venerdì, novembre 29

Al mio ritorno al parco l'oscurità è completa. Ci sono gruppi di turisti che con laser e luci potenti ( io non sono ben equipaggiato e non ne ho) seguono tutto quel che si muove sugli alberi. All'interno del campo e lungo le rive del lago ci sono molti esemplari di crocodile tree. Sono alberi con parecchie spine sulla superficie. Sono piante australiane che sono state introdotto per evitare l'erosione. Tra l'altro mi ci sono punto il palmo della mano nell'oscurità; pensavo fosse una pianta normale e mi ci sono appoggiato. La notte è stata molto divertente. I versi degli animali erano tanti e molto molto strani."Urla", stridii, qualche ululato, richiami, etc. Tanti suoni che non hanno dato fastidio come invece ha fatto un cane che non ha smesso di abbaiare se non a notte inoltrata. Su consiglio delle guide mi sveglio alle 4.30AM. Poco prima dell'arrivo della luce. In effetti c'è una gran confusione. I suoni del giorno prima sono molto più frequenti e si vede che sugli alberi c'è gran movimento. Io vedo 2 gruppi di lemuri. 1 di 4 elementi e uno di 6 I lemuri si seguono l'un l'altro all'interno dei piccoli gruppi spostandosi da un albero all'altro. Estremamente rincoglionito dall'orario mi sposto nel campo immaginando un metodo per registrare il suono della foresta malgascia. In meno di mezz'ora la luce diventa piena e il concerto scema. Il giorno prima avevo contrattato con la guida la visita ad entrambe le zone della riserva. Il tempo a nostra disposizione prima del buio però non ci aveva permesso di vedere la parte secca, quindi la mattina (senza dover pagare il biglietto per la seconda giornata) la guida si era impegnata a portarmi nella parte secca. Vediamo vari uccell - tra cui l'upupa simbolo della lipu- e cerchiamo dei camaleonti, ma purtroppo nella foresta non ne troviamo. Ne vedrò uno al campo. Se ne sta placido, su una pianta del campo. E' giallo come le foglie. Purtroppo è a quasi 3mt dal suolo e non riesco ad apprezzare il fatto che gli occhi guardano ognuno in direzione differente. E' quasi la 1 e l'arsura si sente. Nel villaggetto vicino al campo c'è una bibita fresca. Il succo naturale. Il succo naturale -jus naturelle- è la sola cosa fresca che a volte si può recuperare per strada. Normalmente sono di ananas, tamarindo,mango e di un'altro frutto che non ho capito. Quando vedete un termos con dei bicchieri a lato è quello; non si scappa. All'interno del termos ci sono blocchi di ghiaccio insieme al succo. La coscenza (e la paura della sciolta) farebbe dubitare del composto locale : quel mix fresco( anzi MOLTO fresco), economico, dissetante e rinvigorente, pieno di vitamine e nutriente. Ebbene in teoria questo mix andrebbe evitato. La filosofia in questo ci può aiutare. Perchè dove in teoria non dovrebbe arrivare il corpo può essere che arrivi la ragione. E quindi bisogna procurarsi 3 BUONI MOTIVI PER BERE IL JUS NATURELLE: - 1 non è detto che i blocchi di ghiaccio siano stati fatti con acqua contaminata - 2 molti batteri restano congelati, ma molti muoiono durante il processo di congelamento dell'acqua - 3 non è detto che i batter rimasti vivi siano vigorosi, in fondo il succo normalmente è molto freddo e poi la sete è sete e a breve ne avrò una dimostrazione. Dovete sapere che andando via dal parco ho cambiato 3 mezzi: 1 pick up coperto, poi un furgone tipo ducato (sul quale ad un certo punto è salita una intera scolaresca) e poi l'ultimo breve pezzo fino ad Ambondromany su un altro furgone assolato. Ambondromany è il paese dove la RN6 che collega Antanarivo a Diego Suarez si dirama in RN4 che collega la RN6 alla città di Majinga. Già assetato dalla partenza sono strasicuro di arrivare in città e rinfrescare le fauci. Appena arrivato in città, vedo un signore sui 45/50 con un fucile mitragliatore a tracolla , nell'altra mano stringeva la mano di un bambino alto meno di un metro. Comunque all'arrivo in città guardo in un paio di bar e vedo dei frigo vuoti -brutto segno-. La temperatura è alta e Il mio palato è così secco che mi basta pensare a parole con la lettera "L" che la lingua mi si attacca al palato per poi staccarsene con grande sforzo. Scendo dal taxi brousse e entro in un hotely(i rìstorantini si chiamano hotely). Il frigo è vuoto, vado di fronte, stessa situazione. Alla mia richiesta di informazioni la risposta è tanto semplice quanto disarmante: non c'è corrente elettrica da 3 giorni. Immediatamente la lingua si attacca al palato in maniera pressochè definitiva. Alla mia richiesta di acqua mi porgono una bottiglia abbondantemente a temperatura ambiente ( 30° più o meno). E' QUI CHE AIUTA LA FILOSOFIA!!! Bevo un paio di jus naturelle e, rinvigorito e rinfrescato cerco qualcosa per il pasto. Trovo un baretto con generatore, riesce a darmi della birra tiepida. Mangio riso con pesce al sugo , vado in una delle toilette peggiori mai viste in 3 continenti. Porta in legno, ovviamente da tenere se no si apre, che letteralmente, tra l'altro perde pezzi. Tetto in lamiera rovente molto basso che rende l'ambiente oltre che parecchio profumato anche notevolmente caldo. La turca è in cemento e esala gas degni delle peggiori armi chimiche. Insomma per riuscire a lasciare lì il malloppo ho sudato parecchio, e praticamente non ho spinto. Uscito di lì prendo un taxi brousse fino a Maevatanana. Il caso vuole che proprio su quel taxi brousse ci sarà un carico extra di carbone

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