il tragitto è stato skopje-prilep-bitola-sfondamento a piedi MK->GR -kozani - ioannina (dove non ho dormito)-igoumeniza-galatina
le enclavi con rom stanziali vicino skopje sono 2.
oltre a shutka qualche km fuori città (descrittami come più hard-core) c'è un sobborgo di skopje ) raggiungibile con l'autobus dal centro città , il 12 o il 20, e più precisamente dal ponte che non è un ponte :o .
Mi accompagna a vedere questi posti un ragazzo che mi dà un passaggio dall'aereoporto. E' un informatico, si occupa di telecomunicazioni, ed è andato in aereoporto a prendere la sorella, peccato che c'è andato alle 11 am e non 11 pm e ha beccato me a fare l'autostop :lol: 8-)
parliamo dell'identità macedone, che si sta formando ora: lo stato ha meno di 20 anni.
Mi stupisce come lui distingua la popolazione tra gipsy, albanian, e dirty albanian (i kossovari), proclamandosi antirazzista :? .
ad ogni modo mi porta in entrambi gli insediamenti prima di congedarsi e andare via. E' notevole cone nel mezzo dell'insediamento più grande campeggi una ambasciata u.s.a. ENORME. Avevo visto dei militari americani in divisa nell'aereoporto, ma , pur non capendo che diavolo ci facessero lì,non avevo dato peso. Scopro che la macedonia fa da punto di appoggio e raffreddamento teste (a buon mercato) per i militari di stanza in Irak e Afganistan .
Gli insediamenti di ROM non hanno in realtà grandissime differenze con gli altri balkan spot che molti di noi conoscono.
TUTTO fa da materiale da costruzione, l'intonaco alle pareti è un optional facilmente eliminabile, le case non terminate sono regolarmente abitate e per fare i cancelli c'è veramente di tutto, dalle reti dei meterassi a una originale serie di pali tutti diversi presi chissà dove(e soprattutto chissà da chi).
Notevole il buon numero di bambini, il tipo etnico con tratti somatici abbastanza omogeni (pelle olivastro scura, fisico tozzo, capello crespo) e il fatto che il passeggino viene regolarmente usato, in versione più o meno scassata, dagli artigiani per trasportare materiali e strumenti di lavoro.
Visito il mercato. Varie merci di origine locale, formaggi bianchi e qualche oliva in varie salse.
Cerco la slivoviza e la grappa al miele, ma non sono prodotti che trovo, tra l’altro ho l’impressione che essendo prodotti serbi (o di quella zona foriera di caos politico) la richiesta susciti un po’ di malumore in chi risponde.
Il prodotto che più mi incuriosisce un è surgelato di origine brasiliana: fegati di pollo .... :? :roll:
Dopo un giro nell’abitato, prendo un autobus verso la stazione dei bus, dove riconosco il famosissimo ponte che non è un ponte e prendo l’autobus per Prilep.
Il paesaggio da skopje fino a prilep è montuoso e rigoglioso, l’autobus è comodo e vince morfeo; dormo fino a prilep.
Il centro di prilep è stato ristrutturato di recente. C’è la statua dell’illustre condottiero macedone, varie fontane di cui una molto carina a forma di mani giunte e una trashissima che descriverò a breve, una mappa della città con le attrazioni e una zona con ancora case basse in stile ottomano.
Entrando in centro città c’è una sorta di statua; un globo immobile sospeso a vari metri d’altezza tra delle pertiche in cemento.
C’è anche una moschea di stile particolare (bruciata) e di fianco una torre abbastanza alta , leggermente inclinata e in cima una croce grossa così ; inequivocabilmente una città a maggioranza cattolica.
Noto delle traversine di treno con tanto di binari a fare da recinzione ad una scuola. Durante gli anni delle tensioni interetniche immagino che ci siano stati “scherzetti” del tipo ,ti faccio saltare 30 metri di ferrovia. Poi riutilizzati a scopo di recinzione.
La fontana trash che ogni cittadino vorrebbe nella propria città consiste in 12 buchi a terra. Dai buchi getti a luci colorate alternate e cangianti sparano l’acqua a circa 2 metri con variazioni sul tema di colore o altezza del getto.
Vedo un ristorante interessante: pare unto il giusto e rumoroso. Purtroppo c’è una festa privata e ripiego su altro. C’è la vista sulla fontana. Durante il pasto, un piatto di carne e formaggi fusi accompagnato a vino locale, mi chiedo cosa spinga una amministrazione a istallare una fontana del genere nel mezzo della città.
L’alloggio si trova abbastanza facilmente ed è anche a buon mercato. Spalle al centro camminando dalla stazione dei bus dopo il ponte al semaforo a destra ( 14 eur wifi e bagno in camera - lusso ). La colazione è molto abbondante con tratti evidentemente turchi ( pomodoro e cetriolo a fette e oliva nera).
In città c’è anche un piccolo museo che sbagliando non visito. Finisco con Tom a cercare la stazione dei treni. Tom ipotizzava di tornare in svizzera in bici da Fethie. Solo che finche la strada era pianeggiante ce la faceva, i rilievi bulgari e macedoni lo hanno fatto ripiegare sul treno :D. Durante il nostro vagabondare vediamo vari mezzi a 4 ruote dotati di sega circolare nella parte anteriore del mezzo. Lungo le strade ho notato varie cataste di legna grossa. Mi chiedevo come spostassero detta legna, ed ecco la risposta. Sopra questi mezzi, ad aspettare boscaioli in attesa di committenti. Dopo varie indicazioni, alcune assai discordanti tra loro, troviamo la stazione.
Questa versa in uno stato di evidente abbandono. L’unica forma di vita sono 4 vecchi che, armati di sacco di tabacco, sigarette e macchinetta, accompagnano chiacchiere pomeridiane a del liquido giallognolo (non so se vino o rakja). Notevole è la locomotiva a vapore che campeggia trionfalmente sui binari con tanto di rimorchio per il carbone. Per amor di cronaca sui binari passano 3 treni al giorno in direzione sud e altrettanti in direzione nord. Non ricordo linee elettriche: i treni sono diesel. Quello per bitola è alle 17.10. Sono le 3: vado in autobus.
Le montagne tra prilep e bitola non sono particolarmente aguzze, ma sono abbastanza spelacchiate; più che ricoperte direi che sono punteggiate di alberi. Il mio zaino soffre un po’ la mia golosità. E si riempie sempre di più. Il tetris standard non è più sufficiente e sposto sempre più abiti fuori delle cerniere. Arrivati a Bitola non scendo in centro su consiglio di altri passeggeri (vi consiglio di scendere in centro). La fermata del centro è nei pressi del bazaar, la stazione dei pullman è accanto a quella dei treni.
Se possibile la stazione dei treno è ancora più disabitata e abbandonata di quella di prilep. Fortunatamente fuori dalla stazione ci sono dei ristoranti e mi concedo un pasto seduto , con tanto di piatto,posate e bicchieri (lusso sfrenato). Mangio della carne con formaggi fusi e peperone sottolio. Bevo anche i vini locali. Non sono male, ma sono un po’ sciacquati. L’oste mi conferma che nella tradizione enologica locale non esistono vini invecchiati ulteriormente in botte. Tutti fermentano in acciaio massimo due anni e poi in bottiglia. Fine delle trasmissioni.
Gli chiedo un po’ di rakja e si presenta con un quartino, non la finisco, ma mi alzo comunque abbondantemente alticcio.
Finito il mio pasto dirigo verso il centro. Si costeggia un parco e si entra nella via pedonale. principale zona commerciale della citta. Questa strada attraversa il centro. Passa accanto al museo, una casa della musica in stile liberty e gran parte dei bar e ristoranti presenti in città
Nel museo la storia della città con una panoramica sui vicini scavi della città romana di Heraclea, una ampia descrizione dei moti antiturchi, qualche foto dei eserciti che entrano in città - bitola è stata città di confine a lungo e i suoi tetti hanno bruciato un sacco di volte- e una galleria etnografica interessante su usi (poco, in realtà) e costumi locali, arredamenti d'epoca fino alla situazione artistica attuale della macedonia.
Nel museo c’è una seconda galleria parla di ataturk e dell'amicizia ( ichiaveantiturcaca, suppongo)tra macedoni e greci.
Il centro della città è attraversato da un fiume. Nella zona della piazza principale (ovviamente vicino ad una statua dell’illustre macedone armato) ci sono 3 moschee decorate, dove non sono riuscito ad entrare causa lavori e un bazaar. Il bazaae è antico e famoso tanto quanto il confine che rende tanto affascinante la città. Nel museo si sottolinea che in varie canzoni macedoni e balcaniche si parla di questo bazaar.
Il bazaar in forma ridotta c'è ogni giorno ed è praticamente in centro. Non ci ho trovato granchè di veramente interessante a parte i vari cambiavalute che cambiano più conveniente delle banche. C'è da dire che il bazaar al completo c'è solo 2 gg a settimana e io non ero lì in uno di quelli.
c'è un piccolo ostello in centro goldie hostel +389/47552034. In Camerata da 4 costa 9 euro con tanto di colazione e burek.
La ragazza dell'ostello raccomandava il ristorante kas cokono e i piatti locali con formaggi fusi.
I miei compagni di stanza e di visita sono 2 tedeschi che bevono un sacco di birra. Con loro faremo una passeggiata serale nel movimentato lunedì sera della cittadina e condivideremo la visita del bazaar.
Il giorno dopo decido di puntare verso la Grecia. Non ci sono collegamenti diretti Macedonia-Grecia i collegamenti Macedonia-Grecia sono ufficialmente interrotti. Di fatto non ci sono autobus se non quelli a lunga e lunghissima percorrenza che è difficile prendere a bitola.
I tassisti per arrivare alla prima città greca (Florina) chiedono 25 eur. C'è una imposta di 5eur per i tassisiti alla frontiera, pare. Io mi sono fatto portare alla frontiera (6 eur) dalla stazione dei taxi di fronte al museo e poi ho sfondato a piedi. Poi ho fatto l'autostop e mi hanno caricato abbastanza presto.
Poco prima di sfondare in grecia ho condiviso parte del mio panino con una cane che ho trovato in frontiera. La cosa curiosa è che mentre ero nella terra di nessuno tra Grecia e Macedonia sento alle mie spalle un’auto a discreta distanza. Questa auto suona il clacson, ma è ancora ad almeno 30 metri da me; mi giro per capire cosa volesse da me e mi accorgo che non suonava a me, ma al cane!!! Mi stava seguendo… Divertito, lo accarezzo un po’ e gli faccio capire che in grecia c’è l’euro, hanno un alfabeto proprio e che la vita è sensibilmente più cara che in macedonia, pare capire il messaggio: si gira e rientra in macedonia .
Subito al di là della frontiera mi caricano dei ragazzi che avevo notato quando ho superato a piedi la fila di auto per mostrare il mio passaporto. Il ragazzo che mi carica è un musicista con la sua ragazza: sono stati varie volte in Italia e ci torneranno anche durante l’estate che sta arrivando, andranno ad un festival a Salerno.
A Florina fortunatamente resto poco, sono abbastanza stanco e oltre al piazzale davanti all’agenzia degli autobus e varie bandiere bianche e azzurre, che ci ricordano che siamo in Grecia, la prima impressione è che in città ci sia proprio poco da fare o vedere. C’è un autobus che parte alle 18 per kozani, mi pare di capire che sia l’ultimo della giornata.
Per arrivare da Florina a Igoumeniza bisogna cambiare 3 mezzi. Autobus per kozani, altro mezzo per Ioannina e infine da lì a Igoumeniza.
La strada da Florina a Kozani presenta pendii meno aspri di quelli visti in Macedonia. I colli non sono ammantati di alberi e ci sono anche varie cave per l’estrazione di pietra. L’autobus è confortevole, la strada è liscia e mi addormento.
L’arrivo a Kozani non è dei migliori; Pioggia , freddo quanto basta perché la mia maglietta sia troppo leggera e un edicolante simpatico come la carta vetrata durante la fase finale della quotidiana seduta in bagno. Individuo un hotel di un certo livello, e dopo una breve trattativa durante la quale escludo colazione e ricevuta fiscale ottengo la chiave magnetica al prezzo di 30€. Camera impeccabile, bagno, balconcino e una televisione senza un canale non greco che sia uno.
Kozani ha un centro storico pedonalizzato; nella piazza principale c’è il palazzo comunale e la torre dell’orologio in pietre grosse. Sempre in centro vari negozietti gastronomici e l'atmosfera rilassata che i paesi mediterranei sono tanto bravi a esprimere in una giornata di sole.
Vicino alla piazza c’è un piccolo museo etnografico in una bella casa ottomana, avrei voluto vederlo, ma non ho fatto a tempo e mi sono mangiato le mani.
La strada tra Kozani e Ioannina segue il tracciato di Egnatia: la antica strada romana che idealmente proseguiva dalla via Appia e collegava igoumeniza e Costantinopoli. La parte che percorriamo è molto bella. Montagne totalmente ricoperte di vegetazione ad alto fusto, crinali scoscesi e scorci di uliveti.
Tra le località greche visitate in questo viaggio Ioannina è decisamente la più interessante. Fondata da giustiniano nel VI sec D.C., è diventato un centro importante a seguito della 4 crociata e del sacco di Costantinopoli ( molte famiglie benestanti si sono spostate qui dall’allora capitale dell’impero romano d’oriente ). La città ha accolto anche molte famiglie di commercianti ebrei in fuga dagli ottomani. Ci sono ancora alcune strutture artistiche e architettoniche risalenti al periodo della dominazione ottomana: grandi mura e relative porte, un bel lago con tanto di isola con monasteri ortodossi e un centro storico acciotolato e animato.
Sul lago, in posizione panoramica c'è una ulteriore fortificazione: all'interno una moschea, una tomba musulmana, un magazzino adibito a bar, un museo sulla lavorazione dell'argento nell'Epiro e un padiglione 800esco che fa da museo (un piccolo museo di arte religiosa bizantina - con l'evoluzione delle icone e dei dipinti dalle origini al 1700 circa). Poco lontano dal forte un'altra moschea in stile ottomano è stata adattata a museo cittadino. E' forse più interessante dell’intero complesso fortificato poco distante, le informazioni fornite sono più fruibili: c'è un pò di storia della città e i contributi ala stessa di cristiani, ebrei e musulmani. Notabile è che gli abiti tradizionali dell'Epiro hanno molti tratti comuni agli abiti tradizionali e la gioielleria(fondamentalmente argenteria) della Macedonia.
Il lungolago non è proprio facile da trovare (io non lo ho trovato), ma la passeggiata in centro città offre abbastanza al turista, la torre dell’orologio e vari palazzi storici rendono la passeggiata amena.
La città è stata a lungo importante centro di potere e di cultura (per info anche sulla storia vi rimando a wikipedia, la pagina in inglese; in quella in italiano c’è proprio poco)
L'ultimo l'autobus per Igoumeniza è alle 8pm , io ho preso quello prima, che parte alle 18, ma non è stata una gran mossa. Ipotizzavo di sbafare una mussaka con abbondante vino per poi prendere facilmente sonno a bordo. Sapevo che igoumeniza non è quello che si dice un bel posto, ma a volte la realtà supera la (peggiore) fantasia.
Zona di porto con container a bloccare la vista della baia, cantieri e cancelli.
Allontanandosi della zona propriamente portuale invece la città ha una sua fisionomia, con un bel lungomare, una piazza interna animata e una zona commerciale sita tra la piazza principale e il lungomare.
Dopo un pasto in un ristorantino sostenuto mi avvicino all’imbarco. Qui trovo un gruppo di motociclisti romani che hanno fatto il giro del peloponneso e un ragazzo con il quale poi condividerò la notte in barca.
Sbarcato il giorno dopo ho fatto l’autostop fino al centro di brindisi dove ho preso un treno.