lunedì, aprile 18

3 aprile day to day GH pathein

sveglia alle 7 1/2 e ci prepariamo ad uscire. Entrambi ci aspettiamo sogghignando di trovare il mototassista fuori dal'hotel, ma non lo troveremo. Chi invece ride apertamente e' un ragazzino che fa parte dello staff dell'hotel. Mi trova veramente molto comico. Sta sulla porta, mi indica a Noemi e ride, senza manco fare finta di star ridere per altri motivi. Avra' sui 12 anni, capelli nero corvino poco piu' corti che "a caschetto" e maglietta, in fondo mi sta simpatico, anche se ride di me a prima mattina. Bisogna scegliere la spiaggia, ce ne sono 2 raggiungibili. Una, chaung tha beach, e' sensibilmente piu' bella, bianca e lunga 18 km ,ma meno frequentata dai locali, l'altra , ngwe saung, e' di sabbia grigia, ma ci sono piu' locali per il degradare piu' lento del litorale. Usciamo e ci dirigiamo verso il bus per ngwe saung. Per colazione ci fermiamo in un posto con dei tavolini bassi,ovviamente, sulla strada. Notiamo che il cameriere non pare proprio al settimo cielo. Valutiamo che e' domenica, stara' lavorando da 4 ore e si vede passare davanti tante persone che vanno ad una o all'altra spiaggia. Comunque ci vede e prepara il tavolo: rovescia in terra il te' che e' nei bicchieri, ecco: il tavolo e' pronto. Noemi beve un caffe' e una frittella allungata tipo churros. Io prendo una tooman, una torta a base di pasta di riso con arachidi e una sorta di sedano candito(pew yan yo). Andiamo a prendere il bus. I posti rimasti sono minuscoli, davanti a sinistra. Il posto per le gambe e' proprio poco e sono preoccupato che con le buche queste sbattano sulle parti di metallo. Fortunatamente non ci sara' questo problema. Quando il bus e' pieno si parte. Il copilota gia' da principio fa capire di avere i numeri per stupire, appeso fuori dalla porta fa fare spazio a chi arriva di fronte. Non so se e' perche' l'autobus e' grosso e il primo autista (che chiameremo il proprietario) non devia dalla strada per nessun motivo o per le sue grida, ma e' molto efficace, si spostano praticamente tutti e arriviamo al punto di cambio pilota. Il proprietario scende e il copilota prende il suo posto. Poco prima di ripartire il proprietario, da terra infila la mano del finestrino lato guida per recuperare i suoi betel. Il copilota intuisce la situazione, sposta il sacchetto appena prima che la mano del proprietario inizi a cercare il suo sacchetto, posto appena sotto il finestrino. Prende un betel per se, mentre la mano del proprietario continua a cercare tentoni il sacchetto dove lo aveva lasciato , dopo averlo preso lo rimette dove la mano del proprietario lo trova. Si scambiano i ruoli e si parte. l'autobus e' messo maluccio, ovviamente non c'e' un indicatore che funziona: tachimetro, contagiri e contachilometri non vanno. Ci sono 6 levette con indicazioni in cinese. Continua a salire gente, anche se il bus e' partito gia' pieno. In un paio di occasioni, su salite impegnative il bus arranca vistosamente e il copilota non pare avere molta cura del mezzo, da parte sua il proprietario (il nome e' venuto fuori in questa occasione) gli urla qualcosa che non paiono solo consigli su come affrontare la strada. Il paesaggio vanta qualche saliscendi, ma purtroppo la deforestazione ha colpito anche questa parte di paese. Piantagioni di alberi della gomma lasciano al sole gioco facile e la terra, color marrone chiaro/rossiccio, e' secca e polverosa. In zone difficilmente coltivabili tipo curve particolarmente strette o versanti scoscesi resta traccia della vecchia vegetazione. Alberi ad alto fusto, banani e arbusti hanno colori ben differenti tra loro, lungi dal verde unifrme delle piantagioni monocultura. La spiaggia, come detto, non e' paradisiaca, l'acqua e' anche torbida sottocosta. Pero' ci sono tanti bagnanti.Entrano in acqua tutti vestiti. Il sole da queste parti si evita, non si prende, neanche in acqua. Ci sono famiglie con bambini e cibo al seguito. Percorriamo un pezzo di litorale, arriviamo vicino a dove arrivano le piccole barche da pesca. Sulla spiaggia ci sono centinaia di piccoli granchi. Hanno un chela molto piu' grande dell'altra. Mi sa che serve a mangiarsi i propri simili. Seguiamo i pescatori che scendono dalla barca pensando di riuscire a comprare pesce a buon prezzo. Il pesce una volta arrivato viene diviso per taglia e il piccolo e medio viene essiccato sui tetti delle case, la taglia dai 8/10 cm in piu' segue altre lavorazioni. Noi cerchiamo di contrattare per 2 da 20 cm circa ma ci chiedono piu' di quel che vale gia' cotto con riso a fianco e proseguiamo. Passiamo una zona di acque nere e rifiuti. Rientrati nell'abitato troviamo da mangiare delle frittelle. Io vorrei del pesce e faccio un giro, ma non trovo nulla di particolarmente conveniente e/o interessante. Andiamo quindi in spiaggia per un bagno. Lo faccio prima io. Come prima ci sono famiglie che si bagnano sottoriva. Gran parte delle persone si bagnano completamente vestite. In spiaggia , sotto gli ombreloni, la upper class birmana, camicette candide e orologi. Mentre noemi fa il bagno io approfitto per prendere frutti di mare arrostiti e del pesce ; e' diventata una questione di principio. Una signora vende vongole, granchi e pesce, tutto arrostito su spiedini di legno. Mangio i granchi e le vongole. Poi mi avvio verso la stazione dei bus. Arriviamo alle 3.40 e sappiamo che il bus parte alle 4. Manco arriviamo e l'autista ci mette premura. Mi tolgo il sale di dosso nello stesso ufficio degli autobus e quando alle 4 meno 10 salgo sul bus (con pesce arrostito sulla bacchetta e sacchetto con la salsa) il copilota, alla guida, parte a razzo. Non cado per miracolo e fatico a sedermi. La entrata rocambolesca fa ridere tutti i presenti. Sara' che non siamo seduti davanti, ma l'autobus sobbalza un sacco!! SALTANO ANCHE DEI SEDILI!! In tutto questo la mia voglia di mangiare il pesce non si sopisce e riesco, con parecchia difficolta,' e facendo cadere gran parte della salsa, a mangiarmi il mio pesce arrosto. Dopo un po' il bus si ferma e carica del legname. Si riparte sempre con gran foga (io ipotizzo che il copilota abbia la scopata pronta a patheing). Il percorso prosegue tra sobbalzi esilaranti. Con tutto questo, l'ombra dell'autobus rende evidente che sul tetto c'e' una persona!! Oltretutto durante il tragitto il copilota gli passa un betel. Arrivati in citta' vado a prendere i biglietti del bus e un ragazzo si offre di darmi un passaggio; parla un buon inglese e facciamo 4 chiacchiere. Tornando noto dei begli edifici in legno. Vorrei arrivare in tempo per godermi il tramonto dal balcone dell'hotel, ma mi coglie per strada e cosi' me lo guardo da li'. In hotel parliamo con un nigeriano che sta lavorando nel delta dell'irrawaddy, e' veramente enorme, soprattutto a lato dei frequentatori dell'hotel. Dice che lavorare coi locali e' difficile, non danno la minima importanza alla soddisfazione del cliente e mangiano un sacco di volte al giorno. A cena mangiamo pesce arrosto in un posto dove finalmente si beve birra fredda, normalmente e' fresca, se non meno che fresca. Poi a letto presto, l'indomani sveglia prima dell'alba.

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