domenica, maggio 29

27 aprile centrale GH kohima

Sveglia alle 7.30. Dopo un'altra colazione miserrima. Pago immaginando un check out. La strada verso il museo e' lunghetta e ci metto un po' a raggiungerlo. Passo da un mercato della carne e del pesce. I mercati sono molto interessanti. I lavoratori delle bancarelle di pesce usano un particolare attrezzo per tagliare in piccole parti il pesce e la testa dopo averne fatto tranci. Un legno piatto, su cui poggiano il peso del corpo. Su esso fissano perpendicolarmente una lama con il filo verso il corpo del venditore. Questi non fa altro che spingere il pesce lungo la lama e cosi' ottiene parti della misura richiesta. La camminata offre delle viste sulla citta', poi altre viste e altre viste ancora. Mi fermo a fare colazione con 2 dolcetti tipo biscotto: gaja e cuju, sono di farina di grano e miele, dolci e hanno forme differenti gaja e' squadrato, mentre cuju e' tondo. Il museo pare non arrivare mai, ma poi, finalmente ci arrivo. Il museo e' su 3 livelli e descrive in maniera un po' poco organizzata le tante tante sfaccettature delle tribu' che abitano il Nagaland. Le principali sono : chang, sangham, sumi, bang,yimchunguru,zeliang, chakhesong, angami,ao, pochuri, rengma, (cancellato dal tempo non si legge nella lista),phom, lotha, khlomniungam e konyak hanno anche dei sottogruppi, per cui dato il numero non e' facile non cadere in confusione. Al piano terra ci sono alcuni manichini con riproduzioni di alcune etnie in abiti tradizionali, in ambienti o situazioni tipo quali la cucina, la caccia o il lavoro della terra, corredate di vetrine con relativi utensili. Si da ampio spazio al corredo dei guerrieri. Il vasellame veniva ottenuto senza il tornio rotante, ma a mano. Le monete antiche erano dei piatti in metallo o delle bacchette metalliche affilate(tipo grossi bisturi). Gli strumenti tradizionali (a fiato , corda e percussione) e gli effetti personali del dott Imkongliba che ha negoziato la separazione del Nagaland dall' Assam conseguendo una relativa autonomia (assassinato poco dopo essere riuscito nell'intento). Un bel trono in ossa di elefante e una parte sulla scultura in osso (notevoli uno strumento a percussione decorato e delle pipe ad acqua) e in legno. Una interessante mappa in miniatura del paese con le case tradizionali, tutte differenti a seconda della regione ( 9 in tutto), e una stringatissima spiegazione del perche erano tagliatori di teste: i guerrieri che tornavano dalla guerra con la testa del nemico la sotterravano finche' la parte non ossea si decomponeva e infine ne pulivano il teschio. In questo modo acquisivano prestigio nella societa'. Si dice che desse forza alla famiglia tenerne in casa ;spesso gli abiti di guerra erano decorati con disegni di teschi. Al primo piano una esposizione di foto in bianco e nero molto interessanti. Ci sono membri delle tribù nei loro abiti, foto della festa della repubblica a delhi con i vari carri decorati rappresentanza ddel nagaland e qualche foto della guerra del 45. Il piano seminterrato, con una comoda scrivania su cui scrivere, espone interessanti abiti e tessuti. Ogni tribu' produce ( e veste) un particolare tessuto. Colori, disegni e materiali variano a seconda della tribu' che le tesse. Una interessante vetrina mostra tutti insieme i copricapo delle diverse tribu'. All'esterno un parco (sulla cui porta campeggia un guerriero brandendo per i capelli una testa mozzata) con delle statue di tema indu' e , curiosamente, nel posto piu' visibile, una sirena di carnagione chiara e coi capelli biondi(creatura che pare popoli anche le leggende locali). Torno verso il centro (in salita) con degli autobus urbani e vado a trovare li amici informatici. Mi invitano a restare un giorno in piu' e visitare i villaggi vicini. A pomeriggio vado nel paesino Konoma. Arrivo in stazione e mi fanno presente che biglietti sono disponibili solo quando il bus e' in stazione, quindi la sola cosa da fare e' aspettare che il bus entri in stazione. Prima di prendere il bus cerco del cibo e compero del riso take away da un negozio gestito da hindu'. Il pacchetto consta di riso in vaschetta di alluminio, dal in sacchetto di plastica, verdure in carta di giornale e una sfoglia croccante. Il pullman arriva e io non so come fare a mangiare. Il sacchetto col dal scotta, le verdure sono piccantissime, ma piu' le lascio nella carta piu' prendono inchiostro dal giornale e non ho altro che le mani per mangiare. In qualche modo riesco e inizio a parlare col vicino di posto. Mi introduce alla vecchia religione della zona. C'era una religione locale pagana/animista ma le missioni sono state efficaci anche qui. Veneravano e facevano offerte a piante o rocce e avevano un forte contatto diretto con la natura. Veneravano la foresta e gli alberi monumentali. Questo ha fatto si che in zona ci sia ancora foresta primaria. E di fatto alcune razze di uccelli prima diffuse sono rimaste solo ed esclusivamente qui, e in effetti la foresta e' estremamente rigogliosa. Pare che i vecchi del luogo uscivano in caso di tempeste o terremoti a calmare gli elementi naturali. Pregavano individualmente e non c'era una gerarchia religiosa, ma i vecchi acquisivano uno status di saggi. Interpretavano in futuro squartando pollame e guardando la posizione delle interiora. Durante i funerali si sacrificava un bufalo, si supponeva che il bufalo traghettasse l'anima traverso il fiume che separa il mondo dei vivi da quello dei morti. Dato che si supponeva che tutto il necessario nell'aldila' doveva essere con il defunto, con esso veniva seppellito tutto il necessario per la vita nell'oltretomba. Ad oggi solo 2 famiglie si rifutano di abbracciare il cristianesimo, gli altri sono diventati cattolici/protestanti/battisti. L'etnia prevalente in citta' e' quella nepalese. Queste genti sono arrivate qui come manovalanza durante la costruzione della strada verso kohima e si sono stanziati qui. Sono orgogliosi di spirito e in effetti hanno difeso la citta' con ogni mezzo. Kohima e' stata l'ultimo villaggio a resistere alla avanzata verso est degli inglesi. In citta' c'e' anche un minuscolo forte da cui si hanno belle vedute sulla zona circostante. Oltre al forte segnalo i punti di riunione con la caratteristica forma tonda, donne che lavorano per la costruzione delle case(vista anche altrove), ragazzi che giocano a pallone in una minuscola piazzetta, e piante di canapa che crescono spontanee in varie parti del minuscolo paese. Dalla strada che fa il giro del paese il panorama e' veramente mozzafiato. Alte montagne salgono verticali intorno alla valle terrazzata per poterne coltivare i versanti. Parte dei terrazzamenti sono coltivati a risaie riflettono la luce che arriva dal cielo. Trovo da dormire a 500 rupie, il posto e' bello e ho ancora parte del cibo, ma , potendo, tornerei a kohima. La cosa non pare facile, alcuni data l'ora, mi dicono proprio impossibile. La miafortuna sara' un tassista in arrivo dalla citta'. Abita a Kohima, ma dato che il taxi e' a noleggio per lui e' piu' conveniente andare in citta' con un solo pagante e lasciare il taxi piuttosto che pagarne il noleggio per la notte. Chiama un amico per assicurarsi il passaggio al ritorno, passiamo da casa dove la giovane moglie lo cazzia perche' pensava avesse gia' finito di lavorare e scendiamo a valle. Mi dice che e' orfano da poco e che la moglie e' incinta, ma che con il taxi riesce a sbarcare il lunario. Arrivo in citta', e passo dal busjoy. Li' trovo gli amici informatici e mi dicono che mi sono perso il meglio e che domani uno di loro mi porta in un villaggio ben piu' interessante di Khonoma. Abbiamo delle interessanti conversazioni su ruolo delle multinazionali e interessi delle stesse in Europa ed India. Il busjoy chiude e andiamo in un altro posto dove (ovviamente sottobanco) si vendono alcoholici. E' una baracca di legno che da sulla strada, in teoria dovrebbe essere chiuso, ma mi dicono che se non facciamo chiasso nessuno verra' a cercarci. In effetti stiamo li' ancora un po' e nessuno viene a bussare alla porta per multarci. I ragazzi bevono whisky misto acqua, io birra. Torno in ostello che e' parecchio buio. Appena entro trovo il ragazzo israeliano incontrato a imphal, stara' qualche giorno a kohima.

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