domenica, maggio 29

5 maggio pandim GH Darjeeling

Sveglia alle 8.20. Marco sta leggendo sull'amaca. Mangio il mango offertomi la sera prima da Marco e un te'. Marco ha comprato un sacco di te' e caffe'. Un po' perche' andiamo d'accordo, un po' perche' ne ha preso troppo, me ne offre a profusione. Ha un piccolo scaldino a resistenza, grande abbastanza per una tazza. E' utilissimo. Lo useremo tantissime volte, il più delle volte per scaldare l'acqua per le bevande calde, ma anche per la doccia, e o per cucinare delle uova. Mi regala anche circa 150 gg di tabacco, ma sono decisamente troppi per me, e poco alla volta gliene rendo una buona parte. Scrivo per un po', poi approfitto del sole per fare una doccia. Durante la contrattazione per la camera sono riuscito ad includere un secchio di acqua calda al giorno. Il proprietario mi fa usare il bagno di una camera vuota, dato che quello comune e' molto piccolo e decisamente freddo. La doccia da' soddisfazione e sono pronto ad uscire. Mi serve qualcosa di caldo per il corpo e per la testa. Penso ad un corpetto o ad una giacca. Trovo un pile che potrebbe fare al caso mio. E' di seconda mano, per cui e' molto economico, ma quando mi animo a comprarlo e' gia' stato venduto. Faccio il giro del mercato turistico. A darjeeling ce ne sono 2. Il mercato che visito alla mattina si sviluppa attorno alla collina su cui c'e' un tempio buddista. Si trova sulla strada che dalla piazza principale , showrasta è il nome, percorre una via panoramica che fa il giro della collina. Trovo un cappello/fascia/sciarpa, in pratica un cilindro di pile utilizzabile in vari modi. Proseguo la mia camminata. Visito il "giardino botanico". Non ha affatto esaltato. All'interno qualche pianta particolare, una statua di Shiva, e poco piu' . Lo ho trovato più un posto per coppiette in cerca di intimità per sbaciucchiarsi che non una esposizione sistematica di piante . Baciarsi per strada e' vietato in India, nascono cosi' situazioni di parziale occultamento dove le coppie possono starsi vicino lontano dagli occhi dei passanti, senza andare in casa di uno o dell'altra. Mentre sono al parco noto che le mie scarpe hanno bisogno di riparazioni, nel pomeriggio andro' in cerca di un calzolaio. La mia visita prosegue rapidamente oltre. C'e' un edificio nello stesso stile del sanatorio: era la residenza di qualche gerarca inglese. Di solito l'accesso a questi posti è sorvegliato e proibito. In questo caso il cancello e' aperto, la garitta e' vuota e entro a dare un'occhiata. E' un piccolo edificio in stile vittoriano. In citta' c'e' un'altra residenza con un bellissimo giardino, ma quella e' chiusa e ben sorvegliata. C'e' anche uno zoo a darjeeling, scelgo di non entrarci. Quando poi mi dicono esserci un leopardo delle nevi me ne pento un pò. Se tornerò a darjeeling andrò a visitarlo. Torno verso il centro e vedo quella che sembra una scuola. Vedo tanti studenti in uniforme e cartella. Entro, ma mi dicono che l'accesso e' solo per gli studenti e mi fanno capire che devo uscire. In citta' ci sono varie mappe con le attrazioni presenti o disegni con il profilo delle montagne (quando si vedono). Incontro Zhou un ragazzo cinese molto giovane, mi chiede dove puo' trovare da dormire. Cerco di spiegargli dove si trova la GH, ma non ci riesco, lo riincontrero' piu' tardi e mi dira' che non ha trovato la GH e paga parecchio di piu' per dormire. Ha una manciata di giorni, vuole fare un trekking e vedere altre 2 citta'. Gli faccio presente che dovra' avere un piano di viaggio serrato. Mi chiede anche della nightlife a darjeeling. Gli dico che la sera fa freddo e che non esco, ma non saprei dirgli molto di piu'.Vado al mercato e mi faccio riparare le scarpe. L'artigiano ci mette le mani in 5 punti diversi. Per sistemare i buchi laterali, taglia porzioni di pelle e le cuce alla scarpa e alla parte interna della tomaia. Tornando verso la GH compro il copricapo multi funzione. Alla GH trovo Marco che sta riparando lo scaldino. Il filo prima era lungo 60 cm e ora rasenta i 25. Mi dice che surriscaldandosi, si scioglie e ogni tanto deve farci manutenzione. Beviamo un te' e usciamo a mangiare. Sempre lo stesso posto di ieri, ma dall'ambulante a fianco. Stavolta mangiamo una sorta di sfoglia (di riso, ovviamente) arricchita con uovo e verdure, e arrotolata su se stessa. La si cucina su una piastra di metallo spessa e circolare. La piastra ha un diametro di circa 50 o 60 cm e un piccolo incavo al centrio. Alimentata da fuoco a gas, viene utilizzata per cucinare tante pietanze per strada. Piove e ci diamo il cambio per attendere il cibo e mangiarlo al coperto. Gli ambulanti sono 2 una ragazza e un ragazzo; lui mi parla in lingua locale, io non capisco e la ragazza ride. Mangiamo e fumo una sigaretta. Durante la ripida salita verso la GH malediro' la sigaretta in varie lingue. Nella mia agendina ho anche annotato un 1996, ma non ho la piu' pallida idea di cosa si riferisca. Ricordo che e' arrivato un giovane israeliano, ma non penso si riferisca a quello.

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