venerdì, aprile 8

31 marzo , bago, san francisco guest house

sveglia con calma, finisco di smacchaire i pantaloni e la parte di manica della maglietta che uso per asciugarmi la fronte e faccio un giro, forse riesco a rivendere i biglietti per la cosiddetta zona archeologica. Ci riesco! i Due tedeschi a cui lo avevo proposto sono interessati e riesco a venderli a poco meno di meta' prezzo. Poi torno a letto. Quando mi sveglio trovo Noemi che sta lavando pure lei. Andiamo a fare colazione. Io bevo del caffe, del te e mangio una tortina alla crema pasticcera avvolta in pasta sfoglia. Fondamentalmente oggi devo prendere il treno per yangoon per poter fare la richiesta di visto indiano la mattina successiva , oltre a provare il brivido del treno a scartamento ridotto. Noemi mi accompagna in stazione, la biglietteria e' ancora chiusa. Apre un'ora prima dell'arrivo del treno, e se il treno e' in ritardo, bisogna spettare che il ritardo scorra fino a meno di un'ora. Li conosco dei ragazzi, 2 inglesi e 2 americani. Uno di loro fuma in stazione proprio sotto il cartello che vieta di farlo. Quando Noemi glielo fa notare, dice che lo ha gia' fatto altre volte. Purtroppo nessuno lo multa come invece accade al suo paese. Io esco a fumare. Ci sono dei ragazzini che giocano a palla. Il treno ha solo un leggero ritardo. Faccio un biglietto per la upper class e salgo. La classe superiore prevede sedili imbottiti, tavolino e ventilatori. Immediatamente mi si siedono vicino dei ragazzi molto giovani. Sono curiosi' ma una volta esaurite le poche parole a disposizione se ne vanno. Il treno a scartamento ridotto arriva a sfiorare financo i 45 km orari e dondola un po, oltre a sobbalzare sui binari roventi per il sole. La campagna, come avevo notato anche altre volte, ha un che di schizofrenico. Da un lato della ferrovia e' tutto molto secco, invece dall'altra parte c'e' il verde chiaro dei germogli che spicca tra le risaie inondate. Un paio di km dopo l'inverso. E' cosi' fino a Yangon. Io ne approfitto per scrivere. Arrivato a yangoon prendo la circolare e vado nella zona degli ostelli, tra la strada 9 e la strada 14. La ricerca si rivela una autentica agonia. Fa caldissimo e ho lo zaino. Per di piu' molti ostelli sono pieni. Noto i citofoni locali, sono molto comici. Il citofono non esiste. Legati ai balconi ci sono delle campanelle. Sotto il balcone, ad altezza fruibile dai pedoni, ci sono i vari fili che portano a questa o quella campanella. Per distinguerli c'e' un po' di tutto: compact disk di questo o quel gruppo' pezzi di tubo (con variante di materiale, piuttosto che gomito/dritto/curva) , mollette colorate, e chi piu' ne ha piu' ne appenda. Stremato, finisco in un posto che a 11$ offre dormitori di lusso. Tutto nuovo, aria condizionata , armadio con la chiave in legno e tenda ad isolare il letto. Concordo che mi dovranno aiutare con la richiesta online e farmi un paio di fotocopie. La scelta del posto dove cenare si rivela anche quello una bella sfida. Il mercato notturno di yangoon sono 400 metri con bancarelle da entrambi i lati per di piu il cibo non e' proprio economico. Decido di mangiare dei ravioli al vapore pensando di affogarli nella salsa di soia. Ovviamente la signora yha solo una salsa piccante.... Mangio li' in un angolo e vado all'internet point. lo trovo chiuso, e dopo aver provato sul cellulare uso il computer della reception. Caricare la foto si rivela cosa non facile e con il ragazzo del reception smanettiamo per quasi 2 ore, ma la richiesta e' pronta! Esco per una birra in un posto visto a pomeriggio. li' incontro dei ragazzi che mi invitano al loro tavolo, si vede che sono li' da un po' un paio sono alticci, altri lo erano un paio di ore fa, forse; sono informatici e si sono trovati per discutere alcuni temi. Mi fanno presente le 2 filosofie che dividono il mondo dei provider di servizi informatici legati al web. Cisco(americana) che vende tecnologie e corsi cari e -non ricordo il nome- lituana che propone software freeware e il cui hardware e' parecchio piu' economico. Il personaggio del giorno, Sai, panciuto e molto aperto propende apertamente per la tecnologia lituana. E' di etnia Shan e ha la risata facile, ci tiene a specificare che sta bevendo birra, ma e' piu propenso a bere whiskey. Non perde occasione per prendere in giro l'amico (un bel po' ubriaco) che ha entrambe le certificazioni e che invece tende a preferire la tecnologia made in USA. Ha un berretto della federazione italiana di sci e pochi peli di barba. L'amico ubriaco da evidenti segni di cedimento e ci invita piu' volte a concludere la chiacchierata. Ovviamente puntualmente Sai lo prende in giro dicendo che non regge. Con loro passo un'oretta, ci scambiamo le email e poi vado a dormire in hotel.

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