sabato, novembre 12

12 novembre rosate

mia madre si offre i portarmi in aereoporto e accetto di gusto. non sono molto soddisfatto per il bagaglio, ma me lo farò andare bene. All'ultimo secondo lascio la collaudata felpa per un pile, più leggero nello zaino, e decido di non portare la giacca. La strada erMalpensa ha le alpi proprio davanti  e devo dire che è proprio panoramica; le alpi sono innevate. In entrata in aereoporto la polizia ci ferma, non ho la patente,ma per fortuna non mi multano. Mangio un panino e vado all'imbarco. Vedo dei personaggi interessanti all'imbarco, qualche africano decisamente scuro. Intravedo un paio di carte di imbarco per bamako e cerco di memorizzare qualche volto, forse li trovo domani sul volo per dakar; se sono fortunato condivido il taxi per la capitale senegalese. Non ho da leggere, compro la settimana enigmistica più per abitudine che altro. Dubito che la userò. In aereo ho di fianco un signore che va a tel aviv. Parliamo di varie cose. Dice che se si guarda intorno la vede molto grigia. In casa sua , con i suoi gatti, invece sta benissimo. Arrivato a istanbul, individuo ilmercato di strada visto la volta precedente a bakirkoy e mangio a aksaray. Poi arrivoa piedi all'ostello, me lo indica un signore che mi ferma per strada. L'ostello, di cui ricordo il nome (ma che non avevo scritto da nessuna parte) ha una bell aterrazza con vista, ma ad organizzazione siamo messi maluccio. ora che scrivo (mezzanotte passata), ancora non ho un letto. In ostello conosco dei ragazzi messicani,una canadese ,un iraniano e un altro paio di ragazzi. Pare vogliano stare in ostello e quindi esco da solo.Mi procuro una birra (i negozi che vendono alcolici sono vicino all'hotel empire palace) e cerco una panchina che si presti allo scopo. La trovo oltre il ponte di galata. Passato il ponte , sulla destra si percorre una strada che puzza di pesce e si arriva ad un lungomare con delle panchine. Bevo la mia birra con vista su sulthanamet. La moschea di solimano domina la vista, illuminata da una gran luna. Il vento porta il suono dei vari locali da ballo che si trovano sotto il ponte di galata. Eà un miscuglio di tecno e musica cantata. Ci manca solo il karaoke. La situazione i fa fresca e riprendo la strada del ritorno. Sul ponte ci sono tantissimi pescatori, tipo 3 ogni 2 metri. Per 2 o 3 mesi ci saranno pesci dal buon sapore e con poche spine. I pescatori stanno qui e si danno il cambio tra amici per mantenere la posizione. Dopodichè, dopo un periodo poco favorevole, ci sarà un'altra "mirazione", ma di pesci peggiore qualità; meno gutoso e con più spine. Queste informazioni me le da Mehmet, tassista curdo di dyarbakir, che è qui con un amico. Quando gli chiedo fino a che ora starà sul ponte , mi risponde che starà qui finchè la moglie non chiama, dopodichè scatta la corsa a casa. Quando passa la polizia minacciando di rimuovere le auto parcheggiate a lato carreggiata sul ponte, mehmet mi accenna al fatto che pochi giorni fa c'è stata la maratona di istanbul e che il ponte era bloccato. In effetti i sono tante auto e furgoni parcheggiate sulla carreggiata del ponte. Mi dice anche che 2 mesi fa circa ci sono state manifestazioni di piazza molto partecipate (2 milioni di persone, mi ha detto), ma poi è intervenuto l'esercito e manu militari ha riportato la quiete in città. Gli chiedo se ,da curdo, ha velleità territoriali sulle terre che verranno(si spera) strappate all'Isis. Mi dice che non ha di questi pensieri, che i curdi integralisti del Pkk o simili, non sono troppo dissimili da altri integralisti e che per ottenere la concordia come si chiama la terra abitata da questo o quel popolo cambia poco. Intorno alle 23.30 prendo la strada verso l'ostello.Attraverso la collina di sultanameth su strade deserte. Ho con me tutti i soldi e non sono troppo tranquillo, ma la città si conferma super sicura, nessuno mi rivolge la parola (in realtà ho incontrato solo 1 persona in 40 minuti di strada). Arrivato in ostello trovo i messicani pronti ad uscire. La discoteca è ad 1 ora a piedi, ma sono motivati ed escono. Io scrivo e poi provo a farmi dire dove devo dormire.

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