martedì, agosto 2

8 luglio my home homestay leh

Sveglia lle 7.30 . Spengo la sveglia e resto a letto fino alle 9.30. E' una giornata di riposo. mangio sul tetto la marmellata di albicocche rimasta, un po'di pane , il the alla menta della casa con del miele. Esco per andare dal'ottico, ma non ha le lenti che cerco. Ne giro 3 ,ma nessuno ha le lenti offertemi a kohima. In giro per leh incontro marco e benjamin. Mangiamo insieme.Sono stati al palazzo e , come mi aveva anticipato anche claudio, non e' nulla di che. poi marco va in camera e io e benjamin andiamo verso il centro. Compero dei calendari buddisti. uno ha sul retro un segno di buon augurio e lo voglio regalare a mio cugino. poi mi separo da benjamin. Vado al museo, che trovo chiuso e li' riesco a cadere. Parlando con dei ragazzi cima ad una scala non ho visto un piccolo canale. Cado in piedi ma do' col ginocchio e col calcagno. Da li' cerco di arrivare a tsemu fort, situato subito alle spalle del palazzo. Ci si arriva con una assolata scalinata di gradini alti almeno 30 cm. Ad un certo punto un tronco posto di traverso invita a sedere. arrivato in cima riesco ad entrare senza che mi chiedano il biglietto.E' minuscolo All'interno unpiccolo tempio, con dipinti antichi. Ci sono 3 statue. Incontro una coppia di spagnoli, lei dice di soffrire un po' per l'altitudine. Lui e' buddista e si sofferma a pregare. Io raggiungo la sommita' del piccolo castello con delle scale a pioli di legno presenti sul posto.Dalla terrazza si ha una vista su tutta leh e sulla zona circostante. Il paesaggio e' praticamente desertico. Da leh la terra sale, rossiccia, in tutte le direzioni, e in cima ad alcune dellemontagne ci sono i ghiacciai. Il sole e' molto forte e rende questo contrasto piu' vivo, piu' palpabile. Dal castello si vede il palazzo. Il palazzo di leh e'una icona del posto. 9 piani, squadrato seguendo lo stile tibetano, e' fatto di mattoni di fango. Sta li' dal 17 secolo, ma e' stato accuratamente ripulito dai regnanti locali quando, spodestati, si sono spostati a stok nel 1846. In effettil'interno e' spoglio e spesso oscuro. L'appartamento reale e' composto di un salone e 3 stanze minuscole, con un grande terazzo. E' divertente pensare di guardare la citta' come faceva il regnante, ma a parte un paio di decorazioni, una mostra fotografica sui restauri e la cappella reale in effetti non c'e' molto. Parecchio piu' interessanti i 2 templi posti vicino all'enttrata, di epoca medioevale hanno dipinti a tema religioso. in uno dei due e' rappresentatoil pantheon con 1000 budda. Scendo attraverso la citta' vecchia. Sono vicoli nonlarghi, e nemmeno in piano. Le case hanno balconi e terrazzi. Le finestre non sono grandi. Ci sono anche delle case che passano sopra la strada creando dei tunnel. Arrivo al campo di polo , parcheggio dei bus e dei taxi, se la partita non c]e]. Fumo una sigaretta guardandomi il palazzo e vado a comperare la montatura degli occhiali.Compero anche una schiscetta di metallo, un dipinto, delle albicocche secche e una sporta con cerniera. Rivedo i ragazzi e mi do' appuntamento per cena. Il quadro non e' proprio quel che cercavo, ed e' un po' rovinato, ma mi piace e lo prendo. In camera mi rendo conto che spostare il quadro non sara' facile e potrebbe rovinarsi ulteriormente. Passo nello studio di un medico per far vedere i puntini, ma c'e' tanta gente e mi consigliano di andarci il giorno dopo. Incrocio nuovamente i ragazzi, sono in cerca di una pizza. ci diamo appuntamento a piu' tardi. La sera c'e' un concertino di un cantante tibetano. Io mangio del dal fry e poi vado verso l' home stay. La cicatrice sul ginocchio e' abbastanza estesa e anche il calcagno mi fa un po' male. Riesco a far comunicare telefono e tastiera e scrivo.

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