giovedì, gennaio 10

18 dicembre dalaba


sveglia a dalaba alle 8.30 circa. In questa zona il clima è più fresco e c'è qualche segno del passaggio dei coloni. La città  ha una posizione elevata: qui sia malaria che calura qui erano meno aggressive.
Il programma di oggi prevede la visita a delle case tradizionali qui vicino, un giardino botanico realizzato dagli europei per vedere quali piante possono crescere in questa zona dell’ Africa, e la visita di qualche moschea.
In questa zona nel XVIII secolo si è instaurato un regno teocratico musulmano,( ve lo cercate su wikipedia)
Sembrava la doccia funzionasse, ma ho temporeggiato troppo e quando ci riprovo non esce più acqua.
Noto che sulla maglietta che ho portato ieri c'è una fascia scura, tipo fascia di sindaco; è il segno della cintura di sicurezza.
Esco dall'hotel cercando le case a palabras. Sulla strada mangio il mio primo canjan. Canjan è un dolcetto realizzato con arachidi tritate e farina di mais. Quanto più si va vicino alle città, tanto più la farina di mais è tritata finemente  e si sente meno sotto i denti.
La ricerca delle case a palabras richiede un po' di tempo. Non sono assolutamente segnalate. Cammino un po' fuori dalla abitato, per poi dover tornare indietro. Provo ad ottenere informazioni dai locali, ma non riesco a comunicare.  Un ragazzo incontrato per strada dice di conoscere il custode. Va a chiamarlo e riesco ad entrare nel complesso recitato . All'interno c’è l’edificio in stile tradizionale in cui è stata discussa l'indipendenza dai francesi da Sekou Tourè nel 1958. Sempre qui ci sono stati incontri politici ad alto livello anche durante la fase di indipendenza.
L'edificio è del 1936. L' 'interno , color terra , è decorato con sbalzi . La guida durante la visita sottolinea le decorazioni di pavimento, pareti e del soffitto e mi illustra come erano sistemate le delegazioni durante la discussione dell' Indipendenza.
A fianco un altro palazzo in stile non tradizionale. Questo offre una bella vista sulla valle, un grande tetto decorato e poco più.
Merita una menzione anche la casa di Miriam Macheda la moglie di Sekou Touré. la casa ha un bel salone blu decorato come l'interno della casa palabras. Il giardino ospita vari tipi di fiori.
La grande sorpresa è l’  
esistenza di  un ufficio del turismo.  In realtà è l'ufficio di una guida che ha poco materiale a disposizione, e mi è scarsamente di aiuto. In un'ora sono quindi su un'auto per Pita. Dovrei riuscire a fermarmi a koroval-tappee andare alle cascate di Kambadaga.
Reggae music sulla macchina! L’auto è affollata, ma per lo meno non ci fermiamo per i guasti.
Arrivato a destinazione, mi aiuta un signore con il bastone per appoggiarsi è un elmetto di plastica da cantiere color giallo. Mi dice che ha un nipote che può accompagnarmi, e aggiunge varie informazioni. Mi dice che la strada per arrivare è bellissima,quasi quasi me l'aspetto asfaltata da come me la descrive. Non era messa male e  fiancheggiava una valle dai colori vividi. La terra è rossa punteggiata di alberi verdi e pezzata di erba alta,di colore giallo.
Arrivato la’ prendo la guida (decisamente evitabile). La vista migliore della cascata Kamdagada è scendendo a metà strada , sulla sinistra.
Siamo andati anche sul bordo della cascata . Subito alle spalle della cascata il fiume  è ' basso. La cascata durante le piogge è molto più impressionante, il periodo ideale per fare le foto, appena dopo la fine delle piogge è settembre. Lungo il fiume c'è anche un ponte metallico sulla falsariga di quello vegetale visto a  più piccolo. Non ho visto molti uccelli la guida mi conferma che non ci sono moltissime razze non c'è molta varietà. Nella zona della cascata mi dice che ci sono le scimmie.
Le cascate sono belle, compiono 3 salti di cui due a breve distanza. Durante le piogge l’intera bocca della cascata si riempie di acqua.
Le montagne fuori città andando verso Pita  sono meno rigogliose che la zona immediatamente vicino alla città. E’ più un altopiano con alcune creste.
Mi propongono di dormire in un campeggio nei pressi della cascata, ma non avevo cibo e la’ non ce n'era.
Tornato dal signore con l’elmetto da cantiere, vado nella vicina Pita per cercare da dormire. Anche qui trovo hotel pieni. Ce ne sono quattro di cui uno grande e mi trovo anche con un altro piccolo gruppo di persone in difficoltà.
Il corteo presidenziale (visto a N'zerekorè, tra l'altro) mi sta veramente facendo un  paio di sgambetti mica male.Oltretutto la banca del paese non ha il bancomat e non posso prelevare.
Torno quindi a dalaba con sempre meno denaro contante.
La luna mi fa da calendario. Sono arrivato con la luna nuova e quando sarà  piena mancherà una sola notte. Ora è poco più che a metà.
Stavolta Fasal parrebbe che proprio non può aiutarmi. Non hanno neanche la camera che mi hanno dato ieri. L'altro hotel della città è completo. Mi aiutano nella ricerca dei signori (immagino dei diplomatici). Li avevo conosciuti in un ristorante, a  mangiare capra arrostita. Con la loro macchina enorme e pulitissima verifichiamo l'effettiva mancanza di stanze anche nell'altro hotel. Faisal mi inviterà nella sua stanza personale per la notte. C'è un letto in più e me lo ha prestato!
    

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