venerdì, maggio 13

23 aprile power GH tamu

sveglia alle 9 e con claudio verifichiamo che piove, sara' la prima scarica di una lunga serie. Aspettiamo che passi e intanto faccio una doccia. I ragazzi dell'ostello ci salutano con tutti i crismi. e con un tuc tuc che va al paese vicino e intorno alle 10 arriviamo alla frontiera. Alla frontiera c'e' una atmosfera rilassata. Dalla parte birmana la frntiera e' in un edificio basso, bianco, con dentro lunghi tavoli. Alle pareti mappe e scritte riportanti il tollerante e accogliente spirito nazionale. Controllano i nostri permessi e riconosco il foglio che ho consegnato a yangoon. Pago i 6$ per i 2 giorni di ritardo e usciamo dalla porta posteriore. Non incontriamo cancelli. Perfino il ragazzo col fucile all frontiera non pare incazzato (alle frontiere normalmente sono tutti incazzati, ufficiali e militari). Passiamo un ponte che pare stia per cadere su quello che pare un autentico rigagnolo. Camminiamo per poco meno di 300 mt. In questo tratto notiamo che qualcuno vive in questa zona di confine, tra le 2 frontiere. Poi arriviamo ad una postazione improvvisata. Sono militari indiani in una tenda esagonale. Sono armati, ma molto accomodanti. Ci fanno sedere e addrittura ci offrono un te' e delle verdure fritte. Non timbrano nulla, la stazione di polizia e' piu' avanti. La strada procede in leggera salita e ai lati della strada si nota un consistente agglomerato urbano. Al lato della strada e' un susseguirsi di negozi, ordinari, pare non abbiano nulla di particolare. Noi siamo abbastanza sorpresi e confusi: siamo in india? siamo in Birmania? si compra in kyat o in rupie? e poi, con che lingua parlano? Questa fase interrogativa si interrompe quando un ragazzo (poliziotto in borghese, a vedere le scarpe ) ci indica la stazione di polizia li' vicino. Entriamo, in un ufficio ci indicano un gazebo in cemento, legno e paglia e ci dicono di aspettare. Situazione ancora piu' tranquilla che in birmania. Siamo entrambi abbastanza sorpresi, ma saremo sbalorditi quando fanno compilare a noi i documenti!! L' addetto, arrivato apposta coi registri (lo abbiamo visto andare via con la borsa), ci fa compilare dei documenti, li controlla, timbra il passaporto e se ne va. niente sbarre, niente muri, niente filo spinato, siamo sempre piu' sorpresi. Troviamo il minibus per Imphal. Sono dei piccoli minivan a 8 posti. Prima di partire arriva una violenta scarica di pioggia e grandine, i grani sono grossi e fanno parecchio umore contro le lamiere. Partiamo e la strada si fa ripida. I camion che troviamo sulla strada sono spesso super carichi. Cio' che ci stupisce sono i ponti. Paiono essere fatiscenti, ma di fatto tutti questi camion stracarichi ci passano sopra. La filosofia del camionista indiano in salita e' semplice: lui schiaccia a tavoletta finche' la pendenza non fa praticamente fermare il camion. A quel punto rimettono la prima, se non la ridotta. Le vallate e i versanti sono coperti da una lussurreggiante vegetazione. Salendo ci sono parecchi posti di blocco e sulle fiancate delle postazioni militari campeggia la scritta "amici delle genti delle colline". Arrivati in cima inizia a piovere un sacco, e poi inizia a grandinare. Il pilota a ha a disposizione un piccolo tergicristallo ed e. Costretto a fermarsi varie volte. In particolare una di queste prende paura e si mette la testa fra le mani. Arrivano grossi pezzi di grandine e l'acqua, che arriva sferzando l'abitacolo, filtra dalle fessure e dalle guarnizioni. Vicino al piccolo furgone una gallina gira cercando riparo. Claudio dice di aver visto cadere un piccolo albero. Riprendiamo il viaggio tra vallate lussurreggianti e qualche posto di blocco. Quando a parte montuosa lascia spazio ad un altipiano notiamo un numero spropositato di militari. Ce ne sara' uno ogni 30 metri, e molti sono armati e con l'arma in mano. La scena ha del ridicolo. Chiediamo se e' normale e ci dicono di si'. Siamo sbalorditi e anche sicuri che non puo' essere normale. Arriviamo in una citta' assolutamente deserta e dove da dormire ci costa un po' di tempo ed energie. Un tizio, dai tratti cinesi, ci ferma per strada e ci chiede quanto paghiamo, Dopo che glielo diciamo ci dice che e' amico dell'albergatore e ci fa abbassare il prezzo. Facciano un giro in citta', passiamo per il mercato delle donne e proseguiamo. Troviamo una zona commerciale un po' piu' viva, mi faccio la tessera telefonica e mangiamo in una piccola locanda. Mangiamo dal e altre verdure accompagnate da ciapati spendendo una sciocchezza. Tornando da li', ci fermiamo al primo piano del mercato ad aspettare che smetta di piovere, notiamo come le signore, senza sconvolgersi granche' , si preparano alla pioggia. Si mettono una plastica addosso e aspettano la pioggia. Ha piovuto a tratti tutto il giorno e piovera' gran parte della notte. Fulmini ramificati illuminano il cielo. I tuoni sono molto forti.

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