venerdì, giugno 3

18 maggio mangan

Alle 6 marco mi dice Kachanganga terrace! kachanganga terrace! collego e corro sulla terrazza. La terrazza non la avevo notata e da li' si vede sia il monte che la vallata. Sulla destra del panorama bandiere buddiste a chiudere la visuale. La valle che abbiamo davanti e' verdissima, e' ovviamente stretta e di fronte l'altra parte del fiume si percepisce solo lo strapiombo, il fiume e' molto piu' in basso. Dopo un altro po di sonno usciamo. C'e' un punto panoramico poco fuori citta'.Ai lati della strada per arrivarci ci sono varie attivita' commerciali. Sul deposito del latte e' caduto un albero e stanno decidendo cosa fare. Poco piu' avanti la strada e' franata e sul crinale scosceso, stanno costruendo un muro a secco. Anche le donne spostano pietre di grosse dimensioni. Il punto panoramico si affaccia sulla stessa valle; c'e' anche un picco tempio pieno d bandiere colorate. In prossimita' del piccolo tempio una alta torre dellla linea elettrica. A rendere comica la scena il dialogo a lunga distanza tra un uomo che urlava dalla strada e il collega che era in cima al traliccio. Vanno avanti per un po', con ritmi di comunicazione piuttosto lenti. Noi prendiamo un te (decisamente buono) presso un baretto che sta li, e poi andiamo via. Facciamo check out e prendiamo il taxi per singik. Andiamo in una struttura di colore verde pisello. E' proprio una bella camera esposta a sud est con un piccolo balcone. Marco sistema la sua amaca e ci si siede, io invece esco, voglio camminare un po' e guardare il panorama, che e' veramente molto molto bello . Ci sono varie cascate e se ci si fa caso le si sente in ogni momento. Durante la passeggiata conosco 2 ragazze. La prima, di 18 anni, fa la mia stessa strada con la madre di una amica' non ricordo come abbiamo iniziato a parlare, ma poi parliamo per un po'. Vive col padre in una casa piccola piccola e mi invita a bere un te, mi dice che ha 6 fratelli e che quindi per un periodo vivevano tutti li' dentro. La casa e' divisa in 3 ambienti, sala con letti/divani, cucina e camera da letto. Le mura sembrano di mattoni e il tetto e' di lamiera. Noto come non ci sia isolamento e che l'aria da fuori entra liberamente. Chiedo come fanno a scaldarsi in inverno e lei mi fa segno che si coprono. Prepara un te per me e per il padre e esce a comprare dei biscotti che mi offre, ma che lei non mangia. Bevo il te e prima di andare via mi dice di prendere i biscotti, che lei non li avrebbe mangiati. Tornando invece parlo con passan, che di anni ne ha 21 e che studia a darjeeling. La strada che percorriamo e' piu' breve, ma anche lei, arrivata a casa, ci tiene ad uscire con un succo di frutta e darmelo, perche' io lo porti con me. Tornato in camera mi piazzo sull'amaca e mi faccio un dormitone, con vista montagne (e cascata in sottofondo). Mi sveglia marco alle 7.30, la cena e' pronta. Io mi riaddormento e scendiamo poco dopo. La cena e' molto gustosa e non speziata. Dal, verdure, insalata e riso. Faccio pace col cibo, tra antibiotici e spezie stavo perdendo gusto nel mangiare. Tornti in camera mi appoggio all'amaca e la rompo!! Fortunatamente marco e' molto pratico e, come mi dice spesso, non attaccato alle cose, mi dice di non dispiaceri, che non fa nulla. Fa un nodo funzionale allo scopo e torna a letto. Io mi fermo un po' li e poi vado a letto anche io.

Nessun commento:

Posta un commento