mercoledì, giugno 15

8 giugno monarc hotel Lucknow

Mi sveglio alle 3.45. Poi mi rimetto a dormire e mi sveglio alle 9. Non c'e' acqua. Chiudo lo zaino e scendo in reception. Gli faccio presente che non c'e' acqua e che non c'era manco la sera prima, tanto che non ho potuto scaricare il cesso. Andiamo in camera e lo verifichiamo. E' come dico. I ragazzi si scusano, ma io sono molto scontento e gli faccio notare mostrando i visti sul passaporto che in tanti viaggi in tanti paesi, cercando sempre la sistemazione piu' economica, una camera talmente squallida non la ho mai vista. Insisto sul fatto che se non c'e' acqua e' come se non ci fosse il bagno in camera e che non essendoci scarico mi sono dovuto respirarer i miasmi del bagno tutta notte (in realta' la porta era chiusa). Se nel bagno non c'e' acqua e' come se non ci fosse il bagno. Gli chiedo che cosa io stia pagando, quindi. Mi scaldo anche un po' mentre argomento, tanto che poi gli chiedo scusa piu' volte: lui e' l'addetto alla reception e non il manager. Mi fanno uno sconto ridicolo, mi ridanno il passaporto e me ne vado (in precedenza mi avevano invitato a farlo anche loro). Raggiungo la stazione. Dopo avermi rimbalzato 2 o 3 volte di sportello in sportello raggiungo l'ufficio giusto (con aria condizionata).C'e' un treno alle 22 che arriva alle 9 ad ambala. E' leggermente piu' veloce di quello del pomeriggio, ma io voglio andare via da lucknow quanto prima. Vorrei addirittura fare il biglietto dalla stazione successiva e andarci in bus. l'addetto mi fa notare che la linea ferroviaria non segue la strada e che mi servono vari cambi di bus per arrivare al paese dove ferma il treno, dove, insiste, non c'e' proprio nulla da fare. Faccio il biglietto e lascio lo zaino al deposito bagagli della stazione. La burocrazia indiana non perdona manco qui. Lo zaino non ha un lucchetto; va messo in un armadio. Per far entrare lo zaino nello scomparto sudo quanto se me lo portassi addosso 400 mt. Poi si inizia con le scartoffie(faccio notare che il lucchetto e' il mio). Passaporto, biglietto e numero di telefono. Compilo 3 fogli, faccio avanti e indietroi tra gli addetti (due) 4 volte . Entrambi compilano dei fogli e poi mi danno 2 distinte ricevute. Mi dicono che devo presentarle anche se ho la chiave che apre il lucchetto a chiusura del mio armadietto). Vado a visitare il museo dello stato, che non avevo visitato la volta precedente. il museo e' in un parco dove c'e' anche lo zoo. Il bigliettaio mi dice che paghero' l'entrata al museo, ma poi mi chiedono il biglietto anche per lo zoo. Faccio presente che 15 metri prima mi hanno detto il contrario e di venire con me dal bigliettaio per capire cosa devo fare. Mi dicono di entrare e la cosa si risolve lii'. Attraverso lo zoo. Vedo un paio di linci, un gatto della jungla, qualche cicogna dai colori sgargianti, un paio bdi struzzi e poi ragtgiungo il museo. Nel museo apprezzo la sala della cultura jaini (con aria condizionata e sedia giusto sotto) e la panoramica sulla scultura locale. Ci sono fondamentalmente 3 periodi nella storia dal III AC fino al Vi secolo DC, per poi evolvere in maniera uniforme fino alla conquista araba. Durante questo periodo fiorisce la pittura su manoscritto e la lavorazione del vetro e del legno. Al piano superiore dipinti su tela di scuola tibetana e nepalese simili a quelli visti a Gangtok. Tornando verso la stazione prendo un bus urbano. Faccio 4 chiacchiere con amdi, andra' a delhi col treno di stanotte e sta andando a prendere il biglietto. Da questa mattina guardo bene le persone; il tratto orientale che era presente in sikkim, era gia' sparito quasi del tutto a varanasi, e' ora del tutto assente. I setti nasali sono infossati sotto l'aggrottamento sopraccigliare e ci sono nasi importanti e anche adunchi, quasi aquilini(piu' ad oriente il naso affiorava appena dal volto). Le sopracciglia sono folte. Anche le barbe sono ormai folte, la peluria accennata che copriva i volti del tipo umano cino/mongolico e' sostituita dalla folta barba delle etnie dell'india settentrionale. Anche la pelle molto scura, prima praticamente assente si vede sempre piu' spesso. Mangio un buon tali, compero della frutta, ricarico il telefono e vado a recuperare il bagaglio. Il treno viene indicato al binario 3, ma gli schermi in corrispondenza, invece del numero del treno riportano la scritta TEST. Sono un po' impanicato e se chiedo a 3 persone ottengo 3 differenti risposte. Cambio binario 2 vote, poi individuo un poliziotto che prende il mio stesso treno. Mi da anche la autorizzazione a fumare una sigaretta, nelle stazioni indiane in teoria e' proibito. Alla fine con un'ora di ritardo il treno arriva. E' gia' pieno, ma ho il posto prenotato e siedo vicino al finestrino. Sul treno fa caldo. Ho di fronte due persone che viaggiano insieme, volendo ipotizzare un profilo paiono intellettuali: fronte aperta, stempiatura portante e occhiali. Uno e' bianco , l'altro nero caffe. Poco dopo la partenza inizia la processione di mendicanti; per essere precisi la prima e' una bambina che batte con la sua ciotolina sulle barre del finestrino. Ha pelle, occhi e capelli scuri; avra' forse 12 anni, da sotto il capo velato mi guarda con uno sguardo molto intenso. Sul treno come accennato passa prima il cieco, parlando e cercando di richiamare l'attenzione,con 2 (supposti) figli, una ragazzina lo precede e lo guida e un bambino segue la piccola carovana. Poi passa un sadhu, lo avevo addoccgiato in stazione, si e' sciolto i capelli e allunga il contenitore per le offerte senza parlare, stranamente ha la tunica nera e non arancione. Infine (per ora) un mutilato. Passa su un carrellino basso con 4 piccole rotelle ai vertici. La campagna abbonda di alberi di mango. Appesi a questi centinaia di frutti attendono di cadere o essere colti. A seconda della specie sono gialli e rossi, oppure verdi e gialli. La campagna non e' secca, l'erba quando c'e', e' verde. Pensavo di vedere i primi rilievi prima del buio. Mi sbaglio.A shahjehamur ,l'ultima stazione prima del tramonto, ancora non c'e' traccia all'orizzonte dei rilievi. Scendo dal treno a fumare una sigaretta. Accanto al treno ambulanti propongono le proprie cibarie o acqua. Il consueto passatempo, bere e sudare immediatamente dopo , lo posso fare anche qui. L'acqua che vendono sul treno è fresca alla partenza. Poi progressivamente si scalda. Gli addetti hanno secchi di metallo con dentro un blocco di ghiaccio, e coperti da uno straccio. Portano una uniforme nera. Sul treno si vedono parecchi turbanti. Il treno va in punjab, terra di sick. Si vedono anche molti turbanti del rajastan. Dalla posizione del nodo o da come termina il tesuto si puo' riconoscere la provenienza del proprietario. Il vagone si riempie, poi, poco prima delle 9 passa il controllore a spostare chi non ha il biglietto. Di fatto poi ne salgono altri e il piano calpestabile del treno la notte e' completamente pieno di persone. La notte sul treno non è stata troppo traumatica. La sveglia invece un po' lo e' stata. Arrivo a Ambala alle 3 e si ripete la scena della ricerca del binario. Per 3 volte cambio binario con treni che mi partono sotto il naso (e di cui non sono sicuro se vadano bene a me). Poi esco e prendo un bus. Fuori dalla stazione c'e' letteralmente vuna distesa di persone. Ambala e' l'ultima stazione utile per poi prendere i bus per il nord del paese. Ci sarebbero anche altri treni. ma sono poco frequenti (ma si sa, ghli indiani non hanno gran fretta e sanno aspettare). La stazione dei bus non esiste, e' una strada su cui passano i bus urlando destinazione. Ne passa uno che potrebbe fare al caso mio, ma e' pieno e non mi fa salire. Gliene urlo un paio, poi un ragazzo (che il suo dio lo protegga) mi suggerisce di andare nella vicina citta' di Chandigart, snodo locale dei trasporti. Il bus parte dopo poco e fa anche una strada a scorrimento veloce.Vedro' albeggiare dal bus. Durante il tragitto qualcosa colpisce l'autobus, ma l'autista non fa la minima piega e prosegue. Arrivato a chandighart i collegamenti sono molto piu' frequenti, e prendo praticamente al volo un altro bus per mandi(7ore). Il mio vicino non pare proprio il massimo della socialita' non parla e tende a mandarmi sull'esterno del sedile. In relta' il mio sedile e'vicino al finestrino, Sbagliando non lo faccio notare. Perdo parte delle vedute e dove sono io ad ogni curva rischio di cadere dal sedile. In autobus ripeso al mio itinerario, manca ormai poco meno di un mese e vorrei vedere lo stato piu' a nord dell'india in senso orario ,Daramsala, Jimmu, Srinegar (la capitale del Cachemire),Leh, passo Rothang (sperando che sia aperto 2gg di autobus),Manali e poi Delhi. In tutto sono 85/90 ore di autobus, volendo spezzarle dovro' fare varie tappe, devo anche prevedere un po' di giorni fermo a poco piu' di 2500 metri per abituarmi all'altezza. Le montagne sono differenti rispetto a quelle viste ad est. Non si vedono alberi monumentali e si vede il colore della roccia che affiora sui versanti. Questi sono ripidi e le creste dei monti sono frastagliate. La strada scollina e ci sono veramente tante curve. Parlo con dei ragazzi degli USA, hanno chiaramente caratteri somatici di queste zone del pianeta, ma non approfondisco la loro storia. Inizio ad essere molto stanco. La strada cambia conformazione, si segue la valle di un fiume, che per qialche km prende forma di un canale. Il vicino mi si addormenta sulla spalla. Sarà l'altezza, sarà che è nuvoloso, ma fortunatamente non fa il caldo tremendo sofferto a varanasi. Il bus mi lascia sulla strada e prosegue, attraverso a piedi un ponte alto che va verso il centro. Dopo un riposino sono in giro a mandi, il iaggio mi ha parecchio rincoglionito. Il centro si sviluppa intorno ad un parco il cui piano di calpestio e' parecchi metri sotto il livello della strada. Ipotizzo fosse una cisterna. La città ha una lunga storia; era un punto di passaggio sulla via del sale dal Tibet, e ci sono anche molti templi lungo il fiume

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