giovedì, marzo 28

Chiang mai.
iniziamo con la brutta notizia. Ho perso il 2' diario. C'erano sopra pochi giorni,forse 5, gli altri sono sull;altro diario, ma quando me ne sono accorto ero elettrico.
comunque la mattibna di lunedi' vengono a prendermi per andare a fare il trekking.Siamo una decina, di varie nazionalita'. Ci sono 3 irlandesi e quando parlano nessuno capisce una mazza, gli altri comunicano in inglese abbastanza semplicemente.
Il trekking prevede il giro sul dorso dell'elefante: siamo in un po' a non impazzire all'idea, ma poi lo facciamo tutti-fortunatamente non c'erano catene e la guida guidava a voce i pachidermi.
Che gli elefanti siano grossi e cosa ben nota. Hanno la pelle rugosa e peli duri, ma abbastanza radi. Se dovesse capitarvi di fare il un giro simile e salire a pelle sconsiglio la posizione davanti. Gli elefanti, dopo un rumore che ricorda molto la caffettiera tirano delle scatarrate enormi!! Non so se sia un segno d'affetto, ma le irlandesi le ho viste abbastanza provate.
 Subito dopo siamo andati a vedere una cascata e a fare un bagno li' vicino.
poie iniziato il trekking vero e proprio. La guida ha stanato una tarantola (che poi non ne voleva sapere di ritornare nella sua tana, ma continuava ad attaccare il rametto con cui la guida la aveva stanata), ci ha mostrato la pianta sensitiva, una pianta i cui rami fanno tipo bolle di sapone se si soffia nel punto in cui vengono rotti-in pratica si prende il ramo, si spezza e si soffia dove si e' spazzato il ramo, da li' vengono fuori delle bolle che poi se ne vanno col vento- e tra i vari termitai, uno rotto da un volatile per fare scorpacciata di termiti. Dormiamo in un piccolo villaggio (53 famiglie).l'unico edificio in cemento e' la scuola dell'infanzia + un paio di cisterne; tutto il resto e' di legno. Dopo cena la guida prende la chitarra e suona un sa ccodi canzoni di cui sa solo le prime 5 o 6 parole. La luna e' piena e vado fare una passeggiata in solitaria.La passeggiata in realta' dura poco, sento dei cani e decido di tornare indietro.
Nel villaggio conosco johannes, ha 20 anni, e' tedesco e insegna ingles con una ONG tesesca da circa 6 mesi. E' un ragazzo molto tranquillo, lo introduco nel gruppo un po'  fatica(e' molto timido), ma poi si vede che e' contento di fare 4 chiacchiere con qualcuno che parla inglese(ovviamente anche lui fatica a capire le irlandesi)
Il giorno dopo il gruppo si divide. Io e Klaus, un tedesco taciturno, andiamo con la guida giovane, gli altri con l'altra guida piu' esperta.
la nostra guida e' un ragazzo molto molto giovane (verosimilmente tra i 17 e i 22 anni a dire tanto) ci porta nella jungla un po' + fitta. risaliamo un paio di torrenti e scolliniamo un paio di volte,  poi si perde(la guida). fortunatamente poi si ritrova( o per lo meno incontra qualcuno e ritroviamo la strada). Una buona parte della foresta e' stata ipersfruttata per il teak(vi siete fatti il mobile in teak gli anni passat, vero? ....bravi bravi....). Il teak era la pianta + diffusa(lo e' ancora), ma ora della foresta primaria in Thailandia e' rimasto poco. Anzi passiamo anche delle zone decisamente aride. Si incontrano anche delle zone bruciate e coltivate a risaia(e' il metodo trazionale di procurare terra per campi e pascoli), la guida ci dice che il grosso cambio e' stata l'introduzione dei camion dopo la abolizione dell'uso dell'elefante come strumento di lavoro nella foresta. Con i camion la produzione di teak e' salita notevolmente e a farne le spese e' stata la foresta primaria. Passiamo anche in delle zone dove ci sono dei cartelli che scoraggiano a tagliare gli alberi.
A pranzo ci cucina in delle canne dibanbu. Ci fa bollire dentro dell'acqua e ci fa dei noodles che mangiamo insieme a dei pesci arrostiti. Questi pesci vivono nelle risaie(o meglio sotto terra nelle risaie). La guida solleva un po' di terra nelle parti all'ombra e se ne esce con tre pescetti lunghi tipo 15/20 cm. sembrano + serpentelli che pesci, ma sono pesci. Li arrostisce tra 2 listarelle di bambu.
Il pomeriggio arriviamo nel campo(dopo esserci persi per bene). Nel campo c'e' un tizio che con klaus chiameremo il cacciatore. Tanto per comunciare si presenta con un serpente lungo circa 2 metri. Poi dopo cena catture e arrostisce di tutto, dalle rane ai granchi.
Non abbiamo capito se la caccia notturna alla rana sia per dormire + tranquillo o per golosita', ma ci rendamo conto che individuava la preda e mandava il ragazzo a prenderla. Alla fine ci va vedere 3 specie diverse di rane. In particolare una di queste ha delle ventose alla fine delle dita(decisamente saporita, tra l'altro). Era abbastanza comico vederlo girare per il campo tenendo la rana penzoloni per una zampa indicando al giovane cosa fare per prendere la preda successiva. Ci indica anche un rospo, ma ci dice che se lo si pulisce male dalla pelle e' velenoso e lo grazia.
Il serpente ha un sapore simile al pollo.Inizialmente lo si mette sul fuoco persquamarne la pelle. Poi si sventra tenendone il cuore(molto pregiato) il fegato e il pancreas(almeno credo fosse il pancreas).Poi si cucina, sempre tra due liste di bambu.
Io e klaus ci stupiamo di come ancora si senta qualche animale vicino al campo...
Oggi siamo andati sul fiume a fare una sorta di rafting su canne di bambu'. I locali(pochissimi sanno nuotare) noleggiano queste barche e discendono il fiume (un fiume basso dal corso lento) mangiando e bevendo su quete zattere. Lungo il fiume da entrambe le parti i bar (posti + in alto, al livello della strada) allestiscono dei palchetti che riforniscono direttamente dai bar calando dei cestelli lungo dei cavi che portano dal bar ai palchetti.
Domani vado a recuperare la raccomandata che mi sono automandato e poi prendo l'autobus per Chiang Rai

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