mercoledì, giugno 15

4 giugno gumpati GH varanasi

Sveglia alle 10 nella bella camera della GH Gumpati. Condivido col ragazzo cileno della cioccolata e usciamo. Vogliamo percorere i ghat verso sud. Varanasi e' una citta' molto antica e concorre per il titolo di citta' piu' antica e ancora viva e vivace del pianeta. Viene indicata con chiarezza nel 1600 avanti cristo, ma anche altri testi precedenti potrebbero riferirsi a questa citta', testi dall'alba dei tempi, che affondano le radici in profondità nella mitologia indiana e nelle sue leggende. La città inizia il suo periodo d'oro quando il re riformatore Shankaracharya (nell'800 circa) stabilisce che il culto di shiva e' quello preminente su tutti gli altri. Da allora la citta' e' uno dei posti piu' sacri d'india. E' meta di costante pellegrinaggio. Bagnarsi in queste acque lava dal peccato. farsi cremare qui e' un grandissimo onore e anche morire in questa citta, alla confluenza del fiume varuna e asi, fa ottenere il moksha(la liberazione dal ciclo di nascita e morte). Purtroppo al re fanatico Mughal Arungzeb la cosa non piaceva proprio e nel 1300 ha letteralmente distrutto la citta'. Tuttora a Varanasi ci sono templi molto importanti e una atmosfera propria. Una lunga serie di ghat (scaloni che terminano in acqua), con alle spalle altre ripide scalinate, sono l'accesso al fiume sacro dalla città. Sul fiume affacciano il palazzo del re, molto bello in stile moghul, e altri edifici di parecchio successivi alla distruzione del tardo 1600. Dal lungofiume la preghiera ufficiale si recita all'alba ad assi ghat e la sera, 1 km abbondante piu' a nord, nel ghat principale. Gli officianti il rito muovono fiamme con contenitori d'olio con un lungo manico. Pare un grosso mestolo a cui si storce il manico ad u. Sono accompagnato dal suono di tamburi e jaltra (uno strumento con piccoli piatti metallici tra 2 bacchette di legno). Non distante dai luoghi dove officiano il rito ci sono anche i ghat dove tradizionalmente si cremano i corpi umani. Di fuochi ne ho visti un discreto numero. Di giorno solo da vicino, le sera camminando sui ghat, anche da lontano. Sono parte (impressionante) del panorama cittadino. Parte dei pellegrini dormono sui ghat. Ci sono dei palchetti in legno da cui si celebrano i riti e molti dormono sopra di questi, se no stesi sul lungofiume . Ho visto molta gente dormire al suolo in india. Su questi ghat penso di averne visti dormire ad ogni ora. La mattina intorno alle 11 percorriamo la strada verso Assi ghat sotto un sole molto forte. Ci ripariamo in un tempio. Sulla sommita' ci sono delle statue colorate. Un brahmino ci mostra l'interno. Entrando di fronte c'è un disegno doppio del monte kedarno, in Nepal. E' una montagna sacra a shiva e viene rappresentata 2 volte, bianca di neve, e rossa di luce solare. Nel tempio ci sono varie cappelle, una ha delle statue che suppostamente sono scampate alla distruzione perpetrata dai musulmani, riconosco ganesk e visnu. Per un amante degli alfabeti come me vedere tante targhe e lapidi con alfabeti diversi e' uno spasso. Ce ne sono a terra o sulle pareti e i vari alfabeti differenti tra loro sono ben riconoscibili.C'e' un muro dove fare richieste alla divinita', il brahmino sostiene che in 6 mesi si avvera la volonta' espressa appoggiandosi al muro.Indicandoci le lapidi a terra, consumate dal calpestio di fedeli e turisti, ci dice che la tradizione vuole che quando il nome scompare del tutto quella persona cesserà il ciclo di vita e morte. Ci racconta anche la leggenda legata a questo tempio, ma si capiva proprio poco. Al termine del giro (sempre con il centro dl tempio alla vostra destra) c'è un altare molto demplice con delle divinita' descritte come molto potenti e temibili. Se ne ottiene la benevolenza facendo 3 giri intorno ad esse. Sono su un basamento con 9 stalli, ma uno e' vuoto. uno alla settimana vengono spostati e messi in un altro altare, 2 sono fissi. il mio compagno di viaggio si fa spillare denaro molto facilmente. Proseguiamo fino assi ghat e poi ci rinfreschiamo ad una fontana. proseguiamo verso un importante tempio. Fuori, in 3 lingue, c'e' scritto che i non indu' non son ammessi, ma l'accesso e' libero. Sono pero' rigidissimi con le foto. Vorrei fotografare la porta, ma non me lo permettono. 4 quadrati metallici lavorati raffigurano le principali divinita', veramente bello. Poco distante un piccolo eificio in stile moghul, molto bello anche lui. Ha una cupola tondeggiante e colonnine a chiudere un piccolo portico. E' in marmo bianco. Poi ci dividiamo e io incrocio manuela. E' una bella ragazza bresciana mia coetanea. E' al suo primo viaggio da sola, prima andava in gruppo organizzato. Le mostro quel che ho visto poco prima e la stupisco con uno spillatore di bibite fresche e zuccherate. restiamo d'accordo per vederci il giorno dopo, io perendo una guesthouse vicino alla sua tra una cosa e l'altra vado a dormire alle 3.

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