sabato, marzo 26

23 marzo huanum hotel mukdahan

la sveglia e' alle 7.10, ma alle 6.30 sono gia' fuori dall,hotel. Il cielo si sta rischiarando e voglio vedere l'alba sul fiume. Noto delle piccole macchie di sangue sulla maglietta, sembrerebbero morsi di cimice o di un insetto simile. Cerco allo specchio cicatrici in corrispondenza, ma non vedo segni, eppure quelle macchie sulla maglietta non paiono lasciare dubbi, e' proprio sangue. Con questo pensiero esco dall'hotel e corro sul lungofiume. Sono in tempo, il sole ancora non si vede (non e' proprio limpido). Il tempismo e, invece, perfetto per assistere alle lezioni collettive di ginnastica che si tengono prestissimo da queste parti. Il saluto al soloe viene interpretato in vari modi. Ne avevo avuto prova in vietnam, arrivati molto presto e scaricati al parco vediamo decine di persone di eta, media e avanzata fare esercizio fisico accompagnati da musica molto ritmata. Una cosa molto simile e' lo spettacolo che mi si para davanti, qui saranno una quindicina, ma sono motivatissimi e sono qui ancor prima che il sole sia visibile. Mi sposto sul lungofiume e aspetto che il fiume cambi colore, col sollevarsi del sole.Noto una cosa che avevo gia' notato una volta con Anna a Rabat, in Marocco. Il sensore della macchina fotografica del telefonino e' piu' sensibile dell'occhio umano, e quindi laddove io non vedo alcuna traccia del sole, nella foto si vede che e' gia' sopra l'orizzonte. Dopo un po' compare, rosso e tondo, disegnando una scia sulla superficie dall'acqua. Piu' o meno contemporaneamente il pescatore, che ho davanti getta la rete e inizia a muoversi disegnando un semicerchio. Il cielo cambia colore, e con esso la superficie del fiume, e' bellissimo, ma e' tempo per me di andare a prendere l'autobus.
So che il tuc tuc si prendera' per fare 3 km quanto il pullman per farne quasi 120, ma non voglio rischiare di perdere il bus e non posso aspettare l'autobus urbano che porta in stazione. Arrivato in stazione, scelgo il posto,lavo il vetro e gia' in citta' mi sono addormentato. Mi sveglio che da tre e che eravamo il bus e' pieno. Tranne qualche tratto vedre e irrigato la campagna e' decisamente secca e le piante non fanno mistero di essere ben assetate. Arrivo a Khon kaen, prima stazione di cambio autobus. In questa citta' c'e' un museo che potrebbe essere interessante, ma il caldo e' soffocante e c'e' un autobus che parte per phisanulok a meno di 3/4 d'ora e decido di restare in stazione. Per evitare la canicola mangio in un ristorante in muratura , e non in una bancarella. Mangio una zuppa di interiora di maiale, distinguo fegato,intestino, forse trippa e un pezzo di lingua. Quando ho chiesto una cosa non piccante all'inizio la signora era un po, in difficolta' ma poi mi ha dato questa zuppa e non era piccante. Si riparte!Questa volta il percorso prevede qualche curva in piu, bisogna superare un paio di rilievi, di cui uno e' anche il parco nazionale di Nam Phao. In effetti ci sono le curve ed anche le montagne,anche se la foresta che si vede dalla strada non e' molto fitta. Le viste sono comunque belle, le montagne hanno cime aguzze e non vedo traccia di paesi o villaggi. Mi rendo conto che ho lasciato in stazione(o al ristorante)la guida della thailandia.Speravo di cambiarla con una usata del nord dell'india; la comperero' , o la cambio con qualcos'altro. Fatto sta che ora sono senza guida. Decido quindi di scendere a phisanulok, e non ala citta' scelta in precedenza ad un paio di ore di percorrenza in meno. A phisanulok ricordo London Hotel, un autentico postaccio, con il ventilatore attaccato al soffitto con lo scotch e le signorine all'entrata dell'hotel. La luna e' piena, oggi in Birmania e' festa nazionale. Arrivo all'hotel, e ,ovviamente, e' pieno. Mi faccio consigliare una guesthouse e dormo li'. Sull'interno della porta c'e' un cartello con scritto di non lasciare cose di valore in camera, che loro non ne sono responsabili e di portarli al front desk. Decido di dare ascolto,porto giu' tutto, ma il ragazzo non ne vuole sapere, allora porto tutto con me. Domani vorrei uscire dal paese e ho parecchi bath con me. Voglio farmi una mangiata di pesce, qui a phisanulok il fiume c'e' spero che il pesce nomn manchi. Cercando questa seconda guesthouse noto una fontana decisamente trash. Una torre dell'orologio tipo big bang in miniatura con sotto getti d'acqua illuminati con colori alternati, blu, rosso e bianco e una palestra con un certo movimento. Vado nella palestra e scopro che si tratta di una palestra di badminton. E' il compleanno di qualcuno e vengo invitato a partecipare al buffet. Riso con curry vegetale, e maiale a parte. Mi mettono anche in mano una coca cola ghiacciata. Seduto sotto al ventilatore mi guardo una paio di partite e mangio. Il curry e' veramente buono, ha un che di dolce che lo rende molto particolare.
Esco e mi soffermo davanti ad una bancarella di pesce secco, il venditore ne passa parti in una pressa per poi venderlo agli avventori. Mi compero una birra e vado al mercato notturno a cercare del pesce arrosto. Lo trovo!! Pesera' forse piu' di un chilogrammo, me lo da con dell,insalata e delle salse, una verde e una rossa. Vado nella vicina stazione per cercare da sedere e , cominciando dalla testa pian piano e lo mangio. Non riesco a mangiarlo tutto.
Chiamo allora un signore che ha tutta l'aria di non avere casa, qui in stazione a phisanulok ne ho notati piu' di uno che gironzolavano mentre mangiavo. Lo faccio venire, mi faccio aiutare a prendere il sapone dallo zaino e glielo faccio chiudere. poi vado a lavarmi le mani. Torno da lui e gli faccio capire che puo' mangiarsi quel che resta. Lui pare un po' seccato perche' ho mangiato senza salse. Mi mostra a piu' riprese, descrivendo cio' che fa in una lingua a me incomprensibile, che la foglia di insalata si passa nella salsa verde e poi va in bocca, che invece la rossa va versata sul pesce e poi bisogna aspettare un po'. Sono curioso. ma sono veramente sazio. Si avvicinano altri compari, un ragazzo dalla faccia e dagli abiti puliti, e una ragazza che avevo visto dormire a terra. Lei invece puzza di alcohol e infatti, poco dopo attaccano a chiedere se gli compero del whisky. Gli dico 2 o 3 volte che non ne ho intenzione e dopo un po' vado via. Non erano aggressivi e non mi sentivo minacciato, ma la comunicazione era arrivata a termine. Li saluto, vado via e vado a letto.

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