sabato, dicembre 9

4dicembre, ruby's hostel, nampula

sveglia alle 7.30. Oggi vorreiriuscire avedere un medico e ancor più il museo etnografico. A colazione tè . Parlo un pò con uno spagnolo e lavora in zona. Uscendo dei polacchi mi regalano dei manghi. La clinica è vicina. si passa il mercato, una rotonda con l'incorruttibile primo presidente samora micael , con il dito sollevato, l'ospedale, e poi arrivo alla clinica. La clinica ,nella sua semplicità è pulita e pare efficiente. In realtà solo  dopo vari solleciti ho saputo che il dottore era fuori città e sarebbe arrivato nel pomeriggio. Arrivo al useo. Grandi cartelli ben visibili da lontano riportano che il museo è chiuso. Entro e chiedo e in effetti è chiuso. guardo delle tavole "originali e non fotografabili" con la storia del mozambico le migrazioni dei popoli.L'autore delle tavole intercede e la direttrice del presidente acconsente a farmi accedere ala mostra. La collezione è abbastanza povera e ancor meno ordinata geograficamente. All'entrata c'è una bella cartina con le zone delle diverse etnie. e la descrizione degli oggetti si limita a poco oltre la area di uso. Al piano terra Mobilia, tatuaggi vestiario e adorno (ci sono dei piccoli dilatatori del labbro superiore,) simboli di potere, strumenti di musica e giochi,iniziazione, riti e cerimonie. In questa ultima parte si citano adivinho, curandero,feiticeiro e exorcista. Al piano superiore materiali dalla zon a di mueda e nambimba. Ci sono oggetti femminili di qua e maschili di là. Sul fondo qualche maschera per gli iniziati. Serve a non riconoscere chi sta venendo iniziato, nel momento del dolore. CI sono notevoli rappresentazioni in ebano, un curandero e delle colonne scolpite finemente. Vado in bibliotca dove trovo un libro molto interessante. "o povo macua y su cultura". Guardo la tiratura 750, nel 1985. Molto difficile da trovare. Guardo il primo editore e scopro che è una tesi di laurea di antropologia culturale edito dall'università vaticana in Roma!Magari si trova anche in italiano.Ne faccio comunque delle copie. La parte  sulla regione e l'oltretomba (compreso il refresco per la segretaria) mi costa 100met e sono anche in tempo per andare alla clinica.
Lì nuovamente mi dicono che i medico non c'è e decido di lasciare la città. Vado in farmacia. Il farmacista aveva 4 persone nel negozio, ma comunque si doveva pasare da lui, che dava i farmaci in cassa. Tubettone di antinfiammatorio in crema e 2 blister di ibuprofene(al momento non li ho presi). Prendo un mezzo pubblico per tornare in ostello, chiudo lo zaino in tutta fretta e provo ad arrivare a isla de mozambico, i trasporti per la isola pare siano fino alle 20. Parto per le 16. Nella stazione dove vado non ce ne sono in partenza, cambio allora mezzo quando sono al limite della città. Sono seduto davanti che va bene, ma il motore sotto di mè si fa sempre più caldo (meno bene).In questa zona , gli alberi sono grandi, per lo piu manghi. alcuni molto grandi sono ai lati della strada. Per uscire da nampula si sale un pò e  passa un altopiano con piccole cime. Pare roccia carsica, ne vedo di colore chiaro prima e più scure un pò più avanti. Cambio chapa altre 3 volte. L'ultimo per mia grande fortuna è un camion particolare. Resteremo fermi circa 30 minuti prima di partire. Partiamo  nella completa oscurità. Raggiungiamo isla de mozambique attraverso un lungo ponte. . So che c'è un ostello, ma il motorista non sa dov'è . Per farsi indicare la posizione esatta il guidatore prende due ragazzi dalla sorprendentemente animata via principale.  Arrivo in un contesto paesaggistico architettonico sorprendente. La cosiddetta città di pietra , che si distingue invece dalla altra parte della città, un pò più vicino al ponte, pare uscita da un film sul periodo coloniale. Portici e forme delle case sono di stampo evidentemente portoghese. Anche l'ostello, col suo patio e terrazza hanno un respiro mediterraneo. La gestrice è una ragazza molto bella, immagino portoghese. Immagino anche altro, ma non sto qui a scriverlo. Vado a cenare. Ceno con polpette di calamaro e una zuppa di legumi in cui non vedo traccia di legumi. A fine pasto la brutta sorpresa. Non ho con me il portamonete! Dentro ci sono circa 400 met , una copia del passaporto, la ricevuta originale del visto (da dare alla polizia invece del passaporto) e la chiave del lucchetto. In hotel verifico e , quando vedo la gestrice, johanna, mi dice che le speranze sono poche.
Decido comunque di provarci la mattina. Il camion è di sicuro sulla isola.
Lavo i denti e vado a dormire.

Nessun commento:

Posta un commento