giovedì, maggio 2

16 marzo, the colony hostel, Beirut

.Sveglia alle 9.20. piove. Faccio 4 chiacchiere con un ragazzo irlandese altissimo e coperto di tatuaggi. Faccio colazione con 2 arance e un prodotto da forno con formaggio. Parlo un pò con i ragazzi nella cucina dell’ostello, e poi faccio una doccia fredda (non c’è sole). Oggi visiterò la zona archeologica di Biblos. Ricevo la prima “fregatura” di questo viaggio. Ho una grossa banconota e l’autista prova a farmi pagare di più. Termiberà che pago per trasporto privato un mezzo collettivo (avrei dovuto avere il denaro contato, sono stato impreparato io). La strada per arrivare alla zona archeologica attraversa un mercato ottomano restaurato (con mano un pò pesante, forse turca) con vari negozi per turisti.

La zona archeologica è molto interessante. E’ un sito unesco perchè ci sono tracce di moltissime ere e colonizzazioni. Dal paleolitico al neolitico, egiziani, fenici, persiani, greci, romani e anche gli integralisti religiosi guerrafondai. La zona è abbastanza estesa e mi impressiona un pò vede questo stretto tratto di costa e pensare quante civiltà e per quanto tempo hanno utilizzato come approdo e l’importanza che ha avuto per la storia europea. La parola libro deriva dalla città di biblos, perchè i greci prendevano da qui il papiro che arrivava dall’egitto. Ci sono varie necropoli, un piccolo teatro e il castello dei crociati (restauratissimo, anche lui) al centro della zona archeologica. Faccio anche una videochiamata con una amica in italia direttamente dalla zona archeologica, sembra un viaggio nel tempo. Indugio un pò troppo nella zona archeologica e  lascio per ultimo il castello dei crociati. Il museo all’interno non riuscirò a vederlo per bene. Mi buttano fuori poco dopo aver iniziato. In compenso dato che mi chiudono fuori mi godo la bella vista sul mare agitato che si gode dal tetto mentre i custodi , fischietti in bocca, fanno il giro del sito per raccogliere gli ultimi turisti presenti. Mi concedo una cena luculliana con varie mezze. Oltre ai vegetali “standard” presenti su tutte le tavole mi portano 7 mezze

- samek :nasello con pinoli e pane croccante

- moutabbar: melanzana arrostita con melagrana

- lebna: patate con menta

- wararak enab : involtino di riso in foglia di vite

- una insalata molto ricca con parecchio succo di limone

- una formaggio con erbe

- hummus di ceci

Mi vedo, con gran rammarico a lasciare parte del formaggio. Torno a Beirut sotto una pioggia battente. Arrivo in ostello e vado a dormire

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