domenica, marzo 20

18 marzo

Mi sveglio alle 9 e mi dedico un po' a me.  Dopo di che esco e mi dirigo verso il centro città. Prendo un song  a too, che è un pick-up con una struttura di metallo a fare ombra e due sedili ai lati (gli autobus urbani e interurbani a corta percorrenza sono cosi) e vado verso il cuore dell'abitato. Il centro città, il nucleo storico nelle città thailandesi è molto spesso circondato da un fossato,  le ragioni sono molteplici,  aumentava la sicurezza degli abitanti, aumenta il circolo dell'aria e offriva un posto dove cercare refrigerio e allevare pesci. Anche nakhon rachasima non è da meno. Per colazione mangio un nemru,  un rotolo di materiale glutinoso a base di riso con delle arachidi all'interno. Mi viene presentato avvolto in foglia di banano. In città, ai banchetti che offrono cibo , vedo spesso questa forma di creare contenitori usa e getta pronti per essere asportati. L'eroina della città è thao suranaree.
Nel 1826 il contingente maschile era stato sconfitto dai laotiani organizzati e motivatissimi a liberarsi del giogo thailandese. La donna in questione riesce a motivare una rivolta che partendo dalle campagne e facendo leva sulla sensualità delle donne thai riesce a ribaltare la situazione in favore dei locali. In città c'è una statua e un piccolo museo con diorama relativa a questa storia (un po' romanzata, sostengono le signorine del museo). Comunque esco di là e visito un tempio molto particolare; parti di roccia, stalattiti e stalagmiti, sono stati attaccati alle pareti interne di questo ambiente, il risultato è divertente e di grandezza effetto, sembra a tutti gli effetti di essere entrati in una grotta. Proseguendo il mio giro cambio parte dei cotoni comperati il giorno prima e mangio del riso con verdure. A due tavoli di distanza c'è seduta una giovane ragazza con il bambini, immagino i figli;m i colpisce il fatto che sia tatuata in gran parte del petto e del braccio destro. La donna molto tatuata mi ha sempre messo un po' in difficoltà, non saprei, e non so ancora, se mi piace o no. Certo è che quella ragazza aveva un che di magnetico. In questa città c'è un intero festival dedicato alla figura di thao suranari e la sera prima avevo notato che stavano allestendo un palco, oggi ci sono le prove di danza thailandese. Per un po' mi godo lo spettacolo. Una donna anziana, ma aggraziatissima spiega alle giovani candidate come muoversi. Per chi non lo sapesse ogni posizione delle manifestazioni assume significati particolari a seconda della posizione. Se riuscirò a postare dei dipinti fate caso alle posizioni delle mani, che letteralmente parlano, semplicemente in base alle posizione in cui vengono ritratte. Durante le danze queste caratteristiche sono parte importante delle scenografie. C'è un ufficio turistico e chiedo a che ora parte un treno che mi vada bene. L'hotel è vicino alla stazione e treno sarebbe più comodo del bus. Il treno parte nel primo pomeriggio, un buon orario per tornare in hotel, rinfrescarsi, approfittare del frigo dell'hotel e prendere il treno. Solito caldo infernale e solite schermaglie con i cani che da soli se ne stanno buoni e quieti, letteralmente basta uno sguardo minaccioso e se ne vanno, poi se invece hanno gli amichetti prendono coraggio, gli occhi da guardare diventano troppi e conviene cambiare strada. Dopo una doccia vado in stazione e lí ritrovo Mr Sanan. Prenderà il treno il giorno dopo ed è lì ad accompagnare un amico. Il treno ha dei sedili rigidi, di plastica rigida, con colore nero rigido. Insomma sono duri forte. La mia fortuna è che ho davanti alla bambine che almeno non occupano tanto spazio, oltre che rigidi direi che sono anche stretti. La campagna segue il trend visto il giorno prima, campagna assolutamente pianeggiante, qualche lago, qualche campo giallo bruciato dal sole, qualche campo nero bruciato dall'uomo. Dormo un po', pare avere un phon puntato addosso. La bambina che ho di fronte deve trovarmi particolarmente strano, mi fissa spesso, io le accenno dei sorrisi, e lei, puntualmente, risponde accennandone anche lei. Il mio biglietto è per Si Saket, ma la stazione dove arriviamo si chiama Sri Saket, non so che fare e alla fine scendo. Faccio bene; da un'altra parte leggo Si Sa Ket. Vengo corteggiato da un mototaxi, ma immaginando che la città è piccola rifiuto. Faccio bene. Trovo un hotel molto vicino. Esco a cena e vado in un posto dove c'è sia carne che pesce. L'inglese da queste parti definisce una persona che arriva dall'Inghilterra e nulla più ;la comunicazione è difficile. Nella fattispecie faccio presente che non voglio granchio. Il cuoco ha a disposizione un frigo separato in settori. Le mani rapidamente prendono parti da questo o da quel contenitore e preparano piatti appetitosi ai miei occhi. Do' fiducia, sia quel che sia basta che non sia granchio. Puntualmente arriva granchio. Durante il pasto gli altri clienti mi fanno capire che il mio rumoreggiare per spaccare e succhiare le parti dure non li disturba, anzi mi fanno cenno di approvazione col pollice.
Il piatto è un curry con verdure. È molto buono. È pure relativamente caro, ma lo ho mangiato con molto gusto. Subito dopo chiedo dove posso lavarmi le mani, ma non scende acqua, La ragazza mi fa capire che la stanno usando dall'altra parte per le stoviglie e che quello che c'è è quel che scende dal lavandino( in pratica gocce). Sazio, vado a comprare una birra. È tiepida... Riesco a convincere la gestrice a metterla in un sacchetto e lasciarla nel freezer destinato al ghiaccio. Io intanto chatto un po' con le amicizie lasciate in Italia. Dopo aver bevuto la birra faccio una passeggiata. Noto un buon numero di locali con musica dal vivo, e tante case in legno come ne avevo notate in Laos, caratteristiche, mi si disse ai tempi, dello Yunnan regione a sud della Cina. Ma posso dire in tutta tranquillità che anche nel Isan c'è ne sono parecchie. Mentre sto camminando vengo chiamato da tale joe. È un tavolo di 5 persone d tratti somatici molto differenti ciascuno dagli altri. Nell'ordine Mr tong, Mr ton, Mr to, Mr lam e joe. L'unico che parla un po' di inglese è Mr ton. Poliziotto ha i tratti tipici del thailandese. Faccia ovale, olivastro, zigomo sporgente e occhio non troppo allungato. Joe invece (lo stesso mio modello, mi dicono, ma di 63 anni) è di corporatura massiccia, mi chiede ogni 3 minuti se parlo Lao e ha testa allungata. Mr Tong invece ha il viso decisamente tondo, carnagione chiara, zigomi non sporgenti e occhi un po' più grandi degli altri, Mr to pare giapponese : carnagione quasi gialla, viso allungato , occhi molto allungati, capelli a scodella e infine Mr lam pare cambogiano, carnagione molto scura, piccolo piccolo dagli zigomi estremamente pronunciati. Hanno mangiato insieme e hanno anche bevuto parecchio, joe è quello che più spesso si passa la mano sul capo e riesce ad impappinarsi pur comunicando a gesti. Mi bevo un paio di cocktail whiskey locale e acqua tonica, poi Mr tong insiste per portarmi in hotel. Sono 50 metri, ma non vuole sentire ragioni. Mi porta in hotel e io mi sveglio sul letto alle 5, ho preparato lo spazzolino, ma mi sono addormentato.#

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