mercoledì, gennaio 9

13 dicembre hotel nelson mandela kissindougou

Sveglia alle 8.30 circa, non c’è corrente. Svegliarsi in un letto resta comunque un'altra cosa, e sono abbastanza energico.
Oggi vorrei vedere il museo e una sorta di monumento alla fratellanza interetnica. Il “monumento” consiste in 3 pietre angolari ed è stato  fatto comporre da  un marabutto vario tempo fa.
Appena sveglio vado a vedere il museo locale. Mi ci accompagna il gestore dell’hotel. Ci tiene  mostrarmi la chiesa locale, in mattoni rossi, con campanile.
il museo e' diviso in 4 sezioni e riguarda la cultura kissi/malinkè. Mi viene spesso sottolineato come qui in città la etnia prevalente a principio era quella kissi, ma poi a seguito di varie migrazioni (anche dalla vicina Sierra Leone) ora la etnia prevalente non è più quella kissi.
 Nella prima sezione  ci sono delle maschere di zone non locali. C'e' Nimba, già visto a Conakry e noto nella fascia costiera che rappresenta la fertilità , e Komo una maschera in legno con lunghe orecchie e un corno utilizzata in occasioni ludiche.
 La parte successiva e' legata alla vita quotidiana. C'e' gbalingui una trappola per topi in legno e corda (utilizza la flessibilita' del ramo per "impiccare"il topo). C'e' un corredo del cacciatore, che  oltre al fucile  (yongabadino) include uno scacciamosche (leyi) da usare per non farsi sconcentrare prima dello sparo e (fouza )un copricapo-feticcio portafortuna . Segnalo di aver visto in citta' un cacciatore in moto con fucile e fouza.
Gli oggetti che ho trovato più divertenti del museo provenivano dalla sierra leone ed erano legati alla guerra.
Uno era una sorta di ventaglio che spostava i proiettili. Una ragazza lo usava davanti alle truppe: muovendolo con ampie bracciate si supponeva che deviasse i proiettili.
Oppure il giubbotto "antiproiettile", di tela, con attaccati degli amuleti. I proiettili si sarebbero trasformati in acqua una volta colpita la tela. Infine un copricapo in pelo sottile anche lui per evitare i proiettili.
Tra gli oggetti legati all'uso della magia segnalo, oltre a quelli della sierra leone , borofing, soubada e siani makongo.
Borofing si presenta come un rotolo di pelle da cui esce un mazzetto di peli spessi. All'interno c'e' un amuleto. Serve a trovare il ladro; tu gli chiedi di trovare l'oggetto e lui si agita guidandoti fino al ladro(non alla refurtiva).
soubada e siani makongo sono in opposizione. Soubada e' molto negativo. Si presentava come un piccolo catino in terracotta (non ho toccato) da cui usciva un corno di capra e un pezzo di metallo. La dicitura diceva  che spesso ospita sangue umano. Serve allo stregone per fare sortilegi, inviare malattie e anche la morte. Siani makongo, invece e' una bottiglia con dentro un olio speciale per massaggi. Questo olio protegge dai sortilegi.
Altro oggetto affine ha dimensioni piu' grandi, tipo una piccola scopa di rami con una fasciatura sui rami: serve a far colpire da un fulmine il ladro.
proseguendo c'e' una Maschera (komo, significa genericamente maschera) che si usa per aprire la carovana festante dei futuri ciconcisi  in giro per le strade del paese. E’ una maschera molto grande, pare una testa con un muso molto pronunciato. In passato la carovana finiva nella foresta, ora finisce in ospedale.
E' molto interessante anche pombo. E' la rappresetazione di un antenato, normalmente apparso in sogno.
Mi intrattengo in seguito con il direttore del museo , la guardia (che mi ha guidato durante la visita) e un altra persona che mi si riferisce “molto informato “ sulle tradizioni locali.
Con lui paròo dei riti di passaggio: battesimo,circoncisione,fidanzamento, matrimonio e funerale presso i malinke.
Non sono rituali molto differenti da quelli “standard” dei musulmani. A celebrare le funzioni storicamente c’è un marabout.
 Da notare che se la coppia da sposare è di etnie differenti si celebra il rito secondo la tradizione della sposa.
Le pietre angolari sono una idea riuscita del fondatore del villaggio per cristallizzare nel tempo un accordo tra i locali e le etnie che si sono aggiunte allo stesso insediamento.
Sono state messe a dimora 3 pietre con i margini coincidenti a memoria di un patto interetnico che (pare)regge fino ai nostri giorni.
Il paesino ha fascino da vendere, con la sua vita quotidiana che pare inintaccabile, la gente che recupera acqua alla pompa, i cereali a seccare al sole,i vecchi che parlano all’ombra e capre e  pennuti che razzolano tra le strade.
 Mi accolgono calorosamente e mi chiedono come so delle 3 pietre. Insieme correggiamo le informazioni inesatte della guida e passeggiamo un pò nel minuscolo paese.
 Sopra le 3 pietre c’è ora un semplice monumento in cemento”alla pace” pagato dall’unione europea.
 Andando nel villaggio abbiamo attraversato una piccola foresta. Ho notato alcune persone si stavano lavando al fiume e alcuni alberi molto alti e dalla chioma ampia, seppur non fittissima. Il mototaxi era più a suo agio guidando sullo sterrato che non sull'asfalto.
Tornato a Kissigoudou e poi mi metto nuovamente in direzione n'zerekore'. Vorrei fermarmi prima a vedere una parte di foresta primaria (in teoria mai tagliata) e un ponte di liane.
Spero di arrivare in tempo a n'zerekore' per poter tornare prima che i trasporti scemino per via del natale, che e' festa nazionale, anche se l'80% degli abitanti è musulmano.
 Nella zona di N'zerekore' ci sarebbe anche da passare del tempo, ma le cose che piu' vengono riportate come imperdibili sono nell'altopiano di futa djalon e spero i riuscire a metterci piede.
 L'auto che  porta tutto il mio ottimismo a Macenta è una renault 21 con 3 file di sedili e fa un fumo denso, noneccessivamente scuro.
 Abbiamo (per file di sedili)
1 file 'Pilota, ragazza con treccine,ragazzo con cappuccio
2' fila io,uomo con gallina bianca,donna con bambina che poppa,signore che mangia da schicetta
3'fila bimbo, ragazza al telefono che parla lingua incomprensibile, ragazza pi̹ giovane, signora, bambina
4'(bagagliaio 2 ragazzi)
Tetto 1 ragazzo
Andavamo molto piano appena usciti da kissingoudou, poi ,invece, siamo stati proprio fermi. Fortunatamente l’ altra auto è arrivata abbastanza in fretta.
Per ora mi va di lusso . È nuvoloso. Essendo l'ultimo arrivato mi sa che sarò al lato al sole.
Per ora va tutto bene, sono vicino al finestrino e in macchina si sente musica reggae!
Abbiamo attraversato un mercato molto colorato e affollato
Sono ricomparse delle piccole alture. Vegetazione a tratti molto fitta e rigogliosa, palme e latifoglie su tutte. La vegetazione, che va un pò a tratti. E’ evidente il passaggio di incendi.
La sera si vedono persone a mettere fuoco alle erbe delle campagne.
La sera dell'auto in panne da Conakry ,quando siamo ripartiti al buio, c'era un gran fuoco che bruciava, poco distante dalla strada. Prima della zona di Gueckedou, ci sono circa 50 km di strada sterrata.
L'autista ha ingaggiato una sorta di sfida con un altro autista, anche lui giovanissimo, con cui spesso ci scambiamo la pole position.
Il vero gallo della situazione è il ragazzo seduto sul corto bagagliaio posteriore dell'altra auto.
Cappellino, occhiali a specchio (per me ha pure la catenazza da rapper). Si tiene con una mano al portapacchi e siede lateralmente sul bagagliaio.
Il nostro esterno a confronto è un dilettante;  è seduto sui bagagli, sul tetto. Ogni tanto , quando rasentiamo la vegetazione a lato strada , compare un piede (con ciabatta).
La terra è color rosso , a tratti con del grigio. Siamo  vicino al confine con la Liberia.
Abbiamo passato un capannone del world food program e degli edifici legati al piano alimentare mondiale per la foresta della Guinea.
Quello con la ciabatta...
Ha urlato di fermarsi e ha vomitato ( dal tetto).
So che non è piacevole a leggersi, ma so che apprezzate la fedeltà  del racconto.
Sulla strada per Macenta scopro che l'auto su cui viaggio arriverà a N'zerekorè. La cosa mi interessa, l'autista è gagliardo e la macchina pare affidabile. Io tutto sommato sono comodo, potrei pensare di proseguire.
Ad un certo punto la strada sterrata pareva finita, invece no, continua, esattamente come il pianto dirotto della bambina che sta a 2 posti da me.
A questo punto la terra cambia forma!
Compaiono dei colli ripidi
A volte coperti a volte spogli.
Il viaggio prosegue anche oltre il tramonto ,la bambina ha vomitato nel taxi (fortunatamente non su di me), la gallina è tranquilla e il tassista guarda di continuo la ruota posteriore (questa è l 'informazione più preoccupante)
I colli da ripidi , quasi appuntiti, si fanno più morbidi.
Palme di vario tipo e alberi alti (spesso con poche foglie) spuntano su alberelli bassi e sostanziale "sottobosco" (canne e erba alta come a lato strada).
Colori tutto sommato chiari ai livelli bassi, mentre più scuri al vertice delle piante
Nel frattempo siamo aumentati e diminuiti di numero.
Accanto ad un furgoncino fermo troviamo gente stesa a terra su dei teli. Il furgone è in panne. Poco oltre troviamo uno che spinge una ruota. E’ l'autista e spinge la ruota di scorta del furgone.
L'autista fa segno di salire sul tetto al collega.
Questi passa la ruota al ragazzo sul tetto (quello della ciabatta , ma potrebbero essercene altri) e sale pure lui.
Scenderà in un paese che pare non offrire nulla, invece, evidentemente offre dei servizi .
Arriva la fine della strada sterrata!
 Inizia la Strada asfaltata!!
Liscia!
L'autista spinge sull'acceleratore.
Vibrazioni e rumori non lo spaventano
Ebbene si!
Sfondiamo i 70km/h
Troppo.
Ci fermiamo subito dopo
Mi sa che il mezzo ha accusato lo sprint.
Segnalo sokourala (ottima destinazione per mandare uno a quel paese)
La ruota rumoreggia
Il pilota la guarda spesso,
Ma vede anche la strada davanti a lui
E’ dritta, con qualche saliscendi
Sa di avere luci supplementari
Sa che è liscia
E le vibrazioni non lo spaventano.
Inoltre l'amico sul tetto è seduto sulla rete, che si tenga!!
79 m/h (Fonte maps.me ovviamente il tachimetro dell'auto è rotto).
A Macenta mangio un piatto di fagioli con una frittata in un ristorante veramente molto basic.
Riparto seduto nel sedile del passeggero con una bambina di tipo 5 anni, la bambina di prima che piangeva  a dirotto e la madre.
La notizia poco rassicurante è che la bambina sta poppando e dato che siamo in 4 al posto del passeggero: se rimette non sarà una festa. L’auto comunque procede, destinazione Seredou.
In effetti ci arriviamo. Non appena passiamo il cartello "seredou - marche dimanche"

Buchiamo

Arrivato in paese mi metto a cercare da dormire, non senza sorprese. Il primo hotel era poco più che una serie di camere, ma non si trovava la chiave della porta della camera libera. Nel secondo, decisamente migliore, c’erano dei missionari arrivati in zona per una sorta di meeting. Resta un palazzo dell’amministrazione con delle camere a disposizione dei funzionari in transito.
Arriviamo lì nella oscurità più completa: c’è solo un militare a fare da guardia, con un computer portatile.
Il gestore viene chiamato e arriva. Mi dice che sono il benvenuto e mi dà la chiave della camera. Non colgo l’occasione per cercare la cometa in transito. Il mio contatto nella struttura, un autista del colonnello, avrebbe potuto darmi un binocolo. Si offre comunque di caricare il mio telefono con la batteria della jeep.
Vado a dormire intorno alle 12.30.

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