorre tutta la costa e il lago è azzurro.La dsicesa ha qualche curva  ipegnativa e la siiinoa, impassibile quasi mi finisce in braccio. Sono seduto in fondo accanto a tobias ed entrambi per poter vedere fuori  dobbiamo abbassare e torcere la testa.
Abbiamo mangiato riso pesce e 2 fettine di pomodoro fresco e la restate parte bruciacchiata con la cipolla (buono). Qui segnalo una latrina in mattoni e fango con tazza a disposizione nell'angolo. Poco prima di salire inizia a piovere.  La strada per salire è veramente impegnativa. Fortunatamente abbiamo incrociato un mezzo che portava a livingstonia persone dal mercato. La mia stima verso il nissan vanette 1000kg è aumentata a dismisura. Il giovane autista (che pesava quasi 100 kg solo lui)si è inerpicato per una strada sassosa, piena di curve a lato strapiombo e con parecchia acqua che scendeva dalla montagna. Eravamo pieni di bagagli ma sui sedili davanti e abbiamo avuto belle viste. Unico svantaggio di stare davanti è che bisogna uscire con i bagagli quando il motore si surriscalda. Si è surriscaldato 3 volte. L'autista , dopo aver sollevo  i sedili, stappa il radiatore, una nuvola di vapore passa lo straccio e appanna i vetri, lo si ririempie , si risale e si riparte. A cena insalata con quasi tutto quello che abbiamo 2 tonni,2 cipolle ,2avocado e 5pmodori. Il vino sudafricano devo dire che non sta deludendo.  Dormo nel dormitorio con 4 ragazze giovani. 2 olandesi e 2 israeliane.

16 gennaio buttefly village nkata bay

La strada  tra nkata bay e mzuzu è decisamente panoramica (non è facile fare foto dall'auto, ma spesso corre sulla cima e ci sono delle belle viste. E' nuvoloso e quando il cielo si apre illumina versanti ricoperti di foresta. Incrociamo un cicloturista. Addentrandosi nell'entroterra le colline si fanno più morbide e compaiono terrazzamenti e superfici coltivate.
A mzuzu vorrei andare all'ufficio postale e comprare dei francobolli locali. L'obiettivo di oggi è Chitimba. Un paesino sulla costa a 2 ore e 1/2 da livingstonia. Se trovo un ufficio immigrazione potrei chiedere quanto è la sanzione per 1 giorno di sforamento del visto. Potrei avere fortuna e non pagare alcuna sanzione.Se trovo un ufficio immigrazione potrei chiedere quanto è la sanzione per 1 giorno di sforamento del visto. Potrei avere fortuna e non pagare alcuna sanzione.
L'esperienza all'ufficio postale è stata interessante. Ho comprato dei francobolli e sono rimasto lò bloccato dalla pioggia forte. Ho chiesto di andare in bagno. Per arrivarci  sono passato dall'ufficio del capufficio mentre stava tenendo una riunione. Il retro dell'ufficio aveva una parete pienadi cassete e una serie di sacchi per le varie destinazioni. Nella camera centrale un foglio con tempi di consegna divisi per città, campagna,rural. per queste destinazioni il tempo di consegna è di 5 giorni dalla data di spedizione. Interessante anche la percentuale di lettere recapitate. da 95% da città a città a 85% nelle campagne.
Dopo l'ufficio postale ed il pasto decidiamo di restare a Mzuzu. L' hotel che troviamo è estremamente semplice, ce lo indicano nel ristorante. Sulla porta di ferro riporta backpaker facilities. Ha camere che si chiamano come gli stati dell'africa e decidiamo per una doppia senza bagno, contenendo i costi. Il gestore, mosè, ci dice senza girarci troppo intorno che a lui piace il buon cibo e i soldi, per cui lui ci consigliava la camera con il bagno in camera. Il fatto è che il bagno in camera è molto simile a quello comune, che pare pulito, per cui si opt per quella economica. Il significato di Mbuyapy, il nome della nostra camera è il nome di una montagna non lontano da Mzuzu. Nella nostra camera c'è un bel disegno che raffigura una scena di vita locale, peccato che nessuno di loro sia nero, sembrano nordafricani. In città ho notato che diversi saloni di bellezza propongono il face bleaching. Domani chiedo cosa è di preciso, parrebbe una sorta di sbiancamento, per non apparire lavoratori della terra. Sono curioso di provare un piatto locale con i funghi Abbiamo chiesto in un ristorante. La gestrice, decisamente in carne, ha grosse trecce nere, non penso proprio siano capelli suoi, immagino siano attaccate. Andiamo in un supermercato a fare spesa, se riusciamo domani andremo alla mushroom farm, vicino livingstonia. Lì il cibo sarà caro e quindi, a costo di portarlo su per i 15 km da fare a piedi, mangeremo insalata con tonno, bevendo vino sudafricano. Abbiamo comprato un succo di frutta del frutto del baobab. E' molto denso, e parecchio dolce. Pare quasi una crema ed è di colore beige scuro. Passiamo anche dal mercato per comprare le ultime cose. Di notabile c'è un venditore di insetti fritti e qualche urla nella penombra. So che da queste parti cresce un peperoncino molto piccante, si chiama bird's eye, è quello con cui fanno le salse (molto) piccanti in bottiglia che i ristoranti danno agli avventori. Se ne trovo di secchi li compro.La cena con funghi preordinata dalla signora non si rivela eccezionale. I funghi sono poco saporiti. Sono diversi da quelli che si vedono nei mercati. Quelli ne mercati sono grossi e hanno il cappello tondo a semisfera. Quelli nel piatto sono piccoli e hanno il cappello ad onda. La carne di manzo con cui si accompagnano è dura. Andiamo a fare pace col cibo da un arrostitore/bollitore di capra (la mia figura professionale preferita). Mentre aspettiamo che la carne sia pronta arriva Uppe, che poi ci introduce al suo collega e compagno di bevute Nyyma. Lavorano nell'ufficio della puma , una compagnia di carburanti. Sono entrambi molto in carne e gonfi (fisicamente) di birra. Il motivo appare subito evidente: bevono un sacco di birra!Ce ne offrono anche un discreto numero. Io non riesco a stargli dietro, alla 3' mollo il colpo. Il locale in cui siamo è un locale dalla musica molto alta, con tavolo da biliardo e schermi che proiettano la premier league. L'unica donna presente è la barista. In questi locali, a parte le bariste le uniche donne che ci sono sono normalmente etichettate come prostitute. La vita serale/notturna pubblica è praticamente esclusivamente  maschile. Torniamo in albergo riincontriamo jose, ci saluta e ci dà un rotolo di carta igienica. Ne approfitto per andare in bagno, ma la performance non è proprio come vorrei.

15 gennaio butterfly village nkata bay

Nkata bay  è un posto vivace, e gli abitanti sono molto amichevoli. Cosa importante non  chiedono soldi o simili. paiono realmente interessati ad avere contatti e/o conversazioni con gli stranieri Ci sono 2 spiagge, non enormi, dalle2 parti del promontorio. Qui la costa è frastagliata ,alta e  rocciosa. E'  molto rigogliosa. Forma delle calette, ognuna con piccola spiaggia. Rivedo anche Amos, conosciuto a Licinga. Con lui pasiamo un pomeriggio a cicale beach, una spiaggia in una caletta vicino a nkata bay.
Nel posto dove sono stato, butterfly village, c'erano 2volontariie australiane che pensavano di stare almeno un mese. L'ostello è sul versante ripido della costa. Umidissimo a causa della densa vegetazione aveva dei bagni interessanti. L'urinatoio (anche per le donne) era separato dal bagno vero e proprio. Quest'ultimo, super finestrato, + fondamentalmente un grosso composter su cui ci si siede. A fine performance si tirano cenere e foglie, poi si chiudeva la tavoletta.  Tra le 5 e le 7 c'è happy hour, con drink a prezzo ribassato. Ne abbiamo approfittato e il giorno dell'arrivo ho anche alzato un pò il gomito. Il dormitorio non era male, in legno con una bella veranda. Aveva il difetto di avere la porta un pò difettoso e di puzzare di muffa. Per il resto , sebbene muoversi nelle ripide parti dell'ostello era un pò faticoso devo dire che mi sono trovato bene. Il visto della tanzania mi lascia ora veramente una manciata di giorni per raggiungere il confine.

14 gennaio kande beach camp kande

La mattina ci svegliamo alle 9 circa. Colazione sulla spiaggia con avocado,ananas, pane e olio. Niente tè, non c'è corrente. La costa si libera progressivamente dalle nubi e i versanti boscosi prendono colore. Tornando verso il bus a piedi un ragazzino cammina con me quasi un km. una volta al mrcato facciamo arrostire dei pescie lui mangiamo cn pomodoro e cipolla. Non è molto  semplice mangiarli. abbiamo un solo piatto e non sono puliti. Comunque mangiamo e poi prendiamo un minibus. Si ferma a lungo a chisomo. Al mercato parecchi venditori di pesce. Uno di essi sbatte un grosso blocco di giaccio in un sacco su di una pietra.

13 gennaio afitaki resthouse Nkotakota

Oggi colazione sulla veranda della resthouse. Il check out è alle 8 e ci svegliamo 7.40. Proviamo ad ottenere una proroga, ma l'addetto ha avuto indicazioni precise e perentorie dal suo capo. Alle 8 fuori dalle stanze. Andiamo a vedere l'albero di livingstone,. Ci mostrano una noce locale. Si chiama mukungu. Ha il mallo grande come un seme di mango, ma la noce è grossa il doppio di un pinolo
Oggi aspetteremo una amica di tbias he va in auto da lilongwe  a nkata beach. Riparo i sandali 2 volte. Andiamo a fare rifornimento di materiale rotabile e alla fine partiamo con un autobus grande. Sediamo in fondo e il viaggio sarà molto movimentato a causa delle buche.
Bei paesaggi, seppur non troppo estesi alla vista. Nella parte centrale del lago c'è una parte pianeggiante a tratti paludosa o coltivata o bosco sulle alture, che delimitano la vista a ovest.
Andando verso nord le alture si avvicinano progressivamente al litorale del lago finché la strada percorre una stretta fascia con a destra la spiaggia e a sinistra il piede dei colli, per poi riallontanarsi.
Le case sono in mattoni rossi , con veranda. Per lo più hanno tetto in lamiera ondulata, ma ci sono anche con tetto in struttura di legno e paglia a coprire il tutto.
Siamo passati in un villaggio con tante tante persone sotto un grande albero, ma non saprei proprio che stavano facendo.
Finalmente intorno alle 5 siamo arrivati (ta-figa)a destinazione. Nel mercato ci sono i pesci arrostiti sul legnetto. Un ragazzo deve andare lì. Ci accompagna a comprare delle cose. Siamo abbastanza carichi. Abbiamo anche un'ananas poi ci mostra la strada (2 km con lo zaino) e ci offre di dormire da lui pagando meno del campeggio. Rifiutiamo e secondo me facciamo bene. Super doccia e cena con un vino sudafricano di colore molto scuro e di sapore molto compatto. Lo avevamo preso pensando al passaggio di una amica francese di Tobias, che doveva prenderci di passaggio, ma c'è stato un misunderstanding.  Alla fine lo beviamo a cena. Sarà Insalata con pomodoro avocado (è appena iniziata la stagione), fagioli in scatola (carissimi, quasi quanto un pasto economico),cipolla rossa e pane. teniamo un pò di vino per domani e io vado in spiaggia. Penso di affondare il piede, come avevo fatto piantando la tenda, ma la sabbia è durissima! a causa delle piogge c'è un centimetro circa più duro. domani la guardo bene.
la sera il gestore mi aveva chiesto se doveva spegnere le luci, ma sul momento non lo ho capito che era quello che ci voleva!
Purtroppo non gli rispondo sì, e in effetti le luci mi impediscono di godere apieno delle stelle.

12 gennaio gh mua

La mattina abbiamo avuto una lunga conversazione con un missionario canadese che ha raccolto le informazioni e compilato un catalogo enciclopedico sulle maschere. È una cultura decisamente complessa, con funerali e riti di passaggio all'età adulta composti da varie fasi.
Il museo della missione è un vero gioiello. Le 3 etnie sono spiegate per bene, fin troppo. Ho approfondito la cultura chewa, ma le altre 2 yao e ngony proprio non ce l'ho fatta. Oltretutto non c'era corrente ed era buio.
Ora stiamo andando verso salima. Alla nostra sinistra una serie di colline verdeggianti. Il chapa, ovviamente è strapieno.
La spalliera dello zaino di tobias è messa sempre peggio. Un amico di zelda doveva sistemarlo, ma in pratica lo ha lavato. Ha sistemato solo le scarpe.
Stamattina una delle zip dello zaino si è rotta (molto molto male). Stasera svuoto completamente lo zaino, spero di trovare una soluzione.
Prima di prendere i bus con tobias ci giochiamo alla morra cinese il posto migliore. I locali ridono parecchio quando ci vedono contare e lanciare carta, sasso o forbice.
Quando arriviamo a  salima la città è senza corrente. Le città quando non hanno elettricità paiono sempre città fantasma. Gli stessi negozi hanno i frigo spenti, i ventilatori fermi e pare che tutto sia parlizzato. Mangiamo riso e capra con una salsa piccantissima. Poi torniamo alla stazione dei bus. Spero in una soluzione per la mia cerniera, ma nulla, non ne vuole proprio sapere. Il bus passa tra varie ore e prendiamo un minibus, che ci lascia a terra poco dopo.
la strada verso kande beach si rivela decisamente troppo difficoltosa: abbiamo cambiato mezzo 2 volte per mancanza di clienti e alle 9 eravamo a Nkotakota, entrambi stanchi. Il mezzo con cui dovevamo proseguire era vuoto. Il ragazzo ci avrebbe portati anche al resort sulla spiaggia (relativamente caro, 12$ dormitorio), ma eravamo gli unici clienti e quindi probabilmente saremmo partiti molto dopo ed arrivati dopo mezzanotte. Decidiamo di stare a Nkotakota e trovamo una pensione locale. Facciamo anche un giro del mercato. Il mercato serale di nkotakota mi piace molto. Gli esercenti, nella completa oscurità hanno delle lucine o delle candele per illuminare ciò che vendono. Compro degli avocado. Successivamente con tobias facciamo un giro. Trvo un banchetto che vende spiedini (il ferro della gruccia) di capra. Cno con  2 di questi e un pezzo di batata fritta. La scena del venerdì sera a nkotakota è abbastanza vivace. Ci sono vari locali da cui esce musica alta e luci colorate. Chi mi conosce sa che a me piacciono i bar di vecchi, che trasudano disagio sociale, e optiamo per una sala biliardo e ci fermiamo nel ar annesso. Muri dipinti di vernice scura lucida, lungo bancone in cemento e barista sui 40 in carne. Oltre a noi solo 1 avventore, al telefono, davanti ad una bottiglia di birra. Dopo un pò arriva un nigeriano, ci chiede di riempire di birra un tappo di bottiglia. Prende una sigaretta e immerge il filtro nella birra, succhia appena appena dal lato del tabacco, poi ci  soffia dentro sempre dal lato del tabacco. Infine, col la birra nel tappo la bagna. La accende e se ne va. Non ne abbiamo capito il motivo. Immagino sia per farla bruciare più lentamente. Finita la birra torniamo in hotel.
Per vostra opportuna conoscenza Ta-figa in lingua locale significa arrivato e lo si sente dire spesso sui mezzi.

11 gennaio welena gh blantyre

Pullman per MUA!
Lascio la città in direzione nord dopo quasi una settimana. Ieri ho chiesto a che ora partiva, mi hanno detto 6/6.30. sveglia presto e siamo al bus alle 6.40 . Alle 7.10 torniamo in ostello lasciando il numero al bigliettaio. È stata una buona mossa. Sono le 9.15.

Il paesaggio appena fuori   Blantyre è pianeggiante, con piccoli colli. È coltivato fino al bordo della strada

Vi dò un po' di lavoro oggi.
Stiamo per passare vicino a

Mizenje

Pare ci sia un castello (???).
È lì perché un eccentrico scozzese lo ha costruito e ora è abitato da altrettanto eccentrici personaggi. Queste sono tutte le informazioni che ho.

mua museo e riti di passaggio

Stasera abbiamo sdogaato la tenda e si sentivano rane e grilli. Ho anche sentito il verso di quella rana che spesso si vede riprodotta sulle bancarelle e che si fa gracidare passandoci un legno sul dorso.

Nel museo ci sono 2 parti. 1 parla della missione cristiana di mua e nella 2 sezione paròla di 3 tribù locali. nella parte  che ho visto oggi si parla dei cheuwa. Quel poco che ho visto riguarda nascita, riti di passaggio da  bambini ad adulti  (differenti da uomo a donna), matrimonio, investitura a nuovo capo villaggio. Nel mezzo un albero con circa 200 di queste maschere. Le maschere vengono utilizzate dagli iniziati per rappresentare degli spiriti, una volta che la maschera è indossata, non importa chi la sta indossando dietro la maschera non c'è un uomo, ma lo spirito stesso. Nella gosmogonia cheuwa dio è creatore ed è rappresentato dall'arcobaleno (legato alla pioggia, che dà vita). Ci sono sia spriti benevoli, sia spiriti maligni. Ci si mette in contatto con loro tramite gli antenati.

tutti gli atti dei riti di passaggio hanno un forte valore simbolico

Il "battesimo" chewa prevede che il bambino (che nasce bianco e considerato ancora spirito) venga toccato i primi giorni solo dalla madre e dalla ostetrica. La placenta e i capelli della prima rasatura vengono sotterrati nella casa dove vivrà, e il pavimento (in terra battuta) viene risistemato. Poi viene passato (a distanza) su una fiamma con direzione nord-sud ed ovest-est come la migrazione del popolo che ha portato i chewa in malawi). A questo punto il bambino, scacciati gli spiriti maligni può essere toccato anche dal padre o da chi ne fa richiesta. Ne viene poi definitivamente poi sistemato il cordone ombelicale e sancita la definitiva separazione dalla madre e cosparso con olio di castor (che non so cosa sia). Nel frattempo il bambino prende il colore scuro della pelle. E' considerato umano a tutti gli effetti e non più spirito. Viene quindi ripassato sulla fiamma e può essere toccato da chiunque.

Il passaggio all'età adulta è differente da uomo a donna. Sono accompagnati da un tutore e quello della donna è decisamente più complesso. In entrambi i casi sono periodi di alcune settimane e vengono rasati sul capo più volte, a significare che il passato è ormai passato. Nel rituale femminile c'è una forte parte di informazione su quel che significa diventare donna e avere figli, mantenere il segreto nuziale etc. Tra i vari passaggi viene cosparso il capo di farina e polvere rossa, che poi viene fatta colare sul corpo e successivamente lavata (non ricordo il significato), una corsa festosa verso l'età adulta, e il trasportare una grosa pietra in giro per il villaggio . Quella stessa pietra verrà lasciata davanti alla casa del capovillaggio, in questo modo lo stesso prende coscienza che la comunità di adulti del villaggio aumenterà di quello stesso numero di persone.
I ragazzi, invece, vengono portati incappucciati nella foresta,   gli si spiega quali saranno i loro compiti e doveri una volta adulti , rasati, e poi passano del tempo nella foresta (in realtà d questo ultimo passaggio non sono sicuro)

Il matrimonio è quello più semplice. L'uomo costruisce la casa(prima della stagione delle piogge)  e , accompagnato da un tutore , chiede la mano della ragazza secondo uno schema fisso. Il futuro sposo sta seduto avanti alla nuova casa e a parecchie persone. Il tutore fa presente che il ragazzo vuole la mano della ragazza, senza identificarla. Il tutore della ragazza chiede allora di essere più preciso e il ragazzo indica la futura sposa che gioisce.
ll futuro sposo, a questo punto va a stare per 3 gorni in casa della futura sposa facendo lavori di abbllimento della casa dei suoceri (costruire la recinzione pare sia quello più comune). Il giorno prima dlle nozze entrambe le famiglie si incontrano ,preparano le libagioni per il banchetto (2 banchetti, 1 offerto dalla famiglia di lui per gli amici e l'altro  preparato insieme per più invitati - non ne sono sicuro ) e consultano gi antenati per sapere se apprezzano il matrimonio. Il giorno dopo vanno nella missione e si sposano davanti al prete (i fondamentalisti cattolici sonno ovunque!). Poi finalmente  vanno ad abitare insieme e consumano  l matrimonio.

l'investitura a capo del villaggio è anche quella complicata e prevede vari passaggi simbolici, tra cui un paio di incappucciamenti.

Senza alcun dubbio la erimonia più complessa è il funerale, deve preparare il vivente a ritornare uno spirito.
Il morto viene lavato dove muore, viene scavato apposta un piccolo fossato attorno alla stuoia/ letto. Il familiare più prossimo ne chiude gli occhi, la bocca e distende il corpo. Viene informato il capo villaggio, che a sua volta informa i villaggi vicini. Il vicinato accorre a portare le condoglianze. I capelli di tutti i familiari prossimi vengono rasati. Le donne esprimono dolore piangendo rumorosamente e incrociando le mani sulla testa, gli uomini ponendo le mani davanti al volto. Il lamento non è promisquo. Sempre uomini da una parte e donne dall'altra (parte nella camera del morto,parte nella veranda della casa). I padroni di casa devono famare e sdissetare i presenti. che normalmente si fermano per 3 giorni o più.quando il capo villaggio vede il corpo la persona è ufficialmente morta, non prima.
La creiminia(abbastanza costosa per la famiglia) viene soliamenrte abbinata alla iniziazione dei giovani della stessa famiglia. Sono questi ultimi che completano la fossa. La stessa viene scavata all'inizio da tutti i membri della famiglia. I gesti simbolici di presa di coscenza della morte del componente, durante la lunga cerimonia sono moltissimi. Vengono legati gli alluci e i polsi per facilitare l'entrata  del  corpo nella bara. Nella bara c'è tessuto bianco, o a volte rosso. Le maschere (e quindi gli spiriti) legate al dolore familiare e al passaggio da vita a morte sono presenti e alcune di esse portano la bara verso il punto di sepoltura. La bara viene calata nella fossa dai componenti il gruppo familiare. Tutti i presenti buttano un pò di terra sulla bara. Le maschere danzano mentre il tumulo cresce. Alla fine il tumulo è alto quasi mezzo metro.
La vedova porta un panno nero intorno al capo in segno di lutto.
Dopo 3 mesi ci si riunisce nuovamente viene costruito un recinto per segnalare la posizione del corpo. La vedova e alcuni parenti presenti si rasano i capelli . Quelli della vedova questi bruciati con effetti personali dl morto . Le ceneri vengono poste in un orcio di terracotta che viene rotto nei pressi della casa , dove è ben visibile. La vedova ha  discrezione se tenere il panno intorno al capo nero o metterne uno bianco, che la rende disponibile a
iniziare nuovi legami sentimentali. La casa viene svuotata e se ne inizia la demolizione (potrei sbagliare).
dopo 1 anno distribuiscono gli averi  e distruggono la casa. Iniziando dal tetto per lasciarne i mattoni delle mura." Alla prossima stagione delle piogge resterà un cumulo indistinto". La vedova viene portata presso n fiume e lei guarderà a monte, verso l'acqua e l'avvenire che arriverà, e come l'acqua che passa, anche per lei le cose passano.

sicuramente mi dimentico qualcosa o c'è qualche imprecisione.

La situazione ultimamente sta cambiando, ma la linea di discendenza tradizionale dei cheuwa matrilineare. La madre portava il nome. I ragazzi sono figli di lei,più che di lui. Se il  marito muore le sostanze vanno al fratello della madre e alla sua linea di discendenza e non a quella del padre.

10 gennaio Welena guest house , Blantyre

La giornata di oggi sarà fondamentalmente una giornata di riposo. L'appuntamento in ospedale è alle 8, ma ci arrivo alle 8.30 e tra pagamenti vari il medico mi vede alle 9. Oggi lavorerà sulle ossa. Non mi sistema del tutto, ma facciamo ulteriori passi avanti. Uscito da lì cerco di sistemare la fattura del giorno prima, il nome è sbagliato, la prtestazione è a nome di una fantomatica Claudia Serafini. Sono tornato dall' ospedale in ritardo per lasciare la camera in tempo e il supplemento late check out è quasi pari alla mia quota. Decido quindi di restare. La dottoressa mi ha consigliato un bagno caldo. Una volta fatto quello passerò gran parte del giorno riposando. La sera andiamo in un locale decisamente poco frequentato da locali. Volevamo andare in un ristorante pettinato, ma era troppo lontano e siamo finiti in una sorta di pub. I clienti sono praticamente tutti bianchi. C'È il 30% dei piatti del menù, il locale ha riaperto oggi. Io sono molto curioso  di provare i funghi alla maniera locale, ma non sarà possibile. e i camerieri sbagliano pure le comande. Mangiamo bistecca di maiale e patate schiacciate.  Decidiamo di offrire il pasto a Zelda. Prendiamo anche uno shot finale. Ce lo portano in una sorta di piccolo dildo trasparente con tappo (!!) Alla fine si rivela abbastanza caro
Nel bar ho visto  banconote dello Zimbabwe ai tempi della super svalutazione. C'erano banconote da 10 50 e 100 milioni di dollari dello Zimbabwe.
Per i turisti era stata emessa una banconota speciale, che aveva corso nel paese, della sbalorditiva cifra di cento miliardi di dollari!!
100 000 000 000
C'erano più zeri che caratteri, su quella banconota.Sulla stessa parete una serie di francobolli molto belli, con gli uccelli del malawi. Sarà difficiole procurarsi quel foglio, ma ci proverò a nkata bay e a livingstonia.
Con tobias prima di dormire parliamo un pò di zelda e di come sia strano il concetto (qui abbastanza normale) di far crescere i propri figli da un parente. Lei, per esempio , è stata cresciuta dai nonni, insieme ad altri 8 cugini, dato che i genitori erano impegnati per lavoro. Zelda ama il suo paese e non vuole lasciarlo, ma ha tratti molto filo-occidentali nello stile d vita e modi di fare.
Il pullman domani è alle 6 circa. Avvertiamo che vogliamo ar colazione così presto e andiamo a dormire.

9 gennaio Wenela guest house, blantyre

Sveglia alle 8, Voglio scaldare la zona del collo con un panno caldo, così che il lavoro della dottoresa sia facilitato. Colazone con le consuete patate fritte e uovo fritto ed esco.
La fisioterapista ha detto che ho muscoli contratti un po' dappertutto .
Le ho dato un bel po' di lavoro, con il solo collo e schiena ne abbiamo avute per più di un ora. Vorrebbe anche lavorare sulle ossa, ma oggi(comprensibilmente) era stanca. È molto minuta, deve utilizzare una scaletta per poter massaggiare le spalle.
Resterò qui anche oggi e domani mattina torno lì (altri 30 euro circa, ma glieli do volentieri).  Tornato in ostello mi organizzo con tobias per visitare il museo nazionale, Si trova in una zona a metà  strada tra Blantyre e Limbe. Vicino alle università e ad un grande supermercato (uno tra i più grandi del paese).
Per arrivarci si scende vicino all'arco di trionfo. Celebra l'indipendenza dello stato nel 1966. E' molto semplice e squadrato e si trova a cavallo della strada. Nel centro ha la sua parte più alta, con la bandiera nazionale.
Il museo nazionale non vanta una grande collezione. All'esterno ci sono mezzi usati nel primo '900. Un autobus dal radiatore enorme, 2 locomotive ed un mezzo molto particolare. E' a vapore e ha ruote grandi e larghe. Serviva a trasportare le merci nei tratti in cui la ferrovia non era ancora stata costruita. All'interno ci sono 2 parti. 1 riguarda parchi e natura. La cosa interessante è che si invita a toccare teschi , denti e corna di animali e provare ad immaginarne taglia ed alimentazione. Il leopardo ha i denti più grandi. L'altra parte riguarda storia, preistoria e tradizioni delle principali tribù locali. Sarà un anteprima di quanto verdrò a Mua. In una stanza pressochè buia, mentre fuori piove forte, vediamo vecchie banconote, una sezione sulla caccia, sullo schiavismo e sui viaggi di Livingstone,una su musica e danze. Mi impressiona o strumento chiamato ulimba. Sopra un contenitore cavo c'è una stecca di legno  sospesa sopra il contenitore. Battendo sulla stecca si ottiene un suono cupo. Si può modulare il suono inserendo nella bocca del contenitore 2 o 3 dita.
Successivamente passiamo da una farmacia, alcuno farmaci non sono confezionati, sono in bustine e il farmacista li propone sfusi.
La tappa successiva è il supermercato. E' grande e molto fornito. Ci sono perfino i capperi. Mi sono concesso qualche lusso. Ho comprato cioccolato , vino sud africano e salsiccia di maiale. C'è un negozio di libri usati. C'è un testo interessante che tratta i moti di  liberazione dagli inglesi negli anni 60. Tornati in centrovado a vedere un altro negozio di libri usati, ma ne trovo solo di scoolastici.
A cena , dopo un periodo abbastanza lungo, finalmente un pasto completo. Pasta con salsiccia e come secondo salsiccia con melanzana fritta. Accompagnato da un cabernet. Un ottimo pasto, come non ne facevo da tempo.

8 Gennaio welena guest House

tamattina sveglia alle 9.30. Stendo i pantaloni messi a mollo la sera prima (a prima vista non sono affatto puliti) e indosso gli altri, di velluto, per poter fare colazione. Questi ultimi si strappano. Mi danno una buona occasione per tagliarli e sistemarli, o liberarmene. Tobias pare stare meglio, ieri e il giorno prima era decisamente poco in forma, e lo si capiva anche da dietro la porta del bagno. Il programma di oggi prevede di andare in ospedale, visitare il museo locale e invitare a cena l'amica di tobias. Fatte queste cose direi che posso iniziare ad andare verso nord. Mi interessano la missione di mua, livingstonia, nkata bay e Karonga.   L'ospedale privato pare abbastanza nuovo, ci arrivo alle 10 circa. L 'ortopedico non c'è, ma c'è un fisioterapista e spero mi possa aiutare. Pago 25.000 kwacha. Mi misurano la pressione e mi pesano (76,7kg). Alle 11.30 circa sto aspettando con una persona davanti a me. Ha un appuntamente per le 11. Entro alle 12 e 15. Quando spiego il problema la dottoressa mi consiglia di tornare il giorno dopo, se no dovrebbe fare in fretta. A me sta bene e prendo appuntamento per le 9 del giorno dopo.  Incontro Tobias e Andrea in centro. Visitiamo un negozio di abiti e scarpe usate , dopo di che loro vogliono mangiare presso un art cafe, una sorta di caffè letterario. Arriviamo lì e troviamo un tedesco di 75 anni, quando scopre che andrea è tedesce inizia a parlare con lei, e pare avere parecchi argomenti. Io opto per un pranzo meno impegnativo. La sera prima ho visto che per strada arrostivano salsicce. Decido di presentarmi al banchetto con un panino e provare a mangiare un semplice panino. Le vie della città brulicani di attività  economiche. Ci sono moltissime macchine da cucire (e relativi addetti) lungo la strada principale e tanti empori, gestiti principalmente da indiani o pakistani. Entro in  più di uno di questi e vivo una situazione a mio avviso paradossale. Entrato nel negozio indiano chiedo se  hanno del tè. Dò per certo di trovare il tè che si coltiva a thyolo (si legge ciolo)50 km a sud di Blantyre. Mi danno del tè indiano!! In effetti nel negozio ci sono spezie e prodotti dall'india. Al pakistano non lo ho chiesto il tè, ero ancora scosso dal fatto che non lo avevo trovato all'indiano. La salsiccia si rivelerà una salsiccia di manzo. Oggettivamente le macellerie paiono tutte riportare la dicitura halal, e quindi sicuramente non hanno maiale. La salsiccia è grandicella, entra appena nel panino ed è abbastanza gustosa. Quando torno il tedesco sta ancora parlando ed Andrea pare non poterne proprio più. Ad un certo punto se ne va e scopriamo di che parlavano. Il 75 enne ha un figlio di 1 anno e 1/2 avuto con una donna di Blantyre di 40 anni! E' estremamente credente e cita spesso il vangelo durante la conversazione, invitando Andrea ad uno studio estensivo dello stesso. Secondo me era da tanto tempo che non parlava tedesco e trovando si davanti una donna ha detto tutto quello che gli passava per la mente. Arriva Zelda. Andiamo a fare la spesa, ma il supermercato è chiuso, per cui optiamo per quello che riusciamo a trovare alla stazione di servizio. Troviamo pasta e soya precotta. Questa ultima a guardarla pare pollo fritto, ma non ha grande sapore. La si bollisce e condisce con verdure. Il problema è che siamo abbastanza a corto di queste ultime, anche per la pasta. Alla fine cucina Zelda  (io faccio solo il sugo per la pasta). Dopocena salutiamo andrea (che beve parecchio) dando fondo alle riserve di alcolici. Andiamo a dormire alle 2.

5 gennaio pakacere hostel zomba

Fondamentalmente sarà una Giornata di spostamento verso il parco nazionale di Liwonde. Staremo parecchoi tempo a deciere come organizzarci. Sveglia alle 9 e 20. Non c'è corrente. A colazione toast burro e marmellata . Esco con andrea appena in tempo per arrivare alla moschea. Alle 11.55 ci presentiamo al cancello. E' tardi e la funzione sta per cominciare. tuttavia ancora la chiamata non è stata fatta.Insistendo un pò, riusciamo a salire sul minareto. E' tondo, tozzo, con 2 ordini di balconi. Su tutti i bordi della moschea ci sono piccoli cilindri che terminano a cono. Mentre siamo su, inizia la chiamata coi grossi megafoni sistemati all'uopo. Fortunatamente non è scassatimpani. L'interno ha 3 mihrab, in legno e il minbar in cemento sagomato.Andiamo poi al mercato, come spesso capita la parte del pesce secco è quella che trovo più esotica. compriamo parecchia frutta e passiamo dall'ufficio turistico. Il mio uomo non c'è, ma ho il suo numero di telefono. Sulla strada verso il parco c'è un albero molto grande, decidiamo di andare e contrattiamo un taxi per arrivarci e ci arriviamo, ma il biglietto di entrata ci pare eccessivo. Cambiamo mezzo e arrivati a Liwonde veniamo corteggiati da vari trasportatori. Mangio riso e capra stufata. Poi sul retro di un furgone, passando per una strada abbastanza disastrata, arriviamo al campeggio. C'e una bella luce durante il tragitto, e anche se siamo un pò scomodi il paesaggio compensa. E' proprio il tipico paesaggio africano, erba alta con il profilo di  qualche albero che stacca nella spianata.
Il campeggio ha un bel dormitorio in stile tradizionale, tetto di paglia e "mura" di canne. a cena insalata e zucchina grigliata.La sera c'è un bel cielo stellato. Mi bevo un whiskey nel bar illuminato solo a candele. Nella notte si sentono i gufi (che verso fanno i gufi?gufano??)su un albero vicino al bar. Domani sveglia prestissimo e 2 attività, passeggiata di prima mattina e gita in barca subito dopo.

4 gennaio pakacere gh zomba

Sveglia alle 9.30, mi godo il letto. I letti a castello sono vicinissmi tra loro. Li sposterò durante la giornata. E hanno una coperta molto spessa.  Guardo per bene spuky, il sidecar della coppia olandese. Non è proprio recente,, Ha una bella A nel cerchio davanti al passeggero, a chi gli chiede loro dicono che è la A di avventura. Era già li quando il sidecar è stato comprato, in Danimarca da un hippie. Ci si entra Spostando la capote in telo e ribaltando in avanti il parabrezza.
Passiamo dal parco cittadino, una fila di grossi alberi segna il tracciato del sentiero. é parlleo alla strada principale.  La missione pioniera della zona è del 1876. Non so se ce ne sono di quella età, ma potrebbe essere.  Mangiamo alle  1130. salsiccia rossa ,uovo patate fritte, e un pò di insalata. Poi prendiamo il mezzo per 3 miles. 3 miles , Tanto di cartello con sfondo bianco, è un paesino satellite a 3 miglia da zomba. C'è una bella atmosfera fervida e un mercato. Contrattiamo la moto e alla fine del percorso iniziamo la salita. Non è altissimo, ma è ripido e dobbiamo fermarci più volte. la vista spazia fino al lago c'è un pò di vento e l'aria è limpida . Ci fermiamo dove dei ragazzi stanno cucinando, è decisamente in posizione panoramica. Proseguiamo e finalmente scolliniamo, entriamo nell'ampio cratere e avanziamo. Subito colpisce la fertilità della zona e che, ordinatamente, tutta la superficie coltivabile sia sfruttata. Se tra 2 massi ci sono 2 metri scarsi di terra, li ci trovi mais, e piselli, principalmente. E' una piccola comunità musulmana che si è stanziata all'interno del cratere. Passando nel paesino salutiamo con salam, e ci rispondono. Il villaggio si chiama di Nasicipanda, mentre l'intero cratere sciukumbeni. Inizialmente non veniamo seguiti. Una volta seduti su delle pietre che danno sul cratere arrivano quasi 30 persone. Per lo più bambini e ragazzini, qualche mamma. Stringiamo una decina di mani , non sono mani eccessivamente magre e i vestini non sono eccesivamente consunti. Il cratere avrà un diametro di 10 km e ci passa la strada per Blantyre. Decidiamo di scendere dal lato interno del cratere e raggiungere la strada dove si vedono i mezzi passare, li' c'è 4th miles (poca fantasia ). L'uomo che ci congeda è un signore sui 50 seduto davanti ad una casetta in mattoni e tetto coperto di paglia, scende di quota con noi per qualche metro per indicarci la strada. Questa è meno ripida della salita. Dopo una prima parte rocciosa si passa ad una pianeggiante, in mezzo a erba alta quanto me, granoturco e diverse piante di mango. Nel mezzo una scena di incomunicabilità evidente. 1 signore sui 50 e 2  bambini. Si consultano tra loro, ma poi non c'è verso di comunicare. Dalla cartina a terra capiamo che dobbiamo andare un pò più avanti, sulla destra (non era difficile, lì c'è la strada). Colgo 2 manghi dalla pianta, è la prima volta. Da dove si staccano esce il liquido trasparente  che rende i manghi appiccicosi.Arrivati a 3Th miles mangio della capra!!! La avevo vista la mattina. Compro la carne e la porto ad arrostire. Compro anche un involtino di interiora, faccio ricucinare anche quello e poi torniamo a Zomba. Comperiamo 3 fette di torta e un bicchiere di limonata. Con Tobias condividiamo praticamente tutto, non abbiamo una cassa comune, ma poco ci manca.Voglio visitare la moschea, porta la data 1962 sulla porta. Pare di stile indiano. Quando entro e' in corso la preghiera e mentre attendo il nuovo imam Civette, mi invita a    venire il giorno dopo, dalle 10 alle 12 o dalle 2 alle 4. Con lui parliamo un pò dell'immigrazione asiatica in Malawi, in effetti ho incontrato vari negozi pakistani e ristoranti indiani. Mi dice che al momento della costruzione della ferrovia a sud , come manodopera venivano ingaggiati carpentieri e manodopera indiana e pakistana.Lui è di 4 generazione, il suo antenato ha costruito quella ferrovia. Molti di questi, tantissimi di questi sono poi emigrati in Inghilterra. Si temevano soprattutto leggi restrittive come in Uganda (dove specificamente gli indiani sono stati invitati a lasciare il paese), o come lo stesso Malawi. Una legge ora abrogata costringeva gli asiatici a stare solo in alcune città principali,e non in campagna. L'aiutante dell'imam, altaf sarà informato che verremo a visitare la moschea, potremo anche salire sul minareto. Tornando mi dimentico dell'ufficio turistico e arriviamo in ostello. Appena prima di entrare nella doccia c'è un black out e faccio la  doccia al buio. A cena condivido con Tobias una sorta di piadina con fagioli e cumino. Mi piace. In serata decido di andare con andrea a nord e fare la gira con la barca nel parco. Raggiungerò Tobias a Blantyre. Alle 11 il guardiano di notte mi butta dentro, deve chiudere la grata.






3 gennaio zomba

la mattina mi sveglio perchè il gatto dell'ostello si è infilato nella mia tenda. A parte che non voleva uscire, ma poi non sono riuscito a sistemare la tenda e quando mi sono svegliato nella tenda c'erano un sacco di zanzare! io ne ho uccise 3 e viste altre 2 che avevano mangiato!! Sono decisamente arrabbiato col gatto e con le zanzare ed allarmato perchè basta 1 puntura dalla zanzara giusta per contrarre la malattia. I fatti ahimè mi daranno ragione
Comunque colazione con toast burro e marmellata e usciamo. Passiamo da un supermercato.
E' fornito!
C'è varietà!abbondanza! Financo dei commessi!! L'ultima volta che ho visto tutta quella carne , in un frigo che funziona, già porzionata, era in Italia. Contrattiamo il taxi e partiamo (a spinta) su un'auto scassatissima.Gli dico che in Italia le licenze sono limitate e che i tassisti sono una lobby molto potente. Intanto saliamo di quota, la vista va sempre più lontano. ci fermiamo per fare delle foto con l'auto provvidenzialmente in discesa e ripartiamo (a spinta, anche senza nessuno che spinge).Ci lascia al sentiero. Già per strada avevamo notato delle vecchie bici portate a mano, con una catasta di tronchetti di traverso. Ne incontreremo tanti. E sentiremo il suono secco del machete sul legno per ampie parti del percorso. L'altipiano e' sostanzialmente una foresta, con varie parti ormai senza legna.
Tanta gente trova sostentamento dalla foresta dell'altopiano, è un paesaggio molto strano,pare il trentino, ma senza la cima delle montagne a fare da sfondo. Ci sono anche due laghetti artificiali,
Li useremo come riferimento, dato che saremo abbastanza spaesati un paio di volte.
Sulla strada visitiamo le cascate, non alte, ma comunque interessanti, il belvedere della regina (la regina madre di Inghilterra) e quello dell'imperatore (visitato da Haile Sellasie) sono molto vicini tra di loro. Si ha una vista della ampia spianata ed anche del grande lago Chilwa. Notiamo la forma circolare di un vulcano spento, ne avevamo sentito parlare, all'interno è molto fertile, e guardandolo ci viene in mete di andarci il giorno dopo. Mangiamo ananas e biscotti. Incrociamo anche 2 signori sui 60 anni in macchina (ma non ci caricano). Poi perdiamo il sentiero e si alza pure la nebbia(pochi minuti), quando lo ritroviamo inizia a piovere. Fortunatamente piove poco e non a lungo e vediamo il nostro obiettivo! la diga del lago più grande.
Nel bosco incontriamo 2 signori sui 50 lui e sui 35 lei, trasportano legna e stanno riposandosi. Le fascine sono formate da parti di tronchetti. Dono lunghe più di 2  metri e il machete è lì in mezzo. Le poggiano sulla testa, sopra ad un supporto rotondo. Parliamo un pò, poi gli diamo i biscotti che sono rimasti dal pasto e proseguiamo. L'incontro successivo è con un gruppo di ragazzini ed i loro cani. Ci indicano la strada e finalmente passiamo sulla diga.
Sulla strada verso il "sentiero delle patate" noto un fiore molto molto strano. I petali sono tipo foglie rosse dai bordi ondulati. Sono di forma triangolare e  rigirati su sè stessi. I pistilli sono lunghi e bianchi, dalla punta gialla. Ho pensato ad Anna, le mandavo i fiori virtuali e trovarne di nuovi era diventata un pò una sfida. La discesa è abbastanza impegnativa , e ripida. E' un sentiero di terra, con nel mezzo un canale scavato dalle piogge, a volte  largo quanto il sentiero  stesso. La terra è di colore  rosso acceso, e l'erba ne delimita il percorso.  Il percorso però è parecchio ripido e viene da correre!Ci sono anche parti sassose, ma fondamentalmente è terra. Davanti a noi c'è un magnifico panorama. Arriviamo finalmente all'asfalto, siamo parecchio stanchi. Un gruppo di ragazze ci risponde in coro bobo!!!  Il contapassi di andrea segna 18 km!passiamo dall'ufficio turistico, il gestore è molto cordiale. Ci facciamo spiegare come arrivare nel vulcano e gli chiedo di informarsi per il mio eventuale visto per il Congo.
Il signore dell'ufficio turistico ci informa che Il passaggio del presidente,  oggi,  prevede un saluto ai compagni di partito e piccolo comizio. Già ben prima del passaggio molte persone sono al lato della strada (avevamo notato delle bandierine attaccate agi alberi).Nel democratico Malawi l'auto, con le sue bandierine sventolanti, è accompagnato da un corteo , e soprattutto da un apparato di sicurezza, che mi lascia stupefatto. Probabilmente il seguito del presidente  è l'intero governo. Passano una cinquantina di auto se non di più. Tutti suv apparentemente nuovi. Sentiamo in lontananza  che inizia a parlare e che il popolo presente acclama ed applaude. il traffico è stato fermato.I militari sono presenti in gran numero, sono molto dinamici, accorrono verso il palco quando arrivano o pattugliano. Sono armati con fucili lunghi e mitragliette. Mangiamo dal cinese/portoghese addocchiato la mattina. Ci mette una vita a portarmi da mangiare ed è pure troppo poco per me. I ragazzi, dopo un'altra attesa, avranno il loro cibo. Vado a cercare cibo e a vedere che stanze ci sono per spostarmi. Il posto dove mangio è pessimo. Mang riso e fagioli, e manco finisco la porzione. E' buio, torno con dei ragazzi prima, poi chapa un pezzo, poi a piedi. L'apparente ultimo incontro di oggi sono 2 signori anziani, che dal buio vanno verso la moto che li sta aspettando.
L'ultimo incontro di oggi è spuky.
E' un sidecar e 2 ragazzi olandesi ci stanno viaggiando da amsterdam!11.58 vado a letto.
Stanotte dormo con 3 donne!!