18/10 casa di Marta, Milano
Sveglia
antelucana per il bus. Si va in ucraina! L'idea di arrivare prima
alla fermata premia. Il bus notturno è in anticipo. Lo chiamo con un fischio e
fortunatamente si ferma. 2 fermate dopo
l'autista scende e si attacca al telefono, ci resta 5 minuti e poi si
riparte. Quando arrivo in anticipo in
aeroporto il volo parte in ritardo. Il volo è gradevole, all’attivo sorvoliamo
una zona di foreste. Le foglie stanno cambiando colore e in effetti ci sono dei
bei colori.
Una volta atterrato prendo il bus per l’ostello.
La macchina timbrabiglietti è totalmente analogica, un pistoncino sfonda il
biglietto. Periferia con palazzoni, ma non sgarrupati (strada per l'aeroporto).
Le foglie ,colorate dall’autunno, cadono
in abbondanza. L’ autista del bus passa col rosso con naturalezza. Non lo vedo,
ma per me fischietta pure. Il cirillico dà soddisfazione. Non si capisce una
fava
Alle 11 ssono in ostello. Hanno anche la 2' notte
per cui a pomeriggio potrei fare un pisolo. Vicino all’ostello ci sono tanti
chioschetti che fanno caffè da uno di questi
per colazione ho mangiato una sorta di wafer morbido al caramello. E’
alto circa 4 cm e ci sono un 15ina di strati. Sono uscito a cercare un
cambiavalute. Speravo in una offerta di un cambiavalute in nero (oltre ad un
macinapepe a manovella), e sono andato al mercato. Lo cercherò nei prossimi
giorni.
Non ho avuto gran successo nemmeno quando
cercavo cibo: sono entrato in più di un posto e non mi hanno filato di
striscio. Inoltre quelli che a prima vista dall'insegna secondo me vendono cibo
, poi in verità vendono scarpe o abiti.Alla fine ho mangiato in un posto vicino
al mercato. Pesce di fiume fritto , patatine e insalate sotto aceto. Nella friggitoria tutti pasteggiano a vodka.
C'erano 2 tavoli con ragazze e un’altro con 2 signori. Le ragazze si sono
seccate una bottiglia da 75 e ne hanno aperta una subito dopo, gli altri tavoli
parevano meno sul pezzo: bottiglie da 1/2 litro e non le hanno finite.
In ogni caso…esperienza da dimenticare!
Ho preso una aranciata subito dopo. Non so in cosa
fosse fritto quel pesce, ma di sicuro non era olio.
In un piccolo laboratorio del centro ho visto un
orologiaio al lavoro con il monocolo, non mi era ancora capitato.
Il personaggio del giorno per ora (e mi sa che lo
resterà) è una ragazza in pattini con ali da angelo e scollatura vertiginosa
che va in giro con delle strisce di cuoio in mano. Le usa per frustare i
turisti e poi farsi dare del denaro. Non so se si vede nella foto (che posterò,
prima o poi), quello che pende dalla mano sono le strisce di cuoio. Si è
avvicinata a me e mi ha chiesto una foto. Poi quando mi ha chiesto del denaro
le ho detto che avrebbe dovuto darlo lei a me, dato che la foto me la ha
chiesta lei. È giovane e ride facilmente, di fatto non ha insistito ed è andata
a frustare qualcun altro. La vedrò anche nei giorni successivi girare con i
suoi pattini, le grandi ali bianche e lo scudiscio nero.
Ci sono molti edifici dal sapore centroeuropeo, si
vede che qui ci sono stati a lungo gli austriaci
A prima vista la
città è pulita, non vedo a terra cartacce, né mozziconi (sono in centro,
magari dopo faccio un giro in periferia e faccio un confronto).
Ho fatto pace col cibo in un self service. Qui ho
visto una scena che mi ha fatto sorridere
:2 bambini di forse 5 anni che avevano la testa nel frigo dei dolci, la
testa entrava sempre di più, finché uno dei 2 ci ha messo il dito e poi se lo è
leccato, subito imitato dal "collega".
La morale è: sempre guardare bene il dolcetto
esposto attaccabile dai bambini.
La sera esco. Bel centro storico. illuminato bene,
ma non benissimo (gli edifici da illuminare sarebbero di più ). Strade
acciottolate. Vivace la notte con vari gruppetti che suonano agli angoli delle
strade (usano la cassa flamenca come percussione). Ho visto anche un gruppetto
di b-boys che faceva breakdance.
Cena in buon ristorante. Zuppa di funghi, coniglio
alla panna acida e verze ai funghi. Tutto buono. La ricerca del locale con
musica rock non ha avuto esito, ma ho fatto una bella passeggiata. Tanti negozi
aperti h24 propongono un sacco di alcohol. Gran senso di sicurezza. Dal parco
vicino all'ostello universitari cantano.
19 ottobre ’19 park plus hostel, Lviv
Sveglia alle 10:30. Il tour guidato della città è
alle 11:00. Passo da un mercatino visto il giorno prima e poi punto verso il
centro città. La guida si chiama vittoria una ragazza di Lviv. Ci mostra alcune
particolarità della storia della città. Iniziamo dalla Chiesa cattolica Romana.
Come in altre città i cimiteri se erano all'interno delle mura sono stati
spostati al di fuori. Qui questo passaggio è avvenuto con l’arrivo degli
austriaci. Vicino alle chiese del centro sono visibili le cappelle e le lapidi delle
famiglie più abbienti. Una di queste è la cosiddetta Bibbia dei poveri. Una
cappella con affrescate scene dell'antico e del Nuovo Testamento. L'esterno è
nero anche se inizialmente era dipinto. Ad annerirla sono stati i fumi dei vari
incendi che hanno colpito il centro città. Proprio di fronte a questa c’è un
piccolo gnomo di metallo. È un regalo della città di Wroclaw come segno di
amicizia. Lviv ha mandato un piccolo Leone simbolo della città (ce ne sono più
di 400, ci dice la guida). Tra tutti i leoni rappresentati a lviv l’unico
sorridente è quello davanti alla chiesa
cattolica. Subito dopo abbiamo visto il palazzo del Municipio. Questo
venne costruito dagli austriaci. Pare che quando l’imperatore d’austria visitò
la città la carrozza rimase impantanata nella piazza centrale; l’Imperatore
disse “bisogna intervenire” e a quel periodo risale l’acciottolato e la
pavimentazione del centro (oltre al municipio).La piazza centrale, anche oggi
deriva da una parola tedesca che significa “cerchio” perché descriveva la
piazza del mercato come poco più di una spianata (fangosa, aggiungerei). Ci
siamo fermati davanti ad alcune case di commercianti che affacciano sulla
piazza. Ogni casa poteva avere solo tre finestre per non pagare imposte.
Guardando le case sono evidenti quelle dei commercianti più ricchi. Mentre la
guida ci illustra le case noto un cantastorie, che aiutandosi con una pecora e
un cavallo di legno e paglia racconta delle storie che paiono molto divertenti.
La gente segue e ride. La sosta
successiva è interessante. E’ presso la Chiesa Armena. Il livello della strada
della chiesa armena è sensibilmente più basso d quello attuale. All’interno ci
sono dei dipinti particolari: una ultima cena con 11 postoli e in piedi, 3
frati rappresentanti passato futuro e presente e alcuni abitanti della città
all’epoca dei dipinti. Lì accanto c’è la statua degli inventori della lampada a kerosene e la
chiesa/convento dei frati dominicani (grande, con una scritta DEO davanti,
quasi un inno all'uso del deodorante). Segue mercato delle pulci, quel che
resta della sinagoga della città (demolita dai nazisti) e un particolare
ristorante con fuso orario locale +1h24min da greenvich. Alle 12.24 passa un treno
giocattolo e alle 21.24 il drfal dragone di metallo sulla facciata "sputa
fuoco"(con mia delusione si tratterâ di un mortaretto). Ultima fermata
davanti alla statua di von masok , scrittore di racconti a sfondo erotico che
ha dato il via al masochismo. Vado poi a visitare il cimitero monumentale,
appena fuori dal centro. In effetti un bel posto con statue e cappelle. Quel
che più mi colpisce è il cimitero dei militari polacchi della 1' guerra
mondiale. Quasi tutti morti tra i 18 e 21 anni. Ci sono anche dei militari
morti in donbass negli ultimi anni. Torno a piedi in centro. Noto che
l'ospedale è convenientemente situato accanto al cimitero (non ricordo medici
ucraini tra i luminari e vincitori del nobel,spero di sbagliare).passo in un
mercato rionale, poi
mangio un piatto di ravioli in un posto molto
semplice, con la proprietaria in ciabatte e dei quadri con vedute della lviv di
fine 800. I ravioli, di carne, sono semplici, ma buoni. Tornando in centro la
luce è molto gradevole. L'idillio si frantuma contro una folla inaspettata e
densa in centro. Sono colpito, in ogni strada c'è un sacco di gente!! opto per
una ritirata strategica e vado a dormire. Alle7 circa mi alzo e vado al
ristorante. Zuppa con carne affumicata, formaggi misti e una torta di cereali
con crema ai funghi: quest'ultima accompagnata da una bevanda a base di panna
acida e aromi. Assisto al drago che "sputa fuoco" poi bevo un paio di
bicchieri di un liquore locale alla ciliegia. Molto molto buono.
Notte poco gradevole, un giovane russava un sacco
e con grande regolarità: non perdeva un colpo, nemmeno quando gli si agitava il
letto: si girava e riprendeva subito. Mi addormento alle 4 circa
[20/10, 2:57 PM] radaulpa: Sveglia alle 9.30.oggi
vorrei vedere il museo etnografico e spostarmi in altra città. Colazione
con spremuta e strudel di mele. Arrivo al museo la signora non dice proprio
nulla:picchietta sul cartello che dice che apre alle 11 e riabbassa gli occhi.
C'e' un bel sole e l'aria, carica di umidità (o forse smog), rende la atmosfera
ovattata. Vado in una pasticceria: ci sono torte alte 25 cm. Io prendo dei
dolci bassi.paiono composti di frutta secca assemblata con marmellata.
Seduto al sole decido la destinazione del mio spostamento, ancora incerta. Il museo
ahimè è una raccolta di ceramiche e arredi. Il palazzo che lo ospita è molto
bello: stanze tutte con carte da parati differenti, ampie scale di marmo e
tortili in legno , vetrate colorate , lampadari sontuosi e stucchi sui
soffitti; per il resto a parte delle meridiane da passeggio,un carillon lungo
un metro ,strumenti musicali e sedie intagliate il resto mi è assolutamente
indifferente. Segnalo che se possibile le signore al piano di sopra sono più
burbere di quella all'entrata. Affogo la delusione nel cibo di una catena di self
service: zuppetta, ravioli di carne con panna, una sorta di hamburger impanato
con panna acida e aromi, crepe con carne e una sorta di lasagna agli
spinaci (molto) fredda. Ho anche chiesto se va mangiata così fredda e mi hanno
detto sì. Confortato dal cibo (e dal tè bevuto dopo ) vado a prendere il bus.
Mezzo abbastanza sgarrupato che parte semi vuoto. Fa decisamente caldo: sono in
maglietta. Campagna totalmente piatta. La vista spazia a perdita d'occhio con
colori tenui, di terra, erba o stoppie. Ogni tanto qualche vacca o cavallo
anima la campagna. A dare colore zone di bosco latifoglie o arbusti in pieno
periodo deciduo. Paesi con case basse di mattoni e alberi da frutto, imbiancati
di calce alla base. Un po' sonnecchio un po' guardo fuori. La situazione cambia
radicalmente a Radekhiv. Il mercato porta in dote un sacco di persone e il bus
si anima; si anima anche il paesaggio: qualche saliscendi fa divertire l'occhio
e la fantasia, a cercare di immaginare cosa c'è dietro all'ondulazione del terreno.
[20/10, 10:09 PM] radaulpa: Arrivato a Lutsk ho
capito quel che significa accoglienza , e quanto è impattante la mancanza di
strutture adeguate.
Nulla di impensabile, in realtà. Il fatto è che la
città vanta un bel centro storico e un bel castello che campeggia sulla
banconota da 200 (8€circa). L'arrivo in centro città non è stato niente male.
Pullman 28 fino alla piazza e via pedonale verso il centro storico. Tra l'altro
un gruppetto di ragazzini suonava 3 fiati + batteria in strada, decisamente un
bel suono. Le mie informazioni però mi davano 2 ore per vedere il castello e
sono passato oltre. Non ho nemmeno lasciato lo zaino in uno dei 2 ostelli in
città, tanto ero deciso ad andare al castello. Sulla strada mi si affianca
George, che mi accompagna un pezzo e mi consiglia l'ostello sofá. George è
stato in Sicilia , ma non parla che 3 (1,2 e 3) parole in inglese. Comunichiamo
attraverso un suo amico al telefono. Arriviamo al castello ed è chiuso. È il
tramonto e mi faccio mostrare questo "ostello": l sofà hostel. Un
appartamento con 1 stanza con 3 letti a castello, una minuscola sala col famoso
sofà, 1 poltrona di fronte attaccata e un altro "sofà" fatto di
bancali con sopra 1 copertina. La gestrice sta fissa fissa sul sofà e pare
avere addosso tutti i segni di una vita difficile, oltre a parecchio tessuto
adiposo. La situazione non mi piace granché: l’altro ragazzo dell’ostello ha
vari tatuaggi, tra cui una tarantola sulla mano e non mi pare uno stinco di
santo. Stanotte devo dormire in un letto e il treno notte per Kiev non mi pare
una buona idea. Faccio check in ed esco. Faccio una lunga passeggiata lasciando
il centro dietro di me: il marciapiede in asfalto sostituisce quello a
mattoncini, poi le radici spaccano l'asfalto del marciapiede e ci sono alcuni
tratti con ghiaietta, i palazzi alti di epoca sovietica sostituiscono i palazzi
di inizio passeggiata e a quel punto maturo una certa fame. Vorrei delle
verdure, ma già alle 9 non trovo cibo. La cena si risolve in un pacco di
patatine, poi vado a dormire. All’interno dell’ostello dai toni mi pare di
sentire chiaramente un discorso tra un figlio che cerca del denaro e la madre
che non vuole darglieli. In seguito i 2 ospiti fissi (secondo me i figli della
signora) si chiudono in cucina. Quando rientro in cucina George si mette in
taca una minuscola pallina avvolta in celophan… tutto il mondo è paese. Vado a
dormire dopo una telefonata.
21 ottobre , sofà Hostel, lutsk
Sveglia alle 9.30, nell'appartamento ci sono solo
io. Dopo un po' arriva la signora (una
tipica callarona, direbbe il geometra). Lascio lo zaino in ostello (al prezzo
di 20 drina) e vado all'ufficio turistico. Giornata con sole , ma con leggera
foschia. Scopro che esiste un consistente museo etnografico . oggi è chiuso,
giusto per gradire, ma mi danno una mappa della città. A colazione prendo dei
biscotti e uno yoghurt al sapore di grano. Visito la casa di uno scultore
locale. Nulla di indimenticabile, ma le sculture si ammassano nel giardino e
sconfinano sui muri delle case circostanti. Proseguo lungo il piccolo torrente verso la sinagoga (con torre). La torre di
difesa è stata messa come condizione per poter costruire la sinagoga e così il
regnante di turno aveva un ulteriore punto di avvistamento sul circondario. La
visita prosegue con la casa dei cosacchi. È un edificio a 2 piani con un
balcone in ferro battuto che affaccia sull’incrocio. Volevo fotografare 2
signori davanti alla casa (i cosacchi, appunto), ma purtroppo si sono spostati.
Vedo una giovanissima maestra di asilo con classe in gita: è vestita da indiano
d'America e coinvolge la piccola tribù in ululati e salti. La visita del
castello si risolve in una occhiata da dentro. Le mura e le 3 torri sono molto
ben conservate, per il resto la visita di galere e mura mi interessa poco. Più
interessante la narrazione della riunione di teste coronate e relativi
seguiti(15000 persone!!) che nel 1470 il granduca di Lituania Vautas indìce
cercando di organizzare la difesa dagli ottomani. Tornando in ostello
passo dall'ufficio turistico a salutare le commesse (1 delle 2 ha occhi
memorabili, direi color cervone scuro) e all'ufficio postale a comprare
francobolli. Recupero lo zaino, mangio le verdurine agognate la sera prima;
ovviamente non da sole ,insieme a loro un filetto di nasello fritto su
medaglione di verdure e una frittellona con dentro carne e un sacco d'olio. Finisco
che respiro a fatica. Nella piazza principale (visibile dal self service) c'e un memoriale alle vittime civili di
euromaidan del 2014 e ai militari di Lutsk morti nella guerra di Crimea e in Donbass.
Sbaglio bus e faccio un pezzo a piedi attraverso un parco. Il numero dei
bambini mi colpisce. Il pulmino per Rivne è un autentico forno. Mai avrei
pensato che il problema in ucraina ad ottobre sarebbe stato il caldo. Sto
spesso in maglietta. Passiamo zone boscose, tra le foglie ce ne sono anche di
rosso vermiglio. Compaiono betulle e aghifoglie (abeti rossi in particolare).
Noto anche alberi con quel parassita che fa una palla all'attaccatura dei rami.
La campagna è bassa e piatta. A Rivne
noto un bel laghetto in un parco. Volevo prendere il treno per arrivare a Kiev,
e vedere il memoriale delle vittime di Chernobil in città, ma c'è un mezzo in
partenza e l'autista (calvo col grasso che esce dalla maglietta e straborda
nascondendo la cintura- candidato per il personaggio del giorno) mi pare
motivato e prendo il suo mezzo. Prima vado in un bagno decisamente puzzolente (
e ho pagato per usarlo!) Si prosegue verso est. La terra torna super
pianeggiante e compare,tra i cereali, qualche campo di colza. Oltre a boschetti
dalle fogli colorate, completano il paesaggio in movimento qualche villaggio
con case basse, sparuti covoni di fieno e, bassi vicino all'orizzonte, il
riflesso del sole sulle cupole d'orate delle chiese ortodosse locali. Sale una
ragazza con dei capelli neri corvini (probabilmente tinti). Devo dire che lo
stacco con la pelle e gli occhi chiari ne fanno un abbinamento molto
particolare. Arrivato a Kiev provo a prenotare una camera su una barca. Chiamo,
quindi, una omologa. Mi risponde un centro prenotazioni , ma la prenotazione
non va in porto. Vado quindi di persona al molo 4 del quartiere di Podil. Oggi
botta di lusso inaspettato:la Богдан Хмельницкий (Bohdan Khmelʹnytskyy), una nave a pale per la navigazione estiva sul Dnepr,
mette a disposizione delle camere a prezzo decisamente ragionevole. Una bella
camera, devo dire, piccola, ma con bagno e finestre sul fiume. Una occasione che non mi sono fatto scappare. Il fascino del fiume ha colpito.
Esco a cena nella zona a cercare un postaccio. Mi portano degli antipasti a
base di lardo, rafano e peperoni. Ordino del maiale con verdure e del fegato ai
funghi. Una bevanda a base di grano fermentato e 2 bicchierini di vodka. Torno
in barca. Il sottopassaggio appena prima della barca è decisamente hardcore,
non so mai se sperare di vederci qualcuno prima di passarci, o se essere
contento di non vederci nessuno. In camera i dedico un po' a me stesso e vado a
dormire.
Sveglia
alle 9:30. La mia finestra sul fiume mi mostra un sole pallido. C'è la nebbia.
La doccia riversa acqua che sa di uovo probabilmente radio attiva dato che sarà
del fiume. Esco alle 10:30 fa freddo e non si capisce dove è il sole. Cerco un
ostello in centro, poi inizio la visita della città, inizialmente non riesco ad
orientarmi con la mia casina. Mi accorgo che stavo guardando la cartina della
città sbagliata. Da quel momento diventa tutto più semplice. Vedo la statua di
Shevchenko la bellissima cattedrale di San Nicola e poi proseguo verso la porta
ricostruita di chiese una edificio religioso dei statali. Purtroppo l'edificio
dei statali non lo trovo. Vado comunque avanti e arrivo alla cattedrale di
santa Anna. Questo è un centro religioso di grande importanza per gli Ucraini.
Fortunatamente è scampata alle devastazione dei unite anche delle guerre.
L'interno è completamente ha pescato con affreschi del XII secolo. Ci sono
anche dei mosaici ci sono anche delle piccole tribù di studenti delle elementari
che non fanno grande baccano Marche oh Turano stesso passaggi dedicati alla
visita della Chiesa. Notevole è anche il campanile in stile cosacco barocco. A
metà tra una bomboniera è una torta decorata a più strati. Esco soddisfatto
dalla visita e mi dirigo al Museo della architettura locale Ucraina. Trovare il
mezzo giusto mi costerà un po' di fatica e anche di frustrazione. Una signora
piuttosto anziana mi aiuta ad individuare il mezzo. L'autista è burbero, ma mi
conferma che sono sul mezzo giusto. Il parco-museo è decisamente grande e riuscire
a capire bene in quali parti dell’ucraina si è non è sempre facile. Il mio giro
prevede l’ucraina centra, poi quella dei carpazi e la zona sud occidentale,
infine quella nord orientale. Tra le caratteristiche che ho potuto notare
elenco: in Bucovina le case hanno tetto di paglia, nella zona dei Carpazi il
tetto è in tegole di legno e nella zona della transcarpazia la base della casa
(a differenza delle zone appena citate) è su base di pietra. Nella zona centrale
la casa è su un terrapieno, il tetto è tendenzialmente di paglia con tetto
interno basso e stufa/camino con canna fumaria al di fuori della camera con
tetto basso. In viovdina la base della casa è su rocce o pilastri e sulla casa
ci sono decorazioni. Nella zona nord orientale la base è sia in terra che in
pietra , tetto di paglia e ci sono decorazioni. L’edificio che più mi
impressiona è una chiesa in legno della transcarpazia, ha ambienti separati,
ciascuno con il proprio tetto. Finisco la visita al tramonto veramente stanchissimo. Arrivato
alla fermata inizio a fare shopping. Compro da delle signore alla fermata delle
noci (le vendono in bicchieri di birra- circa 200 grammi), un peperone piccante
e successivamente in un mercato delle ciliegie secche. Sono molto buone e dolci.
In zona vedo un kebebbaro con una fila lunga. Io sono affamato e dalla coda
direi che sarà buono. In effetti è molto buono. È molto particolare la sfoglia con cui
realizza lo swarma. E’ verde. A cena mangio uno stufato di manzo in un
ristorante georgiano, ma non è molto saporito. Concludo la mia serata con un giro del centro.
E’ molto illuminato.
23 ottobre , olive hostel, Kiev
Sveglia alle 9 circa. Esco e mi dirigo verso la
zona del centro. Per strada mi fermo in un self service e per colazione mangio
una crepe con salsa di ciliegia e un paio di ricottine affumicate. La zona con
il parlamento è in una zona sopraelevata e devo fare varie rampe di scale per
arrivarci. Noto molti palazzi in stile liberty e sculture in ferro attaccate ad
alcune facciate. Arrivo alla zona presidenziale. E’ delimitata da cancelli
aperti. Di fronte al parlamento (in stile neoclassico) c’è la cosiddetta “casa
delle chimere” un edificio in stile liberty con personaggi di fantasia sulla
facciata. Nel mezzo qualche tenda con dei manifestanti, non ho ben capito per
cosa in particolare. Scendo verso la piazza principale. Ci sono vari palazzi di
rilievo lungo la discesa. Davanti ad uno di questi c’è una signora sui 60 con
un cartello. Ripete sempre la stessa frase, ma non ho modo di sapere per cosa
sta manifestando. Sia nella piazza principale sia sulle strade della zona
intorno ci sono dei cartelli e delle foto che ricordano e spiegano quello che è
stato maiden del 2014. Proprio nella piazza principale c’è un volontario con
tanto di cartellino (che mi mostra almeno 5 volte) che raccoglie fondi per i
medicinali per i soldati impegnati nel Donbass, è stupito che io non sia
granchè interessato; mi ripete che sono per i soldati ucraini e non russi, mi
mostra il tesserino , mi ribadisce che è un volontario , ma non fa
breccia.Torno al mercato per gli ultimi acquisti. Compero dei funghi e delle
nocciole. Fuori dal mercato compero da una signora del rafano e della Kalina,
delle bacche rosse dal sapore molto
aspro. Si mischiano al miele e si dà sapore al tè. All’entrata della metro c’è
un signore affetto da nanismo che suona la fisarmonica! Suona una canzone che
mi mette allegria. Gli ho dato quel che mi restava (poco, molto poco). Torno in
ostello dove recupero lo zaino. Il ragazzo non mi guarda negli occhi, guarda
fisso le scarpe che tengo ai piedi, per meglio portare il peso dello zaino.
Solita corsa in aereoporto al cardiopalma. Arrivato lì ero in ritardo e non
riuscivo a scaricare la carta d'imbarco col WI FI dell'aeroporto. Al desk me la
hanno stampata e mi hanno detto " fai in fretta". e volo regolare
fino a Bruxelles. A Bruxelles ho varie ore e prendo un autobus per una località
vicina all’aereoporto. Mi dicono che vicini all’aereoporto c’è Vilvorde. Per me
è la prima volta in Belgio. Non è male, è tutto a mattoncini. C'è una
cattedrale e un castello. Pure un parco con laghetto. Mi serve una birra e un
kebabbaro (o simili). Girando per il piccolo centro trovo soddisfazione. C'è
anche un po' di disagio, cha fa sempre colore. Uomini attempati fuori dal lidl ,
con lattine di birra fumano tabacco fresco. Noto che ci sono varie barbe
lunghe, e qualche uomo in jilaba. I miei contatti mi mandano la descrizione del
paese da wikipedia: Comune alle porte di Bruxelles ed enclaveislamista da cui
sono partiti i maggiori flussi di foreign fighters diretti dal Belgio in Siria
per arruolarsi nelle file dello Stato Islamico.
Dopo il kebabbaro (con scritto evidente che non
prendeva carte di credito) vado in un bar a prendere una birra. Confermo il
disagio di prima.
Sono in un bar con donne attempate, sole ai
tavoli, con davanti la birra.
Il barista non ha gli incisivi superiori. Torno in
aereoporto e da lì volo a Milano
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