domenica, maggio 29

9 maggio vishal GH namchi

Sveglia alle 5.30 e vista di kamchanjanga dal balcone dell'hotel. Rossiccio, con vette vicine; lo vedremo anche in seguito, ma da angolazioni differenti. E' una vista spettacolare. Per arrivare a Pelling prendiamo prima un taxi per jorethang, e da li' a Geyzing. Le strade sono dissestate e ci si arriva solo sulle jeep. Geizing e' un piccolo paese, facciamo un po di spesa di cibo nel piccolo mercato locale e mangiamo un tali mentre aspettiamo che parta l'auto. Ci sono grossi lavori in corso nel piccolo abitato. La strada principale del paese e' tutta un cantiere. Provo a caricare il telefono, ma avendo fatto la sim in un'altro stato , mi dicono che non e' possibile. Mentre siamo a Geizing assistiamo al taglio di un albero decisamente alto. Ce ne sono diversi tagliati a terra, ci dicono che erano diventati troppo alti e quindi pericolosi. Di sicuro c'e' che l'ultimo tagliato davanti ai nostri occhi ha tranciato una linea elettrica ed e' caduto sulla strada di accesso al paese. fortunatamente si puo' passare anche da un'altra parte. Quasi sicuramente qualcuno resterà al buio qualche ora, la linea elettrica ora è interrotta. Prendiamo il sumo per Pelling poco dopo le 14 e in 2 ore circa siamo su. La strada e' per lunghi tratti sterrata, e le pareti della valle ,verdissime, iniziano a farsi veramente molto ripide; vedere il fiume a fondovalle e' possibile solo in alcuni punti. Arrivati a Pelling giriamo varie GH poi facciamo scegliere ad Elsa. La camera non ha la vista, ma i letti sono molto comodi e c'è uno spazio sul balcone per l'amaca. La vista dal balcone c,è ed è anche e' molto bella. A tratti si vede anche kamchanjanga. Al piano superiore c'è anche una terrazza. Ci sono 2 monasteri vicini all'abitato. Con Elsa andiamo in quello a sud: si chiama sanga cholini. Ci si arriva dopo 2 km di sentiero; l'ultima parte e' abbastanza ripida. Il sentiero sale intorno alla collina passando attraverso una parte boschiva e rigogliosa. Arrivati in cima troviamo un monastero in restauro. Il monastero e' abbastanza piccolo, ha base quadrata e 2 piani calpestabili. All'interno vari dipinti con le divinita'. Nella sala di preghiera al piano terra, statue di budda, di un suo discepolo e del suo maestro. Non solo di budda, quindi. Nelle montagne dell' Himalaya ci sono tantissime divinita', a volte di carattere, che incarnano la natura: La montagna , il vento, il ghiaccio. Ci sono sia per i buddisti(la maggioranza) , sia per i pochi indu'. Relitti della precedente religione, cosi' come a mio avviso l'attaccamento alla montagna Kamchanjanga. Il terremoto in nepal di 1 anno fa ha fatto danni anche qui, e dei ragazzi stanno ridipingendo l'interno della struttura. Resto un po' deluso, volevo vedere dei dipinti datati, ma li stanno "ricalcando". Poco distante degli stupa anneriti dal tempo affiancano un fila di bandiere sbiadite da tempo, vento e sole. Lo stesso sole che un signore, con perizia, ricerca. Si e' seduto dove l'ombra dei monti vicini arriva tardi, piu' tardi di tutta la zona. E' molto minuto, ha la pelle olivastra, con rughe profonde. Porta un cappellino di lana. Subito sotto di lui ci sono delle casette di lamiera, dove immaginiamo stiano momentaneamente i monaci. Poco piu' a monte si stanno costruendo le nuove abitazioni, in cemento. Restiamo per un po' a guardare le bandiere che sventolano, poi scendiamo verso valle. Ci fermiamo per un pit stop panoramico e raggiungiamo l'hotel. Per cena , nel ristorante locale ordino, una sorta di noodles locali, spessi, in zuppa vegetale . Si coglie la vicinanza della cucina tibetana. Buoni, lievemente viscidi.

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