martedì, febbraio 6

5 febbraio Juliet guesthouse Karema (o Kalema)

Il muezzin di oggi è più moderato. Canta ,ma non si sgola, il volume è decisamente differente.
Sveglia alle 5.30. è ancora buio. La luna stende un velo di luce sui numerosi bus in partenza dalla stazione, sterrata, di mpanda. Compero un succo di frutta, sarà la mia colazione insieme a dei biscotti comprati a kipili. L'entrata nel bus non è passeggiata. L'addetto controlla prenotazioni e nuovi biglietti con una lucina minuscola.
La corpulenta signora, in abito coloratissimo e capo scoperto, cerca di farmi sedere al suo posto (con meno spazio per le gambe). Ci prova almeno 5 volte, e io a farle vedere il biglietto. La ragazza seduta sul motore ha il capo coperto, penso sia la figlia.
Non ho una grande visuale , l'autista ( il prototipo dell' ottimista) ha una posizione più bassa e c'è una enorme fascia per bloccare il sole. Anche dai lati la visione è limitata.
Alle 6.15 partiamo. Il bus è pieno, e, come sempre, raccoglierà gente lungo i 299 km di strada sterrata (a parte i primi 5km) che portano a kigoma.
Anche qui ci sono lavori per migliorare questa strada, a principio la stanno allargando, ma dopo 1 ora e mezza ( di sonno) la strada torna poco più larga del bus. Ad ovest si notano delle alture. Il paesaggio è boscoso, coltivato a mais (e qualche sparuto girasole) in prossimità degli abitati.I ponti sono appena più larghi del bus.
Ci fermiamo per far mangiare l'autista alle 10 circa. Venditori volanti offrono arachidi, pannocchie lessate, pezzi di pollo arrosto su bastoncini e bibite.
Raggiungiamo uvinza poco prima delle 12.
La città è preceduta dalle sue saline. Ora capisco perché il sale locale non sala granché, lo ottengono dall'evaporazione di acqua dolce!! Alla fermata, oltre ai consueti snack, nei cestini sulla testa delle venditrici ci sono dei sacchetti con scritto 1000 sopra. È sale. Se ne vende anche sfuso. C'È una grossa bacinella e differenti contenitori per le varie quantità richieste. Dal punto di vista faunistico segnalo 2 scimmie che attraversano  e la strada è che il bus investe una capra.
Uvinza è sulla strada per Tabora e da qui la strada è asfaltata. La corpulenta signora va a Tabora, per cui scende dal mezzo. Il piano di calpestio del pullman è di metallo ed è diventato molto caldo. Metto i sandali sotto lo zaino per preservarne le plastiche. L'ultimo tratto  è prevalentemente pianeggiante. Arrivato in città raggiungo con la moto sunny guesthouse (dopo averne girate 3 troppo care). E' un posto semplice. Trovo una buona camera.
Ventilatore (un po' rumoroso)
2 letti separati su cui esprimere il mio disordine
Retina intera
Bagno divertente, seppur pulito
Mi hanno anche messo la lampadina che mancava.
Altra cosa non da poco
C'È un baraccio frequentato da vecchi nelle immediate vicinanze.
Lo testo e poi faccio una siesta.
  A cena finalmente un ristorante con la lista lunga!
Pare frequentato da una borghesia benestante. Begli abiti, computers, orologi ed orecchini.
Ci solo i ventilatori sul tetto e le cameriere vestite uguale
Ovviamente ordino della capra arrostita (deliziosa e molto ben cotta)
Poi
Fagioli
Cavolo
Riso
Banana in umido con pomodoro
La banana ha unruolo simile alla patata. La consistenza è simile, ma il sapore è decisamente differente, anche da quello della banana standard. Anche il conto è da buon ristorante.
Dopo cena sono tornato al baraccio e ho approfondito la conoscenza con uno dei frequentatori. Ha lavorato sul liemba per vari anni, da capitano, se ho ben capito. Abbiamo parlato della costa e della navigazione sul lago. A nord la barca passa più distanze a causa delle secche e perchè ci sono alcune rocce affioranti e alcune che escono dall'acqua, tipo faraglioni. Non ho avuto modo di sapere quanto sporgano dalla superficie, ma mi ha detto che da 3 miglia di distanza si vedono queste rocce, scure, uscire dallo specchio d'acqua.
Mi ha detto che il liemba nasce come nave da guerra e che i materiali ottenuti dalla riconversione sono un pò sparpagliati in tutta la città (mi ha mostrato una lastra di metallo di un passaggio pedonale e mi ha detto che quella lastra arriva dall'originale liemba). Quando lui ha iniziato a lavorarci, nel 1975, il motore era già stato riconvertito a diesel. Mi narra anche la storia dell'altra nave che c'è all'ancora nel porto: il              .  E' stato costruito dai danesi come barca per il sondaggio del fondo del lago. Poi , penso durante la nazionalizzazione dei beni e delle terre, è stato riconvertito in nave da trasporto e faceva la spola come il liemba, con tempistiche invertite. La cosa pareva funzionare finchè lo stato ha diviso l'agenzia dei trasporti su ferro e quella dei trasporti marini e assegnato budget differenti. L'erosione della società fino al  tracollo è arrivata quando la stessa persona (o forse uno stretto familiare) è stata assegnata a controllare entrambe le agenzie. la cosa è andata avanti fino al definitivo tracollo. Prima sono finiti i soldi per fare la manutenzione alla 2' barca, e a seguito della cattiva gestione ora anche il Liemba è fermo nel porto. ora sono dall'altra parte della baia , nel porto di Kiribisi e le ho davanti entrambe. dopo cerco di fotografarle )da fuori il porto). Forse riesco ad andare a bordo per farci un giro. Un funzionario del porto abita vicino al baraccio. Torno in hotel e vado a dormire

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