domenica, maggio 29

3 maggio bramo GH chillong

Mi sveglio alle 8 passate ma non sono in forma, accuso un po' di stanchezza. Vorrei vedere il museo don bosco e prendo un autobus, ma dopo un po' che ci sono sopra il ragazzo dei biglietti mi dice che non va bene. Andrebbe bene il 101, che e' davanti a noi, ma non riesco a prenderlo e allora faccio un giro nel mercato. E' un bel mercato, molto colorato e percorso da portatori che usando la fronte come punto di forza portano sulle spalle grossi carichi (normalmente 2 sacchi, o 2 bombole). Mangio dei dolci e compero un sacchettino di gelsi. So che non posso mangiarli tutti e quando le dita sono rosso acceso inizio a cercare di sbolognarli. Non li vuole nessuno!! Stanco torno in hotel per una siesta, sono le 12.30, ma la camera e' aperta e ci resto finche non mi ci cacciano (in tempo per prendere il bus delle 2). Arrivo in stazione, salgo sul pullman e inizia una grandinata. In Nagaland mi avevano detto che le grandinate qui non sono una novita', ma che prima i pezzi di ghiaccio erano piccoli, ora quando grandina cadono chicchi di ghiaccio piu' grossi delle noci e sono molto piu' pericolosi. Scendiamo fino a guwahati e mi informo per il treno. Solito spettacolo di rimandi per capire dove prenotare; alla fine riesco, in un edificio esterno alla stazione a fare la mia prenotazione. Tra l'altro la faccio appena in tempo, perche' se e' troppo poco prima della partenza non e' prenotazione, ma biglietto ordinario e dovrei farlo in un altro edificio ancora. Comunque ho il mio biglietto, vado ad aspettare nella hall dell'hotel pagato 800 2 gg prima. Ne uso con gran disinvoltura: corrente, divani, wi fi, ventilatore e deposito bagagli. Mangio per strada una frittella a base di patata e capra. Vorrei bere, trovo chi mi vende la birra, ma dopo che me la ha data mi dice "in strada non puoi berla". Inizia una scena abbastanza penosa di ricerca di angoli bui. Da uno, vicino all'entrata di due case, mi fanno pure, con estrema cortesia, spostare. Alla fine nascondo la birra e la bevo poco alla volta in strada. Quando si fa l'ora vado a prendere posto sul treno. Esco a fumare una sigaretta e mi si avvicina un tizio sui 40. Inizia a dirmi che sono bello fino a che mi fa sfacciatamente la proposta di fare sesso. Io gli dico che non sono interessato, ma lui non demorde, la nostra comunicazione si interrompe poco dopo che mi chiede di mostrargli l'attrezzo (che tra l'altro al momento non gode di ottima salute). Gli dico che il mio treno sta per partire e lo lascio li'. Il mio posto a sedere in teoria gode dell'uso di un tavolino, ma , dato che la sfiga ci vede benissimo, dall'altro lato del vagone il tavolino c'e', dalla mia parte , no. Scrivo per un po' poggiandomi da quel lato del vagone, ma poi arrivano i proprietari (una giovanissima coppia di indiani) e io torno al mio posto.

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