giovedì, maggio 2

11 marzo pension Haddad, Tripoli

Sveglia alle 6.50. Esco a prima mattina per cercare di procurarmi la Sim e i dolcetti da portare con i ragazzi. Saluto Mark e la signora e vado verso il luogo dell'incontro. Il noleggio dell’auto non pare proprio semplice: l’autista non ha con sè la patente, nè tantomeno è una patente internazionale. Troviamo però una agenzia che si accontenta di una foto della patente. Partiamo. Il mare è di un bel azzurro acceso e andando verso Beirut incontriamo le varie città con il loro profilo che si staglia sul mare. Beirut ci accoglie con un ingorgo di dimensioni notevoli. Stiamo in coda quasi un'ora per passare un tragitto relativamente breve. In auto i ragazzi mi chiedono che musica mi piace io li delizio con un po' di CCCP. Subito alle spalle di Beirut la strada sale ripida. Passiamo i monti Ciuf e la Valle del bekaa sì mostra nella sua ampiezza. Vicino alla strada Vediamo parecchi campi profughi di siriani che hanno passato il confine. Si presentano come capannette squadrate ricoperte di cellophane bianco. Mangiamo in un posto molto semplice un prodotto da forno: una sorta di pizza senza mozzarella con carne cipolla e spezie. Mi lasciano nella Cittadella fortificata omayyade di anjar. La Cittadella è stata costruita qui perché è in posizione strategica: l' incrocio tra la strada nord  esud e tra le città della costa e le città Siriane già presenti all'epoca della costruzione (710). La Cittadella ha mura molto spesse e una superficie di 144000 metri quadrati. Si presenta con pianta romana: squadrata. Lo stile architettonico è lo stesso per tutti gli edifici: riprende caratteri bizantini e con materiali alternati per generare alternanza di colori. All'interno le due vie principali sono ortogonali e sono fiancheggiate da rovine di negozi .Nella parte sud Est c'è il Palazzo Reale, grande e decorato con archi, e la moschea. Molto interessante di fronte alla moschea il palazzo minore. All'interno ci sono scolpiti degli elementi che nell'arte musulmana successiva saranno proibiti. Ce ne sono anche di animali che addirittura non esistono! Ho cercato con viva curiosità un unicorno che un cartellone riporta tra i reperti, ma non l'ho trovato. L'altro edificio notevole è il bagno romano. Ci sono le stanze tipiche del bagno termale Romano. Quella calda, quella fredda e qualche mosaico in cattivo stato. A fare da contorno alla Cittadella , ad ovest, il monte Libano innevato , di fronte  ad esso le montagne brulle che fanno da confine naturale con la Siria. Anjaar ha una particolarità: è fondamentalmente una città popolata da Armeni. Si sono spostati qui in massa durante il genocidio del 1915. Ce ne sono intorno ai 2500. In giro per la città, oltre ad un santuario dedicato alla resistenza antiturca di  musa dagh , indicazioni di strade in alfabeto arabo, latino e armeno. Ci sono parecchi stencil a bomboletta “la Turchia è colpevole di genocidio”. La cosa che non ho fatto è che mi fa mangiare le mani è non aver provato la tipica e famosa trota alla Anjaarese ,ma il tempo stringe e non ho modo di mangiarla. Tra le altre cose qui c'è un ristorante enorme specializzato nel cucinarla. Ci sono 2000 coperti!! 2000!! un intero paese può venire qua e mangiare tutti insieme ! Avrei voluto dormire fuori da Beirut, ma gli alberghi che ho contattato sono molto cari. Tornerò quindi a Beirut con i ragazzi.

Arrivo in città e cammino un po a caso nel centro di Beirut, l'ostello è a 3 km. Ho comprato una bottiglia di vino locale per la serata. Non c'e molta gente in giro. E si sentono le campane. Probabilmente è una zona di ambasciate, c'è un carro armato in strada. La costituzione riconosce 18 tra religioni confessioni e sette religiose. Passo davanti all'arcivescovato greco-malikita, ci entro.È strano vedere dipinti a tema sacro cristiano con scritte in arabo.In un dipinto è raffigurata la morte della madonna. Il cielo è minaccioso. Nei supermercati si trovano solo bibite analcoliche, il vino (comprato, della valle del draa )si compra in negozi apposta. Ci sono tanti negozi molto piccoli, a volte 3 di seguito vendono le stesse cose. Oppure sono molto specializzati. Solo biscotti, solo pasticcini alla frutta e via dicendo.passo in una strada piena di bar e locali notturni(armenia street). Mentre guardo una chiesa vengo avvicinato da Vartan: Un ragazzo (abbastanza fanatico) della chiesa pentecostale. Ha cercato di convincermi che Gesù mi ama. Sostiene di avere avuto un passato di peccatore, ma ora grazie alla chiamata di gesù è salvo e anche io posso salvarmi. Aveva la bibbia nello zaino (una bella edizione, va detto)  e mi ha fatto vedere i versetti più significativi. Mi ha invitato alla messa di domani. Era esaltatissimo! Ha parlato per 10/15 minuti e 1 passante e 1 negoziante mi hanno fatto cenno “ questo è fuori di testa”, picchiettando la tempia con l’indice. L'ostello è in  zona karantine, una zona abbastanza oscura dall'aria degradata, era la vecchia zona di quarantena, proprio accanto al porto. All'interno è pulito, gli altri ospiti hanno varie età. I letti sono in tipo loculi delimitati da teli e pannelli in legno. C'è lo spazio del materasso e sono alti poco più di un metro. Ho comprato del formaggio, delle olive e delle noccioline. Appena arrivano i ragazzi belgi vedrò se gli acquisti sono validi. Soprattutto il vino si dimostra, come altri vini che proverò in seguito, decisamente validi. La cena non sarà una passeggiata, i gatti dell’ostello continuamente dimostreranno enormi attenzioni per il formaggio (un formaggio tipo feta). Dopo cena ho una lunga chiacchierata con Federico. Un ragazzo di Trieste, partito con un mulo e dei cani un anno fa circa. Ha in mente di stare via per un bel pò. Al momento sta lavorando nell’ostello. Ci confrontiamo su vari temi e devo dire che c’è parecchia sintonia. Passerò con lui parecchio tempo i giorni a seguire(anche perchè parliamo in italiano)

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