giovedì, maggio 2

15 marzo, the colony hostel, Beirut

.Sveglia alle 9:00 circa, esco a comprare della frutta e torno in ostello a fare colazione. Scambio qualche parola con i ragazzi dell'ostello, ci sono australiani e francesi prevalentemente. Il programma di oggi è andare a Sidone, visitare la città e le sue rovine fenicie e crociate (i fondamentalisti religiosi guerrafondai socialmente accettati in quanto cristiani ,)e poi prendere un bus per l'entroterra e cercare di mangiare un po' di capra. È venerdì, sarebbe interessante il bagno di folla all'uscita della moschea, ma dubito di tornare in tempo . ad un certo punto va via la corrente. Mi spiegano che la fornitura elettrica dallo stato a Beirut è prevista 18 ore al giorno. Nell'entroterra pare sia 12 ore. Le restanti ore la corrente, se uno la vuole, deve comprarla da privati (vicino all'ostello, ad esempio, c'è un fornitore rionale). Per cui per avere la corrente 24 ore bisogna pagare 2 bollette. Avevo notato diversi gruppi elettrogeni in giro, e ora capisco a cosa servono.

Il gioco delle 3 fermate, se con i pullman di linea è un po' scontato, si può fare con i service, taxi collettivi molto economici  che non hanno né numero né destinazione sul vetro davanti. Aggiungerei che l'autista risponde sicuro dove sta andando e bisogna decidere in fretta se si vuole andare o meno con lui (se no se ne va). Prendo un service fino ad un certo punto, poi proseguo a piedi. Passo in una zona di cimiteri, anche qui la professione religiosa genera differenze. Prima un musulmano, poi,  separato, uno cristiano. Lungo la strada prendo un prodotto da forno al formaggio. È una sorta di millefoglie salata con dentro il formaggio. È interessante che chiedendo una variazione sul tema, il prodotto viene fatto e infornato al momento. Riconosco lo stadio vicino alla stazione degli autobus. Davanti all'entrata c'è un blindato è un presidio di militari. Un volta sul mezzo con non poche difficoltà ho fatto capire (spero,almeno) dove devo scendere. Dallo stadio di Sidone,  risalendo il fiume 1 km c'è il tempio.  La tecnologia aiuta molto. E anche la felpa che ho portato, e stavo lasciando in ostello: fa freddo. C'è vento ed è nuvoloso. La strada verso il tempio costeggia delle serre. Mi colpisce vedere che sono recintate e protette da triplo filo spinato. Passo anche accanto ad un parco con area pic nic. Anche questo è recintato è chiuso a chiave. Il tempio, per quanto evocativo è composto da rovine. Il mito di catmon racconta la storia di un bel cacciatore di Beirut che attira le attenzioni della divinità astarte, che di lui si innamora. Lui rifiuta le sue attenzioni, e per scappare dalle sue intenzioni amorose si autocastra, e facendo così, si ammazza. La divinità ancora più invogliata lo riporta in vita e lo trasforma in una nuova divinità rappresentante qualcuno che muore e rinasce perennemente. Diventa noto come il dio della fertilità. Nello stesso luogo sia i romani che i Bizantini lasciano delle tracce. Dopo la visita approfitto del bagno. Per vostra opportuna informazione il bagno del sito archeologico ha anche la doccia, ma la tavoletta è solo appoggiata e si muove: Vado in centro con un taxi. Visito il cosiddetto Castello del mare: Costruito in una posizione distante dalla costa sarà poi collegato alla costa dagli ottomani. Ottomani che, oltre a costruirci una moschea, lo rendono inutilizzabile. Poi vado a visitare  il caravanserraglio fatto costruire dal sultano di Betadine agevolare di traffici marittimi. È un classico caravanserraglio a due piani in stile mamelucco. Poi cerco cibo nelle vie subito alle spalle del lungomare. Mi accompagna un ragazzo con qualche problema. Mangio un panino con carne di cuore di pollo. Il panino non è male, ma mi darà qualche conseguenza. Il ragazzo, decisamente grasso, mi porta da un pasticcere. Prendo dei dolci per me e per lui. Non mi piaceranno granché. Proseguo la visita della zona. Ci sono dei vicoli con volte realizzati in grossi blocchi di pietra . Essendo venerdì la zona del mercato è fondamentalmente vuota. Mi colpisce la presenza di motorini elettrici, scoprirò poi di fabbricazione cinese. Trovo comunque delle piazzette piacevoli illuminate dal sole e al riparo dal vento forte che c'è sul lungomare. Passo vicino ad un Hammam e a varie mosche del periodo mamelucco. Davanti ad una di queste chiedo dove è possibile mangiare pesce. Ho proprio fame, ma il ragazzo mi ci porta e decido di mangiare. Una orata è un altro pesce.

A fianco dell'insalata ( molto varia)

Hummus di ceci

Di fave

E melanzana arrostita.

Quando finisco tutto, respiro a fatica, percorro quindi a piedi un paio di chilometri sul lungomare. Sulla strada devo anche un caffè locale. Noto una moschea dove però non entro. Arrivo in Ostello abbastanza stanco. Trovo una situazione del tutto inaspettata. Ci sono tante persone e molte altre ne verranno. L'ostello fa da collettore di cooperanti e ho lavoratori europei dell'entroterra, che ci vengono per il fine settimana. Arriverà ancora parecchia gente e tutti quanti portano dell'alcol. C'è musica e qualcuno già balla! L'idea è andare a ballare e arrivarci già belli carichi, dato che oltre ai venti dollari di ingresso bere costa caro. Io onestamente non ho gran voglia di bere, e la situazione è un po' troppo caotica. Aspetto insieme ad altri che il gruppo vada via. Nel frattempo parlo con David, californiano dalle lunghe trecce bionde, e con un ragazzo di Londra. Assaggio anche arack il liquore locale. È tipo Sambuca: Loro lo bevono mischiato . Un terzo arak, due terzi acqua e poi ghiaccio. Quando il gruppo se ne va, resto con un lavoratore siriano dell'ostello. Parliamo della guerra in Siria. Lui dice che Trump gli piace. Per chiaro che i militari stranieri erano lì per gas e petrolio. Trump ha rapidamente preso accordi con Putin e estromesso francesi e inglesi . Secondo lui la situazione tornerà a breve gestibile. Vado a letto alla 1:00 circa

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