domenica, maggio 29

8 maggio vishal GH namchi

Sveglia di soprassalto. Si vede kamchanjunga! levataccia e ritorno a letto. Quando mi risveglio Marco mi dice che mi ha visto dormire con la testa piegata, appoggiata alla testa del letto. Oggi gita in una sorta di mini-india religiosa. A Solophok c'e' una una riproduzione di templi di shiva di varie parti dell'India, un po come la minitalia vicino a Bergamo. C'e' anche una statua di Shiva enorme, anche qui le dimensioni contano. Dall'altra parte rispetto a Namchi c'e' un'altra attrazione, stavolta con un budda di grandi dimensioni, ma ci limitiamo a individuarlo da lontano. La visita a Solophoc e' interessante, per quanto il complesso e' stato costruito in tempi recenti le riproduzioni dei templi danno una idea delle diverse architteture dei templi in india. La posizione e' panoramica e il flusso di pellegrini indiani differenti tra loro per vestiario e tratti somatici aggiunge qualcosa al luogo. Tornando prendiamo una scorciatoia che passa nel bosco. Riusciamo a vedere in lontananza la grande statua di budda, di colore simile al marroncino. Sulla strada del ritorno con elsa andiamo a vedere un monastero. Ci sono dei dipinti, ma la situazione interessante si e' creata quando una signora insiste per farci parlare con la figlia. La figlia e' una ragazzetta molto sveglia, di tipo 13 anni , che parlava un buon inglese anche abbastanza rapidamente. Quando elsa le dice che fa la psicologa le fa degli indovinelli, e resta molto stupita che lei non ci arrivi. Sono la famiglia di un insegnante del monastero. Ci sono varie stanze di circa 5 x 9 metri, al suolo, su entrambi i lati, ci sono coperte ad uso materasso. Non so a che titolo stavano li', ma c'erano diverse donne. La ragazzina ha un sacco di domande, ma marco e' alla base del monastero che ci aspetta e ci congediamo. Quando arriviamo giu' Marco sta parlando con dei ragazzini e poi li seguiamo in giro per la citta. Sono abbastanza ruspanti, con tatuaggi e uno di loro con giubbotto di pelle. Ci mostrano la loro scuola, ci portano a vedere dei murales e poi ci facciamo mostrare un posto dove mangiare. Li seguiamo in una delle viette che partono dalla piazza, entrano in un edificio e imboccano una scala a scendere, buia. La scala dopo un po' gira a sinistra e arriviamo ai tavoli. Ci sono persone che mangiano o aspettano a tavoli , illuminati solo da candele. La scena e' abbastanza inaspettata. Ci sediamo e proviamo phalay, una specialita' locale (la ritroveremo anche altrove). Phalay e' una sorta di calzone, in foglia di riso , e poi fritto . Typho, invece , e, un raviolone. Ad un certo punto torna la luce, toglie intimita' al tavolo , ma si mangia decisamente meglio. Ci portano poi a provare una bibita locale: bamboo beer. Il nome del contenitore e' Dumro, e' la base di una grossa canna di bambu', con un diametro di circa 10/15 cm e la si beve con a cannuccia anch'essa di bambu'. E' una sorta di birra locale, la si ottiene dalla fermentazione del miglio. Si versa acqua calda, si aspettano 5 minuti ed e' pronta. E' molto aspra e in teoria leggermente acidognola, in reaslta' questa e' parecchio acida e mi dicono che non e' questo il suo sapore. Da dumro si ottiene Croxy , questo è un po più raffinato e concentrato, una sorta di grappa allungata.. Marco prova anche un rum locale, e' molto profumato. I ragazzi dicevano che era roba forte, fatta apposta per i militari. Mi portano un po di pollo in salsa. È speziato e saporito. In quasi tutti i bar del Sikkim i tavoli hanno tende per non far vedere chi è seduto e cosa/quanto beve. I ragazzi ci dicono che a loro e' molto utile per non farsi vedere dai professori mentre bevono nei bar. Torniamo in camera e dopo una siesta arrivano i ragazzini incontrati nel pomeriggio. Hanno portato un sapore locale da assaggiare, amarognolo. usciamo e andiamo a mangiare in un ristorante con vista panoramica sulla piazza. Chiediamo 3 veg thali e accompagnamo con una birra. Tornati in camera cambiamo i letti, quello di elsa e' leggermente piu' grande e ci dormiamo piu' confortevolmente.

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