lunedì, gennaio 22

21 gennaio guesthouse dietro hotel DM tucuyu

Sveglia 7.30, c'è il sole! Sposto le cose appese in camera al sole e faccio colazione con tè e banane. Nella guesthouse la signora lava a terra senza scopettone, passa lo straccio piegata. Il piccolo bambino che sta con lei è incuriosito da me. Offro alla madre una banana per lui e lei me lo manda. Ha la testa rasata, la candela al naso ed occhi grandi. Non è vestito male.
Con il bel tempo si vede la cima del monte rungwe, che da il nome al distretto. Ci devo girare intorno per arrivare a Mbeya, la prima città grande  dpo il confine arrivando da sud. Da lì andrò verso ovest. Il pullman che prendo parte quasi vuoto (grosso errore, molto meglio aspettarne uno di passaggio che sia un pò più pieno) e infatti procede molto lentamente e si ferma a qualunque gesto di chi sta sulla strada, anche chi si gratta la testa o guarda il bus per vederne la destinazione. Sale in signore anziano. Il suo bastone ha una molla sulla punta e l'impugnatura con una y orizzontale in cima. Passiamo tanti tanti bananeti prima e una fitta foresta subito dopo.
Dall'altra parte del monte la terra ha tratti morbidi con coltivazioni di colore chiaro. Ricordano vagamente le colline delle marche. Alle fermate venditori ambulanti offrono gli ortaggi che si coltivano sulle colline (carote e pomodori su tutti). I venditori di pannocchie arrostite (molto diffusi anche in malawi) qui sono più rampanti: in cima ad un bastone c'è una sorta di tridente e ci infilano le pannochie. Infilano il bastone nei finestrini dell'autobus e ti trovi con la pannocchia arrostita di fresco a pochi centimetri dal viso. Ne compro una. E' anche un buon passatempo, bisogna far lavorare per bene le mascelle.
Avvicinandosi a mbeya le colline si fanno ulteriormente morbide, fino a diventare quasi un piano. A fare da sfondo, ora è il monte Ngozi. Arrivando in cittè da sud lo si ha alla propria sinistra. Farà da sfondo alla mia attesa, ella stazione dei bus. Mangio del manzo arrostito (duro).
Mi dicono che se voglio arrivare a Sumbawanga con la luce è meglio che prenda dei minibus con cambio, ma decido per il bus unico. Non dovrebbe mancare molto al suo arrivo. Il biglietto che ho preso prevede che il bus arrivi alla 1. In effetti arriva alla una, ma parte alle 2 e ora che passiamo la città e il suo traffico sono le 3 passate. In città vedo alcune donne velate completamente, in Malawi penso di averne viste forse 3 in tutto il mese che ho passato lì. Altra cosa che in Malawi non ho visto neanche in città sono i tuc tuc (che qu si ciamano dalla-dalla (che non è un cantante, è un consiglio, così recitava una maglietta del mio amico Christian Matzutzi). La strada che percorriamo è quella che passa dal confine con lo zambia e ci sono un sacco di autotreni. La strada è praticamente tutta in salita, i mezzi sono carichi , uno dietro l'altro e salgono lenti. I pullmini li superano agilmente, ma con un pullman grande la situazione è differente. Insomma andiamo lentissimi, superiamo con molta difficoltà e quando ci fermiamo gli stessi mezzi ci risuperano. Una autobotte e un camion che trasporta una ruspa saranno i nostri compagni di viaggio ad intermittenza per parecchio tempo. Contatto Charles, dell'agenzia turistica di Sumbawanga. Dato che la sfiga ci vede benissimo , pare che la barca non stia operando più. Per ora mi sto avvicinando alla zona sperando di riuscire per lo meno ad avere informazioni attendibili in ogni caso ora tornare indietro non ha alcun senso. Mi mangio un'altra pannocchia; alcuni chicchi sono scoppiati e paiono pop corn incastrati tra i chicchi di mais attaccati al ceppo centrale.
Nelle ultime 3 ore abbiamo fatto 100 km, ne mancano 228 e sono le 5. Pare che il servizio della barca sia a singhiozzo perché la barca un po' va e un po' non va. Se non riuscissi a prenderla sarebbe un peccato, volevo provare la navigazione a vapore. Quella pare fosse l'ultima barca operante con questa tecnologia. Finalmente arriviamo al confine di Tunduma. Superiamo una lunghissima fila di camion che attendono di sbrigare le pratiche doganali e raggiungiamo la stazione dei bus. Altra sosta di 1 ora circa e ripartiamo.Sono decisamente stanco, consulto continuamente il gps.
La strada per Sumbawanga dal confine attraversa un altopiano. E molto verdeggiante. Nella penombra del crepuscolo osservo che non c'è vegetazione fitta. È tipo prato punteggiato di alberi. 
Ci sono tante colline apparentemente dalla cima cava. Se così fosse sarebbero vulcani. Sto percorrendo la Rift valley e l'ipotesi sarebbe plausibile. Questo autobus ha un lampadario molto trash al suo interno
Tra la struttura che si vede (in plastica) ci sono fili con appesi tipo finto Swarovski. la luce all' interno è di un giallo sbiadito.
Arrivato in città vengo accompagnato in ostello da 2 ragazzi non proprio disinteressati, gli faccio presente che sapevo perfettamente dove andare e loro la prendono con filosofia, accettano una sigaretta e se ne vanno.
Stasera dormo in un ostelo gestito dalla diocesi. Sulla porta una immaginetta della madonna di montichiari recita partendo da sinistra e facendo il giro della madonna: maria rosa (??) mystica (croce in corrispondenza della testa) mater ecclesiae. e sotto l'immagine :ora pro nobis montichiari fontanelle (!!). Provare per credere, porta della stanza n 20.
La camera è ottima, pulita, zanzariera, bagno in camera con tanto di saponetta inscatolata e asciugamano. Mi metto a letto e ascolto "stalingrado" della banda bassotti e un paio di canzoni dei cccp. Inizia a mancarmi la musica. vado a dormire alle 12.40 circa

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