giovedì, marzo 24

21 marzo khong chiam Apple guest house

Mi sveglio dopo piu' di 10 ore di sonno, avevo proprio bisogno di riposare. Il litigio col wi fi mi deve aver fatto proprio male; sogno una agente di viaggio rossa di capelli che fa la pazza perche' una prenotazione alberghiera ha un errore banalissimo, tipo un errore di battituira del cognome, ma siccome non c'e' modo di connettersi alla rete non ho modo di aiutarla e questa fa delle scene indicibili, nel sogno c'e' anche una collega di lavoro, Caterina, che cerca di aiutarmi, ma e' impotente quanto me. L 'errore di per se' e' facilmente correggibile, ma mancando la comunicazione tra sistemi informatici il tutto diventa abbastanza frustrante. A parte questo, l' evacuazione mattutina migliora, faccio colazione con i manghi e del caffe locale (appositamente leggero) ed esco. Girovago un po' in zona, noto varie famiglie che fanno pic nic in riva al fiume e visito quel che resta di una precedente dogana, ora sostituita da un nuovo edificio. Stabilisco la nuova destinazione, mukdahan. L'ideale sarebbe arrivarci via fiume, ma pare che non ci sia un servizio regolare di traghetti sul fiume e accarezzo l'idea di arrivarci in autostop. Opto pero' infine di andarci via ubon ratchahani, cosi' ho modo di vedere il museo che non ero riuscito a vedere il giorno prima e sono sicuro di arrivarci prima che sia notte fonda. Vado quindi alla minuscola stazione dei trasporti locali e prendo il minivan per Ubon. Sul minivan c'e' una coppia di attempati, ma arzilli danesi con cui condivido qualche informazione e arrivato in citta' mi avvicino all' universita' sede del museo. Inizialmente provo ad arrivarci a piedi , anche per vedere un po' la periferia, attraverso un paio di viette e di piazze, poi prendo un mezzo urbano. Arrivato in universita' nessuno capisce l'inglese e la signorina con cui mi mettono in cottatto per telefono mi consiglia di sentire la TAT(tourism authority of Thailand). Proprio mentre sono li' li' per gettare la spugna vedo l'indicazione per il palazzo dell'arte e della cultura!!BINGO!! E' esattamente quel che cerco. Lo raggiungo, anche se poi di fatto, a parte una parte sugli strumenti tradizionali, e una piccola sezione legata alla casa tradizionale, non trovo nulla di eclatante. Soddisfatto comunque per aver centrato l'obiettivo prendo un mezzo per una citta' intermedia, dato che il minibus diretto parte quasi un' ora dopo quello per la localita' posta a meta' percorso. L'idea non si rivelera' funzionale. L'attesa in tale localita' sara' comunque abbastanza lunga e il supposto mezzo per mukdahan mi lascia in una ulteriore terza citta', dato che l'autista considerava finito il suo orario di lavoro. Inizialmente penso di essere a destinazione e prendo la strada verso est che dovrebbe puntare il fiume, ma la strada verso est si perde nel buio vuoto della campagna thailandese. Qui veramente la stuazione si fa grigia, nessuno sa darmi indicazioni, e' buio pesto e quando torno alla stazione (con lo sportello informazioni chiuso) ci sono 4 persone in tutta la  stazione. Capisco pero' che uno di loro ha la mia stessa destinazione. Prendo una birra e non lo perdo di vista. Finalmente arriva il mezzo che mi porta a Mukdahan. Anche qui sono fortunato, un ragazzo che e' venuto a prendere la madre si offre di accompagnarmi in centro citta'. Prendo possesso della camera ed esco. Stess situazione gia, vissuta. Mercato serale chiuso e una sola bancarella vende un sugo di pesce dal preoccupante colore rossiccio; niente riso per allungare l'intingolo, niente noodles. Compero il sugo e mi metto in cerca di qualcosa che mi possa aiutare a non mangiare solo ed esclusivamente questo sugo che pare decisamente poco consono alla mia situazione. Lo trovo in un negozio di alcoholici. Il ragazzo puo' vendermi dei noodles bianchi e prepararli per me. Mentre sono li' faccio 4 chiacchiere con una persona deliziosa, un americano che vive in thailandia da quasi 20 anni. È insegnante di inglese, ha lavorato a Bangkok per parecchi anni e ultimamente si è spostato con la moglie malese a mudkahan. Abbiamo una bella conversazione. Gli chiedo dove la Thailandia si procura tutta l'energia elettrica che vedo profondere in grandi quantità da frigo, freezer e condizionatori d'aria sempre accesi,anche in negozi dall'apparente fatturato irrisorio. Mi dice che in Thailandia hanno riserve di gas abbastanza importanti, e che è una politica del governo. Esattamente come per il cibo:i prezzi sono fermi da quasi 15 anni. La mia esperienza diretta mi fa dire che in 3 anni i prezzi non si sono spostati di una virgola : identici. Mi fa l'esempio della lattina di birra che sta bevendo; 20 anni fa, 20 ANNI FA costava 28 bath, ora ne costa 32/35 dipende dove la comperi. Gli chiedo della Bangkok di 20 anni fa, con tanti più canali scoperti. Mi dice che ciò che più ha cambiato il volto della città , più che la tombinatura dei canali, sono i grattacieli, un tempo il profilo della città era parecchio più basso. Facendo riferimento al traffico gli chiedo se l'aumento dei veicoli ha portato alla città la fama di traffico infernale che ha in europa; al contrario mi dice che in questi anni la situazione è parecchio parecchio migliorata, c'era chi ci metteva anche 10 ore per raggiungere casa. Molti vivevano sul retro di furgoni, con cucine,letti,TV e financo docce!! Pagavano un autista e iniziavano a condividere vita famigliare appena dopo aver lasciato il lavoro, sul retro del furgone. Chiedo quindi delle manifestazioni di piazza che avevano contrapposto i "gialli"filomonarchici ai " rossi" filorepubblicani. Gli dico che in Italia arrivavano notizie di scarsissima violenza nelle strade, eppure vedo che sono tutti accaniti con la boxe thailandese, mi pare strano non ci siano stati scontri. Mi conferma che invece di violenza ce ne è stata e pure tanta. Circoscritta ad alcune zone, ma tra gialli™ e rossi™ se le davano. Lui ha perso volentieri diverse giornate di lavoro perché preferiva non uscire di casa. E come lui tanti altri. Le attività produttive hanno subito importanti rallentamenti se non proprio interruzioni. Alcune zone alla periferia di Bangkok erano in mano a questa o quella fazione e non facevano passare persone, nè tantomeno merci. Ci salutiamo e ci diamo appuntamento al giorno dopo, se avremo la possibilità mangeremo insieme. Dopo aver eliminato il sughetto mangio la zuppa cercando di scartare il tanto peperoncino ancora presente, e approfitto della birra a 50 bath a bottiglia. Torno in hotel, chiamo mio cugino e un altro paio di persone - con WI FI la chiamata wazzup funziona una meraviglia - e , dopo aver recitato una preghiera al ventilatore , che pare fosse già li quando in Italia c'era il pentapartito, vado a dormire.

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