lunedì, aprile 25

6 aprile mahabadola GH yangoon

Sveglia con comodo . La brutta notizia di oggi e' che quando vado a prendere le cose stese ad asciugare la sera prima non trovo un paio di alzini(che si stanno rivelando indispensabili per poter fare lunghe camminate coi sandali). Qualcuno deve averli scambiati per propri o confusi con abiti dello stesso colore.Facciamo colazione un bar dal menu' molto lungo. Io mangio frittelle di papera e te', noemi caffe' e frittelle tipo churros. La ricerca del biglietto per lasciare yangoon si fa parecchio complicata. Spostarsi è un casino. Gli autobus sono pieni. Vorrei andare a Mrauk u; e' un bel po fuori mano. Ci si arriva da Pyay o damagwe e io opto per questa seconda. Per raggiungere magwe stanotte vado a bagan e da li torno a sud (in teoria). Il biglietto che ho trovato costa 22.450, considerando che un pasto economico costa 500/700 e' una piccola fortuna(inteso come salasso). La mattinata prevede una passeggiata nel centro storico di yangoon, architettura civile di tipo coloniale lasciata dagli inglesi. L'ufficio del telegrafo, la corte suprema, l'ufficio postale e l'autorita' portuale si trovano in palazzi di un certo fascino, anche se sono decisamete decadenti. Al momento c'e' un programma di recupero, ma il restauro della sola city hall costa uno sproposito e questi fondi difficilmente verrano recuperati. La visita prosegue con il Yangoon heritage. Una non impressionante esposizione fotografica dei tempi che furono e d momenti storici della storia del paese. Quelle che piu' mi impressionano sono: gli abiti della delegazione che va in inghilterra a trattare i confini dopo la prima guerra con gli inglesi, la resa dei giapponesi nello stadio di yangoon e la recente marcia dei monaci contro la dittatura militare. Mangio 2 piatti di riso e verdure in un posto dietro la ambasciata e poi aspetto con noemi il visto all'interno della stessa. Fa un caldo ignobile e l'aria condizionata da' un po di sollievo ad entrambi. L'idea e' vincente, dopo di me entrano 4 famiglie con uno stuolo di bambini; l'attesa si sarebbe protratta di parecchio. Ho il visto indiano sul passaporto, non è ad ingresso multiplo, per cui se vado in Nepal (al momento non in programma) dovrò fare un altro visto. Con un po' di fatica troviamo il servizio di taxi collettivo e si va in stazione. Li' conosciamo Sonia, una ragazza giovanissima e un po' svampita(mentre scrivo e' in ospedale a Bangkok per una infezione intestinale) con la quale condivideremo la stanza a Bagan e la giornata successiva a Bagan. Chiedo 4 volte all'addetto se ci danno da mangiare o se devo procurarlo, mi dice che ci daranno del cibo. Ho 10 ore di bus davanti e spero di riuscire a scrivere qualcosa. Il bus ha piu' o meno le stesse amenities di un aereo; tavolino, schermo personale con films e giochi. Parte una sfida efferata con noemi ad un gioco in cui bisogna collegare la centrale elettrica alle case. Ha un vantaggio molto forte, lotto per non stare di 10 livelli sotto e ci riesco ma alla fine non ho scritto niente. Il bus ferma ad una zona di servizio e mi mangio del riso fritto. Poi prendo sonno, ovviamnente nel bus ci sono tra i 5 e i 7 gradi centigradi

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