mercoledì, gennaio 9

15 dicembre Hotel Africa Koulè

Stanotte l'Imam mi ha fatto da sveglia alle 4.30 circa. Esco sperando di vedere la cometa, ma nel cortile c'erano le luci (in camera al buio, il cortile illuminato ).
L'hotel abbastanza nuovo è ha 2 torrette che danno sulla campagna circostante. Da questo punto di osservazione vedo varie meteore di cui alcune molto lunghe, ma della cometa , con la sua aura verde nessuna traccia.
Ascoltando i suoni del primissimo mattino, la teoria  che ipotizza un gran consumo di galline come ritorsione ai galli si rafforza. Stasera anche io consumeró a cena la mia vendetta personale.
Sveglia alle 7:30 . Sono qui vedere un ponte di liane , e il museo di N'zerekorè. So che dovrò andare al mercato comprare delle noci di Cola, e raggiungere il villaggio vicino al ponte. Il gestore dell'hotel mi propone un autista che che mi chiede più del doppio della cifra avuta ieri come indicativa. Contatto quindi il ragazzo con cui avevo parlato la sera prima e aiutandomi da lui concordo un prezzo per il trasferimento fino al villaggio. Lungo la strada vedo un grosso camion fuoristrada. La presenza del mezzo fuoristrada era indicata da dei cespugli messi a lato strada. Arrivato al mercato al mercato di Yola, il capo villaggio non si accontenta delle noci di Cola e pago dopo contrattazione molto partecipata da parte dei locali. La strada che porta al ponte è bella. Un paesaggio collinare a tratti molto fitto, su una strada in terra battuta rossa. Vediamo caffè, cacao, ananas, la pianta di Cola e passiamo qualche fiumiciattolo su dei legni. Il ponte è veramente molto molto bello, ed è interamente in fibra vegetale. Inoltre varie liane collegano il ponte calpestabile a dei rami di alberi immediatamente prossimi al ponte. Si accede al ponte tramite una scaletta anch'essa in legno alta circa 3 metri e mezzo, forse 4.D a lì si passa su fibre vegetali intrecciate.  Il camminamento appoggia su mezze canne di bambù, mentre a lato per poco più di un metro Intrecci abbastanza regolari di liane fanno da parapetto. Lungo il parapetto vero e proprio ci sono varie liane a fare la corrimano. Dal "corrimano" partono molte corde vegetali,  liane naturali che si attaccano agli alberi immediatamente prossimi alla partenza e arrivo del ponte. Il ponte è lungo circa 20-30 metri. Lo percorro più volte e faccio diverse foto. Il ponte scricchiola e ondeggia. È regolarmente usato dai locali per attraversare il fiume. Vedo diversi passare con i carichi sulla testa. Tornando scopro che dire grazie e salutare si usa la stessa parola. Avevo notato che al momento di salutarsi i locali ringraziavano. Ho la conferma dalle parole della guida. Incontriamo persone tendenzialmente longilinee, di corporatura non massiccia: anche gli uomini non sono grandissimi nè hanno spalle o bacini eccessivamente larghi. Tornato sulla strada principale prendo una vettura per N'zerekorè.
...e anche oggi...
Fermi in campagna
Auto in panne
L'autista non armeggia nel cofano ,  enon è un buon segno.
Sono le 11.48 e sono al sole.
Mentre siamo fermi passa una auto. Essendo noi Fermi cerco un ulteriore passaggio
Stavo fotografando un'auto di fronte perché sembrava piena, quando è andata via era ancora più piena!!!
N'zerekorè si sta rivelando ben ostica da raggiungere. Siamo a soli 2 km ed èfinita la benzina.
All'entrata della città ci sono grandi teli con bacche di cacao a seccare.
La città è abbastanza vivace ed è evidente già da appena arrivato.
Ho ordinato dei sandali in pelle di montone, saranno pronti domani. Mi sposto Quindi verso il museo. Trovarlo non è molto semplice seppur Il luogo è ben chiaro sulla guida. Il motivo è che il museo è chiuso, e anche qui, non c'è una indicazione che sia una..
Ho chiamato il gestore, sta arrivando. Attendo sotto una capannetta che sta proprio di fronte al museo dove tre uomini giocano a carte. Faccio presente che mi serve dell'Acqua, e viene fatta portare. Anche in questo caso non mi permettoo di pagarla.
Il gestore arriva e finalmente entro nel Museo di N'zerekore'.
la visita inizia con la storia della citta'. Pare che il fondatore sia Goikouya , un guerriero di origine manon(una etnia che vive a cavallo tra liberia e guinea). Pare che  sia guarito miracolosamente grazie alle acque dello Zali , un fiume locale . Ha quindi chiamato la  citta' Zalikwele', che significa "vicino alla mia guarigione", successive evoluzioni  del nome  hanno poetato all-attuale N'zerekore'.
La parte successiva e' la piu' interessante e parla della religione locale,l'animismo.
L'animismo locale e' legato ad un discorso di segretezza. I non iniziati, infatti non possono sapere nulla della religione. Io ho chiesto qualcosa al gestore del museo, ma anche lui su diversi temi - tipo la cosmogonia- non ha saputo darmi risposta e mi ha detto che sara' molto difficile che io la abbia perche' le risposte sono segrete e riservate agli iniziati. Lo spirito della  foresta prande il nome di "polon"Il perodo di iniziazione prevede un periodo nella foresta sacra, dove i vecchi insegnano ai giovani. Questo periodo prima era di 7 anni, ora si tratta di 3/4 mesi. Credono negli elementi naturali e ne fanno oggetto di preghiera collettiva. Esiste l'oltretomba e si chiama  Niamataya'. Dopo la morte gli antenati sono presenti nella vita quotidiana in forma di spiriti, non hanno  di fare azioni, ma si mettono in contattocon i vivi durante i sogni o attraverso dei feticci. I maestri si rifanno e portano avanti la opera di Nyamou. Nyamou e' la maschera religiosa piu' nota nella foresta e rappresenta Polonn, controlla la formazione ed educazione degli iniziati.La sua donna ha caratteristiche diametralmente differenti . La identita' dei maestri e' segreta ed e' protetta da maschere che cambiano a seconda de ruolo che svoolgono. Ce ne sono di diverse e hanno un ruolo sia all-interno che all'esterno della foresta. Nyamgbai, ad esempio ha il compito di girare per i villaggi a recuperare cibo da dare ai giovani iniziati nella foresta e preparare psicologicamente gli iniziati, le maschere sono un buon numero e nel museo ce ne sono varie differenti. Gli iniziati (che possono essere sia maschi che femmine) nel corso del periodo nella foresta subiscono delle scarificazioni, che poi li renderanno individuabili come iniziati. Ci sono una serie di oggetti legati al periodo di iniziazione, come amuleti, e altri oggetti o feticci protettori degli iniziati, utili soprattutto nei periodi fuori dalla foresta. Ad esempio gri-gri braccialetto/amuleto di carattere positivo o simil cilindri di pietra portati dalle donne che proteggono i loro spostamenti fuori dalla foresta.
In questa zona ci sono 2 alfabeti legati a 2 etnie, 1 e' letterale (1 segno 1 lettera) l-altro e' sillabico(1 segno 1 sillaba)
Ci sono tratti simili ai kissi : il borofing esiste anche qui, ma si chiama quilivi', non si fa cenno a magia con finalita' negative, invece presente nella cutura kissi
Le cerimonie fondamentali della vita dei Bale' prevedono dei momenti pubblici (tranne il matrimonio un po' piu' privato) a cui partecipa la famiglia e il vicinato:
Alla nascita si rasa il bambino e si lava la testa con vino di rafia
5/6 anni circoncisione /escissione
tra 14 e 30 anni iniziazione e tatuaggi
30/32  anni matrimonio, e' questa una etnia che si sposa decisamente tardi rispetto alle altre
Il matrimonio ha forma relativamente privata, le 2 famiglie prendono accordi sulla dote che il ragazzo dovra' pagare, ma in genere non e' onerosa. Una volta che si trova l'accordo le 2 famiglie si riuniscono, il ragazzo dona alla famiglia della ragazza delle noci di cola e un rullo di tessuto tradizionale (bu-bu), il padre della ragazza da' il suo benestare e sono sposati.
Il funerale e' molto  simile a quello dei kissi.
Oggetti simili anche nella caccia, qui si aggiungono le campane , che venivano legate ai cani per sapere dove sta andando la preda, o una sorta di setaccio che serve a pulire esternamente il cocco.
Esco dal museo e cerco da dormire è un cambiavalute.
 Lo trovo molto facilmente alla stazione dei taxi. N'zerekorè è vicina alla frontiera e il mercato nero dei cambi è estremamente facile da raggiungere. Successivamente mi reco al mercato e gironzolo nella zona circostante. La parte esterna del mercato,  immediatamente davanti all'entrata, è estremamente caotica. Ci sono molte donne che vendono dalla verdura ai medicinali. Anche qui non sono affatto contenti di farsi fotografare. Visito un paio di mosche piccole, dopodiché Mi sposto verso quella che pare una moschea un po' più grande quest'ultima è piastrellata all'esterno e ha 4 minareti come le altre a un mihrab molto profondo e un minbar "a balcone" gli orari delle funzioni sono su lavagna, o a volte con un cartello a led. Entro poi nel mercato coperto.
Il mercato coperto è una esperienza. La parte centrale aperta, dove si dove si trova pesce e verdura fresca, è contornata da viette strette strette e semibuie dove si trova principalmente materiale inorganico dai saponi al alle retine alle spugne.
Ho comprato del formaggio semi-acido (lempulù) pensando poter fotografare la venditrice, ma ha rifiutato. La giornata volge al termine quindi esco e mi dirigo verso l'hotel. Sulla strada compero un ananas e un bastoncino che qui si usa come spazzolino. Sono deciso ad andare diretto in hotel, ma mi fermo solo per un venditore di capra arrostita.
La sala del ristorante ha fascino da vendere. Tutta in legno e c'è talmente tanto fumo che mi lacrimano gli occhi. Tornando ho visto una situazione interessante è decisamente sorprendente.
Un'auto con una cassa ENORME sul tetto che sparava musica ad alto volume, e un corteo rumoroso di motorini con gente che ci ballava sopra. 
Il tutto nella via principale della città con tutta la polvere che un corteo simile solleva.
Ho ipotizzato andassero a cercare un posto per la festa, ma non ho potuto investigare.
Galvanizzato entro in un bar e chiedo una birra. Lui la tira fuori dal frigo, mi guarda e mi fa segno se deve aprirla.
Io gli dico "mantenant!" che vuol dire adesso.

...Era calda....

Arrivato in hotel faccio una doccia e poi il gestore della albergo mi invita a cena. In una scodella di plastica del riso piccante e anche una coscia di pollo. Condividiamo il pasto.
 Dopodiché gli chiedo una bibita fresca. Una Fanta. La pagherò quanto normalmente spendo per due pasti.
Un po' indispettito per la spesa evitabile e sproporzionata esco nelle immediate vicinanze dell'hotel. C'è un bar che potrebbe fare al caso mio, ma purtroppo non c'è traccia di birra fresca. In compenso ci trovo un ragazzo giovanissimo, ubriaco e molto contento di parlare con me. Praticamente non mi lascia andare via. Resto lì almeno una ventina di minuti in più di quello che preventivo. Prima di tornare in hotel compro dell'acqua e mi viene data a credito, perché il gestore non ha il resto. Durante la notte ho qualche prurito.

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