giovedì, maggio 2

12 marzo, the colony hostel, Beirut

Sveglia alle 6:50. C'è qualcuno che fa dei lavori. Esco a vedere l’alba. Ne vedrò più di una a Beirut. E’ una bella giornata, decido quindi di andare a vedere la zona dei Monti Chouf. Mi alzo alle 8.15, doccia ed esco. Non sarà proprio immediato arrivare in zona : mi trovo a cambiare quattro mezzi differenti. 2 di questi li cambio perché mi trovo solo e mi mettono nel furgoncino che li precede. Il penultimo di questi fortunatamente parla spagnolo e facendo quattro chiacchiere ci accorgiamo che non va dove vorrei andare io! Riusciamo a mettere una pezza e mi lascia sul ponte dell’autostrada. Da lì con un altro mezzo raggiungo un altro ponte dell'autostrada dove prendo un taxi. Inizialmente il mezzo  doveva portarmi a Beiteddine. Sulla strada però troviamo Deir El Qamar. È un sito molto interessante. Attualmente è una città Cristiana maronita con un piccolo numero di greci cattolici. Anticamente pare che questo era il punto dove i fenici adoravano la luna. Successivamente è stata è stata  capitale di regno musulmano dal 1590 fino al XVIII secolo poi data la scarsezza di acqua e la ricerca di una luogo meno accessibile, la Corte si è poi spostata a Beiteddine. La piazza è molto interessante. C'è una moschea mamelucca, un vecchio mercato e vari palazzi nobiliari. Al centro della piazza c'è una fontana. Il sapore dell'acqua non è male è leggermente sapida. Questa fontana è descritta da vari viaggiatori , nel corso della storia della cittadina. È una piazza molto tranquilla. All'arrivo un commerciante mi offre dei fichi secchi con la noce dentro, molto buoni. Alle spalle della Moschea c'è un vecchio mercato e un altro Palazzo nobiliare, è il palazzo di tale Younes Maan: era il comandante in capo dell'esercito. Lui insieme al fratello fakhreddine maan II è stato esiliato in Italia dal 1613 al 1618 in seguito alla sconfitta da parte del governatore Ottomano yusuf payfa. Questo palazzo ha una bella entrata con Archi polilobati e pietre di colori differenti. Tutti quanti gli edifici sono nel stile tradizionale kaan con una corte aperta e circondato da Archi .il palazzo di Fakhreddine ha una storia particolare : La storia dice che a seguito della vittoria del pascià yousuf, il pascia ne ha distrutto il palazzo ed esiliato  la famiglia in italia. tornato dall'esilio e ottenuta la vittoria sul yousuf , fakhreddine ha fatto smantellare il palazzo di yousuf e spostare in questa Piazza il palazzo reale dell'emiro da Lui sconflitto. Sempre nella piazza c'è un caravanserraglio che ora fa da sede dell'Istituto francese. Alle spalle di questo la guida riporta i resti di una sinagoga, che però non ho trovato. Ciò che è certo è che durante il regno c'era una certa libertà religiosa. Essendo lui di Fede drusa sapeva fosse frustrante la repressione religiosa. Di fronte al castello c'è un altro edificio anche lui a pianta quadrata a che ora fa da municipio all'interno ha dei bei soffitti decorati. ne ho usato il bagno con grande soddisfazione. Nel cortile di questo palazzo nel 1860 c'è stato un massacro di 1200 cristiani. Alle spalle del Municipio c'è una chiesa costruita su un antico tempio fenicio di astarte (quello della luna, immagino). Su di esso è stata costruita una chiesa nel 451, e su di essa quella che si vede ora è del XVI secolo dato che nel 859 un terremoto la ha distrutta praticamente del tutto. Questa chiesa è sede di pellegrinaggio. Finite queste visite provo a fare l'autostop. Uno si ferma e mi dà un passaggio, salvo poi notare che un tassista. Mi faccio lasciare al Castello di beiteddine. Questa residenza è molto grande e lussuosa, ha una forte impronta egiziana e le maestranze sicuramente avevano fatto pratica nella corte del Cairo.. All’entrata ci sono delle foresterie che concedevano 3 giorni di permanenza senza doversi identificare. Entrati nel cortile importante ci sono 2 fontane e 2 stanze di attesa. Queste stanze sono molto belle e hanno soffitti e pareti in legno intarsiato. Gli appartamenti del sultano sono decorati con intarsi di pietra in uno stile estremamente ricco. Altra parte interessante è quella dei bagni. Meno impressionanti, ma comunque sfarzosi e ricchi di marmi. Uscito da lì vado nella biblioteca nazionale. L’edificio non mi impressiona, ma c’è un testo che parla dei drusi. Esco da lì con una fame impressionante. Compro un prodotto da forno agli spinaci, una bottiglia di vino da bere in serata e torno verso beirut, sono veramente stanchissimo. I monti chouf si ripresentano come li avevo visti la mattina, ma su un’altra strada.: versanti abbastanza ripidi e vegetazione rigogliosa, di un bel verde scuro. Arrivato in hotel bevo il vino coi ragazzi e  faccio una telefonata. A seguito della telefonata bevo un drink e vado a dormire ascoltando un pò di musica

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