venerdì, gennaio 11

21 dicembre hotel le mariador, linsan

Sveglia alle 7.30. Per colazione mangio il frutto selvatico che ho comprato a Labè.Si chiama bodo. La buccia è rigida, non è facile da pulire. Pur essendo sottile si spezzetta. La polpa è verde e sottile, non si riesce ad addentare, attorno al nocciolo ci sono un groviglio di fili rigidi:praticamente la polpa va succhiata. Ci metto un pò a mangiarlo. Se si agita il nocciolo si sente il seme all’interno. Esco e vado verso il paese. Ai lati della strada ci sono canali profondi mezzo metro circa. Non capisco se siano per lo scolo delle acque piovane o fogne a cielo aperto. Dentro non mancano rifiuti plastici e organici, ma non mi pare siano fogne. Lungo la strada verso il paese sono stato in una moschea: la moschea Mariador. alle spalle della Moschea c'e una scuola. Non mi consentono di entrare, ma posso fare delle foto dalla porta. I ragazzini scrivevano sulla tavoletta in legno. La tavioletta è estremamente liscia, squadrata in basso e tonda in alto. Non sono riuscito a fotografarli bene, forse usando meglio la macchina fotografica sarei riuscito.
 Il paese si sviluppa lungo la strada principale che va da Mamou a Kindia. E’ fondamentalmente una lunga serie di ristoranti e servizi per gli automobilisti camionisti lungo la strada. Fortunatamente ci sono anche altri servizi. Tra questi uno a me molto utile.
I pruriti notturni iniziano ad essere un problema. Sono andato a farmi vedere. Mi accompagna dal medico un ragazzino con cui avrò a che fare per tutta la mattinata. Mi accompagna fino a che troviamo una persona sui 60 anni, che si presenta come il dottor keita, la persona che sto cercando. E’ una bellissima persona. Mi ha visitato a voce nel suo studio. Lo studio è una veranda che dà sulla strada, separato da questa da una rete metallica. Dopo avermi visitato mi ha confermato che la vita qui è dura e senza prospettive, non a caso i suoi tre figli, sono emigrati tutti e tre: uno negli USA e 2 in Europa ( 1 in Germania e uno in Francia) . Quello che ora è in Francia è partito da qui quando aveva solo 11 anni!! tutti i passaggi di frontiera che il ragazzino ha riportato al padre sono stati notturni e clandestini. Quando era in Libia ,siccome era piccolo e non era considerato pericoloso, invece di stare nelle carceri dove stanno gli altri migranti , lavava gli abiti. Mi prescrive una lozione per la pelle e un antistaminico. Esco da lì gonfio di ottimismo e visito il piccolo mercato. Mangio banane fritte e faccio un pò di shopping compulsivo al mercato di Linsan. ho comprato del pepe , del sumbaran e del blu indaco. Provo a fare delle foto, ma spesso l’obiettivo della foto esce dal campo visivo della macchina non appena gli chiedo se posso fare la foto. Mi colpisce un tritaverdure: un signore che con un tritacarne a manovella attaccato ad un tavolo trita delle verdure tipo spinaci. Mangio ancora qualche snack, uno di carne di pollo e uovo, provo lo yoghurt locale , un formaggio semi- acido molto acquoso che loro definiscono lait(latte). Però poi non ho resistito e ho mangiato capra arrostita. Per praticamente tutto il tempo è stato con me il ragazzino che mi aveva portato dal medico. Ho condiviso con lui quello che mangiavo e poi gli ho comprato un arancia. Appena prima dell’hotel assisto all’incaprettamento di un vitello. Tornato in hotel, mentre aspettavo, 3 capre sono entrate nel cortile e, minuziosamente, hanno mangiato i fiori della siepe. Mentre guardavo il lavoro certosino effettuato dalle capre mi sale una grande spossatezza, probabilmente è il caldo. Con mia sorpresa, sul tetto a controllare i bagagli c’è il ragazzino che mi ha accompagnato la mattina! I paesini hanno questo grosso vantaggio, si rincontrano le stesse persone.
Sulla strada per kindia si scende di quota. le colline si fanno sempre più  morbide e scompaiono le rare rocce a vista. il paesaggio si fa pianeggiante ed è sempre meno ricco di alberi e sempre più caratterizzato da grandi prati ingialliti dalla secchezza. Dopo una Sosta per la preghiera e una per il radiatore, dopo un tratto sterrato su terra ocra finalmente arriviamo a Kindia.
L’hotel petit buffet de la gare è in un edificio coloniale, le camere sono grandi, con anticamera, camera da letto e bagno. Si trovano intorno ad un cortile interno con lucertole di buona  grandezza (tipo 30 cm). Mi precipito in farmacia dove il farmacista condanna a 10 giorni di astemia (proprio qui che  la città è famosa per i locali notturni). Ho anche una lozione. Dopo averla applicata devo vestire di pulito.Quindi dovrò lavare tutti i giorni. Uscito dalla farmacia passo dal mercato: è molto colorato e caotico. C'è abbondanza di frutta e verdura. Avevo letto di questa cosa, ma, trovarmi davanti pomodori, cetrioli , carote, cipollotti e gli altri ortaggi è stato un po' uno shock. Ormai mi ero abituato alle sole banane e cipolle. Fare foto non è gradito , ma non si dà  troppo nell'occhio, i cittadini sono meno impauriti dalla macchina fotografica. Ho fotografato alcuni al lavoro alla macchina da cucire . C'è anche varietà di frutta, mele,mandarini,papaja e ananas. In particolare ananas profumatissimi. Ho parlato col gestore, se ne compro uno  lui me lo mette in frigo. Oltre alla zona con le verdure passo dove trovo persone al lavoro alla macchina da cucire. Tornando ho passato un po' di tempo anche coi venditori di cola. La cola, se  mangiata , ha un sapore tra l'aspro e l'amaro, diventa sempre più forte, fino a diventare difficile da gestire. Ho cercato di evitare di sputare quanto mi era stato offerto, mentre i venditori ridevano per le mie espressioni. 
La conclusione del giro mi ha fatto incontrare delle feste di matrimonio. Proprio nella piazza vicino all’hotel, nello spazio antistante quella che era la stazione dei treni. La piazza è dominata da un albero molto grande, senza foglie. I due matrimoni hanno partecipanti esclusivamente femminite, ad eccezione di bambini,fotografi o musicisti. Sono organizzati in cerchi di sedie al cui vertice ci sono piccoli baldacchini coperti sotto cui sta la futura sposa. Tutte le partecipanti (e i relativi figli) sono vestiti eleganti. Gli abiti e i grandi copricapi (in stoffa piegata e/o annodata) sono coloratissimi. I bambini maschi hanno invece abiti alla occidentale e sembrano dei paggetti. Le danze sono collettive e le ospiti festeggiano la sposa facendo gorgheggi e urla. Rientro in hotel per fare il trattamento. Sono un pò confuso, il farmacista ha detto di tenerlo 15 minuti, il bugiardino dice 24 ore. Opto per questa seconda soluzione. Ho una telefonata con il mio amico Cristos poi esco a mangiare. Esco direttamente in ciabatte, ho visto dei banchetti che vendono cibo molto vicino all’albergo. Dato che c’ero mi sono avvicinato alle feste di matrimonie a fare qualche foto. La cantante mi ha puntato e coinvolto. Quindi , tutte le ospiti sono super agghindate in cerchio e io ballavo in ciabatte con la cantante. Mangio del riso con una salsa moderatamente piccante e leggermente aspra a base di pomodori e legumi. C’ è un bar hardcore (perfino per i miei standard) proprio vicino all'Hotel. So che però c’è una sorta di distretto con dei locali. Ci vado con un moto taxi deciso a non vanificare il mio giorno di etilismo prima di inizare con l’antistaminico. Dopo un breve percorso arriviamo in una sorta di piazzetta con tanti bar che facevano musica africana. Ne provo più di uno. I frigo li usano per fare scena, praticamente sono poco più che scaffali chiusi: la birra è tiepida. Quando torno all’hotel la festa di matrimonio segue. C’è una chitarra elettrica che suona note molto acute e varie percussioni: ci sono anche uomini che paretecipano alla festa.  Tornato in hotel alla 1 circa trovo il reggae bar!! Quello buono lo avevo sotto il naso.Piccolo,  con volume alto e tetto basso, Sul tetto ci sono piccoli  ventilatori e luci di quelle cinesi che girano. Fa un caldo atroce.Fuori dal muro c' è scritto toilette, e nello spazio chiuso antistante l'entrata ci sono tanto di orinatoi , anzi, di alcuni c'è solo il supporto. L’ età  media è sui 30/35, ma c'è anche qualche giovane. Sto praticamente tutta sera con un certo Barì. Con lui ci offriamo vicendevolmente sigarette e birra tiepida.
Uno mi si avvicina e mi dice" je t'ame". Non penso che sia la consueta conquista omosessuale a cui ormai gli affezionati sono abituati, penso fosse un modo per darmi il benvenuto.La consueta conquista omosessuale secondo me si è consumata in un paesino in Guinea forestale. Un tizio mi fissava e rifissava. Mi girava intorno e mi fissava. Poi siamo andati via, ma ricordo il suo sguardo fisso. Passo in camera a sistemare la zanzariera, ipotizzo di bere l'ultima birra e poi andare a dormire. Torno invece alle 4 passate, ho spiegato al gestore come usare efficacemente il frigo e il freezer e di birre ne avro bevute forse 8. Una bella serata.

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