domenica, marzo 3

23 dicembre , petit bufft de la gare, kindia

Sveglia alle 7.30, fasi concitate per recuperare l’ananas e moto er la stazione. Faccio colazione con dei dolcetti. Alla stazione dei taxi altra situazione ancora differente...mancano i taxi....I passeggeri ci sono, ma mancano le auto. La situazione pare arenarsi e se si tarda ancora un po' c'è il rischio di arrivare dopo il tramonto.Essendo una spiaggia la cosa perde senso. Finisco su B52, un pulmino che va fino al KM 36, un grosso rotondone appena prima di Conakry. Nel furgone ci sono 2 cric, non è molto rassicurante.l ragazzo attaccato dietro, quello che sta sulla porta avrebbe parecchia fortuna con nadia: nerissimo, scolpito,jeans corti , canotta verde e occhiali a specchio con arcobaleno: sta in piedi sulla porta, sul fondo del furgone. Partiamo tra le urla degli addetti alla stazione. Le vicine si sono fatte il segno della croce 5 volte appena dopo la partenza. Per fare 272 km dovrò cambiare 3 volte B52 è abbastanza malmesso, ma pare reggere.Il parabrezza pare solo appoggiato. Quando frena o prende le buche  compare "luce" tra la struttura metallica e la parte nera che delimita il vetro. Per strada assaggio moguì. Un frutto selvatico che si trova solo in questo periodo all'anno. Si succhia la pellicola esterna al seme. Ha sapore dolciastro, leggermente agre.Il seme non si mangia. Dei ragazzini lo vendono letteralmente al volo. Si mettono dove ci sono le buche e il mezzo deve rallentare. Correndo accanto al furgoncino li vendono in buste da 1000 ( più  o meno il volume di un pugno) o 5000 franchi (circa mezzo litro).Devo dire che mi aspettavo uno sputazzamento generale, invece mettono i semi nella mano e poi buttano i semi dal finestrini.  Posto di blocco e controllo documenti. Chi non li ha paga una multa di 5000 franchi. Fatta eccezione per la ferrovia accanto alla strada, i Cambi nella forma della terra sono  pressochè nulli. Continui saliscendi morbidi , sempre presenti nel paesaggio, a breve o lunga distanza. La foresta che copre queste alture pare un po' più fitta e varia. Meno presenza di  campi di erba gialla. Tanti alberelli da frutto (aranci e banani per lo più), tra gli alberi più grandi  manghi e palme.  altri latifoglie completano il quadro. Più superficie coltivata che non nell'entroterra (fondamentalmente manioca).Segue Parte più panoramica. Le alture al lato della strada sono più importanti, hanno roccia esposta. Direi che hanno forma di montagna. A 50 km dall’ arrivo al famoso "km 36" B52 cede, ma l’autista riesce a sistemare il guasto in meno di 15 minuti. A un paio di km da KM36 passa la strada dove ci sono i mezzi per Bokè o Boffa. La strada di 25 km che interessa a me e che raggiunge l'Oceano vicino al villaggio di koukoudè, inizia 45 km dopo Boffa. Dopo aver atteso un pò sotto l’ombrellone di un ambulante al KM36 riesco a prendere un altro mezzo. Purtroppo dato che ci sono 2 signore enormi con me sul sedile dietro non si trova l'ultimo passeggero. Tutto Cercano un  altro passaggi più confortevole. Strizzato tra le 2 signore e un altro passeggero. Oisman, il ragazzo vicino a me, molto, molto vicino, ha una stanza. La vado  a vedere e poi valutiamo. Normalmente prelevo un pò di più e poi investo in sigarette. Solo che la banca più di 400.000 non mi ha dato e quindi ora devo farmeli bastare. Sull’auto illustro al ragazzo varie cose che potrebbero interessarlo:la borraccia,la lucina e il coltellino. In reltà non servirà, la spesa di trasporto  dal paese all'aeroporto è di circa 100.000. La camera consiste di una struttura in legno chiusa da del cellophan opaco; è umidissima. Il letto ha il materasso. Il paese, non piccolo, ha forti tratti di ruralità: pollame in strada, strade non asfaltate, energia elettrica solo dal negozio che ha il freezer. Facciamo un giro al tramonto. Il momento coincide con l’arrivo delle piroghe dal mare: la marea non è al suo culmine, ma la luce aiuta parecchio le operazioni di scarico del pesce. Le piroghe sono tutte molto colorate e da esse c’è un andirivieni di persone con sulla testa grossi contenitori in plastica pieni di pesci. Sulla riva c’è hi sistema le reti, c’è chi fa manutenzione alle barche. In particolare i ragazzini incastrano con martello e scalpello fibre di cotone imbevute di pece  nelle fessure non stagne delle barche. Incontro ibrahim, australiano di passaggio in cerca di lavoro e ci faccio 2 chiacchiere. Poi inizio a cercare un posto dove mangiare. La ricerca non darà grandi frutti, l’offerta è veramente molto limitata e il pesce con pomodoro offertomi non prevede alcuna cottura oltre a quella del riso e del pesce; il pomodoro è a fette, crudo. Ho mangiato circa un kg di pesce arrostito . Speravo nei crostacei o nel polpo, ma non ce ne sono . La posizione del ristorante, invece, premia. Si trova proprio al limite della radura del porto e assisto al cambio di colore e all’arrivo dell’oscurità. Diverse lucine proseguono il lavoro visto iniziare prima, con la variabile legata al livello del mare. La marea sta salendo, erodendo spazio alle contrattazioni. Dopo aver fatto un giro del mercato del pesce notturno vado in camera. Arrivato in camera mi accorgo di aver perso il portamonete con il lucchetto e il contante. Torniamo al ristorante in tutta fretta e fortunatamente lo trovo lì.I vicini sono decisamente chiassosi, tanto che una volta gli urlo in italiano se possono abbassare la voce. Il motivo di tanta vivacità è presto detta: il paese vive anche di notte. Esco per un giro notturno e tocco con mano tale vivacità.Ci sono vari affumicatoi di pesce. Si sentono crepitare fuochi da varie parti e altrettante colonne di fumo riempiono il cielo terso, illuminate dalla luna. Gli affumicatoi sono delle lunghe zone coperte, con bassi muretti a cingere il fuoco e sostenere la rete che sovrasta la zona del fuoco. Per rifornire gli affumicatoi un frequente viavai di ragazzi con ceste colme di pesce sulla testa percorre le strade sterrate. Dalla parte inferiore degli affumicatoi i bagliori del fuoco giocano al più forte con la luce della luna e illuminano di rosso le zone appena antistanti. Arrivano altri ragazzi, i pesci si schiaffeggiano l'un l'altro quando vengono rovesciati freschi sulle reti. Il lavoro continua, vengono sistemati uno a fianco dell’altro, con la testa un basso e si prosegue. Avevo avuto a che fare 3 paralleli più a nord, in Gambia, con gli affumicatoi. Lì non ne avevo colto il fascino notturno. Anche qui, senza conoscere chi mi assiste, nè avendo chiesto nulla, mi viene portata una sedia; questa gente è veramente ospitale. Provo a fare delle foto, ma non è affatto facile. Dopo un pò vado a dormire.

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