domenica, maggio 29

11 maggio vishul GH ketchopari lake

sveglia con calma, i ragazzi parlano con una signora di circa 60/65 anni conosciuta la sera prima godendo il panorama. La signora e' tedesca, ma vive in alaska e si ammazza di bevande calde. Sta in questa pensioncina da qualche giorno prima di noi, parliamo con lei varie volte sempre con il suo te' in mano. Pare aver visto veramente un sacco di cose, ha ampie visuali su molti dei temi che affrontiamo. La giornata e' soleggiata. Scendiamo al piccolo tempio che sorge a lato del lago, all'interno qualche statua e un gran numero di candele a base di burro. Il tempio che va all'interno del lago e' poco piu' che una passerella coperta che va fino alla riva del lago, dove fare le offerte. Ai lati, cilindri votivi (mani), da far girare in senso orario. Mani e' in una parola che si trova in un mantra e definisce il desiderio positivo, la buona ntenzione. Tante bandiere colorate con preghiere sono attaccate ad alberi, o sostegni improvvisati. Con marco restiamo colpiti del fatto che alcuni locali imboccano la passerella(viscida per la pioggia notturna) con le scarpe. Facciamo una abbondante colazione, con un fish tali, presso il parcheggio delle jeep. Non c'e' un vero e proprio paese, solo qualche negozietto con articoli religiosi, un paio di empori e uno o due ristoranti. Alle 19 non si trova piu' nulla aperto. Ci hanno detto che c'e la possibilita' di fare un jungle trekking verso una cascata e una grotta. Ci prepariamo e andiamo. Il repellente per zanzare mi terra' lontani un bel po' di insetti, che invece daranno fastidio agli altri. Il trekking da parte sua non e' eccessivamente impegnativo; rimane piu' o meno sulla stessa altitudine, ma il sentiero e' spesso ricoperto di foglie e scivoloso. Ci sono un paio di tratti molto ripidi; le mie scarpe sono abbastanza lisce e cado un paio di volte. La vegetazione e' molto molto lussurreggiante. Cio' che da maggiori pensieri, piu' che i dirupi scoscesi di fianco a sentieri minuscoli, ancor piu' che i passaggi con aiuto di liane e del paio di discese ripide e scivolose, sono le tantissime sanguisughe. Io sono fortunato, la maglia stretta dei miei calzini non le fa passare e attaccare, ma marco e soprattutto elsa , ne vengono morsi tantissime volte. Ogni tanto si sente un urletto e un pronto intervento con l'accendino per farle staccare. Se si strappano lasciano ferite sanguinanti, se si staccano da sole, molto molto meno. Vediamo qualche orchidea (soprattutto rosse) e una bella gola, dove passa la cascata. Torniamo appena in tempo perche' inizi a piovere. Mi faccio prestare il bollitore dalla signora tedesca e faccio una doccia calda, ma gli abiti sono bagnati di sudore e non pare ci sia gran speranza di farli asciugare. Sulla parte posteriore dei jeans all'altezza cintola trovo del sangue, le sanguisughe hanno centrato anche me. Marco scende a cercare cibo che e' ormai buio. Torna con birra e il necessario per una insalata. Mangiamo e beviamo e poi andiamo a dormire.

Nessun commento:

Posta un commento