venerdì, aprile 8

30 marzo' bago' emperor motel

La sveglia e' tra le migliori finora. E' l'alba e l'hotel ha una finestra che da sulla grande pagoda. Mi godo lo spettacolo nel fresco della camera condizionata. Poi mi rimetto a dormire. La camera decisamente non e' messa bene, e mi sa che qualcosa mi ha pure punto durante la notte. Sul braccio sono comparsi una decina di puntini. Salgo sulla terrazza per valutare le distanze dalle pagode che si vedono. Non paiono eccessive. Dopo i check out la guesthouse ha camere sul retro e cambio hotel. Facciamo colazione on te, caffe' e frittelle. La citta' e' stata capitalke di regno e ha parecchio da offrire. C'e' la ricostruzione (molto deludente) del palazzo reale, un paio di monasteri e un paio di stupa enormi e un tempio antico che ha resistito a invasioni e terremoti. Iniziamo le visite che e' gia' mezzogiorno e ci rendiamo conto che serve una moto, fa troppo caldo anche se le distanze non sono enormi. Inizialmente pensiamo di affittarla, ma poi optiamo per offrire ad un ragazzetto di portarci in giro lui. Non dovremo cercare le strade e con un pilota piu' esperto di noi 1 moto sara' sufficiente per entrambi . Contrattiamo il prezzo e si parte. Per la cosiddetta zona archeologica di bago e' previsto un biglietto di 10000 kiat. Immaginando che il palazzo reale fosse originale spingo per prenderlo, ma e' tranquillamente evitabile. I locali sanno dove entrare per evitare di farsi controllare i biglietti e i guardiani alle 5.30 smettono di lavorare per cui posticipando le visite questi 10000 si possono evitare. Visitiamo un paio di monasteri, quello di sein ta lya e quello detto del serpente. Dentro questo secondo c'e' un serpente che si crede sia la reincarnazione di un monaco. Il pezzo forte della citta' e' il complesso di Shemadaw Paya. Qui c'e' uno stupa alto 112 metri che si ritiene contenga un paio di capelli di budda a cui si e' aggiunto un dente nel 962. Nasce di dimensioni molto molto piu' piccole, ma siccome e' crollato varie volte (una volta per il vento nel 1492) ogni volta veniva costruito piu' alto e ora e' perfino piu' alto di quello di yangoon. Di per se' non e' mperdibile, ma le costruzioni che ci sono intorno rendono il complesso veramente bello. Segnalo le numerose capannette dove gli astrologi predicono il futuro ai clienti, un paio di campane di grosse dimensioni e un pavimento rovente. Tutti si muovevano a passo veloce, anche sul tessuto steso a terra per evitare che i piedi dei visitatori si ustioninino. Nel corridoio per entrare ci sono dei dipinti con le successive ricostruzioni dello stupa. Fa veramente caldo e le macchine fotografiche hanno le batterie a terra. Proponiamo al ragazzino di passarci a prendere dopo 1 ora. Lui preferisce andare via, lo paghiamo, mettiamo a caricare le batterie e andiamo a mangiare. Io mangio una zuppetta decisamente poco sostanziosa a base di uovo. Usciti dopo una breve siesta visitiamo cio' che resta da vedere in citta'. Ci sono quattro templi ad ovest della ferrovia che meritano una visita. Prima visitiamo . Ha due targhe, una in lingua mon e l'latra in lingua kmer oltre a una serie di "dipinti tridimensionali". In pratica parte delle cose rappresentate, per lo piu' personaggi presenti nella scena escono dal piano di rappresentazione. Penso siano sculture di legno dipinte. Ne ho viste anche in altri posti. Hanno funzione di diffusione delle storie sacre anche ad un pubblico che non e' in grado di leggere le eventuali iscrizioni, un po' come gli affreschi nelle chiese nel medioevo. Li' vicino un budda di una 70ina di metri di recente costruzione ed uno un po' piu' interessante poco distante. Anche in questo caso una serie di dipinti in un bel salone in legno(a me sono piaciuti molto) narra la leggenda legata alla statua. Pare che il figlio del regnante (di religione animista) si fosse recato a caccia ed innamorato di una locale. Tornato a corte con la ragazza , questa continuava a pregare una piccola immagine di budda. Il re sapendo che i due non erano animisti li mando' a morte. Scongiurato dalla madre il re torno' sui suoi passi e concesse possibilita' ai due di vivere purche' adorassero le divinita' locali. La prima volta che la ragazza prego' per questa divinita', l'idolo ando' in frantumi davanti agli occhi del re. Impressionato dall'accaduto si converti' al buddismo, impose il buddismo ai sudditi e costrui' la statua. Questa rimase nascosta e avvolta dalla jungla per tanti anni, finche' in occasione della costruzione della ferrovia salto' fuori dalla vegetazione. A circa 1 km ad ovest un altro stupa di grandi dimensioni. E' particolare perche' la parte bassa e' a gradoni ed e' dipinto di bianco, normalmente costruzioni di questo tipo si trovano piu' a nord. L' ultima visita del giorno e' forse la piu' interessante. Oltre ad un piccolo tempio in muratura al centro di un laghetto, anche lui con questa caratteristica, una monaca ci fa vedere uno stupa che ha resisitito a guerre e terremoti. All'interno dello stupa presenta un tunnel che fa il giro delo stupa stesso. Ci sono varie statue e iscrizioni con i nomi dei beneffatori che hanno donazioni al tempio. Poco distante da li' un'altro tempio. Le divinità rappresenta te sono chiuse da gabbie metalliche. Una monaca ci dice, o almeno così capiamo, che i musulmani più radicali, esattamente come facevano i colonizzatori, distruggono le immagini sacre. È ormai buio. Sulla strada del ritorno un ragazzino si offre di darci un passaggio. Mangiamo del riso con curry e poi proseguiamo. Vediamo un palco. Il giorno successivo ci sarà " ocean music", risulterà essere tipo musica rock, per festeggiare la nuova strada. Percorrendola , risulta che la nuova strada prima era una passarella in legno e ora è un terrapieno con sacchi di sabbia ai lati. Casupole in legno si affacciano sulla nuova strada. Cerchiamo un baraccio per un oje. Il baraccio si trova ,ma offre solo whisky puro o birra calda. Li vicino la stazione ferroviaria e la strada del mercato, popolata di cani. Aspettiamo un paio di autobus per cercare di rivendere i biglietti,validi 3 giorni. Ci riuscirò il giorno dopo, fortunatamente. Lavo e vado a letto

Nessun commento:

Posta un commento