mercoledì, giugno 15

14 giugno best view GH bakso

Mi sveglio alle 10, marco alle 9 mi ha mandato un sms, non sta bene e non pensa di uscire. Io mi sveglio, faccio una bella colazione panoramica e una lunga doccia. Le ragazze sono molto simpatiche, ma sara' la differenza di eta',sara' che una e' molto bella e mi mette a disagio, non parlo molto con loro. Arriva una famiglia di indiani, abbastanza chiassosa. vedremo come va avanti la convivenza. Esco, mi fumo una gudang garan g seduto ad una panchina panoramica e poi vado da marco. Sta dormendo, gli porto del miele e vado alla cascata. Passo dal centro del paesino. Non avevo ipotizzato un centro storico cosi' carino. C' e ] anche una fontana con grandi vasche. L'ultima e' praticamente una piscina, piasterllata, anche. L'accesso e' libero, bakso prende altri punti. Proseguendo c'e' una cascata. In realta' sono tanti piccoli salti d'acqua , se sono abbastanza grandi ci si puo' anche immergere.La giornata e' nuvolosa, ma non guasta. La temperatura e' ottimale. Mi fermo ad un caffe, prendo un te e scrivo.

13 giugno best view GH bakso

Sveglia con molta calma, la sera prima ho fatto molto tardi. Sono un po' spossato e non faro' molto nella giornata di oggi. La mattina scendo al paese, provo a prelevare. C'e 1 bancomat a bakso e 3 al leo ganj(dove e' arrivato il bus), Trvo ely , una ragazza inglese molto giovane, che sta facendo la mia stessa ricerca. Andiamo insieme alla bank of india, inutilmente, poi io cambio 20$ lei si fa anticipare denaro dalla carta di credito al 6% commissione. Inizia a piovere e inizio la strada per tornare a bakso. Sulla strada compro il pane e trovo le gudam garang! sono un po' piu care che a varanasi, ma penso che le prendero' ugualmente. Quando inizia a piovere forte mi fermo in un posto dove fanno cucina koreana (e prendo del sale per l'insalata). Arrivato a bakso nel negozio prima della salita incontro gabriel , sta cercando del pane, ma lo vendono solo in pani interi. Le propongo di fare a meta' del mio e , se vuole , venire alla GH per una insalata. Gabriel e, inglese anche lei, ancor piu' giovane di ely. Mangiamo l'insalata e poi usciamo, entrambi andiamo a daramkot, ma io non scendo fino a fondovalle. Daramkot e' un paese gemello di Bakso, si trova sull'altro versante della piccola valle. Ci si arriva con un apasseggiata di 10/15 minuti. Si incontrano varie persone nel percorso . Ognuno uno col suo passo, paiono tutti concentrati. Anche a daramk, esercizi e corsi di ogni tipo, destinati all'ozio dei turisti. Torno in GH e marco mi raggiunge per una birra. Ci beviamo la birra al tramonto e poi andiamo a mangiare. Lui e' nella settimana della pizza e prende una pizza neanche troppo male. io patate bollite con 2 pezzi contati di peperone e cipolla e un uovo sopra. Se mi portavo il pane era una festa, ricordero' di portarlo, in futuro. Compro miele e biscotti e inizio la mia risalita. La sera a Bacso ci sono feste. Stasera forse e' reggae, si sentono urla di dance hall, ma sono stanco e la festa e' in alto dall'altra parte, ma una festa qui con un buon budget voglio frequentarla. Tornato ala gH sto un po' con il ragazzo americano che sta in GH da 2 mesi. Mi mangio del te' e parecchio miele. Mi riprende perche' uso il bollitore per infondere il te, mi spiega che si bollisce acqua e solo acqua. In vari mesi di GH ha visto farci il pudding o il riso e sosteneva che il metallo una volta che non bollisce acqua poi perde le sue proprieta'. Mentre scrivo arriva un ragazzo, cerca una ragazza ched sta in GH che e' un autentio bocconcino. Io non so se e' invitato o la ha seguota, e resto vago. Poi in effetti la ragazza lo aveva invitato. Vado a letto col dubbio se fermarmi qui ancora qualche giorno

12 giugno SMT dhanni devi kutiala dharamsala GH baijnat

mi sveglio alle 10, e' una bellissima giornata. Sto un po' sul terrazzo, cago, facccio la doccia e chiudo lo zaino. Voglio andare a fare foto nel tempio principale a fare qualche foto, e' domenica e ci sono parecchi pellegrini La coda fa avanti e indietro nel recinto del tempio. Faro' le foto piu' tardi, se riesco evito di disturbare la puja Passo il mercato e torno al negozio di dolciumi, ne provo anche uno a pasta traslucida, parecchio piu' dolce. Tornando mi avvicinano dei bambini. Sono 3 abitano vicini, e mi mostran anche dove sta casa loro. vorrei far sistemare lo zaino. Andiamo da piu' di un sarto, ma non troviamo chi lo riesca a fare. Mi regalano un ghiacciolo in busta. Si rompe la plastica e si beve. Torno una sconda volta al tempio, c'e' meno ressa e e ntro. Sono scolpite la parte sopra all'altare e rte dei pilastri. Prendo il bus all'uscita della fermata. E' pieno, ma non troppo. Non sono molti km ma mettiamo un paio d'ore. A dharamsala il mio bus n e' in stazione. Mi mostrano dove ferma e proprio li' attorno ci sono varie persone. E' palpabile nell'aria che e' questione di minuti. Anche i bagagli sono pronti allo scatto. mi porto dove ipotizzo si avvicinino gran parte dei presenti, donne e bambini nclusi. L'autobus arriva!! L'adrenalina sale all'apertura della porta!E' una calca di un certo spessore, in prima battuta solo maschile, poi piu' femminile e poi tocca a me. La perizia nello sgomitamento da buffet aiuta poco, qui l'apertura e' piccola e ci deve passare la gente e i bagagli. Riesco a salire.. L'auto bus pare pieno, ma vedo dei posti.Ci sono una bottiglia e un cappello. Io contesto di essere qui per primo. i stringono nell'ultima fila e salta fuori un posto . Nei 2 posti occupati la famiglia del ragazzo a cui siedo accanto. Ha 26 anni e tre figli. Viene dal punjab. Partiamo poco dopo, Ognuno col suo bagaglio in mano o tra i piedi. Subito dopo la partenza stiamo parecchio tempo fermi per strada. Il ragazzo ha lo zaino strappato e gli offro ago e filo per sistemarselo. lui accetta e fa anche in tempo a fare la riparazione (poi l'ago si spezza ). Uscendo ci salutiamo poi vado verso bakso, il paesino subito successivo. Si vede da subito una forte presenza di turisti occidentali, con atteggiamenti rilassati, come se conoscessero molto bene il posto. Vari negozi di artigianato e dedicati all'ozio. C'e' una grande offerta di corsi. Dalla musica, alla meditazione, pittura,cucina,sartoria e chi piu' ne ha piu' ne metta. La gente sta qui dei mesi. Un affittacamere mi offre sistemazione per un mese (resto colpito, ma in effetti restare qui mesi non e' difficile, a costo di ripide camminate c'e' veramente tutto quel che serve, pane e cioccolata inclusi. La birra si trova fresca nei negozi e nel paesino ce' una piscina ad accesso libero aperta e libera, cascate dove bagnarsi e passeggiate nelle vicinanze. Salendo di quota ci sono gli alberghi economici. A bakso vari esercizi commerciali hanno insegne in israeliano. In effetti ci sono parecchi giovani che vengono da quelle parti, ci sono anche alcuni in abito tradizionale, con copricapo e boccoli. Io ne incontro vari e per strada si vedono in gruppi parlare la propria lingua Trovo marco e la sua amaca dove mi aveva indicato. La sua vicina di stanza e' una donna tedesca magra, coi capelli lunghi e la fascia in testa. Qualche anno fa ha spostato la sua casa su 4 ruote, in un camion e ha un pesssimo rapporto comn la tecnologia. Ora e' in india da un po', ho incontrato una hippy. Sto li' per un te, non hanno camere disponibili e allora cerco piu' a monte. trovo una camera con bella vista a nell GH best view. Torno dai ragazzi. La non piu' ragazza balla con 2 hulahoop al tramonto, con una musica psichedelica dal ritmo lento. Poi usciamo a cena, ognuno per conto proprio io mangio del pollo arrosto all'entrata del paese, dopo parecchio tempo che non ne mangio. Ho praticamente finito i soldi. Deciso a prelevare compro birra e verdura. Vado al bancomat, ma la macchina ha solo tagli piccoli. Non prelevo, mi darebbe meno delle 10.000 rupie(prelievo massimo). Torno in hotel bevendo una birra piccola. In hotel incontro uno dei ragazzi israeliani che sta nella GH ci e' stato 2 mesi e ora sta cambiando. Fatico un po' a capire queste persone che viaggiano per un tempo indeterminato e si fermano mesi in un luogo. Sara' che io dopo 3 o 4 gg cambio citta' , a meno che non tessa qualche relazione con qualcuno del posto. E' anche vero che ho un ritmo forse troppo alto, sono spesso spossato, dovrei concedermi piu' tempo nei luoghi. La guesthouse e' in un posto proprio tranquillo e la vista da' senso a salire un po' piu' in quota, anche se poi nei giorni dopo saro' un po' prigioniero della pigrizia.

11 giugno krisna hotel mandi

Mi sveglio con molta calma, il programma di oggi e' salutare vinod, concludere con il suo amico , e vedere il tempio del centro del paese. Inizio da quest'ultimo. Pare antico, mi trovo durante la puja, rivedo la macchina batti-tamburo che avevo trovato molto comica. l' altare e' incassato sotto il livello di calpestio del tempio. Fuori dal tempio parlo con due giovani sadhu. Uno ha 2 grossi anelli di legno alle orecchie. Parliamo un po' . Uscendo il tempietto che era aperto prima e' chiuso, ed e' invece aperto un'altro di fronte. Concludo il giro e faccio portare alla stazione dei bus. Ho fame e l'autista mi consiglia di prendere posto. Prendo uno snack al volo. Lo avevo intravisto vendere prima su un autobus. Patate e fagioli, speziato e piccante. Il cucchiaino e' una mezza mezza foglia di alloro , e il piattino l'esterno sagomato e tagliato di una confezione di pringles. Lo mangio ancora prima di essere fuori dalla stazione, il pallman parte alla 1 , ma ci mette quasi 10 minuti ad uscire! Il Bus per baijnat non e' messo particolarmente male. Lo zaino ingombra un po'. Alla sosta cibo compero dei manghi.sono veramente deliziosi.I miei preferiti sono chopa de cherri, piccoli, verdi e appena appena gialli, molto dolci Sono famosi quelli di lucknow. Qui si trovano quelli a becco di pappagallo, grossi ,che diventano rossi(tota). E poi i piu' cari, quelli che si usano per fare i frullati (padami alman).Sulla strada cambio autobus. La zona e' piu' pianeggiante, quasi scompaiono i terrazzamenti. Ci sono piantagioni di te . si vede qualche pino, ma gli alberi autoctoni la fanno da padroni. Carico il telefono e sento marco, inizialmente pensavo di andare a bakso subito dopo aver visti il tempio antico, ma il viaggio si rivela abbastanza faticoso, il pullman si riempie e lascio pure il posto ad una vecchia. In realta' io h fatto passare le 2 che erano in fndo al sedile e me se ne sono infilate tre, di cui l'ultima vecchia a quel punto mi sono alzato. L' altipiano per un tratto' che costeggia una zona piu' bassa. Arrivo stanco e decido di fermarmi per la notte. La guesthous e' molto semplie. Tra le regole particolari il divieto assoluto di mangiare carne nella guesthouse e la richiesta esplicita di lasciare pulito. La serratura e' di quelle con catena dalla porta all'anello fissato sullo stipite superiore della porta. Durante questo viaggio e' la prima volta, le altre volte in india avevo visto spesso questa chiusura. Il letto e' una tavola di compensato con un materasso ormai piatto. Sedersi o anche girarsi non e' comodo, ma va bene. Nella guesthouse dei ragazzini che srtanno andando al fiue a lavarsi, vado con loro, anche se gli dico che non mi lavero'. Arrivati li' si fermano, io proseguo e sono finito al fiume senza i ragazzi che mi ci hanno portato. Metto i piedi a mollo, poi il retro delle ginocchia e i polsi, sto prendendo parecchio caldo in questi giorni, anche se la temperatura migliora sempre di piu'.[Tornando dal fiume trovo i ragazzi. Si sono fermati dove c'è una fonte con acqua fresca!!E' veramente rigenerante.Dal muro getti, uno con piu' portata, l'altro meno, di acqua fresca! potabile, mi dicono.Quella del fiume era tiepida e mi godo la frescura. Prima di sera giro del paese. Ci sono viste da entrambi i lati e bel tramonto. Mi mangio due dolcetti Patricia, giallo, si presenta come un cubo e dentro ha sostanza di fili sottilissimi d zucchero e peitang, arancione piu' compatto, tipo marmellata molto densa , si vendono in quadrati tagliati dalla teglia e mantengono la forma. da vicino alla pasticceria si vede bene la conformazione del terreno. A ovest, la ampia valle che va a daramkot, vicino al confine pakistano, a sud dopo le colline si apre l pianura. A nord e nordovest le sagome arrotondate del terreno si seguono, sempre piu' grandi, una dietro l'altra, e poi un'altra e un'altra; sempre piu' grosse, nella lieve foschia il massiccio che nasconde l'orizzonte e' imponente. Li' c'e' il Ladak, e secondo me mi ci divertiro', ma fara' freddo. Poco dopo il tramonto al parco gente di varie età. Bambini giocano e bambine pure. Ho fame e a pomeriggio ho letto pollo fritto e mi e' venuta la voglia. La gh chiude le porte alle 21, il gestore mi ha detto 22, ma preferisco non rischiare. Compero dei manghi, sigaretta panoramica e torno in gh. I vicini di camera stanno mangiando e mi invitano a mangiare con loro. Io ho mangiato poco, ma non voglio approfittare, sono in parecchi. Non so se sia un atteggiamento prprio positivo il mio, rifiuto gli inviti e da me proprio non me lo aspettavo. Anche la sera molte persone hanno dormito sulla terrazza, dove il clima era delizioso, io sono rimasto in camera col ventilatore. ho lavato i pantaloni, un po' come nel viaggio di 3 anni fa, appena li ho messi nella acqua saponata l'acqua ha cambiato colore. Solo che l'altra volta erano blu i pantaloni, stavolta sono bianchi. L'acqua l immediatamente è diventata marrone, per poi volgere al quasi nero. Il fondo del secchio (bianco) non si vedeva piu'. Fumo sul terrazzo, guardando la luna e i parecchi che hanno scelto di dormire fuori, poi vado a dormire.

10 giugno krisna hotel mandi

L'idea era prendere il bus per parasha, descritto come un autentiico paradiso, ma andro' invece a Rawangal . Ci si arriva facilmente con un bus che parte alle 9. Individuo il bus e alle 8,40 un passeggero mi chiede se voglio fumare marjuana con lui e l'autista. Io declino e loro fumano sul bus. Alle 9.10 il bus era spento e l'autista chissa' dove stava. Arriva poco dopo ha zigomi molto scolpiti, sui 50 anni di eta'. Partiamo e la strada per arrivare e' veramente molto bella, progressivamente si incontrano alla vista e sulla strada: primi rilievi e increspature del terreno, prime salite , qualche terrazzamento con aiuole grandi, altre salite sul costone di quella che ancora non e' montagna, la strada percorre l avalle dall'alto, si vedono terrazzamenti estesi, stavolta con terrazze piu' piccole data la pendenza maggiore, lo sguardo coglie anche al di la' delle varie catene di monti visibili, qualche cima bianca , a ovest, spunta oltre le montagne . Arrivati faccio un veloce giro e dato che vedo un macellaio di carne di capra, decido di fare colazione e cerco un ristorante che abbia la capra. Sono un po frastornato, forse e' stata la sveglia mattiniera. Sono quasi le 11 e colazione o meno , mangio con riso e curry di capra. La carne era scarsina, ma il sughett era abbondante e saporito. quello che non immaginavo è che il sughetto era piccante!!Aiutandomi col riso mangio praticamente tutto. esco ae faccio il giro del lago, tenendolo sulla dstra. La leggenda legata al lago (nella foto) ne fa un luogo sacro.e' decisamente piccolo e contornato da templi. Durante la resistenza agli invasori moghul , che volevano fare una cosa molto simile alla pulizia etnica, indu sick e uddisti si sono trovati qui per organizzare la resistenza. A'll'inizio del giro si incontrano i siti di culto buddisti. un tempio al monaco che ha portato in nepal il buddismo arrivando dall afganistan meridionale, un monastero con scuola di pittura su tessuto (sangak,se siete fortunati ho indovinato) e piu' in alto un grande tempio con una statua grande sopra e bei dipinti all'interno. Nel complesso ci sono diversi mani(cilindri rituali) molto grandi, per farne girare uno devo usare il peso del corpo. I dipinti sono all'interno del tempio e del monastero e raffigurano diverse divinita', buddha e bodhisativa. Sono molto colorati e particolareggiati. Riesco a riconosce re un paio di personaggi, ma ce ne sono veramente tanti, oltre a quelli umani ci sono anche le divinita' verdi, rosse , blu, avvolte dal fuoco,o dalle nuvole, decorate con teschi, con in mano libri, spade o scettri. Passo un po' di tempo al tempio (fresco, e non e' cosa da poco), scrivo e poi scendo verso il tempio indu'. Ha un grosso tridente color oro che spunta dal tempio di shiva. Di fronte al tempio i ghat per fare le abluzioni nel lago. Sono protette da reti e le scimmie, correndoci sopra fanno rumore. qualcuna di aglia piccola ci si infila anche.Il ghat pare antico e le statuine scolpite alle pareti, pure. Il tempio sick ahime' lo ho individuato tardi. Fa caldo e mi rifugio in un negozio di alcolici per una birra fresca. Fresca e molto pesante, non riesco a berla tutta. Mi incammino, il pullman mi vedra'. E' una bella passeggiata, anche se il pezzo piu' bello arriva dopo. Faccio a piedi l'iniziale pezzo in salita e poi arriva l'autobus. Ero sicuro che lo avrei visto, pensando di doverlo incrociare. Vorrei camminare ancora un po' , ma salito sul mezzo la musica molto allegra mi piace. Il panorama lo vedro' in autobus seduto'' in fondo e aggrappato alle sbarre del finestrino. Mangio anche un mango o due. Arrivato vicino a mandi dico al bigliettaio che voglio andare a a ahkaa oi lo scrivo temple. E' un paio di km fuori citta' e l'autobus ci deve passare. Mi dice che mi ci porta lui anche se e' dopo la stazione. Mi spiega che il tempio e' dopo il ponte sulla destra e al momento giusto scendo. Il ponte e' alto, lo stesso fiume di mandi, alla stessa maniera scorre in un canyon. Il tempio e' dedikato a kali e alle sue reincarnazioni (qui una decina). Kaly' e' una reincarnazione di shiva ed e' una divinita' assetata di sangue. Nelle teche le statue sono recenti, alte circa 60 com, in legno dipinto. La divina compare con 3 occhi, lingua di fuori e mani principali grondanti sangue, da cui qualche personaggio beve, nelle altre braccia falcetti insanguinati, spade insanginate, contenitori ma anche oggetti non legati alla violenza. E' in piedi appoggiata a corpi, vivi e morti, a volte avvolti. E' ingioiellata con teschi umani,lunga collana e corona hanno teschi come decorazione. In una statua compare con la propri testa mozzata' un'altra testa (con corpo e relativo falcetto insanguinato in un'altra mano),e un altro paio , senza corpo vicino. Dal collo tre spruzzi di sangue finiscono nella bocca delle teste in mano a Kali' e un'altra divinita' raffigurata piu' piccola. Sopra queste teche scolpite nel legno divinita' principale e rincarnazioni, hanno un sacco di braccia. Dulcis in fundo fuori , su fondo scuro kaly con tante braccia armate e con teste fluttua contornata dal fuoco, da destra arrivano volando 2 teste mozzate sulla sinistra vishnu rende omaggio alla dea con sacrifici di corpi. non sono potuto andarci vicino, era al piano superiore ed era chiuso. Uscendo parlo con un sadhu, che mi ricorda che portare pelle nel tempio e' peccato (io avevo i sandali nello zaino). Sto un po con loro ,poi rendo omaggio al tempio senza i sandali. Dalla porta del tempio si vede la valle. A parte il fiume basso i profili delle montagne sono morbidi. Mi avvio al crepuscolo verso la cittadina. Mi fermo in un ristorante con scritto tradicional & local, gli chiedo cosa hanno di local e mi presenta In senso antiorario - riso ,- sepu bery( polpetta e salsa con spinaci,aglio,pomodoro e zenzero ) - dark dal( molto particolare, con zucca) - dal (zuppa di lenticchie) - fagioli e patate, in salsa piccante - curry giallo con curd(yoghurt) - Cavolfiore e patate. Ho visto i tempi di percorrenza in kashmire, vorrei passare nella parvaty valley almeno 1 settimana. Ho a disposizione 1 mese circa. prima di dormire si fanno comunque quasi le 2.

9 giugno stazione di ambala

Mi sveglio alle 3.45. Poi mi rimetto a dormire e mi sveglio alle 9. Non c'e' acqua. Chiudo lo zaino e scendo in reception. Gli faccio presente che non c'e' acqua e che non c'era manco la sera prima, tanto che non ho potuto scaricare il cesso. Andiamo in camera e lo verifichiamo. E' come dico. I ragazzi si scusano, ma io sono molto scontento e gli faccio notare mostrando i visti sul passaporto che in tanti viaggi in tanti paesi, cercando sempre la sistemazione piu' economica, una camera talmente squallida non la ho mai vista. Insisto sul fatto che se non c'e' acqua e' come se non ci fosse il bagno in camera e che non essendoci scarico mi sono dovuto respirarer i miasmi del bagno tutta notte (in realta' la porta era chiusa). Se nel bagno non c'e' acqua e' come se non ci fosse il bagno. Gli chiedo che cosa io stia pagando, quindi. Mi scaldo anche un po' mentre argomento, tanto che poi gli chiedo scusa piu' volte: lui e' l'addetto alla reception e non il manager. Mi fanno uno sconto ridicolo, mi ridanno il passaporto e me ne vado (in precedenza mi avevano invitato a farlo anche loro). Raggiungo la stazione. Dopo avermi rimbalzato 2 o 3 volte di sportello in sportello raggiungo l'ufficio giusto (con aria condizionata).C'e' un treno alle 22 che arriva alle 9 ad ambala. E' leggermente piu' veloce di quello del pomeriggio, ma io voglio andare via da lucknow quanto prima. Vorrei addirittura fare il biglietto dalla stazione successiva e andarci in bus. l'addetto mi fa notare che la linea ferroviaria non segue la strada e che mi servono vari cambi di bus per arrivare al paese dove ferma il treno, dove, insiste, non c'e' proprio nulla da fare. Faccio il biglietto e lascio lo zaino al deposito bagagli della stazione. La burocrazia indiana non perdona manco qui. Lo zaino non ha un lucchetto; va messo in un armadio. Per far entrare lo zaino nello scomparto sudo quanto se me lo portassi addosso 400 mt. Poi si inizia con le scartoffie(faccio notare che il lucchetto e' il mio). Passaporto, biglietto e numero di telefono. Compilo 3 fogli, faccio avanti e indietroi tra gli addetti (due) 4 volte . Entrambi compilano dei fogli e poi mi danno 2 distinte ricevute. Mi dicono che devo presentarle anche se ho la chiave che apre il lucchetto a chiusura del mio armadietto). Vado a visitare il museo dello stato, che non avevo visitato la volta precedente. il museo e' in un parco dove c'e' anche lo zoo. Il bigliettaio mi dice che paghero' l'entrata al museo, ma poi mi chiedono il biglietto anche per lo zoo. Faccio presente che 15 metri prima mi hanno detto il contrario e di venire con me dal bigliettaio per capire cosa devo fare. Mi dicono di entrare e la cosa si risolve lii'. Attraverso lo zoo. Vedo un paio di linci, un gatto della jungla, qualche cicogna dai colori sgargianti, un paio bdi struzzi e poi ragtgiungo il museo. Nel museo apprezzo la sala della cultura jaini (con aria condizionata e sedia giusto sotto) e la panoramica sulla scultura locale. Ci sono fondamentalmente 3 periodi nella storia dal III AC fino al Vi secolo DC, per poi evolvere in maniera uniforme fino alla conquista araba. Durante questo periodo fiorisce la pittura su manoscritto e la lavorazione del vetro e del legno. Al piano superiore dipinti su tela di scuola tibetana e nepalese simili a quelli visti a Gangtok. Tornando verso la stazione prendo un bus urbano. Faccio 4 chiacchiere con amdi, andra' a delhi col treno di stanotte e sta andando a prendere il biglietto. Da questa mattina guardo bene le persone; il tratto orientale che era presente in sikkim, era gia' sparito quasi del tutto a varanasi, e' ora del tutto assente. I setti nasali sono infossati sotto l'aggrottamento sopraccigliare e ci sono nasi importanti e anche adunchi, quasi aquilini(piu' ad oriente il naso affiorava appena dal volto). Le sopracciglia sono folte. Anche le barbe sono ormai folte, la peluria accennata che copriva i volti del tipo umano cino/mongolico e' sostituita dalla folta barba delle etnie dell'india settentrionale. Anche la pelle molto scura, prima praticamente assente si vede sempre piu' spesso. Mangio un buon tali, compero della frutta, ricarico il telefono e vado a recuperare il bagaglio. Il treno viene indicato al binario 3, ma gli schermi in corrispondenza, invece del numero del treno riportano la scritta TEST. Sono un po' impanicato e se chiedo a 3 persone ottengo 3 differenti risposte. Cambio binario 2 vote, poi individuo un poliziotto che prende il mio stesso treno. Mi da anche la autorizzazione a fumare una sigaretta, nelle stazioni indiane in teoria e' proibito. Alla fine con un'ora di ritardo il treno arriva. E' gia' pieno, ma ho il posto prenotato e siedo vicino al finestrino. Sul treno fa caldo. Ho di fronte due persone che viaggiano insieme, volendo ipotizzare un profilo paiono intellettuali: fronte aperta, stempiatura portante e occhiali. Uno e' bianco , l'altro nero caffe. Poco dopo la partenza inizia la processione di mendicanti; per essere precisi la prima e' una bambina che batte con la sua ciotolina sulle barre del finestrino. Ha pelle, occhi e capelli scuri; avra' forse 12 anni, da sotto il capo velato mi guarda con uno sguardo molto intenso. Sul treno come accennato passa prima il cieco, parlando e cercando di richiamare l'attenzione,con 2 (supposti) figli, una ragazzina lo precede e lo guida e un bambino segue la piccola carovana. Poi passa un sadhu, lo avevo addoccgiato in stazione, si e' sciolto i capelli e allunga il contenitore per le offerte senza parlare, stranamente ha la tunica nera e non arancione. Infine (per ora) un mutilato. Passa su un carrellino basso con 4 piccole rotelle ai vertici. La campagna abbonda di alberi di mango. Appesi a questi centinaia di frutti attendono di cadere o essere colti. A seconda della specie sono gialli e rossi, oppure verdi e gialli. La campagna non e' secca, l'erba quando c'e', e' verde. Pensavo di vedere i primi rilievi prima del buio. Mi sbaglio.A shahjehamur ,l'ultima stazione prima del tramonto, ancora non c'e' traccia all'orizzonte dei rilievi. Scendo dal treno a fumare una sigaretta. Accanto al treno ambulanti propongono le proprie cibarie o acqua. Il consueto passatempo, bere e sudare immediatamente dopo , lo posso fare anche qui. L'acqua che vendono sul treno è fresca alla partenza. Poi progressivamente si scalda. Gli addetti hanno secchi di metallo con dentro un blocco di ghiaccio, e coperti da uno straccio. Portano una uniforme nera. Sul treno si vedono parecchi turbanti. Il treno va in punjab, terra di sick. Si vedono anche molti turbanti del rajastan. Dalla posizione del nodo o da come termina il tesuto si puo' riconoscere la provenienza del proprietario. Il vagone si riempie, poi, poco prima delle 9 passa il controllore a spostare chi non ha il biglietto. Di fatto poi ne salgono altri e il piano calpestabile del treno la notte e' completamente pieno di persone. La notte sul treno non è stata troppo traumatica. La sveglia invece un po' lo e' stata. Arrivo a Ambala alle 3 e si ripete la scena della ricerca del binario. Per 3 volte cambio binario con treni che mi partono sotto il naso (e di cui non sono sicuro se vadano bene a me). Poi esco e prendo un bus. Fuori dalla stazione c'e' letteralmente vuna distesa di persone. Ambala e' l'ultima stazione utile per poi prendere i bus per il nord del paese. Ci sarebbero anche altri treni. ma sono poco frequenti (ma si sa, ghli indiani non hanno gran fretta e sanno aspettare). La stazione dei bus non esiste, e' una strada su cui passano i bus urlando destinazione. Ne passa uno che potrebbe fare al caso mio, ma e' pieno e non mi fa salire. Gliene urlo un paio, poi un ragazzo (che il suo dio lo protegga) mi suggerisce di andare nella vicina citta' di Chandigart, snodo locale dei trasporti. Il bus parte dopo poco e fa anche una strada a scorrimento veloce.Vedro' albeggiare dal bus. Durante il tragitto qualcosa colpisce l'autobus, ma l'autista non fa la minima piega e prosegue. Arrivato a chandighart i collegamenti sono molto piu' frequenti, e prendo praticamente al volo un altro bus per mandi(7ore). Il mio vicino non pare proprio il massimo della socialita' non parla e tende a mandarmi sull'esterno del sedile. In relta' il mio sedile e'vicino al finestrino, Sbagliando non lo faccio notare. Perdo parte delle vedute e dove sono io ad ogni curva rischio di cadere dal sedile. In autobus ripeso al mio itinerario, manca ormai poco meno di un mese e vorrei vedere lo stato piu' a nord dell'india in senso orario ,Daramsala, Jimmu, Srinegar (la capitale del Cachemire),Leh, passo Rothang (sperando che sia aperto 2gg di autobus),Manali e poi Delhi. In tutto sono 85/90 ore di autobus, volendo spezzarle dovro' fare varie tappe, devo anche prevedere un po' di giorni fermo a poco piu' di 2500 metri per abituarmi all'altezza. Le montagne sono differenti rispetto a quelle viste ad est. Non si vedono alberi monumentali e si vede il colore della roccia che affiora sui versanti. Questi sono ripidi e le creste dei monti sono frastagliate. La strada scollina e ci sono veramente tante curve. Parlo con dei ragazzi degli USA, hanno chiaramente caratteri somatici di queste zone del pianeta, ma non approfondisco la loro storia. Inizio ad essere molto stanco. La strada cambia conformazione, si segue la valle di un fiume, che per qialche km prende forma di un canale. Il vicino mi si addormenta sulla spalla. Sarà l'altezza, sarà che è nuvoloso, ma fortunatamente non fa il caldo tremendo sofferto a varanasi. Il bus mi lascia sulla strada e prosegue, attraverso a piedi un ponte alto che va verso il centro. Dopo un riposino sono in giro a mandi, il iaggio mi ha parecchio rincoglionito. Il centro si sviluppa intorno ad un parco il cui piano di calpestio e' parecchi metri sotto il livello della strada. Ipotizzo fosse una cisterna. La città ha una lunga storia; era un punto di passaggio sulla via del sale dal Tibet, e ci sono anche molti templi lungo il fiume

8 giugno monarc hotel Lucknow

Mi sveglio alle 3.45. Poi mi rimetto a dormire e mi sveglio alle 9. Non c'e' acqua. Chiudo lo zaino e scendo in reception. Gli faccio presente che non c'e' acqua e che non c'era manco la sera prima, tanto che non ho potuto scaricare il cesso. Andiamo in camera e lo verifichiamo. E' come dico. I ragazzi si scusano, ma io sono molto scontento e gli faccio notare mostrando i visti sul passaporto che in tanti viaggi in tanti paesi, cercando sempre la sistemazione piu' economica, una camera talmente squallida non la ho mai vista. Insisto sul fatto che se non c'e' acqua e' come se non ci fosse il bagno in camera e che non essendoci scarico mi sono dovuto respirarer i miasmi del bagno tutta notte (in realta' la porta era chiusa). Se nel bagno non c'e' acqua e' come se non ci fosse il bagno. Gli chiedo che cosa io stia pagando, quindi. Mi scaldo anche un po' mentre argomento, tanto che poi gli chiedo scusa piu' volte: lui e' l'addetto alla reception e non il manager. Mi fanno uno sconto ridicolo, mi ridanno il passaporto e me ne vado (in precedenza mi avevano invitato a farlo anche loro). Raggiungo la stazione. Dopo avermi rimbalzato 2 o 3 volte di sportello in sportello raggiungo l'ufficio giusto (con aria condizionata).C'e' un treno alle 22 che arriva alle 9 ad ambala. E' leggermente piu' veloce di quello del pomeriggio, ma io voglio andare via da lucknow quanto prima. Vorrei addirittura fare il biglietto dalla stazione successiva e andarci in bus. l'addetto mi fa notare che la linea ferroviaria non segue la strada e che mi servono vari cambi di bus per arrivare al paese dove ferma il treno, dove, insiste, non c'e' proprio nulla da fare. Faccio il biglietto e lascio lo zaino al deposito bagagli della stazione. La burocrazia indiana non perdona manco qui. Lo zaino non ha un lucchetto; va messo in un armadio. Per far entrare lo zaino nello scomparto sudo quanto se me lo portassi addosso 400 mt. Poi si inizia con le scartoffie(faccio notare che il lucchetto e' il mio). Passaporto, biglietto e numero di telefono. Compilo 3 fogli, faccio avanti e indietroi tra gli addetti (due) 4 volte . Entrambi compilano dei fogli e poi mi danno 2 distinte ricevute. Mi dicono che devo presentarle anche se ho la chiave che apre il lucchetto a chiusura del mio armadietto). Vado a visitare il museo dello stato, che non avevo visitato la volta precedente. il museo e' in un parco dove c'e' anche lo zoo. Il bigliettaio mi dice che paghero' l'entrata al museo, ma poi mi chiedono il biglietto anche per lo zoo. Faccio presente che 15 metri prima mi hanno detto il contrario e di venire con me dal bigliettaio per capire cosa devo fare. Mi dicono di entrare e la cosa si risolve lii'. Attraverso lo zoo. Vedo un paio di linci, un gatto della jungla, qualche cicogna dai colori sgargianti, un paio bdi struzzi e poi ragtgiungo il museo. Nel museo apprezzo la sala della cultura jaini (con aria condizionata e sedia giusto sotto) e la panoramica sulla scultura locale. Ci sono fondamentalmente 3 periodi nella storia dal III AC fino al Vi secolo DC, per poi evolvere in maniera uniforme fino alla conquista araba. Durante questo periodo fiorisce la pittura su manoscritto e la lavorazione del vetro e del legno. Al piano superiore dipinti su tela di scuola tibetana e nepalese simili a quelli visti a Gangtok. Tornando verso la stazione prendo un bus urbano. Faccio 4 chiacchiere con amdi, andra' a delhi col treno di stanotte e sta andando a prendere il biglietto. Da questa mattina guardo bene le persone; il tratto orientale che era presente in sikkim, era gia' sparito quasi del tutto a varanasi, e' ora del tutto assente. I setti nasali sono infossati sotto l'aggrottamento sopraccigliare e ci sono nasi importanti e anche adunchi, quasi aquilini(piu' ad oriente il naso affiorava appena dal volto). Le sopracciglia sono folte. Anche le barbe sono ormai folte, la peluria accennata che copriva i volti del tipo umano cino/mongolico e' sostituita dalla folta barba delle etnie dell'india settentrionale. Anche la pelle molto scura, prima praticamente assente si vede sempre piu' spesso. Mangio un buon tali, compero della frutta, ricarico il telefono e vado a recuperare il bagaglio. Il treno viene indicato al binario 3, ma gli schermi in corrispondenza, invece del numero del treno riportano la scritta TEST. Sono un po' impanicato e se chiedo a 3 persone ottengo 3 differenti risposte. Cambio binario 2 vote, poi individuo un poliziotto che prende il mio stesso treno. Mi da anche la autorizzazione a fumare una sigaretta, nelle stazioni indiane in teoria e' proibito. Alla fine con un'ora di ritardo il treno arriva. E' gia' pieno, ma ho il posto prenotato e siedo vicino al finestrino. Sul treno fa caldo. Ho di fronte due persone che viaggiano insieme, volendo ipotizzare un profilo paiono intellettuali: fronte aperta, stempiatura portante e occhiali. Uno e' bianco , l'altro nero caffe. Poco dopo la partenza inizia la processione di mendicanti; per essere precisi la prima e' una bambina che batte con la sua ciotolina sulle barre del finestrino. Ha pelle, occhi e capelli scuri; avra' forse 12 anni, da sotto il capo velato mi guarda con uno sguardo molto intenso. Sul treno come accennato passa prima il cieco, parlando e cercando di richiamare l'attenzione,con 2 (supposti) figli, una ragazzina lo precede e lo guida e un bambino segue la piccola carovana. Poi passa un sadhu, lo avevo addoccgiato in stazione, si e' sciolto i capelli e allunga il contenitore per le offerte senza parlare, stranamente ha la tunica nera e non arancione. Infine (per ora) un mutilato. Passa su un carrellino basso con 4 piccole rotelle ai vertici. La campagna abbonda di alberi di mango. Appesi a questi centinaia di frutti attendono di cadere o essere colti. A seconda della specie sono gialli e rossi, oppure verdi e gialli. La campagna non e' secca, l'erba quando c'e', e' verde. Pensavo di vedere i primi rilievi prima del buio. Mi sbaglio.A shahjehamur ,l'ultima stazione prima del tramonto, ancora non c'e' traccia all'orizzonte dei rilievi. Scendo dal treno a fumare una sigaretta. Accanto al treno ambulanti propongono le proprie cibarie o acqua. Il consueto passatempo, bere e sudare immediatamente dopo , lo posso fare anche qui. L'acqua che vendono sul treno è fresca alla partenza. Poi progressivamente si scalda. Gli addetti hanno secchi di metallo con dentro un blocco di ghiaccio, e coperti da uno straccio. Portano una uniforme nera. Sul treno si vedono parecchi turbanti. Il treno va in punjab, terra di sick. Si vedono anche molti turbanti del rajastan. Dalla posizione del nodo o da come termina il tesuto si puo' riconoscere la provenienza del proprietario. Il vagone si riempie, poi, poco prima delle 9 passa il controllore a spostare chi non ha il biglietto. Di fatto poi ne salgono altri e il piano calpestabile del treno la notte e' completamente pieno di persone. La notte sul treno non è stata troppo traumatica. La sveglia invece un po' lo e' stata. Arrivo a Ambala alle 3 e si ripete la scena della ricerca del binario. Per 3 volte cambio binario con treni che mi partono sotto il naso (e di cui non sono sicuro se vadano bene a me). Poi esco e prendo un bus. Fuori dalla stazione c'e' letteralmente vuna distesa di persone. Ambala e' l'ultima stazione utile per poi prendere i bus per il nord del paese. Ci sarebbero anche altri treni. ma sono poco frequenti (ma si sa, ghli indiani non hanno gran fretta e sanno aspettare). La stazione dei bus non esiste, e' una strada su cui passano i bus urlando destinazione. Ne passa uno che potrebbe fare al caso mio, ma e' pieno e non mi fa salire. Gliene urlo un paio, poi un ragazzo (che il suo dio lo protegga) mi suggerisce di andare nella vicina citta' di Chandigart, snodo locale dei trasporti. Il bus parte dopo poco e fa anche una strada a scorrimento veloce.Vedro' albeggiare dal bus. Durante il tragitto qualcosa colpisce l'autobus, ma l'autista non fa la minima piega e prosegue. Arrivato a chandighart i collegamenti sono molto piu' frequenti, e prendo praticamente al volo un altro bus per mandi(7ore). Il mio vicino non pare proprio il massimo della socialita' non parla e tende a mandarmi sull'esterno del sedile. In relta' il mio sedile e'vicino al finestrino, Sbagliando non lo faccio notare. Perdo parte delle vedute e dove sono io ad ogni curva rischio di cadere dal sedile. In autobus ripeso al mio itinerario, manca ormai poco meno di un mese e vorrei vedere lo stato piu' a nord dell'india in senso orario ,Daramsala, Jimmu, Srinegar (la capitale del Cachemire),Leh, passo Rothang (sperando che sia aperto 2gg di autobus),Manali e poi Delhi. In tutto sono 85/90 ore di autobus, volendo spezzarle dovro' fare varie tappe, devo anche prevedere un po' di giorni fermo a poco piu' di 2500 metri per abituarmi all'altezza. Le montagne sono differenti rispetto a quelle viste ad est. Non si vedono alberi monumentali e si vede il colore della roccia che affiora sui versanti. Questi sono ripidi e le creste dei monti sono frastagliate. La strada scollina e ci sono veramente tante curve. Parlo con dei ragazzi degli USA, hanno chiaramente caratteri somatici di queste zone del pianeta, ma non approfondisco la loro storia. Inizio ad essere molto stanco. La strada cambia conformazione, si segue la valle di un fiume, che per qialche km prende forma di un canale. Il vicino mi si addormenta sulla spalla. Sarà l'altezza, sarà che è nuvoloso, ma fortunatamente non fa il caldo tremendo sofferto a varanasi. Il bus mi lascia sulla strada e prosegue, attraverso a piedi un ponte alto che va verso il centro. Dopo un riposino sono in giro a mandi, il iaggio mi ha parecchio rincoglionito. Il centro si sviluppa intorno ad un parco il cui piano di calpestio e' parecchi metri sotto il livello della strada. Ipotizzo fosse una cisterna. La città ha una lunga storia; era un punto di passaggio sulla via del sale dal Tibet, e ci sono anche molti templi lungo il fiume

7 giugno peace home GH varanasi

La sveglia suona alle 4, ma mi riaddormento. Quando mi sveglio contatto anne. Mi scrive che non e' andata a vedere il rito. Immagino sia seccata, anche se dice che non fa nulla. Ricomincio a dormire ed esco alle 10 passate. Incontro un ragazzo gia' visto varie volte. A varanasi c'e' un folto numero di personaggi che vivono offrendo ai turisti servizi o materiali(sostanzialmente droghe).Alcuni sono insistenti, altri meno. Dopo qualche giorno se ne conoscono vari e chiacchierarci e' anche piacevole. Vado sui ghat a prendere le ultime foto, poi con un rikscio raggiungo la stazione dei bus. Un ragazzo giovane mi dice che mi porta a 50 rupie, oggettivamente mi sembra poco, gli chiedo se e' sicuro e mi dice di si'. Alla stazione come previsto mi chiedera' una mancia extra. Gli autobus condizionati partono la sera e opto per il treno. c'e' un treno alle 14. La sala per le prenotazioni dei turisti ha l'aria condizionata, resto li' finche' non sono al limite per perdere il treno, poi lo prendo. Dormo finche il sole,abbassandosi non arriva su di me. poi scrivo. Durante il tragitto fara' anche finta di piovere, vedro' qualche lampo esteso nel cielo, la temperatura un po' si abbassa. Spero che a lucknow non piova. Voglio chiamare marco, con lui avevo pasti piu' sani e regolari e dovrebbe essere in viaggio per delhi. Per combinazione mi chiama. E' su un treno per delhi. Anche il mio treno va a delhi. Quello che vorrei prendere domani non ci passa e mi fa risparmiare qualche ora di percorrenza. Ricordo che la volta scorsa per trovare da dormire a lucknow dovetti penare parecchio, ma alla fine decido per scendere a lucknow. Il tramonto e' molto bello. Il sole attraversa le nuvole e atmosfera si colora di giallo intenso. La campagna e' bassa e l'erba gialla intensifica l'effetto ottico. il colore del cielo, poco dopo volge al rosso. Arriviamo a lucknow che e' buio. Un tuc tuc driver mi dice che sa dove farmi dormire a 300 e vuole 20 rupie. La ricerca si rivela molto difficile e lunga. Alla fine dormo in una camera veramente pessima a 550. Una delle peggiori che io abbia visto (e glielo diro'). Lascio i bagagli e l passaporto e vado in cerca di cibo. Mi indicano una bancarella con del riso fritto. Il gestore (grasso e per nulla pulito) butta nella pentola ingredienti e spezie in tutta fretta. Sono sempre meno convinto di mangiarlo. Quando mi presentano il piatto non lo finisco manco. Per fare pace col cibo mangio 2 barrette di cioccolato e dei biscotti. Poi torno in camera. e' calda, sul lenzuolo ci sono macchie variegate e anche sulle pareti ci sono tracce multicolori. C'e' un condizionatore (la camera e' senza aria condizionata). lo accendo e sposta solo aria. Alla fine lo spengo pure. Vado a dormire alle 10 circa . Fa caldo, ma mi infilo nel mio sacco lenzuolo.

6 giugno peace home GH varanasi

Mi sveglio con calma, oggi vorrei organizzarmi per andare via da varanasi. Fa veramente troppo caldo e non riesco a fare nulla. La camera, che poteva essere divertente i primi giorni risulta troppo calda, e finisco per stare a letto a bere acqua e sudarla immediatamente dopo.Sono ormai amico col ragazzino dei frullati di mango. Vorrei provare il lassi di un negozio molto famoso per i suoi lassi. Per arrivarci faccio un giro abbastanza lungo. Dopo tante ricerche arrivo in un posto con insegna e menu' in inglese, e tante foto di turisti sulle pareti. Il lassi e' caro e ha gusti con cioccolato (appetibili agli occidentali). C'e' anche una bella ragazza canadese, ormai sono qui e prendo un lassi banana e cocco. Non mi entusiasma, ma mentre sono li' faccio 2 chiacchiere con anne . Ha 33 anni, e' bionda con occhi chiari e pelle molto chiara. E' in india per un tour di 6 settimane. Finira' a Varanasi er l'ultima settimana. Non ha recepito granche' della cultura locale, provo a impressionarla con le mie scoperte, magari ci si combina qualcosa. Nel frattempo si aggiunge ai discorsi un giovane israeliano. Gli dico i miei programmi, sembrano pure entrambi interessati, ma poi hanno altri ritmi e ci divideremo poco dopo. Usciti dal negozio di lassi (blue lassi, che non ha affatto impressionato) andiamo al ghat dove si fanno le cremazioni. Faccio vedere ai ragazzi come la legna sia divisa per tipo e il prezzo varia a seconda dei profumi che libera quando brucia. Non avevo ancora notato all'interno delle pire alcun profilo umano, stamattina, invece, noto la testa e la parte finale delle gambe spuntare dalla pira. Il telo e' bianco; nella pire c'e' un uomo, e' invece rosso per le donne. 5 categorie di persone non possono essere cremate:sadhu, morsi da cobra,donne incinte, bambini piccoli e menomati. Visitiamo il tempio nepalese. Ci sono scene intagliate nel legno tratte dal kamasutra, illustro ad anne la simbologia del lingam e l'importanza che sia sempre umido. Lei ride. Fa caldo, ho sete e i supposti compagni di visita del pomeriggio si fermano da piu' parti, l'israeliano(confermando una regola) si fa anche tagliare i capelli dopo averci fatto cambiare itinerario per vedere un tempio. Li lascio dietro e vado in camera. Fa veramente molto caldo e mi appisolo con difficolta'. Ci diamo appuntamente al ghat per la sera. Anne non ne vuole sapere di vedersi dove dico io e finisce che dalle 6.45 che ci diamo appuntamento , ci vediamo alle 7.30 da un'altra parte. La cosa comica e' che un ragazzino mi vede e mi chiede dove voglio andare; gli dico da nessuna parte, cerco una persona .Mi dice che per certo la persona che cerco e' in fondo alla scala che mi indica(dove c'e' il negozio dell'amico). Lo guardo un po' sbigottito, poi guardandomi intorno la trovo, attaccata al telefono. Arriva anche kamir e ovviamente ci porta dove vuole lui (e' una deviazione della stirpe, non glielo imputo: lui e' un bravo ragazzo). Ci fermiamo in un ghat meno chiassoso, in quello principale tra campane e altri strumenti c'e' parecchio caos. Qui facciamo da obiettivo dei telefoni. Dopo un paio di foto (anne e' molto gettonata), un indiano invita i ragazzi da un fantomatico zio che suona la chitarra. Io gli faccio presente che restero' sui ghat, domani vado via e voglio assorbire la atmosfera. In lontananza si vedono le pire ardenti sia a nord che a sud della mia posizione. E' uno spettacolo che mi colpisce; non mi inquieta, ne' mi tranquillizza, ma vedere quei fuochi da lontano e' una immagine di varanasi che mi restera' impressa. Un sadhu mi invita a sedere e fare 4 chiacchiere. Mi ripete quanto la citta' sia import6ante nel culto di shiva e mi dice che e' un posto dove ci si ricarica di energia. Precisamente si tratta di baba sangham giri allievo di naga baba, presso il tempio di shri ram giri a muran nagar gau,badoli,shiva mandir, gajavar. E' giovane, e accanto a lui c'e' ramu baba, decisamente piu' anziano e con barba e capeli piu' lunghi. Cercano di comunicare con me, fumiamo, poi mi da la benedizione con allegato impiastricciamento della fronte. Invece del puntino/righetta in mezzo alla fronte, mi copre tutta la fronte tempie comprese con colore bianco, mi fa le 3 righe che portano i seguaci di shiva e poi un grosso punto rosso in mezzo alla fronte. Mentre cercava di spiegarmi/benedirmi vedevo molte persone interessate a cio' che mi diceva, ma ho capito poco nulla. Avevo detto ai ragazzi incontrati la mattina che sarei stato suoi ghat, e vado allora a trovare mani, vicino all' ostello. Lo trovo li',ma non abbiamo troppi argomenti di discussione. Vicino a lui un sadhu vestito di bianco. mi invita a stare dritto con la schiena, mi invita a ricordare le sue parole e io gli dico che lo faro'. Passo in GH e vado a mangiare. Mangio nel posto visto con il ragazzo cileno. Ho una fame da lupo, sono in piedi con un paio di succhi di mango e un lassi. Dopo cena torno sui ghat. Non c'e' molta gente. Dove sono solito stare io ci sono 3 ragazzini. Un passante mi dice che posso andare li' ma loro potrebbero poi avere dei problemi ,e purtroppo li avranno. Sono molto sorridenti, ma ad un certo punto arriva una voce e si vede che sono preoccupati. Arrivano 3 uomini decisamente robusti e in borghese. Non si presentano e mi chiedono il passaporto. Uno di loro da pure sonori colpi ad uno dei ragazzini. Cerco di capire la situazione e scagionare i ragazzi, non hanno fatto proprio nulla e non capisco cosa gli si imputi, sono tutti e 3 abbastanza spaventati e li sento che si affannano a dare spiegazioni. Uno ei 3 mi dice che e' meglio se me ne vado, e io me ne vado. Questa cosa mi ha parecchio intristito, li ho messi nei guai(spero non grossi) con la sola presenza e non ho ancora capito cosa gli si imputava. Mi scrivo con anne per vedersi la mattina dopo alle 4 e andare a vedere il rito della mattina ad assi ghat. Il gestore della gh sta diventando insistente, mi offre dalla birra ai massaggi ai narcotici. Sa che non mi serve nulla, ma sostiene che se dovesse servirmi qualcosa lui puo' aiutarmi.La camera e' molto calda fumo un kretek e vado a dormire.

5 giugno peace home GH varanasi

La sveglia e' puntata alle 7, 30 . Manuela mi scrive pure, ma io sono in coma. Non mi dispiace stare a letto con sto caldo, il ventilatore fa il suo lavoro, e passero' gran parte del giorno dormendo. Intorno alla una vorrei uscire per mangiare, ma colgo che la temperatura fuori e' alta, quindi mangio del cocco secco e resto in camera. Il ventilatore e' di grande aiuto, da' la vita, ma basta uscire dal raggio d'azione che inizia la doccia. Esco con 2 obiettivi precisi: comprare i pantaloni e del sapone per vestiti. Faccio presente che il cane ha cagato sul pianerottolo e che non posso andare scalzo come richiesto, se e' sporco. esco alle 15. Inizierei con un frullato di mango. Devo rimandare, compro una bottiglia per avere acqua sicura e fresca per il fruttato. Istintivamente appena la apro bevo dalla bottiglia. Aquel punto il frullante me ne richiede una nuova.  Alle 15 circa inizia la mia ricerca  dei pantaloni. So che il prezzo si aggira intorno alle 100 rupie. Un paio di volte portato da gente in strada , un paio di mia elezione, vedo vari posti e nel frattempo giro per il mercato. E' domenica e molti negozi sono chiusi. Ci sono parecchi poliziotti in giro ne vedo spesso. Hanno la divisa marrone e sono armati di bastone , a volte con fucili. Mangio un paio di frittelle di cipolla e faccio il mio acquisto. Pantaloni di supposto lino, chiari. Ormai mi ero abituato al colore chiaro, col tempo prenderanno colore, si abbronzeranno, probabilmente. Gli altri sono in condizioni inguardabili. Oltretutto facilmente sono piu' vecchi di me. Quelli nuovi sono differenti sulla pelle, ma penso di abituarmi e poi fra un po' dovrei andare al fresco (in quota, intendo). Ho trovato le gudang garang!! I kretek, le sigarette di chiodi di garofano che fumavo in Indonesia. Inizialmente compero quelle international(meno buone),  poi le cambio con quelle nel pacchetto da 16 piu' saporite. Quando il sole cala si sta molto con piacere sui ghat e non mi faccio sfuggire l'occasione di fumarmi un chiloom con un sadhu locale(in realta' mezzo sadhu, non ha ancora completato il ciclo di pellegrinaggi). La fine della serata la passo con manu, un ragazzo che sta spesso sui ghat e con cui chiacchieriamo un po'. Dividiamo una bibita e vado in stanza. lavo, scrivo, fumo un kretek e vado a letto Varanasi e' una citta' molto antica e concorre per il titolo di citta' piu' antica e ancora viva e vivace del pianeta. Viene indicata con chiarezza nel 1600 avanti cristo, ma anche altri testi precedenti potrebbero riferirsi a questa citta', testi dall'alba dei tempi, parte della mitologia indiana e delle sue leggende. Il suo successo inizia quando il re riformatore Shankaracharya, nell'800 circa stabilisce che il culto a shiva come quello preminente. La citta' e' uno dei posti piu' sacri d'india.E' meta di pellegrinaggio da tutta l'india. Bagnarsi in queste acque lava dal peccato. Farsi cremare qui e' un grandissimo onore e anche morire in questa città, alla confluenza del fiume Varuna e Asi, offre moksha (la liberazione dal ciclo di nascita e morte). Purtroppo al re fanatico Mughal Arungzeb la cosa non piaceva proprio e nel 1300 ha letteralmente distrutto la citta'. Ci sono templi molto importanti  e una atmosfera propria. Una lunga serie di ghat (scaloni che terminano in acqua), con alle spalle una ripida salita e' l'accesso al fiume sacro dalla città. Sul fiume affacciano il palazzo del re, molto bello in stile moghul, e altri edifici di parecchio successivi alla distruzione. La preghiera del mattino si recita ad assi ghat e la sera, 1 km abbondante piu' a nord, vicino a dove sono io. Gli officianti il rito muovono fiamme con contenitori d'olio con un lungo manico. tipo un mestolo a cui si storce il manico ad u. Qui vicino chi sono anche i gat dove cremano i corpi e ho anche visto un discreto numero di pire funebri. Di giorno solo da vicino, e la sera camminando sui ghat, anche da lontano. Parte dei pellegrini dormono sui ghat. Approfittano dei palchetti in legno da cui si celebrano i riti, se no dormono a terra. Ho visto molta gente dormire al suolo in india. e sui ghat penso di averne visti dormire ad ogni ora.

4 giugno gumpati GH varanasi

Sveglia alle 10 nella bella camera della GH Gumpati. Condivido col ragazzo cileno della cioccolata e usciamo. Vogliamo percorere i ghat verso sud. Varanasi e' una citta' molto antica e concorre per il titolo di citta' piu' antica e ancora viva e vivace del pianeta. Viene indicata con chiarezza nel 1600 avanti cristo, ma anche altri testi precedenti potrebbero riferirsi a questa citta', testi dall'alba dei tempi, che affondano le radici in profondità nella mitologia indiana e nelle sue leggende. La città inizia il suo periodo d'oro quando il re riformatore Shankaracharya (nell'800 circa) stabilisce che il culto di shiva e' quello preminente su tutti gli altri. Da allora la citta' e' uno dei posti piu' sacri d'india. E' meta di costante pellegrinaggio. Bagnarsi in queste acque lava dal peccato. farsi cremare qui e' un grandissimo onore e anche morire in questa citta, alla confluenza del fiume varuna e asi, fa ottenere il moksha(la liberazione dal ciclo di nascita e morte). Purtroppo al re fanatico Mughal Arungzeb la cosa non piaceva proprio e nel 1300 ha letteralmente distrutto la citta'. Tuttora a Varanasi ci sono templi molto importanti e una atmosfera propria. Una lunga serie di ghat (scaloni che terminano in acqua), con alle spalle altre ripide scalinate, sono l'accesso al fiume sacro dalla città. Sul fiume affacciano il palazzo del re, molto bello in stile moghul, e altri edifici di parecchio successivi alla distruzione del tardo 1600. Dal lungofiume la preghiera ufficiale si recita all'alba ad assi ghat e la sera, 1 km abbondante piu' a nord, nel ghat principale. Gli officianti il rito muovono fiamme con contenitori d'olio con un lungo manico. Pare un grosso mestolo a cui si storce il manico ad u. Sono accompagnato dal suono di tamburi e jaltra (uno strumento con piccoli piatti metallici tra 2 bacchette di legno). Non distante dai luoghi dove officiano il rito ci sono anche i ghat dove tradizionalmente si cremano i corpi umani. Di fuochi ne ho visti un discreto numero. Di giorno solo da vicino, le sera camminando sui ghat, anche da lontano. Sono parte (impressionante) del panorama cittadino. Parte dei pellegrini dormono sui ghat. Ci sono dei palchetti in legno da cui si celebrano i riti e molti dormono sopra di questi, se no stesi sul lungofiume . Ho visto molta gente dormire al suolo in india. Su questi ghat penso di averne visti dormire ad ogni ora. La mattina intorno alle 11 percorriamo la strada verso Assi ghat sotto un sole molto forte. Ci ripariamo in un tempio. Sulla sommita' ci sono delle statue colorate. Un brahmino ci mostra l'interno. Entrando di fronte c'è un disegno doppio del monte kedarno, in Nepal. E' una montagna sacra a shiva e viene rappresentata 2 volte, bianca di neve, e rossa di luce solare. Nel tempio ci sono varie cappelle, una ha delle statue che suppostamente sono scampate alla distruzione perpetrata dai musulmani, riconosco ganesk e visnu. Per un amante degli alfabeti come me vedere tante targhe e lapidi con alfabeti diversi e' uno spasso. Ce ne sono a terra o sulle pareti e i vari alfabeti differenti tra loro sono ben riconoscibili.C'e' un muro dove fare richieste alla divinita', il brahmino sostiene che in 6 mesi si avvera la volonta' espressa appoggiandosi al muro.Indicandoci le lapidi a terra, consumate dal calpestio di fedeli e turisti, ci dice che la tradizione vuole che quando il nome scompare del tutto quella persona cesserà il ciclo di vita e morte. Ci racconta anche la leggenda legata a questo tempio, ma si capiva proprio poco. Al termine del giro (sempre con il centro dl tempio alla vostra destra) c'è un altare molto demplice con delle divinita' descritte come molto potenti e temibili. Se ne ottiene la benevolenza facendo 3 giri intorno ad esse. Sono su un basamento con 9 stalli, ma uno e' vuoto. uno alla settimana vengono spostati e messi in un altro altare, 2 sono fissi. il mio compagno di viaggio si fa spillare denaro molto facilmente. Proseguiamo fino assi ghat e poi ci rinfreschiamo ad una fontana. proseguiamo verso un importante tempio. Fuori, in 3 lingue, c'e' scritto che i non indu' non son ammessi, ma l'accesso e' libero. Sono pero' rigidissimi con le foto. Vorrei fotografare la porta, ma non me lo permettono. 4 quadrati metallici lavorati raffigurano le principali divinita', veramente bello. Poco distante un piccolo eificio in stile moghul, molto bello anche lui. Ha una cupola tondeggiante e colonnine a chiudere un piccolo portico. E' in marmo bianco. Poi ci dividiamo e io incrocio manuela. E' una bella ragazza bresciana mia coetanea. E' al suo primo viaggio da sola, prima andava in gruppo organizzato. Le mostro quel che ho visto poco prima e la stupisco con uno spillatore di bibite fresche e zuccherate. restiamo d'accordo per vederci il giorno dopo, io perendo una guesthouse vicino alla sua tra una cosa e l'altra vado a dormire alle 3.

3 giugno autobus patna-purna

resto sul bus fino al parcheggio e anche una oretta in piu, poi vado verso la stazione. Sono circa le 7 il treno pervaranasi e' elle 10. faccio un giro in un mercato musulmano di fronte alla stazione . Le entrate sono decorate. la stanchezza inizia a farsi sentire e mi appoggio appena posso. alle 10.20 ero in uno stato pietoso, all'inizio della scala per scendere al binario 3. Li parlo con dargi un ragazzino che deve prendere il mio stesso treno. Ha pelle molto scura e veste distintamente.mi dice di andare con lui nel vagone sleeper che ha i posti contati. inizia a fare caldo.mentre sono li un treno di militari ferma in stazione. i passeggeri scendono e si lavano da un tubo che corre a lato del binario. esce un sacco d'acqua e mi fanno una grossa invidia. il treno, ovviamente, e' in ritardo e Dargi mi avverte quando annunciano il treno. scandiamoal binario e all'arrivo del treno passa prima la classe inferiore, letteralmente strapiena e poi la nostra. Dargi mi fa gettare il cappellino dal finestrino' lui lancia un fazzoletto. Riussciamo a prendere posto!c'e' anche un posto libero dove si dorme, inei posti soppalcati per stendersi e mi ci metto! faccio un dormitone! passa anche il bigliettaio, che mi sveglia, poi fa il giro degli altri e a me non lo controlla manco.Un ragazzo, piu' tardi mi fa nottare che quello e' il suo posto, chiedo scusa, mi sposto lui ci mette una valigia e i ci va un altro. Siedo finche siamo in stazione al posto di uno che e' fuori a fumare, poi aspeto varanasi, manca poco, fortunatamente. La dormita mi ha fatto bene. Scendo all'ufficio prenotazioni trovo un ragazzo che vuole condividere la stanza, ma cerca standard molto elevati. Prendiamo il taxi insieme e arriviamo al gange, anche lui e' molto stanco, e' partito da gangtok 28 ore fa. E' un ragazzo cileno, giovane. Ha lavorato come ingegnere nelle miniere 3 anni e ora viaggia per un anno. Durante la ricerca gli dico che massimo spederei 500 e a lui sta bene, anche se la camera costa 2200. Dormiamo in un bel posto con terrazza sul gange. Aria condizionata e bagno pulito. Il materasso e' spesso una spanna. Non e' proprio il mio ambiente e praticamente non parlo con nessuno dell'hotel. Usciamo a cena abbastanza tardi. Troviamo un posto , ma dopo che aspettiamo un po, ci dicono che sta chiudendo, poi in uno che serve tali a 40 rupie. Non e' speziato e mangio con gusto.vado a letto

2 giugno flower path GH kalinpong

Sveglia abbbastanza trtaumatica alle 5.30. chiudo tutto e vado a prendere il bus. marco sta parlando con la signora, pare gia' da un pezzo. E' , una signora sui 55/60 anni, sorridente e con la punta del naso tonda. Di famiglia benestante, ci diceva, che ha una residenza di 1000 mq, tra casa e giardino. Ha capelli molto lunghi ch4 porta raccolti quando escono. E' curiosa, un po' come molti, da queste parti. Il marito e' un uomo robusto con la macchina fotografica perennemente in mano. fotografa tutto quel che si muove, e pure qualcosa di immobile. Prendo il bus per kalimpong con l.idea di seguire come il profilo della terra vada ammorbidendosi fino alla pianura, ma ne ho solo sparute immagini, dormo di santa ragione. Di fianco a me un ragazzino dice che mi deve assolutamente moistrare il suo posto preferito. Io ho tempo(penso di prendere il treno alle 13.15 da new jaipalguri) e lo seguo. Recuperiamo un suo amico e passando dai binari attraversiamo uno slum e raggiungiamo i loro posto di ritrovo. Non ha nulla di eccessivamente particolare, se non che il tizio vende anche erba, ne ha varie qualita'. Me lo aveva accennato sul bus e mi aveva incuriosito. mi mostrano poi un tempio di shiva vicino alla stazione e poi chiedo per il biglietto.il mio teno ha una lista di attesa di 72 person e e dopo la consueta lotta coi dipendenti che ti scaricano da uno sportello all'altro, mi dicono di prendere il bus.uello per patna parte alle 18, ma inizia a fare veramente molto troppo caldo. Prendo il primo autobus che trovo che va ad ovest, con aria condizionata. alle 12.30, dopo aver mangiato un riso con verdure prendo il bus. Mi piace, e' uno scassone arancio e quando partiamo e' simile ad un forno. Poi latemperatura migliora. I soliti calcoli per evitare il sole, confortato anche dal bigliettaio che mi dava ragione, mi fanno, ovviamente, finire con il sole addosso. Con una busta di stoffa sistemo una pseudo tendina e resco a dormire. Dopo un iniziale zona a bosco con sotto piante di te la pianura diventa e mi addormento. Con tutto il sonno arrivo a Patna abbastanza distrutto. Prendo il biglietto notturno per purnia. Sto il resto del tempo con de ragazzi e signori che chiacchierano e fumano chiloom, io non reggo granche, e rifiuto varie volte. il caldo mi debilita, e anche la pressione dei curiosi, ne ho intorno piu' di 10, se parlavano tutti inglese era un macello. Mi faccio da parte 10 minuti. Si fa scuro e la temperatura scende. Nella zona della stazione noto come il tipo umano cambi, inizano ad essere piu' alti e dalle spalle decisamente piu' larghe, la testa non e' piu' tendenzialmente tonda e senza aggrottamento delle sopracciglia; il volto inizia ad essere a V con soprecciglia aggrottate. Mangio un mango, offro un giro e vado a prendere il bus. Lo ho scelto con minuzia a pomeriggio. il bus e' nuovo, e , ovviamente, la luce che non funziona e' nella mia cuccetta. Scrivo in piedi appoggiato al letto, poi spero di dormire. La cuccatta e' in ondo e conferma la legge dell'ammortizatore impotente. Sul fondo del pulman si balla, la cuccetta ha 2 sbarre. A dirla proprio proprio tutta non ci stavo manco, che mancavano 4/5 cm. sistemo le mie cose e poi mi stendo. Un paio di volte letteralmente volo!! Volevo andare dall'autista a dirghi che un po' di ritardo lo puo' pure fare e andare piu' piano. Dopo la sosta r il ristorante (tutti vengono svegliati e l' autista spegne l'aria condizionata) . dopo aver mangiato l'autista guidava con meno irruenza e con qualche sveglia bene o male arriviamoa destinazione.

1 giugno flower path GH kalinpong

Sveglia alle 7.30. La giornata e' soleggiata e luminosa. Si vede anche kanchanghanga, da lontano (ovviamente solo la mattina presto), una porzione di vetta, in un punto in cui la vista si insinua tra le montagne. Approfitto per lavare le cose e fare una doccia io, sono almento 3 giorni che mi lavo solo a pezzi. Colazione con pane e cioccolato!! Un po' di uvette e del te'. Poi mi metto a scrivere. Mentre sto scrivendo il proprietario della GH fa il saluto al sole. Si mette di fronte al sole e recita un mantra con un coppetta di rame . Poi la solleva sopra la testa recitando un mantra che pare differente da quello precedente. La versa a terra, sempre continuando a recitare. Successivamente sta un po' come se stesse leggendo, mostrando i palmi delle mani al cielo: un po' come pregano i musulmani, ma con le mani attaccate. Infine se le passa sul volto ed e' finita. Dice che nella prima parte recitando alcune frequenze, dal corpo si convoglia nell'acqua quanto c'e' di negativo per poi buttarla a terra. Dice di fare yoga e meditazione e marco gli fa vedere che anche lui ne fa. Io non st proprio benissimo, a pomeriggio dormo un paio d'ore nonostante la giornata molto luminosa. olevo vedere il onasero, ma un po marco non aveva intenzione di venire, un po che faceva decisamente caldo alla fine ho cambiato programma. sono andato a vedere i mezzi per andare a prendere il treno il giorno dopo. Ci sono vari mezzi e alcuni vanno direttamente a new jaipalguri, dove passano i treni veloci per delhi. Io decido per quello delle 6.15. poi torno in camera. Marco,quando torna mi dice che sono rosso in volto e sudato. Usciamo insieme, ma poco dopo aver trovato un hotspot e mandato segnali di vita verso casa , forse per il caos, ma decido di tornare indietro. Mangio una fetta di torta e un a "frittella al pollo" , poi la consueta razione di una strana carne fritta, alla bancarella con scritto buffalo. Tornato quando in hotel e' buio. trovo la coppia di calcutta intenta a fotografare parti del giardino. Preparo lo zaino, mentre sulla porta, la signora offre dischi di banana secchi e salati, e un tipo di biscotto speziato. e' di pastella intrecciata e fritta. Beviamo un ultimo the con marco davanti alla valle del fiume teesta . Poi li va a letto, io resto un po' sull'amaca a guardare le stelle. dopo un po vado a dormire.

31 maggio central modern lodge gangtok

Sveglia alle 8.30, un bambino urla come se gli stessero estraendo un proiettile. Esco con calma, cambio dei dollari (e lascio li' il berretto. Vado verso la stazione dei sumo, non sono proprio carichissimo, mi sa che la cosa non funziona. Infatti non riesco ad andare a rumtok. L'attesa del sumo si prolunga e mi chiariscono che la strada per arrivarci e' tutte curve. Siamo ancora in sikkim, e la cosa va calcolata. La diatriba sul prossimo lama la seguiro' via telematica, sono interessato a sapere comeva a finire. Tornando compero un souvenir, una serie di bandierine colorate con un mantra in caratteri sikkimesi. Vorrei comperare anche una calamita, le ho viste solo qui, ma sono bruttine e la ragazza non ha il resto. Torniamo in hotel e ci beviamo un te' sulla terrazza. Andiamo alla stazione dei bus speranzosi che il pullman per melli parta il primo pomeriggio. Parte poco dopo; dopo un breve tratto lastrada segue la valle del fiume. Riconosco singtam sulla strada per tornare indietro. stiamo passando per l'altra strada , quella che arriva dall'altra valle sulla strada per mangan. I profili delle montagne si fanno via via meno aspri. Poco dopo aver affiancato il fiume ci fermamo per il cosiddetto check out, un timbro che certifica la data di uscita dal sikkim. Si scende di quota e la temperatura sale. ci loasciano all'incrocio per Kalimpong e da li' prendiamo un piccolo veicolo. Ci stiamo a malapena, siamo solo in 3 dietro, ma abbiamo gli zaini. L'autista si ferma a comperare delle pesche. Sono piccole e verdi. Sono croccanti, ma tutto sommato dolci, un po' asprignole sul finale. Comperiamo anche 2 cetrioli. Arrivati a kalinpong, l'autista ci accompagna vicino ad un hotel "economico", ma troppo caro. finiamo in una piccola guesthouse molto carina. Hanno una camera molto molto bella, con finestra ad arco e vista super panoramica. Pare di stare nel nido di un uccello. Al centro di questo emiciclo di finestre il letto. Roba da luna di miele. Proviamo a farci abbassare il prezzo, ma la camera e' prenotata e non costa meno di 800.Camera senza vista a 600 e siamo a posto. La GH da. proprio sulla valle del fiume. Si vede proprio come sta cambiando l'ambiente naturale. I versanti disegnano valli piu' aperte e con meno curve . Da qui sopra si riesce a vedere il fiume per qualche km. Gli stessi versanti sono parecchio piu' sfruttati e umanizzati. La foresta non e' piu' ininterrotta con case qua e la, ma ci sono parti dove la foresta e' stata tagliata per farne coltivazioni. Anche la notte questo e' evidente, la montagna nera punteggiata del nord sikkim , il muro quasi verticale con qualche sparuta luce ha ora versanti popolati che la sera mostrano tante luci e parecchie strad . Sono un po' confuso sul da farsi. Marco vuole correre in himanchal Pradesh. Io non voglio cucinare a bassa quota a piu' di 40' , ma mi fermerei sulla strada verso ovest. Viaggiare con marco ha qualche difetto, ma senz'altro si sta rivelando piu' semplice e piu' economico che non da solo. Considerato questo, mi sa che a breve torno a viaggiare solo. Penso che rivedro' marco in himanchal pradesh. Arrivati ci avvertono che c'e' poca acqua. Kalimpong soffre di mancanza di acqua. Viene portata da valle con le autobotti e in effetti ci sono tantissimi mezzi che girano trasportando liquido qua e la. Girando per la citta' si vedono soluzioni improvvisate o ambigue per quanto riguarda la divisione delle acque. Mi lavo i capelli con poca acqua ed esco. Vorrei trovare del curd. Non sara' affatto facile. Ne approfitto per cercare la frutta. I pomodori, in particolare, no sono su tutti i banchetti. C're' una strana torre dell'orologio qui a kalimpong. E' tipo una piramide molto acuta(bassa) con l'orologio in cima. E' nell'incrocio centrale della citta'. Io scendo da una strada e torno da un'altra.Passo una scalinata con negozio e poi il mercato vero e proprio. Noto che vicino ad una estremita' del mercato c'e' una porta tipo quelle di entrata all'area dei monasteri. In pratica la porta non c'e' . C'e' una cornice alla porta. Tornando in hotel ripasso dall'incrocio principale e compero cio' che la signorina propone. Ha un carretto con attaccata della lamiera e in vernice rossa (con colature) la scritta buffalo. Chiedo cosa propone e mimostra una salsiccia. Ne taglia delle rondelle e le butta nell'olio appena caldo, poi accende la fiamma. Ogni tanto las laiment con un aggeggio che hanno tutti gli ambulantii con gas. Ha forma di piccola botte, e da li' pompano il gas alla fiamma(immagino) o mescolano il gas con ossigeno per utilizzarne di meno (immagino x2 ). Sono delle fettine di salsiccia scure, si vede che ci sono carni di vari colori e spezie. Le fa friggere per un po' e poi me le serve su piattino di foglia con cipolla tagliata sottile. Volo verso casa per prepararmi l'insalata. Ho anche del pane, sono esaltato. Mentre preparo l'insalata un gattino gira per la stanza. Non ho nulla contro il gattino, che e' pure carino, ma 1 lo vedo che si gratta e per me ha le pulci 2 dove dormo animali no ne voglio 3 non la smette di miagolare e se gli do' cibo la cosa puo' solo peggiorare. Faccio una certa fatica a spingerlo fuori senza toccarlo. Finisco di mangiare e arriva marco. Usciamo dalla stanza e quando rientriamo ci rendiamo conto che il gatto ha cagato! la ho pure schiacciata! Impreco un po' contro il gatto (incolpevole)e poi esco a godermi il panorama notturno. Il suono dei grilli e' differente. Ne riesco a distinguere 2 tipi, ma quello che mi piaceva tanto non lo ho sentito.

30 maggio central modern lodge gangtok

Ci svegliamo con le ragazze e facciamo la colazione dei campioni. Poi andiamo al mercato. Comperiamo qualcosa nella parte della frutta, merchiamo frutta secca. Al 4 piano c'e' la fiera. E. interessante vedere la varieta' dei prodotti. Usciti da li' mi informo per andare a rumstock. Ci sono dei sumo ma vanno aspettati, non hanno orari fissi. Vado anche alla stazione dei bus, mi ci accompagan da un signore basso basso e sdentato a cui avevo chiesto informazioni, ha stivali di gomma gialli. Ci sono anche gli orari dei treni da vicino siliguri. Tornando mangio dei veg momo in un posto vicino all]ospedale. Non sono nulla di che , ma mi mettono una zuppetta a lato(annacquata pure lei). Quando arrivo beviamo un tea panoramico sulla terrazza con maya e la sua amica e ci salutiamo. Vorremmo scendere insieme, ma poi c'e' un black out e le ragazze devono chiudere lo zaino. Avranno bisogno di piu' tempo ed esco da solo. La giornata e' soleggiata con qualche nuvola. Si vedono le montagne intorno a gangtok. Sono verdi, meno scoscese di quelle piu. a nord, ma meno coperte di vegetazione.Cammino fuori citta' verso sud. a 2 km c'e' il centro di studi tibetani, con un museo. Uscito da li' passeggio e vedo un ragazzo che forse mi puo' dare delle indicazioni. Finiamo al villaggio vicino a casa sua. Per raggiungerlo ci vuole una 1/2 ora di trekking, la prima parte in piano e poi si scende parecchio. Sul piccolo sentiero incrociamo abitanti del villaggio che tornano col raccolto dalla foresta con la consueta cinghia che passa sulla fronte. Mentre siamo li' inizia a piovere e il ritorno non sara' proprio agevole, lui poi si vuole fermare a fumare a meta' salita. Realizza una pipa arrotolando delle foglie. Ci fermiamo anche un po' piu' a monte, mentre piove forte. Arriviamo al punto di partenza e valuto di prendere la funicolare per salire a monte. Ne vedo arrivare una e mi affretto. Quando ci arrivo mi dicono che quella era l'ultimo arrivo e che l'impianto chiude. Torno con un taxi in citta' e vado in camera a fare pulizia. Dopo un po arriva marco e mi da una mano. salgo a scrivere sul terrazzo e chiudo la camera. Con marco ridiamo del fatto che la camera e' peggio del carcere, almeno li' hai una finestra, acqua corrente piu' o meno assicurata ,cibo e d elettricita'. Oggi non c'e' stata corrente per la stragrande maggior parte del tempo (e non si vedeva nulla in camera) e anche l'acqua c'e' stata per poche ore, mancava pure l'aria appena arrivati. Uno dei peggiori hotel mai visti.

29 maggio central hotel lodge gangtok

sveglia alle 4.25. resto a letto alle 5 circa. Poi con il padre dei ragazzi andiamo verso Gangtok. Mentre aspettiamo il fratello del padre vcucio i pantaloni, finiro' in auto. La strada e' veramente molto bella, ma piena di buche e il tragitto, per quant panoramico e i auto e' stancante. Vediamo una grossa diga e passiamo un paio di ponti di cui uno con struttura in ferro e pianale su assi di legno. Alla stazione di rifornimento vediamo un vecchio sdentato e in abiti consunti che alle 8 sta bevendo birra di riso. E' visibilmente ubriaco. cammina ciondolando nei suoi stivali di gomma. Poco prima di Gangtok sale un terzo occupante dei sedili posteriori e siamoun po' meno sballottati; le auto piene di passeggeri rendono di fatto il percorso meno faticoso, si viene sballottati meno. Arrivati a Gangtok andiamo all'ufficio turistico e ci confermano che senza una agenzia non e' possibile andare nel nord e anche nell,est del paese, vicino al confine col buthan. Cerchiamo da dormire e dopo un paio di alberghi approdiamo nel modern central lodge. Un posto con una hall carina e con camere tremende. Ideali per un set di film horror. Lavo l'asse del cesso, ma poi faccio la cacca in piedi.stendo in camera i panni, che ovviamente non si sono asciugati e usciamo. La via centrale della citta' ha una isola pedonale lastricata con ai lati un sacco di esercizi commerciali. Marco compera il caffe' e io, con il wifi che e' libero, contatto Paola. Non ha fatto il biglietto, lo faro' io stasera. Sento anche mio padre, andrea no sta comportandosi bene e gli faccio capire che quando torno la casa mi servira' e che deve cercarsi un'altra casa. Contrattiamo un taxi per trovarci la sera in hotel, spero abbia buone notizie. Mangiamo un rotolo tipo shwarma con uovo e verdure. C'e' una ragazza ad una panchina. E' serba e sta aspettando l'amica (io capisco amico) che sta cercando da dormire. Io approfitto del wifi e aggiorno il blog. Poi marco accompagna le ragazze all'hotel, io faccio un giro alla fiera di gangtok. S trova i un edificio a 4 piani. Ci sono vari negozietti che vendono dalle scarpe agli utensili da cucina. Compero dello zucchero grezzo e al piano terra dei licis.Sulla scala esterna che sale dal piano terra fino alla via centrale ci sono varie bancarelle. In albergo trovo marco e le ragazze, non hanno trovato di meglio e staranno, se trovano posto, nella nostro hotel. Sono due ragazze giovani, serbe che stanno viaggiando in india. Hanno un visto di 6 mesi. In camera Marco sistema il caffe'; la camera prende profumo di caffe' che non guasta. Poi salgo sulla terrazza e scrivo in compagnia di una signora tedesca alla quale do' qualche indicazione. La terrazza e' molto carina e si sentono quegli animaletti che fanno lo strano verso sentiro anche piu' a nord.No lascio i miei abiti qui, non mi fido, tra l'altro sulla scala e' chiaramente scritto di fare attenzione ai propri abiti stesi.bevo un caffe' e scendo, inizia a fare fresco e io indosso pantaloni umidi nella speranza che mi si asciughino addosso. Esco a fare il biglietto. O almeno vorrei farlo, ma il sistema di sicurezza della carta di credito mi chiede la password mandata sul cellulare, e ovviamente non posso vederla. Comunque ho una data e ad oggi anche un biglietto per il 17 luglio da delhi a roma. Mi colpisce il gran numero di persone che paseggiano in mg mart. per essere in india evo dire che c'e' parecchia vita solciale. E' vita da capitale di stato. Mangio dei veg momo e torno in camera che sono le 10 passate. Parliamo per un po'. Le ragazze fumano e offrono pure. Io dopo aver lavato i denti vado in terrazza. Ma dopo un po' inizia a piovere e scendo.La notte non e' delle migliori. Si sentono un paio di espolosioni di piccoli petardi e poi due ragazzi che girano rumorosamente in corridoio. Poi mi sa che finiscono a fare sesso, sento dei gemiti, ma sento solo delle voci maschili.

28 maggio lepcha homestai lingdan

Sveglia 8.15 Vado alle terme , ma trovo chiuso. Cucio i pantaloni, sistemare il cavallo dei pantaloni pare diventato il leit motiv del mio viaggio da queste parti. Il padre dei ragazzi mi aiuta a cucire. Ci attacchiamo un pezzo di pantalone scuro un po' piu' resistente. Sistemo anche la calza. Oggi pensiamo di andare a vedere una cascata e verosimilmente le sanguisughe non mancheranno. Mangiamo riso, verdure e zuppa di manzo. Ci prepariamo con tutti i crismi come se dovessimo attraversare la jungla del borneo, poi il padre ci accompagna con la sua auto. Attraversiamo il ponte e sull'altro versante ci fermiamo a vedere una bella cascata, poi andiamo oltre e facciamo una breve passeggiata. Vediamo un picchio, che ci dicono normalmente stia ad altitudini piu' elevate, e una bella farfalla, abbastanza grande, dalle ali verdi e , in alcune parti, azzurro intenso. Nel frattempo il padre dei ragazzi beve una birra. Tornando facciamo il bagno sotto la cascata. L'acqua non e' freddissima, ma la cascata, alta e divisa in tre parti ci fa arrivare addosso acqua che paiono autentici pugni. Quando marco ci si mette sotto quasi cade e anche io fatico molto a starci sotto. Incrociando le braccia sulla testa un po ci si riesce a stare sotto. Usciti da li' notiamo avere le braccia arrossate. Ci fermiamo in un punto noto come cabina telefonica. Li' c'e' una buona ricezione. All'andata avevamo visto una ragazza digitando sul cellulare. Il padre fa le sue chiamate. Io raccolgo le cime di una pianta d'erba. Un ragazzo mi vede e dopo un po torna con una intera pianta! Purroppo e' un maschio e ci faro' ben poco, ma la scena e' stata comica. Andiamo oltre. Tornati a casa lavo mentre Marco insegna ai ragazzi come usare l'armonica a bocca. Poi mi metto a letto per una siesta. Quando inizia l'imbrunire vado alle terme. C'e' una squadra di calcio. Sono alticci e hanno finito di giocare da poco. Mi fanno un po' di domande sul prezzo del mio viaggio e dei biglietti verso l'europa. Poi vogliono conosce marco e vengono nella guesthouse. Scopriro' che il maggiore dei due fratelli ha avuto a che fare con loro, e non e' stato bello. Cambia subito espressione quando entrano in camera. Si presentano con marco e poi se ne vanno. Cena a lume di candela con marco, e' andata via la luce.Mangiamo dal, verdure soffritte e verdure lesse.Poi scivo mentre Lasong suona. Lasong e' il fratello minore dei due. Entrambi sono estremamente pacati. Il maggiore ha le braccia tatuate e a 21 anni ha gia' problemi con l'alcohol. Lasong ha 19 anni, e' un po' annoiato dalla sua situazione e a tratti disperato, Vive male il suo isolamento e vorrebbe avere piu' vita sociale, anche solo tecnologica. Lasong ha viso a V, con occhi leggermente affossati e sopracciglia abbastanza folte, non ha barba da queste parti non la ha quasi nessuno e molti mi dicono che la mia barba gli piacerebbe, ma a loro non cresce proprio. Sulla guancia sinistra ha la cicatrice di un brufolo evidentemente massacrato a lungo nel tempo. Ho lunghe conversazioni con lui. Gli faccio presente che se vuole realizzare i suoi sogni o fare esattamente quel che vuole fare lui spesso si trovera' solo, a meno che non trovi qualcuno che vuole esattamente quello che vuole lui, ed e' molto difficile. Con marco lo sproniamo a seguire i suoi sogni. Siamo stati molto bene presso questa famiglia. Domani il padre alle 6 va a Gangtok e noi andremo con lui. Al piano superiore vicino alla cucina, poco sotto la luce una farfalla notturna di grosse dimensioni, tipo 15 per 20 per ala (da apice ad apice) sta aggrappata al muro. Il corpo è lungo forse 5 centimetri, e ha zampe piegate. Le ali sono talmente grosse che ci si poggiano sopra altre farfalle. Sono do varie tonalità di marrone, un po di bianco e 2 cerchi neri. In inglese questi animalo si definiscono moat. Chiudo lo zaino e vado a dormire. La ciliegina sulla torta è una lucciola che gira nella stanza. Ne seguo u n po gli spostamenti poi vado a dormire.

27 maggio lepcha homestay vicino tato pani lingdam

sveglia con calma. Uno dei due fratelli ci porta ad un monastero poco distante dalla casa.Percorriamo un tratto di strada carrozzabile e poi saliamo per una scala un pietra e cemento. Queste scale , scopriro', vengono realizzate con l'aiuto degli abitanti dei villaggi. Una volta al mese un componente di ciascuna famiglia deve prestare lavoro gratuitamente per sistemare strade e passaggi, o per altra manutenzione ordinaria. Mentre saliamo il ragazzo ci spiega come si coltiva il cardamomo, vera risorsa per queste terre. Viene comprata e piantata la radice simile ad un bulbo allungato. La radice e' tipo una patata con escrescenze tipo base per tronchetti di diametro inferiore al centimetro, rosse. Una volta piantato e cresciuto circa un anno, si trapianta in altro luogo piu' ampio, lo si fa anche l'anno successivo. La radice genera una pianta dalla foglia larga con bordi rossi; all'apice ha forma di stretto imbuto con fogle arrotolate su se' stesse. Dal terzo anno la pianta inizia a generare fiori bianchi, e soprattutto, all'interno della radice genera il seme. La radice, ra di dimensioni grosse quanto una grossa patata, viene spaccata e se ne estrae il seme. Il seme viene fatto seccare ed e' pronto per essere venduto. Con un terreno cosi' ripido e faticoso da raggiungere una pianta che necessita cosi' poca manutenzione e cura e' una vera manna. Raggiungiamo il piccolo monastero. Attorno ci sono bandiere votive e mani (cilindri votivi). Il gompa e' decisamente piccolo, ed e' chiuso. Torniamo a valle da una strada differente da quella della salita. Il ragazzo ci dice che e' uso fare cosi'; il sentiero intorno al piccolo santuario di fronte al monastero va percorso in senso orario. Passiamo in una scuola la classe che vediamo e' il corrispondente di una 4 elementare. Nella piccola classe ci sono meno di 10 alunni. Alle pareti ci sono disegnati frutti ed elementi dell'ambiente con il corrispondente nome in inglese e alfabeto latino. L'alfabeto completo che c'e' sulla parete e' quello nepalese/inglese. Tornati alla guesthouse mangiamo una insalata, abbiamo parecchi ortaggi e se non li mangiamo marciranno. Dopo mangiato marco fa una siesta e io ne approfitto per fare una passeggiata. Metto i sandali con le calze e prendo la strada che va a valle. Dal ponte a casa mi era molto piaciuta e vorrei ripercorrerla. Sono 5 km. In discesa ci metto poco. Fumo una sigaretta sul ponte sospeso. Molti ponti qui sono fatti a questa maniera. Una struttura in cemento tiene sollevati cavi in acciaio ancorati a terra, a questi cavi e' letteralmente appeso il ponte, normalmente e' in ferro, ma ce ne sono anche di legno fatti alla stessa maniera. Aspetto che passi una auto. Mi diverte sentire che il piano su cui sto ondeggia in verticale. Tornano prendo una scorciatoia, ha gradini di cemento e torno sulla strada principale, poi ne individuo un'altra. Questa non ha gradini, ma pare sia utilizzata. Piu' vado in alto piu' pare che il percorso si faccia inutilizzato. Le pendenze come capita da queste parti sono veramente proibitive e d un certo punto mi trovo ggrappato alle piante dello scosceso versante senza sapere dove andare. Il sentiero lo ho perso, e se ben ricordo la strada non fa piu' zig zag, per cui, per quanto io salga' non ritrovero' la strada. Scopriro' in seguito che questo sentiero porta ad un villaggio abbastanza distante. Ad ogni modo prendo un bastone e mi aiuto con esso per la discesa. Le sanguisughe iniziano ad attaccarmi. Ne ho tre sulle mani. arrivato alla strada mi tolgo i sandali e ne ho decine attaccate alle calze! sono in corrispondenza dei santi dei sandali. Tolgo le calze e fortunatamente ne ho attaccate solo 3. Sono passate in un piccolo buco che ho sulle calze, maledette!!! Sono un po' impanicato perche' per toglierle dalle calze mi si attaccano alle dita. Queste calze, pagate carissime alla rinascente con un buono vinto come premio al lavoro valgono 10 volte il loro valore, la maglia stretta non fa passare le sanguisughe. Mentre sono seduto a terra senza calze a cercare di staccare le maledette sanguisughe dai sandali passa una jeep. Si ferma e mi dice di aggrapparmi dietro. In equilibrio sulla ruota di scorta ci sono gia' due ragazzi. trovo un posticino per me , e tenendo d'occhio i sandali, le calze e le decine di sanguisughe che pian piano se ne vanno dalle calze saliamo lungo la strada dissestata. Prendo in pieno volto le prime fronde, poi ci sto attento e jeep mi porta fino alla guesthouse. Non ci vado. Vado direttamente alle terme. Mentre mi avvicino al piccolo stabilimento supero un anziano che , scortato da due ragazzini, sta andando a fare il bagno sulfureo. Arrivati li' vedo che il signore ha una lunga treccia alla quale c'e' attaccato un grosso nodo di cotone rosso. I bambini lo sfregano. Poi si siede sul bordo, ma scivola! Inizialmente penso che stia immergendosi, poi mi rendo conto che e' in forte difficolta'. Lo sollevo permettendogli di respirare e lo accompagno alla scala. Tossisce vigorosamente e sputa un sacco di volte. Quando pare riprendersi lo accompagno fuori dalla vasca. I ragazzini tolgono il tappo alla vasca. E. un pezzo di legno avvolto in uno straccio. Faccio andare l'acqua calda sulle ferite. Sono un po' preoccupato per i morsi delle sanguisughe. A volte lasciano dentro un animaletto che cammina sottopelle. Marco ne ha uno che sta pian piano camminando sotto il suo tallone, e so che l'esserino non apprezza affatto l'acqua calda. Accompagno il signore alla strada e lo invito per un te' alla guesthouse. Scopre che e' un bon ten, un santone locale. Nella vecchia religione veniva chiamato per fare preghiere agli elementi naturali e alla foresta perche' siano benevoli con gli umani fruitori.Beviamo il te' e cgli faccio qualche domanda. Serviranno 2 interpreti inglese-nepali e nepali-lepcha. Ha 85 anni ed e' l'ultimo rimasto da questa parte della valle. Dall'altra parte ce ne sono tre, ma sono ormai pochissimi. E' un pezzo di storia che se ne va, fagocitato dalla nuova religione buddista che prende sempre piu' piede. Prima di cena scrivero' approfonditamente di cio' che si occupa. A cena mangiamo dal, verdure lesse, e zuppa di ossa di manzo. Poi andiamo a dormire.

 Llepca people 

lepca people sono originari del sikkim. il vestito tradizionale degli uomini e' tok ra fatto di lana la maggior parte di rosso e bianco mescolati pantaloni sono lunghi appena sotto il ginocchio, il cappello e' tondo e ha un cerchio all'apice somak tak tuk (tak vuol dire cappello. le donne portano dum vun i vari colori. In caso di nuova nascita il rito si chiama in sa chun nuk. si chiamano monaci (ora) o il bun tim (santone locale) che fanno preghiere e mettono un uovo in fronte al bambino e poi si mette in un luogo tranquillo. Si pensa che sia di buon augurio. Si beve dumro (ora birra o liquori). La dichiarazione chiama tuc mu (furto della figlia dal padre). La famiglia del ragazzo va in casa della ragazza con cio' che puo' offrire e iniziano negoziazioni. Ultimamente queste negoziazioni non ci sono piu' e si mette tutto insieme. Si chiamano sia i monaci sia bun tim e tradizionalmente si gli inviti sono a voce da parte dei neo sposi (ora si manda lettera di invito). la cerimonia e' molto semplice si mette cada (sciarpina al collo del coniuge)Ora i monaci per 3 giorni prima della cerimonia pregano per la coppia. La poligamia sta sparendo nell'uso locale e ed era solo l'uomo che poteva essere poligamo. In passato se l'uomo andava via il fratello se la faceva con la moglie, ora non si usa piu'. La nuova coppia va nella casa del ragazzo. Quando morivano tradizionalmente il cadavere veniva seppellita, ora c'e' rito buddista. Dopo qualche giorno si guardano le ceneri, si fa caso se i sono impronte di animali , o anche umane sulla cenere. Si pensa che si sia reincarnato e ora sia l'animale che lascia le impronte. il cadavere viene bruciato e il funeralie dura a seconda del livello di benessere della famiglia fino a 7 giorni, mai di piu'. Gli ospiti che partecipano alla cerimonia offrono denaro. Dopo una settimana la preghiera viene ripetuta fino al 49 esimo giorno. La cerimonia viene ripetuta lo stesso giornoi per 4 anni. Il Bun tim e' un uomo che ha poteri legati alla natura, viene chiamato prima del raccolto o prima delle piogge per far si che il raccolto sia buono. Bum tim puo vedere il futuro cantanto dei mantra e utilizzando uova. Se all'interno c'e sangue o qualche parte marcia allora la previsione e' negativa. In quel caso fa rituali (talvolta uccidendo polli) e canta . Sukmut runfat e' un rituale nel quale si prega al vento e pioggia, perche' non danneggi le culture e si sacrificano polli, talvolta capre. Bun tim (nella societa' nepalese gia kri) fa magia bianca, solo negativa. Viene chiamato anche se qualcuno sta male e non si capisce cosa abbia. A volte si aiuta con impasti di erbe. La casa tradizionale e' di legno, con vari ambienti. la cucina , la sala la camera da letto sono stanze separate. I lepcha sono legato al cardamomo. Veniva usato per fare medicine. Ora molte famiglie vivono di quello. Le preghiera mensile si chiama ciu chus. Ha cadenza mensile e ogni ramo della famiglia fornisce ai lama il necessario per mangiare. Una volta all'anno sicari pucha preghiere e si fanno sacrifici al dio della jungla , perche' faccia trovare cacciagione ai cacciatori e erbe ai cercatori. Com chen ciu e' una vetta e la leggenda legata ad esso Il villaggio lepcha e' retto da un capovillaggio. Viene eletto annualmente da tutti gli abitanti sopra i 18 anni. Ogni mese c'e' anche una assemblea in cui si discutono i problemi del momento e si trovano soluzioni. Mensilmente ogni famiglia manda un proprio membro a lavorare per la comunita'; sistemare le strade o i camminamenti, realizzare le scale in pietra e cemento che collegano tra loro i paesi e i monasteri. I paesi sono tra loro connessi da comitati di 5 paesi. Questi comitati hanno giurisdizione su molti temi e i membri si riuniscono e lavorano 6 giorni a settimana. Una leggenda importata dai tibetani e nota ii lepcha e' Ko pot significa coppa d'oro. La legenda dice che un uomo sherpa e una ragazza tibetana erano innamorati e stavano andando in tibet a cavallo. Poi sherpa si ammala e muore. Prima di morire da la coppa d'oro alla ragazza raccomandandosi di non usare le monete e di tenerle nascosta. Se le teneva avrebbe avuto fortuna e benessere. La figlia della ragazza tibetana viene tentata da uno spirito ispirato dal diavolo. Le avrebbe dato a bella collana se gli dava alcune monete dalla kop pot. La ragazzina le da' le monete. La leggenda dice che tutti li ospiti della ragazza, anche solo se gli offre acqua finiscono avvelenati. Ko pot e' una cosa di cui la gente non parla volentieri.

26 maggio tourist lodge singik

sveglia alle 9, con molta calma. Il sumo per gangtok parte alle 10.30, ma vorremmo andare a visitare delle terme che si trovano poco distanti da qui. Lo zolfo farebbe bene alla pelle e stare un po' a mollo nell'acqua calda onestamente mi fa gola. Non solo per le macchie (che stanno andando via, fortunatamente), ma anche per delle lesioni che ho sulle labbra (tipo erpes) e che mi sono comparse usando gli antibiotici. Per arrivare li' serve un permesso. Mentre andiamo verso l'ufficio permessi il taxi lascia a piedi l'autista. Questi ferma un altro taxi e arriviamo a destinazione con un secondo mezzo. Mentre stiamo salendo verso il posto di polizia l'autista offre a bruciapelo un contatto per della marjuana. Nelle immediate vicinanze dell' ufficio permessi c'e' l'ospedale, vado a farmi vedere e mi danno degli antisettici. Mi fanno anche fare dei test del sangue, per fortuna negativi. Il capo del dipartimento di polizia ci accoglie nel suo ufficio. Il consueto andirivieni di persone con fogli da firmare dura tutto il tempo in cui stiamo lì. Il problema grosso legato al permesso e' che serve garanzia che torniamo dalla zona del parco. Per fare cio' dobbiamo fornire una agenzia o il pilota di una auto che si prende la responsabilita' di farlo. Dobbiamo fornire generalita', numero di patente e targa. Basterebbe l'autista del sumo che va il pomeriggio e torna la mattina, ma gli alloggi li' vicino costano parecchio e la cosa potrebbe rivelarsi troppo onerosa. Se riusciamo a metterci in contatto con una guesthouse forse ce la facciamo. Mangiamo dal fry nel ristorante del razzista, facciamo un po' di spesa e torniamo verso l'hotel con lo stesso autista che ci aveva portati la mattina. Ci chiamera' se ha notizie da darci. Scrivo un po' sul balcone. L'aria è fresca e quello strano rumore inizia parecchio prima del crepuscolo. So che una signora vende roxy, la birra di miglio che si beve nel bambù. Per trovarne devo andarci intorno alle 18. Arrivato lì trovo una faccia conosciuta. Un signore incontrato giorni fa. Mi presta il suo bambù (il bicchiere) con relativa cannuccia, anche lei di bambù, e mi dice che non devo pagare, offre il sikkim. Lo porto all'albergo. È molto molto aspro, con una punta di acido e il sapore dura a lungo all'interno della bocca. All'interno del bambu' c'è del miglio fermentato. Se dovessi definirlo direi che e' decisamente poco gradevole. Una sensazione simile a quando si beve whisky, ma in quel caso la botta ai sensi la dà l'alcool allo stomaco , qui lo da l'aspro al palato. Forse ancora peggio è chibhop. Si cuoce il riso e si mette sopra marcha (un derivato del riso che si presenta come una polvere bianca, serve a far fermentare il composto)).Deve stare 3/4 giorni in un contenitore senza aria ed è pronto. Questo che provo è stato più di una settimana. È abbastanza alcolico e denso, resta anche della sostanza tipo riso schiacciato sul bordo del bicchiere. Lo usano come base per dei piatti piu' complessi o ci aggiungono zucchero o sciroppi per berlo come bevanda alcoholica. Mentre sono lì parlo con un signore. Arriva da Calcutta con la famiglia. È un signore sui 55, amante della montagna e dei trekking. È molto loquace e butta spesso il discorso sul mistico, citando varie religioni. Anche loro vorrebbero andare alle terme, forse riusciamo a trovare un modo per andarci insieme risparmiando sulle spese di trasporto. L'arrivo della cena pone freno alla sua loquacità. A cena mangio riso(che non manca quasi mai), dal, pollo , insalata e verdure cotte. Sull'amaca riesco a portarmi in pari e scrivo della giornata di oggi(dopo quasi 2 mesi). Mentre sono sull'amaca piove un po'. Quando spiove il canto notturno dei piccoli abitanti delle fronde e delle erbe ricomincia , cadenzato e differenziato. Come una orchestra sinfonica che accorda gli strumenti per tipologia, una alla volta riconosco le colonie che si chiamano, ciascuna con i propri suoni. Si riconoscono, prendono coraggio e collettivamente, si fanno sentire. Dopo 10 minuti il concerto è ricominciato. Vado a dormire, la finestra resterà aperta per non dover smontare l'amaca. Stanotte voglio imprimere nella mente questo suono cosi particolare. Nel corridoio , vicino alla luce, una zanzara con le zampe lunghe circa 10 cm gira intorno alla luce. Chiudo la porta e vado a dormire.

25 maggio tourist lodge singik

sveglia alle 9, con molta calma. Il sumo per gangtok parte alle 10.30, ma vorremmo andare a delle terme che si trovano poco distanti da qui. Lo zolfo farebbe bene alla pelle e stare un po' a mollo nell'acqua calda onestamente mi fa gola. Non solo per le macchie (che stanno andando via, fortunatamente), ma anche per delle lesioni che ho sulle labbra (tipo erpes) e che mi sono comparse usando gli antibiotici. Per arrivare li' serve un permesso. Mentre andiamo verso l'ufficio permesi il taxi lascia a piedi l'autista, e arriviamo a destinazione con un secondo mezzo. Mentre stiamo salendo l'autista offre un contatto per della marjuana. Nelle immediate vicinanze dell' ufficio permessi c'e' l'ospedale, vado farmi vedere e mi danno degli antisettici. Mi fanno anche fare dei test del sangue, per fortuna negativi. Il capo del dipartimento di polizia ci accoglie nel suo ufficio , con il consueto andirivieni di persone con fogli da firmare. Il problema grosso legato al permesso e' che serve garanzia che torniamo. Per fare cio' dobbiamo fornire una agenzia o il pilota di una auto che si prende la responsabilita' di farlo. Dobbiamo fornire generalita' numero di patente e targa. Basterebbe l'autista del sumo che va il pomeriggio e torna la mattina, ma gli alloggi li' vicino costano parecchio. Se riusciamo a metterci in contatto con una guesthouse forse ce la facciamo. Mangiamo dal fry nel ristorante del razzista, facciamo un po' di spesa e torniamo verso l'hotel con lo stesso autista che ci ha portati la mattina. Ci chiamera' se ha notizie da darci. Scrivo un po' sul balcone. L'aria è fresca e quello strano rumore inizia parecchio prima del crepuscolo. So che una signora vende roxy, la birra di miglio che si beve nel bambù , vado e li trovo una faccia conosciuta. Un signore incontrato giorni fa. Mi presta il suo bambù con relativa cannuccia, anche lei di bambù e mi dice che non devo pagare, offre il sikkim. Lo porto all'albergo. È molto molto aspro, con una punta di acido e il sapore dura a lungo. All'interno del bambu' millet (in inglese, penso sia miglio). Se dovessi definirlo direi che e' decisamente poco gradevole. Una sensazione simile a quando si beve whisky, ma in quel caso la botta la dà l'alcool allo stomaco , qui lo da l'aspro al palato. Forse ancora peggio è chibhop. Si cuoce il riso e si mette sopra marcha (un derivato del riso che si presenta come una polvere bianca).Dopo 3/4 giorni in contenitore senza aria è pronto.Questo è stato più di una settimana. È abbastanza alcolico e denso, resta della sostanza tipo riso chiacciato sul bordo del bicchiere. Lo usano come base per dei piatti piu' complessi o ci aggiungono zucchero o sciroppi. Mentre sono lì parlo cun un signore. Arriva da Calcutta con la famiglia. È un signore sui 55, amante della montagna e dei trekking. È molto loquace e butta spesso il discorso sul mistico, citando varie religioni. Anche loro vorrebbero andare alle terme, forse riusciamo a trovare un modo per andarci insieme risparmiando sulle spese di trasporto. L'arrivo della cena pone freno alla sua loquacità. A cena mangio riso(che non manca quasi mai), dal, pollo , insalata e verdure cotte. Sull'amaca scrivo della giornata di oggi(dopo quasi 2 mesi. Mentre sono sull'amaca piove un po' . Quando spiove il canto notturno dei piccoli abitanti delle fronde e delle erbe ricomincia , cadenzato e differenziato. Come una orchestra sinfonica che accorda gli strumenti per tipologia, una alla volta riconosco le colonie che si chiamano, ciascuna con i propri suoni. Si riconoscono, prendono coraggio e collettivamente, si fanno sentire. Dopo 10 minuti il concerto è ricominciato. Vado a dormire, la finestra è aperta per attaccarci l'amaca, stanotte voglio imprimere nella mente questo suono cosi particolare. Nel corridoio , vicino alla luce, una zanzara con le zampe lunghe circa 10 cm gira intorno alla luce. Chiudo la porta e vado a dormire.